Io Come Autore

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Disegno di Eleonora Gramigna

Ciao sono Medeo ... un gatto “speciale” perchè? .... fiuto meglio di un segugio!!!

Speciale Editore: intervista a Autodafé Edizioni ● Autori alla ricerca di sé: Elettra Groppo e Danilo Di Gangi ● Concorso Nei libri con Medeo: ultima chiamata per gli autori! ●

Anno 3 N. 68 / marzo 2013 - Periodico - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-REA: MI-1942227. Iscr. Tribunale di Milano n. 324 del 10.6.2011.


Danilo Di Gangi |

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autori

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sommario

Lungo come l’Indo Elettra Groppo |

Sogni inquinati

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speciale

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Cristiano Abbadessa |

a cura di Daniela Villa

rubriche Pennellate di parole |

Giovanna Vannini

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L’angolo della poesia |

Fadi Nasr

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Informazione letteraria |

Federica Ferretti Intervistando |

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di Indira Fassioni

Non solo vecchie pietre |

di Natale Barca Eventi |

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a cura della redazione

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editoriale Cari lettori, la nostra primavera inizia sotto il segno della ricerca. Ricerca di sé attraverso il viaggio, come per Danilo Di Gangi in Lungo come l’Indo, o attraverso i colori dei sogni, come nei Sogni Inquinati di Elettra Groppo. Ricerca sulla contemporaneità, come ci spiega Cristiano Abbadessa nell’intervista per Autodafé Edizioni, casa editrice dal nome ambivalente che indaga il presente con la sua narrativa. Ricerca di indicazioni sul futuro, come sembrano mendicare le ricche ragazze Bellelli al vissuto Degas nelle Pennellate di Parole di Giovanna Vannini; e ancora ricerche sul passato, come quelle presentate da Natale Barca dai siti archeologici dell’Iraq. Buona ricerca, ma soprattutto buona scoperta a tutti.

Daniela Villa

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pennellate di parole Riflessioni di un pittore… Appoggiò il pennello sulla tavolozza e si pulì le mani con lo scampolo di stoffa intriso di tinte da sempre destinato a quello scopo. Una sorta di euforica nostalgia lo prese, una miscela emozionale inconsciamente inventata da lui che gli si manifestava ad ogni conclusione d’opera. Per quel dipinto appena finito, la sentì subito più forte. Arretrò di qualche passo, così da far rientrare tutta la tela nel raggio del suo sguardo. Pochi i colori usati, quattro le figure ritratte tra le mura domestiche. Per tutto il tempo della posa tra lui e quelle, un’ovvia, assidua frequentazione, tanto da arrivare a scambiarsi i reciproci umori, odori, disagi e aspettative, tutte sensazioni che adesso non riusciva a ritrovare in quei loro volti in dipinto. Un profondo rammarico, quasi una sconfitta andarono a sommarsi all’abituale miscela emozionale. Subito ripensò con forza alle due fanciulle, così chiuse nel loro non mostrarsi, quanto avide e curiose di fare conoscenza con la vita non ammessa dagli schemi. Il suo essere uomo, giovane, catturato dal fuoco dell’arte, provocava negli occhi delle due ragazzine scintille impazzite alle quali le stesse affidavano il compito di parlare, non potendo per motivi di rango e di età, fare altrimenti: “… Raccontaci, dicci, cosa dipingi oltre queste vesti scure, questa mesta atmosfera, cosa ti picchietta al cuore, cosa ti fa arrossire, cosa verrà domani per noi?...” Sentì un’ondata di calore salirgli dai piedi alla cute, coprì il dipinto con un drappo leggero, andò a sedersi sulla poltroncina impagliata nel minuscolo giardino in mezzo alle sue fioriture. Qualcosa nel tempo sarebbe dovuto cambiare….

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Giovanna è nata a Firenze e residente a Montespertoli, dopo una partecipazione ad un antologia, ha intrapreso l’attività di scrittrice e recensore. Qui la conoscerete grazie alla capacità di interpretare a suo modo molti capolavori di varie correnti artistiche.


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68 Giovanna Vannini

Edgar Degas, La famiglia Bellelli 1858-1869, olio su tela, Museo d’Orsay, Parigi

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Autore

Lungo come l’Indo

Mi chiamo Danilo Di Gangi, ho 49 anni e sei libri alle spalle, tutti frutto di un profondo amore verso le realtà vissute (Cieli d’infinito. Mongolia, terra senza tempo - 2003, ed. L’Arciere, Il Gioiello di neve. Kailash, l’essenza del Tibet 2004, semifinalista al Premio Bancarella, ed. L’Arciere, Fra barbari e dei. La vera politica cinese in Tibet -2008, ed. L’Arciere. Siberia (in) contaminata - 2010, ed. Campanotto. Viaggio al limitare del tempo. Un racconto esoterico - 2010, ed. Il Ciliegio. Lungo come l’Indo - 2012, finalista al Premio letterario internazionale “Trofeo Penna d’Autore”, ed. Il Ciliegio).

Viaggiatore, scrittore, fotografo e insegnante di ed. fisica, ho iniziato a percorrere le regioni asiatiche dalla fine degli anni ’80. Perché? Fate una piccola azione creativa di scorporo e aggregazione delle lettere del mio nome e cognome e vi apparirà “dal Nilo al Gange”, i nomi di due dei più importanti, sacri e grandi fiumi del mondo. Va da sé che il viaggio fosse impresso nel mio DNA fin dalla nascita è, di conseguenza, lo scrivere, “perchè scrivere è uno dei migliori modi possibili di viaggiare e far viaggiare”. Ho incominciato a farlo dall’età di 16 anni, sentendo la mancanza di qualcosa che ancora non sapevo identificare, la nostalgia di un ambiente che non era quello in cui stavo crescendo. Quando sono arrivato in Asia ho ritrovato i luoghi

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fisici di quelle immagini che, precedentemente, erano latenti in me. Da allora ho compiuto numerosi percorsi, dall’India al Tibet, dalla Mongolia alla Siberia, dalla Cina al Borneo ma, soprattutto, ho prediletto gli itinerari di trekking, vivendo a stretto contatto con le etnie nomadi e di montagna. E’ stato dopo il viaggio in Mongolia, davanti ai grandiosi vuoti sconfinati e alle solitudini desertiche, che ho smesso di scrivere per me stesso e deciso “di scrivere per far viaggiare gli altri”. Arrivare alla prima pubblicazione (nel 2003) fu impresa assai ardua. Attesi quattro anni e spedii decine e decine di manoscritti a una lunga lista di case editrici, delle quali venni in possesso degli indirizzi, muovendomi a caso, attraverso una vera e propria giungla quale si dimostrò essere il mondo editoriale! Non conoscevo nessuno, non avevo riferimenti: solo dieci anni dopo scopersi l’esistenza degli agenti letterari! Nondimeno nutrivo una certezza inamovibile: non avrei mai ceduto alle lusinghe degli editori a pagamento! E così è stato e, oggi, posso ritenermi soddisfatto di aver sempre trovato un editore che abbia creduto in me e nel mio lavoro. Tutti i miei libri nascono dal desiderio profondo di far recuperare un corretto rapporto tra uomo e natura e di far conoscere culture millenarie, fonte di sviluppo spirituale. Dove l’ambiente è più severo, l’uomo ritrova il giusto senso delle proporzioni e dei propri limiti, si ricolloca, recuperando il proprio posto nell’im-


mensità del tutto. Qui, la percezione ordinaria del tempo e dello spazio si annulla e si compenetra: il tempo diventa esclusivamente quanto occorre per raggiungere un determinato punto, al di là della sua misurazione e quantificazione. Si vive l’esperienza del “continuum infinito presente”, il tempo in funzione dello spazio, del procedere, del presente, passo dopo passo. In tutto ciò fatica fisica e fatica interiore sono inscindibili e richiedono tenacia, perseveranza, disponibili-

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Danilo Di Gangi

tà del cuore e resistenza mentale, qualità indispensabili per un nomade sognatore quale sono. Ogni percorso, ogni tragitto, può farsi una storia, un racconto, una riconquista di una scoperta del sé più profondo ma, soprattutto, ogni viaggio è un universo di emozioni circondato da spazi e da silenzio. Da ciò nasce una predisposizione alla trasformazione e ogni peregrinazione diviene motivo per non essere noi a voler cambiare il mondo ma il mondo a cambiare noi.

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Autore Leggere i miei libri è un invito a rendersi disponibili per questa trasformazione, per conoscere la storia e la geografia di luoghi lontani, ricchi di cultura, tradizioni e insegnamenti, per ritrovare lo stupore del cammino all’interno di una natura ignota e miracolosa, per osservare, respirare e assorbire l’incanto del mondo e, perché, leggendo queste pagine, i vostri pensieri serviranno a far girare la Grande Ruota della Vita. ●

Lungo come l’Indo

Lungo come l’Indo è un racconto che si sviluppa attraverso le storie dell’epica, gli incontri con i nomadi e la gente comune; attraverso le meravigliose architetture testimoni di antiche culture e il sapere millenario della religione; attraverso il riemergere di personaggi letterari e protagonisti in carne e ossa che rappresentano l’anima del paese; attraverso i libri e le sensazioni assorbite e custodite. E ancora, attraverso la memoria, che accende i ricordi e trasforma il viaggio nel battesimo di una ri-scoperta. Il testo è animato da simboli stilizzati, stemmi, foto, mantra e segni grafici.

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Danilo Di Gangi estratto

Il passo di Nakila fa da damigella d’onore al Lachlung, il primo vero valico del percorso al di sopra dei cinquemila metri di altezza. S’inchina a un paesaggio superbo, tutto cuspidi e obelischi rossi, che s’insinuano nelle profondità del cielo e cadono a strapiombo sulla pista. Sculture aggettanti che l’immaginazione modella ulteriormente in nuove figure e la vista accarezza con l’eccitazione di un incontro amoroso. Sui fianchi lucidi dei rilievi si intravedono i sottili segni rosati lasciati dai raggi del sole, come impronte di unghie sulla pelle umida di sudore. Cinquemilaesessantametri: una terrazza sul mondo irta di bandierine colorate che sbandano al vento come un esercito in ritirata e annunciano l’inizio dell’enclave buddista. Dalla sommità, la pista sterrata scende in picchiata, infilandosi attraverso le suggestive Gole di Pang. In fondo la lastra d’acqua ribolle, rimbomba, si nasconde in cunicoli sotterranei, fuoriesce e s’impenna, per calmarsi quando la valle si allunga nell’ampia e desertica piana di Morey. Uno scenario insolito, a metà tra steppa e deserto, calpestato da nomadi e yak e fiancheggiato da basse colline che sfumano dal grigio scuro al marrone chiaro. Schiere di animali e schiere di alture che si spartiscono questo mare di terra sospeso sulle quote himalayane. Un lungo balcone, decorato da decine di ondulazioni instabili e una solitudine assoluta. Ci si entra senza accorgersene e non si riesce più ad uscirne. Il pianoro è interrotto da qualche esile arbusto che si aggrappa al suolo con tutte le forze per non essere strappato via dal vento. Spesso i colori mutano e scivolano lontano, indifferenti, creando malie struggenti e suggestive. Non vi sono insediamenti, nessun villaggio, solo una vecchia impronta d’asfalto che frattura la valle a metà.

http://youtu.be/7LdhvlIX-TM (intervista all’autore nel TG di GRP dal 7’ al 10’) www.alpinia.net/editoria/recensioni/rec_scheda.php?id=1628 (recensione) www.enricoguala.it/?tag=lungo-come-lindo (recensione) LUNGO COME L’INDO Autore: Danilo Di Gangi Editore: Il Ciliegio PAGINE: 248 ANNO: 2012 ISBN cartaceo: 9788888996950 PREZZO di copertina: € 17,00

Leggi l’estratto su Book Extracts: http://www.bookextracts.it/details_book.php?id=926

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l’angolo della poesia Poesia per non fraintendere, nessuno mi ha scritta non distendere col tuo applauso i miei nervi male che vada andrei colle strofe in soffitta e lascerò che il tempo ogni mia lode innervi io non rimo per scendere dopo in piazza per parlottare su pietre come una gazza non ingiuriare perché non sai comprendere non m’infuriare l’alterezza che poca non è sono zigoti d’esperienza che osano tendere orecchie al passato perché loro sanno dov’è a pochi ho permesso sopra mie pianure di carta di spargere occhi e le dita pure ed ora non fraintendermi mio signor poeta se di me la consorte non faccio né dei figli sono libera e l’unico cosa che mi completa è la tua firma che ancora nei miei navigli non rimo per vendermi dopo in piazza ma per far di me la tua bella ragazza tua per sempre, -PoesiaMilano, 22 gennaio 2012 -watersoul-

www.fadinasr.com

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Fadi Nasr

Fadi Nasr vive a Milano. Appassionato di poesia e di fotografia, ha pubblicato la sua prima silloge di poesia “perché sono un uomo” nel 2010 a cui fa seguito “mi accuso” nel 2012. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, come il Premio Firenze, Talenti Vesuviani e Concorso Nazionale di Poesia Cardinal Branda Castiglioni. Per conoscerlo meglio www.fadinasr.com

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Autrice

i t a n i u q n I i Sogn

Per alcuni essere uno scrittore non è un mestiere, è un modo di essere. Scrivere è diventata un’espressione di me stessa, forse per non impazzire di realtà o per noia durante i miei lunghi viaggi d’infanzia o, più probabilmente, entrambe le cose. Fin da piccola inventavo storie guardand o fuori dal finestrino dell’auto mentre il paesaggio mi scorreva veloce davanti agli occhi, poi ho cominciato a immaginare la vita di tutte quelle persone che incrociavo. Quando ho cominciato ad andare a scuola ho immaginato la vita dei poeti e romanzieri fino a inventarmi un mondo tutto mio e a creare immagini nuove. Probabilmente ho cominciato a scrivere per non dimenticare tutte quelle belle immagini che affollavano la mente e per buttar fuori quei racconti che prepotentemente cercavano vita. Mi ci volle un po’ a capire che per far leggere i propri pensieri e le proprie storie non bastava più far girare di classe in classe dei fogli scarabocchiati, così la pubblicazione arrivò quando non avevo solo una bella storia da raccontare, ma avevo un concetto da far conoscere. Ora scrivo per due motivi: uno è per me stessa e per gli amici, frasi e pensieri, lettere e piccoli racconti che aiutano a mandare avanti la nostra vita; il secondo è per far riflettere le persone su determinati temi. Il primo libro infatti spiega cos’è la bisessualità, il secondo tratta la

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società vista dalla classe sociale e dall’etica, il terzo spiega quanto i sogni influenzino la vita. Trovare un editore non è poi così difficile, il punto è trovarne uno che fa per te, che stimi, con cui credi di poter lavorare. Così comincia la mia ricerca e la fortuna sembrava avermi baciato fin quando la realtà non mi fa vedere un percorso diverso da quello che pensavo di percorrere. La poca onestà, la parola data e non mantenuta, la mancanza di passione nella scrittura, la visione solo economica di un libro… molti sono gli ostacoli da superare prima di trovare la casa editrice giusta. Così compare Elmi’s World, un vero e proprio mondo con cui iniziare un’avventura. Chi sono veramente? Sono un essere che vorrebbe vivere in un mondo più equo e scrivo per poter liberare la mia anima tormentata. Sono una persona allegra e scrivo di persone che lottano per far nascere un sorriso anche agli altri. Sono un insieme di sfumature variopinte che colora la tela della vita. La risposta più plausibile è che sono una creatura dei miei sogni e a volte come tale vengo percepita. A volte sembro un personaggio dei miei libri che con un balzo ha cambiato dimensione ma che non riesce a rimanere sempre da una sola parte della linea immaginaria. Sogni e realtà si mescolano lascian-


do negli altri un alone onirico. Perché si dovrebbe leggere una delle mie opere? Ognuno dovrà riuscire da solo a dare una risposta a questa domanda, ma di certo il potenziale lettore dev’essere

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Elettra Groppo

una persona curiosa, con la voglia di ragionare e la capacità di farsi trasportare dentro la propria anima. Se queste caratteristiche lo appartengono allora potrà fare un viaggio straordinario, in caso contrario rischia di non capirmi. ♥

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Il cambiamento

Estratto da Sogni Inquinati Chiudo gli occhi. È già troppo tempo che non riesco più a vedere il lato positivo della vita. Vorrei potermi lasciare andare a fantasie più pure senza inquinarle continuamente con la realtà, ma qualcosa mi frena. Ho deciso di andare da uno stregone, uno di quelli che aiutano a creare scene idilliache, riportano noi stessi a una dimensione intima e rassicurante e infine aiutano a trovare un buon motivo per continuare a vivere. Non credo possa funzionare, non credo nel suo potere magico. Forse però riesce a suggestionarmi.

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e c i r t u A

Sono qui nella sala d’attesa. Ho gli occhi chiusi, ma non riesco a visualizzare qualcosa di piacevole. Ricordo vagamente degli esercizi di Training Autogeno. Già quando ero un ragazzo le professoresse del liceo mi mandavano dalla psicologa della scuola. Forse avrei dovuto passare più tempo in terapia per capire meglio i miei problemi di oggi. Non ricordo il nome della psicologa, ricordo però che un giorno mi lasciò un plico con degli esercizi di respirazione. Avrebbero dovuto aiutarmi a rilassare anima e corpo. Quel pomeriggio ho sfogliato le pagine, ma non ho mai veramente letto oltre il primo foglio illustrato. C’era scritto che dovevo chiudere gli occhi. Dovrei concentrarmi sul mio corpo, trovare il mio ritmo e respirare come se nulla mi angosciasse, fino ad avere il controllo sulle mie paure e lasciare che la mia anima si sintonizzi sul mondo. Dovrei lasciarmi libero di vagare e trovare nuove immagini. Ci ho provato per anni e ci sto provando tuttora. Inspira, espira, inspira, espira. Cerco di dare un ritmo all’aria che esce dai miei polmoni. Mi sembrava già allora una perdita di tempo. Forse devo alzarmi, uscire da questa stanza disinfettata e tornarmene a casa. Una sigaretta mi aiuterebbe a trovare la mia calma per cinque minuti. Non posso andarmene. Sono troppi anni che scappo da me stesso, ho bisogno di capirmi, di eliminare le mie

Leggi l’estratto su Book Extracts: www.bookextracts.it/details_book.php?id=392

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Elettra Groppo ansie e di ritrovare nel mio sonno immagini spensierate. Sono disilluso. Vedo la comica tragicità della vita anche nei sogni. Non sono mai riuscito neanche a credere nel principe azzurro che salva la principessa nel castello dal drago sputafuoco: io sarei dovuto essere il principe e la sola idea di dover penare tanto camminando per boschi infestati e lottando con una bestia magica mi affatica già il pensiero. Se poi si considera l’impresa incerta... chi l’ha detto che la principessa si innamora del suo salvatore? Le donne sono imprevedibili. La vita può avere un gusto molto amaro. Respiro lentamente. Riesco persino a sentire il mio cuore battere. Bum bum bum.

Sogni inquinati parla di un uomo che è talmente preso dal dovere quotidiano e dalla frenesia della vita che si sta dimenticando di se stesso. Sta perdendo colore e la monotonia prevedibile dei suoi gesti lo ha allontanato da chi lo amava. Quando se ne rende conto decide di fare qualcosa, di riappropriarsi del suo essere e di tornare a essere colorato. Comincia così il suo percorso interiore.

Autore: Elettra Groppo Titolo: Sogni Inquinati Editore: Casa Editrice Elmi’s Worlds Anno di pubblicazione: 2012 Pagine: 104 ISBN cartaceo: 9788897192091 Prezzo di copertina (cartaceo): 7 € ISBN ebook: 9788897192206 Prezzo di copertina (ebook): 1,49 €

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Come scegliete le opere da pubblicare? Nella breve storia della nostra casa editrice (le pubblicazioni in attivo sono dodici, N.d.R.) ci sono state varie fasi: in prima battuta abbiamo affiancato l’invito all’invio di opere a un lavoro di ricerca nostro, andando a scavare nell’autopubblicazione. Da qui abbiamo selezionato tre opere. L’invio di manoscritti è progressivamente aumentato, ma la maggior parte delle proposte ricevute non era pertinente dal punto di vista tematico: pubblichiamo testi attenti alla realtà sociale contemporanea, vogliamo far riflettere su questo. Se dal punto di vista del contenuto è vero che siamo molto restrittivi, non lo siamo per nulla dal punto di vista dei generi: si può scegliere il giallo, una narrazione di tipo classico, una formula sperimentale e altro ancora. Per

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e r o t i d e speciale

Autodafé Edizioni è una piccola casa editrice milanese, nata nel 2010, che pubblica narrativa con l’intento di stimolare la riflessione sulla realtà sociale dell’Italia contemporanea. Un team di professionisti alla ricerca di autori e storie valide da pubblicare con cura e passione artigiana. Intervistiamo Cristiano Abbadessa, direttore editoriale di Autodafé Edizioni, per cercare di capire ancora una volta cosa comporti fare l’editore e quale senso possa avere oggi, in un universo di self-publishing, il ruolo dell’editore.

a cura di Daniela Villa

quanto riguarda la forma abbiamo la massima apertura, mentre la nicchia tematica rimane unica. Nonostante ci fossimo ripromessi di rispondere a tutte le proposte in arrivo, l’ingente quantità di materiale non pertinente dal punto di vista tematico ci ha costretto a cambiare un po’ le regole e a mettere dei filtri, continuando comunque a scandagliare il mercato.


intervista a Cristiano Abbadessa di

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e r o t i d e speciale L’autopubblicazione è un fenomeno ormai molto diffuso, lo era già quando è nata Autodafé Edizioni. Avete pubblicato tre opere provenienti dall’autopubblicazione. Al di là della distribuzione e della promozione, il ruolo dell’editore nel lavoro sul testo che senso ha? Abbiamo pubblicato due titoli di Pervinca Paccini (il romanzo “Viola” e il libro di racconti “Vuoti a perdere”) e “Il Mai” di Annalisa Casalino. Se su questi ultimi due il lavoro redazionale è stato tutto sommato contenuto, senza apportare modifiche alla struttura, con “Viola” è stato fatto un lavoro molto corposo: abbiamo ripensato alcune impostazioni, ridotto il numero di pagine, riapprocciato il testo da molti punti di vista, sistemato alcune debolezze della trama. L’autrice, che è stata molto contenta di questo lavoro, alla fine ha detto che questo era il romanzo che aveva in mente di scrivere e che da sola non aveva scritto. Conferma dunque che nella piazza dell’autopubblicazione c’è un buon potenziale? Un potenziale d’idee c’è sicuramente. Ma l’editore non è inutile, in particolare nel nostro caso, in cui i nostri collaboratori provengono tutti da esperienze lavorative di stampo redazionale: noi siamo in grado di intervenire ed effettivamente migliorare considerevolmente il libro da questo punto di vista. La nostra casa editrice, che sicuramente sconta debolezze in altri settori, non lo nascondiamo, è piuttosto forte per quel che concerne il lavoro sul testo. Un testo in autopubblicazione per noi può es-

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sere un buono spunto, ma prima di diventare un libro vero e proprio, ci vuole molto lavoro. “Autodafé”, come spiegate già sul vostro sito, ha una duplice origine del nome: fa riferimento al suo comune travisamento in “fatto da solo” e al vero significato, “atto di fede”, legato alla crudeltà dell’inquisizione. C’è un legame con i temi della linea editoriale? E ancora, quanto quest’esperienza editoriale è un autodafé nelle due accezioni? Il nome non è legato alla scelta editoriale ma proprio alla nascita della casa editrice in sé: il concetto di “farsi da solo” e di “atto di fede” poteva essere legato a qualsiasi altra tematica. “Atto di fede” ha probabilmente un legame in più con la narrativa perché, essendo così diffusa, suggerisce che ci si possa ritagliare


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uno spazio minore rispetto a quello che forse sarebbe possibile ottenere con pubblicazioni tecniche, in cui il rischio sarebbe un po’ meno un “atto di fede” e un po’ più calcolato. A tre anni dall’avvio, l’atto di fede resta tale perchè bisogna ancora trovare il modo di trasformare la struttura in un’impresa economicamente pagante. E resta assoluto anche il concetto di “farsi da soli”: siamo ancora in fase embrionale e il lavoro riguarda esclusivamente i soci, purtroppo non c’è spazio per altre forme di collaborazione. Questo riguarda anche gli autori: nonostante il loro protagonismo rimanga forte, laddove un libro inizia a funzionare, dev’esserci moltissima sinergia con l’autore prima della pubblicazione, ma soprattutto dopo. Anche per l’autore è quindi un farsi da solo ma, a differenza dell’autopubblicazione, è un “farsi da solo” affiancato dall’editore. “Narrativo Presente” è il vostro ultimo progetto dedicato ai racconti dalla forma anticonvenzionale. Quanto spazio c’è nel panorama letterario per i racconti e come nasce quest’idea? Lo spazio riservato ai racconti sul mercato attuale è uno dei motivi per cui abbiamo scelto questa forma: i racconti vengono acquistati poco. Gli autori incolpano gli editori di poca fiducia nel racconto, ma è il mercato che non risponde allo stesso modo ai racconti come ai romanzi. A parità di qualità e di “spinta” promozionale, i romanzi riscuotono sempre un successo maggiore. Tra le pagine del nostro blog abbiamo cercato di indaga-

re la questione e ci sono stati molti riscontri: il racconto è stato paragonato al fast food, all’aperitivo, mentre il romanzo è percepito come un vero pranzo. Io non sono d’accordo, ma in quanto editore devo fare i conti con la realtà: pubblicare dei racconti in formato cartaceo equivale a rimetterci. La stampa ha dei costi fissi in avviamento che la portano a non avere un prezzo di partenza proporzionale alle sue dimensioni, rendendo i racconti dei prodotti non competitivi. Il digitale permette di contenere costi e tempi di realizzazione, garantendo alle pubblicazioni una contemporaneità che la carta stampata difficilmente ha. “Narrativo presente”, oltre a tanti altri motivi, nasce anche per


questo: per dare al racconto una forma che può essere più adatta al consumo, a una fruizione da parte del lettore. Questo progetto, che ha forma dell’eBook, vuole creare una sorta di periodico che mensilmente segua le vicende del Paese, della nostra contemporaneità. Sul nostro sito proponiamo gli spunti, riportiamo i racconti che riceviamo e tra questi selezioniamo il meglio per la pubblicazione mensile, dopo accurato lavoro redazionale, in formato eBook. Da qualche giorno è disponibile la prima raccolta dei racconti di gennaio 2013. Vi siete affidati da subito al digitale. Che rapporto ha questa tecnologia con il cartaceo? Quando siamo nati nel 2010, siamo nati con l’eBook, strutturandoci da subito per produrre in proprio tutte le nostre opere anche in digitale. Forse però questo formato ha delle potenzialità in più per prodotti specifici: la semplice trasposizione del romanzo cartaceo in digitale non è molto pagante, non ha nulla in più rispetto al precursore cartaceo. Ma sul digitale si possono certamente tentare delle operazioni narrative di esplorazione dei linguaggi che sulla carta risulterebbero molto più complicate. Credo che una buona parte del mercato dei titoli digitali inizierà a essere popolato da prodotti pensati nello specifico per quel formato, piuttosto che da prodotti ambivalenti. www.autodafe-edizioni.com www.autodafeblog.wordpress.com

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e r o t i d e speciale


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Informazione letteraria

Casa Editrice Rupe Mutevole Federica Ferretti ci presenta in anteprima un’autrice della collana ormai cult di Rupe Mutevole Edizioni, Echi da Internet, risegnalata da poco sul Portale delle Donne dalla famosa giornalista Marta Ajò e si è conquistata una finestra settimanale su siamodonne.it Sta arrivando una poetessa dal talento armonioso, che coniuga cielo e terra dentro ad un’anima variopinta... come solo i nostri echi rosa sanno essere. Cristina Laina, in arte Anima e Oceano, si presenta ai lettori di Io Come Autore. La vita di Anima e Oceano scorre così, un filo dove ci sono giorni in cui l’equilibrio la fa camminare speditamente verso nuove mete, orizzonti che guarda di là del mare. Eppure dietro a tutto questo c’è una donna, Cristina, sì proprio io che scrivo da sempre, la penna va su quel foglio bianco che si colora dell’inchiostro dei sentimenti più veri. La mia vita è stata fino a parecchi anni fa un passare da una città all’altra per il lavoro dei miei genitori, poi finalmente a sedici anni siamo tornati definitivamente a Messina. Da quel momento è iniziata la mia seconda vita costellata da eventi belli e tristi… La musica, la scrittura nel passare del tempo mi hanno forgiata nel carattere

che volge sempre verso l’ottimismo perché “L’Arcobaleno c’è sempre dietro le Nuvole”. Questo è ciò che dico ogni giorno a prescindere da come si svolge la giornata. Ho avuto dolori più o meno sopportabili ma la perdita del papà ha fatto si che io rinascessi ancora una volta…così la poesia che avevo lasciato nella mente è tornata a farsi vivida attraverso i versi del mio sentire interiore. Timidamente con i primi versi su Internet usando uno pseudonimo ho creato una pagina su Facebook dove traspare il mio essere donna che ama l’amore e l’amicizia nel senso più vero e nobile del loro significato… La lettura di libri tanto da non avere più spazio dove metterli, la musica che da quando ho sette anni scandisce la mia vita fanno parte di me stessa e la poesia e’ la fonte da cui attingo versi


su versi donandoli a piene mani… Sono anche una moglie e mamma attenta a non fare mancare la presenza in famiglia, ho la cura per i due gatti di casa e per un cane che e’ come un bambino da dovere essere seguito sempre (chi ha un cane lo sa)… Frequento varie associazioni letterarie e ad ogni incontro è come respirare un’aria diversa, confrontarsi con altre persone che scrivono, dialogare rispettando le opinioni anche se diverse dalle mie. Partecipo a vari concorsi di poesia nella mia città ed anche fuori, vinco dei premi ma resto sempre la stessa persona che ogni giorno attraverso una parola, un commento, una poesia cerca di dare qualcosa di buono a chi legge… Donare nel donarsi senza chiedere niente… questo è il mio credo. ●

Va la vita su filo a volte in equilibrio a volte con passo instabile.

www.rupemutevole.it


o d n a t s i v inter

di Indira Fassioni

L’ultima onda del lago La trama è ispirata a fatti realmente accaduti: durante la seconda guerra mondiale gli abitanti della sponda italiana del lago di Lugano costruirono una sorta di sommergibile per scappare in territorio svizzero. Stefano Paolo Giussani, autore del libro, è venuto a conoscenza di questa incredibile storia tramite un suo amico che a sua volta aveva appreso la vicenda dal padre: “Durante la seconda guerra mondiale i miei genitori erano adolescenti, risiedevano in una città tra Milano e Torino e vivevano in prima persona le scorribande del Pippo, l’aereo alleato che sganciava bombe in solitario durante le calde serate dell’estate del ‘44. Un po’ perché leggendo L’ultima onda del lago mi tornavano alla memoria i racconti di mio padre un po’ perché il libro d’esordio di Stefano Paolo Giussani è veramente un libro bello e commovente, tuttavia questa storia di ragazzi perseguitati sullo sfondo del lago di Lugano mi è entrata in profondità, risvegliando emozioni sopite ma sempre vive”. É uno spunto perfetto per lo sfondo delle avventure di tre ragazzi adolescenti, ognuno con il suo sogno, ognuno con la propria ragione di vita per sopravvivere alla guerra. Per Anna, ebrea orfana di genitori deportati, è il fratellino sordo cieco, per Davide è trovare il suo compagno Ervè, catturato dai fascisti, per Sebastiano è aiutare il suo amico

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Davide. Grazie a Valerio, giovanissimo contrabbandiere, svilupperanno l’idea del sommergibile, mezzo perfetto quanto difficile da realizzare. Quanta distanza c’è tra il Giussani blogger e screenwriter di geografia e turismo e il Giussani narratore di una vicenda coinvolgente? Forse non molta perché le descrizioni di quei pochi chilometri che separano Milano dalla Svizzera sono così vivide e precise come solo un appassionato naturalista potrebbe fare. Leggendo il romanzo prendono vita i boschi che nascondono minacce senza nome, ma forniscono anche protezione, così come i Monti Lariani e il lago in cui una sola onda sbagliata potrebbe significare la fine della speranza, la fine del sogno addirittura la fine della vita. L’ultima onda del lago è un libro scritto senza pesantezza, i toni non sono mai melodrammatici anche se la vicenda è tragica, la scrittura è lieve, chiara, a tratti addirittura scolastica e questo rende il libro adatto anche ai lettori più giovani. In questo romanzo Giussani ha avuto la sensibilità e il coraggio di narrare le persecuzioni naziste senza fermarsi agli ebrei, ma sapendo dare voce al dolore e alla sofferenza di altre persone, come gli omosessuali, a volte dimenticati nel conto dei martiri della follia hitleriana.


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Titolo: L’ultima onda del lago. Milano. La fuga. Il sottomarino Autore: Stefano Paolo Giussani Editore: Bellavite Anno: 2011 Pagine: 192 Prezzo di copertina: 12,00 ₏ ISBN: 9788875111724


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Non solo vecchie pietre

SENSAZIONALI SCOPERTE DI ARCHEOLOGI ITALIANI IN IRAQ Recenti, sensazionali scoperte scientifiche sono state compiute in un’area di 3.000 kmq fra la valle del Tigri e il monte Maqloub (province di Mosul e Dohuck - Kurdistan iracheno settentrionale) che non era stata esplorata in precedenza da alcuna missione archeologica moderna. Si tratta dei resti di città e villaggi, di un’estesa necropoli a inumazione, di bassorilievi e monumenti, di cinque acquedotti monumentali e di una serie di grandi canali irrigui a essi collegati, sparsi in una mappa di 239 siti archeologici, prima sconosciuti, databili fra la Preistoria Recente (Epipaleolitico e Neolitico) e l’Epoca Islamica, ma più frequentemente al Periodo NeoAssiro (sec. IX-sec. VII a.C.). I ritrovamenti hanno al centro il sistema idraulico di Sennacherib, con i suoi monumenti (acquedotto di Jerwan) e i rilievi rupestri di Maltai, Faideh, Shiru Maliktha e Khinis. La necropoli citata, costituita da una serie di ricche tombe a camera, costruite con mattoni cotti e struttura ad arco, e databile al Periodo Paleo-Assiro (sec. XIX-sec. XVIII a.C.), si trova a Tell Gomel, lungo il fiume Gomel nella pianura ai piedi del Monte Maqloub. L’esplorazione archeologica di Tell Gomel ha documentato l’ininterrotta occupazione del sito dal Calcolitico (circa 5000 a.C.) all’Epoca Ottomana (XX secolo d.C.). Infine, sul fianco del canale vicino al villaggio di Faideh, sono stati scoperti sei bassorilievi scolpiti nella roccia, raffiguranti una processione di divinità del pantheon assiro. Sono questi i risultati, andati ben oltre le più ottimistiche aspettative, di una ricognizione di superficie condotta fra il Luglio e l’Ottobre 2012 dalla Missione Archeologica Italiana in Assiria, diretta da Daniele Morandi Bonacossi, docente di Archeologia del Vicino

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Natale Barca Natale Barca è uno scrittore e saggista che ha al suo attivo un significativo numero di testi che trattano di storia e civiltà dei popoli antichi. Il suo campo di indagine si estende dall’Europa mediterranea al Sahara orientale e all’Asia Occidentale, in un arco di tempo che abbraccia dalla preistoria alla storia antica (www.natalebarca.it). blog: http://natalebarca.blogspot.it

Oriente Antico presso l’Università di Udine, nell’ambito del “Progetto Archeologico Regionale Terra di Ninive” (PARTeN). PARTeN è un’ampia ricerca interdisciplinare di medio-lungo termine, basata su scavo e ricognizione archeologica di superficie, e diretta alla ricostruzione e alla salvaguardia della memoria storica del Kurdistan Iracheno, alla ricostruzione dei cambiamenti del paesaggio culturale e naturale di questa regione fra la Preistoria e l’Epoca Islamica, a garantirne la valorizzazione e la tutela in forme innovative, a promuovere il turismo. Il progetto si propone in particolare lo studio, la tutela e la valorizzazione del patrimonio archeologico, la formazione di operatori culturali locali nella gestione dei beni archeologici, l’inserimento del sistema idraulico assiro e dell’intero paesaggio culturale connesso a questo nella World Heritage List dell’UNESCO, la creazione di un sistema informativo geografico da pubblicare nel web (WebGis), con l’obiettivo finale della costituzione di un grande parco archeologico-ambientale. L’Università degli Studi di Udine è la prima università occidentale ad avere intrapreso un’attività di ricerca archeologica nel Kurdistan iracheno. I primi risultati della Missione Archeologica Italiana in Assiria, nel suscitare una vasta eco internazionale, da Cambridge e Oxford agli Stati Uniti d’America, hanno confermato il primato dell’ateneo

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di Natale Barca

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Non solo vecchie pietre

friulano nel campo degli studi sulla storia e sulle civiltà del Vicino Oriente Antico. PARTeN si colloca nel quadro del rafforzamento dei rapporti culturali ed economici fra l’Italia e l’Iraq. è infatti frutto di una collaborazione instauratasi fra il Governo Italiano e il Governo Iracheno, attraverso il Ministero degli Esteri, la Direzione Generale delle Antichità del Kurdistan Iracheno e la Direzione delle Antichità di Dohuk. Gli archeologi dell’ateneo friulano lavorano cioè fianco a fianco con i loro colleghi iracheni. “L’Iraq - ha dichiarato l’ambasciatore della Repubblica dell’Iraq in Italia in occasione della pubblicazione dei risultati della prima campagna della Missione Archeologica Italiana in Assiria - è ricco di petrolio, ma ha bisogno di tutto il resto per la ricostruzione. Il Governo Iracheno ha scelto l’ateneo friulano per guidare la rinascita culturale del suo paese perché è una realtà d’eccellenza, con la speranza che dal suo progetto di ricerca possa nascere un gemellaggio fra città e un dialogo fra le Camere di Commercio”. PARTeN, dunque, non è solo un progetto di ricerca scientifica di grande valore culturale, ma si pone anche l’obiettivo dell’intensificazione dei rapporti economici fra l’imprenditoria italiana e un’area geografica al momento caratterizzata da un elevato tasso di sviluppo economico. La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, attraverso Informest, la Provincia di Udine e alcuni sponsor privati si sono impegnati a sostenerlo finanziariamente nella consapevolezza della sua attitudine a stimolare l’economia del Friuli Venezia Giulia. PARTeN offre infatti alle imprese che hanno maturato un’esperienza nel settore della ricostruzione post-terremoto una imperdibile opportunità di penetrazione in un nuovo mercato, in forte espansione. ●

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I nostri eventi per Guarda! Robert Doisneau Paris in Liberté Spazio Oberdan - Milano Fino al 05 Maggio 2013 Per chiunque voglia godersi l’emozione di una passeggiata lungo la Senna, nei giardini di Parigi, visitare i bistrot, gli atelier e le gallerie d’arte della città più romantica d’Europa, non deve perdersi la rassegna antologica dedicata a Robert Doisneau. Dopo il successo di Roma la mostra si ripropone a Milano attraverso un percorso espositivo che permette di rivivere, tramite gli scatti del fotografo, tutte le emozioni e sensazioni che si provano a camminare realmente tra le vie di Parigi. Oltre ai suoi capolavori più famosi, tra cui il Bacio dell’Hotel de Ville, sono presenti molte opere che permettono di tramandare il volto più vero e intimo di Parigi. Durante tutto il periodo di apertura dell’esposizione saranno organizzati eventi collaterali riguardanti Parigi e la fotografia. Per informazioni: www.provincia.milano.it/cultura/manifestazioni/oberdan/robert_doisneau/index.html

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i vostri 5 sensi 68 Annusa! Florarte 2013 Il fiore e le piante Nella natura e nell’arte Villa Corazza - Modena Dal 30 Marzo al 1 Aprile 2013 La splendida cornice di Villa Cavazza ospiterà la nona edizione di Florarte, un evento dedicato a tutte le bellezze che la natura può offrire. In queste giornate i visitatori potranno ammirare le rarità che i migliori vivaisti e produttori italiani presenteranno nel parco della villa. L’esposizione prevede anche un percorso all’interno della villa per far scoprire manufatti, gioielli, sculture e giocattoli tutti prodotti tramite antiche tecniche nel rispetto delle tradizioni. Come sfondo per questa variopinta vetrina l’organizzazione propone eventi di giardinaggio, presentazioni e laboratori “verdi” per i più piccoli. Florarte offre infine spazi dedicati agli amanti della buona cucina nel quale si potranno assaporare prodotti della tradizione agroalimentare e biologica locale. Per informazioni: www.florarte.eu

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I nostri eventi per Gusta! Pasqua e Pasquetta con il FAI Pasquetta al Parco di Villa Gregoria Tivoli - RM 1 Aprile 2013

Per la festa di Pasquetta, Villa Gregoriana si trasformerà in una sorgente a cielo aperto di giochi e attività per tutta la famiglia. È stato organizzato un pic nic all’aria aperta con prodotti a km 0 tutto da assaporare insieme all’atmosfera incontaminata di questa località nei pressi delle cascate del fiume Aniene. Mentre i bambini potranno dilettarsi in una divertente “Caccia al coniglio” gli adulti potranno rilassarsi e godersi i sapori e i paesaggi della natura. Inoltre, durante tutta la giornata, avranno luogo visite guidate introduttive al Parco.

Per informazioni: www.fondoambiente.it/eventi/Index. aspx?q=pasquetta-al-parco-villa-gregoriana

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i vostri 5 sensi 68 Ascolta! Rock The Dolomites – 2° Winter Music Festival Val Gardena - BZ Dal 30 Marzo al 1 Aprile 2013 La chiusura della stagione sciistica è alle porte, questo Festival organizzato tra le piste e i rifugi della val Gardena è l’ideale per godersi le ultime sciate e non solo. Il Festival prevede tre giorni pieni di musica rock, funk e folk. All’evento parteciperanno sette band che si esibiranno su un palcoscenico naturale, quello delle Dolomiti nonché uno dei panorami più belli d’Italia. Gli sportivi in quei giorni assisteranno a concerti in quota e nelle baite più belle della valle: come la baita Panorama, Pramulin, il rifugio Salei e lo Ski Bar. Tra le band presenti ci saranno i Pamstiddn Kings che apriranno il festival nella giornata del 30 Marzo.

Per informazioni: www.rockthedolomites.com

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I nostri eventi! 68 Tocca! L’antico e le Palme – Gran Mercato dell’Antico Isola Pedonale - San Benedetto del Tronto (AP) Dal 30 Marzo e 1 Aprile 2013 Molti appassionati d’arte e di storia sono tra gli espositori, professionisti nel settore d’antiquariato, che si danno appuntamento al Festival dell’Antico per esporre oggetti d’arte preziosi e rari. Un’occasione unica per i visitatori che potranno toccare con mano la bellezza del vintage e trovare dai mobili agli argenti, dai gioielli ai dipinti, dai disegni alle stampe tutto di epoche comprese fra il ‘600 e il ‘900. L’Isola Pedonale di San Benedetto ospiterà una selezione di circa 120 antiquari provenienti da tutta Italia che porteranno per l’occasione quanto di meglio offre il mercato dell’antiquariato italiano e straniero, del collezionismo e vintage. Patrocinato dal comune L’Antico e Le Palme è un logo ormai conosciuto in tutta Italia per la qualità che offre al pubblico. Per informazioni: www.lanticoelepalme.it

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Disegno di Eleonora Gramigna Io come Autore

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Io Come Autore È una rivista di Ebookservice Srl Redazione-Amministrazione Direttore Responsabile: Giorgio Ginelli Responsabile Approfondimenti: Daniela Villa Grafica: Daniele Vimborsati Art Director: L@simo Via Po, 44 - 20010 Pregnana Milanese Tel. 02/93590424 - Fax 02/93595614 redazione@iocome.it Ufficio Pubblicità: Tel 02/93590424 - Fax 02/93595614 commerciale@iocome.it Si ringrazia per la collaborazione: Cristiano Abbadessa Natale Barca Anna Chiello Danilo Di Gangi Indira Fassioni Federica Ferretti Giorgio Ginelli Eleonora Gramigna Elettra Groppo Cristina Laina Silvia Lonati Fadi Nasr Giovanna Vannini

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