Io Come Autore

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Il commissario Bellosguardo Yasmani parcheggiò accanto a una volante dei carabinieri e scese dalla macchina. Si guardò intorno, nonostante il buio. Nella cornice di monti e colline che circondava Genova l’unica zona a salvarsi dall’abbandono dei rifiuti era quella del Righi. Sotto il Forte Sperone, da dove si dominava tutta la città, i boschi erano puliti, ed era un bel posto per i bambini: potevano giocare in serenità. La casa era disposta su tre piani completamente immersa nel verde, non vide altre abitazioni vicino, e il grande giardino che circondava la casa era illuminato, come le finestre del piano terra e del primo piano: si vedevano chiaramente le sagome delle persone muoversi in modo frettoloso. Vide da lontano Elisa Canessa uscire infuriata dalla grande casa. Indossava un cappello di lana bianco che spiccava nel buio e aveva l’aspetto di una persona che era andata a letto vestita. L’inverno a Genova proseguiva rigido e piovoso. Dopo la violenta mareggiata di capodanno, che aveva devastato le riviere, la neve dei giorni successivi era gelata e si era depositata sulle strade. E Genova era una città che si paralizzava solo per poca pioggia, non osava

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numero

spin-off

Xxxxxxxx Vite da Ladifendere festa, questa xxxx volta, ruotava xxxxxx

attorno a un cadavere disteso per terra... Xxxxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxxxx

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