Io Come Artista 22

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Foto by Diana Debord

Anno 2 N.22 Giugno 2012 - Periodico quindicinale - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-REA: MI-1942227. Iscr. Tribunale di Milano n. 324 del 10.6.2011.

in ll e p im C e n o e L Paola Bassoli ti t a R ia r a M o id Gu

numero 22

www.iocome.it


sommario Fumettista

Leone Cimpellin Una vita per il fumetto.

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La cura dell’arte

Restauratrice I danni del terremoto.

in copertina

Foto di Diana Debord

pag. 22

Artista

Bassoli Paola Quando l’arte non è un caso

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Le Civette

di Nadia Ginelli I bronzi di Riace

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Boudoir

di Indira Fassioni parlando di Guido Maria Ratti

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Eventi del ½ mese Milano - Palermo un viaggio nell’arte

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editoriale La memoria gioca brutti scherzi. A volte ci fa sembrare il passato migliore di quello che in effetti è stato, a volte incupisce ciò che invece è stato lieve. La memoria attinge da luoghi in cui nessuno è mai stato davvero e quasi mai è verità. È il gioco del mimetismo di cui si fa carico il realismo: io immagino che ciò che vedo sia ciò che in realtà esiste. Le nostre paure a volte si consolidano attorno alla perdita di oggetti che hanno il dono di riportarci alla memoria un particolare momento, una sensazione, un’emozione. A volte è una compulsione collettiva, isterismo. Sembra irrazionale, ma in fondo non lo è. Quando scompare qualcosa che per tutti è come un simbolo, in fondo è come se ci strappassero un pezzo della nostra memoria. Quella concreta, non lasciata all’immaginazione, ma sulla quale possiamo concentrare il nostro sguardo e perciò far riaffiorare un ricordo, un profumo o il tocco di una mano amica. Ma in ogni caso sono solo ciò che la memoria ci restituisce di quel fatto, quel profumo e quel tocco. Sta a noi amalgamare il tutto e riempire il vuoto dentro di noi con questa mistura. Così l’arte è finzione. L’arte è verità. Giorgio Ginelli

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fumettista Leone Cimpellin

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fumettista

n i l l e p m i C e n o Le Mi Chiamo Leone Cimpellin, abito a Milano, sono nato l’anno prima di Sua Santità, insomma, sono anzianotto, ma la mia mano è sempre buona e continuo il mestiere di disegnatore di fumetti ed illustratore. Ho iniziato presto, subito dopo la seconda guerra mondiale, alla quale ho partecipato come marò incursore. Avevo allora una prestigiosa collaborazione con la Mondadori per i personaggi “Oklahoma”, “Pecos Bill” e “Nembo Kid” (Superman). In seguito illustro fatti di cronaca per la Domenica del Corriere e collaboro con la testata Amica. Nello stesso periodo entro nel Corriere dei Piccoli e per i direttori Zucconi e Triberti do vita a numerosi personaggi umoristici: il pilota “Carletto Sprint”, il giornalista “Gigi Bizz” il centurione romano “Tribunzio”, l’astronauta “Gigi” coll’inseparabile androide “Rob 8” il moschettiere pasticcione “Gelsomino”, il soldatino “Gibernetta” e tanti altri. Disegno poi per la collana Ariete grandi avventure, e un mio personaggio femminile “Svanitella” diventa un Carosello TV. Alla fine degli anni ’60 faccio il mio ingresso nel fumetto erotico, per la Ediperiodici disegno la serie di “Belfagor”, e “Top” per le edizioni Lo Squalo. Anche le aziende si accorgono della mia bravura e su incarico della benzina Esso creo la mascotte “Un Tigre nel motore”.

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La mia collaborazione è richiesta anche all’estero; disegno racconti western per la tedesca Bastel, in Francia per le Editions Lug di Lione e le Editions aventures et Voyages, in Gran Bretagna per la Thompson e Fleetway di Londra. I personaggi del Corriere dei Piccoli vengono ristampati in Spagna, Argentina, Turchia, Cile. All’inizio degli anni ’70 mi dedico dapprima a “Diabolik”, poi sotto lo pseudonimo di Gilbert, in coppia con Romano Garofalo che mi scrive i testi, incontro il grande successo con la serie famosa di Johnny Logan, capo di una banda di scalcinati detectives, dove non manca la feroce satira sociale. Sempre in quegli anni inizio a lavorare con la Gazzetta del Popolo, giornale di Torino,


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n i l l e p m i C e n o Le dove illustro le vicende sportive. Promuovo il mio personale Studio Cimpellin, dove si sono formati molti grandi autori del fumetto di oggi: Tognetti, Carlo Ambrosini, Enea Riboldi, Gianpiero Casertano, Nicola Mari e tanti altri. Negli anni ’80 con lo sceneggiatore Max Bunker (quello di Kriminal, Satanik e Alan Ford), disegno le matite di “Maxmagnus”, i personaggi di “Tom Tom”, “Tappo e Balestra”, “El Cico Mas”, “Mister T”. Per la testata Più, “Falco il superbolide”, “Ryu” per TV Junior e collaboro al programma a cartoni animati in TV “Super Gulp”. Proseguo la collaborazione con il Corrierino, trasponendo a fumetti diverse serie di cartoni animati giapponesi come “Chibin e Flo”, “Galaxy Express 999”, “Lady Oscar”, “Daltanious”, “Tartarughe Ninjia”, “Il Tulipano nero”, “La piccola Robinson”, “I Tre moschettieri” e “Mac Fargo”. Alla fine degli anni ’80 collaboro per sergio Bonelli editore disegnando storie di “Martin Mystere” e “Nathan Never”. All’inizio degli anni ’90 mi cimento nelle matite di “Gordon Link” dello sceneggiatore Gianfranco Manfredi per le nuove Edizioni Dardo, oltre a disegnare alcune storie di “Tiramolla”. Nel 2003 disegno i personaggi e progetto le tavole di “Zollywood” di Davide Barzi, realizzati in collaborazione con Oscar Scalco. Per il Giornalino, sui testi di Carlo Pedrocchi, creo una trasposizione della vita di

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oggi nella Roma antica, al titolo SPQR, con protagonista “Duralex”. Ma se mi chiedete il fumetto che preferisco, questo è “Pantegana Kid” il topo del west, che tengo inedito nel mio cassetto. Ci so ancora fare insomma, per questo mi permetto di chiedere un aiuto. Questo mestiere non permette di avere una pensione, non ho appoggio da parte della mia famiglia, e mia moglie è invalida per l’Alzheimer; necessita di una badante per tutto il giorno. Dopo tanto lavoro vorrei non sentirmi inutile. Fate che qualcuno mi faccia ancora tenere in mano la matita e i colori, Dio ve ne renderà merito !


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n i l l e p m i C e n o Le

My name is Leo Cimpellin, I live in Milan, I was born the year before His Holiness the Pope, in short, I’m rather old, but my hand is always good and continuing the occupation of cartoonist and illustrator. I started early, just after the Second World War, which I attended as a marine. I had then a prestigious collaboration with Mondadori for the characters “Oklahoma”, “Pecos Bill” and “Nembo Kid” (Superman). Following, I illustrate news stories for the Domenica del corriere and collaborate with the magazine Amica. In the same period in the Corriere dei Piccoli, with the directors Zucconi and Triberti give rise to many humorous characters: the pilot “Carletto Sprint,” the journalist “Gigi Bizz” the centurion “Tribunzio”, the astronaut “Gigi” and his inseparable android “Rob 8”, the bunglig musketeer “Gelsomino,” the little soldier “Gibernetta” and many others. Draw for the series as Aries great adventures, and my female character

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“Svanitella” becomes a TV teaser. In the late 60’s I make my entry into the comic erotic Ediperiodici design for the series of “Belfagor,” and “Top” was published by Lo Squalo. Even companies are unaware of my ability and on behalf of the Esso gasoline i create the mascot “A Tiger in the engine.” My collaboration is required abroad, drawing stories for the western German Bastel, in France by Editions Lug of Lyon, and Editions aventures et voyages, in Great Britain for the Thompson and Fleetway of London. The characters in the Corriere dei Piccoli are reprinted in Spain, Argentina, Turkey, Chile I work in the early ‘70s, first in “Diabolik”, then under the name Gilbert, in tandem with Romano Garofalo who wrote the storyboards, meet the very success with the famous series of Johnny Logan, head of a band of shabby detectives, and there has been fierce social satire. In the same years work with the Gazzetta del popolo, a newspaper in Turin,


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n i l l e p m i C e n o Le

where I explain the sporting events. I promote my personal Cimpellin Studio, where formed many great authors of today’s comic: Tognetti, Carlo Ambrosini, Enea Riboldi, Giampiero Casertano, Nicola Mari and many others. In the ‘80s with the writer Max Bunker (Kriminal, Satanik and Alan Ford), draw pencils of “Maxmagnus”, the characters of “Tom Tom”, “cap and Crossbow”, “El Mas Cico”, “Mister T “. For the magazine Più, “the Hawk superbolide”, “Ryu” , for TV Junior and TV series of cartoons “Super Gulp.” I continue to work with the Corrierino, transposing several comic book series of Japanese cartoons like “Chibin and Flo”, “Galaxy Express 999”, “Lady Oscar”, “Daltanious”, “Turtles Ninjia”, “The Black Tulip”, “ The small Robinson, “” The Three Musketeers “and” Mac Fargo. “ In the late 80’s I work for Sergio Bonelli’s edition house drawing stories of “Martin Mystere” and “Nathan Never.” In the early 90’s I attempt in the pencils of ‘Gordon Link’, a character of Gian-

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franco Manfredi for new editions Dardo, as well as draw some stories of “Tiramolla”. In 2003, draw the characters of Davide Barzi’s “Zollywood”, made in collaboration with Oscar Scalco. For the youth’s magazine Il Giornalino, on texts by Carlo Pedrocchi, I create a transposition of modern life in ancient Rome, SPQR to the title, starring “Duralex”. But if you ask me my favorite comics, this is “Pantegana Kid” the western rat, which I keep in my drawer unpublished. We know, I still do well, so I would ask for help. This job does not allow to have a pension, I have no support from my family, and my wife is invalid for Alzheimer’s, needs a nanny all day. After much work I would not feel useless. Let someone make me hold again a pencil and colors, there God will reward!


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La cura dell’arte Manuela Restauratrice Sono una restauratrice di 30 anni a spasso per l’Italia. Vado dove mi porta il lavoro, che è la mia passione più grande. Le mie mani somigliano spesso a quelle di un muratore, così come il mio abbigliamento, ma sono gentili e precise come quelle di un chirurgo. La torre dell’orologio, il monumento simbolo del terremoto in Emilia e del danno al patrimonio artistico italiano, prima e dopo le scosse del 20 e 29 maggio 2012 rispettivamente.

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S a n C ir ia c o

E la terra continua a tremare ... Nell’ultimo numero ho raccontato della mia esperienza diretta di intervento dopo il terribile terremoto a L’Aquila. Nel frattempo la terra ha continuato a tremare in Emilia e la paura non passa: una sensazione che là, in Abruzzo, si percepiva fin troppo bene nelle tendopoli. Dell’Emilia ho solo fatto un accenno, e posso dire che, dal punto di vista artistico, condivido pienamente le parole di Vittorio Sgarbi: “Non bisogna drammatizzare gli effetti del nuovo sisma di oggi sul patrimonio culturale, essenzialmente architettonico, in Emilia. Quando il terremoto cesserà davvero si interverrà”. Lo storico dell’arte ha rilevato come le nuove scosse a distanza di pochi giorni abbiano colpito altri edifici e perfezionato l’urto contro quelli già lesionati. “L’importante è che le case di civile abitazione abbiano in gran parte resistito … i centri abitati resteranno vivi, non come è purtroppo accaduto al centro storico dell’Aquila, e sui monumenti si potrà intervenire”. Perché in Emilia, diversamente a quanto successo

S a n C ir ia c o

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S a n C ir ia c o

a a e re a D o p o il si sm a vi st

o Mo D ip in to S a n C a rl

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de n a G e tt y

in Abruzzo, a farne le spese è stata quasi esclusivamente l’architettura. Che può essere ricostruita, come è stato fatto in passato durante le Guerre Mondiali e in caso di altre calamità naturali o di fenomeni imprevedibili, come gli incendi. Ad esempio, mi è capitato di visitare ultimamente Ancona e il suo Duomo, la Cattedrale di San Ciriaco, posta sul colle Guasco e che sovrasta la città. Si tratta di una delle chiese medievali più belle d’Italia, che è stata ricostruita dopo i colpi della flotta austro-ungarica durante la Prima Guerra Mondiale, dopo i bombardamenti aerei anglo-americani della Seconda, dopo il terremoto del 1972. Come dice sempre Sgarbi, infatti, “la pittura è unica, l’architettura è disegno e può essere ricostruito”. Un procedimento di ricostruzione, quindi, lecito e che in piccolo succede continuamente nelle nostre città. Un concetto di restauro dell’idea originale, del disegno, che di discosta perciò dal restauro conservativo cui siamo abituati a pensare. Ecco perché Vittorio Sgarbi ha parlato anche di singoli cantieri che non bloccheranno la vita quotidiana e che potranno concludersi nel giro di pochi anni. Una linea sposata anche dal prefetto Fabio


D o p o il si sm a de

ll’ E m ili a

La cura dell’arte Carapezza Guttuso, presidente della Commissione speciale permanente per la Sicurezza del Patrimonio Culturale Nazionale del Mibac, che conferma che ci si sta già muovendo. Anche se è presto per capire la vera entità dei danni, un primo pronto intervento è in allestimento a Sassuolo. Parallelamente si stanno muovendo anche gli artisti: su internet fioriscono le iniziative per raccogliere i fondi necessari al recupero e al restauro dei beni colpiti dal terremoto.

A molti può sembrare una questione di secondo piano, per una terra che ha subito milioni e milioni di danni nel campo dell’economia e dell’industria; ma il senso di sradicamento, di perdita che provano i terremotati investe anche l’arte. Per questo è importante ricostruire ciò che si viveva quotidianamente, nelle città, nelle pievi, nei piccoli centri di campagna. 25


Artista

Bassoli Paola

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Artista

Bassoli Paola Non ho mai intrapreso studi artistici ma sin da piccola ho avuto una fortissima attrazione per il disegno e per la pittura (sarà stata l’influenza del nonno pittore?). Eppure ho sempre avuto la sensazione che le tecniche che stavo sperimentando, gli acquarelli, le matite, etc. non fossero quelle giuste. Forse il problema non era nemmeno la tecnica quanto piuttosto il fatto che non abbia mai avuto fantasia: quella strana facoltà di vedere tutto quello che non è di fronte ai tuoi occhi. Ho sempre pensato che, pur essendo piuttosto brava nelle copie e nella replica di qualunque cosa vedessi, senza questa abilità non si potesse fare arte. La svolta è arrivata durante un soggiorno negli Stati Uniti quando ho avuto l’occasione, forse anche un po’ casualmente, di frequentare ambienti artistici ed avvicinarmi quindi ad una tecnica per me nuova: la pittura tonale Questo tipo di pittura realistica consiste nel dipingere ritratti, paesaggi o still life dal vero o da foto, dando importan-

Casa con arco olio su tela-22,5x30,5 cm House with arch oils on canvas 22,5x30,5



Artista

Bassoli Paola za a colori, toni e luci. Mi si è aperto quindi un nuovo mondo, fatto di ombre, di luci, di colori che accostati tra loro creano immagini bellissime e che lasciano la mente libera dalla preoccupazione di dover dipingere un “soggetto”.

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è allora che ho trovato la mia fantasia. La fantasia sta nella scelta di cosa voglio dipingere, di come voglio mettere in posa una modella o di cosa voglio far risaltare nel suo viso, sottolineandolo con punti di luce o ombre. Una volta che ho scelto, la mente si abbandona al piacere di cogliere tutti i toni della pelle e al tentativo di renderli sulla tela, allo scorgere cosa c’è in un’ombra e ad affidarsi a ciò che l’occhio vede e non a ciò che la mente conosce.

sguardo o il movimento di un corpo. Ho iniziato con i colori ad olio, affascinanti per la potenza e profondità dei colori, ma adopero anche pastelli e carboncino, entrambi interessanti per la velocità con cui si possono utilizzare e la conseguente possibilità di catturare più facilmente un gesto.

Dipingo fiori, paesaggi e animali ma la mia passione sono i ritratti e i nudi. Nulla è come il fascino di un corpo e dei suoi colori e nulla è per me cosi difficile, eppure stimolante, come il provare a riprodurre l’intensità di uno

Torno spesso a Chicago, dove seguo corsi con vari pittori e dove, soprattutto, frequento centri artistici nei quali posso dipingere con altre persone, e dove modelle posano per noi per molte ore consecutive.


Donna con cappello olio su tela 50x60 cm Woman with hat olis on canvas 50x60 cm 31


Artista

Bassoli Paola I never formally studied fine art but since I was a kid I have always been attracted by drawing and painting (maybe because my grandfather - who was a painter - influenced me). But even if I was passionate about, I always felt that the techniques that I was experimenting with, like charcoal, watercolors etc, weren’t the right one for me. Later I realized that the problem was neither the techniques nor the mediums, but it was the fact that I did not have “imagination”, that strange ability that allows you to see things in your mind even if they are not there in front of your eyes. This lack of ability brought me to think that I couldn’t do art even though I was pretty good in reproducing on paper and canvas everything I could see. The big change came in 2008 during a sojourn in the United States when I had the opportunity, almost by serendipity, to attend art circles and approach a technique very new to me: realistic tonal painting. This technique is based on giving prominence to tones, darks, lights and co-

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Casa con arco olio su tela-22,5x30,5 cm House with arch oils on canvas 22,5x30,5


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Artista

Bassoli Paola lors and can be used to paint portraits, landscape or still life in a realistic way. Used by many famous artists of the past has given the world masterpieces of incredible depth and beauty. A new world was there for me. A world made of shadows, lights and colors that matched together creating beautiful imagines that leave the mind free from the anxiety of painting a specific subject. That is when I find my own imagination. In this way I use my fantasy to decide what I want to paint, how I want the model to pose or what I want to bring out in a face, underlying it with highlights or shadows. Once I have taken all these decisions, my mind experience only the pleasure of looking for the tones and reproduce them on the canvas, of catching what is in a shadow and trusting what the eye sees and not to what the mind already knows. I paint flowers, landscapes and animals but my deep passions are portraits and figures. Nothing compares to the charm of a body and its skin tones, and nothing is so challenging, but also so satisfac-

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tory as trying to reproduce the intensity of a look or the movement of a body. When I started with this technique, I painted with oils because the colors are so deep and vibrant, but later I used also pastels and charcoal, both really interesting because you can use them in a really quick way and be able to catch a gesture. I often go back to Chicago where I attend courses with an American painting Master and where I have the chance to paint models for many hours, with other painters in a beautiful art centre.


Enrico - olio su tela-50x40 Enrico - oils on canvas-50x40 35


Artista

Bassoli Paola Nudo disteso pastelli su cartoncino 32x23 cm Relaxed body pastels on paper 32x23 cm

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Francesco olio su tela 61x46 cm Francesco oils on canvas 61x46 cm

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Artista

Bassoli Paola Tuareg - pastelli su cartoncino 70x50 cm Tuareg - pastels on paper 70x50 cm

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Masai con copricapo pastelli su cartoncino 40x30 cm Masai with head covering pastels on paper 40x30 cm

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Artista

Bassoli Paola Mele - olio su tela 30,5x22,5 cm Apples - oils on canvas 30,5x22,5

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Melagrana olio su tela 45x30 cm Omegranate oils on canvas 45x30 cm


Leone pastelli su cartoncino 50x50 cm Lion pastels on paper 50x50 cm

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Monaco tibetano - olio su cartoncino 50x70 cm Tibetan monk - oils on paper 50x70 cm 42


Artista

Bassoli Paola

Profilo - olio su tela 22,5x30,5 cm Profile - oils on canvas 22,5x30,5 cm 43


le civette RICOLLOCHIAMO I BRONZI DI RIACE! Ma soprattutto: ritroviamo il terzo. Tanti si ricorderanno nel lontano 1972 quando Stefano Mariottini, un appassionato subacqueo in vacanza in Calabria fece un ritrovamento anomalo, nel Mar Jonio, di fronte alla località di Riace Marina. Durante l’immersione a circa 200 mt dalla costa e a 8 mt di profondità, trovò adagiate sul fondo due grandi statue in bronzo, a grandezza naturale. Il carattere eccezionale del ritrovamento fu subito chiaro: si trattava di statue bronzee di epoca greca. Com’è noto, si hanno pochissime statue greche e molte romane, su modelli greci. I restauri effettuati nel corso degli anni, hanno poi rivelato particolari sempre nuovi. Convenzionalmente si usa il termine di “statua A” (il giovane) per quella con l’acconciatura ricciuta, mentre “statua B” (il vecchio) è il termine che designa l’altra. Dapprima si pensò che potessero raffigurare guerrieri o divinità agonistiche, poi rispettivamente per la statua A e B, Tideo - principe di Celidone - e Anfiarao - indovino del re Adrasto. Le ultime attribuzioni risalgono a qualche anno fa e pare che siano identificabili con i Dioscuri (i gemelli Castore e Polluce, generati dall’uovo 44

di Leda, congiuntasi con Zeus trasformato in cigno). I Dioscuri, in età arcaica, vengono raffigurati come guerrieri, generalmente nudi o con mantello dietro le spalle; in testa portano il pileo conico, sormontato da una stella ed hanno in mano una lancia. Sono rappresentati sia a cavallo sia accanto al cavallo che tengono per il morso. Mentre invece le divinità agonistiche hanno spesso una corona di alloro e sono rappresentati a cavallo o in prossimità di esso. In epoca ellenistica si trasformano per rispondere meglio ai dettami imposti: nudità eroica, occhi grandi e aperti, armati e spesso a cavallo. Bronzi di Riace


Statua A appena rinvenuta, con incrostazioni Sicuramente i bronzi di Riace non sono “gemelli” in quanto pare che siano stati fusi ad una distanza di una trentina d’anni l’uno dall’altro e in città diverse; la statua A è collocabile tra il 460 ed il 450 a.C, mentre la statua B tra il 430 ed il 410 a.C. Tali datazioni così precise sono state possibili grazie all’analisi dell’argilla ancora contenuta al loro interno (le statue infatti sono cave). La statua A viene assegnata a Mirone o inquadrato nella produzione di Fidia il giovane, mentre la statua B ad un allievo, Alkamenes. Le città sarebbero rispettivamente Atene e Corinto. Al di là dei particolari di egregia finezza quali i capezzoli, realizzati in rame per dare il senso di “carnosità”, i denti ricoperti in lamina argentata, in netto contrasto con il labbro, anch’esso in rame rosato, e gli occhi, con ciglia in lamina bronzea e cornee in avorio o in marmo

bianco, mentre le iridi – non conservate per la statua A – risultano essere formate da un anello biancastro ed uno rosato, concentrici, con pupilla nera, la loro bellezza scende pian piano fino agli arti inferiori, dove son ben visibili le vene sub cutanee, senza disdegnare la perfezione dei loro lombi. Al di là della loro ineccepibile bellezza, e del mistero che ancora li avvolge, è di poco tempo fa la polemica sorta sulla loro nuova collocazione nell’androne del consiglio regionale di Palazzo Campanella in quanto il Museo Nazionale della Magna Grecia, in restauro dal 2009, è ancora chiuso per mancanza di fondi, ovviamente. Adagiati come pazienti su una barella, l’idea doveva essere di allestire nel grande androne, una sala dalla parete trasparente dietro la quale i Bronzi, fossero sia sottoposti a checkup, sia alle visite dei turisti. Solo per il tempo strettamente necessario: un anno. Di anni ne son passati già due e andiamo per il terzo … Niente prestiti al Louvre, a Roma o a Napoli e men che meno a Palazzo Chigi, per una passerella internazionale. Restano dunque a Reggio Calabria, ridente località troppo Rinvenimento dei Bronzi

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Particolare delle teste dei Bronzi

le civette “lontana” da tutto, scarsamente e scadentemente servita da collegamenti aerei e ferroviari, per non parlare della Salerno-Reggio Calabria, perennemente invasa da cantieri che non si chiudono mai. Aveva allora ragione Vittorio Sgarbi, “son di tutti, mica solo dei reggini”, pensando dunque di metterli a disposizione di una platea di visitatori più vasta. La prima: Certo è che questa tardiva ricollocazione nei il numero dei Bronzi sarebbe tre o più ! locali originari, riporta alla memoria la polemica sorta sul ritrovamento di tali statue. Esisterebbero infatti tre o più statue, trafugate. Tale tesi è avvalorata dalla dichiarazioDenuncia di Mariottini alla Sovrintendenza ne effettuata a suo tempo dal sub scopritore, Stefano Mariottini, il quale dichiarava di aver trovato “un gruppo di statue, presumibilmente in bronzo” e ne descrive “le due emergenti” come “maschili, nude, l’una adagiata sul dorso, con viso ricoperto di barba, fluente, a riccioli […] L’altra coricata su di un fianco con una gamba ripiegata e presenta sul braccio sinistro uno scudo”. La seconda: lo scudo mai ritrovato! Non solo lo scudo non è mai stati rinvenuto, ma restano però ben visibili alle braccia di entrambe le statue le placche bronzee a cui era attaccato tale scudo. Ma un altro particolare che salta all’occhio dalla denuncia fatta alla Sovrintendenza, è che le statue si “conservano perfettamente, prive di incrostazioni evidenti”. Nella realtà, invece, il lavoro per togliere i sedimenti marini è stato lungo.

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La terza: l’elmo scomparso! Manca l’elmo descritto dall’Ispettore dell’epoca, ora Sovrintendente a Pompei e a Reggio Calabria, il quale nel delineare la statua A, recuperata per seconda, descrive il bronzo “…anch’esso con barba e con elmo”. Insomma, la tardiva ricollocazione dei Bronzi di Riace nel Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria, è solo la punta dell’iceberg di un mistero non ancora risolto. Nadia Ginelli

BRONZI DI RIACE

Bronzi di Riace; a sinistra la Statua B a destra la Statua A

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nata, tra alti e bassi, un colletto sbottonato e la cravatta allentata, una coppia che affronta la sua prima vacanza insieme, un bambino tutto sporco di fango, un vecchio che non sa dove andare. Lo stesso still life si anima di colore e movimento, in un’innovazione armoniosa al limite tra grafica e arte. Un’indagine attraverso l’esplorazione degli oggetti che grazie a una luce dosata e ponderata, rivelano la loro anima più nascosta, quella solitamente invisibile ad occhio nudo. Un piacere per gli occhi e per la mente che si lascia trasportare in nuovi mondi di cui le fotografie non sono altro che finestre. Sono sicuro che non basta modificare gli ISO e premere un pulsante per creare foto così pregne di significato. Guido Maria Ratti ci mette passione, il suo occhio per i dettagli e le inquadrature, ci mette il cuore. Noi pensiamo sia così che si fa arte.

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Cosa distingue un tecnico da un artista? Quali sono le particolarità che un’oggetto deve avere per diventare un’opera d’arte? Tutti sono in grado di prendere un pennello e dipingere su una tela, come tutti sono bravi a premere il pulsante di una reflex. La differenza sta nella consapevolezza e nell’emozione e questo ce lo ricorda Guido Maria Ratti con le sue foto. Guido è un fotografo professionista nel campo della pubblicità e dei reportage, che non vuol dire avere una macchina fotografica costosa, come molti pensano, ed è riuscito nell’ardua impresa di infondere la sua arte in un lavoro che potrebbe sembrare un noioso alternarsi di still life di oggetti inanimati e ritratti di personaggi famosi. Con lui le foto diventano racconti appassionanti, un’intera storia in un fotogramma inanimato. Riusciamo a sentire il profumo dei luoghi, l’aria pesante di un paesaggio urbano, l’odore di vecchio di un negozio di libri. La musica delle note di un’orchestra ci arrivano direttamente alle orecchie grazie alla forza espressiva catturata da Guido nel volto di un trombettista. Sorprendentemente le persone in attesa alla banchina della metropolitana iniziano a raccontarci la loro gior-

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evento del ½ mese nazionale

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Do not think Fabbrica del Vapore, Milano

6 giugno – 15 luglio 2012 Inaugurato il 5 giugno, l’evento è sponsorizzato dalla Fondation d’art Oxylane e si origina in un workshop di artisti europei negli spazi della Berlin International Skateboard Residence. Dopo Berlino e Wroclaw, le opere, tra musica, disegni, fotografie, installazioni e video, sono ora esposte a Milano per poi partire per una tournée tra Barcellona, Marsiglia e Londra. Ma “Do not think” non è solo un’esposizione d’arte: negli spazi esterni alla Fabbrica è stata installata in modo permanente una pista da skateboarding, mentre sono previsti skate jams, workshop per bambini, videoproiezioni e concerti. L’evento si propone come una riflessione sulla cultura urbana e sulla street art, in particolare secondo il punto di vista degli skater: il loro approccio alla città e le pratiche relative allo skateboarding sono le chiavi di lettura privilegiate per le opere esposte. La Fondation d’art Oxylane ha sede a Lille, in Francia, e, tramite eventi organizzati in tutta Europa, si occupa di far entrare in contatto arte e sport in tutta Europa. Fondation d’Art Oxylane è una fondazione artistica francese con sede a Lille che promuove progetti artistici che coniugano arte e sport. La missione della Fondazione si indirizza verso tutte le discipline sportive e artistiche in tutta Europa.

www.fondation-art-oxylane.com

orari 11.00 – 19.00, ingresso gratuito 60


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     Durante i tre Sabati d’Autore, la tradizionale visita al Ninfeo con i suoi giochi d’acqua, alle Grotte e parte del Giardino, verrà dedicata a tre grandi Autori della musica classica: Minkus, Strauss e Tchaikovsky. Tale visita sarà allietata dalle allieve della Scuola di Danza “Music

Dance and Mimic Art” di Desirèe Motta che interpreteranno alcuni balletti coreografati sulle musiche dell’Autore. Le serate saranno così strutturate:

Sabato 16 giugno: Minkus Sabato 21 luglio: Strauss Sabato 22 settembre: Tchaikovsky All’interno del Ninfeo, nelle serate del 16 giugno e 22 settembre, si potrà anche ascoltare l’esibizione delle pianiste Sonia Vettorato e Estella Noris, e della flautista Mimma La Monica, le quali interpreteranno dei brani a tema.

Foto by Marilù Giussani – FOTOINFUGA

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Le Confraternite, risorsa nella Chiesa per la società Religiosità e devozione popolare Complesso Monumentale Guglielmo II

Dal 9 giugno al 30 giugno 2012 Forme d’arte e devozione popolare a Monreale, presso lo splendido Complesso Monumentale Guglielmo II (Piazza Guglielmo - Monreale). Inaugurata da S.E.R Mons. Salvatore Di Cristina, la mostra è nata da un’idea di Loreto Capizzi e Francesco Scorsone e ha subito trovato l’adesione di un nutrito gruppo di artisti. La mostra è curata nel suo allestimento dal direttore artistico Francesco Scorsone, che afferma: “La scelta di invitare artisti che avessero nelle loro “corde” elementi della figurazione molto vicine alla tradizione popolare non è stato altro che la voglia di arrivare al cuore, alla mente, al sentimento di quanti hanno oggi bisogno ancora dell’intermediario e cioè di quel veicolo che noi addetti ai lavori chiamiamo critico e/o storico dell’arte. Ho preferito quindi la non intermediazione, ma la relazione immediata con chi con l’immagine ha un

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evento del ½ mese nazionale

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rapporto diretto”. Gli artisti invitati sono: Antonella Affronti, Liana Barbato, Bartman, Luigi Blundo, Antonino Bucaro, Giovanna Calabretta, Sebastiano Caracozzo, Aurelio Caruso, Bartolo Conciauro, Giuseppa D’Agostino, Angelo Denaro, Maria Evola D’Anna, Naire Feo, Rita Gambino, Giuseppe Gargano, Pippo Giambanco, Caterina Lala, Antonino Liberto, Maria Pia Lo Verso, Rocco Micale, Franco Murer, Franco Nocera, Franco Panella, Nino Parlagreco, Antonino G. Perricone, Massimo Piazza, Vincenzo Piazza, Ilario Quirino, Mariella Ramondo, Rosaria Randazzo, Rosario Trapani, Elide Triolo, Tiziana Viola Massa, Giacomo Vizzini. Le Confraternite, risorsa nella Chiesa per la società Religiosità e devozione popolare

Sede: Piazza Guglielmo – Monreale (PA) Orari: da lunedì a sabato dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00/ festivi dalle 9.00 alle 13.00 Catalogo con testi di AA.VV. gratuito fino ad esaurimento

Ufficio stampa: DAVIS&FRANCESCHINI Curatori: Francesco Scorsone

Ingresso € 3,00

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Ăˆ una rivista di Ebookservice Srl Redazione Direttore Responsabile: Giorgio Ginelli Responsabile Editoriale: Giacomo momo Gallina Approfondimenti eventi: Lena Guizzi Ufficio stampa: Comunicarsi Art Director: L@simo Rubriche: Cool Hunter: Indira Fassioni Le Civette: Nadia Ginelli La cura del restauro: Manuela Carrozza

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Hai qualche domanda da fare al giornale? Vuoi aiutarci a migliorare la webzine? Sei un Artista | Fotografo | Designer? Scrivi a: redazione@iocome.it Via Po, 44 - 20010 Pregnana Milanese Tel. 02/93590424 - Fax 02/93595614 g.gallina@iocome.it Ufficio Pubblicità: Tel 02/93590424 - Fax 02/93595614 commerciale@iocome.it Hanno partecipato e rigraziamo: Gli Urluck, VaulotDyevre, Dina Nerino per la copertina. Avvertenza In caso di pubblicazioni parziali del testo, resta l’impegno della Redazione di non modificare i dati o distorcerne il significato. Ebookservice Srl sarà libera di non pubblicare testi in contrasto con le leggi italiane vigenti. Copyright Tutti i diritti di proprietà intellettuali relativi ai contributi inviati alla Redazione (testi e immagini); sono soggetti al copyright dei rispettivi artisti che ne detengono i diritti. Testi e fotografie non saranno restituiti.

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