Ticino7

Page 1

ticino7

SETTE CONTINENTI

Le magiche vette della Val Bregaglia

NUMERO 44 / 28 OTTOBRE 2016 / CON PROGRAMMI RADIO 8 TV DAL 30 OTTOBRE AL 5 NOVEMBRE

SI PUÒ FARE

La vita è una gara? Allora ti serve un «coach»

CORRIERE DEL TICINO / LA REGIONE  CHF 3.6

40


, O N E M I D E R A PAG

. Ù I P I D E R E V RICE

LI L E P A C I E R A I CON C C A R E P I T T O D NTE.* E N DI V ER SI P R O A M R E P O S R IB A S I D % 6 1 L I A I D CO N IN M E

<wm>10CAsNsjY0MDQx0TUxMDU2NQYAUUUMcg8AAAA=</wm>

<wm>10CFXLwQrCMBAE0C9KmE1209YcpSJYFbSgtz1o1FystEX8fGtvMgzM4U3TRLGYu6x3bX2IBGI2DPHio1RiXREQYumDdQ7wM3CgsCCeUkmJv4-ZVAFAf8YQDLGSM-SNTIMlFEzOgmApWEB0lfth3Hbv1OvmxF7bfMnP7pjGMakjfFwlemZd7jXrOt8ffRrs63r7AjofEJS6AAAA</wm>

*La Migros ribassa in modo permanente i prezzi di diversi prodotti per acconciare i capelli. Per es. spray per capelli Volume Care Nivea 250 ml, fr. 3.95 invece di 4.95 (–20,2%). Offerte valide dal 25.10.2016.


Sommario

ticino7

STORIA DI COPERTINA

04

04 ALLENAMI E SARÒ FELICE di Mariella Dal Farra

COME DOVE QUANDO

07

07 DOLCE DORMIRE SONNO DA FAVOLA a cura della Redazione 08 MOTORI & ACCESSORI SETTE TESORI PER LA TUA AUTOMOBILE di Giancarlo Fornasier 09 ALIMENTAZIONE IL RITORNO DELL’AVOCADO a cura della Redazione

PROTAGONISTI

10

10 SETTE DOMANDE LARA FILIPPINI di Roberto Roveda 12 ORE SETTE UNIVERSITÀ DI LUGANO di Giorgia Panzera

TV E RADIO

13 DA DOMENICA 30 OTTOBRE A SABATO 5 NOVEMBRE

IL PENSIERO DELLA SETTIMANA

Sogna come se dovessi vivere per sempre. Vivi come se dovessi morire oggi. (James Dean)

TICINO E NON SOLO

37

37 SORPRESE IL TICINO A COLPI DI DADI di Tommy Cappellini 38 EDITORIA MI PUBBLICO DA SOLO di Alba Minadeo 40 SETTE CONTINENTI LA VAL BREGAGLIA E LE SUE EPICHE MONTAGNE di Alessandro Tabacchi

LO SAPEVI? PRINCIPALI CATEGORIE DI RIFIUTI RACCOLTI IN TICINO NEL 2013 (TONNELLATE TOTALI: 2.534.903)

RIFIUTI EDILI

42 STILE QUELL’INTRAMONTABILE CALDO ABBRACCIO di Marisa Gorza 44 CONCORSO FOTOGRAFICO IL RITRATTO di Chaterine Decarli 45 SETTE INGREDIENTI FONDUE CHINOISE, CARNE IN TUTTE LE SALSE di Eleonora Postizzi

85,3%

RIFIUTI NON RICICLABILI

6,2% RACCOLTE SEPARATE

RELAX

46

46 STELLE & CURIOSITÀ ASTROPARADE di Betty L’OGGETTO a cura della Redazione ISTRUZIONI PER L’USO di Walter Mariotti 47 GIOCA (E VINCI) CON TICINO7 IL CRUCIVERBA

Allargare la vita (non ingrassarla) di Giancarlo Fornasier

TENDENZE

42

PARLIAMONE

5,7%

ticino7

DIRETTO DA Paride Pelli CONLACONSULENZADI WalterMariotti REDATTORE RESPONSABILE Fabio Martini COREDATTORE GiancarloFornasier PROGETTO GRAFICO Elena MontobbioperWMWorkshop GRAFICA RobertoDresti e Deborah Vaccaro SITO WEB www.ticino7.ch

Di aforismi e metafore sulla vita, delle piccole e grandi difficoltà che ci mettono alla prova, ne è piena la tradizione filosofica, la letteratura e la produzione cinematografica. Essendo il maggiore mistero dell’universo (conosciuto e sconosciuto) non poteva essere altrimenti. Chi siamo e dove andiamo? Boh, la vera sfida è trovare almeno uno straccio di risposta, sufficiente per «andare avanti»: a qualcuno viene in aiuto la fede, ad altri la ricerca di risultati più tangibili. Una cosa è certa: l’esistenza va riempita, evitando (se possibile) il superfluo. Tra gli aforismi dell’acuto Luciano De Crescenzo uno sintetizza il concetto: «Molti studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla». Allargare, non ingrassare, anche se oggi i due verbi vengono spesso sovrapposti, con non pochi grattacapi, sia mentali sia strettamente fisici e sanitari. Sono così nati esperti (o coach) che aiutano altre persone a liberarsi di tutta l’inutilità accumulata nella loro esistenza, con una semplice domanda: ma questo ti serve davvero? Oppure: quando hai indossato per l’ultima volta questo interessante paio di infradito autoriscaldanti? Non lo so… E non ricordo nemmeno perché le ho acquistate. Appunto: e ti serve qualcuno che te lo chieda?

Seguici su Facebook 3


Storia di copertina

Allenami

e sarò felice

Dagli sportivi ai quadri aziendali, dalle star alle casalinghe: sono sempre più numerose le persone che si rivolgono ai «life coach», persone il cui obiettivo è quello di innalzare la qualità della nostra vita. Professionisti dell’esistenza in grado di far emergere talento e potenzialità. Scrive Mariella Dal Farra

C

oaching aziendale, motivazionale, strategico, etico, emotivo, scolastico, addirittura matrimoniale (per i futuri sposi e spose che vogliono affrontare in condizioni psicofisiche ottimali i preparativi delle nozze). Nata nell’ambito sportivo, la pratica del coaching – letteralmente, «allenare, preparare, rafforzare» – a partire dagli anni Ottanta ha preso piede in tutti i settori dell’esistenza. E non è un caso che ciò sia avvenuto proprio dalla decade «rampante», durante la quale il concetto di performance è diventato centrale nel definire chi siamo e come ci sentiamo. Il «life coaching», l’allenamento alla vita, appare in questo senso solo una inevitabile conseguenza. Come a dire: se la vita è una gara, allora mi ci vuole proprio un allenatore. LA METAFORA TENNISTICA In realtà, la trasposizione della metafora sportiva al nostro vivere quotidiano è iniziata già negli anni Settanta a opera di Tim Gallwey, ex capitano della squadra di tennis all’Università di Harvard, che nel 1974 pubblica il seminale Il gioco interiore nel tennis, seguito di lì a poco da Il gioco interiore nello sci / nel golf / nella musica / nel lavoro e, più recentemente Il gioco interiore nello stress. Considerato l’antesignano del life coaching, Gallwey muove da un presupposto facilmente condivisibile: «In ogni impresa umana ci sono due arene nelle quali la persona si confronta: 4

DIFFERENZE COACH OR COUCH? ALLENAMENTO O DIVANO?

Il coaching è un metodo volto a migliorare l’efficacia percepita dalla persona in rapporto a specifici obiettivi o a situazioni che il corso della vita pone. Come tale, non va affatto confuso con la psicoterapia, alla quale invece si ricorre quando il senso d’inefficacia o la frustrazione provocata dall’incapacità di affrontare determinati scenari si trasforma in depressione, o quando la mancanza di chiarezza circa i propri obiettivi ingenera ansia e disorientamento. Inoltre, anche se il coach è un «facilitatore» e non un terapeuta, è comunque opportuno verificare la qualità della sua formazione, in particolare se i corsi che lo hanno abilitato all’esercizio della professione (peraltro non ancora regolamentata) siano certificati ICF (International Coach Federation).

quella all’esterno e quella all’interno di sé. […] Il gioco interiore ha luogo nella mente del giocatore e viene attuato contro ostacoli quali la paura, l’insicurezza, la difficoltà a mantenere la concentrazione, le convinzioni limitanti: tutte cose che impediscono all’individuo o al gruppo di accedere pienamente al proprio potenziale». Attraverso un’abile combinazione di dinamiche di gruppo, domande riflessive, lezioni frontali, video e dimostrazioni dal vivo, i workshop «esperienziali» di Gallwey si propongono di aiutare i partecipanti a riconoscere e contrastare questi fattori d’interferenza interni, facilitando così il raggiungimento degli obiettivi. Il passo successivo nella diffusione del coaching è rappresentato da Sir John Whitmore, ex pilota nonché psicologo dello sport a sua volta formatosi alla scuola di Gallwey. Negli anni Ottanta Whitmore fonda la Performance Consultants International, una società di consulenza che si rivolge principalmente agli executive delle grandi aziende (fra queste, MasterCard, easyJet, Medtronic e Ikea) proponendo il concetto di «business coaching», ovvero il coaching applicato al mondo del lavoro e delle organizzazioni. Di lì in avanti, il coaching diventa storia. DAI VIP AI METALLARI Inizialmente, sono soprattutto le persone il cui lavoro prevede un alto livello di concentrazione a ricercare questo tipo di affiancamento: manager, sportivi, ma


ticino7

anche attori, scrittori e musicisti. «Oggi il talento non basta più, per riuscire occorre addestrarlo», afferma Daniele Popolizio, responsabile internazionale del Progetto sport della Commissione scientifica dell’Unione Europea e mental coach, fra gli altri, dell’olimpionica italiana Federica Pellegrini. Nell’ambito delle professioni creative, il coaching viene usato per superare blocchi e impasse. Esemplificativi in questo senso sono personaggi come Philip Towle, famoso per essere stato il coach della rock band Metallica (cfr. «Metallica: Some Kind of Monster», 2004) e Paul McKenna, che annovera fra i propri clienti personaggi come Robbie Williams, Ellen DeGeneres, Daryl Hannah e David Beckham. Presso i VIP, il personal coach diventa quasi uno status symbol, il cui prestigio sembra procedere di pari passo all’entità della sua parcella. Le tariffe, in questo segmento, sono di fatto piuttosto elitarie: si va dal milione di dollari l’anno di Tony Robbins – ai cui seminari le persone sono incoraggiate a spezza-

re tavole a colpi di karate, lanciarsi nel vuoto con il paracadute e camminare su braci ardenti per «superare la paura» – al più flessibile Steve Hardison, i cui costi variano da 150.000 a un milione di dollari l’anno in rapporto alla situazione reddituale del cliente. Per i comuni mortali, una sessione può variare dai 100 ai 350 franchi, a seconda del grado di «expertise» del coach, ma non esiste un limite predefinito e alcuni professionisti, soprattutto in ambito business,

posso chiedere anche 500 o mille franchi a incontro, previo benestare del coachee (ovvero di colui che beneficia del coaching)... FUNZIONA? DIPENDE… A questo punto, è d’uopo la domanda che sorge spontanea: «Ma il coaching funziona?». Cui fa seguito l’altrettanto necessaria risposta: «È soggettivo». Dipende cioè dalle caratteristiche del coach (formazione, esperienza, abilità

IL MERCATO IN TICINO Impostando una ricerca sulla parola «coaching», local.ch indica oltre trenta risultati in Ticino, corrispondenti ad altrettanti studi e/o professionisti che lavorano nel settore. Di questi, circa due terzi si occupano di life coaching e un terzo di business coaching. Nella maggior parte dei casi, il coaching è affiancato ad altre modalità di supporto che spaziano dall’outplacement all’insegnamento della meditazione, a seconda del target. Accanto all’offerta privata, la Scuola universitaria

professionale (SUPSI) propone due corsi di coaching: «Personal Communication Coaching» (area Management) e «Business Coaching» (area Risorse Umane). Entrambi i moduli rientrano nell’ambito della formazione continua «su misura», ritagliata cioè sulle esigenze dello specifico cliente, e si rivolgono ad aziende e istituzioni con l’obiettivo di aumentare la competitività, migliorare la formazione dei collaboratori e stimolare un cambiamento positivo dell’organizzazione. 5


Storia di copertina

ticino7

GLOSSARIO Come orientarsi fra le diverse forme di accompagnamento

w Life coaching: percorso motivazionale svolto in affiancamento a un professionista abilitato con lo scopo di raggiungere degli obiettivi o apportare modifiche al proprio stile di vita, per esempio, cambiare lavoro, realizzare un progetto, imparare una lingua straniera o perdere peso. w Business coaching: intervento

In ogni impresa umana ci sono due arene nelle quali la persona si confronta: quella all’esterno e quella all’interno di sé personale) e da quelle del coachee (motivazione, volizione, risorse), nonché dalla qualità della relazione che si instaura fra i due. Detto questo, la pratica del coaching è sottesa, nelle sue diverse declinazioni, da alcuni principi di base che, normalmente, tendono a favorire una migliore «sintonia» personale. Per esempio, l’impostazione del lavoro per obiettivi è un buon modo per aiutare la persona a prendere coscienza delle sue priorità, aumentando il senso di direzionalità (e quindi di controllo) sul proprio futuro («So cosa voglio fare/dove intendo arrivare»). Analogamente, i «compiti» assegnati dal coach 6

rafforzano il sistema di regole interne; soprattutto nel caso di chi abbia un temperamento poco incline all’autodisciplina, il coach può funzionare come una sorta di «io» ausiliario che corrobora la capacità di regolamentazione interna, e quindi il senso di confidenza personale. Terzo e forse più importante fattore «trasversale» è la fiducia, ovvero il sentire che qualcuno crede in noi e nelle nostre potenzialità: questa «apertura di credito» è pre-condizione a ogni forma di apprendimento, nonché vero e proprio trampolino di lancio nel dispiegamento del talento. E se è vero che questi tre vettori di crescita (direzionalità, regola e fiducia) sono di solito mutuati naturalmente dal contesto familiare, fino a divenire parte della dotazione «standard» dell’adulto, bisogna ammettere che un’iniezione di fiducia «supplementare» qualche volta può essere d’aiuto... Pensi di aver bisogno di un coach? Dì la tua sulla pagina Facebook di Ticino7

volto a migliorare una o più competenze manageriali e gestionali nel contesto del lavoro e delle organizzazioni. Gli obiettivi sono concordati attraverso una fase di assessment e possono riguardare un cambiamento di ruolo, l’assunzione di nuove responsabilità, lo sviluppo di nuove aree di business ecc. w Tutoring: relazione di natura

educativa fra un soggetto in formazione (studente) e uno già esperto (docente, studente di livello più avanzato) volto a favorire il processo di apprendimento. w Mentoring: rapporto fra un sog-

getto meno esperto (per esempio, un neo-assunto) e uno che ha già maturato esperienza e competenza in relazione a uno specifico settore. Il mentor ha un ruolo di modello e di guida, oltre a essere sponsor dell’allievo. w Counseling: intervento indicato

soprattutto per accompagnare la persona nelle fasi di transizione del ciclo di vita, con una funzione di orientamento rispetto alle scelte scolastiche o lavorative, e di supporto in quelle esistenziali (matrimonio, figli, malattia ecc.).


Pubbliredazionale

ticino7

DOLCE DORMIRE

Sonno da favola

Quando il materasso aiuta a vivere meglio Un terzo della nostra vita la passiamo dormendo. Eppure trascuriamo la scelta del materasso o del cuscino, accessori che ci accompagneranno per anni. Inoltre, non esiste un unico materasso e un unico cuscino «buono per tutti», ma è importante capire cosa è più adatto alle nostre esigenze. E le differenze esistono, basta pensare alla qualità e alla varietà offerta da un’azienda storica come BICO® (bico. ch) per rendersene conto. Nata nel 1861, da oltre 150 anni produce tutto ciò che serve per un «sonno sano e profondo» come annunciava uno noto slogan. Questa tradizione si sposa con la ricerca: BICO® realizza materassi, cuscini e piumoni utilizzando sia materiali tradizionali sceltissimi (come lane di prima qualità) sia materiali innovativi e ad alto contenuto

ANS ANNI

tecnologico: per esempio espansi e fibre high-tech anti-umidità, anti-allergiche e anti-acari e batteri. Inoltre, da oltre 50 anni BICO® ha bandito dalla sua produzione le componenti metalliche. Ma come muoversi quando dobbiamo acquistare un materasso? Il modello va scelto solo dopo prove esaurienti e in base alle proprie necessità: per venire incontro alle diverse esigenze e offrire soluzioni personalizzate la BICO®, congiuntamente al Centro AEH di Zurigo (Centro per la medicina del lavoro, l’ergonomia e l’igiene) ha sviluppato un proprio sistema di test che si concentra su quattro aspetti centrali per garantire il massimo comfort: ergonomia, igiene del letto, clima del letto e longevità dei prodotti. Parametri essenziali per sogni d’oro. t7

L’auto per meno soldi www.kia.ch

Picanto 1.2 L CVVT

La piccola grande auto di classe!

equipaggiamento aggiuntivo per CHF 3’450.–

plus Bonus Cash

1’550.–

Il vostro vantaggio CHF

5’000.– *

HvS Zürich

rispetto al modello Trend

<wm>10CAsNsjY0MDQx0TUxMLE0NgAA3lF0CA8AAAA=</wm>

<wm>10CFWLIQ6AMBAEX3TN7vXaa6kkOIIg-BqC5v-KgkOM2dlZ15YCPuZlO5a9ETQTg9U49pqCevLcjDUk9fJ6VTBPjFZQFPGXyJAOoL8fIYTaGcVc6B0F4T6vB8MrsAx1AAAA</wm>

Kia Picanto Con sensazionale equipaggiamento aggiuntivo per CHF 3’450.– rispetto al modello Trend! Spazio a volontà in un eccezionale formato compatto e consumi estremamente contenuti. Con sensazionale equipaggiamento aggiuntivo: cerchi Swiss Champion in lega leggera da 14", vetrificazione Privacy, sensori di parcheggio posteriori, maniglie esterne delle porte cromate, sistema di navigazione con telecamera retromarcia, climatizzatore automatico, Bluetooth, tempomat, limitatore della velocità, volante e pomello cambio rivestiti in pelle. Kia Picanto 1.2 L CVVT Swiss Champion man. CHF 13’400.– Modello raffigurato: Kia Picanto 1.2 L CVVT Swiss Champion man. CHF 13’400.–, 4,6 l/100 km, 106 g/km di CO2, categoria di efficienza energetica C, Kia Picanto 1.2 L CVVT Swiss Champion aut. CHF 14’700.–, 5,6 l/100 km, 130 g/km di CO2, categoria di efficienza energetica F, media di tutte le auto nuove vendute in Svizzera: 139 g/km di CO2 (prezzo raccomandato non vincolante IVA incl.). * L’azione è valida per i veicoli contrassegnati fino al 31.12.2016 o fino a esaurimento scorte. Bonus Cash CHF 1’550.– ed equipaggiamento aggiuntivo per CHF 3’450.– inclusi nei prezzi. Esempio di calcolo con leasing al 3,9%: Picanto 1.2 L CVVT Swiss Champion man., prezzo di catalogo CHF 14’950.– meno Bonus Cash CHF 1’550.–, prezzo netto CHF 13’400.–, rata di leasing CHF 150.25, tasso di leasing 3,9%, tasso eff. di leasing 3,97%, durata 48 mesi, 10’000 km/anno, pagamento speciale 15% (facoltativo), cauzione 5% del finanziamento (min. CHF 1’000.–), assicurazione casco totale obbligatoria non inclusa. Partner di leasing: MultiLease SA. La concessione del leasing non è garantita in caso di elevato indebitamento del consumatore o della consumatrice.

3,9

RIO

SOUL

SOUL EV

VENGA

NEW CEE’D

NEW CEE’D_sw

CARENS

NEW OPTIMA_sw

NEW NIRO

NEW SPORTAGE

SORENTO

7

Kia Motors SA, 5745 Safenwil, 062 788 88 99


Come dove quando

ticino7

MOTORI & ACCESSORI

Un’automobile e i suoi sette tesori Ombrelli, sacche per gli sci e seggiolini per bambini firmati? Belli e comodi, certo: ma qualcuno è andato oltre, proponendo personalizzazioni da nababbi. Scrive Giancarlo Fornasier giani fanno a mano in circa 17 ore di lavoro. L’effetto vale il prezzo «stellare»: poco meno di 15.000 franchi.

5 RANGE ROVER SV AUTOBIOGRAPHY: se c’è un optional che

è in grado di personalizzare un’auto, questo è il colore esterno. Per entrare nell’élite del «DuoTone color scheme» sborsate oltre 12.500 franchi, ma è solo la punta di diamante di una paletta che include anche altri effetti cromatici per risultati unici.

P

erché non attingere a piene mani al proprio conto in banca per garantirsi un’auto veramente unica, anche nei minimi dettagli? Non preoccupatevi, c’è chi ha pensato anche a voi...

prevede una valigietta da lavoro, due borse da viaggio e una per il trasporto di vestiti e completi. Con 20.000 franchi sono vostre: però il colore (scuro) lo ha già scelto Vuitton.

1 PAGANI HUAYRA: vi piacciono le macchine veloci, meglio se leggere? L’azienda italiana ha in catalogo la possibilità di vestire la vostra «piccola» tutta in carbonio. Bella ma soprattutto ancora più light e dunque più veloce dell’originale, che già raggiunge i 370 km/h. Vi servono circa 130.000 franchi. Per tutta l’auto invece il prezzo sale a un milioncino (circa).

3 FIAT 500L: «Tra un po’ le automobili faranno anche il caffé!». Nel caso della 500L era una realtà, visto che a partire dal 2012 vi era posto anche per una macchina prodotta dalla Lavazza. Un gadget originale nel frattempo sparito? Peccato.

2 BMW I8: visto che la fuoriserie elettrica della casa di Monaco ha anche un bagagliaio, alla Louis Vuitton hanno creato delle valigie ( foto in alto) che entrano giuste giuste nella i8. Il set 8

4 ROLLS ROYCE WRAITH: nelle auto per comuni mortali, a volte, è possibile scegliere il colore del rivestimento del cielo: chiaro, scuro, magari pure in pelle/alcantara. Alla Rolls hanno in catalogo una copertura interna con elementi in fibra ottica che riproducono una sorta di cielo stellato; 1340 fori che gli arti-

6 BENTLEY BENTAYGA: un orologio pensato proprio per essere inserito nel cruscotto del SUV inglese. Si chiama Mulliner Tourbillon ed è prodotto dalla Breitling. Cassa di 28 mm in oro 18 carati, quadrante disponibile in rosa o bianco. Prezzo: 185.000 franchi. Vi interessa? Iniziate a comprarvi una Bentley. 7 CACCIA & PESCA: il produttore di armi da fuoco Holland & Holland ha pensato a un lussuoso porta fucili per la Range Rover. Un «must» per lord di campagna. Se invece è la pesca il vostro hobby preferito, alla Bentley vi offrono anche una versione della Bentayga denominata «Fly Fishing»: una elaborazione della Mulliner da oltre 400.000 franchi che include canne da pesca, valigiette varie, portastivali e tanto altro, con pellami e cuciture, sia chiaro, di alta classe. Per chi proprio non si accontenta.

PANAMERA 4 E-HYBRID

Presentata al recentissimo Salone di Parigi, era tra le ibride plug-in più attese, anche alla luce della fantasmagorica 918 Spyder che l’aveva preceduta. E proprio a quest’ultima si ispira, visto che l’unità elettrica sviluppa le medesime soglie di potenza e coppia. Nella nuova Panamera il motore elettrico è abbinato a un propulsore turbo benzina V6 da 2,9 litri: complessivamente si ottiene una potenza pari a 462 cavalli e circa 700 Nm di coppia, con consumi medi di 2,5 litri per 100 chilometri (56 g/km di CO2). La trazione integrale è collegata a un cambio a 8 marce con doppia frizione PDK. Con il caricatore standard si fa il pieno in meno di 6 ore, che diventano 3 ore e 40 minuti con quello rapido. Prezzo: circa 130.000 franchi. Nemmeno troppi visto il concentrato di tecnologia e la classe in gioco.

NUMERI DA PRIMATO

4,5 mln.

sono i franchi (uno più, uno meno) che vi servono oggi per portarvi a casa una rara Lamborghini Veneno Roadster. Nel mercato «dell’usato» il prezzo richiesto sale a 6 milioni.

1:1

è il rapporto peso/potenza della svedese Koenigsegg Agera «One:1»: ovvero, 1360 chili e un motore da 1360 cavalli. Esemplari prodotti: 7. Velocità massima teorica: 450 km/h. Prezzo? All’incirca 1,5 milioni di franchi (quando era ancora disponibile). Lo scorso luglio un collaudatore ne ha distrutta una mentre tentava il record sui 21 km della Nordschleifen, al Nürburgring. Per la cronaca, il miglior tempo per vetture stradali omologate (e con pneumatici stradali) è della Radical SR8 LM: 6 minuti e 48 secondi.


Come dove quando

ticino7

ALIMENTAZIONE

Il ritorno dell’avocado PA

EURO

S

g 1.00ZE0RA SV I Z

CONSUMO PRO CAPITE

C

g 00 1.3ANADA

magrire. Inoltre, essendo ricco di potassio, la sua assunzione può rappresentare un problema per chi soffre di insufficienza renale. In compenso, sono molti i sali minerali contenuti nell’avocado, al di là del potassio: fosforo, magnesio e calcio. Le sue principali proprietà benefiche sono legate alla presenza di acido grasso linoleico e omega 3, ma è anche ricco di antiossidanti (utili contro l’invecchiamento cellulare) e di vitamina D che aiuta ad assorbire il calcio e il fosforo, agendo contro l’osteoporosi e l’artrosi. L’avocado va consumato quando è maturo: se premendo sulla buccia si avverte la morbidezza della polpa vuol dire che è pronto al consumo. E allora via con insalate, zuppe, panini. E guacamole. t7

g 00 2.5TATI UNITI

Rallenta l’invecchiamento cellulare, aiuta a contrastare i depositi di colesterolo, è essenziale per prevenire il morbo di Alzheimer, favorisce la ripresa dalla depressione, ha poteri antinfiammatori e, dulcis in fundo, è ottimo per trattare i capelli molto secchi. Che altro aggiungere: beh, è un frutto molto ricco di proteine, abbonda anche di vitamine (in particolare della A, della D, della E, della K e di quelle del gruppo B). Una certa attenzione nel consumarlo però è d’obbligo. Ogni 100 grammi di prodotto contengono infatti il 19% di grassi e il 7% di zuccheri: ha dunque molte proprietà energetiche e fornisce 230 calorie circa per ogni 100 grammi di polpa. Per questo motivo non è consigliabile a coloro che intendono di-

600 g

Un toccasana per il cuore e la mente

Fonte: postharvest.biz (2014)

ESSERE GENITORI È COOL! VAI IN VACANZA CON UN TEST DRIVE! Effettua subito un giro di prova e vinci una vacanza su zafira.opel.ch

<wm>10CAsNsjY0MDQx0TUxMDU3NwAAtd463g8AAAA=</wm>

<wm>10CFWLsQrDMBBDv-iMdOh8djyWbCZD6e6ldO7_T02ydRCIp6c5RxTceezHa38OgpIJkXnyHsUzsg6xl_Bs194crBsrHJ2qfxdzRwJYl2OEsa2zgCYtqZfv-_MDvSOaXHUAAAA=</wm>

PER IL PERIODO PIÙ GRANDE DELLA TUA VITA

LA NUOVA ZAFIRA.

7 sedili flessibili e Opel OnStar – il tuo servizio di connettività e assistenza personale.* *Opel OnStar e il sistema sedili Flex7®Plus sono dettagli di equipaggiamento disponibili di serie o su richiesta con sovrapprezzo a seconda del modello.

9


Protagonisti

ticino7

SETTE DOMANDE

Lara Filippini

Sono ironica e alla mano, ma non fatemi arrabbiare Che rapporto ha Lara Filippini con le nuove tecnologie? Cerco di avere un rapporto sano. Per esempio, da un po’ evito di rispondere alle email durante il weekend così posso staccare. In passato invece appena mi arrivava qualcosa, mi lanciavo a rispondere e non finivo più. Ho scelto di non avere un sito perché bisogna costantemente aggiornarlo, non lo puoi creare per la campagna elettorale e poi abbandonarlo. Da questo punto di vista Facebook è molto più agile: posto foto, notizie e articoli che mi interessano e ho un contatto immediato con chi mi segue. 1

Proprio da Facebook si capisce che lei è un’accanita lettrice di libri oltre che appassionata di cinema. Chi mi conosce fin da quando ero bambina sa che giravo sempre con una borsa con dentro tanti Topolino. Leggevo ovunque e i libri mi piacciono moltissimo. Ne ho sempre uno in borsa. Aborro gli ebook, è così bello avere un libro tra le mani, sfogliarlo, sottolineare con la matita alcuni passaggi. E poi l’odore, non c’è paragone! Amo i romanzi, soprattutto i classici anche se poi mi ritrovo a leggere molti saggi per la mia attività politica. Tempo fa, per esempio, stavo leggendo Madame Bovary e una collega mi ha chiesto di cosa parlasse: io le ho risposto «be’, di una ragazza che sogna l’amore, s’innamora di un uomo, lo sposa e poi si rende conto che voleva un’altra vita e fare cose diverse». La storia della vita di noi donne, in pratica (ride). Per quanto concerne il cinema mi piace quello americano che va dagli anni Trenta ai Sessanta, in particolare i «peplum» come Ben Hur o Quo Vadis, oppure il genere «cappa e spada» come I tre moschettieri e i grandi classici tipo il Dottor Zivago e Guerra e Pace. 2

10

IL PERSONAGGIO

Nata nel 1983 a Viganello, Lara Filippini vive a Monteceneri e lavora come responsabile marketing per un’azienda. In politica attiva dal 2007, ha rifondato la sezione Giovani UDC del Ticino di cui è stata presidente fino al 2011, anno in cui si è candidata alle elezioni per il Gran Consiglio. È subentrata nella carica di gran consigliere al collega Pierre Rusconi, eletto al Nazionale, sempre nel novembre del 2011 ed è stata rieletta nel 2015. È membro del comitato svizzero dell’UDC. 3 Ama viaggiare? Vivrebbe in altri luoghi? Non sono molto vacanziera, in questo non assomiglio a mio padre che invece ama fare trekking un po’ in tutto il mondo e che ha partecipato anche a una spedizione in Antartide. Io ammetto di preferire la routine, la mia quotidianità. Certo, mi piace visitare luoghi nuovi e diversi, però dopo tre o quattro giorni ho desiderio di ritornare nella mia terra. Sinceramente non mi vedo lontana dal Ticino, non potrei mai andare via, amo le nostre montagne, il nostro modo di essere. Forse potrei vivere in Vallese, altro luogo che adoro. Magari, quando arriverà l’amore con la A maiuscola, cambierò idea. 4 A proposito, tra lavoro e famiglia lei cosa sceglie? Per ora nulla perché sono single (ride). Certo, la famiglia per me è importantissima, se avrò dei figli il desiderio è di poterli crescere in prima persona. Non voglio però rinunciare del tutto al lavoro e alla politica: essere mamma al cento per cento come è stata mia madre non è nelle mie corde anche se la trovo una scelta bellissima. Quando ci sarà la famiglia avrà la priorità sulle altre cose

ma non le cancellerà, anche perché poi i figli crescono. 5 Suo padre è quasi un professionista del trekking. Anche lei pratica sport? Ho fatto danza classica fino a dieci anni, poi sono rimasta ferma per una tendinite mai risolta. Qualche anno fa, in un momento particolarmente «no», mi è tornata la voglia di sport. Però non volevo il solito zumba o il pilates così, cercando su Internet, ho scoperto la pole dance, una danza-ginnastica che si fa alla pertica. È uno sport molto duro, in cui bisogna avere grande forza fisica. Per questo mi alleno un paio di volte alla settimana e faccio anche molto stretching. Quando ne parlo, immancabili arrivano i sorrisi, soprattutto dei maschietti che pensano si tratti di lap dance. Ma è proprio un’altra cosa. 6 A tavola è una salutista o una buona forchetta? Sono attenta a quello che mangio ma allo stesso tempo mi piace godere del cibo. Non rinuncio certo a una meringa double crème perché fa male o ingrassa. Tanto poi con la pole dance e la politica, brucio tutte le calorie! 7 Che immagine ritiene gli altri abbiano di lei? In tanti pensano che quelli dell’UDC sono brutti, cattivi, gente con cui non si può parlare. Spero invece emerga che sono una donna alla mano, disponibile, ironica, che ama lo scherzo. Certo, sono anche tenace e combattiva: alle elementari raccolsi le firme sul bus per far espellere la maestra di ginnastica. Ovviamente mi presi un’alzata…

Intervista di Roberto Roveda Foto di ©Matteo Fieni



Protagonisti

ticino7

ORE SETTE

UNIVERSITÀ DI LUGANO, ORE 7 E ORE 19 DI GIOVEDÌ 13 OTTOBRE 2016.

12

Foto di ©Giorgia Panzera


Ticino e non solo

ticino7

SORPRESE

Il Ticino a colpi di dadi Una versione speciale dell’eterno gioco da tavolo per scoprire e riscoprire il nostro cantone. L’intuizione di un libraio antiquario di Como e di un consulente aziendale è ora realtà, per la gioia di grandi e piccini. Scrive Tommy Cappellini

È

autunno, la faraona è nel forno, le castagne cuociono nella pentola forata sopra la rovente brace delcamino.Dopocena,inutile precisare, un calvados. E poi: leggere un libro? I bambini sono ancora svegli, il partner pure, la concentrazione latita. Internet? Un caleidoscopio digitale che agita la mente. Gli scacchi? Gran fascino russo, ma troppo violenti, un regicidio a mezzanotte è un fatto che può assicurare un’insonnia piuttosto estesa. C’è però una soluzione più tranquilla, campagnola, fatalista con juicio, per non far precipitare la serata nel vuoto: vagabondare per il Ticino a colpi di dadi, fare il giro dell’oca tra la diga del Narèt e il LAC, tra il monte Tamaro e Brissago. E qui ci viene in soccorso una

«customizzazione» dell’eterno gioco da tavolo: l’hanno inventata Alessandro Dominioni, libraio antiquario a Como da almeno trent’anni ed editore da venti, e Marzio Ammendola, consulente aziendale attivo in Ticino, dove vive con la famiglia. «Accadde un pomeriggio d’estate», ci racconta Marzio, «mentre ero nella libreria Dominioni a caccia di titoli sul Risorgimento. All’interno di una scatola all’apparenza banale scoprii un gioco dell’oca incardinato sulla Brianza. Un’idea di Alessandro. Lo guardai negli occhi, lui capì al volo: mettemmo subito in cantiere una versione per il canton Ticino». Si trattò in primis di trovare per ogni casella i luoghi più evocativi e dare così il senso

DOVE TROVARLO

Dal 2 novembre il Gioco dell’oca del Canton Ticino sarà disponibile presso le filiali Migros di Locarno, Sant’Antonino, Lugano, Biasca, Faido, Agno Do it, Serfontana SportXX. Un ottimo regalo per Natale. Chi vuole, può altresì cercarlo in alcune librerie e negozi di giocattoli ticinesi oppure ordinarlo all’azienda ticinese Klamat, via mail: info@klamat.com. Per chi cerca un libro su cui fantasticare: Giochi delle montagne (a cura di Aldo Audisio, Antonella Lombardo e Ulrico Schädler, Priuli & Verlucca, pagg. 384, 60 franchi).

di una storia, di una geografia, persino di una gastronomia, qui una torta di pane, là una gazosa, laggiù un tagliere di cicitt. Ci fu una cena tra amici, ciascuno lanciò le sue proposte. Nella casella di Lugano, per esempio, collocare una banca? Lieve anacronismo, si preferì il LAC, e così via. Alla fine, il disegnatore Marco Posa trasfigurò tutto in illustrazioni volutamente naïf. La tipografia fece poi un gran lavoro, il tabellone di gioco, infatti, ha una plastificazione goffrata: un «effetto tela» retrò, piacevole al tatto, con la solidità come punto d’onore. Problema pedine: ormai sono tutte di plastica, segno dei tempi. Si dovette farne arrivare di legno dalla Germania. I primi prototipi furono testati in famiglia. «Fu in quel momento che compresi una volta di più», commenta Marzio, «come sia importante staccare i figli da computer, smartphone, tablet e riunirsi altavolopergiocareinsieme.I bambini scoprono così la geografia locale e i pericoli, gli imprevisti, le opportunità di un percorso che, per metafora, assomiglia parecchio a quello della vita. Il mondo va veloce, la globalizzazione omologa tutto, la perigliosa bellezza che ci circonda sovente non la notiamo neppure: oso dire che con questo gioco dell’oca del canton Ticino abbiamo dato un segnale in direzione ostinata e contraria. Senza perdere il buon umore». Più che giusto. Lo diceva anche il filosofo che gli amanti della libertà giocano, i dittatori fanno esperimenti. 37


Ticino e non solo

EDITORIA

Mi pubblico da solo I libri si vendono sempre meno, il numero di lettori cala eppure aumenta il fenomeno dei self-publishing, sia in formato ebook che cartaceo, senza passare per le case editrici. Ecco come funziona. Scrive Alba Minadeo quelli che editano le case editrici e ciò ha prodotto una crescita esponenziale nella vendita degli ebook.

U

n tempo, fare lo scrittore era una professione riservata a pochi. Oggi tutti, o quasi, possono (e vogliono) scrivere un libro, grazie all’editoria digitale che, consentendo una notevole riduzione dei costi, offre a molti scrittori la possibilità di essere letti e di entrare nel mercato librario, nonostante i rifiuti delle case editrici. Con il self-publishing, il copyright è nelle mani dell’autore, è possibile pareggiare le spese vendendo poche decine di copie (le royalties vanno dal 30% all’80% del prezzo di copertina rispetto al 10% dell’editoria tradizionale), le piattaforme garantiscono la promozione e l’ottimizzazione sui motori di ricerca e si possono pubblicare velocemente molti titoli. Ogni anno, nel mondo, vengono autopubblicati più libri di

38

ANCHE NEL PASSATO Anche autori famosi hanno autoprodotto testi che poi sono stati unanimemente riconosciuti come autentici successi editoriali. A partire da Laurence Sterne che auto-pubblicò Tristram Shandy (17601767); Virginia Woolf Tra gli Atti (1941), con la sua Hogarth Press; Ezra Pound vendette A lume spento (1908) per sei pence alla copia; a undici anni, John Ruskin scrisse un libro di poesie autopubblicato con il padre. Altri autori: Jane Austen, Emily Dickinson, Nathaniel Hawthorne, Martin Lutero, Derek Walcott, Walt Whitman e Marcel Proust. Tra gli scrittori di lingua italiana, Moravia ha pubblicato a proprie spese Gli indifferenti; Umberto Saba, nel 1911, Poesie; Italo Svevo i primi due romanzi, Una vita e Senilità. Tra gli autori più recenti, ricordiamo Federico Moccia, che nel 1992 autopubblicò la prima edizione di Tre metri sopra il cielo.

LE PIATTAFORME Questa tendenza si sta diffondendo anche tra gli autori ticinesi che si servono di siti per l’autoedizione: da Il miolibro a Pixalib, da Frenico a Booksprint, da Kindle Direct Publishing a YoucanPrint, che offre anche la possibilità di pubblicare un audiolibro. Le piattaforme considerate più «dalla parte dell’autore» sono Lulu – che ha pubblicato Cinquanta sfumature di grigio di E.L. James, prima che fosse acquistato da Random House – e StreetLib, sulla quale Anna Premoli, vincitrice del Premio Bancarella 2013, ha autopubblicato Ti prego lasciati odiare, poi acquisito da Newton Compton. Tra le due, le differenze non sono molte: offrono entrambe servizi come l’editing, il marketing e il cover design, oltre alla scelta di un software di scrittura. Ma come funziona il self-publishing? Prendiamo l’esempio dell’italiana StreeLib: innanzitutto viene assegnato gratuitamente al libro un codice ISBN e attivato un sistema di protezione dell’opera. La distribuzione avviene tramite StreetLib Publish, StreetLib Store e le principali librerie online internazionali come Amazon, Google Play, iBookstore, KoboBooks. Le modalità di stampa sono due. La prima (print on demand, POD) consente di realizzare su carta un certo numero di copie dell’opera da auto distribuire dal sito. La seconda è la stampa su richiesta (print on sale, POS) che viene fatta ogni volta che un lettore richiede il libro, per ora solo su Amazon. Riguardo al guadagno, StreetLib paga il 15% di tutte le vendite e il 75% agli autori SelfPublish. UNA VECCHIA STORIA Chiamata vanity press, in inglese; edition à compte d’auteur, in francese, l’editoria a pagamento esiste da sempre: il libro è pagato principalmente dall’au-


ticino7

tre alla normale attività editoriale, pubblica aspiranti scrittori facendosi pagare attraverso artifici ingannevoli rispetto alle effettive prestazioni. Miriam Bendìa, nel libro Editori a perdere – Viaggio di una giovane scrittrice tra editori a pagamento e non analizza il fenomeno proprio da questo punto di vista. Lo stesso fa Antonio Barocci nel Manuale per non farsi pubblicare.

tore – tramite l’acquisto di un numero di copie prestabilito – che non possiede la tiratura dei libri e non ha il controllo della loro distribuzione. In passato, questo fenomeno era anche noto con la sigla APS, cioè autori a proprie spese, inventata da Umberto Eco nel suo romanzo Il pendolo di Foucault. La vicenda narra di un editore che, ol-

EDITOR A DISPOSIZIONE L’autoedizione non gode sempre di buona reputazione e presenta dei lati negativi: le opere scritte in italiano e distribuite attraverso il self-marketing sui social network, a volte, sono piene di refusi, di frasi sgrammaticate e senza consecutio temporum oppure le storie sono narrate male, se non addirittura riprese da trame esistenti. Oggi, le persone che vogliono pubblicare un libro possono anche richiedere un lavoro di scrittura creativa a professionisti qualificati, reperibili attraverso i motori di ricerca, i siti web di freelance (come Reedsy) e il passaparola, scoprendo autori dietro le quinte che hanno lavorato sui libri già pubblicati. Ben venga dunque il ghostwriter.

SETTE CONSIGLI CON L’EDITORE 1. Quando un editore trova interessante un manoscritto (si chiama ancora così nonostante sia generalmente prodotto al computer), sicuramente poi ci mette mano: cambia il titolo, sistema delle parti, lima, aggiusta, asciuga. 2. L’editore non vuole un libro già impaginato, ma un documento scritto con un corpo e un carattere leggibili, in formato editabile, non troppo lungo. 3. La copertina la decide l’editore, secondo il suo family feeling o format. 4. Agli editori non interessa rubare il manoscritto a uno scrittore emergente: se è interessante, lo pubblicano. 5. Gli editori ricevono moltissimi manoscritti: bisogna scrivere bene la mail di presentazione del libro e in modo sintetico, fare già una sinossi. 6. Il nome dell’account di posta deve essere semplice e comprensibile. 7. Meglio scrivere la propria biografia sul messaggio di posta piuttosto che in allegato.

Rivivi il tuo viaggio. Ogni volta che vuoi.

<wm>10CAsNsjY0MDQx0TUxMLU0twAAjXt_2g8AAAA=</wm>

<wm>10CFWMywrCQBAEv2iX7snsyxxDBDEoiOBxwIiYSyIYwc_X5OahoA_V1XV18Fhp2sO5PdUEVZ0ilJTrUIKXFBFrZfFBEtIqCBg3zKwQcox_HyeCBMAWxxGOassQJzRqiIVMHr8wowfUttM8Xd_9w3bjy4T4ULPNQz-MU7L9RStrjjb45-3-BUEhwgWtAAAA</wm>

Buono di

per un FOTOLIBRO CEWE

Leggi le esperienze di viaggio dei nostri clienti su www.migros.ch/photo

Codice del buono 6641

Fr. 10.–*

*Offerta valida fino al 7.11.2016 per ogni tipo di FOTOLIBRO CEWE a partire da un valore d’acquisto di fr. 40.–. (Utilizzabile una volta sola per indirizzo e-mail. Non cumulabile.)

PHOTO SERVICE 39


Ticino e non solo

SETTE CONTINENTI

Val Bregaglia

Quando l’epica sale in quota

L

a Val Bregaglia è un vero inno alla maestosità del creato. Nei suoi trenta chilometri di sviluppo dal passo del Maloja fino a Chiavenna, condensa in sé tutti i tratti che l’immaginario collettivo assegna al paesaggio alpino ideale. La varietà ambientale della valle declina in sé tutte le variabili sul tema: dai boschi misti del fondovalle (con tratti quasi mediterranei, un po’ come accade nella vicina Val di Mello), ai castagneti rigogliosi, alle quinte di conifere aguzze che fino ai duemila metri ricoprono le pendici dei monti, alle orografie ardite delle valli laterali (Val Bondasca, Val d’Albigna) che s’innervano nei colossi granitici che chiudono le 40

loro testate, agli spigoli delle cime principali, fino ad arrivare al Lago d’Albigna e alla sua diga, sorvegliati dall’Ago di Sciora, quel sottilissimo campanile di pietra che incuriosisce e attira da decenni gli alpinisti per la sua arditezza. La valle è adagiata ai piedi delle poderose pareti nord dei pizzi Badile e Cengalo e del gruppo delle Sciore. Montagne che hanno segnato la storia dell’alpinismo, diventando vere e proprie icone per i cultori della montagna. Lo spigolo nord del Piz Badile è semplicemente impressionante. Una lama di granito grigio che innalzandosi verticalmente come la prora di una nave gigantesca, mette in secondo piano le centinaia di metri lisci

e verticali della parete nord-est. E al suo fianco, non paga di tanta grandiosità, la Mano prodiga della Natura ha posto anche gli abissi della parete nord del Cengalo, la più alta delle Alpi Retiche: 1.300 metri di titanismo verticale. VISIONI DA BRIVIDO Una tale varietà di forme in montagne di granito (che troviamo riprodotta anche nel gruppo delle Sciore) può avere un termine di confronto solo con i Cerros delle Ande patagoniche, con la grande differenza che qui le maestosità dei monti è veramente alla portata di tutti (mi si dirà: e le Dolomiti? Ovviamente non le ho dimenticate, ma si tratta


ticino7

Consigli ai viandanti / CAMMINARE IN VAL BREGAGLIA PUÒ ESSERE UN’ESPERIENZA MERAVIGLIOSA, MA RICORDATE DI INDOSSARE SCARPE DA MONTAGNA E MAI LE COMUNI SCARPE DA GINNASTICA. AVERE LA CAVIGLIA PROTETTA E BEN FERMA PUÒ EVITARE SPIACEVOLI E DOLOROSI INCONVENIENTI.

SETTE LUOGHI 1. Stampa

(1.019 m s.l.m., 570 abitanti). Paese natale della famiglia Giacometti, è caratterizzato da pregiati edifici storici dal XV al XVII secolo, specialmente nella frazione Coltura. Merita una visita.

2. Museo Ciäsa Granda

Si trova a Stampa, nella grande casa patrizia del 1581 da cui prende il nome, è dedicato alle antiche tradizioni e mestieri. Possiede anche una interessante collezione di opere di Giovanni e Alberto Giacometti e di Varlin. Per informazioni ciaesagranda.ch.

3. Passo del Maloja

di tutt’altra tipologia di montagne…). Per godere appieno dello spettacolo di queste cattedrali della natura basta infatti salire in automobile al pittoresco paese di Soglio e guardare verso sud. La vista è da togliere il fiato, specialmente quando viene accarezzata dai colori del tramonto. Per gli escursionisti una meta d’obbligo è il rifugio Sasc Furä, base di partenza per le escursioni attorno al Badile e al Cengalo e ovviamente base d’appoggio per centinaia di rocciatori e alpinisti. Per i camminatori più ardimentosi consiglio il sentiero alto che attraversa la base delle pareti dei giganti, proprio al margine dei piccoli ma orrorosi ghiacciai che le limitano, con tratti attrezzati e sconsigliato a chi soffra di vertigini: uno dei trekking più belli del mondo. Pagine di vera epica sono state scritte su queste montagne, e un nome su tutti prevale, quello di Riccardo Cassin, conquistatore nel 1938 della repulsiva parete nord-est del Badile, una delle imprese più celebrate della storia dell’alpinismo, non solo per la difficoltà della salita (anche in relazione coi mezzi dell’epoca) ma soprattutto per la tempra morale del protagonista, assurto negli anni a simbolo di un alpinismo leale, coraggioso e rispettoso della montagna. OSMOSI CULTURALE Permettetemi ora di offrire una chiave di lettura differente per chi fosse interessato a fare una visita in questi luoghi suggestivi. Storicamente la Val Bregaglia è stata una terra di passaggio, posta sul delicato confine fra il nord Europa

protestante e il sud cattolico, ed è ancor oggi una enclave di lingua italiana nel cantone dei Grigioni (con la Val Mesolcina e la Val Poschiavo), divisa fra due nazioni sovrane e anche fra due confessioni (la parte svizzera è prevalentemente evangelica, la parte italiana cattolica). Le lotte che per secoli hanno agitato le Alpi Retiche oggi sembrano lontane, eppure hanno lasciato a queste terre una sorta di elettricità intellettuale, una capacità di stimolare riflessioni profonde, che, ovviamente esaltata dalla straordinaria forza del paesaggio, ha saputo ispirare tanti artisti e spiriti eletti. Non è un caso che il più grande cantore delle Alpi, il pittore Giovanni Segantini, alla fine dell’Ottocento abbia ritratto tante volte nelle sue opere queste montagne (lui che per anni visse a Maloja, dove aveva il suo atelier). I graniti delle Alpi Retiche divengono nelle sue opere tarde ben più che un semplice sfondo pittoresco, ma un vero orizzonte dell’anima, un traguardo irraggiungibile di perfezione in una vita segnata dalla caducità (sensazioni simili a quelle delle poesie di Giovanni Bertacchi, anche lui figlio di questa valle). E forse ancora non è un caso che in Bregaglia sia nato Alberto Giacometti, le cui sculture allungate e tormentate, divenute simbolo della condizione esistenziale dell’uomo contemporaneo, hanno tanto in comune con la natura del granito selvaggio di questo tratto di Alpi e con l’orografia tormentata di queste valli. Un luogo magico in cui i contrasti si compongono in un superiore senso di armonia. Selvaggia Armonia. Un viaggio di Alessandro Tabacchi

1.815 m. Posto sulla strada che mette in comunicazione la Val Bregaglia e l’Engadina, è uno straordinario terrazzo sull’Engadina che, dopo i ripidi tornanti del versante della Bregaglia, si distende maestosa ai piedi del passo col lago di Sils Maria in bella evidenza. Maloja (o Maloggia in romancio) è punto di partenza di numerosi itinerari escursionistici, specialmente per le cime della Valle del Forno.

4. Atelier Segantini

A Maloja, dalla caratteristica forma circolare, in legno, è aperto al pubblico (per gli orari verificare sul sito: segantini.org). Qui Segantini visse negli ultimi anni di vita dal 1894 e lavorò al suo supremo capolavoro, il Trittico della Natura, oggi al Museo Segantini di St. Moritz.

5. Soglio

(1.095 m s.l.m., 175 abitanti). Questo borgo idilliaco è il miglior balcone panoramico per ammirare le cime principali della Val Bregaglia, tanto che fu definito da Segantini «la soglia del paradiso». Da non perdere il sentiero panoramico che unisce Soglio a Casaccia, mecca per i fotografi di montagna e gli escursionisti.

6. Rifugio Sasc Furä

(1.904 m s.l.m.). Raggiungibile con un sentiero non difficile da Bondo, è il principale punto d’appoggio per le escursioni nella zona dei Pizzi Cengalo e Badile. Ha 43 posti letto e fornisce servizio di alberghetto; è aperto da giugno a fine settembre.

7. Castasegna

(690 m s.l.m., 195 abitanti). Al confine con l’Italia, è un borgo di pietra molto caratteristico, celebre per il grande castagneto di Brentan, uno dei più estesi e curati d’Europa, con annesso percorso didattico. 41


Tendenze

STILE

Quell’intramontabile caldo abbraccio Un’uggiosa giornata d’autunno, il cielo plumbeo e un vento stizzoso che soffia insinuandosi ovunque: ma per fortuna c’è un morbido paltò che ci scalda e ci protegge. E allora, come non innamorarsi del cappotto? Scrive Marisa Gorza

Il

cappotto, così come è inteso oggi, ha origini radicate in un intricato crocevia di avventure e di combattimenti per terra e per mare. È nel Settecento che il suo trisavolo fa capolino nel guardaroba delle persone più facoltose, come evoluzione della marsina militare. Tuttavia, il paltò importante, tipico del guardaroba borghese, appare a metà Ottocento. Da allora ritorna e ritorna, pronto a caratterizzare anche l’inverno alle porte, quale capometafora di genuino valore. MASCHILE MOLTO FEMMINILE Meno fronzoli e più consistenza. La moda dei giorni più freddi ripesca anche per lei il cappotto grande e avvolgente. Max Mara lo rilancia lungo alla caviglia, nei classici toni cammello, ma pure a scacchi colorati o a maxi chevron. Spalle ben costruite e revers imponenti. Così come usava negli Ottanta, quando questi facevano il verso ai Quaranta. Magari sotto le falde del tessuto corposo si nasconde un corto tubino in lamé o il gioco androgino d’epoca del completo-pantaloni con spalline militari. Come dire: maschile molto femminile. Maschile, appunto, ma virato all’iper femminile, è anche l’esemplare firmato Ermanno Scervino dalla tipica sagoma squadrata anni Cinquanta e ritagliato in un severo tweed marziale. Forse perché l’immagine di donna di tendenza è quella di un tipo battagliero in lotta contro le difficoltà contingenti. Indipendente, ma seduttiva: difatti piccole creazioni di pizzo sbirciano dal paletot maliziosamente slacciato. Intanto la vivace cosmopolita che veste Larusmiani (foto a sinistra) cammina per le vie delle metropoli internazionali catturando gli sguardi con il suo charme. Il suo capo preferito è un cappotto a vestaglia in tartan, reversibile in pelle grintosa.

42


ticino7

LE RAGIONI DI UNA SCELTA «Il piumino è caldissimo!», obietterà qualcuno. Allora perché mai scegliere il cappotto? Certamente per il plus di classe ed eleganza che implica, senza dimenticare che la scelta di un overcoat in tessuto pregiato e dal taglio sartoriale, si rivela un buon investimento. Un bene «rifugio» che non passa mai di moda. E per quanto riguarda bomber, giubbotto, chiodo e parka, pollice verso? Macché, il paletot si indossa in città, per gli impegni sociali e d’immagine, ma per tutte le attività outdoor, per lo sport e il week end, ci teniamo cari i capi casual, tecnici e termici. Va comunque sottolineato che questi, per quanto pratici, giovani e dinamici, richiedono sempre una certa attenzione nel coordinarli con quanto sta sotto. Il cappotto, invece, lo infili e via.

LE SUE SETTE VITE Anche se abbiamo privilegiato il cappotto ampio e autorevole, ne esistono molte altre tipologie. Benché tutte nate al maschile, da tempo hanno invaso l’armadio femminile.

1. Crombie

Iconico doppiopetto del gentleman inglese dal look atemporale, realizzato in tessuto caldo e corposo dai colori sobri.

2. Chesterfield

Overcoat di medio peso, slim e monopetto, con abbottonatura nascosta e colletto in velluto nero.

3. Loden

UN EROE REINVENTATO, DECORATO E RICAMATO Per questa stagione fredda non c’è stilista che non racconti un film, una storia d’eroismo, un’atmosfera, un fil rouge. Ve lo ricordate il cappottone che portava Giuliano Gemma nel western-spaghetti Una pistola per Gringo? Ebbene il duo Dolce&Gabbana lo ripropone in una spessa alpaca ricamandoci sopra pistole incrociate, speroni e ferri di cavallo, mixati ad altri stilemi di matrice sicula. Difatti si porta con la coppola al posto del cappello stetson e il look «old west» è mediato all’italiana dai caldi toni delle giacche in velluto, decorate da fiori mediterranei. Il cowboy nostrano, sempre ad alto tasso di romanticismo, lo reinventa anche Antonio Marras, questa volta collocato al centro della Sardegna. Naturalmente veste completi della festa in velluto color terra, fango, muschio. Per i grandi freddi dispone di giacconi a strati e di un overcoat a patchwork di quadrotti da coperta e lane infeltrite, intarsiato

da ciuffi di pelliccia. Perché l’unione fa la forza, ma anche il look. Altro eroe (o antieroe?), altro genere di cappotto. Ermenegildo Zegna (foto sopra) propone un vero dandy che ha l’audacia di promuovere se stesso con un lusso senza ipocrisie e mezze misure. Il tradizionale codice del «fatto a mano», proprio del brand, è tradotto nel paletot dai ricami tridimensionali che riproducono i più emblematici motivi maschili, confluiti sul tessuto cashmere-jacquard. E se nell’aria c’è voglia di raffinatezza, è invece il techno tailoring a caratterizzare i nuovi capi spalla dell’Emporio Armani. Un repertorio che resetta soluzioni e costruzioni. Tagli al laser, termo saldature e termo nastrature rinnovano il classico cappotto doppiato con la pelle. Materiale che rilegge pure i galloni alla militare, però niente venti di guerra. Piuttosto la rasserenante visione di un giovanotto vestito dalla testa ai piedi in una sinfonia di grigio.

Capo di origine tirolese dalla linea svasata in lana omonima. Pur informale, non disdegna di riscaldare l’outfit elegante.

4. Montgomery

Cappotto piuttosto corto in panno pesante, dotato di cappuccio, tasche applicate e abbottonatura dai tipici alamari.

5. Polo

Capo sportivo genere college americano, caratterizzato dalla martingala e realizzato per di più in lana cammello.

6. Raglan

Overcoat lungo e ampio costruito con tessuto spesso. Il suo dettaglio più riconoscibile è l’attaccatura obliqua della manica.

7. Trench

È l’impermeabile reso mitico da Humphrey Bogart, provvisto di spalline, fibbie e cintura. 43


Tendenze

ticino7

CONCORSO

La foto del mese

IL RITRATTO

Tutti possono partecipare al concorso fotografico anche se, per ovvie ragioni sono, esclusi categoricamente i professionisti della fotografia (ma non gli apprendisti fotografi e altre persone in formazione). Nel corso del 2016 i partecipanti potranno inviare una sola foto per ogni sezione, anche in tempi diversi. I SOGGETTI SCELTI Abbiamo definito alcune temi con i quali potete sbizzarrirvi: l’avventura, il ritratto, le stagioni, la leggerezza e l’equilibrio. Ricordiamo che in ogni invio deve essere specificata la sezione a cui si intende concorrere, oltre al proprio nome e 44

Foto di ©Chaterine Decarli

VI ASPETTIAMO Pubblichiamo la decima immagine selezionata tra quelle giunte in Redazione nell’ambito del concorso fotografico lanciato da Ticino7 ai lettori per il 2016. Il prossimo appuntamento è tra quattro settimane.

cognome, l’ndirizzo e un recapito telefonico. Come già indicato, le immagini – che saranno accettate solo se inoltrate in alta risoluzione (300/320 ppi) in mododaconsentirnelapubblicazione– dovranno essere inviate al seguente indirizzo di posta elettronica: phototicinosette@gmail.com.

COME FUNZIONA Mensilmente pubblicheremo un’immagine selezionata tra quelle giunte nell’arco delle quattro settimane, e ritenuta la più interessante dal comitato di Redazione. Tra un mese verrà dunque pubblicata l’undicesima immagine selezionata e alla fine del 2016 tutte le migliori fotografie saranno raccolte in un reportage pubblicato da Ticino7. PREMIO FINALE Il vincitore finale, selezionato sempre dalla Redazione, riceverà un premio in contanti di 400 franchi. Affrettatevi dunque a inviarci le vostre immagini.


Tendenze

ticino7

SETTE INGREDIENTI

Carne in tutte le salse Non si può mangiare la chinoise senza tuffare manzo o pollo, patatine e riso in gustosi intingoli preparati per una fondue speciale. Scrive Eleonora Postizzi

LE SETTE IMMANCABILI 1. Rosa (o cocktail)

Parliamone, che fondue sarebbe senza salsa rosa? La favorita di grandi e piccini nonché la prima a terminare. Ognuno ha la sua versione, la mia rigorosamente con il tabasco e sempre in doppia dose.

2. Al curry

Chi ci mette anche la frutta, chi la lascia «sobria». Chi la fa piccantissima, chi la tiene blanda. La riconosci perché è l’ unica gialla ed evita di trasformarti in un cane da tartufo alla ricerca della salsa prescelta. Speziata al punto giusto ha sempre il suo perché.

3. All’aglio

Se dovessi andare per ordine d’importanza, indubbiamente, sarebbe al primo posto. È la salsa più discussa delle cene, soprattutto tra coppie: «Amore, solo se la mangi tu la mangio anche io». Il rischio, è di finire a dormire sul divano.

4. Al tonno

Se la gioca con la rosa: è una di quelle salse che piacciono a tutti. Forse aiutano a sopportare la mancanza dell’estate ricordando i pasti estivi a base di vitello tonnato, per l’appunto. A farla da padrone sono le proporzioni: chi abbonda di tonno, chi di maionese (io).

5. Maionese

C

on il primo freddo si mettono nell’armadio non soltanto le infradito e le canotte, ma anche il vitello tonnato e la caprese. A farsi spazio tra i maglioni e le babbucce sono le calorie. Come? Be’, al posto dell’insalatona ci saranno polenta e brasato, il cous cous estivo alle erbette lascia campo libero ai pizzoccheri e l’anguria viene spodestata dalle castagne. Ma le regine indiscusse di questo periodo ormai quasi invernale sono loro, le fondue. Ottimizzano i tempi in cucina (sporcando poco!), ti permettono di stare con gli ospiti a tavola e piacciono a tutti. Ma proprio tutti. C’è chi preferisce quella al formaggio, chi quella di

pesce o di carne. La mia preferita in assoluto è la chinoise, il brodo rigorosamente a base di vino (bacchus) con qualche porcino essiccato all’interno. Carne di manzo (da mangiare golosamente cruda tra una forchettata e l’altra) e di pollo (per pulirsi la coscienza?). Come contorni riso e patate, fritte se possibile. Ovviamente faccio parte della schiera che, impaziente, finisce con l’ingozzarsi di carne cruda e patatine in attesa della cottura del bocconcino, ma alzi la mano chi non lo fa… Non starò dimenticando qualcosa? Ma certo, le salse! Mica si può mangiare la chinoise senza tuffare patatine, carne e riso in gustosi intingoli. Ecco quali sono…

La maionese come salsa della chinoise è la più facile. Ma se fatta in casa è un vero e proprio valore aggiunto, che rischia di far passare in secondo piano tutte le altre.

6. Tartara o alle acciughe

Non mi sentirete mai dire «Mi passi la tartara per favore?. E anche quella alle acciughe già che ci sei». Le calorie, a mio modo di vedere, vanno «sprecate» in miglior modo, ma è innegabile che queste salse piacciano e siano gettonate.

7. Leggera

Dopo che ti sei scofanato di tutto e hai assaggiato ogni salsa presente sul tavolo, non ti resta che pulirti la coscienza con questo intingolo a base di ricotta/yogurt/quark nelle proporzioni preferite. Pulisce la coscienza, appunto: quasi quanto un mese di dieta detox. 45


Relax

STELLE & CURIOSITÀ L’OGGETTO Il lucchetto

Astroparade

di Betty

Un Sagittario al culmine della propria creatività sale sul podio accompagnato dallo Scorpione. Leone fanalino di coda, ma è un po’ colpa sua, mentre il Cancro deve darsi una svegliata

Padre di tutti gli antifurti, lo scorso anno qualcuno lo ha messo anche al contenitore della Nutella. Un’invenzione semplice ma che fa la differenza se in famiglia la golosità è irrefrenabile: il suo inventore, il tedesco Daniel Schobloch, era stanco delle «incursioni notturne dei suoi bambini», un’idea casalinga che in poco tempo è diventata un successo commerciale disponibile in rete. Ma quella di Schobloch è solo l’ultima applicazione del lucchetto, che nella sua storia incrocia i destini con almeno due parenti molto stretti, la chiave e la serratura, entrambe dalla storia millenaria e che ci riporta sino agli antichi egizi. Come spiega Wikipedia, la sua declinazione più classica (ad anello e serratura) la dobbiamo a Christopher Polhammar (1661–1751), un saggista e scienziato svedese che alla fine del XVII secolo produsse una sorta di serratura portatile conosciuta poi come il lucchetto scandinavo “Polhem”. Ma sarà nel Novecento che questa invenzione si diffonderà, grazie alle intuizioni dell’americano (ma pensate un po’) Harry Soref che, fondata la Master Lock Company, nel 1921 ne brevettò uno migliorando il modello scandinavo. In quasi un secolo di evoluzioni, i lucchetti sono diventati anche icone digitali (documenti e aree protette) e simboli di amore eterno appesi ai ponti. Ma associati a una buona catena aiutano a difendere l’idea di proprietà privata (e della vostra bicicletta).

ISTRUZIONI PER L’USO Sette regole sull’amicizia di Walter Mariotti 1. Ogni periodo della vita ha i suoi amici. Non è detto che ai 46

1

SAGITTARIO

Giove dona, Saturno sottrae. Infatti, citando Jung,«Non dobbiamo pretendere di capire il mondo solo con l’intelligenza: lo conosciamo, nella stessa misura, attraverso il sentimento. Quindi il giudizio dell’intelligenza è, nel migliore dei casi, soltanto metà della verità». Urano vi stimola alla creatività.

2

PESCI

Il transito di Mercurio nel segno dello Scorpione si rileva assai propizio in quanto vi donerà maggiore lucidità in vista dei cambiamenti imposti da Saturno. Sbalzi umorali soprattutto nelle giornate comprese tra il 2 e il 4 novembre. Novità elettrizzanti e spinte a tagliare con un passato a voi ormai lontano.

3

SCORPIONE

«Torino. Domenica mattina. Ero rimasto senza dopobarba. Uscii dall’albergo, camminai un po’ per la strada, incontrai gente. Nessuno mi fermava, nessuno mi chiedeva l’autografo, tutti mi lasciavano in pace. Entrai dal tabaccaio e anche lì niente. Massimo distacco, massimo rispetto». Diego Maradona, un vero Scorpione.

4 ARIETE

5 BILANCIA

6 CANCRO

7 CAPRICORNO

8 GEMELLI

9 ACQUARIO

10 TORO

11 VERGINE

12 LEONE

La congiunzione di Venere con Saturno amplificata da Urano in Ariete complica positivamente il quadro. Momento ideale per prendere una decisione insieme al partner. Evitate errori di valutazione. La Luna vi favorisce tra il 2 e il 4. Alfred Hitchcock è stato un artista geniale e un uomo di grande ironia: «Anche se girassi un film su Cenerentola, il pubblico cercherebbe qualche cadavere nella carrozza». Una qualità che a volte vi manca: vi prendete troppo sul serio. «L’universo non avrà mai fine, perché proprio quando sembra che l’oscurità abbia distrutto ogni cosa, e appare davvero trascendente, i nuovi semi della luce rinascono dall’abisso». (Philip K. Dick). Non cedete e puntate avanti, incessantemente.

periodi migliori corrispondano amici migliori. 2. Gli amici d’infanzia si perdono, quelli di scuola si evitano, quelli di lavoro si limitano. Non resta tanto, ma resta per sempre. 3. Un proverbio dice: chi trova un amico trova un tesoro. Se lo trovate

«Il meglio deve ancora venire», ha dichiarato Barack Obama. Ve lo augurate, visto che con il passaggio di Venere in Sagittario e il transito di Giove nel segno, il vostro ritmo vitale tende a crescere esponenzialmente, giorno dopo giorno.

Venere e Saturno in opposizione al Sagittario accendono antiche malinconie. D’altra parte, il transito di Giove nella quinta casa solare vi rende particolarmente sensibili a nuove attenzioni. Disturbate le giornate dal 2 al 4 novembre.

«La pace», affermò il filosofo Baruch Spinoza, «non è assenza di guerra: è una virtù, uno stato d’animo, una disposizione alla benevolenza, alla fiducia, alla giustizia». Fatene tesoro e non date peso alle divagazioni astrologiche.

anche voi, potete fare a meno dell’amicizia. 4. Un altro sostiene che gli amici sono come gli ombrelli, non si trovano mai quando piove. Meglio non rischiare. Restate a casa da soli. 5. L’amico da abbandonare è semplice da riconoscere. All’arrivo del

Una volta Christian Dior ebbe a dire, con saggezza, che «L’uniformità è la madre della noia». Ora, dato che Urano si trova in posizione angolare, occorre che sappiate scientemente amministrare le vostre energie, risvegliandovi dal torpore. Creativi? Sì, ma con un occhio ai vostri limiti. Imparate dal neo premio Nobel, Bob Dylan: «Se mi sento un poeta? Qualche volta. È parte di me. È parte di me ilconvincere me stessochesonounpoeta. Ma ci vuole molta, molta dedizione».

Non giudicate gli altri. Ricordate piuttosto quanto Einstein disse: «Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi». Pesare di più le parole in famiglia.

conto va sempre in bagno. 6. Date pure le chiavi di casa al vostro miglior amico. Solo quando vostra moglie è dalla mamma, però. 7. Tra l’amico e la verità ascoltate sempre la verità. Ma non cancellate il suo cellulare. Dopo averla ascoltata, potrebbe servirvi.


ticino 7

GIOCA (E VINCI) CON TICINO7

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10 8 11

12

13

5

1

14

15

16

4 17

19

18

2 20

21

23

22 25

24

6 26

28

27

29

30

31

32

33

34

36 39

38

40

7 41 44

42

45

43

46

47

49

48

50

3 51

52

La parola chiave è 1

2

4

5

6

7

TIRATURA CONTROLLATA 63.212 copie

1. Si acquisisce con gli anni w 10. Rettile w 11. Gabbia per polli w 12. Turchia w 13. Le iniziali di Toscanini w 14. La somma degli anni w 15. Burbero, asprigno w 17. Il Rossi, scultore w 19. Cantone svizzero w 20. Sono gli esperti del vino w 22. Dittongo in baita w 23. La fine della Turandot w 24. Isola nordica w 26. Numero in breve w 27. Dispari in vasti w 28. Il nome di Fleming w 29. Intacca la vite w 31. Grosso libro w 32. Fa sbadigliare w 33. Lo orna l’orecchino w 34. Fu regina di Spagna w 35. Costose w 37. Precede la notte w 39. Articolo indeterminato w 40. Svizzera w 41. Intoppi w 44. Dato anagrafico w 46. Gracida w 47. Mezza rata w 48. Dubitativa w 49. Veicolo pubblico w 51. Folletti nordici w 52. Onesto, sincero 1. Il celebre dilemma amletico w 2. Nord w 3. Fu l’ultimo re di Troia w 4. Adipe w 5. Pedina coronata w 6. Misture, brodaglie w 7. L’antica Toscana w 8. Nord-Est w 9. Un teatro bolognese w 13. Avanti Cristo w 16. La nota degli sposi w 18. Nome di donna w 21. Lo rode il cane w 22. Fu il primo uomo w 25. La sposa di Anfione w 30. La nota spese del rappresentante w 31. Curva w 33. Il nome della Pausini w 36. Capigliature w 38. Cuor di cane w 40. Conto Corrente w 42. Preposizione semplice w 43. L’ama Zivago w 45. Il noto dei tali w 48. La terza nota w 50. Il

nome di Pacino 3

ticino7

ORIZZONTALI

VERTICALI

35

37

La soluzione verrà pubblicata sul numero 46

Risolvete il cruciverba di Daniela e trovate la parola chiave. Per vincere il premio in palio, chiamate il numero 0901 59 15 80 (CHF 0.90/chiamata) entro giovedì 3 novembre e seguite le indicazioni lasciando la vostra soluzione e i vostri dati. Oppure inviate una cartolina postale con la vostra soluzione entro lunedì 31 ottobre a: Twister Interactive AG, “Ticinosette”, Altsagenstrasse 1, 6048 Horw.

8

PREMIO IN PALIO: 100 FRANCHI IN CONTANTI

CHIUSURA REDAZIONALE Venerdì 21 ottobre 2016 EDITORE Teleradio7SA,Muzzano AMMINISTRAZIONE viaIndustria,6933 Muzzano tel.091960 33 83 /fax.0919603155 DIREZIONE, REDAZIONE, COMPOSIZIONE E STAMPA CentroStampa TicinoSA viaIndustria, 6933 Muzzano tel.091960 33 83 /fax.0919682988 ticino7@cdt.ch www.ticino7.ch www.issuu.com/infocdt/docs ticino7è su Facebook STAMPA (cartapatinata) Salvioniartigrafiche SA Bellinzona TBS,LaBuonaStampaSA Pregassona PUBBLICITÀ PublicitasAG,Daniel Siegenthaler Muertschenstrasse39,Postfach 8010Zürich tel.058680 95 92 /0796357222 daniel.siegenthaler@publicitas.com DATI PER LA STAMPA riviste@publicitas.com publicitas.ch/riviste ANNUNCI LOCALI PublicitasLugano tel.058680 91 80/fax.0586809171 lugano@publicitas.ch IN COPERTINA Ideeinchiaro (foto ©Denis)

SOLUZIONE 42 1

A

9

D

11

S I

3

S V

4

A

S

E

I

R

A

15

A

O

R 20

N 22

O

26

C

31

E

32

L

35

E

E

23

T

R

T T A

S

T

E

O

T

N

27

E 39

R

42

E

O

O

A

A

47 51

A

M

R

N

R

I

A

44

A

T

R

T

24

M

N 41

18

S

O

A

T

7

N S

I

I

C

C

A

T

E L

U

L

I

O

E

O

A

A

R

T

I

S

R

E

I

A

T

E

R

E

T 52

A

F

T

L T

30

A 34

38

R

E

S 29

O

I

O M

13

O

N

S

8

S

21

N

I

E 16

25 28

A

E

I

A

B

45

I

G

43

O 48

40

I R

M

37

36

6

19

T 33

A

S E

I

R

5

10

A 12

14 17

2

L 49

B

46

R

T

O

E

T

50

T

E

La soluzione del Concorso apparso il 14 ottobre è: MACINARE Tra coloro che hanno comunicato la parola chiave corretta è stato sorteggiata: Maria Luisa Casavecchia 6500 Bellinzona Alla vincitrice facciamo i nostri complimenti! 47


<wm>10CAsNsjY0MDQx0TW2NDIzMAEALIwWGg8AAAA=</wm>

<wm>10CFWLIQ7DQAwEX-TTrs_2xTGswqKAqvxIVZz_o6ZhlWbYzL6XN9w-tuO1PYugmfTUgJWnNx2BqKVHUwV6QcGLWEk3G4z8e-SqBoD5awQq4CTEKTnZLVyT7Xx_vgbwmX56AAAA</wm>

Con il Combi-Steam cucinare diventa un piacere. V-ZUG vi facilita la vita con soluzioni semplici e individuali, ad esempio per cucinare. Il nuovo Combi-Steam MSLQ è il primo apparecchio al mondo in cui si riuniscono le modalità di cottura a calore convenzionale, vapore e microonde. Così cucinare in maniera sana e veloce è un vero passatempo: vzug.com

La perfezione svizzera a casa vostra


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.