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TENDENZE

Se il profumo ti racconta

NUMERO 47 / 18 NOVEMBRE 2016 / CON PROGRAMMI RADIO 8 TV DAL 20 AL 26 NOVEMBRE

VORREI E QUI POSSO

Perché il Ticino è una risposta al desiderio di maternità CORRIERE DEL TICINO / LA REGIONE  CHF 3.6

40


Giornate invernali coccolose tra le montagne 5

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Sommario

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storia di copertina

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04 Procreazione in Ticino si fa così di Amanda Pfändler

il Pensiero della seTTimana

parliamone

Se la gravidanza fosse stata un libro avrei tagliato gli ultimi due capitoli.

ticino e non solo

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(Nora Ephron)

lo sapevi? economie domestiche per tipo in ticino (2013)

CoPPiE SENZa FiGLi

Guardalo, dorme come un bambino

35 auTo & accessori un TeTTo Per lo sPorT a cura della Redazione 36 seTTe conTinenTi milan l’è bela! di Keri Gonzato

di Giancarlo Fornasier

23,7% CoPPiE CoN UNo o Più FiGLi 07 alimenTazione il cachi la dolcezza dell’inverno a cura della Redazione

protagonisti

38 workPlace casa o ufficio? di Fabio Martini

08 40 tendenze

08 seTTe domande mimma viglezio di Stefania Briccola 10 ore seTTe sonvico di Stefano Ember

tv e radio

11 dadomenica20asabaTo26

Scopri la programmazione settimanale completa in Ticino e in Europa di tv e radio per rimanere sempre informato e non perdere i tuoi programmi preferiti.

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40 sTile il Profumo ci racconTa di Valentino Odorico

relax

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42 sTelle & curiosiTÀ asTroParade di Betty l’oggeTTo a cura della Redazione isTruzioni Per l’uso di Walter Mariotti 43 gioca (e vinci) con Ticino7 il cruciverba

luoghi comuni

8%

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dirETTo da Paride Pelli CoNLaCoNSULENZadi waltermariotti rEdaTTorErESPoNSaBiLE fabiomartini CorEdaTTorE giancarlofornasier ProGETTo GraFiCo elena montobbioperwmworkshop GraFiCa robertodresti edeborahvaccaro SiTo wEB www.ticino7.ch

Ci sono modi di dire che varrebbe la pena evitare. Trai piùgettonati eabusati quando si vuole trasmettere il grande impegno profuso per portare a termine, per esempio, un progetto – ne sanno qualcosa artisti, musicisti e scrittori –, molti fanno riferimento alla gravidanza e al parto. Epressioni accettabili se a pronunciarle fosse almeno una donna (meglio se è stata già madre), assai meno se escono dalla bocca di un uomo. Con tutta la sensibilità ed empatia del mondo, nessun esponente del sesso maschile potrà mai nemmeno avvicinarsi alle difficoltà e alla profusione di energie che una donna deve trovare per portare a termine una gravidanza, partorire e (escluse complicazioni) iniziare la prima fase di allattamento e svezzamento. Gli equilibri uomo-donna si ristabiliscono quando il nuovo arrivato raggiunge il resto della famiglia. A parte i casi più fortunati (beati loro), pianti notturni, colichine, cambi di pannolini eccetera riportano «tutti sulla stessa barca»: improvvisi risvegli, ricerca affannosa di soluzioni per calmare il piccolo e di quel maledetto ciuccio che non si trova mai. «Che bravo, dorme come un bambino…»: mmh, parli per esperienza diretta?

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Storia di copertina

Procreazione

In Ticino si fa così

Malgrado il calo dovuto all’ammorbidimento della legislazione italiana, la Svizzera resta un punto di riferimento per coloro che non riescono a diventare genitori naturali. Ma il problema riguarda anche le coppie ticinesi, alle prese con tutte le conseguenze legate ai nuovi stili di vita. Scrive Amanda Pfändler

P

er la gran parte delle coppie si tratta di qualcosa di normalissimo, c’è chi ci arriva addirittura senza volerlo, per un «incidente». Per alcuni – invece – avere un figlio è una vera corsa a ostacoli, fra analisi, test, prelievi, iniezioni, farmaci, pick-up, transfer, nuove analisi e altri test. Fino alla fatidica risposta: positivo (e la gioia è immensa) oppure negativo (e il mondo ti crolla addosso). La procreazione medicalmente assistita (PMA) – parola che definisce tutta una serie di pratiche diverse, con l’obiettivo di aiutare coppie che hanno problemi di fertilità ad avere un figlio – è un percorso difficile. Sia perché complicato, costoso (si va dai 2.300 fino a circa 7.000 franchi, per la maggior parte non coperti dall’assicurazione malattia), fisicamente pesante, sia perché comunque resta ancora una scelta di cui si preferisce non parlare, di cui si ha vergogna. Quasi che l’essere incapaci di diventare genitori naturalmente rappresenti una colpa. Così sono centinaia i siti, i blog, i forum nei quali chi vive il percorso della PMA può sfogarsi, raccontarsi, trovare conforto, sostegno, comprensione e speranza. Anonimamente, senza vergognarsi. Laboratori di bambini In realtà, è un problema che riguarda un crescente numero di persone. Si concepiscono figli in età sempre più avanzata, i ritmi di vita sono stressanti, le abitudini non sono le più sane. E tutto questo aumenta i casi di infertilità – diversa dalla sterilità, che invece è l’impossibilità to-

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Un problema in crescita Si stima che siano cinque milioni le persone nate nel mondo a oggi grazie alle tecniche di procreazione assistita e il numero è destinato a crescere. Nel corso degli ultimi decenni, nei Paesi industrializzati l’età media delle coppie che desiderano concepire un figlio si è progressivamente innalzata. Attualmente si stima che circa una coppia su sei sia confrontata con la «crisi dell’infertilità», ogni milione di abitanti, vi sono circa mille casi di infertilità. Spesso legati a problemi nell’uomo. In Svizzera oltre 7.000 bambini all’anno (su 80.000 nascite) nascono artificialmente. Alcune centinaia in Ticino. Ma proprio come per i metodi naturali, anche per la PMA l’età della donna resta un fattore decisivo nell’ottenimento di una gravidanza.

possibilità di sUccesso in relazione all’età della donna 30 anni

35 anni

55%

50% 40 anni

16%

tale di procreare – nelle coppie. In altre parole, uno o entrambi i partner faticano a concepire. Si stima che questo avvenga in una coppia su sei. E così la scienza corre loro in aiuto. Il Ticino conta sul proprio territorio un numero non indifferente – sono ben quattro – di centri che offrono questo servizio. Veri e propri «laboratori di bambini». Una definizione che non è da intendere in senso dispregiativo: si parla di bimbi concepiti in laboratorio, in provetta, o comunque con l’aiuto della medicina. Ma questo – assicura chi ci è passato – non toglie nulla alla magia del concepimento, anzi: quel bambino tanto voluto, desiderato, per il quale si sono fatti immensi sacrifici, è finalmente realtà. Una realtà che sembrava impossibile, ma che quando si realizza è fonte di grande felicità. Un miracolo tanto quanto – se non di più – quello di un concepimento naturale. Non quindi «bambini sintetici», come gli stilisti Dolce & Gabbana avevano qualche tempo fa definito i bambini nati in provetta, scatenando proteste sui social network e la rabbia della popstar Elton John, padre di due piccoli nati da madre surrogata. turismo procreativo Le coppie con problemi di infertilità talvolta si scontrano non solo con le leggi della natura, ma anche con quelle dei Paesi in cui vivono. Un esempio è l’Italia, dove nel 2004 è stata approvata la Legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita. E torniamo qui al Ticino: estremamente restrittiva, la Legge 40 ha por-


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tato le coppie italiane a cercare altrove la realizzazione del proprio sogno di essere genitori. Ecco quindi il motivo del boom di coppie italiane giunte nel cantone a partire proprio da quell’anno. Uno studio del 2010, apparso su Human Reproduction, stimava in un numero compreso tra 3.500 e i 4.500 le coppie italiane che ogni anno, dal 2004, hanno scelto questa via. Un fenomeno denominato «turismo procreativo». «Le coppie con infertilità migrano dal Paese di residenza ad altri quando le loro necessità di cura non sono disponibili dove risiedono, ma anche per motivi di riservatezza», spiega il dottor Augusto Semprini ginecologo e immunologo della riproduzione nonché autore de La nuova gravidanza (Electa, 2016). Due ragioni – leggi meno restrittive e privacy – per le quali per gli italiani il Ticino figurava ai primi posti tra le mete scelte per ricorrere alla PMA. Il passato però è d’obbligo. Questi viaggi fuori dall’Italia si sono sensibilmente ridotti, aggiunge Augusto Semprini: «La legge 40 è una legge che ha avuto un impianto prevalentemente ideologico, ignorando volutamente realtà scientifica, esigenze assistenziali e anche i diritti fondamentali dei pazienti. Negli anni, ampi stralci di questa legge sono stati dichiarati incostituzionali e quindi ormai in Italia è possibile offrire l’intera gamma di procedure assistenziali con l’unica eccezione delle fertilizzazione con seme e uova eterologhe (provenienti cioè da una persona terza)». In sostanza, afferma il ginecologo, «Il turismo procreativo italiano dopo queste sentenze abrogative della Corte costituzionale si è ridotto in maniera significativa». Un’affermazione che non sembra trovare completa conferma se si considerano le statistiche dei centri PMA in Ticino. Insomma, benché grazie alle aperture normative nella vicina Penisola in materia di fecondazione assistita, dal 2010 si sia registrato un calo generale degli italiani del 20 per cento», spiega il direttore della Procrea, centro privato che pratica la PMA in Ticino, Gian Piero Brunello, «ancora oggi non sono poche le coppie italiane che si rivolgono ai centri ticinesi. Da noi rappresentano comunque l’80 per cento dei pazienti. Insomma, senza le coppie da fuori cantone Procrea non disporrebbe nemmeno della massa critica per operare con le strutture e il personale attualmente attivo». Su una media di 750-800 coppie che si rivolgono ogni anno al centro, circa 650 sono infatti italiane. Discorso diverso per il Centro Cantonale di Fertilità a Locarno. Parte dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC), struttura pubblica quindi, il centro dispone di un’équipe interdisciplinare di medici

specialistici che comprende le discipline di chirurgia, ginecologia, ostetricia, endocrinologia ginecologica, medicina della riproduzione, urologia e genetica medica. A disposizione delle coppie anche uno psicologo-psicoterapeuta e sessuologo, per gli aspetti psicologici, sessuali e sociali dei disturbi della fertilità umana. Accoglie ogni anno circa 500 coppie. Un terzo quelle italiane. «Ma questo», spiega il primario Alessandro Santi, «perché noi non facciamo marketing mirato destinato a potenziali pazienti provenienti dall’Italia». In effetti, basta guardare il sito della Procrea per notare che molte informazioni sono destinate in modo specifico a coppie d’oltreconfine, con numeri di telefono italiani, prezzi in euro, eccetera. «Co-

nosciamo bene il paziente italiano e i suoi bisogni», spiega Brunello, «e abbiamo istituito collaborazioni con medici e strutture della Penisola». I vantaggI del tIcIno Ma perché gli italiani continuano a venire in Svizzera, benché ormai la legislazione italiana sia addirittura più permissiva rispetto a quella elvetica? Per Gian Piero Brunello le ragioni sono più di una: la qualità delle cure prestate, un elevato pregnancy rate (ovvero il tasso di gravidanze ottenute) e «una particolare attenzione al paziente, che riceve un trattamento personalizzato, viene seguito con attenzione e con un metodo che gli permette di avere sempre la stessa persona di riferimento. Non si può dimen5


Storia di copertina

ticare», spiega il direttore della Procrea, «che tutte i percorsi di PMA portano con sé un carico psicologico ed emotivo importante e le cure ormonali che in genere sono parte di queste terapie non aiutano di certo». A questo si aggiunge una situazione non facile in Italia, che nel settore pubblico vede liste d’attesa molto lunghe. Un problema enorme se si considera che il tempo è il peggior ostacolo al desiderio di diventare genitori. «Per coppie che già hanno difficoltà», aggiunge Brunello, «sei mesi in più o in meno di età possono essere decisivi». «Spesso chi viene dall’Italia in Svizzera», aggiunge il primario del Centro dell’EOC Alessandro Santi, «ha già alcuni tentativi falliti alle spalle». In Ticino cerca un secondo parere, una nuova speranza. È poi anche vero che per alcuni casi la Svizzera – e altri Paesi – sono l’unica soluzione: «Se ormai», spiega il medico italiano Augusto Semprini, «in Italia è possibile offrire l’intera gamma di procedure PMA, resta l’eccezione delle fertilizzazione con seme e uova eterologhe (cioè di donatore). Lo Stato ha infatti vietato qualsiasi forma di compenso a donatrici e donatori rendendo impossibile rispondere alle esigenze assistenziali delle coppie che necessitano di gameti eterologhi. In sostanza, in Italia non è vietato procedere con seme o uova eterologhe ma le norme rendono, di fatto, impossibile avere disponibilità di questo materiale biologico in modo rigorosamente legale». E se l’ovodonazione in Svizzera resta vietata (è però possibile in Spagna), la fertilizzazione con seme eterologo è una realtà. AumentAno i ticinesi Se quindi da un lato gli italiani continuano a recarsi in Ticino per risolvere pro6

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blemi di infertilità, va altresì detto che aumenta il numero delle coppie ticinesi che si rivolge ai centri presenti sul territorio cantonale. Diverse le ragioni di questo fenomeno, spiegano gli operatori del settore: da un lato i problemi di infertilità crescono, e questo soprattutto per l’aumento medio dell’età in cui si hanno figli. Dall’altro canto, quello della procreazione medicalmente assistita non è più così un tabù come in passato, qualcosa di cui vergognarsi, quindi le coppie con problemi di infertilità si rivolgono con più facilità ai centri PMA. Infine – aggiunge il primario Alessandro Santi – «i ginecologi sono diventati più sensibili al problema». Non appena si rendono conto che una coppia fatica ad avere un bambino, consigliano di fare delle analisi, di rivolgersi a un medico esperto in problemi di infertilità. I ginecologi sono infatti molto più coscienti rispetto a una decina di anni fa del fattore temporale in questi casi: più tempo trascorre più diventa difficile riuscire a concepire. Insomma, che sia per aiutare coppie che altrove non trovano una soluzione ai propri problemi, che sia per offrire una possibilità a chi – per ragioni varie, età in primis – ha difficoltà a concepire un figlio, la PMA non rischia di vivere una crisi. Anzi: le tecniche sempre migliori, variate, precise favoriranno sempre più il ricorso a queste terapie. Senza dimenticare un aspetto fondamentale: la PMA – e in particolare tecniche come la diagnosi preimpianto oppure la donazione di ovuli o seme – è spesso anche una soluzione per evitare la trasmissione di gravi malattie genetiche. Ti affideresti alla procreazione assistita? Dì la tua sulla pagina Facebook di Ticino7

Ticino apripisTa Nel lontano 1984 il primo parto assistito all’EOC È nel Centro cantonale di fertilità dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC), fondato nel 1978, con sede all’Ospedale Regionale di Locarno che fu ottenuta nel 1984 la prima gravidanza con parto grazie alla fecondazione in vitro realizzata in Svizzera. Solo sei anni dopo la nascita di Louise Brown, il 25 luglio del 1978, la prima bambina nata con la fecondazione assistita al mondo. Oltre a quello dell’EOC, ci sono tre centri privati che si occupano di Procreazione medicalmente assistita nel canton Ticino. L’elevato numero di strutture per la PMA nel nostro territorio – considerato che si tratta di un bacino con circa 350 mila abitanti – è dovuto a una massiccia presenza di coppie straniere che vi giungono per trovare una soluzione ai loro problemi di infertilità. «È nel 2004», spiega il direttore della Procrea di Lugano, Gian Piero Brunello, «che abbiamo assistito a un boom di coppie italiane nel nostro centro. Siamo nati come un piccolo studio medico, ora Procrea è un centro con sede a Lugano e a Bellinzona che comprende una équipe di oltre 50 professionisti tra medici, biologi, genetisti, infermieri e personale ausiliario».


Come dove quando

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ALIMENTAZIONE

La dolcezza dell’inverno

Il cachi (o kaki): uno scrigno di energia Da lontano appaiono come tonde palline colorate che fanno capolino appena le grandi foglie iniziano velocemente a cadere. Chi nel giardino di casa ha una di queste piante sa quanto i frutti siano apprezzati da pennuti di varia natura (che come noi apprezzano la dolcezza e la ricchezza nutrizionale dei suoi frutti). Meglio dunque non aspettare troppo a raccoglierli – operazione da compiere quando i cachi sono di colore giallo scuro-arancio, ma devono essere privi di qualsiasi striatura verde, anche la più tenue – e poi fatti maturare a casa. Se li acquistate già maturi, attenzione che la pelle sia fine, quasi trasparente. Originario dei paesi orientali e poi diffusosi in Europa e Americhe nella metà dell’800, in Cina la pianta del cachi incarna l’albe-

ro dalle «sette virtù», riferite, tra l’altro, alla dolcezza dei frutti, al legno robusto, alla longevità della pianta, al fuoco prodotto dall’ardore dei suoi rami ma anche alla sagoma dell’albero adulto che crea grandi ombre e dunque riparo. Dal punto di vista nutrizionale i cachi contengono un’alta quantità di beta-carotene e criptoxantina, a cui si deve il colore arancione, e sono una buona fonte di vitamina C. Sono frutti molto energetici, per questo sono consigliati ai bambini, a chi pratica sport e a chi si sente stanco, sia fisicamente sia mentalmente (meno a diabetici e a chi è a dieta). I cachi sono anche un’eccellente fonte di potassio e molto utili all’apparato nervoso e a chi soffre di fegato. Indicati in caso di stipsi, hannoproprietàlassativeediuretiche. t7

CALORIE CONTENUTE IN 100 G DI FRUTTA FRESCA 90 Kcal

Banane 75% ACQUA 23% CARBOIDRATI 2,6% FIBRE 66 Kcal

Cachi 80% ACQUA 19% CARBOIDRATI 2,5% FIBRE

72 Kcal

Uva 80,3% ACQUA 15,6% CARBOIDRATI 1,5% FIBRE 61 Kcal

Kiwi 84% ACQUA 19% CARBOIDRATI 3% FIBRE

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Protagonisti

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sette domande

Mimma Viglezio

L’arroganza è il male dell’universo, ma niente succede per caso

Come occupa Mimma Viglezio il suo tempo libero? Malgrado abbia una vita professionale intensa sono brava nel ritagliarmi degli spazi tutti miei. Ho tanti amici all’estero e spesso viaggio per incontrarli. Nei fine settimana amo anche restare a casa, a Londra: dormo, leggo, vado a teatro o al cinema, invito gente a cena. Mi piace cucinare e capita che, dopo un’ora al mercato, io trascorra il pomeriggio ai fornelli. Ho un debole per le serie TV e devo ammettere che passo troppo tempo a divorare nuovi episodi. Inoltre, ogni anno vado a cavallo in un ranch in Arizona; la bellezza della natura che ci circonda, mentre galoppiamo sugli altipiani o saliamo su colline e montagne, dona emozioni irrinunciabili. Mi reco anche nel sud dell’India a «ricaricare le batterie» in un resort ayurvedico. 1

2 Quale opera d’arte vorrebbe possedere per ammirarla tutti i giorni? Tutte le tele di Rothko. Vorrei essere ricca solo per averne una. Amo molto l’arte contemporanea e passo pomeriggi interi alla Tate Modern, uno dei musei che preferisco al mondo. Colleziono fotografie e qualche tela, soprattutto immagini di fiori, astratte o figurative. Mi ritrovo a fissare una foto di Irving Penn, Lilies (gigli) che ho comperato a Londra anni fa e che ancora mi commuove. È sorprendente vedere come due semplici fiori, non del tutto sbocciati, su sfondo bianco possano emozionare, grazie all’arte di un fotografo eccezionale. 3 C’è una qualità che preferisce negli altri? E invece, che cosa non sopporta? Adoro l’empatia, una qualità assai rara nelle persone, ma indispensabile. Al mondo esistono due tipi ben distinti di individui: quelli che danno e quelli che

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il personaggio

Erminia Viglezio, per tutti Mimma, nata e cresciuta a Lugano, oggi vive a Londra. Si è laureata in Letteratura italiana e inglese all’Università di Ginevra. È consulente creativa indipendente dopo essere stata responsabile dell’immagine di marchi come Bulgari, Gucci e Louis Vuitton. Opinionista e caporedattrice della rivista di moda Lula, è spesso invitata a intervenire nei dibattiti su Showstudio, piattaforma web di culto ideata da Nick Knight, e conduce la trasmissione Head to head, che va in onda dopo le sfilate con personaggi del calibro di Colin McDowell e Stephen Jones.

prendono. Raramente si confondono e praticamente non si scambiano mai i ruoli. Io tendo a mescolarmi con gli individui che danno: la generosità, come la gratitudine, sono qualità essenziali in ogni essere umano; l’egocentrismo, l’egoismo e l’incapacità a guardarsi dentro e crescere mi risultano intollerabili, soprattutto quando, ahimé, rimandano al peggio di me stessa. L’importante sta nel riconoscere i propri difetti e lavorare su se stessi per migliorarsi ed evolvere. Non c’è niente di più insopportabile di un individuo che non ascolta le critiche costruttive. L’arroganza è il male dell’universo. Preferisco rischiare di essere tradita o delusa, piuttosto che passare il tempo a dubitare e non fidarmi. La vita è più bella quando non è oscurata da nuvole di dubbi. 4 Ci sono errori che non rifarebbe? No, ogni errore si fa per imparare e crescere. Nulla accade per caso. A volte ho compiuto scelte sbagliate ma non me ne pento. Hanno sempre portato a qualcosa di positivo: per una porta che si chiude si apre un portone, l’importante è non smettere mai di credere nelle infinite possibilità che ci vengono offerte

se sappiamo coglierle. Mi pento solo quando ho fatto del male, anche se involontariamente. So chiedere scusa, ma so anche che alcune ferite non si curano mai completamente. Se potessi cancellarle, lo farei. 5 Che libro ama rileggere? Le memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar è uno dei miei libri preferiti, soprattutto il primo paragrafo, una dissertazione straordinaria sull’amore. 6 Quale film degli ultimi anni ricorda? Dodici anni schiavo di Steve McQueen è un film incredibile per quello che racconta (il peggio della storia moderna della nostra civiltà), la bellezza di ogni immagine e la purezza della narrazione. Il problema al cinema, spesso, è l’incapacità dei registi di tagliare e capire quando concludere. Quante volte i film sono rovinati dagli ultimi venti minuti!

Se fosse un personaggio di fama planetaria, chi vorrebbe essere? Vorrei essere un Gandhi dei tempi moderni, con la stessa forza e volontà di migliorare il mondo, ma con i mezzi tecnologici odierni per poterlo fare in maniera più efficace. Vorrei avere il coraggio di scendere in campo per le cose in cui credo non solo nel mio lavoro, ma anche nella società. E poi, lo ammetto, vorrei essere per un giorno Beyoncé, per salire su un palco e cantare davanti a migliaia di persone elettrizzate dalla mia presenza. Vorrei poter provare quella sensazione e quell’adrenalina per un’ora soltanto, ma non vorrei certo vivere una vita inquinata dalle intrusioni che derivano dalla fama planetaria. 7

Intervista di Stefania Briccola Foto di ©Amanda Fordyce



Protagonisti

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ore sette

sonvico, ore 7 e ore 19 di martedĂŹ 1. novembre 2016.

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Foto di ŠStefano Ember


Ticino e non solo

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Auto & Accessori

Un tetto per lo sport Porta sci e snowboard occhio ai consumi

sicurezza e pulizia

Test mirati hanno dimostrato che l’applicazione di portasci genera un maggior consumo di carburante legato all’attrito generato e al peggioramento dell’indice aerodinamico di penetrazione (Cx). Lo stesso dicasi, in generale, per tutti i tipi di portapacchi, box compresi. Secondo una nota del Touring Club Svizzero (TCS) del novembre 2015, questo aumento può arrivare a 1 litro ogni 100 km. Se queste applicazioni non sono utilizzate, meglio smontarle, in particolare se si percorrono quotidianamente tratti autostradali.

Il trasporto del materiale sul tetto è certamente il modo migliore per riportare a casa le vostre attrezzature invernali dopo una giornata sulla neve: l’importante è evitare di caricare oggetti ancora innevati/ghiacciati e controllare bene che l’ingombro rimanga nei limiti di peso indicati dai fabbricanti (dell’auto e delle barre).

leggete le istruzioni

Sovente i maggiori problemi legati alla perdita del materiale trasportato sono da attribuire a un fissaggio improvvisato delle barre portatutto. Attenzione dunque a seguire bene le indicazioni, soprattutto se avete acquistato prodotti universali (e più economici) e non specifici per il vostro modello e/o marchio.

barre & ganci tradizionale

Funzionali e capienti. Prodotte anche versioni che si applicano al posteriore della vettura, per esempio, sul gancio di traino (come per i porta biciclette).

box uno per tutto

Tuttofare. E infatti c’è chi non lo smonta mai: in inverno per slitte e sci, in estate per il resto. Avete una supercar? No problem, esiste anche per lei!

magnetiche universali

Prima dell’applicazione meglio pulire la superficie di contatto per non graffiare la vernice. Ed evitate eccessivi carichi (rischio di spostamento in marcia).

borse eleganti

Ovvero, infili gli sci in un apposito sacco impermeabile e lo fai passare tra baule e sedili posteriori. Un accessorio che in alcune auto è di serie.

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Ticino e non solo

sette continenti

Milan l’è bela!

Una città (di nuovo) da scoprire

M

ilano è un po’ di tutto. È cultura, Teatro Alla Scala e teatri underground, piccioni, ma è anche La Rinascente con il logo creato dal grafico svizzero Max Huber e i venditori di braccialetti brasiliani. Milano è alta moda e senza tetto. È odio, è amore. Con la sua nebbia si fa affascinante e misteriosa, con il sole più bonaria e rassicurante. Milano è multietnica e tradizionalista. Quarta area metropolitana più popolata d’Europa dopo Londra, Madrid e Parigi, come tutte le grandi città è un groviglio colorato, una babele di possibilità dove perdersi e ritrovarsi. alle radici della storia Nasce nel VI secolo a.C. con gli insubri. I Romani la conquistarono nel 222 a.C. denominandola Mediolanum, di36

verrà capitale dell’Impero romano d’Occidente. Sarà capitale del Ducato di Milano, in epoca rinascimentale, capitale del Regno d’Italia, con Napoleone, e capitale del Regno Lombardo Veneto durante il periodo austriaco. Dal XIX secolo rappresenta l’epicentro dell’editoria italiana e uno dei fulcri della moda e del design a livello globale. Un città che si sta trasformando e che con il suo skyline si presenta al mondo come un modello urbano unico. Per i ticinesi, Milano rappresenta il lusso di avere una metropoli di un milione e 400mila abitanti a un tiro di schioppo. Il capoluogo lombardo, polo finanziario d’Italia, è raggiungibile in un’ora di treno. Un privilegio maggiorato dal fatto che apri il vaso solo quando ne hai voglia e, quando sei soddisfatto, lo

spazi culturali Pirelli HangarBicocca Fondazione no-profit dedicata alla produzione e promozione dell’arte contemporanea. Uno degli spazi espositivi più grandi d’Europa (entrata gratuita). Museo del Design 1880-1980 Un secolo di storia attraverso i capolavori dei più grandi maestri italiani del design internazionale. MUDEC, Museo delle Culture Da vedere la mostra dedicata a Jean Michel-Basquiat (fino al 26 febbraio 2017). Fondazione Prada Istituzione dedicata all’arte contemporanea e alla cultura ora nei nuovi e suggestivi spazi di via Isarco. Gallerie d’Italia In Piazza della Scala, il museo voluto da Progetto Cultura di Intesa San Paolo. Un fondo di oltre 3.000 opere e 8.000 mq di esposizione.


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Arte in città / Da non perDere assolutamente in piazza affari, seDe Della Borsa Di milano, l’ironia Dell’irriverente scultura Di maurizio cattelan, posizionata proprio Di fronte all’eDificio quotiDianamente popolato Da Banchieri e operatori finanziari. provocazione o compiaciuta volgarità?

mangiare Risotto milanese Ratanà (via G. de Castillia), risotto e altre specialità milanesi con stile tra i binari di una vecchia stazione. Pizza Pizzeria Da Giuliano (via Paolo Sarpi), pizza infornata dal 1969. Consigliatissimo anche Ciripizza. Siciliano Trattoria Trinachria (via Savona), per pasta alla norma e cannoli scomposti da libidine. Vegetariano Joia (via Panfilo Castaldi) di Pietro Leemann, chef di origini locarnesi: l’eccellenza 100% veggy. Sushi Temakinho (Corso Garibaldi) ambiente ultra-colorato e tropicale per mangiare sushi in modalità brasileira. Stellato Seta (via Andegari) e lo chef A. Guido sono in cammino verso la 2a stella Michelin: per palati raffinati. Semplicemente sofisticato 28 Posti (via Corsico), bistrot di cucina contemporanea stagionale. Dolce Pasticceria Marchesi (in Galleria e Corso Magenta), un caffè pasticceria storica milanese.

bere

richiudi. Il magnifico caos, il folle turbinio, il tripudio del tutto e del nulla di una grande città, sempre a disposizione, pochi chilometri più a sud. la fortuna della prossimità Capita, capita a tutti, che la calma delle cittadelle e dei paesi locali sia opprimente e allora non c’è altro da fare che un tuffo dentro Milano. Città da mangiare, da bere, da ballare, da ammirare, da arrabbiarsi se ci si va in macchina, insomma da vivere a 360 gradi. C’è chi ci si reca per una mostra, un concerto, un film introvabile nelle nostre sale o una pièce teatrale. Chi invece per una notte in discoteca con tappa finale in focacceria. Poi ci sono le amiche che la vivono come mecca dello shopping e, tra un negozio e l’altro – sorseggiando

un tè – contemplano la sfilata di persone che solo una grande città sa offrirti. Oppure ci si va per cena, per provare quella cucina etnica che ancora non si conosce o un ristorante con le stelle Michelin. Insomma, la si vive con piacere. Che ci siano la settimana della moda, quella del design con il Fuori-Salone che invade Via Tortona di colori, o meno, tutto l’anno Milano offre il gusto di passeggiare per le stradine antiche e rilassate del quartiere di Brera. E poi, verso sera, di allungarsi verso quelle formicolanti di Porta Ticinese fino a quelle dei Navigli perfette per il rito dell’aperitivo. Dopo una lauta scorpacciata di Milano, con un sospiro, si torna felici verso la calma placida di casa. Ma lei è sempre lì, ad aspettarci. Un viaggio di Keri Gonzato

Caffè Bar Luce - Fondazione Prada (Largo Isarco) disegnato da Wes Anderson. Martini Da Otto (quartiere Sarpi, Chinatown), tra piante e mobili vintage, molto piacevole. Aperitivo sul tetto Ceresio 7 (via Ceresio) super cool, creato dai designer del brand DSquared2. Vino N’Ombra de Vin (via S. Marco), storica e suggestiva enoteca milanese. Cocktail Rita (via Angelo Fumagalli), celebre per cocktail e assaggi gourmet, atmosfera vintage.

dormire Budget Ostello Bello Grande (zona Stazione Centrale), arredato con allegria e amache colorate, offre stanze singole, doppie e dormitori. Per viaggiatori low cost. Minimal Chic Senato Hotel Milano, recentemente rinnovato con stile. Una gemma nel cuore della città. Vicino alla storica via Montenapoleone. Lusso Bulgari Hotel Milano, boutique hotel dell’omonima casa della moda. Raffinato fin nei minimi dettagli e vicino al verde dei Giardini Botanici, seppur nel centro della capitale lombarda. 37


Ticino e non solo

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workplace facebook e dintorni Concetti di spazio pionieristici

Casa o ufficio? Con le nuove modalità di lavoro, benessere ed empatia diventano obiettivi centrali, annullando la distinzione fra abitazione e spazio professionale. Scrive Fabio Martini

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agli headquarters delle grandi aziende agli alberghi smart, dagli spazi di ristorazione ai luoghi concepiti per il coworking o semplicemente al salotto di casa trasformato in ufficio, le tradizionali distinzioni fra ufficio, spazi pubblici e abitazioni sembrano dissolversi. L’aspirazione a creare ambienti di lavoro contrassegnati da una crescente «empatia» – termine che va oltre il tradizionale concetto di «funzionalità» – fra spazio e individuo ci suggerisce che il contesto è cambiato. Se, da un lato, la digitalizzazione delle professioni, il team working, la condivisione economica e degli spazi – termine abusato ma innegabile cifra della nostra epoca – impongono un radicale sviluppo delle strutture e dell’organizzazione, dall’altro, emerge la consapevolezza che il luogo di lavoro incide in modo profondo sull’efficienza e sulla qualità di vita, soprattutto in relazione ai cosiddetti knowledge workers. Scompare la vecchia concezione della postazione fissa, dei lunghi corridoi scanditi da celle-ufficio e delle tonalità grigio neutro che caratterizzavano molte pareti interne. Per alcuni lavoratori cade addirittura l’obbligo del cartellino, retaggio di un’obsoleta concezione fordista.

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lavorare con piacere In un’ottica di crescente responsabilizzazioneeautonomiadeilavoratori,leaziende si orientano verso soluzioni originali. Ecco allora workplace contrassegnati da elevati livelli di funzionalità e comfort, differenziazionedegliambienticheesprimono la dinamicità dei rapporti di lavoro, aree destinate al relax e alla socializzazione ma anche allo scambio di idee e competenze. Tutti elementi che favoriscono l’aderenza alla filosofia aziendale e agli obiettivi ad essa connessi. Il trend risulta a tal punto strategico da aver favorito il rilancio di Orgatec, manifestazione biennale di riferimento per l’arredamento del mondo office, che si tiene a da alcuni anni a Colonia. In netta flessione dopo l’avvio della crisi nel 2008, la fiera, che si è tenuta alla fine di ottobre, ha visto quest’anno un importante incremento, con 665 aziende presenti e un aumento sia di visitatori sia di buyer specializzati. Alla base, la concezione dell’ufficio come luogo orientato all’innovazione e alla socializzazione, ambiente flessibile e spazio piacevole da vivere in cui muoversi inlibertàgrazieasoluzioniprogettualiche rispondono alla nuova tipologia di lavoratori, giovani creativi con orari di permanenza aziendali continui ma flessibili.

Facebook, Google, Apple e Microsoft, imprese divenute colossi finanziari, sono state le prime a introdurre il concetto di spazio lavorativo informale. In molte di queste aziende gli impiegati si spostano in skateboard o in bicicletta, passano da un piano all’altro tramite scivoli, lavorano semisdraiati in apposite chaise longue o seduti su divani. È il caso, per esempio, della Cisco di San Francisco, concepita da Studio O+A di Los Angeles, gli stessi architetti che si sono occupati della progettazione del quartier generale di Facebook. Grazie alla grande dimestichezza nell’utilizzo di sistemi informatici, queste aziende promuovono ricerche dettagliate sulla struttura delle proprie risorse umane, per comprendere quale possa esserne l’ambiente di lavoro ideale, sia a livello fisico che virtuale e sociale. Lo studio Work Place Advantage Concept, che si è occupato di alcune delle sedi Microsoft, inclusa quella di Vienna, ha individuato una serie di linee guida per identificare gli ambienti a seconda delle tipologie di lavoratori a cui sono destinati. Questi criteri prevedono, oltre a dispositivi spaziali specifici, altri decisamente atipici: fra questi il Think Tank, area destinata al relax, il TV corner e una serie di ambienti destinati a lounge. Anche il campus Google di Londra è a riguardo interessante. Nell’edificio di sette piani nel centro della capitale del Regno Unito, Google ha realizzato un ambiente dedicato al coworking delle start up: un container rosso posizionato al centro di una delle aree lavoro rappresenta quasi un monito alla circolazione delle informazioni in modo universale.


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Tendenze

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Il profumo ci racconta Scegliere la giusta fragranza non è facile: il principale criterio è basarsi sul proprio odore naturale. Ma attenzione: un’essenza che apprezziamo su un’altra persona quasi mai avrà le stesse caratteristiche sulla nostra pelle. Scrive Valentino Odorico

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uello dei profumi è uno dei mondi più affascinanti e difficili in cui giostrarsi. La storia insegna come già gli Egizi fossero esperti conoscitori del settore; anche i Greci e i Romani, successivamente, sono stati grandi utilizzatori di essenze e gli Arabi, per primi, aggiunsero alle basi oleose gli aromi vegetali. La famosa «acqua di rose» fu inventata, ad esempio, dai persiani e lo sviluppo della moderna arte profumiera avvenne fra il Seicento ed il Settecento, con la nascita di essenze come l’acqua di Colonia, creata dell’italiano Giovanni Maria Farina. Nel corso dell’Ottocento e del primo Novecento la varietà in fatto di essenze disponibili aumenta notevolmente. Epocale, nel 1921, la scelta di Coco Chanel di produrre il suo primo profumo: da allora le grandi maison diventarono i principali produttori di essenze. Ma se oggi nel mercato troviamo

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infinite proposte griffate, sempre più spesso di sta ritrovando il piacere di scoprire essenze più ricercate e che meglio raccontano la nostra personalità. Ecco quindi che anche nelle nostre profumerie, nelle vie del centro e nei concept della città, vengono richiesti profumi che rimandano ad elementi naturali, semplici e che spesso ci fanno rivivere luoghi e momenti vissuti, viaggi e persone. Un’arte quella profumiera tutt’altro che banale, per una clientela attenta ed esigente. Scegliere la giusta fragranza non è cosa facile: il principale criterio è basarsi sempre sul proprio odore naturale. Un profumo che ci è piaciuto su una persona che conosciamo, non avrà quasi mai le stesse caratteristiche su noi. Una fragranza non deve mai mascherare l’odore naturale, ma deve esaltarne le caratteristiche, fondersi in un’alchimia di aromi, donando un valore aggiunto al nostro corpo. Ecco

quindi una nuova dinamica che porta ad una ricerca dettagliata di essenze diverse, di proposte meno scontate, al successo di nuovi marchi specializzati che accompagnano il consumatore ad optare perfino sulla possibilità di crearsi un proprio profumo, studiato e appositamente personalizzato. Il profumo è anche una potente arma di seduzione: c’è un forte legame tra il cervello e l’olfatto. Tutti gli odori stimolano in modo attivo la sfera emotiva di una persona, agiscono sul sistema nervoso in modo inconscio e sono un mezzo potentissimo per comunicare, attraverso un linguaggio non verbale. Il profumo accentua la nostra sicurezza, ci rende più proiettati a interfacciarci con l’altro: basta pensare al gesto quotidiano che compiamo prima di uscire di casa, prima di recarci a lavoro, ad una cena o ad un appuntamento. Ci profumiamo prima di tutto per sentirci a nostro agio, per


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SETTE uTili CONSiGli 1. Sperimentare

La scelta migliore avviene se si provano diverse essenze. E’ giusto agire d’istinto ma ideale è usare dei tester per sviscerare le varie note. Il profumo che vi catturerà durante tutto il giorno e che vi emozionerà anche il giorno seguente è certamente quello giusto.

2. Adattare

L’intensità è una cosa importantissima. Meglio orientarsi su un profumo leggero, soprattutto per la quotidianità, per il posto di lavoro, per situazioni come un’uscita al cinema o al ristorante. Si può osare invece con fragranze più accese in situazioni personali. Importante ricordarsi che anche il clima influisce molto sulle essente: il caldo e l’umidità rende stucchevole il profumo.

3. Concedersi tempo

Una volta individuati i profumi preferiti meglio spruzzarli sulle classiche striscioline di carta e prendersi del tempo. Attendere che asciughino completamente permette di esaltare tutte le note, conoscendo l’effetto finale che si sprigionerà dopo qualche ora. Ideale anche usare i campioncini omaggio e valutare sul proprio corpo l’effetto nelle varie fasi.

4. Naso libero

Per valutare al meglio ogni fragranza è importante “neutralizzare” l’olfatto. Una buona tattica è portarsi un capo di lana da annusare tra un profumo e l’altro. Se si è in casa un altro mezzo valido è quello di annusare del caffè.

5. Polso

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Esiste anche il Profumo di Lugano. L’idea di creare questa nuova essenza, si legge sulla home page (www.profumodilugano.eu), «nasce in una splendida giornata d’estate, in Piazza Riforma a Lugano, per dare qualcosa in più a un luogo stupendo: un profumo, due essenze. Il profumo di Lugano è amore, amore per questa splendida città e per le persone che la amano, con due prodotti ben distinti». «Paradiso» è dedicato alle persone dolci e «Bré» alle persone che amano le fresche essenze.

essere perfetti in ogni situazione, spesso anche portandoci in borsa la boccettina per un «ritocco» veloce. Nella scelta è importante anche ricordare come, ogni essenza, cambi l’intensità e le caratteristiche una volta spruzzata. Un profumo è realizzato con diverse quantità e qualità di materie prime, che possono variare e ricordare nuance femminili, dolci, velate, mascoline, orientali. La creazione si sprigiona attraverso delle note che per un fattore naturale si susseguono. La nota di testa si percepisce subito dopo l’applicazione del profumo: è più intensa delle altre e viene impressa per mezzo di sostanze profumate leggere. Segue la nota di cuore che si percepisce nelle ore successive. Chiude infine la nota di fondo che contiene tutta una serie di elementi persistenti. Oggi come non mai, con una proposta così ampia, trovare la giusta essenza diventa fondamentale nel raccontarci.

Una mossa tipica per annusare un’essenza è quella di spruzzarsela sul polso: importante è non strofinare i due polsi perché questo altera la percezione degli odori. Se volete fare l’acquisto quasi immediatamente, aspettate almeno un’ora per valutare l’evoluzione della fragranza sulla vostra pelle. La scelta finale dipende anche dalla chimica.

6. Odore personale

Mai prendere un’essenza a scatola chiusa solo perché ci è piaciuta su una persona che conosciamo. Le essenze variano molto dal naturale odore emanato dalla nostra pelle.

7. Costi

Importante considerare che più alto è il prezzo, maggiore è la concentrazione di materie prime che caratterizzano una fragranza e quindi la qualità del profumo è migliore! Anche la dicitura presente sulle confezioni racconta molto: l’eau de toilette e l’acqua di colonia, ad esempio, sono miscele più leggere rispetto a l’eau de parfum e parfum. Il costo inferiore è dovuto principalmente da una maggiore percentuale di alcool presente, rispetto agli olii essenziali. 41


Relax

stelle & curiosità l’oggetto La sedia

Astroparade

di Betty

Acquario e Gemelli, segni d’aria, si giocano il podio su cui sale, inatteso, un impetuoso Toro. Mentre il Leone indugia, il Sagittario si muove nell’ombra, stimolando l’umorale Bilancia

In origine, fu la panca, un semplice asse di legno sorretto da due assi verticali che poteva ospitare una o più persone. Si eleva a sedia quando iniziano a comparire spalliere e braccioli, elementi che consentivano non solo di riposare le natiche ma anche schiena e membra. A goderne per primi furono principi, aristocratici e sacerdoti, i maiores, e naturalmente i sovrani, le cui regal natiche sedevano e siedono, laddove la monarchia si conserva, su quella specialissima sedia detta trono. Così come la intendiamo oggi, in quanto sedile e oggetto d’arredo per una sola persona, fa la sua comparsa nel corso del Quattrocento, in pieno Umanesimo quindi, quasi a sottolineare il crescente peso che l’individuo assume nella società e nella storia. Il resto lo dobbiamo ad architetti e designer, a partire da quel Michael Thonet che, elaborando una tecnica che consentiva di piegare il legno, inventa quella che tutti abbiamo provato una volta nella vita e che da molti è considerata la sedia per eccellenza, la Thonet n. 14 (non meno celebre è la Cesca Thonet o B 32, progettata da Marcel Breuer nel 1928 e divenuta un classico). In fatto di sedie noi svizzeri abbiamo detto la nostra: quelle prodotte da Vitra, azienda elvetica di fama internazionale, sono oggi considerate le più belle e raffinate al mondo. Quando arte e posteriore si coniugano.

istruzioni per l’uso Sette insegnamenti appresi dalle elezioni USA di Walter Mariotti

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«Il desiderio di un cuore inquieto», ha scritto Albert Camus, «è di possedere sempre la creatura che si ama, o di poterla immergere, quando sia venuto il tempo dell’assenza, in un sonno senza sogni che non possa aver termine che col giorno del ricongiungimento». Momento assai felice nella vostra vita amorosa.

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Periodo decisamente positivo che vi spinge a rivoluzionare l’attività professionale (Donald Trump ne sa qualcosa). Cambiamenti nella vita a due o all’interno delle attività condotte in coppia. Nuovi equilibri. Maggior riposo tra il 23 e il 24 novembre quando entrambi i luminari vi saranno angolari.

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Impavidi e coraggiosi. Sembra che abbiate fatta vostra una delle celebri frasi di Maradona: «I rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli». grazie al transito di Marte e agli aspetti provenienti da giove, Saturno, Mercurio Urano questo è il momento adatto per portare a termine una grande impresa.

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John le Carré, scrittore ed ex agente dell’MI6, una volta ha scritto: «Chi non abbia vissuto in segretezza non può rendersi conto di quanto una simile esperienza possa dare assuefazione». Un consiglio: evitate i luoghi troppo affollati. «Non è l’attrazione dell’altro sesso che mi attira in lei, no, solo lei, la sua persona con tutte le sue qualità hanno incatenato il mio rispetto, i miei sentimenti, la mia sensibilità ». Impetuosi, proprio come ludwig van Beethoven. Tenete a mente che è sempre preferibile non accettare quello che non si può restituire, anche perché l’equilibrio della vita è basato sulla reciprocità. Venere e Plutone in trigono. Siete particolarmente fascinosi e irresistibili.

1. Mai definire «miserabili» i simpatizzanti del tuo avversario, solo perché disoccupati e bianche non laureate. 2. Mai pensare che le dinastie – di destra e sinistra – funzionino in democrazia. 3. Mai affidarsi alla solidarietà

Datoche«qualsiasicosa,serimane a lungo uguale a se stessa, finisce per esaurire a poco a poco la propria energia» (Haruki Murakami), forse è il caso di darsi una mossa. Anche perché la luna dal 24 al 26 vi sostiene senza riserve. Saturno confonde? «ogni cambiamento, anche atteso, ha le sue malinconie, perché quel che si lascia è parte di noi: bisogna lasciare una vita per entrare in un’altra. Questo è il momento giusto per dare spazio ai sentimenti» (A. France).

Tra il 24 e il 26, con la luna in opposizione, ogni vostra emozione risulterà amplificata. Attenti a non compiere errori di valutazione in considerazione della congiuntura con giove. Marte vi dona grande energia vitale. Incontri di lavoro.

femminile. Le donne preferiscono un politico a una politica. Sempre. 4. Mai credere ai mass media «autorevoli», che sbagliano al 97%. 5. Mai confondere Wall Street con Main Street. Se in genere il portafoglio sta

Venere in aspetto angolare con giove, Plutone, Sole e Urano vi spinge a ravvivare la vita sentimentale andando oltre le regole personali. Particolarmente sensibili ed emozionabili tra il 24 e il 26 novembre a causa del passaggio lunare.

Allargamento della coscienza e rivelazioni conoscitive. Incontri con donne straniere per i nati nella seconda decade. Spese, anche furori budget, nel settore informatico o telematico. Siate originali nelle vostre scelte lavorative. Cautela e prudenza tra il 24 e il 26, rammentando Samuel Johnson che scrisse: «la prudenza è un modo di comportarsi che preserva la vita, anche se spesso non la rende felice». Cambiamenti per i nati nella seconda decade.

a sinistra, dipende anche da quale portafoglio. 6. Mai scambiare Hollywood con la realtà. 7. Mai considerare gli americani strani europei. Non è così. Oltreoceano l’assistenza e la sicurezza valgono meno del lavoro e della libertà.


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1. Un procedimento di stampa a colori w 10. Si affianca spesso al dilettevole w 11. Il niente del croupier w 12. Riuscire ad avere w 14. Conosciuto w 15. Si orna con le candeline w 16. Variopinto pappagallo w 17. La nota Pavone w 18. La bevanda che si filtra w 19. Hanno il gheriglio w 20. I confini di Arogno w 21. L’antica Bisanzio w 23. Il nome di Steiger w 25. Fiume francese w 26. Celestiale (f) w 28. Un distillato w 29. Decametro w 30. Un’ottima insalata amarognola w 32. Mira al centro! w 33. Proprio stupidi w 34. Elenco w 35. Stella del cinema w 37. Dittongo in giada w 38. Struzzo australiano w 40. Il vil metallo w 41. Italia e Romania w 42. Sud-Est w 44. Quattro romani w 45. Il numero perfetto w 47. Due al cubo w 49. I confini di Osogna w 50. Località ticinese sul confine

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La soluzione verrà pubblicata sul numero 49

Risolvete il cruciverba di Daniela e trovate la parola chiave. Per vincere il premio in palio, chiamate il numero 0901 59 15 80 (CHF 0.90/chiamata) entro il 24 novembre e seguite le indicazioni lasciando la vostra soluzione e i vostri dati. Oppure inviate una cartolina postale con la vostra soluzione entro il 22 novembre a: Twister Interactive AG, «Ticinosette», Altsagenstrasse 1, 6048 Horw.

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1. Un dipinto di Caravaggio w 2. Il nome di Fieramosca w 3. Eretta w 4. Parte dell’intestino tenue w 5. Alto graduato (abbr.) w 6. Affila coltelli w 7. Sagra di paese w 8. Dittongo in pietra w 9. Una moglie di Enrico VIII w 13. Dottrina professionale w 17. Porto olandese w 19. Nostro in breve w 20. Lo sono i verbi essere e avere w 21. Come sopra w 22. Puritano, baciapile w 24. È simile alla foca w 27. Pari in maturi w 31. Isola dell’Egeo w 33. Procedura w 36. È vicino ad Arogno w 39. Bruciati w 41. Vocali in triste w 43. La somma degli anni w 46. Mezza rata w 47. Pari in pochi w 48. Ohio e Svezia

PREMIO IN PALIO: 100 fRANCHI IN CONTANTI

ticino7 TIRATuRA cONTROLLATA 63.212 copie chIusuRA RedAzIONALe Venerdì 11 novembre 2016 edITORe Teleradio7SA,Muzzano AmmINIsTRAzIONe viaIndustria,6933 Muzzano tel.091960 33 83 / fax.0919603155 dIRezIONe, RedAzIONe, cOmpOsIzIONe e sTAmpA CentroStampa TicinoSA viaIndustria, 6933 Muzzano tel.091960 33 83 / fax.0919682988 ticino7@cdt.ch www.ticino7.ch www.issuu.com/infocdt/docs ticino7è su facebook sTAmpA (cartapatinata) Salvioniartigrafiche SA Bellinzona TBS,LaBuonaStampaSA Pregassona pubbLIcITà PublicitasAG,Daniel Siegenthaler Muertschenstrasse39,Postfach 8010Zürich tel.058680 95 92 /0796357222 daniel.siegenthaler@publicitas.com dATI peR LA sTAmpA riviste@publicitas.com publicitas.ch/riviste ANNuNcI LOcALI PublicitasLugano tel.058680 91 80/fax.0586809171 lugano@publicitas.ch IN cOpeRTINA Lalunga attesa (foto ©Lassedesignen)

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SPINAS CIVIL VOICES

Era soffocato dalla miseria.

Era soffocato dai problemi.

Istruzione scolastica per maschi e femmine, insegnanti ben formati e programmi di formazione professionale moderni: così cambiamo la vita delle persone. Radicalmente. helvetas.ch/partecipa

La scuola è la sua boccata d’ossigeno.

Per cambiare davvero


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