Verde maestà. L'albero tra simboli, miti e storie

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Stele a disco. Strada Maggiore, Palazzo Malvasia Tortorelli, Museo Civico Archeologico di Bologna. Archivio Fotografico del Museo Civico Archeologico

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stagioni: perde le foglie e sembra morire ma poi rinasce con foglie nuove secondo un ciclo continuo che ripete la creazione dell'universo. La sua conformazione dal basso verso l'alto ha inoltre assunto per molte popolazioni la valenza di “albero cosmico”. Secondo antichissime credenze, crescendo al centro dell'universo, congiungerebbe i tre livelli del mondo: cielo, terra e inferi, grazie alle radici che affondano nella terra e i rami che si spingono in alto verso il cielo (si veda Elisabetta Landi in questo volume). Nel mondo germanico l'albero che sostiene nove mondi é chiamato Yggdrasill ed é popolato da molti animali: uno scoiattolo che sale e scende lungo il tronco, l'aquila che sta sui rami e dà origine ai venti sbattendo le sue ali, cinque cervi e una capra che brucano le sue chiome e otto rettili, simili a draghi, che rodono le sue radici. (FOGLIANI) Nel mondo orientale, invece, il prototipo dell'albero sacro é il kiskanu, di origine babilonese, molto diffuso nell'iconografia del Vicino Oriente, che cresceva a Eridu, luogo sacro. L'albero trae la sua forza dalle acque sotterranee


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