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SETTE DOMANDE

Lara Gut: è vero, non tutti mi amano

NUMERO 36 / 2 SETTEMBRE 2016 / CON PROGRAMMI RADIO 9 TV DAL 4 AL 10 SETTEMBRE

VITA DA CANI Perché gli animali domestici sono i nuovi figli

CORRIERE DEL TICINO / LA REGIONE  CHF 3.7

12


E L L E D M U B L A E N I R U G I F * O T I U G R AT

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Il mondo della fattoria da collezionare. * Tutti i membri Famigros riceveranno gratuitamente l’album di raccolta dal 30.8 al 19.9.2016 presentando la loro carta Famigros o Cumulus alla cassa, fino a esaurimento dello stock. Diventa ora membro su www.famigros.ch/iscrizione

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Sommario

ticino7

storia di copertina

04

04 cover story vita da cani di Paride Pelli

come dove quando

08

08 abitare case pensanti di Fabio Martini 10 in forma in sette minuti yoga non stop di Keri Gonzato

protagonisti

12

12 sette domande lara gut di Paride Pelli 14 ore sette mendrisio di Flavia Leuenberger

tv e radio

15 dadomenica4asabato10

Scopri la programmazione settimanale completa in ticino e in europa di tv e radio per rimanere sempre informato e non perdere i tuoi programmi preferiti.

il pensiero della settimana

«Non ho paura di morire. È solo che non vorrei (Woody Allen) essere lì quando succede»

ticino e non solo

39

info in grafica tasso di motorizzazione in svizzera: in quanti hanno l’auto? CaNtoN GiNevra

44

44 dilemmi quotidiani dritto con la schiena che diventi gobbo a cura della Redazione 45 alimentazione yogurt da lavoro a cura della Redazione 46 sette ingredienti carpaccio finger di Eleonora Postizzi 48 stile occhiali da soli di Alba Minadeo

di Giancarlo Fornasier

46%

CaNtoN ZUriGo

CaNtoN tiCiNo

50%

relax

50

50 stelle & curiositÀ astroparade di Betty l’oggetto a cura della Redazione istruzioni per l’uso di Walter Mariotti 51 gioca (e vinci) con ticino7 il cruciverba

uomini & animali Cani... e cani

39 eventi ticino7 & seven: chi c’era 40 reportage auto. un cactus senza spine di Giancarlo Fornasier 42 sette continenti corsica, l’isola del tesoro di Fabio Martini

tendenze

parliamone

63%

ticino7

diretto da paride pelli CoNLaCoNSULeNZadi Waltermariotti redattorereSPoNSaBiLe fabiomartini Coredattore giancarlofornasier ProGetto GraFiCo elena montobbioperWmWorkshop GraFiCa robertodresti edeborahvaccaro Sito weB www.ticino7.ch

In eventi come le recenti disastrose scosse telluriche che hanno colpito il centro Italia, i cani da catastrofe sono di enorme aiuto per i soccorritori che, in condizioni assai difficili (psicologiche e di incolumità) sono alla ricerca dei superstiti. La stretta attualità è solo uno dei molti esempi nei quali «il migliore amico dell’uomo» presta le sue innate capacità, in particolare legate al noto e sviluppatissimo olfatto. Ma i cani, adeguatamente addestrati, sono fondamentali anche nella vita di persone ipovedenti (cani guida), nella ricerca di sostanze stupefacenti, di esplosivi e materiali pericolosi, senza dimenticare il grande beneficio che bambini e adulti con problemi psicologici di varia natura manifestano a contatto con un cane (e altri animali da compagnia). Insomma, gli amici a quattro zampe non sono solo «cani oggetto» ai quali prestare attenzioni a volte maniacali e per molti incomprensibili. Senza entrare nella complessa genesi e nella storia delle selezioni delle razze, esistono ambiti nei quali i cani aiutano l’uomo in modo forse più frivolo ma assai appetitoso: si pensi alla ricerca dei tartufi oppure alla (sempre controversa) faccenda della caccia. Un classico caso in cui Fido si dimostra un prezioso amico del palato ma, soprattutto, mostra la sua vera natura. 3


Storia di copertina

Una vita

da cani

Il fenomeno degli animali domestici trattati e coccolati come persone è in costante crescita. Anche in Ticino è diventata una moda e un business. Siamo stati contagiati dopo che la tendenza è esplosa negli Stati Uniti. Ecco il quadro che emerge dopo averne parlato con una psicologa del cane e un’imprenditrice del settore. Scrive Paride Pelli

T

rasportato in un passeggino, sotto una morbida e calda coperta di cashmere. Vestito griffato. Anzi, griffatissimo. No, non è il piccolo rampollo di una facoltosa famiglia. È un cane, di piccola taglia, spesso un Chihuahua. Nella capitale dello Stato messicano che dà il nome alla sua razza, molte persone se la passano peggio di lui. Per questi quattro zampe viziati e un po’ snob, il detto «vita da cani» non vale più. Certo, una volta si esagerava al contrario: tenuti in disparte, cibati degli avanzi, lasciati morire di zecche, di stenti, picchiati se abbaiavano per nulla, addirittura uccisi a bastonate. Barbarie che, ahinoi, non si sono del tutto estinte – basti pensare ai subdoli e ancora frequenti abbandoni durante il periodo estivo – ma è innegabile che oggi il miglior amico dell’uomo si sia un po’ «allargato», diventando, in certi casi almeno, un po’ troppo amico dell’uomo. Il cane non è più solo un animale da compagnia: è a tutti gli effetti un membro della famiglia. E in certi casi comanda pure. Lo si venera come un piccolo Buddha, lo si copre di attenzioni e regali: dal cappottino anti-raffreddore in tinta con il guinzaglio alla cuffietta anti-otite. Pensate, sul mercato è annunciato pure il giubbottino con luci

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Qareo, l’app per cinofili Anche i cani amano i gadget elettronici alla moda? Sì, almeno a giudicare dai proprietari che vogliono prendersene cura in modo semplice e informato. Fra i più originali c’è Qareo, una app che dalla fine del 2016 metterà in relazione in modo inedito tutte le persone che ruotano intorno alla vita dell’animale da compagnia. «Qareo offre uno spazio sicuro per annotare eventi della vita del nostro amico» dice Fabio Asselle, CEO e cofondatore di Qareo, «come ad esempio visite veterinarie, attività fisica, alimentazione, viaggi e tutte le informazioni utili per comprendere lo stato di benessere reale dell’animale». Qareo funziona così: il cane indossa una plaquette che incrementa l’accuratezza delle informazioni raccolte e quindi l’efficacia degli algoritmi. «Qareo offre anche servizi crowdbased come la localizzazione dell’animale in caso di smarrimento senza necessità di un rilevatore GPS. Qareo è un’idea italiana che guarda al Ticino, dove gli stanziamenti cantonali facilitano le start-up che coinvolgono ricerca universitaria e mercati internazionali».

a led da discoteca per il cane con la febbre: sì, ma del sabato sera. La lista è infinita: in commercio ci sono occhiali da sole, pellicce di visone, tute sportive in angora, collari con cristalli (veri) incastonati. Oltre a eleganti cucce firmate da rinomati designer. Alcuni padroni particolarmente premurosi hanno pure pensato di umanizzare il loro figlio a quattro zampe con smalto per unghie e spray contro l’alitosi. Il fenomeno degli animali domestici che assomigliano sempre più alle persone è in costante crescita e affonda le sue radici in un passato comunque remoto. Già nel ’700, nelle corti europee, i cagnolini da compagnia venivano ingioiellati, incipriati e profumati. Non dimentichiamo poi la spettacolarizzazione che ancora oggi subiscono alcuni animali nella tradizione circense, come elefanti e scimmiette, vestiti con gonnelline e quant’altro. Per non parlare di Walt Disney, creatore di personaggi di fantasia che hanno accompagnato tutti noi durante l’infanzia. Già, ma tutte queste attenzioni fanno bene a Fido? Abbiamo girato la domanda ad Alessia Delucca, istruttrice cinofila e comportamentalista, diplomata ATN in psicologia del cane. «È difficile giudicare dove si collochi il confine tra amore sano e patologico» ci dice. «Non sono mai stata contraria


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Da boutique a Bautique. A Lugano si vendono «cose belle e lussuose ma anche utili, che non rendono ridicoli i nostri cani» al viziare un cane, se questo porta beneficio a entrambi. Sempre che non si fomentino problemi legati all’ansia da separazione e via dicendo. Sono anche dell’opinione che un Chihuahua, d’inverno in Engadina, non possa resistere a certe temperature senza un’adeguata copertura: di fatto, non tutti i cani sono adatti a vivere sotto zero. Personalmente, però, ho sempre avuto grossi problemi nel caso di “addobbi” che non abbiano alcuna utilità funzionale e di nostri comportamenti eccessivamente protettivi che portino il cane all’isolamento sociale con il resto del mondo, senza che ve ne sia alcun motivo. In questi casi – e sono numerosi – dovremmo davvero fare un esame di coscienza e chiederci se sono felici così. Io ho la presunzione di affermare che se domandassimo ai nostri cani di assomigliare a un essere umano, direbbero di no». Questo fenomeno di antropomorfismo è in costante crescita: nelle città aprono boutique e ristoranti per cani. È solo moda o c’è qualcosa di più? «Oggi vi è un aspetto nuovo da considerare: la nostra società è cambiata. Il mondo del lavoro è diventato più frenetico e concorrenziale e lo stress con il quale siamo quotidianamente confrontati rende più complicati rapporti sentimentali stabili e duraturi. Inoltre mettiamo al mondo sempre meno figli, o a volte nessuno, proprio per la difficoltà di coniugare i nostri impegni di lavoro con la vita familiare. Siamo diventati più esigenti con gli altri e con noi stessi, con il risultato di esserci trasformati in “individualisti”. Ecco, è proprio qui che gli animali domestici entrano in scena, assumendo un ruolo centrale nelle nostre vite: essi, di fatto, hanno saputo colmare le nostre lacune affettive, e in alcuni casi vengono trattati come fossero persone. Un cane, poi, ci offre il suo amore incondizionato in cambio di cibo e cure, senza complicati sotterfugi fatti di bugie e tradimenti; anche se dovessimo rientrare a casa arrabbiati e stanchi, sarà sempre strafelice di vederci. E così avviene che le persone, per “troppo” amore (inteso eufemisticamente), riversano sul proprio cane il loro fabbisogno affettivo, fino a considerarli alla stregua di figli: fino a vestirli, pettinarli, fino a umanizzarli insomma».

diamo i numeri

18.420

sono i franchi che secondo uno studio della Protezioni animali di Zurigo, pubblicato dal sito comparis. ch, è il costo di un cane per tutta la vita (età media 13 anni). Nel calcolo non sono considerati però eventuali trattamenti dal veterinario per malattia o incidente: e ovviamente non comprende trattamenti di bellezza, cene nei ristoranti chic per i quattro zampe e accessori dalle cifre stellari.

2.300

franchi: questi i costi «obbligatori» di mantenimento per il primo anno di un cane. Sono da prevedere almeno 1.240 franchi per gli anni successivi.

28.550

i cani in Ticino a fine 2015: un numero in costante crescita. Soprattutto per quelli di razza. 5


Storia di copertina

roba da ricchi e non solo

Il personal traIner

L’esagerazione arriva, una volta ancora, dagli Stati Uniti, ed è firmata (ovviamente) Paris Hilton: per i suoi affezionati cagnolini, la ricca ereditiera non bada a spese. A partire dalla villetta fatta costruire a bordo piscina solo ed esclusivamente per loro e arredata di tutto punto, con tanto di divani griffati e candelabri. Non solo: per i suoi amati cuccioli Paris ha ingaggiato un «personal trainer», con sedute di allenamento giornaliere che comprendono sessioni di Yoga e Reiki oltre a massaggi antistress e lunghi bagni energetici con oli essenziali e balsami profumati al mirtillo per levigare – ebbene sì - le rughe. La Hilton, residente da poco in Svizzera, nel comune di Feusisberg, nel canton Svitto, lo scorso anno aveva tra l’altro staccato un assegno di 13.000 dollari per diventare proprietaria di un esemplare di Pomerian, una delle razze di cani più rare e piccole al mondo. Roba da (stra)ricchi. Ma la vita extralusso dei cagnolini coccolati e viziati dai loro padroni viene ostentata anche sui social. Nell’era dell’esibizione di ricchezze & sciocchezze (vedi il fenomeno dei «rich kids») non poteva mancare chi mette in mostra la vita super lussuosa del proprio chihuahua o barboncino. Esiste, da qualche mese, addirittura un account Instagram, @richdogsofig, dove vengono postate regolarmente le immagini di vita da mille e una notte. Animali di proprietà di ricchi ragazzi e ragazze o signore facoltose con cui condividono il lifestyle: spesso, di cattivo gusto.

In giro si notano situazioni paradossali che sfociano involontariamente nel comico: accessori e acconciature che rendono ridicolo non solo il cane ma, talvolta, anche il padrone. «È vero, e dobbiamo considerare che alcuni tagli estetici tanto di moda negli show di bellezza e che snaturano l’immagine del cane, a volte non fanno altro che rendere più difficile l’interazione con la specie. Rammento l’esempio di un cane, rasato completamente dal padrone a parte il pon pon finale sulla punta della coda simile a una soffice pallina che si muoveva nell’aria: ebbene, l’esemplare in questione era stato attaccato involontariamente da 6

Con un delizioso Chihuahua le borsette diventano un «must», un oggetto indispensabile per un trasporto fashion altri cani, che volevano solo giocare. I proprietari non avevano considerato che quella strana “pallina” sulla coda potesse diventare un problema serio per il loro animale». Tornando all’umanizzazione degli animali domestici, sarebbe sbagliato pensare che la tendenza riguardi la

pellIcce dI vIsone e crIstallI

Pellicce di visone per cani con cristalli Swarovski messi in vendita da Chien Bizarre. Sono cappotti proposti in più colori, ornati da preziosi corpi decorativi. La loro opulenza ignora il ricorso a una specie in via di estinzione. I prezzi della collezione partono da 1.200 dollari, ma gli esemplari più pregiati superano abbondantemente la soglia dei 5.000 dollari. Per un cane «cafonal».


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ristretta fascia dei ricchissimi. No, la vendita di accessori di lusso sta ottenendo un vero e proprio boom, innanzitutto negli Stati Uniti, dove la moda (ovviamente) è stata lanciata, ma anche nella vicina Italia e, di riflesso, in Ticino. Nel cuore di Lugano ha aperto nel settembre 2013 la Bautique – il nome è tutto un programma – che offre servizi e accessori di ogni tipo, anche di lusso, non solo per cani di taglia piccola ma anche per razze XXL come gli alani. La proprietaria è la signora Inja Matthey, una ex manager amante degli animali: l’idea di aprire il suo negozio per cani a Lugano le è venuta viaggiando spesso proprio negli Stati Uniti, a New York e Los Angeles in particolare, dove ha potuto constatare la grande offerta in questo settore. «Nella nostra Bautique» ci dice entusiasta l’imprenditrice «abbiamo la pretesa di offrire il meglio ai nostri clienti a quattro zampe, a partire dalla toilettatura, sempre molto richiesta. Per quel che riguarda invece gli accessori, la nostra filosofia è “cose belle e lussuose ma utili e funzionali, che non rendano ridicoli i nostri cani”. Sugli scaffali del negozio troviamo dunque oggetti per tutte le tasche, come testi-

moniano i collari, sempre molto gettonati: si va da poche decine di franchi ad alcune centinaia se si opta per un prodotto esclusivo di pelle di bufala toscana». Il business pare cresciuto con il passare degli anni e i clienti sembrano sempre più numerosi. «La nostra clientela è variegata, sarebbe sbagliato pensare che sia formata solo da persone benestanti. Sì, la nostra attività si è sviluppata sempre più, serietà e professionalità certamente pagano, soprattutto quando di mezzo c’è un cane, che mai come oggi, è divenuti un componente della famiglia a tutti gli effetti e viene trattato con grande amore e premura». Qual è il prodotto più esclusivo che si può acquistare alla Bautique? «Abbiamo borse davvero belle. Per noi donne si tratta di un accessorio già molto importante anche quando non possediamo un cane. Figuriamoci ad esempio con un delizioso Chihuahua in braccio: diventano subito un “must”, un oggetto indispensabile per un trasporto sicuro e fashion». Anche per te il cane è come un figlio? Dì la tua sulla pagina Facebook di Ticino7

NUOVA GAMMA DI SUV DEL MARCHIO HONDA

la novità Al Cipriani di Venezia spunta il «dog menu» La new entry di quest’anno nella ristorazione per cani è il noto Hotel Cipriani di Venezia, che ha messo a disposizione un apposito menu per quattro zampe nel suo ristorante stellato Michelin. Spicca nel «dog menu» la tartare di manzo al prezzo di 38 euro (oltre 40 franchi), il sushi di pollo a 32 euro e il menu dietetico di riso e verdure a 21 euro. A completare l’offerta, l’«angolo del cane felice» allestito in camera: cuccetta con cuscino merlettato, ciotola e biscottini, oltre al papillon da sfoggiare al ristorante. Da segnalare anche «Pets Deli», a Grünewald – nel ricco distretto di Berlino – un bistrot gourmet per cani accolto con entusiasmo. Via libera a filetti, tagli di carne pregiati e pesce freschissimo. Ma anche a piatti per Fido che soffre di intolleranze alimentari.

LEASING da 0% ECO-BONUS

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Come dove quando

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abitare

Case pensanti Le abitazioni sono sempre più digitali e automatizzate. Una tendenza in costante sviluppo e che riguarda aspetti molto diversi della nostra quotidianità Che la tecnologia sia parte integrante delle nostre vite è un dato incontrovertibile. Basta accennare al disagio che proviamo quando ci accorgiamo di essere usciti di casa senza smartphone (la sindrome è stata denominata «nomofobia» dall’inglese no-mobile-phone phobia) o nel doverci recare in un luogo senza l’ausilio del GPS. L’evoluzione tecnologica ha inoltre modificato radicalmente usi e costumi e il nostro modo di comunicare e relazionarci con gli altri. Anche le dinamiche dell’abitare si stanno da anni adeguando in modo importante a questi mutamenti: l’applicazione della cosiddetta «internet of things» agli ambiti residenziali è ormai realtà, come confermano i dati relativi al settore della domotica che in tutta Europa sta registrando incrementi di crescita consistenti. Il futuro ora Gli ambiti ai quali la domotica può essere applicata sono sostanzialmente quattro: l’ambiente (dalla climatizzazione al riscaldamento, dall’illuminazione alla gestione dei carichi elettrici); i dispositivi (lavatrici, lavastoviglie, asciugatrici, frigoriferi, forni ma anche saune o idromassaggi); la comunicazione e l’informazione (sistemi audio e video, telefonia, citofoni, internet); lasicurezza(allarmiantincendio, antifurti, video controlli, telesoccorso, azionamento dei sistemi di porte, finestre e ingressi). Come vediamo, gli aspetti sono svariati e gli obiettivi verso cui le maggiori aziende del settore si stanno muovendo sono ambiziosi. 8

Il più recente e significativo riguarda la «manutenzione predittiva». Forse la cosa farà venire in mente il film Minority Report con Tom Cruise, tratto dall’omonimo racconto di Philip K. Dick. Ma in questo caso non ci sono tre poveri paragnosti,i«precog»,abagnoin una vasca ma una serie di dispositivi elettronici che, sulla base di modelli matematici, sono in grado di avvertirci su quanto tempo manca prima che un guasto a un componente di un elettrodomestico si verifichi. Non solo, ma in quel caso si ha l’immediata possibilità di trasmettere l’informazione all’assistenza che può intervenire già avvisata sul tipo di guasto e sul componente da sostituire. Brand come Bora, V-Zug, Sub-Zero, General Electric e Wolf sono all’avanguardia nello sviluppo di prodotti di questo tipo in un orizzonte di gestione della quotidianità più intelligente e a ridotto impatto ambientale. Scrive Fabio Martini

domotica

disabilità

il grande fratello

senza ostacoli

Ma che cosa si intende con casa domotica? Per comprendere meglio il concetto proviamo a immaginare la nostra casa come a un organismo vivente i cui componenti sono costantemente connessi e in grado di interagire in modo da migliorarne prestazioni ed efficienza. In altre parole, un’abitazione contrassegnata da un elevato livello di automazione che è possibile gestire e controllare a distanza via smartphone (lo sviluppo di app in grado di gestire anche dispositivi di marche diverse è costante), garantendo elevati livelli di comodità, sicurezza e risparmio energetico.

La domotica può svolgere un ruolo socialmente utile sia per i diversamente abili sia per i loro familiari. Solitamente, questi dispositivi si applicano a strutture specifiche, come ospedali o residenze assistite. Oggi le tecnologie sono accessibili anche per le persone disabili che vivono in comuni abitazioni. La creazione di nuove app in questo ambito consente di disporre di numerose possibilità per la gestione dell’abitazione: dalle tapparelle alle tende, dal monitoraggio video degli ingressi all’accensione e spegnimento delle luci e dei dispositivi, fino alla segnalazione per i non vedenti di eventuali ostacoli.


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Con il Combi-Steam cucinare diventa un piacere. V-ZUG vi facilita la vita con soluzioni semplici e individuali, ad esempio per cucinare. Il nuovo Combi-Steam MSLQ è il primo apparecchio al mondo in cui si riuniscono le modalità di cottura a calore convenzionale, vapore e microonde. Così cucinare in maniera sana e veloce è un vero passatempo: vzug.com

La perfezione svizzera a casa vostra


Come dove quando

in forma in sette mosse colonna vertebrale flessibile. Ci si pone a quattro zampe, le mani al di sotto delle spalle e le ginocchia sotto ai fianchi. Inspirando, la colonna vertebrale crea un avvallamento incurvandosi verso il basso, le spalle si allargano aprendo il torace con lo sguardo al cielo. Espirando si va in direzione inversa, creando un rilievo con la schiena e portando lo sguardo all’ombelico. Alternate con calma i due movimenti coordinandoli al respiro, visualizzando interiormente lo spazio che si crea tra le vertebre.

Yoga non stop Fermarsi, stendere il materassino, concentrarsi sul corpo e liberare la mente. Lo yoga e la salute non hanno orari, né a casa né in ufficio. Scrive Keri Gonzato

U

no dei più grandi errori che facciamo è quello di vivere a compartimenti stagni. Lavoriamo, per lo più seduti, molte ore di fila, con una breve pausa per il pranzo. Se siamo disciplinati, a fine lavoro corriamo in palestra per un’ora intensiva di attività fisica e poi via a casa dove ci sediamo nuovamente per la cena, al computer, davanti alla TV e via dicendo. Una modalità che, se si vuole stare meglio, deve essere rivoluzionata in favore di uno stile di vita più fluido dove movimento e staticità, azione e rilassamento si alternano in modo organico. Oltre all’ora di sport serale-mattutina, bisogna imparare a prendere dei break di 10-15 minuti, dei veri e proprio appuntamenti con se stessi per muovere il corpo e liberare la mente. La sfida è quella di cambiare abitudini ed essere pronti a sperimentare qualcosa di nuovo, ovunque ci si trovi. Ecco allora sette posizioni da sperimentare per dare una svolta alla nostra condizione fisica e interiore.

1 Gatto e Mucca: è uno dei movimenti

dello yoga più semplici ed efficaci per rilasciare le tensioni e mantenere una 10

come fare? La posizione del Gatto e Mucca è utile per migliorare la postura; la posizione del Cane a testa in giù è una delle posizioni della sequenza del Saluto al Sole. Gatto e mucca Marjariasana

Cane a testa in giù Adho Mukha Svanasana

Posizione del morto Savasana

2 cane a testa in Giù: questa posizione è la più conosciuta. Ponetevi con le mani a terra larghe quanto le spalle e i piedi larghi quanto il bacino, a formare una V rovesciata. La posizione offre uno stretching a tutto il corpo in quanto gambe, schiena, braccia, bacino, spalle e articolazioni vengono allungate in modo efficace. Le mani premono a terra, il bacino ruota verso il cielo, le spalle si allontanano dalle orecchie e le clavicole trovano spazio, i talloni vogliono scendere verso la terra. Respirate dal naso e, nel fulcro dell’azione, rilassatevi. 3 JuMpinG: scegliete un pezzo di musica che vi carica, aprite le gambe in posizione naturale, portando le braccia in alto e iniziate a saltare su e giù, atterrando su tutta la pianta del piede. È importante mantenere il corpo morbido per non creare tensioni. Mentre saltate, chiudete gli occhi, focalizzando l’attenzione sul respiro, sulle sensazioni corporee, sulla musica. Quando sentite la vocina che vi dice «non ce la faccio più» osservatela da lontano senza darle peso, come una nuvola che scorre nel cielo. Saltate per quanto tempo desiderate (10-15 minuti offrono al corpo un workout efficace e una sferzata di energia). Alla fine restate qualche minuto immobili a occhi chiusi, respirando dal naso, in modo che l’energia che avete liberato carichi ogni cellula. 4 squat del Meditatore: nel crossfit così come nello yoga, la posizione dello squat è assai importante (in Asia è praticata quotidianamente). Permette di rilasciare le rigidità e le tensioni accumulate nel bacino. Stando in piedi, allargate i piedi a sufficienza, aperti «a ballerina», quindi scendete con il bacino a terra, senza però sedervi. Se i talloni non toccano terra ponete una coperta o altro spessore al di sotto per sostenerli. Respirate, unite le mani davanti al torace e, premendo i palmi uno


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contro l’altro, sentite il petto che si allarga. La schiena è diritta e allungata, mentre create spazio e rilassamento nelle anche. Rimanete in posizione 8-10 respiri, quindi tornate in piedi e sciogliete le gambe scuotendole.

5 Shaking: scegliete un brano musica-

le dal ritmo ripetitivo e rapido. Trovate una posizione comoda in piedi con le gambe aperte poco più dei fianchi e le ginocchia un po’ piegate. Rilassate il corpo facendo uno scanner dalla testa ai piedi e respirando laddove avvertite tensione. Chiudete gli occhi e lasciate che il corpo si scuota su e giù, dolcemente, al ritmo della musica. Le ginocchia si flettono e distendono assieme, in parallelo, mentre il bacino e il resto del corpo sono liberi di seguire il movimento. Lo shaking permette di ridurre gli stati d’ansia, rilassando in profondità tutte le fibre del corpo. È ideale la sera.

6 Piegamento in avanti Let go: dalla posizione eretta, con i piedi larghi

quanto il bacino, flettete le ginocchia e lasciate scendere il busto verso terra «srotolando» la colonna, una vertebra per volta. Nel piegarvi in avanti, con la testa pesante e rilassata, portate la mano sinistra al gomito destro e viceversa. Chiudete gli occhi e oscillate da destra a sinistra molleggiando dolcemente su e giù con le ginocchia flesse. Pensieri e pesantezze colano via. Poi rilasciate l’intreccio delle braccia, lasciatele cadere verso il basso e fate risalire la colonna verso l’alto fino a ritrovarvi in piedi.

7 SavaSana: savasana è la posizione finale di ogni sessione e favorisce il rilassamento. Sdraiatevi a terra, gambe e braccia un poco aperte, occhi chiusi, respirando liberamente. Una volta finito, senza fretta, portate le ginocchia al petto e abbracciandovi, massaggiate la schiena oscillando da destra a sinistra. Lasciatevi cadere sul fianco destro, in posizione fetale qualche momento e con calma riportatevi a sedere. Stress e ansia lasciano posto alla calma mentale.

ticino: il sentiero dello yoga Lunghezza

3,27 km durata

2 ore

aLtitudine massima

695 m Per chi desidera vivere la pratica dello yoga a contatto con la natura in ticino, che dal punto di vista di corsi e iniziative legate a questa disciplina offre una grande varietà di soluzioni, esiste un percorso speciale e suggestivo. a partire dall’hotel sass da grüm, struttura ubicata nella regione del gambarogno, si snoda il sentiero dello Yoga. si tratta di un percorso lungo il quale è possibile ricongiungersi alla natura praticando lo yoga. La varietà di forme e colori che si incontrano, i suoni e i fruscii della vegetazione, i profumi delle piante risvegliano forza e tranquillità interiore.

SALE LA TEMPERATURA, SCENDE IL PREZZO.

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Protagonisti

ticino7

sette domande

Lara Gut

Non tutti mi amano, in passato ho commesso errori di gioventù Quando non scia cosa fa Lara Gut? Sono una ragazza curiosa: mi piace imparare per accrescere la mia cultura, scoprire posti nuovi. E adoro leggere. Essere atleta vuol dire dedicarsi ventiquattr’ore al giorno alla propria vocazione, al proprio lavoro, da quello che si mette nel piatto a quando si va a dormire. Poi, però, bisogna essere capaci di staccare: ecco perché potrei, per esempio, rimanere a contemplare per ore la Sagrada Familia a Barcellona o chiudere gli occhi e sognare ascoltando un concerto di musica classica. Una mia passione è quella dei viaggi: amo visitare le città, probabilmente anche perché i grandi centri urbani sono in netto contrasto con le cime delle montagne e la neve, quindi con il mio «luogo di lavoro». 1

Essere un personaggio noto a livello mondiale cosa comporta? Lo sport è una scuola di vita arricchente ma comunque esigente: grazie allo sci sono cresciuta, ho potuto scoprire il mondo, e sono cosciente che poter vivere di quella che fin da bambina è stata la mia passione è un privilegio condivisibile con pochissime persone. Quanto alla fama, beh, rimane un’arma a doppio taglio, perché offre sì opportunità incredibili ma costringe a trovare un nuovo equilibrio con se stessi: la parte pubblica da un lato, quello che deve rimanere privato dall’altro. Si ha la sensazione di essere osservati e sotto giudizio costante. 2

3 Come spiega il fatto che nei suoi confronti il pubblico ticinese si divide? La grande esposizione mediatica durante l’adolescenza non è stato il modo più facile e indolore per imparare a muovermi nel mondo dei grandi: ho commesso degli errori, ho reagito in maniera sbagliata e a casa mia, in Ticino, questo ha logicamente avuto una eco maggiore rispetto ad altrove, dove l’interesse nei miei confronti non era così marcato.

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il personaggio

Lara Gut ha iniziato a sciare piccolissima ad Airolo, mostrando subito una confidenza con la neve fuori dal comune. Oggi, a 25 anni d’età, ha poche rivali: lo scorso inverno ha conquistato sia la Coppa del Mondo generale sia quella di supergigante. Nel suo palmarès anche una medaglia olimpica (bronzo) e quattro iridate (tre argenti, un bronzo). Lara è nata a Sorengo e cresciuta a Comano da padre e madre svizzeri (Pauli e Gabriella, mentre il nonno materno è originario di Zone, in Lombardia). Insieme al fratello Ian, la famiglia Gut forma un vero team: il Team Gut

Non sapevo ancora bene cosa volevo e soprattutto ero perennemente sulla difensiva rispetto al mondo esterno; i miei errori e le mie reazioni hanno contribuito a disegnare un’immagine di me poco aderente alla realtà. Ma ho sempre cercato di fare del mio meglio per rendere fieri coloro che mi hanno sostenuto. 4 Sui social network si può ammirare una Lara più privata e femminile, in contrasto con quella che vediamo determinata in pista: Sport e femminilità è, in generale, un connubio che viene interpretato negativamente. Non credo che la femminilità si esprima soltanto tramite un tacco a spillo, sarebbe anzi molto riduttivo e avvilente abbinare questo concetto esclusivamente all’abito indossato. Sono innanzitutto una ragazza e non soltanto un’atleta, quindi mi piace presentare sui social media una versione più completa di me. Non soltanto allenamenti e neve, insomma, ma anche le mie altre passioni e momenti particolari e curiosi della vita quotidiana. 5 Qual è il personaggio con cui rimarrebbe volentieri bloccata su una seggiovia? Rimarrei volentieri bloccata su una seggiovia con mio fratello Ian perché sono sicura che, anche in una situazio-

ne non proprio confortevole, non ci annoieremmo affatto. E poi mi piacerebbe trascorrere un po’ di tempo con Valentino Rossi: ma possibilmente non bloccata su una seggiovia, ma seduta dietro a lui su una moto. 6 La cucina secondo Lara Gut: la ricetta che le riesce meglio, il piatto preferito e il cibo più disgustoso che ha dovuto mangiare per educazione. Mi piace cucinare e soprattutto imparare cose nuove ai fornelli. Non ho molto tempo da dedicare alle ricette, purtroppo, ma cucinare è la mia valvola di sfogo preferita quando devo rilassarmi. Sono golosa per natura e la prima ricetta che ho provato è stata il tiramisù, seguita da ogni tipo di torta e biscotto. Oltre ai dolci, mangio volentieri la fondue chinoise, perché mi ricorda i bei momenti passati in famiglia. Fortunatamente, invece, ho rimosso il ricordo del cibo più disgustoso che mi sia capitato nel piatto: e comunque, non l’avevo cucinato io. 7 Il libro, il film, la colonna sonora e la foto ricordo da portare con sé. L’ombra del vento è il mio libro preferito ed è l’unico che sono riuscita a rileggere senza saltare nemmeno una pagina: quindi, se mi trovassi nella condizione di poter leggere e rileggere un libro solo, penso che continuerei a emozionarmi con il romanzo di Zafón, un autore spagnolo. Però, come detto, sono una persona curiosa a cui piace scoprire nuove cose, quindi spero proprio di non trovarmi mai nella condizione di dover scegliere un unico film, un unico libro o un’unica musica. Altrimenti, come potrei allargare i miei orizzonti? Quanto alla foto, ne porterei una della mia infanzia che mi ritrae con tutta la famiglia: i momenti trascorsi insieme sono tra i ricordi più felici che ho.

Intervista di Paride Pelli Foto di ©Ragusa/Yves Bachmann


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Protagonisti

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ore sette

mendrisio, ore 7 e ore 19 di lunedĂŹ 22 agosto 2016

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Foto di Flavia Leuenberger


Ticino e non solo

ticino7

Chi c’era a ticino seven

FotograFie di ©Chiara ZoCChetti/Cdt

SEVEN LOUNGE LUGANO, 26 AGOSTO 2016 «TicinoSeven»: questa la serata che ha sottolineato l’avvenuto rilancio di Ticino7 e che si è svolta venerdì 26 agosto, giorno di uscita del rinnovato settimanale. Al Seven Lounge di Lugano, locale che con la nostra rivista condivide la passione per il numero 7, ha avuto luogo un evento al quale hanno preso parte le persone che, in modi diversi, hanno contribuito al rilancio. Dagli editori (per il Corriere del Ticino Marcello Foa, amministratore delegato del gruppo MediaTi, per LaRegione Giacomo e Rocco Salvioni), ai direttori dei due quotidiani con i quali Ticino7 viene distribuito (Fabio Pontiggia del Corriere e Matteo Caratti de LaRegione). Presente anche Maurizio Canetta, direttore della RSI, azienda che attraverso Ticino7 promuove i programmi del palinsesto radio-tv. A fare gli onori di casa Paride Pelli, neo-direttore della rivista, con il consulente Walter Mariotti e i colleghi Fabio Martini e Giancarlo Fornasier. Hanno partecipato anche Alessandro Colombi, direttore operativo del gruppo MediaTi, Matteo Pelli, direttore di Radio3i, Matteo Rezzonico (Rezzonico Editore) oltre ai responsabili di Publicitas. Una serata informale e simpatica, dove il numero 7 l’ha fatta da padrone.

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Reportage

Quando il cactus è senza spine «Perché proteggere lo smartphone e non la tua auto?». Parole di Mark Lloyd, designer di Citroën, che trasforma la sicurezza in un bel gioco... Scrive Giancarlo Fornasier

I

n una recente campagna pubblicitaria per promuovere la loro nuova Cactus, i francesi non si sono fatti pregare tirando in ballo i simpatici e rotondi uccellini di Angry Birds e (di conseguenza) le attenzioni dei più piccoli. Se è vero che i figli influenzano pesantemente i consumi delle famiglie, l’idea aveva un chiaro obiettivo. E che dire della versione prodotta in collaborazione con Rip Curl, il noto brand australiano di accessori e abbigliamento per il surf, una versione presente dai concessionari in questi mesi: «Il naturale abbinamento tra le linee fluide e la personalità audace del crossover C4 Cactus e lo spirito libero di un

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marchio come Rip Curl» evidenziano nei loro messaggi promozionali quelli di Citroën, «due marchi che condividono la stessa passione smodata per l’avventura!». Auto, libertà, moda, sport, sole ed esotismo: che altro aggiungere? funzionalità e personalità Chi non desidererebbe metterci le mani sopra, almeno una volta, per provare «l’effetto che fa»? Alla comparsa delle prime Cactus e dei loro quantomeno originali fascioni paracolpi extra-large la curiosità era irresistibile. E la sorpresa altrettanta: quegli strani cuscinetti erano proprio di gomma e si potevano schiacciare, per davvero!

Il sistema brevettato dai francesi sfrutta le proprietà dei gas (come l’aria) per attutire le piccole «botte» da parcheggio, secondo un principio simile a quello degli imballaggi con le bolle utilizzati per avvolgere gli oggetti fragili. Ecco spiegate le prime due funzioni degli Airbump: originalità della linea della C4 Cactus e riduzione dei costi di manutenzione. Secondo i francesi poi le porte escono indenni da sportellate e urti – tipo quelli di un carrello della spesa, come dimostrano alcuni video presenti sul web – e l’eventuale sostituzione di un Airbump pare sia questione di pochi minuti. E infine, permettere di personalizzare l’auto, montando elementi protettivi di colori diversi (a oggi quattro). Giocando poi con le differenti tonalità in catalogo per la carrozzeria della Cactus, le combinazioni superano la ventina. Non vi basta? Se si aggiungono i colori dei rivestimenti interni, le varianti triplicano.


ticino7

AIRBUMP: COME SONO FATTI?

31.6 m

31.4 m

6. Lexus LFA / Pagani Zonda F

5. Porsche 918 Spyder

31.3 m 3. Ferrari f12 Berlinetta / KTM x-Bow GT

31 m 2. Chevrolet Corvette C6 Z06

30.7 m

Un po’ per tutti

L’introduzione degli Airbump non è prerogativa della C4: lo dimostra la nuovissima C3, un mix riuscito tra C1 e Cactus. Nella nuova Citroën i cuscinetti coprono le porte con una sola fila di elementi, e un sottile profilo colorato richiama specchietti, tetto e paraurti.

Tra le proposte che negli ultimi anni si sono distinte per praticità ed estetica, i francesi meritano un premio. Con i loro curiosi Airbump hanno rivoluzionato il concetto di «fascia paracolpi»: un riuscito esercizio creativo già diventato un marchio inconfondibile O LA AMI, OPPURE LA ODI Annamaria, 49 anni, impiegata nel luganese, ha una Citroën C4 Cactus di colore grigio scuro con un classico interno nero, specchietti neri, tetto panoramico e cambio automatico. «È stato amore a prima vista: sono andata comunque a valutare altri modelli, ma mi ero già decisa per la Cactus. Ho acquistato la macchina nuova e la caratteristica che più mi ha colpito è stato il sistema Airbump. E inoltre ho scoperto la possibilità di “vestire” la macchina a mio piacimento… In verità alla fine non ho avuto molto tempo per personalizzarla come avrei potuto e voluto, e oggi un po’ mi dispiace». È indubbio che la Cactus, presentata solo un paio di anni fa, è tra le novità di mercato che più di tutte incuriosisce, lo conferma anche Annamaria: «Alcune persone che salgono sulla mia C4 rimangono entusiaste dello spazio disponibile. La cosa che comunque col-

LA NUOVA CITROËN C3

Nell’estate 2015 il periodico tedesco Auto Motor Und Sport ha prodotto un test dedicato alle frenate. Ogni vettura aveva due persone a bordo e la misurazione definitiva (la decima) è stata fatta dopo aver scaldato i freni con ben 9 «pinzate» decise. Ecco i risultati:

1. Porsche 911 GT3 (991)

Formati da TPU (poliuretano termoplastico), si compongono di due elementi, uno rigido (interno) e uno flessibile (esterno): tra loro viene «serrata» l’aria. Il pannello è applicato alle portiere tramite delle clip e lo smontaggio è semplice, tanto che solo una vite lo fissa alla porta. Per chi lo desidera oppure è stanco della scelta iniziale, è possibile cambiare il colore dei propri Airbump anche dopo l’uscita dell’auto dalla concessionaria. Secondo i test condotti dalla Citroën e dalla REHAU (l’azienda che li produce) «un Airbump colpito a 4 km/h con un oggetto pesante 40 kg riesce a deformarsi di 20 mm tornando poi nella configurazione originale senza presentare alcun segno». Tra l’altro, la C4 Cactus è stata la prima ad avere anche nei paraurti dei rigonfiamenti che resistono a piccoli urti, deformandosi fino a 4-5 mm.

A PROPOSITO DI SICUREZZA... DA 100 A 0 KM/H QUALE AUTO SI FERMA PRIMA?

pisce di più è il sistema Airbump». Il suo segno distintivo, come dicevamo. Ma ci si sente più sicuri e sono veramente comodi per evitare i soliti danni da parcheggio? «Personalmente credo che sono comodi unicamente per i piccoli colpi, tipo le classiche sportellate, ma alla guida non è una questione di maggiore sicurezza» afferma convinta Annamaria che, come donna, pare essere tra le più attratte dalla Cactus. Una macchina femminile e per la famiglia? «Credo che la Cactus o la ami o la odi... Ma non penso sia una vettura “tipicamente femminile”: anzi, ho incrociato molti uomini al volante». Un consiglio per chi ne volesse una nel suo garage? «Unicamente attenzione al motore, optate per versioni con propulsori vivaci che facilitano nei sorpassi o in montagna. Il resto della vettura lo trovo molto innovativo, giovane, pulito, con pochi difetti. La scelta dei colori poi è molto divertente».

WOODIE: UNO STILE RETRÒ

Dal legno ai cuscinetti d’aria

È vero, lo scopo e la sua storia avevano poco a che fare con la sicurezza, ma certo le giardinette degli anni ’50 e ’60 con i classici inserti in legno sulle fiancate (in seguito sostituiti da pellicole viniliche) un occhiolino «stilistico» sembrano proprio stringerlo alla nostra C4 Cactus. Nella foto una Ford Country Squire del 1951, con tanto di tavola da surf sul tetto!

SURF 5 CINEMA

Un mercoledì da leoni (1978)

«Dei tempi passati ricordo un vento che soffiava attraverso i canyon, era un vento caldo chiamato Santana che portava con sé il profumo di terre tropicali....». Anche Matt, Jack e Leroy si spostavano da spiaggia a spiaggia con una familiare (nera) e le tavole sul tetto: giornate dedicate alle onde, per poi accorgersi che la vita (a volte) fa anche rima con guerra (Vietman), età adulta e responsabilità. Una pellicola culto per la regia di John Milius (poi sceneggiatore in Apocalypse Now). 41


Ticino e non solo

sette continenti

L’isola del tesoro

Tutti i volti della Corsica

G

li antichi greci la chiamavano Kalliste, la più bella, e nonostante i duemila e passa anni trascorsi, la Corsica ha conservato tutto il suo fascino. Di dimensioni analoghe a quelle dell’Umbria – in pratica, un quinto della Svizzera –, si estende nel senso dei meridiani per 183 chilometri e con una larghezza massima di 83 chilometri. Pochi, direte. In realtà il territorio corso, offre una varietà morfologica unica nell’intero Mediterraneo: dalla fertile area collinare della costa orientale subito al di sotto di Bastia, si sale verso l’interno che presenta caratteristiche decisamente alpine – la neve non manca mai in inverno – con un’articolata catena montuosa, che si eleva fino a 2700 metri di altitudine, e percorre l’isola da nord a sud. Il tutto a pochi chilometri da spiagge bianche e acque cristalline, baie e golfi da esplorare a piedi, facendo snorkeling o a bordo di una delle tante barche a vela che è possibile noleggiare nei porti dell’isola. Negli anni settanta e ottanta la Corsica era considerata un’isola selvaggia, abitata da una popolazione non esattamente ospitale, e chi decideva di trascorrervi le vacanze lo faceva proprio in virtù dello spirito di avventura di cui essa era ammantata. Le cose sono molto cambiate. Lo spirito severo e asciutto della popolazione è certamente presente ma al contempo i corsi hanno saputo valorizzare il patrimonio, trasformando l’isola in uno dei luoghi più affascinanti e ricchi di offerte turistiche del Mediterraneo (andareincorsica.com). dal ticino in poche ore La Corsica, raggiungibile dal Ticino in poche ore (i traghetti partono da Genova, La Spezia e Livorno), è in grado di soddisfare tutti gli amanti del mare. Su entrambi i suoi versanti, dona ai turisti splendide spiagge di sabbia bianca con acque dalle tonalità tropicali, calette di ciottoli di vari colori e scogli a non finire. La maggior parte delle coste sabbiose risultano ideali per chi viaggia con i bambini perché l’acqua digrada quasi

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sempre dolcemente. La costa occidentale, è generalmente più ripida, esposta e ventosa – un vero paradiso per gli amanti del windsurf – ma non mancano golfi ampi e profondi e piccole baie in cui ripararsi per trascorrere le proprie giornate al sole. All’opposto, la costa orientale, che si affaccia sull’Italia, è contrassegnata per buona parte da lunghe spiagge e ampie lagune (occhio alle

zanzare), mentre a partire dal paese di Zonza fino a Bonifacio, nel tratto meridionale del litorale orientale, inizia un vero e proprio paradiso con baie e calette da sogno. Le spiagge sono facilmente raggiungibili, talvolta percorrendo degli sterrati: un lieve vantaggio va quindi a chi si muove con macchine alte o piccoli fuoristrada. Essenziale è scegliere con cura il periodo, prediligendo il mese di


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7 consigli per godersi l’isola 1. Attenzione ai tempi

I tempi di percorrenza stradale in Corsica vanno pianificati bene – soprattutto se si viaggia con i bambini – dato che raddoppiano rispetto al normale. Le strade, soprattutto sul versante occidentale, sono piuttosto strette con tornanti e curve a gomito. Tanto per intenderci, per percorrere i 140 km che separano Bastia da Ajaccio vanno calcolate almeno tre ore.

2. Meglio le quattro ruote

Disporre di un’automobile (o una moto) è fondamentale se non si intende trascorrere tutto il tempo tra l’albergo e la spiaggia più vicina. Se in luogo del traghetto si preferisce giungere in Corsica in aereo, si consiglia di noleggiare un’automobile per godere appieno delle meraviglie e della varietà dei luoghi.

3. Rischio insolazioni

Le spiagge sono per lo più libere, quindi ricordarsi di portare con sé ombrellone o tendina parasole. In alcune è possibile noleggiare lettino e ombrellone; le più grandi hanno anche centri attrezzati per gli sport nautici e uno o più bar/ristoranti.

4. Non solo mare

Per chi decidesse di dividere la vacanza fra mare e montagna, e bene portare con sé un attrezzatura da trekking seria (scarponi, felpe, giacche a vento, bastoncini, borracce ecc). Sui rilievi e in alta quota il clima è mutevole e non mancano violenti temporali e sbalzi improvvisi di temperatura.

5. Ricordatevi di prenotare

giugno e la prima metà di luglio perché in agosto la Corsica è presa d’assalto. Le strutture ricettive – alberghi, villaggi, bungalow e campeggi – sono molte ma è indispensabile prenotare con largo anticipo sia il traghetto sia la sistemazione, informandosi bene sulle caratteristiche della zona in cui si intende risiedere (per esempio, la zona del «dito», all’estremo nord, è affascinante e meno frequentata ma poco adatta a chi ha figli adolescenti o ai giovani che cercano svaghi e un po’ di vita notturna). sentirsi a casa Per chi, come gli svizzeri, è amante della montagna e delle camminate, la Corsica offre moltissimo. Intorno alla città di Corte, la suggestiva e antica capitale dell’isola, dipartono sentieri e percorsi

di estremo interesse paesaggistico, con possibilità di effettuare trekking anche impegnativi e arrampicate. Molto nota è la Grand Randonnèe (GR 20), un percorso lungo e difficile che segue la dorsale montana dell’isola, e per distanze, tipologia di terreno, a volte molto scosceso e impervio, richiede una buona preparazione fisica. Ma l’interno offre ben altro: dalla possibilità di praticare canyoning sui torrenti, alla pesca nei fiumi, dall’immersione nelle limpidissime pozze di acqua dolce che costellano la zona montuosa dell’isola in cui è possibile trovare refrigerio, alla visita ai numerosi siti archeologici di menhir e dolmen. Un vero paradiso, insomma, che può meritare diversi viaggi. Un viaggio di Fabio Martini

Per chi disponesse di un budget ridotto, camping e bungalow sono dovunque ma è necessario prenotare, anche se una piazzola per una piccola tenda la si trova quasi sempre. Tenete presente che sull’isola il campeggio libero è vietato e le multe sono salate. La Corsica attrae anche moltissimi motociclisti e ciclo turisti ma attenzione alle strade e agli strapiombi…

6. Non dimenticate la K-way

In giugno e luglio il clima è spettacolare. Dalla seconda metà di agosto i monti tendono a portare piogge e qualche temporale che in settembre si intensificano anche sensibilmente.

7. L’appetito vien mangiando

La cucina corsa è piuttosto saporita. Carni e formaggi sembrano restituire al palato il carattere aspro e complesso dell’isola. Il turismo ha comunque portato alla presenza di una varietà di offerte di ogni tipo e per tutte le tasche. Portatevi una guida e comunque assaggiate i prodotti regionali, ne vale la pena. 43


Tendenze

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DILEMMI QUOTIDIANI

LA POSTURA CORRETTA

Dritto con la schiena che diventi gobbo

MAI CURVO

È l’errore più comune: tenere la parte superiore della schiena ricurva. Essendo una parte poco mobile della spina dorsale rischia di diventare una postura abituale. Occhio.

LO SCHIENALE Deve essere regolabile in altezza e in inclinazione. Per quanto riguarda l’altezza deve essere regolabile tra i 20 e i 40 cm; avere una larghezza tra i 36 e i 40 cm; un rigonfiamento lombare di 2-4 cm. L’inclinazione deve essere regolabile tra i 90° e i 110° mentre la forma concava dello schienale deve avere un raggio da 40 a 50 cm.

CAMBIA POSIZIONE

Quando si lavora bisognerebbe cambiare posizione ogni 20 minuti. E almeno una volta all’ora alzarsi per camminare. Questo rimette in moto la circolazione e le energie.

REGOLARE L’ALTEZZA

MOBILE È MEGLIO

Il piano del sedile deve avere una larghezza che va dai 40 ai 50 cm, la profondità dai 38 ai 42 cm e l’altezza regolabile tra i 38 i 50cm. L’imbottitura deve essere semirigida con spessore di 2 cm. Il materiale del sedile deve essere di materiale traspirante e antisdrucciolo. Mantenere il rachide ben allineato, le curve della colonna vertebrale devono conservare le fisiologiche ampiezze.

CADUTE CELEBRI

La sedia deve essere girevole per evitare dannose torsioni della colonna. Le rotelle collocate sotto le razze devono essere del tipo frizione antiscivolo.

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PAPA FRANCESCO

Durante la visita in Messico, Papa Francesco aveva venerato pubblicamente per due volte la Madonna di Guadalupe. Ma stanchissimo, dopo aver baciato due bambine che gli stavano consegnando dei fiori per la Vergine, nel prendere posto davanti alla Madonna perse l’equilibrio... E se dietro al Pontefice non ci fosse stata una sedia, sarebbe caduto. 44

2

ELTON JOHN

Elton John è un super appassionato di tennis e, mentre assisteva a una partita in corso alla Royal Albert Hall di Londra, a cui partecipavano molti campioni del calibro di McEnroe, Roddick e Watson, ha perso l’equilibrio sulla sedia ed è caduto rovinosamente a terra, per fortuna senza farsi male. Ad aiutarlo a alzarsi è stato nientemeno che John McEnroe.

BRACCIA A 90 GRADI

Testa allineata al collo. I piedi devono essere ben appoggiati al pavimento e l’inclinazione tra coscia e gamba deve approssimativamente formare un angolo di 90°.

3

ANGELA MERKEL

Una sedia rotta e Angela Merkel è finita di sedere a terra. Nel primo intervallo del Tristano e Isotta, con cui si era aperto il Festival wagneriano di Bayreuth, la cancelliera è caduta. L’incidente avvenne durante la pausa di un’ora e in nottata la Bild online sparava la notizia: la cancelliera ha avuto un malore. Poco dopo la smentita, era «solo» colpa della sedia.


Tendenze

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ALIMENTAZIONE

Yogurt da lavoro Gli intenditori non hanno dubbi: quelli prodotti in Svizzera sono i migliori del mondo. Sarà per la materia prima di qualità indiscussa, sarà per le incredibili varianti disponibili sul mercato o per le infinite possibilità di arricchirlo: con noci, mandorle, semi, frutta fresca, miele, cioccolato. E che questo derivato del latte piaccia lo dimostrano i chilometrici banchi frigo visibili nei grandi magazzini, dove marche e lavorazioni di grandi produttori oppure di piccoli caseifici delle nostre valli fanno bella mostre di sé. Cremoso, di certificazione biologica, di soia, senza lattosio, di latte di pecora o «alla greca», ce n’è per tutti i gusti. E se siete tra coloro che le dita proprio non se le vogliono sporcare, magari in ufficio, basta scegliere quello da bere, un prodotto a metà strada tra il latte acidificato e lo yogurt compatto. Comodo e salutare. t7

IN QUALI PRODOTTI FINISCE IL LATTE SVIZZERO 5DATI DEL 20147

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3.540.532

 

Formaggio 41.8% Ricotta (quark) 0.7% Latte di consumo 11.5% Panna di consumo 7.9% Yogurt 3.3% Altri prodotti a base di latte fresco (gelati, bevande a base di latte, dolci ecc.) 3.0% Latticini a lunga conservazione (latte condensato, latte in polvere, panna in polvere ecc.) 10.8% Burro 16.2% Altra valorizzazione (per es. proteine in polvere ad alta percentuale), differenze di peso 4.8%

tonnellate di latte in totale

Fonte: tsm/www.agrarbericht.ch

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I Nostrani del Ticino sono la riscoperta dei sapori locali e provengono esclusivamente da aziende ticinesi che ne garantiscono la qualità, la freschezza e la genuinità. Oltre 300 tipicità della nostra regione che rappresentano il nostro impegno concreto nel sostenere agricoltori, allevatori e produttori alimentari ticinesi.

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Tendenze

sette ingredienti

Carpaccio finger Il palato incontra l’Asia Paesi che fondono le loro tradizioni culinarie per un piatto facile che piace a tutti: un ottimo aperitivo o un antipasto perfetto, soprattutto durante la stagione calda. Quando vogliamo freschezza e leggerezza. Cucina Eleonora Postizzi aveva un’aria fresca, gustosa e salutare ora sembra un quadro futurista di Picasso. qualche curiOsiTÀ I fogli di riso (bành tràng) vengono utilizzati soprattutto nella cucina vietnamita in due varianti: ammorbiditi in acqua per fare arrotolare delle pietanze oppure fritto sulla fiamma per degli snack croccanti davvero deliziosi. Sono sfoglie sottili composte da farina di riso, acqua e sale, cotte come delle crêpes e poi fatte essiccare. Essendo di riso costituiscono un’ottima alternativa per chi soffre di allergie alimentari come celiachia o intolleranze al grano.

V

a bene, sono di parte. Il carpaccio rientra proprio fra i miei piatti preferiti, sia in estate per scelta sia in inverno perché ho esagerato a ordinare la chinoise dal macellaio. Insomma: lo adoro. Così mi è capitato di offrirlo spesso e volentieri per aperitivo o come antipasto da mettere in mezzo al tavolo. 46

OgnunO si serve Sì, facile a dirsi… Per capire da quale fetta iniziare a servirsi ci vuole una laurea, e quando finalmente hai capito il trucco, beh, devi anche valutare come smettere, per evitare di ritrovarti con tutto il carpaccio nel tuo piatto e fare pasticci. La presentazione che prima

una sTOria nObile Con carpaccio si intende genericamente un piatto a base di fettine di carne o pesce crudi o semi-crudi a cui vengono aggiunti olio e scaglie di formaggio grana o altri ingredienti a seconda della versione. Questo nome si deve a Giuseppe Cipriani, che in un giorno del 1963 preparò il piatto appositamente per un’amica, la contessa Amalia Nani Mocenigo, quando seppe che i medici le avevano vietato la carne cotta. Il nome venne dato in onore del pittore Vittore Carpaccio, poiché a Cipriani il colore della carne cruda ricordava i colori intensi dei quadri del pittore e proprio in quel periodo si teneva una mostra a lui dedicata. Più precisamente il carpaccio che propose Cipriani consisteva in fettine sottilissime di controfiletto di manzo disposte su un piatto e decorate alla Kandinsky, con una salsa che viene chiamata «universale». Trattandosi di un piatto da servire rigorosamente crudo, la carne acquistata deve essere sempre freschissima, di elevata qualità e mai decongelata.


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Il Bircher Muesli / la ricetta originale, per una porzione: un cucchiaio raso di fiocchi d’avena con tre cucchiai d’acqua, lasciare in ammollo per 12 ore. aggiungere un cucchiaio di succo di limone, uno di latte condensato e mescolare. infine, grattuggiare due mele oltre a un cucchiaio di nocciole.

cibi crudi Il dottor Bircher-Benner e il suo celebre Muesli

tipo di ricetta tempo: 25 min difficoltà: bassa

gli ingredienti per una trentina di pezzi 8-10 fogli di CarTa di riso 300g di CarPaCCio di manzo 1 limone ruCola Parmigiano reggiano (in alTernaTiva grana Padano) sale PePe olio exTravergine di oliva non C’e bisogno di CuoCere gli ingredienTi della riCeTTa

come si fa 1 immergere i fogli di carta di riso, con cautela, in acqua fredda per qualche minuto. Per utilizzarli devono essere molto morbidi. 2 Preparare la rucola (precedentemente lavata) e le scaglie di grana. Tagliare a metà il limone e privarlo dei semini. 3 Posizionare il foglio di riso su di un tagliere, coprire con 2-3 fette di carpaccio. salare, pepare, aggiungere un filo di olio e del limone. Coprire con la rucola, aggiungere qualche scaglia di grana e arrotolare su se stesso fino a ottenere un cilindro. seguite il medesimo procedimento fino a quando la carne sarà esaurita. 4 Prima di servire dividere in 4 parti uguali; eventualmente aggiungere un goccio di olio al centro.

Mangiare crudo, come questo gustoso carpaccio proposto dalla nostra Eleonora, può essere, di tanto in tanto, una buona idea: soprattutto in estate o in primavera, quando ci assale la voglia di qualcosa di veloce e di rinfrescante, per combattere l’afa ed evitare il calore insopportabile emanato dai fornelli. Ma attenzione a non esagerare, perché l’avvelenamento alimentare attribuito a prodotti non cotti contaminati è aumentato di dieci volte a partire dagli anni Settanta. Ciononostante, il crudismo, negli ultimi tempi, è diventata anche una «tendenza alimentare» sempre più in voga, complice la crescita di popolarità del sushi: l’abitudine è, in certi Paesi, ormai quasi dilagante e i dati dicono che sono sempre più le persone che rinunciano in modo categorico a cuocere le pietanze che si mettono nel piatto. L’assunzione di cibi crudi come trattamento dietetico fu tra l’altro sviluppato per la prima volta proprio in Svizzera dal medico Maximilian Bircher-Benner (1867–1939), celebre per essere l’inventore dell’omonimo Muesli. Dopo essere guarito dall’ittero grazie a mele crude, Bircher-Benner condusse esperimenti sugli effetti sulla salute umana di una dieta a base di vegetali crudi. Nel 1897 aprì a Zurigo una casa di cura chiamata «Lebendige Kraft (Forza Vitale)». Il nome si rifaceva a un termine chiave di un movimento tedesco per la riforma dello stile di vita, secondo cui le persone dovrebbero modellare la loro esistenza seguendo la logica determinata dalla natura. La casa di cura, oggi, è ancora attiva. 47


Tendenze

stile

Occhiali da soli accessorio indispensabile Strumento di bellezza

Gli occhiali da sole ci fanno sembrare più belli e attraenti perché rendono simmetrico il nostro viso e coprono ogni difetto. L’ha scoperto di recente Vanessa Brown, una ricercatrice inglese, docente di moda e design alla Nottingham University. Certo, bisogna saper scegliere la montatura giusta per la forma del proprio viso. Lo sguardo è una grande fonte di informazioni che permette di dare un giudizio sull’intelligenza, ma anche sulla buona o cattiva coscienza dell’osservato. Sottrarsi allo scrutamento rende meno vulnerabili, potenzia le difese, migliora l’autostima perché dà l’idea del controllo del corpo e delle emozioni. E «c’è chi si mette gli occhiali da sole / per avere più carisma e sintomatico mistero», canta Franco Battiato.

Nati per proteggere la vista dai raggi solari, oggi gli occhiali da sole hanno anche altre funzioni: estetica o di privacy, di camuffamento di un hangover o di isolamento. Scrive Alba Minadeo

Una lunga storia

Gli occhiali da sole esistono da sempre: gli Inuit ponevano sul naso mascherine d’avorio con una piccola fessura per schermare i raggi del sole riflessi dalla neve. Plinio racconta che, durante l’impero romano, Nerone si serviva di due smeraldi per assistere alle lotte dei gladiatori nell’arena assolata. Già nella Cina del XII secolo, due vetri di quarzo fumé venivano utilizzati per nascondere le espressioni dei giudici durante gli interrogatori. Ma i primi occhiali da sole in grado di filtrare i raggi UVA furono quelli prodotti dalle vetrerie di Murano nel settecento: detti anche occhiali o vetri da gondola oppure da dama, preservavano la vista dall’abbacinante riverbero sullo specchio d’acqua della laguna di Venezia.

icona di stile

Il modello Ray-Ban Wayfarer (qui indossato da Jude Law) ha rappresentato una svolta nella produzione della casa americana (oggi di proprietà dell’italiana Luxottica). Questo occhiale è stato infatti indossato da personaggi di prima grandezza: da John Fitzgerald Kennedy a Audrey Hepburn (in Colazione da Tiffany), da Tom Cruise a Mark Zuckerberg. Ricordati come gli occhiali da sole più venduti della storia, sono, insieme al modello Aviator, un classico del design. Non sono mai passati di moda, con ricorrenti picchi di popolarità. 48

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el momento in cui inforchiamo un paio di occhiali da sole, ci isoliamo dal resto del mondo, e non solo dalle radiazioni solari più o meno intense. Non diamo più modo agli altri di guardarci negli occhi, di percepire le nostre emozioni, soprattutto se le lenti sono molto scure, come quelle di moda adesso o anche nella prossima stagione autunno-inverno (perché gli eyewear

non si usano soltanto d’estate). Al tempo stesso però contribuiscono a darci un’identità e un’appartenenza: rock o vintage, hipster o pop, gli occhiali da sole raccontano chi siamo. Indossandoli, le star cercano di non farsi riconoscere e si difendono dagli invadenti flash dei paparazzi, o magari nascondono i postumi da sbornia e stravizi notturni. Ma gli occhiali scuri si mettono ai fune-


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OCCHI STANCHI Il segreto di Goethe

di Maddalena Leonardi

rali, per non far vedere che si è pianto o, peggio, che non si è pianto affatto. Ci sono persone che non li tolgono mai, nemmeno quando vengono presentate a qualcuno. A volte, gli occhiali da sole servono proprio a dire don’t disturb. Altre, invitano semplicemente al relax, come l’emoticon sorridente con gli occhiali da sole. PER OGNI INDOLE A farfalla, tondi, a goccia, a cuore, squadrati, optical, di pizzo, oversize, tartarugati o sparkling, cat-eye (un must have, per le donne) o con inserti di glitter: esistono infinite varianti di montature e c’è una ricca tavolozza di colori glamour anche per le lenti, che possono essere antigraffio, antimbrattamento e antiriflesso; fotocromatiche (la cui colorazione varia secondo la lu-

minosità esterna) o degradanti, particolarmente adatte alla guida (la parte superiore blocca le radiazioni solari, mentre quella inferiore è più trasparente); minimamente oscurate e molto intriganti, perché velano soltanto un po’ lo sguardo. Oppure scurissime, per difendersi da una luce solare intensa (alta montagna, mare, neve, ghiacciaio nelle ore centrali della giornata), e specchiate con riflessi coloratissimi. Nel 2013, a Lugano è nato un eco-brand, Sunboo, che le realizza in bambù, 100% biodegradabile e riciclabile. E produce anche le lenti in materiali organici. Di solito, la moda ecosostenibile non cura molto lo stile, ma questi occhiali da sole coniugano design e sostenibilità: una sfida lanciata da tre giovani imprenditori che hanno inventato un marchio stilish, assolutamente green.

L’eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti del sole, in assenza di occhiali scuri con filtri a norma di legge (occhio alle contraffazioni: le lenti possono essere di cattiva qualità ed è sempre meglio acquistare gli occhiali da sole da un ottico), può essere dannosa a livello oculare così come lo è per la pelle. Sulle spiagge o sulle piste da sci, il riverbero del sole è molto forte, dunque è meglio proteggere gli occhi con lenti da sole avvolgenti che bloccano i raggi nocivi anche lateralmente. Per gli occhi arrossati dal vento o che lacrimano, si possono utilizzare dei colliri naturali a base di eufrasia, camomilla e fiordaliso, con azione lenitiva e rinfrescante, da avere sempre con sé. Le lacrime artificiali possono essere efficaci in caso di secchezza anche a causa dell’esposizione allo schermo del computer. Si dice che Goethe, per riposare la vista e curare gli occhi affaticati dalle tante ore trascorse a scrivere, si servisse delle proprietà del distillato della pianta di Meliloto (Melilotus officinalis), conosciuta anche con il nome di Vetturina gialla, che cresce spontanea nei terreni calcarei ed emana un dolce profumo di fieno. Per uso topico, il decotto di Vetturina è utilizzato contro le congiuntiviti e per impacchi agli occhi, insieme con foglie di noce e fiori di camomilla. Prima di qualsiasi automedicazione, chiedete al vostro oculista oppure farmacista. 49


Relax

stelle & CURIOsItÀ l’oggetto La forchetta

Astroparade

di Betty

Il Toro retrocede ma resta sul podio mentre Bilancia pare trionfare su tutti. Gemelli in ascesa, ma solo se capaci di maggior equilibrio, Scorpione scopre il suo lato oscuro

Questo semplice, all’apparenza, oggetto d’uso quotidiano ha tutto sommato una storia abbastanza recente in ambito occidentale (i soliti cinesi ci avevano preceduto già dal 2000 a.C.). I primi esemplari risalgono alla tarda età imperiale di Roma perché fino a quel momento dalle nostre parti ci si abbuffava con le mani (si badi, i più abbienti e raffinati preferivano usare ditali d’oro o d’argento per non sporcarsi o bruciarsi le dita). L’età barbarica fece tabula rasa benché la principessa Maria Argyropoulaina, nipote di Costantino VIII nel 1003 se la fosse portata a Venezia da Bisanzio. La cosa non fece per nulla piacere agli ecclesiastici che nei rebbi della forchetta (così si chiamano le punte dello «spiedino da tavola») scorgevano un che di potenzialmente satanico. Con l’avvento delle signorie nel quattrocento la forchetta rientra alla grande sulla scena e allora se ne vedono davvero di tutti i colori: da tavola, da carne, da pesce, da frutta e persino da sottoaceti. La diffusione in Europa fu favorita dalla stilosissima Caterina de’ Medici, potente regina consorte di Enrico II che, diciamocela chiara, insegnò ai francesi a mangiare e a vivere. Il modello corto, a quattro rebbi oggi più in uso, si diffuse sotto il regno di Ferdinando IV d Borbone. E noi svizzeri? Ne abbiamo inventata una tutta nostra, quella da fondue con manico lungo e due soli rebbi.

IstRUzIOnI peR l’UsO Sette consigli per restare giovani di Walter Mariotti 1. Tornare dalle vacanze è uno choc. Ma ricordate 50

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BILANCIA

Dal 9 grazie a Giove per tutti voi si aprono le Porte del Cielo. Questo transito, il più fortunato per l’Astrologia tradizionale, vi accompagnerà fino al 10 ottobre del 2017. Grandissime opportunità, da subito per i nati nella primissima decade. Le prime due decadi favorite da Marte e Venere nel segno.

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toRo

Alla grande! Giove è al fotofinish nel segno amico della Vergine corrispondente alla vostra quinta casa solare. Approfittate di questo transito per fare ciò che avete sempre desiderato. Anche Mercurio è tutto dalla vostra parte… Ma siate memori del motto di Lao tsé: «chi parla non sa, chi tace sa».

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ARIEtE

Mutamenti nella danza astrale: il 9 settembre Giove entra in Bilancia. Questo aspetto vi renderà indipendente ma anche particolarmente capricciosi. Comunque grazie all’azione mediatrice di Saturno nella vostra terza casa solare sarete ben disposti a negoziare in ordine al raggiungimento dei vostri obiettivi.

4 capricorno

5 leone

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8 vergine

9 acquario

10 sagittario

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12 scorpione

tentazioni. «L’amore è la risposta, ma mentre aspettate la risposta il sesso può suggerire delle ottime domande», ha detto Woody Allen… Cambiamenti favoriti da Giove mentre Mercurio favorisce conoscenze e nuovi incontri professionali.

Siete ancora sollecitati dagli effetti della lunga opposizione di Giove. Disintossicatevi da tutto, famiglia, lavoro, sesso… Una settimana tutta per voi non guasterebbe. Forte crescita spirituale per i nati nella prima decade. «Nella vita non accade nessun evento astrologico che non sia determinabile simbolicamente. Ma non ne consegue che un aspetto preciso produrrà sempre un avvenimento preciso» (Dane Rudhyar). Rifletteteci.

che quando andrà via l’abbronzatura sarà peggio. 2. Lasciate perdere le diete di settembre, tanto a ottobre già non funzionano. 3. Evitate di vestirvi come vostro figlio. Alla vostra età il cappello da baseball o le t-shirt rosa abbassano

Per Franz Kafka, «nessun regalo è troppo piccolo da donare, e nemmeno troppo semplice da ricevere, se è scelto con giudizio e dato con amore». Lasciate da parte i secondi fini, seguite il cuore. Andamento bipolare tra il 6 e l’8 settembre. «Resistere significa semplicemente tirare fuori i coglioni, e meno sono le chance più dolce è la vittoria», parole (sante)diquelmattacchionediCharlesBukowski. Vi sembra di remare controcorrente: tenete duro, Giove vi sostiene fino al 9.

Spese, spese, spese... state compensando qualcosa? E quel vostro/a amico/a che interferisce nei rapporti sentimentali che avete con il partner? Con l’arrivo di Giove si accentuano le questioni di carattere patrimoniale.

solo il senso del ridicolo. 4. Una fidanzata giovane? Può aiutare lo spirito. A patto di non credere che tra il loft e le rughe si sia invaghita delle seconde. 5. La palestra è un’illusione ottica. Ci si va per guardare le forme degli altri. E quasi

«Il compromesso è l’arte della leadership e i compromessi si fanno con gli avversari, non con gli amici», ha scritto il grande Mandela. tenete a mente le sue parole: siate meno intransigenti. Più baci e meno parole. Incontri passionali. «tra vent’anni sarai più dispiaciuto per le cose che non hai fatto che per quelle che hai fatto. Quindi sciogli gli ormeggi, naviga lontano dal porto sicuro. Cattura i venti dell’opportunità nelle tue vele», scriveva Mark twain.

Momento vivace, ma solo per i nati nella terza decade favoriti da Giove e Mercurio di transito nella undicesima casa solare. La scoperta di relazioni nascoste favorite dal transito di Venere potrebbe portare a rotture epocali.

sempre il confronto uccide. 6. Lasciare il lavoro in banca per fare il barista a Caracas? Solo se trovate buone scuse con il colesterolo. 7. Alla fine resta una sola via d’uscita. Pensarla come Picasso: «La vita comincia a quarant’anni, ma è troppo tardi».


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Risolvete il cruciverba di Daniela e trovate la parola chiave. Per vincere il premio in palio, chiamate il numero 0901 59 15 80 (CHF 0.90/chiamata) entro l’8 settembre e seguite le indicazioni lasciando la vostra soluzione e i vostri dati. Oppure inviate una cartolina postale con la vostra soluzione entro il 6 settembre a: Twister Interactive AG, “Ticino7”, Altsagenstrasse 1, 6048 Horw.

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1. Èghiotto dinoci w 10. Con Quie Quo w 11. SuccesseaLenin w 12. L’eroedel Quovadis w 14. Partidi pagamento w 15. Cupidigia,bramosiaw 17. LeinizialidiRascel w 18. Preposizionesemplice w 19. Poemetto bucolico w 21. Ilgeloso verdiano w 22. Concentrato, intentow 24. IconfinidelTicino w 25. Ripetutoè un dilemmaw 26. Uruguay eRomania w 27. Uncarattere tipograficow 31. L’alienodiSpielberg w 33. Giaggiolo w 34. Pubbliche Relazioni w 35. Abitava Cuzco w 37. Burla, scherzo w 39. L’indimenticato Arnoldodelteatrow 40. Pariin pesca w 41. Carmilirici w 42. Urtosenzapariw 43. Stella delcinemaw 45. Cuordicanew 46. Mensola w 48. Ildioegizio delsole w 49. Leinizialidi Toscaniniw 50. Temporizzatorew 52. Dueal cubo w 53. Oriente

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1. Notofilm diBruno Corbuccicon Tomas Milian w 2. C’èanche quella a gomito w 3. Vi sosta lacarovana w 4. Congelate,ghiacciatew 5. LeinizialidiTassow 6. Biscotto aciambellaw 7. L’ondanellostadiow 8. Misuredicapacità w 9. Gravoso,faticoso w 13. Sentitow 16. Bloccailflipper w 20. IconfinidiLugano w 21. Celala perla w 23. Némie, né tue w 24. Esserein apprensionew 28. Epoca w 29. Emozionante,commovente w 30. Lospinto delsarto w 32. Rimorchiare w 36. Conosciuti w 38. Colorecentrale w 40. Lasomma deglianni w 43. L’indirizzoin retew 44. Re... francesiw 47. Unamico diTex w 51. Megaton

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TIRATuRA cONTROLLATA 63.212 copie chIusuRA RedAzIONALe Venerdì 26agosto 2016 edITORe Teleradio7SA,Muzzano AmmINIsTRAzIONe viaIndustria,6933 Muzzano tel.091960 33 83 / fax.0919603155 dIRezIONe, RedAzIONe, cOmpOsIzIONe e sTAmpA CentroStampa TicinoSA viaIndustria ,6933 Muzzano tel.091960 33 83 / fax.0919682988 ticino7@cdt.ch www.ticino7.ch www.issuu.com/infocdt/docs ticino7è su Facebook sTAmpA (cartapatinata) Salvioniartigrafiche SA Bellinzona TBS,LaBuonaStampaSA Pregassona pubbLIcITà PublicitasAG,Daniel Siegenthaler Muertschenstrasse39,Postfach 8010Zürich tel.04425036 65 /0796357222 daniel.siegenthaler@publicitas.com dATI peR LA sTAmpA riviste@publicitas.com publicitas.ch/riviste ANNuNcI LOcALI PublicitasLugano tel.058680 91 80/fax.0586809171 lugano@publicitas.ch IN cOpeRTINA Unpiccolotesoro (foto©Morganka)

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PREMIO IN PALIO: UN ABBONAMENTO MENSILE PROVA ARCOBALENO DEL VALORE DI CHF 199.-

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La soluzione del Concorso apparso il 19 agosto è: TRAMPOLI Tra coloro che hanno comunicato la parola chiave corretta è stata sorteggiata: Francesca Vivian Castel San Pietro Alla vincitrice facciamo i nostri complimenti! 51


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