ipcm® n. 61 - Gennaio/Febbraio 2020

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EDITOR’S LETTER

L’innovazione come strategia competitiva Request the English version at info@ipcm.it

Non esiste concetto maggiormente condiviso da imprenditori e manager di questo: l’innovazione è la carta vincente per mantenere il vantaggio competitivo su un mercato globale sempre più affollato, gravato da dazi e limitazioni e talvolta depresso, più che motivato, dalla tematica “green”. Ma a cosa ci riferiamo realmente quando parliamo di innovazione? Esiste l’innovazione di supporto (sustaining innovation), volta a ridurre i costi di produzione e ad aumentare l’efficienza dell’impresa. È l’innovazione più diffusa ma anche quella meno rilevante per il mercato. Esiste poi l’innovazione di successo (breakout innovation), quella che porta in un mercato consolidato un prodotto in grado di creare discontinuità con l’offerta precedente. Infine, esiste l’innovazione dirompente (disruptive innovation) in grado di cambiare completamente il volto dell’area competitiva di riferimento e il modello di business prevalente fino a quel momento. Pensiamo all’avvento della fotografia digitale, degli smartphone o di Uber e Airbnb nel settore dei servizi. La disruptive innovation testimonia come nessuna tecnologia o modello commerciale sia definitivo. “Disruption”, quindi, e non più “innovazione” è la parola chiave del successo. La disruption è la ricerca di elementi innovativi nella tecnologia che non diano soltanto un semplice vantaggio competitivo ma che ridefiniscano completamente le regole di un determinato settore. È questa l’innovazione che sta stravolgendo interi settori, come appunto quello automotive, all’apparenza in crisi ma solo sui modelli di business esistenti. Qui, l’avvento di nuovi attori come Google e Tesla (in capo ai quali si registra il maggior numero di progetti per nuovi impianti di produzione e verniciatura) sta provocando profondi mutamenti e turbolenze in un mercato legato saldamente alla tradizione. Digitalizzazione, stampa 3D, nanotecnologie sono solo alcune delle tecnologie che le imprese possono utilizzare per fare disruption. L’innovazione distruttiva deve coinvolgere tutti i reparti e tutte le funzioni aziendali: il marketing, le risorse umane, il commerciale. Le aziende devono aprirsi ai contributi esterni, dialogare con università, laboratori, centri di ricerca, istituzione sia nazionali sia internazionali. E devono fare formazione specializzata, fondamentale per creare una vera cultura dell’innovazione.

Alessia Venturi Editor-in-chief Direttore Responsabile

In questo primo numero del 2020, anno che inaugura il secondo decennio del XXI secolo, ipcm® propone una ricca serie di articoli legati all’innovazione, sia di supporto sia di successo, innovazioni che sarà possibile approfondire a PaintExpo 2020, l’evento per eccellenza dell’industria della verniciatura industriale, dove tutto il gotha mondiale del settore si incontra, ogni 2 anni, per presentare gli sviluppi, le innovazioni e le ricerche più recenti in tema di finiture e trattamenti di superficie. Inoltre inauguriamo una serie di sezioni dal contenuto molto variegato: la sezione “Raw Materials”, in primis, che testimonia l’interesse nei confronti del target di ipcm®, notoriamente composto da utilizzatori finali di prodotti di verniciatura e rivestimento, da parte delle grandi aziende della chimica interessate a comunicare le prestazioni raggiungibili dai prodotti vernicianti con l’utilizzo di nuove materie prime. Poi la sezione “Art within Surfaces” che, sulla scia dell’evento organizzato lo scorso anno per celebrare il decennale della nostra casa editrice e che, per primo, ha legato il concetto di Arte con quello delle Superfici, offrirà interviste sul rapporto arte-industria e arte-società. Pubblicheremo poi in ogni numero una review di quanto realizzato da ipcm® nel corso del bimestre precedente nel settore dei trattamenti di superficie a livello mondiale: fiere visitate, progetti, eventi ma anche pareri e scoperte su quanto accade nella nostra industria. Infine la sezione “Specialized Training” dove presentiamo l’ambizioso progetto di ipcm®_Academy di creare una scuola per formare la figura professionale, riconosciuta a livello europeo e mai creata prima d’ora, di “Tecnologo dei Processi di Finitura Industriale delle Superfici”. Il metodo di ipcm® per fare disruption.

international PAINT&COATING magazine - JANUARY/FEBRUARY 2020 - N. 61

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