L'IRCOCERVO - N.3 novembre 2019

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sfregavo la testa sulla schiena finché non si calmava e tornava a dormire. La mattina si svegliò di scatto appena mi sfiorò i capelli col mento. Mi strinsi a lei ma la sentii rigida, il petto mosso da un sospiro esausto. Fece scivolare il braccio sotto la mia testa e la spostò sul cuscino. Poi si trascinò verso il bordo del letto. S’infilò la veste, e se ne andò in punta di piedi senza neanche respirare. La guerra finì e i più fortunati tornarono a casa. L’Italia scacciò l’invasore e si sedette al tavolo dei grandi senza ottenere quanto sperato, e la vittoria restò un po’ a tutti di traverso. Una mattina scesi in salotto e vidi Toni davanti alla mamma, stretto nella sua divisa militare. Sul tavolo c’erano tutti i ritratti che le aveva fatto prima di arruolarsi, la tavolozza e i pennelli nuovi che gli aveva regalato. Si voltarono entrambi quando li raggiunsi, ma fecero comunque finta che non ci fossi. «Puoi anche tenerli» tagliò corto la mamma. Erano in piedi uno di fronte all’altra, ma c’era come l’impressione che potesse crollarci il mondo intero in quei tre metri che li separavano. «A me non servono più, Signora» le rispose. E quando si voltò vidi la manica destra della sua giacca raccolta fino al gomito, intorno a un braccio che non c’era. Se ne andò in tutta calma, facendo passare quella freddezza come qualcosa di normale. Mamma si avvicinò alla finestra che dava sul giardino e rimase in silenzio mentre la schiena le tremava in un colpo di tosse. Tossiva sempre quando piangeva. «Usciamo un po’?» mi chiese, e tirò su col naso. «È una bella giornata.» «Oggi ho scuola.» «Magari quando finisci» disse, lo sguardo incollato al vetro. Francesca spuntò in fondo al vialetto. «Magari domani» le risposi, e raggiunsi Francesca in giardino. La presi per mano e ci incamminammo insieme verso scuola, mentre la mamma ci seguiva dalla finestra con lo sguardo, dritta e composta come solo lei sapeva stare. Che cosa stesse guardando veramente poi, non riuscii a capirlo. Ma qualcosa mi diceva che sarebbe stata ancora lì, al nostro ritorno.

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