Io Come Artista 19

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llustrazione di Maurizio Manzieri: The Year’s Top Short SF Novels, Foto by - Digital – (Infinivox Audio CD, Dina Nerino USA 2011).

Anno 2 N.19 Aprile 2012 - Periodico quindicinale - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-REA: MI-1942227. Iscr. Tribunale di Milano n. 324 del 10.6.2011.

Bar tolo Curva Maurizio Manzieri Ilaria Ricci L’ar te nel ‘900 Il restauro: prima e dopo

numero 19

www.iocome.it


sommario La cura dell’arte

Restauratrice I Fiammenghini, fratelli di talento pag. 4

in copertina

Artista

Bartolo Curva Dipingo le mie emozioni.

Opera di Maurzio Manzieri The Year’s Top Short SF Novels

pag. 10

Le Civette

di Daniela Canale “Sotto l’abito ella ha un corpo”

pag. 28

Illustratore

pag. 34

Eventi del ½ mese

Milano - Viareggio - Faenza un viaggio nell’arte

pag. 56 Fotografa

Ilaria Sancho Tra Foto e Moda

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pag. 62

19 numero

Maurizio Manzieri Milano Autoclassica


editoriale Siamo tutti pazzi. Beninteso, ognuno con un grado differente, ma comunque tutti pazzi. Un seme di pazzia alberga in ognuno di noi, pena l’estinzione; è la pazzia a garantirci la sopravvivenza. Basta guardarsi intorno, in qualsiasi luogo ci capita di essere, per trovarne traccia. In tram, in fila allo sportello di una banca, o in posta, in un ristorante, sul marciapiede di una grande città o di un paese di periferia. Se vogliamo essere ancora più colpiti dal fenomeno, basta aprire le pagine di un quotidiano, seguire un telegiornale per più di venti minuti, sbirciare uno degli innumerevoli talk-show su una delle tante reti televisive. Basterebbe anche ascoltare la radio, tra una canzone e l’altra. Non so cosa induca la pazzia; forse un maligno gene specifico, forse un meccanismo di difesa immunitaria. Il guaio non è la pazzia in quanto tale, ma l’incapacità di governo da parte dell’individuo. Mi si obietterà che la pazzia –in quanto tale – è ingovernabile dall’individuo. Eppure c’è una parte della nostra mente che opera in tal senso e usa la pazzia non per farci divorare, ma per avviare l’oscuro istinto alla creazione artistica. Con i risultati che a volte, spesso, ben vediamo, racchiusi e ordinati in un museo, in una mostra, in una galleria. Etichettati, schedati, sedati. L’arte è comunque il modo migliore per governare la pazzia. Giorgio Ginelli

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La cura dell’arte Manuela Restauratrice Sono una restauratrice di 30 anni a spasso per l’Italia. Vado dove mi porta il lavoro, che è la mia passione più grande. Le mie mani somigliano spesso a quelle di un muratore, così come il mio abbigliamento, ma sono gentili e precise come quelle di un chirurgo.

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Un momento della presentazione del prof. Carmelo Lo Sardo sul restauro dei dipinti alla chiesa di Santa Maria Della Neve di Boffalora

I Fiammenghini, fratelli di talento Sono passati alla Storia con il nome di Fiammenghini, perchè il loro babbo era di Anversa. Sono vissuti nel ‘600, Giovan Mauro Della Rovere e il fratello Giovan Battista, e il Rinascimento scorreva loro nelle vene e si tramutava in dipinti. Didascalici, commissionati dalla Chiesa, ovviamente. Fumetti di sedici metri quadrati l’uno, due tele enormi che raccontano, in quattro scene ciascuno, i momenti salienti della vita di San Francesco d’Assisi, racconti illustrati per il popolo dipinti nel 1640. Due tele che appartengono a Brera (sì, quella di Milano) e che sono appesi da sempre alla chiesa di Boffalora (sì, Sopra Ticino), lungo il Naviglio Grande. E sono lì “per colpa” di Napoleone, che quando era re d’Italia voleva costruire il più grande museo dell’arte cisalpina, e ancora prima di farlo aveva accumulato opere su opere, che poi Brera ha dovuto smistare per non perdere (e chis5


La cura dell’arte Manuela

Prima

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Par ticolari

sà quante poi hanno preso altre destinazioni). Anzi, molte di queste (circa trecento) giacciono ancora nei suoi magazzini, emblema di quest’Italia che non sa quasi che farsene di un’arte inestimabile. Due tele che nessuno conosceva più, appese fino a due secoli fa in una grande chiesa di Milano che oggi non esiste più, prima degradata a stalla e poi distrutta. Annerite dalla cenere delle candele, dai fumi del riscaldamento al petrolio, da polvere e detriti che l’umidità ha completamente nascosto, strappate e stuccate grossolanamente. Che sorpresa, quindi, riscoprire certi colori, che sorpresa ritrovare volumi e vesti ricche, pose classiche e prospettive inedite e paesaggi fiabeschi. Pulire delicatamente la tela, lasciando prima dei tasselli, delle porzioni intatte, per capire come ha agito il tempo, per capire come questo sia penetrato in profondità e valutare i passi da fare. Come reintegrare. Come recuperare la cornice. Che finezza rendersi conto di quante mani hanno lavorato a bottega, di quali e quanti tratti

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diversi vi si riconoscono. Trovare, in un angolo, un cane, simbolo di fedeltà e comparso già in un’altra opera probabilmente di fattura di Giovan Mauro. Che bello sapere che questo restauro è tutto merito del gesto gentile di un prete prossimo alla “pensione”, che vuole solo fare un omaggio al suo paese. O forse no, non serve a nulla. O forse Napoleone avrebbe fatto meglio a portarsi tutto via. Forse non ci meritiamo neanche questi due Fiammenghini, di cui non sapremo mai molte, molte cose. Lo dimostra lo stupore dei Boffaloresi che si sono ritrovati qualche sabato sera fa proprio nella chiesa di Santa Maria Della Neve ad ascoltare stupiti le fasi del restauro, illustrate dal prof. Carmelo Lo Sardo con molti “prima” e “dopo”, testimoni di una scoperta. Scoperta celebrata con il Corpo Musicale dello splendido borgo adagiato lungo il Naviglio e il Coro Vocal Ensamble XXI, che ha polifonicamente interpretato le arie del tempo degli artisti. Manuela Carrozza

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Par ticolari

La cura dell’arte Manuela


Prima

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Artista

Bartolo Cuva

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Artista

Bartolo Cuva

Sono nato in provincia, tra Siracusa e Catania, (alcuni dicono che abbiamo preso geneticamente l’adrenalina interiore dei catanesi soffocata dalla flemma dei siracusani)! Diploma di maturità artistica in pittura; un vano tentativo universitario; abbandono la pittura e faccio diversi mestieri, dal lavapiatti all’operaio in fabbrica in Germania; dal netturbino al bidello. Dal 2003 assistente tecnico di laboratorio pittura in un liceo artistico. Dal 2004 inizio a riprendere i pennelli in mano…terrore!! La mia mano si era anchilosata, non riuscivo più a disegnare ne a dipingere; inizio un nuovo percorso, fatto di studio, esercizi grafici, di copie dal vero, complicato, difficile, estenuante, a tratti mortificante e deprimente…ma affascinante sfida con me stesso e la grande riscoperta della pittura, del rapporto col colore. Il lavoro al Liceo è entusiasmante, soprattutto per gli stimoli culturali e visivi quotidiani!


semply love


Artista

Bartolo Cuva Dipingo, e metto in pratica anche la tecnica della tessitura acquisita anni prima, un bel connubio: pittura e tessitura, sensazione visiva e tattile. Realizzo diversi lavori con questa tecnica, mi piace, ho buoni risultati, mi permette di rilassarmi, riflettere, pensarmi; ma è una tecnica con un lavoro preliminare complesso, fatto di rimettaggio e pedalate, bisogna seguire degli schemi ben precisi e il lavoro procede lentamente, ed il senso di libertà viene meno. Quello che mi interessa è l’immediatezza nel decodificare le mie emozioni e posso farlo solo col libero colore, ecco che nascono i miei astratti. Pensieri ed emozioni scavati e ritrovati attraverso quel “io osservante” (Freud) che guardando interiormente permette di entrare, attraverso un varco, nella storia della propria anima. Tutto non è sempre chiaro, messo a fuoco, attraverso forme e colori traduco lo stato d’animo in un linguaggio pittorico immediato e quasi istintivo lasciandone viva l’essenza; realizzo allora tele e cartoni coi colori della mia anima, e senza rendermene conto coi colori del mia terra, i gialli, i blu, i verdi, le terre, i rossi irradiati di luce e mezze ombre. 14

il cielo nel deserto


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Artista

Bartolo Cuva Finora ho dipinto solo per me, per soddisfare un mio bisogno, ora è giunto il momento di condividere con “altri” i miei pensieri e gli “altri” sono fonte speciale ed inesauribile di stimoli. Ma come condividere con altri? Nel vostro giornale leggo il punto di vista della gallerista Raffaella Silbernagl…mi confondo e mi stimola allo stesso tempo; io non sono giovane, non ho mai avuto una recensione, nessun critico mi conosce, non sono bello o famoso, non piaccio alle veline, non sono mai stato in televisione e sono clikkato su Facebook solo da alcuni amici, forse solo per cortesia. Che faccio allora? Come posso comunicare agli altri la mia anima? Collettive o personali, ci vogliono posti giusti, situazioni giuste e comunque ci vuole denaro! Il magazine web “io come artista” me ne potrebbe dare da la possibilità, beh…ci provo! va bene, non ho i requisiti sopra descritti ma in fondo che ho da perdere? tentare non costa niente, potrebbe essere la volta buona!! Vivo e lavoro attualmente nel luogo di nascita . 16

untitled (xy


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Artista

Bartolo Cuva I was born in the province, between Syracuse and Catania, (some say that genetically we took the interior of the adrenaline of Catania choked by phlegm of Syracuse)! Diploma of artistic maturity in painting, a vain attempt college; abandoned painting and do various jobs, from dishwasher to the worker at the factory in Germany, from garbage man to the janitor. Since 2003, assistant laboratory technician painting in a art school. From early 2004 to take up the brush in hand... terror! My hand was stiff, I could not draw it to paint, start a new path, because of study, exercises, charts, copies of the real, complicated, difficult, exhausting, sometimes humiliating and depressing but fascinating challenge to me ... himself and the great rediscovery of painting, the relationship with color. The work at the high school is exciting, especially for the cultural and visual stimuli newspapers! I paint, and put into practice the technique of weaving first year experience, a nice combination: painting and weaving, visual and tactile sensation. 18

viaggio..ma mai in bianconero


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Artista

Bartolo Cuva I realize several works with this technique, I like, I have good results, it allows me to relax, reflect, think, but it is a complex technique with a preliminary work, done rimettaggio and cycling, you must follow very specific patterns and the work proceeds slowly ... and the sense of freedom and is not. What interests me is the immediacy in decoding my emotions and I can only do so with free color, who are born here is my abstract. Thoughts and emotions dug through and found that “observing ego” (Freud) that allows you to look inwardly to enter through an opening in the history of his soul. Everything is not always clear, focused, through forms and colors translate the mood in an immediate and almost instinctive pictorial language leaving alive the essence, then realized canvases and boxes with the colors of my soul, and without realizing it the colors of my land, yellows, blues, greens, the earths, the irradiated red light and half shadow. So far I have painted just for me to satisfy my need, now is the time to share with “other” my thoughts and the “others” are special and inexhaustible source of stimuli. 20


nell’oceano della vita il passaggio del sentimento e dell’emozione sono intensi e profondi momenti! 21


Artista

Bartolo Cuva But how to share with others? In your newspaper, I read the views of the Galleria Raffaella Silbernagl ... I am confused and I stimulates at the same time, I’m not young, I never had a review, no critic I know, are not beautiful or famous, do not like the showgilrs, I’ve never been on television and are just clik on Facebook by friends,

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perhaps only out of politeness. What do I do then? How can I communicate to others my soul? Collective and personal ... it takes the right places, situations, and in any case we just want money ...! The web magazine, “I as an artist” I could give the chance, well ... I try!

okay but b costs I live birth.


y, I do not have the above criteria basically I have to lose? groped s nothing, could be the right time! e and work today in the place of .

autunno

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bartolocuva@alice.it www.webalice.it/greensky https://www.facebook.com/profile.php?id=1407347174

Artista

Bartolo Cuva tango 24


SITOGRAFIA http://www.gigarte.com/iscritto/index.php?username=bartolocuva

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Artista

Bartolo Cuva

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jazz in un tramonto inciso

www.gigarte.com


m

apri quella porta 27


le civette “SOTTO L’ABITO ELLA HA UN CORPO” ( Blaise Cendrars 1914)

Una delle caratteristiche dell’Arte del Novecento è di aver esteso il concetto di pittura e scultura anche a quelle dimensioni espressive che prima erano relegate nel mondo delle arti minori o dell’artigianato, e così si è assistito ad uno scambio sempre più proficuo tra il Design, la Moda, la Decorazione e le forme tradizionalmente proprie dell’Arte più strettamente intesa. Una delle protagoniste indiscusse di questo passaggio è stata l’artista Sonia Terk Dealunay, alla quale la Fondazione Marconi di Milano ha dedicato, in questi giorni, la mostra “Sonia Delaunay, Atelier simultanè 1923-1934”. 28

Sonia Delaunay indossa una sua creazione

Di origine ucraina, Sonia Terk arrivò a Parigi nel 1905 dove, a soli 20 anni, cominciò a dipingere opere d’ispirazione espressionista e dove, solo cinque anni più tardi, sposò il pittore Robert Delaunay con il quale iniziò anche un appassionato sodalizio artistico interrotto solo dalla morte di lui, avvenuta nel 1941.

La ricerca dei due artisti si diresse verso le teorie del colore di Chevreul e sugli effetti della rifrazione della luce, ricerche che li portarono, nel 1912, a creare una nuova corrente all’interno del movimento cubista, l’Orfismo (termine che deriva da Orfeo, mitico musico della mitologia greca) che intendeva esaltare l’intima


natura musicale in cui le scomposizioni del colore, con i loro effetti di compenetrazione, simultaneità e dinamismo, acquistano un valore autonomo, indipendente dagli oggetti rappresentati. Sonia cercò di portare l’Orfismo oltre i confini della pittura e dal 1913 realizzò le prime creazioni astratte di carta e tessuto e le prime produzioni “simultanee” nell’ambito dell’abbigliamento tanto che l’amico e poeta Guillame Apollinaire sul Mercure de France parigino nel 1914 scrisse “LOrfismo simultaneo ha prodotto delle novità vestiarie che non sono da trascurare… Il Signore e la Signora Delaunay sono dei novatori. Non si preoccupano dell’imitazione delle mode antiche, e, giacchè vogliono essere del loro tempo, non cercano affatto di innovare nella forma del taglio degli abiti, seguendo in questo la moda del giorno, ma cercano d’influenzare utilizzando materie nuove infinitamente variate nei colori” Nota curiosa ed interessante è che, con questo articolo, Apollinaire si pose in polemica con il “Manifesto del Vestito Antineutrale” pubblicato da Balla nel maggio dello stesso

anno, negando così l’originalità delle proposte del futurista italiano ed evidenziando invece il primato delle ricerche dei Delaunay. Nel 1923 Sonia fu chiamata da una Casa di Lione interessata ai suoi disegni di stoffe, abiti ed ambienti simultanei e al Salon D’Automne parigino del 1924 propose la “Presentazione cinematica simultanea” delle sue stoffe, realizzata in modo cinetico utilizzando un dispositivo di rulli verticali che “permettono uno svolgimento simultaneo di forme colorate all’infinito”. Nello stesso anno l’artista aprì il suo Atelier Simultanè, un laboratorio dove venivano abbattute le tradizionali frontiere tra i diversi settori, in una perfetta armonia creativa. Ed è proprio a questa intensa ricerca che si rivolge la mostra alla Fondazione Marconi, che pertanto non risulta essere indirizzata solo agli appassionati d’arte ma anche a chi opera nel “settore Moda”.

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le civette In esposizione, infatti, moltissime gouaches, provenienti da numerosi collezionisti, di texture tessili ispirate sia a giochi geometrici che a divagazioni floreali e realizzate su supporti differenti, come la velina, la carta da spolvero o il cartoncino, attraverso l’uso sapiente del bianco e nero e di una ben calibrata gamma Gli studi della Delaunay, elaborati fra il 1923 di colori. e il 1934, sono raccolti anche nei suoi “Libri Tutte le opere sono rigorosamente completate n e r i ” che costituiscono un patrimonio da cornici che riprendono in modo raffinainesauribile di progetti di grande to le tinte dominanti del tessuto fantasia combinatoria, anticipanriprodotto e che rido persino soluzioni della ricerca mandano al sapiente pittorica non figurativa dei demestiere della famiglia cenni a noi più vicini. Marconi. In mostra si possono vedere anche alcuni figurini sia originali, sia riprodotti in serie nel 1977 e numerati per formare un “cadeau d’Artiste” a ricordo della rappresentazione teatrale “Le coeur à gaz” dell’amico Tristan Tzara, nonché altre riproduzioni di “arte simultanea”. In particolare queste riproduzioni sono proposte nella Galleria Studio Marconi ’65, autorizzata alla vendita di serigrafie numerate e curate dall’Artista stessa prima della sua morte, avvenuta nel 1979. Donna di grande talento, la Delaunay è stata prima di tutto pittrice e contemporaneamente creatrice di tessuti, abiti, arredi, costumi, scene teatrali e persino libri per i suoi amici poeti. Il suo sguardo si è sempre spinto al di là delle convenzioni, proiettandosi di volta in volta su territori diversi ma soprattutto anticipando i tempi e le “mode”. Daniela Canali 30


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Maurizio

illustratore 34


Manzieri

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Maurizio Manzieri

illustratore Maurizio Manzieri è un illustratore freelance che si è affermato nel campo della letteratura fantastica. Lo Studio dove sogna i suoi universi è una piccola oasi all’interno di un appartamento nel cuore di Torino. Il suo angolo lavoro appare molto tecnologico: accanto a una libreria rifornita di volumi d’arte, ci sono risme di carte per schizzare con matite e pennarelli, uno scanner, un potente iMac, diversi portatili e una tavoletta da disegno Wacom Intuos. La sua produzione è apparsa sulle copertine di molte prestigiose riviste e libri di importanti case editrici sia in Italia che all’estero: Mondadori, Longanesi, TEA, Editrice Nord, Fanucci, Interzone, The Magazine of Fantasy & Science Fiction, Asimov’s SF, Putnam/Berkley e Subterranean Press. Nel corso della sua carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Europa, due volte il Premio Italia e nel 2003 il Chesley Award, conferito

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Five Thrillers by Robert Reed – Digital – 2009 Chesley Award Nominee (The Magazine of Fantasy and Science Fiction, USA, 2008)


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Maurizio Manzieri

illustratore negli Stati Uniti da ASFA, l’Associazione degli Artisti di Fantascienza e Fantasy. I suoi dipinti digitali, periodicamente selezionati per annuari di settore, tra cui Spectrum, the Best in Contemporary Fantastic Art, sono stati esposti in mostre intorno al mondo, dall’America, all’India. Se desiderate saperne di più sull’artista, potete visitare il suo sito ufficiale (www.manzieri.com). Tra i diversi canali d’informazione c’è anche una pagina Facebook dove l’Artista posta per i fan le sue creazioni digitali più recenti. Il Portfolio Le donne di Manzieri sono spesso un ibrido tra esseri umani e macchine, pronte a sfruttare il loro aspetto esteriore, potenziato grazie a interventi cibernetici di una tecnologia avanzata. I concetti di bellezza, sesso e identità sono stati studiati e sublimati nel futuro, divenendo una scelta di vita. I suoi personaggi sono assorti, impegnati

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Lázaro Y Antonio by Marta Randall – Digital – 2008 Chesley Award Nominee (The Magazine of Fantasy and Science Fiction, USA, 2007)


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Maurizio Manzieri

illustratore nelle professioni di pilota d’astronave, mercenario o principessa di una corte interstellare, e all’artista piace ritrarli in istantanee su altri pianeti, mostrando la loro personalità dietro uno sguardo penetrante, concedendo allo stesso tempo visioni su scenari di stazioni spaziali e architetture aliene. Manzieri è sempre stato affascinato dal concetto di Bellezza. È qualcosa di astratto che siamo in grado di riconoscere nelle persone, in oggetti creati dall’umanità, o in un tramonto, o in immagini che arrivano a noi dal telescopio Hubble… Nelle donne la bellezza è il risultato della selezione genetica, tuttavia la corretta composizione degli elementi che caratterizzano un viso modificano il livello di percezione e apprezzamento del loro dono. Questo processo un giorno sarà artificiale e facilmente disponibile come un avatar virtuale usa-e-getta. Scienziati e artisti saranno in grado di costruirla. The Ants of Flanders by Robert Reed – Digital – (The Magazine of Fantasy and Science Fiction, USA, 2011)

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Maurizio Manzieri

illustratore Maurizio Manzieri is a freelance illustrator renowned in the field of the fantastic literature. The Art Studio where he dreams his Universes is a small oasis in a flat in the heart of the town of Turin, Italy. The working corner is highly technological: beside a great library with a collection of art volumes, there are loads of paper for sketching with pencils and felt pens, a scanner, a powerful iMac, several laptops and a drawing tablet Wacom Intuos. His artwork has appeared on the covers of the most prestigious magazines and books of leading Italian and International publishing companies: Mondadori, Longanesi, TEA, Editrice Nord, Fanucci, Interzone, The Magazine of Fantasy & Science Fiction, Asimov’s SF, Putnam/Berkley, and Subterranean Press. During the course of his career he has received countless honors, including

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Pictures from an Expedition by Alex Irvine – Digital – (The Magazine of Fantasy and Science Fiction, USA, 2003 / Spectrum, The Best in Contemporary Fantastic Art, USA, 2004)


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Maurizio Manzieri

illustratore the Europe Award, the Premio Italia (twice) and, in 2003, the Chesley Award, conferred in the United States by ASFA, the Association of Science Fiction & Fantasy Artists. His digital paintings, periodically chosen for annuals, including Spectrum, The Best in Contemporary Fantastic Art, have appeared in many exhibitions around the world, from America to India. If you want to know something more about the artist, visit his official website (www.manzieri.com). He has got a Facebook page too, where he keeps posting for the fans his latest digital creations. The Gallery The women of Manzieri are often a hybrid of human beings and machines taking advantage of their exterior features, enhanced thanks to cyber interventions of an advanced technology. The concepts of ‘beauty’, ‘sex’ and ‘identity’ has been studied and

The Chase by Clive Cussler – Digital – (Putnam/Berkley, USA, 2007).


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Maurizio Manzieri

illustratore isolated in the future, becoming a choice of life. His characters are wistful and busy in their professions as starship pilots, mercenaries or princesses of an interstellar court. The artist likes to portrait them in snapshots on other planets, showing their personality in a deep gaze, conceding at the same time a glimpse to a background of space stations and alien architectures. Manzieri has always been very fascinated with the concept of Beauty. It’s something abstract that we are able to recognize in people, or in objects created by people, or in a sunset, or in pictures arriving from the Hubble telescope‌ In women beauty is the result of genetic selection, yet the correct assemblage of the lines in their face features changes the degree of perception and appreciation of their gift. This process one day will be artificial and easily available as a disposable virtual avatar. Scientists and artists will be able to engineer beauty. Alpha and Omega by Patricia Briggs – Digital (Subterranean Press, USA, 2009 / Bragelonne, France, 2011)

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Maurizio Manzieri

illustratore

www.manzieri.com

iKlawa by Donald Mead – Digital – (The Magazine of Fantasy and Science Fiction, USA, 2006) 48


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Maurizio Manzieri

illustratore

We, Robots – Digital – (Infinivox Audio CD, USA 2010) 50


Lady of the Year 2800 - Digital – (Interzone, UK, 1995/ e-magazine Lightspeed, USA, 2011) 51


Maurizio Manzieri

illustratore

Briony, Princess of Shadowmarch – Digital - 2003 Chesley Award Nominee (Asimov’s Science Fiction, USA, 2011) 52


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Maurizio Manzieri

illustratore

The Year’s Top Ten Tales of Science Fiction 3 – Digital – (Infinivox Audio CD, USA 2011)

www.manzieri.com 54


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1 DONNE AL MURO

mostra di Anna la Stella a Il Bistrò del Tempo Ritrovato Milano, Via Foppa 4

Dal 5 aprile al 4 maggio 2012 10 muri per 10 donne. Da Marlene Dietrich alla body artist, dalla punk metropolitana alla procace bellezza felliniana: donne famose e sconosciute, reali e immaginarie si rincorrono nella selezione di opere dell’artista milanese Anna la Stella, in mostra dal 5 aprile al 4 maggio 2012, al Bistrò del Tempo Ritrovato di Milano. Accanto alle donne, protagonisti sono i muri, da sempre la passione e il fil rouge della produzione artistica di Anna. Muri metropolitani, che parlano al mondo. Segnati dal tempo e spesso di-segnati dall’uomo, con graffiti e murales. Scoperti e fotografati durante i suoi itinerari urbani, i muri diventano idealmente la tela viva – incisa di crepe e rilievi- su cui l’artista crea le sue opere, combinando e lavorando diversi scatti fotografici. Per assonanze misteriose di forme e colori, ogni frammento di muro “chiama” a compenetrarlo un’altra immagine (scatti che ritraggono persone e scorci urbani): il risultato è una nuova realtà. 56


evento del ½ mese nazionale

Anna La Stella Nata a Milano, giornalista, Anna La Stella fotografa dagli anni Settanta. Dai ritratti in bianco e nero il suo obiettivo si è spostato gradualmente su scorci del vivere urbano e, in particolare, sul paesaggio duro e irriverente delle periferie. I suoi soggetti preferiti sono i muri: luoghi tanto esposti da non essere più visti. http://annalastella.com e www.facebook.com/anna.lastella

Sede: Bistrò del Tempo Ritrovato, via Vincenzo Foppa, 4 Milano Orari: Lu-Sa: 06.30-20.00; Do.: 07.30-19.00 Informazioni al pubblico: 02 36503146, www.bistrodeltemporitrovato.it Ufficio stampa: Ink-Studio giornalistico Associato via Fara 8, 20124 Milano, tel. 02 92802705; ink@tiscali.it 57


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ELECTRO BAU

presentazione del numero Nove di BAU Contenitore di Cultura Contemporanea

domenica 22 aprile 2012 Nei balloons dei fumetti, l’immagine di una lampadina accesa ci fa capire con immediatezza che il personaggio in questione è stato colto da un’idea luminosa. Un’ampia rete di operatori attivi nelle più diverse discipline, collegati tra loro, danno origine ad un’energia creativa che l’associazione culturale BAU mette in circolo dal 2004 tramite la rivista-laboratorio BAU Contenitore di Cultura Contemporanea, un cofanetto formato UniA4 edito a cadenza annuale con contributi originali di autori internazionali impegnati nella sperimentazione di nuovi linguaggi. Electro BAU è l’espressione che meglio fotografa questa situazione ed è anche il titolo del nuovo numero Nove che verrà presentato in anteprima alla GAMC di Viareggio, a cura della redazione BAU, domenica 22 Aprile dalle ore 17.00 alle 19.30, con un ricco programma di performance, interventi sonori, installazioni e video di alcuni dei novantatre autori inclusi nella “scatola”. 58


evento del ½ mese nazionale Intervengono: Paolo Albani - poesie elettro-frizzanti | Silvia Ancillotti - aforismi museali | Mauro Andreani - Idea per noi, video | Artifex Mumia, Stefano Baldini e Mirco Mugnaini - performance Il santo Mila vestito di tela | Francesco Barbieri - Suburban Blues Action, disegno dal vivo | Vittore Baroni e Antonino Bove - Parole parole, performance | Paolo Bottari - “Rapían gli amici una favilla al Sole…”, performanceinstallazione | Stefania Brandinelli - azione | Daniele Ciullini - Il bacio della sirena, azione sonora | Graziano Dovichi - Make Contact, azione con musica di Stefano Giannotti | Raffaella Formenti - Grafite > Grafene > gRaffane, blog | Kiki Franceschi - lettura poetica | Luca Leggero e Luca Giorgi - Elettricità, azione sonora | Margherita Levo Rosenberg - Radiografia di un incontro - BAU Viareggio 2012, opera collettiva | Ruggero Maggi - Nelle pieghe del tempo e dello spazio, video | Tommaso Meozzi - lettura poetica | Virginia Panichi - Dolce seno, installazione | Manuel Perna - Centrale elettrica, installazione | Massimo Salvoni - In Umbra Arboris, performance | Tommaso Vassalle - 200 mani elettriche, proiezione | Tatiana Villani - Körperland, video. Il Contenitore BAU - presente in prestigiosi Musei, biblioteche e collezioni private nazionali e internazionali - si inserisce nella vasta tradizione delle riviste d’artista e ad assemblaggio sviluppatasi fin dagli anni Sessanta. In un’ottica relazionale e non competitiva, sensibile ai rapporti tra arte, scienza, politica e ambiente, BAU è un punto d’incontro che stimola dialoghi, confronti e scambi tra le più varie discipline: grafica, collage, fotografia e arti visuali in genere, ma anche ricerche poetiche e narrative, esperienze acustiche e performative, documenti legati al mondo della moda e del design, ecc. La rete operativa di BAU si esprime anche nella progettazione di mostre, convegni, rassegne ed eventi.

Sede: GAMC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Lorenzo Viani” - Palazzo delle Muse - Piazza Mazzini - Viareggio Orari: ore 17.00 - 19.30 - ingresso libero Informazioni: GAMC Viareggio tel. 0584 581118 www.gamc.it - gamc@comune.viareggio.lu.it BAU Associazione Culturale via A. Pucci 109, 55049 Viareggio tel. 0584 944546 - 0584 963918 www.bauprogetto.net - info@bauprogetto.net

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3 La scultura ceramica all’epoca di adolfo wildt

Museo Internazionale delle Ceramiche Fino al 17/06/2012Â Sede: Museo Internazionale delle Ceramiche Viale Alfredo Baccarini, 19, Faenza Informazioni al pubblico: Costo: ridotto 5 euro - intero 8 euro Sito: http://www.micfaenza.org - info@micfaenza.org tel: +39 0546 69 73 11 60


evento del ½ mese internazionale In concomitanza alla mostra dedicata a Wildt ai Musei di San Domenico di Forlì, il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza inaugura, il 27 gennaio,un percorso collegato agli artisti allievi del suo tempo. Quando si parla dell’arte di Adolfo Wildt si intende necessariamente ripercorrere i grandi ambiti delle vicende artistiche novecentesche (Simbolismo, Art Nouveau, Futurismo, Novecento, Realismo Magico). Il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, in concomitanza con la grande mostra «Adolfo Wildt. L’anima e la forma tra Michelangelo e Klimt», a Forlì fino al 17 giugno, propone un percorso all’interno della propria Collezione del Novecento alla scoperta delle opere di artisti che hanno avuto stretti rapporti con Wildt o che sono stati a lui contemporanei. Sono esposte le opere degli allievi Fausto Melotti, Lucio Fontana e l’adorato Domenico Rambelli, poi il Liberty con Galileo Chini, Achille Calzi, Francesco Nonni, Domenico Baccarini, i contemporanei con sculture di Arturo Martini, Duilio Cambellotti Ercole Drei, Pietro Melandri, Giò Ponti, Anselmo Bucci e infine, giungendo agli esatti opposti in termini di poetica e di personalità, i futuristi con esperimenti di Giacomo Balla, Benedetta e Filippo Tommaso Marinetti al momento della loro esperienza ceramica faentina (1928-29) o di Albissola, dal 1929 in poi. Il percorso, curato da Claudia Casali, illustra una sorta di spaccato di eccellenza dell’arte italiana dei primi 30 anni del Novecento. La visita ruota intorno alle figure centrali di Fausto Melotti e Lucio Fontana, allievi di Wildt all’Accademia di Brera, indiscussi protagonisti di una nuova e moderna concezione di scultura. Mentre nella carrellata dei “grandi” nell’ambito Art Nouveau-Decò un ruolo centrale occupa Galileo Chini, di cui il Museo faentino possiede un importante patrimonio che per l’occasione verrà interamente messo in mostra, rispolverando anche alcune opere dai depositi. Qualche inedita corrispondenza riguarda invece Domenico Rambelli, straordinario scultore faentino, noto per i grandi interventi pubblici, per cui Wildt serbava una grande ammirazione. 61


Fotografa Ilaria Sancho Nei primi anni 90 uno dei giochi più desiderati dalle bambine era “Gira la Moda”, una specie di mega disco di plastica col quale potevi divertirti a comporre modellini di abiti e sentirti una piccola stilista. Credo che la mia storia nasca proprio da qui. Sin da ragazzina (devo dire ragazzina perchè adesso non sono molto di più, sono una giovane donna di 26 anni) ho sempre avuto la passione per la moda, la figura femminile e l’immagine intesa come disegno e fotografia. Dopo il liceo (linguistico, non artistico come avrei sperato) ho iniziato subito a lavorare come commessa e vetrinista in vari negozi di abbigliamento della mia zona. Ma i vestiti e i manichini non mi bastavano più, non mi sentivo appagata, c’era qualcosa che mancava. Nell’ottobre del 2010, tornando da Londra,

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Fotografa Ilaria Sancho ascoltando alla radio una canzone degli Stooges, decisi che era l’ora di dare una svolta alla mia vita. Ho lasciato il lavoro e mi sono dedicata alla cosa che da sempre mi ha fatto battere il cuore: la fotografia. I miei scatti sono frutto di tutta la mia esperienza; moda, immagine e femminilità. Curo io stessa la parte del makeup, hairstyle e la scelta dei look. Non sono solita parlare delle mie foto...amo farle, amo crearle e amo guardare il risultato finale. Citando sicuramente qualcuno, non è detto che un’opera abbia un significato ... a volte l’arte è fatta solo per essere ammirata. In attesa del mio sito personale se volete seguirmi potete farlo tramite Facebook (Gail Ilaria Sancho) o seguendo il mio blog ( http://ilariasancho.tumblr.com/ ). In the early 90’s there was one amazing toy for little girls, that so-called “Gira-lamoda” (“Turn Vogue”): a big plastic disc by wich you could create dress-sketches and have fun feeling like a young fashion designer. I think this is the dawning of my artistic life. I’ve always been fashion-addicted and always had a sort of fixation for female body and images, wether these were drawings or pictures, since I was a very young girl (I say “very young” because now I am a young twentysix years old girl). After the high-school (linguistic courses, not artistic as I wanted) I started working 64


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Fotografa Ilaria Sancho as a shop-assistant and a window-dresser in many clothes shop around my town, but...Dresses and mannequins started fitting me no more: I was not satisfied by the work I has, something was missing. On October 2010, flying back from London while listening to Stooges songs, I decided my life had to change. My shots are soaked with all my experiences: vogue, femininity and imagery. I personally take care of everything for my models: makeup, hairstyle and outfits. I’m not definetely into talking about my pictures...I like shooting, I like creating and I love contemplating the final result. Someone said once that a masterpiece is not always supposed to have a meaning... Sometimes art is created just for being admired. Waiting for my personal website you can follow me through Facebook (Gail Ilaria Sancho) or following on my Tumblr blog (http://ilariasancho.tumblr.com/ )

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Fotografa Ilaria Sancho

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Fotografo Stefano Bon

Fotografa Notes about Light Ilamusiriac ofSancho The the Eyes

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Fotografa Ilaria Sancho

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Ilaria Sancho

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Fotografa Ilaria Sancho

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Fotografa Ilaria Sancho

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Ăˆ una rivista di Ebookservice Srl Redazione Direttore Responsabile: Giorgio Ginelli Responsabile: Lena Guizzi Approfondimenti eventi: Sabrina Carrozza Ufficio stampa: Comunicarsi Art Director: L@simo Rubriche: Le Civette: Daniela Canali La Cura dell’arte: Manuela Carrozza

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