ipcm n. 43 – Gennaio/Febbraio 2017 – Versione italiana

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INNOVATIONS: PRESENT&FUTURE

Sistemi anticorrosivi Adapta Rustproof System® di ultima generazione vs ISO 20340:2009 Diego Año

I

adaptacolor@adaptacolor.com

l fenomeno della corrosione costituisce un problema di prim’ordine a livello mondiale, sia per i problemi di sicurezza lavorativa associati, sia per le perdite economiche che attualmente genera. Nei paesi più sviluppati il costo annuo della corrosione è stato stimato in un 3,1% del PIL, e per questo le istituzioni e le comunità scientifiche stanno destinando sforzi e risorse all’analisi e alla prevenzione di questo fenomeno. In considerazione di ciò, Adapta ha ritenuto molto interessante testare i suoi sistemi 1 anticorrosivi ROC (Rustproof One Figura 1: Rappresentazione visiva dei cicli. Coat) di ultima generazione in relazione alla norma ISO 20340: 2009, dato che il comitato tecnico incaricato di sviluppare questa norma ha in corporato una componente realmente interessante: lo stress del rivestimento nei confronti dei cambiamenti climatici e di temperatura. La norma ISO 20340:2009 per pitture e vernici “Requisiti di funzionamento per i sistemi di rivestimento per la protezione di strutture offshore e strutture associate”, prevede un totale di 4200 ore di esposizione del rivestimento suddivise in 25 cicli. Ciascun ciclo si divide nelle seguenti fasi (fig. 1): - 72 ore di esposizione UV e condensazione secondo la norma UNE EN ISO 16474-3:2014, alternando l’invecchiamento artificiale di 4 ore di UV a 60 ± 3º C e 4 ore di condensazione a 50 ± 3 ºC. Lampade Tipo 1ª (UVA340); - 72 ore di esposizione alla nebbia salina secondo UNE-EN-ISO 9227:2012; - 24 ore di esposizione a bassa temperatura, -20 ± 2 ºC. Al termine dei 25 cicli viene totalizzato il seguente numero di ore di esposizione in ciascuna delle diverse fasi:

- 1800 ore di QUV 340; - 1800 ore di camera di nebbia salina; - 600 ore a -20 ºC. Prima di dare inizio ai cicli viene effettuata un’incisione di 50 mm sul rivestimento, con una larghezza di 2 mm. I cicli di esposizione ripetuti tentano di simulare l’esposizione ai climi estremi delle strutture offshore, vale a dire strutture esposte all’ambiente marino o sommerse in acqua di mare o acqua salmastra (rif. foto d’apertura). Le strutture offshore possono essere galleggianti o fissate al fondo marino; di esse le più rappresentative sono le piattaforme petrolifere e quelle per l’estrazione di gas, molto abbondanti nel Mare del Nord e nel Mare di Norvegia. Per i test Adapta ha selezionato due tipi di substrati preparati secondo NORSOK Standard M-501 (Surface preparation and protective coating - Edition 6, February 2012): acciaio zincato (fig. 2) e alluminio (fig. 3). Entrambi i substrati hanno ricevuto, prima della verniciatura, un trattamento nanotecnologico di superficie esente da fosfati. Gli standard NORSOK si basano su norme riconosciute internazionalmente e incorporano quei requisiti addizionali che si considerano necessari per soddisfare le esigenze elevate dell’industria petrolifera norvegese. Raccolgono i requisiti per la selezione di materiali di rivestimento, la preparazione della superficie, i procedimenti di applicazione e ispezione di rivestimenti protettivi che si applicheranno durante la costruzione e l’installazione di strutture offshore. © Adapta Color

Adapta Color SL, Peñíscola - Spagna

Foto d’apertura: I cicli di pitturazione anticorrosivi simulano l’esposizione ai climi estremi delle strutture offshore.

international PAINT&COATING magazine - JANUARY/FEBRUARY 2017 - N. 43

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