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SPECIALE SALUTE REPORTAGE

Quando la sanità è a cinque stelle

NUMERO 43 / 21 OTTOBRE 2016 / CON PROGRAMMI RADIO 8 TV DAL 23 AL 29 OTTOBRE

CIBO DI MODA Da quotidiana necessità alimentare a prodotto di intrattenimento e bellezza

CORRIERE DEL TICINO / LA REGIONE  CHF 3.6

37


IL GUSTO È IN PARTENZA PER

L’INDIA!

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Per un giro del mondo a tappe vegetariane. Parti per un giro del mondo a tappe culinarie e scopri l’universo Karma. Creazioni nuove, molte delle quali, vegane e senza glutine per nutrire anima e corpo con gusto e benessere. Karma to go!


Sommario

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STORIA DI COPERTINA

04

04 IL CIBO DI DOMANI di Roberto Roveda

COME DOVE QUANDO

08

08 SALUTE BELLI GRAZIE ALLA NATURA di Patrizia Mezzanzanica 09 ALIMENTAZIONE LA SALUTE NEL LIMONE a cura della Redazione

IL PENSIERO DELLA SETTIMANA

Non bisogna preoccuparsi di ciò che si mangia, ma con chi si mangia. (Epicuro)

TICINO E NON SOLO

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LO SAPEVI? PERCENTUALE PER FASCE D’ETÀ DEI FUMATORI NEL CANTON TICINO

15-34 ANNI

37 REPORTAGE SANITÀ A 5 STELLE di Fabio Martini 40 MOBILITÀ & SICUREZZA RELAX AL VOLANTE di Giancarlo Fornasier

35-64 ANNI

42%

TENDENZE

42 10

PROTAGONISTI

10 SETTE DOMANDE GIORGIO BRONZ di Keri Gonzato 12 ORE SETTE MORCOTE di Stefano Ember

TV E RADIO

13 DADOMENICA23ASABATO29

Scopri la programmazione settimanale completa in Ticino e in Europa di tv e radio per rimanere sempre informato e non perdere i tuoi programmi preferiti.

42 ALIMENTAZIONE FRUTTA E VERDURA NEL BICCHIERE di Eugenio Klueser 43 IN FORMA IN SETTE MINUTI ANCHE IN UFFICIO a cura della Redazione 44 STILE TUTA SÌ, MA CHIC. DAL PALCO ALLE PASSERELLE di Marisa Gorza

65 ANNI E PIÙ

31%

RELAX

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46 STELLE & CURIOSITÀ ASTROPARADE di Betty L’OGGETTO a cura della Redazione ISTRUZIONI PER L’USO di Walter Mariotti 47 GIOCA (E VINCI) CON TICINO7 IL CRUCIVERBA

18%

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DIRETTO DA Paride Pelli CONLACONSULENZADI WalterMariotti REDATTORE RESPONSABILE Fabio Martini COREDATTORE GiancarloFornasier PROGETTO GRAFICO Elena MontobbioperWMWorkshop GRAFICA RobertoDresti e Deborah Vaccaro SITO WEB www.ticino7.ch

PARLIAMONE L’alimentazione prima di tutto di Paride Pelli Mangiare (e bere) sano è alla base di una vita in salute. Niente di nuovo, forse, ma è bene ribadirlo, di tantointanto.Secondol’Organizzazione mondiale della sanità, un terzo delle malattie cardiovascolari e dei tumori potrebbe essere evitato con un’alimentazione equilibrata. Ed ecco che l’educazione in questo campo diventa fondamentale: già, perché ci sono persone, molte persone, anche alle nostre latitudini (dove l’offerta sugli scaffali è infinita), che non si rendono conto di mangiare male: perché non conoscono quei principi di una nutrizione adeguata che dovrebbero essere inculcati sin dall’infanzia. Una vita attiva è importante, ma deve essere supportata da ciò che ci si mette nel piatto: altrimenti ogni sforzo nella prevenzione di patologie sarà, se non inutile, comunque reso in gran parte vano. Il carburante che decidiamo di mettere nel nostro corpo dev’essere insomma ben dosato e miscelato: non lo sa mezzo miliardo di persone nel mondo, che soffre di obesità, mentre recenti studi mostrano come la popolazione ingrassi di un chilo e mezzo ogni dieci anni. In Svizzera, per fortuna, l’evoluzione è più lenta, ma anche nel nostro Paese i problemi legati al sovrappeso sono molteplici e contribuiscono all’esplosione dei costi della salute. Alla fine, per migliorare la situazione, basterebbe un po’ di buon senso: magari seguendo il consiglio del vecchio adagio «fai colazione come un re, pranzo come un principe e cena come un povero».

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Storia di copertina

Il cibo

di domani «Siamo quello che mangiamo» sosteneva due secoli fa il filosofo tedesco Feuerbach e mai questa affermazione è stata così azzeccata come ai nostri tempi. L’alimentazione, infatti, è oggi un modo di intendere la vita, un fenomeno culturale oltre che un piacere per il palato. Ma quali sono le tendenze destinate a incidere maggiormente negli anni a venire? Scrive Roberto Roveda

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e ogni epoca ha le sue passioni, in questo inizio millennio un po’ tutti ci siamo appassionati al cibo e ai tanti modi di cucinarlo e gustarlo. Basta recarsi in una libreria o accendere la TV per rendersene conto mentre in Internet spopolano gli opinion makers, i food bloggers e le discussioni delle comunità di foodies. Insomma, di cucina si parla molto, a volte troppo, e chi non ne parla rischia di far la figura dell’alieno a conferma di quanto ha scritto non molto tempo fa il critico del Corriere della Sera Aldo Grasso: «Abbiamo smesso di considerare il cibo un semplice strumento di nutrimento per elevarlo (o degradarlo) a oggetto di intrattenimento pop che può declinarsi in infinite forme, ma anche per trasformarlo in metafora di modi d’intendere la vita».

CONSAPEVOLEZZA E VARIETÀ L’alimentazione è quindi uno dei dati culturali più rilevanti della nostra epoca. Un elemento distintivo che viene alimentato – è veramente il caso di dirlo – dalla massa di informazioni che abbiamo a disposizione, come conferma a Ticino7 Daniela Lucisano, direttrice del mensile A TAVOLA: «Stiamo attraversando un momento molto “speciale” per quanto riguarda il cibo. Molti criticano Internet e anche il proliferare dei food bloggers ma penso che da questo mondo siano nati molti stimoli, tanti che è veramente difficile stare dietro a 4


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tutto. Per esempio, abbiamo recuperato la consapevolezza della straordinaria varietà e qualità della cucina regionale italiana, che si era in parte persa. Maggiore informazione ci ha regalato nuove consapevolezze su cosa mangiamo e su quello che vogliamo mangiare. E ci ha spinto a diversificare maggiormente la nostra alimentazione rispetto a un tempo. Insomma, stiamo diventando degli “onnivori consapevoli”». Nonostante ci si stia orientando sempre più verso la qualità e la varietà, ogni due per tre i media annunciano che tra venti e trent’anni mangeremo tutti insetti oppure alghe o che saremo vegetariani se non vegani. Non vi è alcun dubbio che la tendenza a un’alimentazione priva di carne o totalmente vegetale è sicuramente in aumento tanto che in Germania, il paese europeo più veggy, i vegetariani sono il 10% circa della popolazione. Ma questa maggiore cura a quello che mettiamo sotto i denti è forse la «moda» più interessante e più duratura anche secondo Daniela Lucisano: «Non è questione di essere tutti vegetariani nel futuro, a mio parere. Ci sarà da parte di tutti maggiore attenzione ecologica e chi mangia carne vorrà sapere in che modo l’animale è stato allevato, cosa mangia e lo stesso farà chi acquista un determinato frutto o ortaggio». FILIERA CORTA E MENO SPRECHI La nobiltà e le classi abbienti di un tempo si distinguevano dalla «plebe» perché mangiavano cibi esotici. Poi c’è stato il mantra unico della grande distribuzione e tutto è stato rivolto a inseguire praticità e comodità, oltre che la possibilità di disporre dei prodotti tutto l’anno, anche inseguendoli in capo al mondo. Oggi è il momento del «chilometro zero» e della filiera corta, del cibo prodotto sotto casa o quasi e venduto magari dallo stesso produttore. Un mondo variegato quella della filiera corta, che non solo fa nuovi proseliti ma entra anche nella grande distribuzione (Migros in Ticino ne è un esempio) e si espande a macchia d’olio. Inoltre, si arricchisce di sempre nuove iniziative come dimostra la forte presenza del marchio Slow Food in Svizzera (slowfood. ch) e una realtà locale come ConProBio (conprobio.ch). Quest’ultima è una cooperativa che raggruppa consumatori e produttori biologici ed è passata da 14 gruppi d’acquisto aderenti nel 1992 agli oltre 200 di oggi (circa 1.600 famiglie) sparsi in Ticino e nella Mesolcina: «Il ritorno ai piccoli produttori mi pare una tendenza consolidata e da sostenere», aggiunge ancora Daniela Lucisano. «Permette di utilizzare al meglio i pro-

NUOVI SEGMENTI Anche in Ticino i gusti cambiano

di prodotti agricoli nazionali. La sua offerta conta oltre 10.000 prodotti elaborati dalle industrie proprie Migros.

La Svizzera e il Canton Ticino non sono certo immuni ai cambiamenti alimentari come conferma una realtà fondamentale come la Cooperativa Migros Ticino: negli ultimi anni è aumentata la richiesta di cibo biologico. Attualmente l’assortimento Migros conta oltre 1.800 prodotti alimentari biologici. Proprio per l’apprezzamento dimostrato, quattro anni fa ai prodotti a marchio Migros-Bio è andata ad aggiungersi la linea bio Alnatura, che si è da subito affermata. Dal 2005 a oggi l’offerta (vedi grafico sotto) e il fatturato del segmento bio sono più che raddoppiati. Migros, che abbiamo interpellato, intende sviluppare ulteriormente il suo assortimento nel biologico.

C’è attenzione anche per le produzioni locali? Migros Ticino propone nei suoi negozi una linea di prodotti della regione a marchio «Nostrani del Ticino» (migrosticino.ch/commercio/nostrani.php). I prodotti dei Nostrani sono certificati dal «Marchio Ticino», di proprietà del Cantone e di cui ne è rappresentante l’Unione Contadini Ticinesi. Il marchio certifica che le materie prime provengono dal Ticino e che la lavorazione avviene in un’azienda della Svizzera italiana. Un’offerta in continua crescita, che conta oggi oltre 300 articoli frutto del lavoro di 200 produttori della regione e che lo scorso anno ha realizzato un fatturato di 23 milioni di franchi, pari al 7% delle vendite del settore alimentare. Un apprezzamento (vedi grafico sotto, ndr) che spinge Migros Ticino a promuovere ulteriori collaborazioni con partner alimentari della regione con l’obiettivo di sviluppare nuovi prodotti a chilometro zero.

C’è maggiore attenzione anche ai cibi vegetariani o vegani? Certo, e in tale settore Migros è già ben presente con un’offerta di oltre 460 alimenti, di cui la metà vegani, in parte contrassegnati «V-Label» – il marchio europeo che contraddistingue prodotti specifici per l’alimentazione vegetariana e/o vegana – e in parte Alnatura. Migros intende sviluppare ulteriormente anche l’offerta di prodotti veggi. In Ticino la richiesta dei prodotti svizzeri è in crescita? I prodotti svizzeri sono assai apprezzati e Migros è molto ben posizionata in tale ambito. È infatti il maggior acquirente Evoluzione numeri articoli bio

2005 2006

Cosa vi aspettate per il futuro? Un tema che si annuncia importante è quello della tracciabilità. I clienti vogliono sapere da dove provengono i prodotti, come sono stati lavorati eccetera. È inoltre in aumento l’interesse per la salute (dieta equilibrata) e per l’innovazione. Ultimamente è poi andata crescendo l’attenzione per i «super alimenti», ossia i cibi particolarmente ricchi di nutrienti essenziali.

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Nostrani del Ticino: percentuale vendite nel settore alimentare

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Storia di copertina

ALGHE E INSETTI «FAMOLO STRANO»

Esistono anche scenari molto «arditi» a proposito del nostro cibo di domani. Secondo alcuni esperti, infatti, i problemi alimentari del futuro verranno risolti dagli insetti, che già oggi vengono consumati in ben 1400 specie da due miliardi di persone (soprattutto in Asia). Gli insetti sono ricchi di proteine, grassi, ferro e zinco. Una buona alternativa alla carne e meno inquinante, a patto di avere lo «stomaco» di ingerirli. Poi ci sono i sostenitori delle alghe al posto delle verdure, alghe che già vengono usate per il sushi. L’insalata di mare è ricca di grassi, oli e zucchero e viene considerata la base dell’alimentazione «green» di domani. Rimanendo sott’acqua, alle alghe vengono spesso affiancate le meduse, già presenti nella cucina orientale e sempre più diffuse nei mari anche in seguito alla riduzione di altre specie ittiche. Gastronomia estrema, ma forse non tanto dato che la FAO e anche l’Unione Europea hanno stanziato fondi di ricerca proprio sugli insetti come alimento.

SETTE TENDENZE 1. Onnivori

Mangiano di tutto e senza farsi problemi. Li trovate da McDonald’s come al ristorante veggy. Senza dubbio quelli che se la godono di più. Autentici fatalisti.

dotti e di diminuire gli sprechi. Quando vai dal produttore di carne ti vende mezzo bovino poi sta a te usare anche i pezzi meno pregiati. Questo consente di riscoprire i piatti poveri della tradizione, soprattutto perché le giovani generazioni hanno maggiore coscienza ecologica e si stanno riabituando a cucinare anche gli “scarti”: frattaglie, bucce dei piselli, della zucca. Li cucinano secondo antiche tradizioni e li rinnovano in un’ottica moderna». Ma la ritrovata centralità del cibo è legata alle tante insicurezze attuali, non solo economiche ma anche sociali e culturali. In tempi incerti, ci si rifugia nella concretezza e cosa c’è di più concreto e di più basico del cibo? Si spreca meno, si mangiano cose prima ignorate e si cucina di più a casa. VELOCITÀ IN CUCINA Al di là delle nuove consapevolezze e della necessità di fare maggiormente attenzione al portafoglio quando si fa la spesa, il mercato e le mode esercitano ancora un forte impatto sulle nostre scelte alimentari. Ce lo spiega Anna Zinola autrice di un agile vademecum su come sta cambiando il nostro rapporto con il cibo intitolato Nuovi modelli di 6

consumo alimentare (Tecniche Nuove, 2015) «La maggiore consapevolezza alimentare è un fatto che però riguarda ancora uno zoccolo duro, a mio parere. Per molti tutto ciò che gravita attorno al cibo è divertimento, un evento che coinvolge. Si va alle manifestazioni gastronomiche per farsi il selfie con lo chef di fama e non per imparare a fare la pastafrolla, quella vera. Per tante persone in cucina conta la velocità: i cibi si assemblano più che cucinarli, soprattutto durante la settimana. Da qui il successo, che per me continuerà, dei piatti pronti e dei semi-preparati, come le basi per la pizza e le torte salate, dei surgelati. Quando si ha fretta si ricorre a questo anche se in questo settore comincia a esserci una crescente attenzione alla qualità. Insomma il cibo di servizio non è destinato a sparire, anzi». Le nuove tendenze coinvolgono quindi anche l’industria agroalimentare e la grande distribuzione dove accanto ai prodotti biologici e a filiera corta stanno prendendo terreno i prodotti dell’innovazione: si tratta della gamma del cosiddetto tradizionale evoluto (sughi pronti, oli aromatizzati, condimenti freschi, surgelati, ecc.) e veri e propri nuovi prodotti (alimenti funzionali, ad

2. Locavori ed ecotariani

Di fatto degli onnivori, ma a patto che ciò che gli giunge nel piatto provenga dalle immediate vicinanze e sia prodotto a un basso impatto ambientale. Delle buone forchette con una solida coscienza ecologista.

3. Flexitariani

Sono sensibili al benessere animale e sanno perfettamente che la carne è meglio non consumarla, ma rifiutano l’incasellamento in un rigido stile alimentare. Non si negano la grigliata, se capita a tiro.

4. Macrobiotici

Precedono i vegetariani per il semplice fatto che nella loro dieta includono il pesce e i suoi derivati.

5. Vegetariani

Escludono gli animali e mangiano sia crudo che cotto.

6. Vegani

Odiati (dallo chef Vissani) e amati da molti, sono i più trendy. Escludono latticini, miele e uova.

7. Crudisti

Si nutrono di alimenti crudi purché non superino una certa temperatura. Gente con il termometro in tasca.


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alto contenuto salutistico e di servizio, nutraceutici). Se consideriamo le tendenze in atto nei modelli di consumo alimentare, questa componente di prodotti più «evoluta» è destinata a incrementare la propria presenza rispetto al cosiddetto alimentare classico (pasta, conserve, formaggi, vino, olio). IL PESO DELLE MODE E poi, immancabili ci sono le mode. Quelle stagionali come la quinoa, il succo di melograno e lo zenzero. E mode che secondo Anna Zinola sono destinate a consolidarsi: «È l’epoca degli abbinamenti, della convivenza degli opposti, della sperimentazione, del superamento delle barriere alimentari e questa è una cosa positiva anche se certe sperimentazioni è bene riservarle agli chef che le sanno gestire. Una tendenza destinata ad aumentare è quella degli abbinamenti tra cibo e bevande, cosa che non riguarda più solo il vino. In alcuni ristoranti esiste la carta delle acque minerali, si abbina il cibo al tè, ai cocktail, ai tipi di birra. E sta riscuotendo sempre più successo il sidro e gli altri derivati dalle mele». E sempre maggiore impat-

LA CARNE «ETICA» La decisione di non mangiare carne deriva sia da una scelta etica sia dai timori riguardanti la salute. Per contrastare il fenomeno dell’aumento dei vegetariani, i grandi produttori di carne stanno allora finanziando progetti per produrre della carne in vitro partendo da cellule staminali di suino. Per ora i risultati sono scarsi: in un centro di ricerca olandese sono stati create alcune strisce di muscolo lunghe circa 2 cm e dalla consistenza non dissimile a quella del calamaro. A questo prodotto si dovrà poi aggiungere sangue e grasso vegetale per renderlo in tutto e per tutto vicino alla classica «fettina». Insomma, la strada è ancora lunga e soprattutto costosissima ma l’industria della carne non ha nessuna intenzione di demordere.

to sull’alimentazione ha il tema della salute e del benessere, anche se in questo campo il «fai da te» domina, e non sempre a ragion veduta. Si consumano sempre di più i cosiddetti superfood, i super alimenti ipernutrienti e «curativi» come il mirtillo, le bacche di goji o l’alga spirulina. E si fa più attenzione a quello che manca in un alimento più che a quello che c’è: «È la tendenza dei prodotti “senza”. Senza zucchero, senza lattosio, senza glutine, senza uovo», conclude Anna Zinola. «Un caso da manuale è quello del “senza glutine” che è stato molto spinto a livello di comunicazione e di mercato. Solo una piccola parte di chi consuma alimenti senza glutine è celiaca, gli altri lo fanno per moda o perché convinti che faccia comunque “meglio”. Questa moda del “senza” si allargherà a una gamma sempre maggiore di prodotti perché la clientela immediatamente si immagina che quel “senza” significhi cibo più salutare. Non ponendosi però domande su cosa ci sia al posto della sostanza che manca». Mangeresti degli insetti? Dì la tua sulla pagina Facebook di Ticino7

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Come dove quando

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COSMESI & ESTETICA

I frutti della bellezza È arrivato l’autunno e i suoi prodotti di stagione: impariamo a conoscerne alcuni, sia in quanto fonte di salute sia come alleati della nostra bellezza. Scrive Patrizia Mezzanzanica

O

ltre che deliziosi da gustare, alcuni frutti che compaiono sulle nostre tavole possono diventare veri e propri prodotti di bellezza. Ecco alcuni esempi.

LA CASTAGNA

Ricca di fosforo, acido folico ma priva di colesterolo e glutine, cresce in luoghi lontani dall’inquinamento e si può gustare in molti modi; per esempio, macerata nel vino come si usava nel Medioevo. L’uso più originale che potete farne è come maschera nutriente per i capelli. Bastano 20 castagne lesse, 1 tazzina di olio di germe di grano, 1 cucchiaio di henné neutro e qualche goccia di olio di argan frullati insieme. Tenere l’impasto sui capelli umidi, avvolti da una pellicola trasparente, per 20 minuti. Quindi lavate con uno shampoo neutro.

LA ZUCCA

Disintossicante e antiossidante, è uno degli ortaggi più versatili dell’autunno. Ricca di vitamine e betacarotene, depura l’organismo e ci mantiene giovani. In estetica, può essere la base di un’ottima crema nutriente per il corpo: si ottiene mescolando 1 bicchiere di purè di zucca, 1 bicchiere di latte di cocco e 1 cucchiaino di cannella. Spalmare il composto sulla pelle e tenerlo in posa per 15 minuti. Quindi sciacquare con acqua tiepida.

IL MELOGRANO

Originario dell’Iran e del nord dell’India, oggi è coltiva8

MELE & PERE Dolci e croccanti sono fonte di antiossidanti che possono aiutare a prevenire le malattie croniche e l’invecchiamento. Ricche di fibre e con poche calorie – in media 40 ogni 100 grammi di peso – rappresentano il frutto più adatto alle diete ipocaloriche. A loro volta le pere presentano un’alta percentuale di fibre che, riducendo l’assorbimento intestinale di grassi, aiutano ad abbassare il colesterolo cattivo. Se volete aumentare il vostro apporto giornaliero di fibre e puntate sul gusto, sicuramente la pera costituisce la scelta migliore.

27,7%

to prevalentemente in Messico e California. È conosciuto anche per uso medicinale e come «beauty treatment», si possono utilizzare i suoi semi per una maschera anti-età di tutto rispetto. Basta frullare una manciata di semi (circa mezzo melograno) con 1 cucchiaino di avena, 1 cucchiaino di miele e 1 cucchiaino di olio extra vergine. Una volta ottenuta una consistenza liscia e cremosa, stenderla sul viso per 15 minuti. Risciacquare con acqua tiepida.

L’ARANCIA

Agrume assai diffuso e dalle numerose proprietà. Oltre che ricca di vitamina C, acidi organici, calcio, fosforo, selenio e ferro, l’arancia è drenate, antiossidante, fortifica il sistema immunitario e attiva il metabolismo. Inoltre, la buccia bianca che la ricopre regola l’assorbimento di zuccheri e grassi e aiuta l’intestino. Come maschera di bellezza purifica e illumina la pelle,

svolgendo anche un’azione tonificante. Per prepararla servono solo 1 arancia, 1 cucchiaino di yogurt e 1 cucchiaino di miele. Schiacciare uno spicchio in una ciotola con una forchetta, unire yogurt e miele e applicare su viso e collo. Lasciare per 15 minuti.

L’UVA

Ricca di zuccheri, vitamine, acidi organici, polifenoli e potenti antiossidanti vegetali, è un concentrato di proprietà benefiche. Esiste anche l’ampeloterapia, una terapia che la utilizza come unico alimento per tutta la sua durata. Con l’uva è possibile confezionare uno scrub esfoliante al vino rosso anticellulite, levigante e rivitalizzante. Bastano 5 cucchiai di zucchero di canna grezzo, 2 di miele di castagno, 4 di Merlot, il succo di ½ pompelmo (o di 1 limone). Assemblare gli ingredienti e applicare l’impasto sulla pelle umida delle cosce massaggiando per 5 minuti.

sono i giovani tra gli 11 e i 15 anni che mangiano frutta e/o verdura più di 2 volte al giorno. Il consumo è più diffuso tra le ragazze (32,8%) che tra i coetanei maschi (23%). Sono dati del DSS (2014-’16).

2.000

sono le varietà di frutta esistenti in Svizzera (erano circa 3.000 nel 1900); in un secolo il numero dei frutteti è regredito ben dell’80%. Per informazioni: prospecierara.ch.

21-23.10

a Giubiasco si svolge la 15. edizione di «Sapori e Saperi», rassegna dedicata alla filiera agroalimentare.

OCCHIO AI MIRTILLI La qualità migliore è disponibile proprio a partire dalla metà di ottobre e numerosi studi hanno dimostrato come un concentrato di mirtillo rosso può aiutare a prevenire le infezioni del tratto urinario, alcune infezioni orali, e rallentare la crescita dei tumori al seno, colon, prostata e polmone. Il frutto e il suo estratto in succo sono dei preziosissimi alleati nella protezione della retina, migliorandone la funzione nel suo complesso.


Come dove quando

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ALIMENTAZIONE

La salute nel limone

Un toccasana disponibile tutto l’anno Agrume sempre presente in cucina, il limone ha origini asiatiche: sembra infatti che questo sempreverde crescesse nel sud dell’India, nel Nord della Birmania e in Cina, ma già nel primo secolo era utilizzato anche dai romani. Ecco alcune curiosità e applicazioni: 1. Il succo di limone, costituito al 5% da acido citrico, si usa spesso per evitare l’ossidazione di alimenti come mele, banane e avocado, le cui polpe scuriscono a contatto con l’aria. 2. Il limone toglie i cattivi odori, il grasso e l’olio, sbianca e rimuove alcune macchie. È anche un ottimo disinfettante. 3. Produce corrente elettrica: collegando un limone a uno degli elettrodi, si può alimentare un piccolo apparecchio (per esempio, un orologio digitale).

4. Nel Quattrocento si scoprì che il succo di limone curava e preveniva lo scorbuto (malattia diffusa tra i marinai che si cibavanoperlunghiperiodisolamentecon farine e alimenti privi di vitamina C); solo più tardi si scoprì che questa malattia dipendeva proprio dalla carenza della vitamina C (cioè dell’acido ascorbico) presente in frutta e verdure freschi. 5. Bere un bicchiere di acqua calda con l’aggiunta del succo di mezzo limone il mattino, a digiuno, aiuta a riequilibrare l’intestino: una vera «doccia interna». 6. Davanti al banco della frutta meglio scegliere i limoni più pesanti (ovvero con molto succo), sodi ma morbidi al tatto. 7. I limoni migliori devono essere di colore intenso giallo sole; di solito quelli ben colorati sono anche i più dolci. t7

25 mg

19 mg

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32 mg

40 mg

I FRUTTI PIÙ RICCHI DI VITAMINA C

42 mg

50 mg

54 mg 1.RIBES 2.KIWI 3.FRAGOLE 4.ARANCE/LIMONI 5.MANDARINI

85 mg

6.POMPELMO 7.MELONE 8.LAMPONI 9.CACHI 10.MORE

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PERCHÉ LA SALUTE È TUTTO

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Protagonisti

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SETTE DOMANDE

Giorgio Bronz

Per me la chirurgia estetica è un’appassionante forma d’arte 1 Dottore, esiste un leitmotiv nella sua vita? Il filo conduttore è stato la ricerca della bellezza: nella composizione del piatto che viene portato in tavola, nell’arte, nella contemplazione della natura fino alla scelta degli abiti. Una sensibilità estetica che ho sviluppato presto grazie a mia mamma, una donna molto bella con uno spiccato senso del gusto, e che ho poi condiviso con mia moglie e i miei figli. A livello fisico la bellezza è l’armonia dei tratti. La ricerca del sublime deve però interessare tanto i tratti esteriori quanto quelli interiori. Questa indole mi ha portato, naturalmente, alla chirurgia estetica che vivo come una forma d’arte.

Che peso e che importanza hanno avuto le sue origini? Sono nato e cresciuto ad Airolo. A scuola, a Locarno e Ascona, mi chiamavano «montanaro» con un po’ di disprezzo. Ma sono sempre stato fiero delle mie origini che partono da Bosco Gurin. Un paese di walser a cui devo il cognome e dove ho ancora la casa dei nonni. Un legame ancestrale di cui vado fiero e che tramando ai miei figli: nel futuro vendano tutto ma non quella casa! Vengo da una terra semplice, da una natura magnifica, e quello che ho raggiunto nella vita è stato perché l’ho voluto e creato. 2

3 Che infanzia ha trascorso e quali ricordi conserva? Un’infanzia felice. Mio papà era medico e, oltre alla passione lavorativa, mi ha trasmesso il piacere di stare nella natura. Mi portava con sé nei boschi, sulle vette e a caccia, grazie alla quale ho appreso le prime nozioni di anatomia, anche se avevo solo 5 anni. Dai 12 anni

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IL PERSONAGGIO

Giorgio Bronz, classe 1947, è un chirurgo plastico di fama internazionale. Formatosi in Svizzera, ha ottenuto due titoli FMH in chirurgia generale e in chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva. Ha maturato esperienza presso i più noti chirurghi del settore e nelle maggiori strutture ospedaliere della Confederazione, quali ’Universitätsspital di Zurigo e l’Inselspital di Berna. Dal 1984 ha una sua clinica a Lugano nella quale riceve e opera.

iniziai ad andare in studio con lui, lo osservavo, lo aiutavo e intanto imparavo. 4 Quali sono le chiavi del successo? Sono due: passione e lavoro. Se vuoi qualcosa e hai la forza di volontà, puoi starne certo, la otterrai. Quando ero giovane assistente a Zurigo, prendevo i turni extra di notte dai colleghi per poter operare di più. Ho varie passioni ma la più grande è il mio mestiere, l’unico ambito in cui ho sempre cercato la competizione. Ancora oggi parlo con ogni paziente personalmente e sono il primo a giungere in sala operatoria. 5 Ha tre figli. Che cosa significa per lei essere padre? Abbiamo sempre coltivato la vita familiare. Non appena c’era l’occasione, nei viaggi di lavoro, ho fatto in modo che mia moglie Isabella e i miei figli potessero venire con me. Soprattutto quando erano piccoli e non c’erano vincoli scolastici. Ricordo quando dissi a un insegnante, contrariato all’idea che togliessi i figli per qualche tempo dalla scuola, che avrebbero imparato di più viaggiando che non nell’aula scolastica. Ancora oggi, fare una vacanza assieme per me è una grandissima gioia. Ogni Natale si

va tutti una settimana in montagna per sciare, mangiare e stare insieme! Ci parli dell’amore e delle sue più grandi passioni... L’amore è Isabella. L’ho conosciuta che eravamo ancora ragazzini, dalla Svizzera interna veniva a Airolo per le vacanze estive… Quando sono andato a Zurigo a studiare sono stato ospitato da sua zia. Ricordo che avevo 18 anni e, benché tra noi ci fosse ancora solo un’amicizia, dicevo già che un giorno l’avrei sposata. Da cosa nasce cosa ed eccoci qua con tre bellissimi figli e una vita insieme. Quanto alle mie passioni, amo l’arte e la musica. Quando opero, ho sempre una colonna sonora: dai Beatles a Battisti, da Lucio Dalla ai Rolling Stones fino ai Beach Boys. Amo anche i concerti e le feste! Mi circondo di quadri e sculture poiché l’arte mi ispira. E poi c’è la montagna, con lo sci e la caccia. La natura è sempre bella, che ci sia il sole o la grandine, contemplandola mi ritrovo con lo sguardo perso nell’infinito. Da sempre poi nutro una grande passione per le automobili da corsa. Ricordo che quando mio padre comprò una Lotus facevo l’impossibile per cercare di guidarla di nascosto! 6

7 Una curiosità: sa cucinare? Sì e mi piace. Quando studiavo a Zurigo dividevo la spesa con gli amici e poi ero io a cucinare. All’epoca feci anche un corso di flambé. Il mio piatto forte per restare sul semplice? Direi un buon risotto! Mangiare bene, a casa come al ristorante, significa godersi la bellezza della vita.

Intervista di Keri Gonzato Foto di ©Flavia Leuenberger



Protagonisti

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ORE SETTE

MORCOTE, ORE 7 E ORE 19 DI MERCOLEDÌ 5 OTTOBRE 2016.

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Foto di ©Stefano Ember


Reportage

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Sanità a cinque stelle Nella prospettiva di una migliore sinergia medico-paziente ha assunto sempre maggiore importanza la creazione di ambienti ospedalieri a misura d’uomo e contrassegnati da un’elevata qualità, funzionale e architettonica. Testo di Fabio Martini; fotografie di ©Mélanie Türkyilmaz

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ecarsi a un visita specialistica, sottoporsi a un esame diagnostico, affrontare un periodo di degenza per una patologia o, nei casi di maggiore urgenza, un intervento chirurgico, sono sempre fattori di forte stress e timore per il paziente. Una serie di situazioni che non possono prescindere da quella che, come ha ben descritto lo psichiatra canadese Edward Shorter in un suo celebre saggio (La tormentata storia del rapporto medico-paziente, Feltrinelli), è la relazione terapeutica. Una relazione divenuta oggi ancora più complessa, a dispetto di quello che si potrebbe immaginare, proprio in virtù degli sviluppi nell’ambitodellacomunicazionedigitale. E le ragioni sono svariate: dalla crescente diffusione, anche mediatica, del concetto di prevenzione alla diffidenza, per lo più infondata, nei confronti degli sviluppi delle biotecnologie e della farmacopea; dalla concezione della salute intesa come benessere, forma fisica e aspetto in una cornice per lo più edonistica-consu-

mistica alla disponibilità di conoscenze tecniche attraverso i mezzi di comunicazione e i siti Internet, conoscenze spesso interiorizzate dal pubblico senza la possibilità di valutarne validità e rigore scientifico. Un quadro articolato all’interno del quale l’intervento del medico deve essere attentamente considerato e concepito: non è infatti possibile affrontare «la salute del paziente» alla stregua di un mero obiettivo professionale ma come una condizione multifattoriale, da esaminare caso per caso, tenendo conto delle specificità personali, psicologiche e fisiche. Nella prospettiva di uno sviluppo della adherence medico-paziente (in un’ottica di revisione del vecchio concetto di compliance che implicava piuttosto un rapporto di sottomissione e obbedienza) ha assunto sempre maggiore importanza la creazione di ambienti ospedalieri a misura d’uomo, contrassegnati da un’elevata qualità funzionale e architettonica all’interno dei quali il degente possa sentirsi garantito sia sotto il profilo della

propria privacy sia per quanto concerne il benessere e la sicurezza. UN CANTONE DI ECCELLENZE In questa logica l’offerta ospedaliera in Ticino, includendo i settori pubblico e privato, rappresenta un’eccellenza proprio in virtù della sua capacità di recuperare, citando le parole dell’architetto Renzo Piano, «una visione umanistica dell’ospedale». Al di là delle questioni politiche, sanitarie e di riorganizzazione del piano sanitario cantonale, dei miglioramenti possibili, dei dati tutto sommato confortanti sul rapporto posti letto per abitanti (che si assesta al 5,4 per mille nel 2014, un valore superiore alla media svizzera ma comunque in linea con il resto della Confederazione), nel presente reportage abbiamo preso in esame alcune delle maggiori strutture presenti sul territorio proprio per evidenziarne la qualità ambientale e l’elevata sensibilità espressa verso l’accoglienza del degente, caratteristiche peraltro comuni a tutte le strutture del cantone. 37


Reportage

L’offerta ospedaliera in Ticino, includendo i settori pubblico e privato, rappresenta un’eccellenza proprio in virtù della sua capacità di recuperare, citando le parole dell’architetto Renzo Piano, «una visione umanistica dell’ospedale»

Prospettive e riflessi all’interno del Cardiocentro Ticino

La terrazza della Clinica di Riabilitazione di Novaggio

CARDIOCENTRO TICINO DI LUGANO Inaugurato il 1. luglio del 1999, sorge grazie a una generosa donazione da parte del medico tedesco dr. Eduard Zwick destinata alla realizzazione di un centro di cardiologia e cardiochirurgia di avanguardia in Ticino. Il Centro nell’arco di quasi vent’anni, oltre a collezionare importanti risultati (primo trapianto in Svizzera di cellule staminali in un paziente infartuato nel 2004; primo centro in Svizzera dotato di Cell Factory autorizzata da Swissmedic per la manipolazione delle cellule staminali nel 2008; primo centro in Svizzera a utilizzare la tecnica della Mitra Clip per la riparazione transcatetere della valvola mitrale nel 2009), è stato riconosciuto nel 2012 come «istituto associato» alla Facoltà di Medicina dell’Università di Zurigo, divenendo il primo ospedale universitario del cantone. Struttura privata con vocazione au38

tenticamente pubblica, come attesta la prossimità fisica con l’adiacente Ospedale Civico di Lugano, il Cardiocentro, progettato dall’architetto Giampiero Camponovo, si contrassegna per i suoi spazi capaci di raccogliere la luce naturale attraverso giochi di trasparenze e riflessi e per l’atmosfera serena e accogliente. Nel 2014 è stato inaugurato il Radial Lounge, progettato dall’architetto Tommaso Facchini, un reparto dedicato ai pazienti sottoposti ad angioplastica coronarica per via radiale. Lo spazio – da cui si gode la magnifica vista del lago di Lugano e in cui si inverte l’impostazione tradizionale del letto di ospedale, che vuole il degente con la testa verso il muro –, è stato concepito per accogliere i pazienti nella fasi precedenti e successive all’intervento. CLINICA DI RIABILITAZIONE DI NOVAGGIO (EOC) Dieci anni di lavori di ristrutturazione

e ampliamento, orientati alla riorganizzazione funzionale degli spazi, hanno conferito un nuovo assetto alla Clinica di Riabilitazione di Novaggio (CRN). La struttura, parte della rete REHA TICINO, è specializzata nella riabilitazione muscolo-scheletrica e del paziente oncologico. Immerso in un vasto parco con piante secolari, lo storico edificio d’inizio Novecento – un tempo albergo Beau Séjour – offre tre reparti di degenza stazionaria e un day hospital. Le camere – private, semi private e comuni –, sono tutte orientate verso sud e dotate di ausili per la massima sicurezza del paziente. Un intero piano è adibito al servizio medico e alla diagnostica. Due piani ospitano i servizi di fisioterapia ed ergoterapia. Oltre alla sala per la riabilitazione funzionale, uno spazio per la meditazione, la palestra e la piscina (interna ed esterna) per terapie individuali e di gruppo, sono presenti


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Sala d’aspetto nell’Ospedale Civico di Lugano (EOC)

Servizio in camera alla Clinica Sant’Anna

ambienti comuni e una terrazza panoramica con vista sul Malcantone e il lago Ceresio. Dal punto di vista alimentare viene proposta una cucina basata sui criteri della piramide alimentare, contrassegnata dal marchio Fourchette verte. Tutti questi elementi positivi favoriscono la salute e il benessere dei pazienti che beneficiano di cure riabilitative inter-multidisciplinari secondo standard di qualità internazionali. NEUROCENTRO DELLA SVIZZERA ITALIANA (EOC) Collocato all’interno dell’Ospedale Civico di Lugano e attivo dal 1. luglio 2009, il Neurocentro della Svizzera Italiana (NSI) si costituisce come struttura in grado di coordinare le diverse specialità mediche nell’ambito delle Neuroscienze cliniche, offrendo ai pazienti un approccio alla malattia e un trattamento delle patologie neurologiche all’avanguardia e sicuri, che

considerano il percorso diagnosticoterapeutico e riabilitativo del paziente neurologico dalle prime ore della malattia fino al rientro a domicilio. Attualmente la struttura conta 35 letti di degenza, 4 letti di day hospital, 6 letti nella Stroke unit, nonché diversi ambulatori specialistici. Vi operano oltre 130 professionisti, suddivisi tra medici, infermieri, tecnici, neuropsicologi e ricercatori. Malattie come l’emicrania, le demenze, l’epilessia, il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla e – considerando le emergenze – i trauma cranici e gli ictus, necessitano di una presa in carico sempre più pluri ed interdisciplinare. CLINICA SANT’ANNA DI SORENGO Nota fin dalla fondazione per il suo reparto maternità (circa 900 le nascite all’anno) la struttura è situata su una collina che si affaccia sul lago di Lugano

e vede tra i suoi punti di forza la grande preparazione del personale medico ed infermieristico, tecnologie all’avanguardia, la possibilità di ricevere trattamenti alberghieri e una grande attenzione personalizzata verso i bisogni dei pazienti. Il Sant’Anna dispone di un’ampia offerta sanitaria, come le già citate discipline legate alla cura e alla salute femminile, l’oncologia, la medicina interna e la chirurgia generale, oltre a un reparto di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica e un Centro di medicina preventiva (Nescens). La clinica dispone di 80 posti letto ed accoglie i pazienti sia in suite sia in junior suite, camere private, semiprivate e comuni. All’interno della struttura è attivo un avanzato servizio di ristorazione in grado di soddisfare le esigenze degli ospiti (dai menù standard fino a offerte personalizzate) con particolare attenzione alla scelta di alimenti freschi e genuini. 39


Ticino e non solo

MOBILITÀ & SICUREZZA

Relax al volante È uno degli errori più comuni che si commettono in auto: la posizione di guida e la triangolazione pedali-sterzo-sedile sono infatti fondamentali per avere uno stile, una visibilità e una prontezza ottimali mentre si circola. E aiutano a evitare quei fastidiosi e dolorosi mal di schiena. Scrive Giancarlo Fornasier gate con un angolo di circa 100/120 gradi. Regolate l’altezza del sedile in modo da avere i fianchi leggermente al di sopra delle ginocchia. Posizionate le braccia, in modo da tenere il palmo della mano comodamente appoggiato sulla parte superiore del volante. Il cavo popliteo dietro al ginocchio deve essere libero dalla pressione del sedile, al fine di consentire un buon reflusso venoso.

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na corretta postura al volante del proprio veicolo è fondamentale non solo perché aiuta a guidare meglio: una posizione sbagliata non di rado porta a cronici dolori alla colonna vertebrale, soprattutto tra chi è entrato negli «anta» e passa molto tempo al volante. Assumendo una posizione corretta invece si possono limitare i dolori sia alla zona bassa della schiena (la lombalgia) sia alla zona più alta (la cervicalgia). Tra gli errori più comuni vi è, per esempio, quello di tenere una distanza eccessiva dal volante: si pensa di stare comodi perché si è allungati, ma in questo modo si tengono in tensione i muscoli della schiena. In generale, in auto non si cura molto la posizione di guida, forse perché molte persone tendono a sottovalutare il tempo della propria vita trascorso nell’abitacolo e i danni che si reca al corpo seduto per 2-3-4 ore al giorno in modo innaturale, costringendo la 40

colonna vertebrale ad assumere una posizione diversa da quella fisiologicamente corretta. Per questo motivo la conformazione del sedile, il tipo di strada percorsa, ma anche le gomme gonfiate correttamente e l’efficienza delle sospensioni hanno una rilevanza particolare nel favorire o meno l’insorgenza di dolori identificati genericamente come «mal di schiena». UNA CORRETTA POSIZIONE IN SETTE MOSSE Dopo pochi minuti al volante la vostra schiena fa male e la muscolatura delle braccia e del collo si indurisce? Ecco alcuni consigli su come sedersi bene all’interno dell’auto, in modo da correggere la postura e stare comodi a garanzia anche di una maggior attenzione alla strada e alla sicurezza nella guida.

1 DISTANZA DAL VOLANTE E DAI PEDALI Con i piedi in appoggio sui pedali, le gambe devono essere leggermente pie-

2 LA POSTURA PIÙ ADATTA Testa, collo, spalle, devono essere il più possibile allineati senza tensioni. In questo modo la schiena manterrà la lordosi lombare fisiologica, ovvero la sua curvatura naturale. Meglio utilizzare il supporto lombare del sedile che facilita il mantenimento della lordosi: se il vostro sedile non ne sia già equipaggiato, basta uno spessore con un diametro di circa 5 cm, che aiuta a mantenere la curvatura fisiologica del tratto lombare come nella posizione eretta, ottenendo così una diminuzione del carico vertebrale. I vantaggi non si limitano solamente alla schiena: stando dritti infatti la cassa toracica e l’addome si dilatano, evitando quindi di comprimere i polmoni e gli organi interni, migliorando sensibilmente la qualità della respirazione. 3 INCLINAZIONE DELLO SCHIENALE Le spalle devono essere appoggiate saldamente contro lo schienale del sedile. Regolate lo schienale a circa 15/20 gradi rispetto la verticale e tenete le mani sul volante nella posizione corrispondente alle ore «9 e 15». La distanza del sedile deve inoltre consentire di raggiungere il volante senza piegare in avanti le spalle, in questo modo queste ultime sono per forza appoggiate allo schienale, posizione necessaria per mantenere la postura corretta. Come prevenzione può essere utile un supporto lombare (vedi capitolo precedente). Durante i lunghi viaggi,


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Accessori / IL VOSTRO SEDILE NON VI BASTA? LA HOMEDICS PRODUCE VARI COPRISEDILI, TRA I QUALI L’ «SBM-600H-EU»: DOPPIA ZONA DI MASSAGGIO (SPALLE E SCHIENA), MASSAGGIO SHIATSU, MASSAGGIO CIRCOLARE, MOVIMENTI VERSO L’ALTO E VERSO IL BASSO E MASSAGGIO IN 3D. IL TUTTO GRAZIE A TESTINE IN GEL E RISCALDANTI.

fate delle brevi soste ogni ora e mezza, per muovere qualche passo e fare qualche esercizio di stretching (in particolare della parte posteriore degli arti inferiori).

4 IL POGGIATESTA La parte centrale del poggiatesta deve essere alla stessa altezza delle orecchie. Tra la testa e il poggiatesta ci deve essere una distanza pari a due dita (2-3 cm). Verificate periodicamente che il poggiatesta sia nella corretta posizione. La mobilità articolare del collo e del busto in auto risultano di fondamentale importanza per un guida corretta. Inoltre, il poggiatesta è assai prezioso in caso di tamponamento. 5 PORTAFOGLIO IN TASCA Stare seduti a lungo con il portafoglio nella tasca posteriore dei pantaloni e anche grosse monete può causare una contrazione da difesa da parte dei muscoli glutei e piriforme, e generare dolore oltre a provocare l’infiammazione del nervo sciatico. Ricordarsi dunque di togliere

CHECK LIST (PRIMA DI PARTIRE) VERIFICARE CHE IL CAVO POPLITEO (LA PARTE POSTERIORE DEL GINOCCHIO) SIA LEGGERMENTE STACCATO DAL SEDILE. CON LA TESTA ESSERE CERTI CHE IL POGGIATESTA SIA VICINO ALLA NUCA. IL TRATTO LOMBARE DEVE ESSERE IN LIEVE LORDOSI (OVVERO AVERE LA SUA NATURALE CURVATURA): SE NECESSARIO METTERE UNO SPESSORE DI CIRCA 5 CM TRA IL SEDILE E LA VOSTRA SCHIENA. CONTROLLARE L’ALLINEAMENTO DEI SEGMENTI TESTA-BUSTO-BACINO. PRESTARE ATTENZIONE AL FATTO CHE SEDILE E BRACCIA SIANO ALLA GIUSTA DISTANZA. VERIFICARE CHE IL VOSTRO COLLO RUOTI LIBERAMENTE SENZA DOLORE. L’AVAMPIEDE DEVE ESSERE CORRETTAMENTE POSIZIONATO SUI PEDALI.

il portafoglio e altri oggetti dalla tasca dei pantaloni prima di sedersi alla guida.

6 CINTURE DI SICUREZZA E ABITI COMODI Sembrerà una banalità ma anche la cintura va allacciata con un minino di attenzione, con la parte orizzontale della stessa più stretta possibile sul bacino: dopo averla tirata bene va collocata il più in basso possibile sulle ossa del bacino. Attenzione: non sulla pancia, come sovente si osserva. Inoltre, non si dovrebbe guidare con abiti che limitano la mobilità del conducente, come giacche strette o troppo ingombranti: in inverno, i cappotti possono interferire con la sterzata, così come con la posizione del sedile e l’operatività delle cinture di sicurezza. Scegliete abiti leggeri e comodi. 7 ENTRATA E USCITA DALL’AUTO Il torace e gli arti inferiori dovrebbero mantenere una buona mobilità articolare, in questo modo evitate movimenti eccessivi di torsione del busto.

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Tendenze

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Frutta e verdura nel bicchiere

CENTRIFUGHE O ESTRATTORI?

Gli estrattori di succo a freddo rappresentano l’innovazione del momento nel campo degli elettrodomestici se si vuole seguire una alimentazione «veggy» e tutta salute. Scrive Eugenio Klueser

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rutta e verdura fanno bene e, secondo le più recenti indicazioni della Società Svizzera di Nutrizione (sge-ssn.ch), ne dovremmo consumare ben cinque porzioni e almeno 600 grammi al giorno. Un’indicazione che molti ignorano, perché non apprezzano la consistenza della frutta e della verdura, o semplicemente perché il classico toast a pranzo risulta più pratico. Con i bambini, poi, una regolare dieta «green» è una vera impresa! Se si fa fatica a mangiare frutta e verdura, molto più semplice e immediato è però assumerle sotto forma liquida ed ecco che entra in gioco una gamma di elettrodomestici di ultima generazione capaci di trasformare rapidamente qualsiasi tipo di vegetale in una bevanda. Si tratta degli estrattori di succo a freddo, oggi considerati strumenti insostituibili da chi segue uno stile di vita vegetariano oppure semplicemente salutare. Il loro funzionamento è molto semplice: niente lame che sminuzzano, niente centrifughe ad alta velocità, niente calore. Solo il movimento di una vite senza fine, chiamata coclea, che cat-

tura i pezzi di frutta e verdura e li strizza, pressa e spreme con metodo fino a separare il succo dalle parti di scarto. L’azione è incessante ma non brusca perché il motore degli estrattori – detti anche slow juice – procede tra i 40 e gli 80 giri al minuto così da non generare quel calore che è dannoso per le qualità benefiche dei succhi. NUTRIENTI INTATTI Minerali, enzimi, vitamine e sostanze nutritive rimangono intatti, consentendo di gustare una bevanda totalmente privadeglizuccheri,degliaromi e dei conservanti presenti

QUALE SCEGLIERE? I neofiti possono cominciare con un RVG Juice Art, che unisce buone prestazioni a un prezzo contenuto, inferiore nel modello base ai 100 franchi (rgv.it). Vegetariani e vegani apprezzano la versatilità degli estrattori della Hurom serie Hu (huromitalia.it), apparecchi semi-professionali capaci di «lavorare» anche foglie e radici dure (da 300 franchi in su). Per chi vuole stare sul «nazionale» ottimo è il Multi Slow Juicer della Solis (solis. com) capace di lavorare ingredienti duri e morbidi e disponibile attorno ai 300 franchi. Se poi si vuole il massimo ecco gli estrattori professionali della coreana Angel (angel-juice.ch) adatti pure per aghi di pino ed erbe officinali! Il prezzo: più di 1000 franchi per il modello base. 42

nei prodotti industriali. Una bevanda più digeribile di frutta e verdura intere, ricca di sostanze nutritive facilmente assorbite dall’organismo perché in forma liquida. Un estratto rapidamente assimilabile perché la digestione di un liquido richiede circa 15 minuti contro le 3 ore di un cibo. Inoltre gli estrattori sono versatili: si possono preparare pesti, marmellate, zuppe, sorbetti e gelati usando direttamente frutta congelata! Mentre gli scarti, che risultano ben separati dal succo, sono ottimi per sughi e soffritti. Gli estrattori a freddo, quindi, garantiscono svariate soluzioni e soprattutto tanti bicchieri di salute, facili da proporre anche ai bambini e a disposizione anche a chi vuole fare una pausa a base di frutta e verdura durante la giornata lavorativa. Insomma, oggi i 600 grammi «vegetali» previsti nella dieta quotidiana possono essere tranquillamente sostituiti con un litro circa di succo estratto e non ci sono più scuse per non «mangiare» un po’ più sano.

Si tratta di modi entrambi ottimi per assumere facilmente frutta e verdura. Le centrifughe hanno il vantaggio di costare meno e di regalare un prodotto più ricco di fibre. Lavorano però con motori che girano a migliaia di giri al minuto e quindi generano calore: il prodotto finale perde una parte delle proprie qualità. Il succo presenta poi al suo interno pezzetti e pezzettini che solitamente non incontrano i gusti dei più piccoli e di coloro che evitano abitualmente frutta e verdura. La capacità di estrazione è poi a tutto vantaggio degli estrattori: con una media del 30% in più rispetto alle centrifughe fino ad arrivare ai prodotti top della gamma capaci di estrarre in pratica il 100% del succo da frutta e verdura.


Tendenze

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Fatti, non parole n. 138

IN FORMA IN SETTE MINUTI

Anche in ufficio stessomomentoepossono«riposare» quando non sono coinvolti dal lavoro d’allenamento. Lo stesso principio viene applicato anche per gli esercizi che interessano il sistema cardiovascolare.

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econdo recenti studi effettuati negli Stati Uniti, le ore passate in palestra a sudare sui pesi o sul tapis roulant non sarebbero indispensabili. Infatti, per l’ultimo studio pubblicato dall’American College of Health & Fitness Journal e ripreso dal New York Times, sarebbero sufficientisetteminutialgiornopersoddisfare la necessità di uno sforzo ad alta intensità pari a una corsa prolungata e a una seduta in sala pesi («pochi minutidiattivitàfisicastudiataepraticata ad alta intensità equivalgono a ore di corsa», sostengono gli autori della ricerca Chris Jordan e Brett Klika). La solita «formula magica» buona a farci sognare un fisico statuario e tonico?Nonesattamente.L’importante è avere a disposizione una sedia e una parete e il gioco è fatto.

BUONE E CATTIVE NOTIZIE I 12 esercizi proposti, completati ognuno in 30 secondi e in una determinata sequenza, vanno intervallati da un breve periodo di riposo di circa 10 secondi. Il concetto proposto dagli studiosi, che in America è esploso già da qualche anno e che si sta lentamente espandendo anche in Europa si chiama allenamento a circuito e ad alta intensità. Il segreto sta nell’ordine col quale si completano gli esercizi: all’esercizio per i muscoli dell’arto superiore (flessioni) segue quello per i muscoli dell’arto inferiore come gambe e glutei (piegamenti delle ginocchia). Ciò significa che i due gruppi muscolari non sono mai attivi nello

LA SCALA DEL DOLORE Detta così può apparire semplice, e in parte lo è. L’aspetto essenziale è che gli esercizi debbono essere eseguiti in rapida successione. L’intensità si aggira infatti intorno a un buon 8 su una «scala del dolore» che va da 1 a 10. In pratica, come spesso capita nella vita reale, si fatica. «Detta in maniera semplice: quei sette minuti dovrebbero essere sgradevoli. Il vantaggio è che dopo sette minuti il gioco è fatto», sottolinea Jordan. In conclusione: non è una passeggiata. Ma vale la pena provare. E poi si tratta solo di sette minuti. Vi sembrano troppi? Per scoprire di più date un’occhiata a 7minuteworkout.jnj.com/blog. t7

SETTE POSIZIONI 1

Ci occupiamo anche di genealogia. Alla riscoperta delle varietà antiche. Alcune delle antiche varietà di verdura stanno vivendo oggi una rinascita alla quale abbiamo dato anche noi un importante contributo. Insieme a ProSpecieRara ci impegniamo già dal 1999 per tutelare costantemente la varietà delle specie animali e vegetali. Per questo nei nostri supermercati sono circa 120 gli articoli contrassegnati con il label di qualità Pro Specie Rara, che si distinguono inoltre per l’ottimo gusto. <wm>10CAsNsjY0MDQx0TW2NDQzMwIAcSGatw8AAAA=</wm>

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fatti-non-parole.ch

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Tendenze

STILE

Tuta sì, ma chic

Dal palco alle passerelle

Che sia glamour o casual, sportiva o elegante, questo capo, grazie alle rivisitazioni e all’apporto di tagli ed elementi originali, è diventato un cult del guardaroba femminile, con inaspettate origini svizzere. Scrive Marisa Gorza

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niziamo citando lo scollatissimo esemplare in seta verde smeraldo sfoggiato da January Jones in occasione degli Emy Awards, per non parlare dei luccicanti prototipi di Gwen Stefani e di Rachel McAdams sciorinati sul tappeto rosso del Festival di Cannes. Non c’è nulla da dire: la tuta «veste» con scioltezza, un tutt’uno svelto che non richiede studio di abbinamenti. Oltre a essere perfetta sia by day che by night e a risolvere il dilemma del «cosa mi metto» in svariate occasioni, la tuta non conosce stagioni. A manipolare la sua anima eclettica, sono i tessuti o i materiali che, secondo il clima, variano da impalpabili trame setose al denim dei jeans, fino alle lane calde e corpose della jump suit per le giornate più fredde. Non senza quel tocco sartoriale che la rende speciale, nobilitando le sue origini prettamente pratiche e popolaresche. Non vi lesinerò gli esempi dal momento che io stessa sono una vera fan del genere. L’ABITO ESSENZIALE Nel 1919, nell’ambito del movimento futurista, Thayaht, pittore e stilista svizzero, inventava un abito da uomo di forma essenziale in opposizione alla moda borghese del tempo. Un unico pezzo che comprendeva camicia, giacca e pantalone, difatti «tuta», nelle intenzioni dell’artista valeva per «tutta». Quanto alla «t» perduta, veniva sostituita dalla «T» di tuta. Un gioco visionario in linea con il tumulto di immagini scatenate dalla corrente culturale. Per la verità la tuta esisteva già e sicuramente i futuristi ne colsero lo spunto, non senza qualche connotazione ideologica. Si trattava della tenuta usata dagli operai e dai metalmeccanici delle fabbriche, quale capo comodo e protettivo, tant’è che l’operaio prese l’appellativo di «tuta blu». Il suo

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Consigli/ EVITATE DI SCEGLIERE UN MODELLO ECCESSIVAMENTE ADERENTE E FASCIANTE PERCHÉ L’EFFETTO NON SARÀ RAFFINATO MA VOLGARE, SPECIE SE PRESENTA UNA FANTASIA MACULATA. INFINE LA LINGERIE: NIENTE SLIP CHE SEGNANO I FIANCHI E I GLUTEI PREFERENDO MODELLI SENZA CUCITURE.

NOTE DAL PALCO Rock’n’roll suit

nome popolare era «toni», forse dal diffuso nome Antonio. Come capo maschile modaiolo non ebbe un gran successo, ma la strada verso le passerelle femminili era aperta. Cominciò Elsa Schiapparelli nel 1940 a far sfilare la shelter suit, poi Emilio Pucci la inseriva nella couture, mentre Paco Rabanne negli anni Sessanta dava il via alla moda spaziale con la jump suit in materiale metallico e scintillante. La tuta già brillava quale stella del guardaroba. SUCCESSI IN PASSERELLA E ora dopo i successi dell’estate continua a essere gettonata da un gran numero di donne che ne apprezzano le potenzialità e la eccellente vestibilità. Esemplari che possono uscire da soli nei primi giorni d’autunno per lasciarsi poi avvolgere da un cardigan oversize o da uno scialle, infine per scivolare con nonchalance sotto il trench o il cappottone invernale. Qualche interpretazione? Ce ne sono per tutti i gusti e necessità e ve ne propongo un perfetto eptagono: 1. Lo stilista Nicolas Ghesquière per Louis Vuitton ha realizzato una serie di modelli pieni di colore e di tagli e intagli ergonomici. Come la tuta color block, scolpita nel più adesivo dei tessuti stretch. Si indossa con massicci anfibi stringati che ne sdrammatizzano la matrice sexy. 2. Corolle, volant, nastri e arricciature si mescolano nella jump suit dal sapore romantic-vittoriano disegnata da Alessandro Michele per Gucci Cruise. Però il cinturone in cuoio

corposo, chiuso dalla fibbia dalla doppia «G», funge da forte richiamo a un disincantato gusto attuale. 3. Il disinvolto stile parisienne di Chloé come sempre sa interpretare ogni mood e personalità con l’abito appropriato. Ideale per una provetta biker la grintosa combinaison in pelle nera che termina infilata negli stivaloni dalle sette leghe. 4. La passerella di Alberta Ferretti, è gratificante e coccolosa, perciò abbonda di abiti in velluto, sete e rasi impalpabili. Stessa ricerca materica per la morbida tuta stile pijamas che si scalda con la stola di pelliccia o con il cappotto in cashmere dalle delicate tinte brumose. 5. Scelta sicura con la tuta di Luisa Spagnoli in crêpe dai calzoni a zampa e dal profondo scollo a V. Ha una doppia vita per la sua particolare costruzione che può ospitare la camicia bianca giusta per pomeriggio, oppure sfoggiata da sola nelle serate di festa. 6. Vestibilità glamour e divertente con le coloratissime tute di Elisabetta Franchi. Sono di forte impatto scenico per il corpino in chiffon dalle trasparenze mitigate da incrostazioni di pizzo chantilly che si unisce in vita ai pantaloni dal taglio perfetto. 7. Un impeccabile tailoring nella seta georgette e nel raso rigorosamente neri per l’interpretazione di Max Mara, così chic da sostituire con piglio moderno il classico «little black dress». Dettagli come la cintura da smoking e i ricami gioiello la rendono decisamente sofisticata. Da non dimenticare i sandali da sera dal tacco svettante.

Meglio soli che male accompagnati? Così si dice, ma cosa succede quando gli amici ti chiedono insistenti «come mai sei ancora single»? Ci pensa Rihanna a dare una risposta agli adorabili impiccioni con i piccanti testi delle sue canzoni, tipo «not everybody knows how to work my body...». La scatenata cantante barbadiana, nota anche per i suoi outfit trasgressivi, spesso si presenta sul palco inguainata in tute adesive e audaci. Un look assolutamente coerente con il suo personaggio eccessivo e debordante. Ma il vero pioniere della jump suit sui palcoscenici rock è stato senza dubbio Elvis Presley che ne fece il suo capo icona in colori sgargianti, collettoni, borchie e pietruzze. Senza dimenticare gli esemplari che vestiva David Bowie per interpretare il suo alter ego androgino, l’alieno Ziggy Stardust. Ma nell’elenco andrebbero inclusi anche Marc Bolan, Gary Glitter, la band degli Slade e i raffinati Roxy Music. Il «glam-rock» era storia. In questa cornice i musicisti esprimevano atteggiamenti effeminati e provocatori, esasperando la presenza scenica e l’ambiguità sessuale. E in tutto questo la nostra tuta, fasciando corpi ed evidenziandone plasticità e attributi, ha fatto di sicuro la sua parte.

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Relax

STELLE & CURIOSITÀ L’OGGETTO Lo spazzolino

Astroparade

di Betty

Se il Leone, in virtù dei suoi slanci creativi, guadagna posizioni, il Capricorno primeggia grazie a un momento di espansione emotiva. Il Sagittario, eccessivamente rancoroso, resta in coda

I bambini non lo amano, nonostante la pressione a farne buon uso da parte di mamme e papà, ma con l’adolescenza diventa un oggetto familiare e quotidiano. Parliamo dello spazzolino da denti, che come antenati ha avuto semplici ramoscelli ricavati da piante con proprietà antisettiche, per esempio, la Salvadora persica, utilizzata nel mondo islamico, o la Azadirachta indica, comune fra i nativi d’America. Ma l’invenzione dello spazzolino come lo conosciamo oggi la si deve a William Addis, un carcerato che, nel lontano 1770 durante la sua prigionia, creò il primo prototipo. Una volta uscito di galera, grazie alla sua brillante idea, divenne ricco e rispettato. Brevettato dai soliti americani nel 1857, acquista popolarità solo dopo la Seconda guerra mondiale, dato che i soldati avevano l’obbligo di farne uso. L’invenzione del primo spazzolino elettrico è invece tutta elvetica: si tratta del Broxodent, concepito in Svizzera nel 1954 dal dr. Philippe-Guy Woog. Oggi gli spazzolini da denti, dalle caratteristiche assai avanzate, hanno reso l’igiene orale una normale prassi. L’atto di lavarsi i denti non è però sempre stato ben visto: nell’Inghilterra di Enrico VIII, avere i denti neri per l’abuso di zucchero, prodotto pregiato al tempo, era segno di distinzione e ricchezza. Ma non vogliamo neanche lontanamente immaginare le conseguenze per l’alito, e non solo, dei nobiluomini inglesi.

ISTRUZIONI PER L’USO Sette regole per sentirsi in pace di Walter Mariotti 1. La buona salute va a letto presto e si alza presto. Non è 46

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CAPRICORNO

Un’ottima Venere sostenuta da una favorevole Luna renderà particolarmente pregnanti le giornate comprese tra il 25 e il 27 ottobre. È un momento positivo per la vostra vita relazionale e futura. Inoltre, Marte nel segno vi rende particolarmente determinati. Assai persuasivi i nati nella seconda decade.

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LEONE

«Qualunque cosa sia la creatività», ha affermato lo scrittore britannico Brian Aldiss, «è certamente un frammento della soluzione del problema». Un buon punto di partenza, sia per quanto riguarda la vita sentimentale sia per le attività professionali, in specie quelle artistiche. Più riservati dal 25 ottobre.

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CANCRO

«L’uomo è l’animale più intelligente. L’uomo è colui che stila tale classifica» (è una delle leggi di Murphy). Possedete gli strumenti per affrontare la realtà con disincanto e lucidità. Con Luna, Marte, Plutone e Urano in reciproco aspetto resterete centrati sui vostri obiettivi canalizzando al meglio le energie.

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Fidanzamenti, matrimoni, trasferimenti in un’altra città, insomma, grossi cambiamenti in vista. Ma attenzione: l’opposizione di Giove spinge verso l’amplificazione delle aspettative. Restate con i piedi per terra e prudenza con le parole.

John Kennedy ebbe una volta a dire che «Il coraggio della vita è un magnifico miscuglio di trionfo e tragedia». Il coraggio certo non vi manca – Marte fra l’altro vi è sfacciatamente favorevole – ma cercate di essere prudenti. «C’èunastanchezzadell’intelligenzaastratta,cheèlapiùspaventosadelle stanchezze. Non pesa come la stanchezza del corpo, né inquieta come la stanchezza della conoscenza emotiva. È un peso della coscienzadel mondo»,(FernandoPessoa).

quindi facile incontrarla per chi vive nel XXI secolo. 2. Secondo alcuni star bene dipende al 90% da cosa si mangia. Un altro motivo per non essere allegri. 3. La fisica dei quanti conferma però che il pensiero influenza la materia. Peccato solo che

Mercurio nel segno amico dello Scorpione si rileva assai benefico per le prime decadi. Nuovi stati di coscienza e sbalzi umorali provocati dall’opposizione lunare nelle giornate comprese tra il 25 e il 27. Cambiamenti in arrivo. Si accendono antiche malinconie. Cresce l’esigenza di avere maggiori attenzioni da parte del partner. Disturbata la sera del 25 da un inquieto transito lunare. Restate in compagnia di chi più amate, ma se il caso lo vuole, va bene anche da soli. «Col mioex marito», ha detto una volta Mia Farrow, «c’eravamo innamorati a prima vista. Forse gli dovevo dare una seconda occhiata». Un monito da tenere a mente prima di prendere decisioni. Ragione o sentimento? Questione eterna.

non basti voler star bene per riuscirci. 4. Einstein sosteneva che la felicità sta in una vita sobria. Per lui però era facile, perché aveva tutto il resto. E molto di più. 5. In ogni caso, basta accontentarsi. Evitando ristoranti, auto, vacanze, moda, cultu-

Dal 24 ottobre Mercurio transita nel vostro segno rinnovando le vostre energie intellettuali. Probabilmente riceverete una comunicazione sull’andamento di un progetto da poco iniziato. Una Venere folle vi spinge allo shopping compulsivo. Smuovete la vostra inerzia e ricordate quanto affermava Steve Jobs: «Io penso che se fai qualcosa e risulta abbastanzabuona,dovrestiandareavantiafare qualcosa di meraviglioso, non aspettare troppo. Pensa solo alla prossima cosa».

Il rancore corrode: «È una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto. È una follia condannare tutte le amicizie perché una ti ha tradito» (Antoine de Saint-Exupéry). Ricordate che siete i primi a non essere perfetti.

ra, affetti. 6. Se non si riesce con il punto precedente, provare a ridurre mogli/mariti, amanti/amici e figli/figlie. 7. Se anche il punto precedente è difficile, rimandare tutto al futuro. Tanto, come sosteneva Paul Valery, non è più quello di una volta.


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1. Sport invernale w 10. Il rischio del giocatore w 11. Lo Jacopo di Foscolo w 12. Raccontare w 13. I confini di Rovio w 14. Terna w 15. Una delle Piccole donne w 16. Il pronome che mi riguarda w 17. Ebbe diciannove figli w 20. La pigna tropicale w 21. Competizione w 23. Lo cela il baro w 25. È bella ma stupida w 26. Aspira all’Oscar w 28. I confini di Balerna w 29. Paladini w 30. Germania e Svezia w 31. Era w 33. Granturco w 35. Il liquore della Giamaica w 36. La città di uno storico concilio w 38. Paesi Bassi w 39. E’ vicino a Varenzo w 40. Il noto Ventura w 42. Cerimonia w 44. Sacca, sporta w 46. Vergogna w 48. Mezza tara w 50. Il nome di Fleming w 51. Cantone svizzero w 52. Spietato, malvagio

VERTICALI

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La soluzione verrà pubblicata sul numero 45

Risolvete il cruciverba di Daniela e trovate la parola chiave. Per vincere il premio in palio, chiamate il numero 0901 59 15 80 (CHF 0.90/chiamata) entro il 27 ottobre e seguite le indicazioni lasciando la vostra soluzione e i vostri dati. Oppure inviate una cartolina postale con la vostra soluzione entro il 25 ottobre a: Twister Interactive AG, “Ticinosette”, Altsagenstrasse 1, 6048 Horw.

1. Famoso stadio di Madrid w 2. È vicino a Moleno w 3. Il giorno trascorso w 4. Approdo w 5. È nato con la camicia w 6. Le segnano le lancette w 7. Nuovo Testamento w 8. Affermare w 9. Tra Iragna e Lodrino w 15. Macigno w 18. Il Calcio del chimico w 19. Grossa imbarcazione w 20. Altare pagano w 22. Città del Messico w 24. La trama del tessitore w 26. Precede la semina w 27. Egli w 29. Le iniziali di Cerusico w 32. Nel centro di Roma w 34. Il nome di Vivaldi w 37. Fiumiciattoli w 41. Ripidi w 43. Il fedele amico dell’uomo w 45. Mezza sala w 47. Sigla radiologica w 49. Malta e Spagna

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PREMIO IN PALIO: 100 FRANCHI IN CONTANTI

ticino7 TIRATURA CONTROLLATA 63.212 copie CHIUSURA REDAZIONALE Venerdì 14 ottobre 2016 EDITORE Teleradio7SA,Muzzano AMMINISTRAZIONE viaIndustria,6933 Muzzano tel.091960 33 83 / fax.0919603155 DIREZIONE, REDAZIONE, COMPOSIZIONE E STAMPA CentroStampa Ticino SA viaIndustria, 6933 Muzzano tel.091960 33 83 / fax.0919682988 ticino7@cdt.ch www.ticino7.ch www.issuu.com/infocdt/docs ticino7è su Facebook STAMPA (cartapatinata) Salvioniartigrafiche SA Bellinzona TBS,LaBuonaStampaSA Pregassona PUBBLICITÀ PublicitasAG,Daniel Siegenthaler Muertschenstrasse39,Postfach 8010Zürich tel.058680 95 92 / 0796357222 daniel.siegenthaler@publicitas.com DATI PER LA STAMPA riviste@publicitas.com publicitas.ch/riviste ANNUNCI LOCALI PublicitasLugano tel.058680 91 80/ fax.0586809171 lugano@publicitas.ch IN COPERTINA Cibofashion (foto ©Moori)

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La soluzione del Concorso apparso il 7 ottobre è:

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Tra coloro che hanno comunicato la parola chiave corretta è stata sorteggiata: Marisa Chollet 6926 Montagnola Alla vincitrice facciamo i nostri complimenti! 47


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