Ticino7

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№6

dell,8 febbraio 2013

con Teleradio 10 – 16 febbraio

Filippo Lombardi

un Ticinese a Berna

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Ticinosette n° 6 dell’8 febbraio 2013

Agorà Filippo Lombardi. Un ticinese a Berna Arti Vampiri. Questione di sangue

di

Kronos Uguaglianza, virtù sovrana

Tiratura controllata

Vitae Yari Copt

Chiusura redazionale

Reportage Il giardino segreto

70’634 copie

Venerdì 1. febbraio

Editore

Teleradio 7 SA Muzzano

di

di

di

nicoletta Barazzoni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

franceSca rigotti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

gaBriele Scanziani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Luoghi Base Ydrax #9

di

Tendenze Magico tacco

di

Stefania Briccola; foto di flavia leuenBerger . . . . . . . . . . .

Marco Jeitziner . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . di

MariSa gorza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Redattore responsabile

Astri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Coredattore

Cruciverba / Concorso a premi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Fabio Martini

4 6 8 10 12 37 42 44 46 47

Silvano de Pietro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Stefania Briccola . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Media Giuseppe Curonici. Ipotesi di incendio

Impressum

di

Giancarlo Fornasier

Photo editor Reza Khatir

Amministrazione via Industria 6933 Muzzano tel. 091 960 33 83 fax 091 960 31 55

Direzione, redazione, composizione e stampa Centro Stampa Ticino SA via Industria 6933 Muzzano tel. 091 960 33 83 fax 091 968 27 58 ticino7@cdt.ch www.ticino7.ch www.issuu.com/infocdt/docs

Stampa

(carta patinata) Salvioni arti grafiche SA Bellinzona TBS, La Buona Stampa SA Pregassona

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In copertina

Filippo Lombardi Fotografia di Reza Khatir

Vittime sacrificali la campagna avviata da obama e da una parte della società civile americana dopo l’ennesima strage avvenuta a newtown, nello stato del Connecticut, al fine di garantire un maggiore controllo nelle vendita delle armi (con la messa al bando delle armi d’assalto e dei caricatori ad alta capacità), pare contrassegnata da una tragica corsa contro il tempo . gli episodi di violenza, certamente grazie alla accresciuta attenzione rivolta dai mass media alla discussione che divide l’america, paiono moltiplicarsi: è di ieri la notizia del veterano che, dopo aver assassinato un autista di scuola bus, si è assediato in un bunker con un bambino mentre nei giorni scorsi altri episodi di sangue hanno contribuito a mantenere alta l’attenzione pubblica su questo angoscioso tema . e i dati ufficiali, del resto, offrono uno scenario sconsolante: secondo stime dell’organizzazione no-profit brady Campaign to end gun Violence (www.bradycampaign.org) ogni anno muoiono nel stati uniti ben 30 .000 persone per ferite da armi da fuoco (nella cifra sono inclusi i suicidi, gli incidenti e naturalmente gli omicidi) . dal 1968, anno in cui furono assassinati Martin luther King e robert Kennedy, si valuta che gli americani morti a causa delle armi da fuoco siano circa mezzo milione . un’incessante emorragia di vite a cui si sta cercando di porre un freno che in realtà pare però più aleatorio che altro . Per motivi facili da comprendere, come ha sottolineato lo stesso vicepresidente statunitense Joe biden, secondo cui i programmi di limitazione che l’amministrazione obama vorrebbe attuare non garantirebbero affatto la cessazione di episodi tragici come quelli di newtown o di tucson nel gennaio del 2011

(in quella strage venne gravemente ferita la deputata dell’arizona gabrielle giffords che, da sostenitrice del libero uso delle armi, è oggi a favore della campagna voluta da obama) . le armi “leggere” e per difesa personale, nella migliore delle ipotesi, resterebbero infatti a disposizione di chiunque desideri acquistarle senza ignorare poi il fatto che le loro contenute dimensioni, il peso e la portabilità le rendono facili da nascondere e da usare . Il problema, in fondo, resta sempre il medesimo e vale per le armi come per altri ambiti sociali: tutelare la collettività o lasciare alla libertà individuale il più ampio margine possibile? o altrimenti, assicurare l’interesse pubblico o privilegiare quello privato di chi le armi le vende e le produce (gli stati uniti sono fra i maggiori produttori al mondo)? senza ignorare infine che, dalla televisione al cinema, dalla musica ai videogiochi, la violenza – trasformando l’annullamento dell’altro, l’omicidio e lo sterminio virtuali in merce – pare aver vinto la sua battaglia “culturale” . la national rifle association, potentissima lobby in grado di condizionare grazie a lauti contributi la politica statunitense, propone, a tutto suo vantaggio, di far presidiare le scuole da vigilantes armati, risolvendo il problema della violenza attraverso l’iniezione di altra violenza, come una sorta di venefico vaccino . è questo il tragico paradosso di un paese che ha trasformato i propri bambini e adolescenti nelle vittime sacrificali da immolare sull’altare della libertà individuale e del conseguente diritto, costituzionalmente sancito, a possedere armi . buona lettura, fabio Martini


Filippo Lombardi. Un ticinese a Berna

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Agorà

“Ho fatto modificare un po’ l’arredamento dell’ufficio. Ricevo molte visite e agli ospiti offro volentieri il caffé o l’aperitivo. Il senso dell’ospitalità è una caratteristica ticinese che è sempre apprezzata”. È con comprensibile compiacimento che Filippo Lombardi ci accoglie a Palazzo federale, nella stanza dall’alto soffitto e rivestita in legno, sulla cui porta sta scritto (in italiano, per quest’anno): Presidente del Consiglio degli Stati di Silvano De Pietro

È

un fatto abbastanza eccezionale che un ticinese venga eletto al vertice di una delle Camere del Parlamento federale . Com’è andata, gli chiediamo, questa prima sessione da presidente? è emozionato? “L’emozione c’è”, ammette . “Non per i segni esteriori della presidenza, come l’avere l’ufficio con il caffè e l’autista a disposizione, ma per le aspettative”. già, le aspettative . Che non sono poche quando si parla di questo politico ticinese giunto, a 56 anni, all’apice di una carriera sulla quale ancora qualche anno fa pochi avrebbero scommesso . eppure filippo lombardi, discendente da una delle famiglie storiche del ticino e patrizio di airolo, sposato e padre di due figli, è stato un giovane promettente sul quale venivano poste molte speranze . Ma forse il suo carattere impulsivo, che lui definisce “sbarazzino”, a un certo punto avrebbe potuto compromettere tutto . ha studiato diritto ed economia all’università di friburgo; è stato segretario generale dei giovani democratici Cristiani europei; direttore del “giornale del Popolo”; fondatore di teleticino e di tImedia; capitano dell’esercito svizzero; eletto, e tre volte rieletto, rappresentante del canton ticino al Consiglio degli stati; presidente dell’hockey Club ambrìPiotta . Insomma, una personalità dinamica, con la stoffa del politico e del comunicatore di successo . Ma anche una figura complessa . le ripetute violazioni del codice della strada, i ritiri di patente, un incidente stradale da lui causato, hanno rivelato aspetti caratteriali controproducenti per un politico . Motivo per cui la stampa d’oltralpe non gli ha risparmiato le critiche . e adesso, divenuto presidente dei “senatori” svizzeri dopo due anni di vicepresidenza, è naturale che nei suoi confronti vi siano molte aspettative . Come quelle dei suoi colleghi parlamentari, “che si attendono una buona presidenza e non ti fanno mancare l’osservazione costruttiva, se sbagli qualcosa”. e quelle del ticino, “che si attende


molto dal punto di vista simbolico da questa presidenza”. e poi c’è il peso di un ruolo istituzionale, non solo per la responsabilità che comporta, ma anche per “lo sforzo fisico, perché quando si presiede per cinque ore di fila la mattina, e poi magari quattro ore il pomeriggio, senza potersi permettere un minuto di disattenzione, è quasi come dirigere il traffico aereo da una torre di controllo”. Ma ci sono i vicepresidenti… “Sì, ma li farei intervenire solo se fossi ammalato o se andassi in delegazione all’estero. Fare troppo ricorso ai vice non sarebbe visto molto bene”. Ticinesità e abilità politica ha definito la sua elezione a presidente degli stati come un riconoscimento al ticino . Ma fino a che punto può dire di impersonare il ticino, in positivo e in negativo, nelle qualità come nei difetti? “Ah, sicuramente, siccome non ho solo qualità ma anche difetti, posso rappresentare una certa leggerezza latina... Talvolta ho qualche atteggiamento sbarazzino che magari non a tutti piace. Ma il mio grado di «ticinesità» lo devono giudicare in primis i ticinesi, e sin qui nell’urna il giudizio è stato positivo. Fuori dal Ticino comunque questa percezione c’è”. una rivendicazione orgogliosa di “ticinesità” che potrebbe però confermare i pregiudizi altrui sui ticinesi . altrimenti deve spiegare perché, nonostante i trascorsi automobilistici, l’abbiano rieletto anche con più voti di prima . di cosa si tratta: stima, affetto, identificazione? “Credo che i ticinesi abbiano capito che quelli erano degli errori di immaturità, accompagnata da un pizzico di sfortuna. E hanno compreso che questi fatti non erano tali da annullare il giudizio positivo sulla mia attività politica: alla fine è su questo che si vota”. I maligni direbbero: sì, ma perché i ticinesi sono anche loro un po’ indisciplinati . lombardi però non ci sta: “Di sicuro c’è una parte di elettori che, per quanto bene io possa fare nel resto della mia vita, non mi voterà mai, proprio per questo problema. D’altra parte, c’è chi magari non mi avrebbe votato, ma si identifica”. sono fenomeni marginali, sostiene, che si compensano l’uno con l’altro . Ma “il grosso della gente”, secondo lui, sa distinguere quando un problema “non inficia la capacità di lavorare come politico”. lo dimostrano i fatti, non solo a berna ma anche in ticino . l’abilità gli viene riconosciuta implicitamente anche da chi fa notare che, per esempio, è uno dei pochi politici ticinesi a non essere stati maltrattati dal “Mattino della domenica” . lui non si scompone: “Intanto, è tutto molto soggettivo: se uno si vede preso in giro, ritiene sempre l’attacco molto più grave rispetto a quando la stessa cosa accade agli altri”. Poi rivendica: “Mi sono fatto affibbiare un paio di soprannomi dal «Mattino»; e quando è stato il caso, sono stato anch’io messo alla berlina. Per cui non mi ritengo particolarmente privilegiato. In cambio, ho il privilegio di aver raccolto da altri media abbondanti palate di fango, e di quelle pesanti se provenienti da quelli che si ritengono «seri» o sono molto diffusi a livello nazionale. Anche qui, le cose si compensano”.

tutto quello cui ha messo mano: gioventù democristiana europea, gdP, teleticino, tImedia, hockey Club ambrì-Piotta, la politica in Consiglio degli stati… si considera più fortunato o più dotato? “Intanto per l’Ambrì-Piotta siamo ancora «sub judice», dobbiamo ancora dimostrare di avercela fatta. Per quasi quattro anni abbiamo evitato il peggio, ma la lotta continua e rimane molto dura, la gente deve saperlo”, reagisce subito . Poi riprende: “Un pizzico di fortuna conta, ma la fortuna aiuta gli audaci, quindi bisogna saperla cogliere, saperne preparare le circostanze. E questo diventa abilità. Poi c’è forse qualcosa di innato o di acquisito con l’educazione ricevuta, dalla famiglia, dalla scuola, da pochi amici veramente importanti. Penso di aver avuto da giovane buoni modelli davanti a me. Magari non li ho seguiti come avrei dovuto, altrimenti sarei stato ancor più fortunato”. ha accennato alla famiglia . Quanto contano le origini? “Moltissimo. Credo che una persona, come un albero, debba avere delle radici, un terreno sul quale crescere e dal quale trarre il proprio nutrimento. Certo, oggi viviamo in una società cosmopolita, ci si sposta di frequente, si cambia facilmente lavoro, partito, partner. Ma per me rimane sempre importante sapere da dove vengo, dove sto, per che cosa mi impegno e dove vorrei andare”. Ma lombardi riconosce di aver subito anche dei rovesci, degli insuccessi? “Certo, e da questi ho appreso più che dai successi. Da ogni rovescio sono ripartito più forte e combattivo, forse anche un po’ più saggio. E ho applicato la massima di Nelson Mandela: non si giudica un uomo da come cade, ma da come si rialza ”, risponde . e quali sono stati questi rovesci? “Cominciano dai giovani del PPD, che non mi elessero presidente nel 1977 e poi addirittura mi espulsero dal Comitato nel 1980, perché ero troppo profilato a sinistra [sorride]. Dieci mesi dopo ero Segretario generale europeo a Bruxelles! Nel 1996 sono stato allontanato dal GdP al cambio di vescovo, ma tre anni dopo la mia creatura TeleTicino era riconosciuta e riceveva la concessione federale. Ad Ambrì, come detto, per ogni due passi avanti ce n’è almeno uno indietro, quindi discorso ancora aperto: non posso certo dire di aver sin qui raggiunto l’obiettivo. Quanto alle battaglie affrontate in tredici anni agli Stati, beh, non si può vincere sempre, ma penso di averne portate a casa almeno due su tre. Riuscissimo a far così sul ghiaccio ”

“Credo che una persona, come un albero, debba avere delle radici, un terreno sul quale crescere e dal quale trarre il proprio nutrimento. Certo, oggi viviamo in una società cosmopolita, ci si sposta di frequente, si cambia facilmente lavoro, partito, partner. Ma per me rimane sempre importante sapere da dove vengo, dove sto, per che cosa mi impegno e dove vorrei andare”

Le radici e le battaglie Cambiamo discorso . filippo lombardi ha indubbiamente un profilo di successo . è riuscito a realizzare e portare a buon fine

Una questione di personalità è chiaro che una parte della sua natura ha penalizzato la sua carriera . dice di aver imparato parecchio dagli errori e di essere diventato più prudente . Ma, puntualizza, “non voglio nemmeno cambiare personalità. Io sono uno che si butta con audacia. Ora cerco di essere meno irruente, ma non voglio nemmeno diventare grigio, insignificante o completamente integrato”. Vede la vita “fatta di colori” e se stesso come portatore di “un colore forse un po’ più sgargiante” . e confida che alla fine sarà apprezzato, benché a profilarsi ci si facciano più o meno tanti amici quanti nemici: “La gente però, anche se non è sempre d’accordo con tutto quanto sostieni, finisce con l’apprezzare il fatto che hai una linea, che parli chiaro, che ti impegni e non stai cercando di «schivare l’oliva»…”.

Agorà

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Questione di sangue Vivono di notte, si nutrono di sangue umano e hanno lunghi denti per succhiarlo: i vampiri non sono mai stati così popolari e mai così attuali nell’ordinaria follia dell’usa e getta mediatico di Stefania Briccola

Il

Arti

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fascino esercitato negli anni sull’immaginario collettivo dalle notturne e pallide creature immortali non si discute e conduce dalle leggende ai libri e dalle pellicole in bianco e nero fino alla recente saga di Twilight . sono forse loro, i vampiri, lo specchio fedele di modelli che imperversano ben mascherati nella realtà, mediatica e non, dalle casalinghe più o meno disperate ai professori che scendono dalla cattedra per salire al potere . la mostra in corso alla triennale di Milano fino al 24 marzo, realizzata da alef-cultural in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna celebra “dracula e il mito dei vampiri” nella storia, nella letteratura e nel cinema a cento anni dalla morte di bram stoker . dell’autore irlandese del famoso romanzo gotico sul principe della notte, pubblicato nel 1897, vengono esposti per la prima volta i taccuini densi di annotazioni meticolose, conservati dal pronipote dello scrittore sull’isola di White . dracula, l’immortale vampiro e creatura letteraria uscita dalla penna di stoker, segna una pietra miliare nella storia del mito contemporaneo . la mostra si compone di sezioni, variazioni sul tema e omaggi, con oltre cento opere esposte tra dipinti, incisioni, disegni, oggetti e documenti storici, costumi di scena e video .

genere: “Carmilla” tra i racconti di In a glass darkly di sheridan le fanu (1872) e The Vampyre di John Polidori (1819) . la sezione dedicata al cinema, a cura di gianni Canova, ha un titolo allusivo “Morire di luce” e una installazione in cui si scorgono, guardando attraverso feritoie, i baci fatali di vampiri in celebri film, come Nosferatu di Werner herzog con Klaus Kinski, e un’altra in cui si proiettano immagini in bianco e nero, in omaggio a queste creature dell’ombra, inframezzate da testi di sociologi e letterati che definiscono le figure in questione .

Un interessante parallelo essere senza tempo, condannato all’eternità, al vampiro viene negata l’esperienza dell’amore dato che è destinato a dare la morte baciando . Vive di notte e muore di luce, proprio come il cinema . una variazione sul tema, che sfoggia l’originale curatela di Italo rota, è il design e l’architettura tipica del vampiro . dracula vive da secoli ed è un costruttore di wunderkammer che attraversano le epoche con oggetti d’affezione come le cazzuole e i cumuli di terra . senza trascurare la divagazione sulla moda con il look del vampiro, che invade le passerelle maschili, firmato da Prada, John galliano e altre griffe . non manca l’omaggio al Premio La locandina in tedesco del film oscar eiko Ishioka che ha disegnadi Werner Herzog Nosferatu, del 1979 Baci mortali to i costumi del film Bram Stoker’s Il percorso inizia, con un allestimenDracula di francis ford Coppola e to evocativo tra vetri rosso sangue e tendaggi neri, proprio in particolare l’armatura del protagonista qui esposta con dalla storia e dalla leggenda del vampiro in europa . la prima gli storyboard e la sceneggiatura originale . l’altro omaggio sezione a cura di Margot rauch, conservatrice del Kunsthi- è dedicato alla Valentina di Crepax che incontra dracula in storisches Museum di Vienna, racconta “la realtà dietro al alcuni disegni inediti . Infine giulia Mafai si è concentrata sul mito” a partire dalla figura di Vlad III di Valacchia conosciuto costume e la donna vamp(iro), nata alla fine dell’ottocento e anche come l’Impalatore, vissuto nel Quattrocento . In esposi- subito demonizzata . sfilano alcuni abiti di scena di seduttrici zione è visibile il ritratto più antico di Vlad dracula realizzato fatali come la turandot di Puccini e la regina della notte del da un anonimo tedesco nella seconda metà del xVI secolo . Flauto magico di Mozart per terminare con le donne-burqa sono esposti inoltre oggetti rari, come archi decorati in oro vampirizzate dalla società maschile . accompagna la mostra provenienti dalla turchia, incisioni, libri sul vampirismo di l’interessante monografia edita da skirà con testi di alessandro teologi, filosofi e medici, e antiche carte della transilvania . baricco, gianni Canova, antonio Crepax, Cesare Cunaccia, Il capolavoro di bram stoker Dracula sintetizza vari elementi giulia Mafai, Margot rauch e Italo rota . storici nella finzione letteraria . nella sezione dedicata spicca la prima edizione del romanzo del 1897 con dedica dello Per informazioni scrittore irlandese alla madre . non mancano i precursori del www.triennale.it


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Ipotesi di incendio Giuseppe Curonici è uno scrittore intuitivo e machiavellico, pignolo e perfezionista, un autore che predice il destino amoroso dei suoi personaggi. Nel suo “L’incendio della montagna blu” si è focalizzato su un tempo di profondi cambiamenti tra i quali quelli che hanno investito il mondo dell’arte di Nicoletta Barazzoni

Il personaggio chiave del nuovo libro

Media

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di giuseppe Curonici L’incendio della montagna blu (Interlinea, 2012) si chiama firmat . Il riferimento a Pierre de fermat, il matematico e fisico francese della prima metà del seicento, che con il suo teorema si trovò sospeso tra il vero e il falso, ha una sua valenza narrativa . firmat è alle prese con enigmi, rompicapo, ipotesi e contro-ipotesi, sull’incendio del famoso quadro di Cézanne La Mont Sainte-Victoire . Il romanzo è costruito attraverso una serie di intrecci investigativi e polizieschi ma anche grazie a impliciti richiami al metodo e dunque all’indagine scientifica . scienza che con le sue proposizioni vere o false dimostra le sue teorie grazie all’osservazione della realtà e delle sue leggi . nel romanzo, il quadro circoscrive un’epoca di grandi cambiamenti sociali, messi a fuoco ed evidenziati con un stile tipografico diverso dal resto del testo . le parti scritte in corsivo introducono riflessioni conoscitive, flussi di coscienza: “il tempo di Cézanne corrispondeva a una trasformazione capitata una volta per tutte nella storia di tutto il mondo”. Curonici ricostruisce il metodo con cui si autentica la provenienza di un dipinto, i passi attraverso i quali si stabilisce l’autore dello stesso, e il suo mantenimento in un ambiente particolare . e soprattutto le mosse di varie figure che ruotano attorno al mercato dell’arte: galleristi, mercanti, assicuratori, commercianti, mecenati, speculatori, e un collezionista tedesco . tra personaggi veri o falsi, tra amori veri o falsi, imbrogli e inganni, spicca la polizza assicurativa di 8 milioni di euro, un importo che tuttavia “non ha nulla a che fare con le quotazioni di un Cézanne” .

Il conto alla rovescia è iniziato. Con l’incendio del quadro c’è anche il presunto innamoramento di firmat, descritto dentro una storia non corrisposta, attraverso il processo cosmico dell’amore e la magia dell’incontro tra lui e Irene epoché . Perché anche l’innamoramento può essere un falso, “un’apparizione ottica e un caos d’associazione di idee” . I luoghi del romanzo sono riproducibili . Privi di dettaglio, l’autore non ne indica l’appartenenza geografica . sono spesso luoghi anonimi, ambientati tra l’Italia e la svizzera (nella zona engadinese della ricca saint Moritz) . nomi di locali, di ritrovi notturni e istituzionali come il Cantinone del biliardo, il Caffè delle arcate, il Palazzo del Municipio, e la stessa galleria newton (anche in questo caso c’è il rimando al famoso matematico del seicento) . Il condottiero spirituale della storia è l’architetto . Il personaggio senza nome, il solitario conoscitore della fisica e dell’astronomia, che forse rappresenta l’allegoria poetica e allo stesso tempo razionale di un moderno Virgilio? Signor Curonici, sussiste nel romanzo una relazione con la scienza? Sì. I discorsi della polizia scientifica e dell’architetto sono carichi di riferimenti alla scienza. Questo è il meno. In generale, dalla mentalità scientifica si impara a parlare chiaro, definire il senso delle parole, fornire le prove quando si afferma

qualcosa. Il mondo è ingombro di frasi non dimostrate. La scienza stimola a chiarire anche il pensiero umanistico artistico inventivo. La descrizione di mondi e di pensieri, di stati d’animo e convinzioni passa attraverso i suoi personaggi. Una strategia per potersi contraddire in un prossimo romanzo? Limitarsi a descrivere e ripetere i cosiddetti fatti, senza riflettere e senza pensare, sarebbe una cronaca squallida tirata giù di corsa. Un pettegolezzo senza senso. Una narrazione acquista valore se ci aiuta – anche in modo divertente, a esserne capaci – a dare un’occhiata all’interno di ciò che è la vita. Possiamo supporre due tipi di discorso. Da un lato la narrazione con personaggi concreti o quasi. Sul lato opposto, il trattato teorico dove anche lo stile più astratto è ben visto. In un lavoro narrativo, stati d’animo pensieri filosofia e convinzioni

Sconto online del 20%. sono raffigurabili come esperienza vissuta dei personaggi. Si arrabbiano fra loro, se non avessero problemi non sarebbero umani ma solo pupazzi imbottiti di plastica, come nella letteratura di massa e di prodotto industriale. Attribuire le meditazioni ai personaggi non è una scusa per potersi contraddire alla prossima occasione, può essere una necessità per dire nel secondo libro quello che non ha trovato posto nel primo. Nuovi temi, nuovi punti di vista.


Media

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Paul Cézanne, La Mont Sainte-Victoire, 1890, olio su tela, collezione privata

Cogliete questa opportunità. Che legame sussiste tra l’Architetto e la coscienza dantesca di virgiliana memoria? Un architetto è nello stesso tempo un tecnico e un artista, porta razionalità ed emozione. Nell’Incendio, il personaggio Architetto ha forte rilievo, rafforza il suo amico Firmat ad analizzare le situazioni, capire gli stati d’animo propri e altrui, trovarsi una strada. Il narratore non è onnisciente e non conosce i pensieri segreti dei personaggi, ma ascolta cosa essi dicono quando parlano con un interlocutore affezionato o del quale si fidano: l’Architetto soccorre Firmat a definirsi e manifestarsi. Che importanza attribuisce alla ricerca dei nomi? Benito Traga è un farabutto dichiarato. Il notaio che ha autenticato copie di perizie false si chiama Isidro del Piombo. Come ci si può fidare di uno che si chiama Balsamo?

La ricerca dei nomi serve prima di tutto a evitare equivoci con persone reali. Per quanto io sappia, non esiste un cittadino che si chiami Blacaszt, perciò era permesso attribuire a un avvocato il nome Blacaszt. Il nome può evidenziare le qualità del personaggio. Un organizzatore di truffe si denomina Benito Traha: per il cognome è difficile dire da dove venga, il nome Benito indica uno spaccamontagne teatrante finito male. Gli fa da spalla uno che si chiama Balsamo. Isidro del Piombo è un notaio, ma forse è corrotto. Le dichiarazioni dei truffatori sono frottole campate in aria, neanche tutto il piombo dell’Isidro riesce a dargli peso. E l’identificazione dei luoghi? Il Palazzo Maghetti, angolo via Carducci, è nella nostra zona? Il Palazzo Maghetti angolo via Carducci è l’unico riferimento a Lugano, in un brevissimo episodio marginale. Per le due azioni principali, una poliziesca e una d’amore, immagino una città con un fiume, senza montagne né mare né lago. L’individuo ha riferimenti locali, l’insieme è la civiltà consumista globalizzata.

Ci può spiegare il significato del corsivo tra i capitoli? I paragrafi in corsivo si rivolgono a un mondo di valori al di sopra di contingenze e catastrofi. La montagna sublimata di Cézanne è un’icona di verità, giustizia, amore, che in mezzo al naufragio degli uomini splendono indistruttibili. Non una nostalgia del passato, ma un ostinato augurio per il futuro.

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Una virtù sovrana L’uguaglianza è, prima di tutto, una relazione fisico-matematica ma è anche un concetto che a un certo punto della sua (e della nostra) storia, è scivolato fuori dalle maglie esatte delle scienze per infilarsi tra quelle, tutt’altro che precise, dei rapporti umani di Francesca Rigotti

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Kronos

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slittamento del concetto di uguaglianza dall’ambito secoli, e sempre di più negli ultimi decenni, stia compiendo delle scienze e della matematica a quello dei rapporti umani un’inversione di rotta che la conduce verso una nuova/vecchia ha portato ad affermazioni apparentemente prive di senso, società di privilegi: vecchia perché ricalca in parte la società di quali appunto “gli uomini sono tutti uguali” . anzi, c’è chi in ancien régime, riproducendone i meccanismi che impedivano età moderna è giunto a scrivere, in un documento ufficiale, l’innalzamento di chi proveniva dalle classi più svantaggiate; che “tutti gli uomini sono stati creati uguali” . sono le parole nuova perché lo fa con modalità tutte sue e all’interno di un che formano il preambolo della dichiarazione di indipen- panorama geopolitico non più centrato sul cosiddetto occidendenza degli stati uniti, redatta da thomas Jefferson nel 1776 . te bensì aperto agli apporti dei paesi emergenti come brasile, e sono anche le parole su russia, India, Cina, sudafricui si fonda il nuovo libro ca (il cosiddetto brICs) . di Vittorio emanuele ParUguaglianza e rugby si, La fine dell’uguaglianza. ai tempi di Jefferson la Come la crisi economica sta strada dell’uguaglianza era distruggendo il primo valore stata comunque tracciata, della nostra democrazia (Mianche se a lungo, troppo lano, Mondadori, 2012) . a lungo, tale prerogativa Parsi è professore ordinario rimase limitata agli “uodi relazioni Internazionali mini” nel senso dei maschi all’università Cattolica del bianchi . se oggi invece ci sacro Cuore di Milano e doavviamo verso una nuova cente nella facoltà di ecodisuguaglianza è perché il nomia dell’università della mercato, da regolatore di svizzera italiana a lugano; Giocatori di rugby; immagine tratta da www.vavel.com libertà e diritti quale era riveste poi un sacco di altre alle origini di questa stocariche e fa un mucchio di altre cose, fra le quali giocare a rugby nella squadra degli ria, è diventato un unico grande dittatore che agisce senza “old” (Parsi è del 1961) del rugby Monza 1949, attività non controllo governativo, senza l’impiccio dei sindacati, senza preoccuparsi del destino dei lavoratori e di coloro che lavorairrilevante in relazione, come vedremo, all’uguaglianza . tori non riescono nemmeno a diventarlo . occorre, ribadisce Parsi con una bella espressione, “presidiare concettualmente il Uguaglianza come rifiuto dei privilegi In questo libro, di agile e gradevole lettura quanto scientifica- terreno dell’uguaglianza” nel discorso politico come nella prassi; mente ineccepibile, Parsi mette in rilievo principalmente due occorre pensare e agire con lungimiranza, facendo in modo aspetti: da una parte, il fatto che la nostra modernità politica cioè che le falle non si aprano, non correndo a rabberciarle una è fondata proprio sull’uguaglianza come rifiuto dei privilegi, volta spalancatesi . occorre, insiste ancora il nostro paladino abbattuti grazie all’azione congiunta di democrazia e mer- dell’uguaglianza, ribadire che l’alleanza tra democrazia e mercato; dall’altra, la constatazione che da alcuni anni a questa cato è importante, esattamente come decisivo per una squadra parte il pendolo si è spostato dalla direzione dell’uguaglianza di rugby (ecco rispuntare le competenze sportive dell’atletico a quella dei privilegi a causa dell’alterarsi della relazione tra professore) è l’equilibro tra gli “avanti” (i giocatori che si conmercato e democrazia . Il loro compito sarebbe invece quello tendono le mischie e le rimesse laterali), e i “trequarti”, veloci di “spronarsi” a vicenda, il primo con la sua intraprendenza nella corsa e aggressivi nel placcaggio (ruolo nel quale gioca e creatività, la seconda con la sua tendenza all’uguaglianza, Parsi) . la dittatura degli “avanti” impedisce alla squadra di giacché “il mercato allevia e corregge i difetti e gli eccessi della vincere come la dittatura del mercato manda in rovina la ricdemocrazia esattamente come la democrazia allevia e corregge i chezza e la democrazia delle nazioni . Mantenere in equilibrio difetti e gli eccessi del mercato” . basandosi su argomenti teorici le ragioni della democrazia e quelle del mercato, è la ricetta come su dati empirici, Parsi mostra come la società degli uguali per ridurre le diseguaglianze e riportare l’uguaglianza al suo in nome della quale abbiamo più o meno vissuto negli ultimi ruolo di “virtú sovrana” .


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» testimonianza raccolta da Gabriele Scanziani; fotografia di Igor Ponti

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Yari Copt

Vitae

cui mi sono impegnato ha dato e dà così tanto agli altri, oltre che a me . un’altra volta in cui il mio atteggiamento positivo mi è stato d’aiuto, è quando ho scoperto di avere un tumore grande come una palla da tennis nel mediastino, fra il cuore e i polmoni . sono venuto a saperlo quasi per caso nell’estate 2004 e me ne sono accorto proprio grazie allo skate . ricordo che ero andato a skatare e che sono caduto diverse volte, il giorno dopo mi sono svegliato con un forte dolore al braccio e la febbre oltre i 40 . In ospedale, durante la radiografia toracica, i medici Una vita positiva, vissuta con la consa- hanno scoperto il tumore, e pevolezza che è inutile struggersi per le sono stato portato immediapreoccupazioni. Le esperienze di un tren- tamente al centro oncologico di bellinzona . sarà paradostatreenne che ha vinto e vince le proprie sale, ma non ero per nulla sfide giorno per giorno. Senza paure preoccupato . la mia mente, come dicevo prima, funziona scartando le cose negative, eliminando non avendo paura di niente, automaticamente le preoccupazioni . Mi sento di poter provare tutto . hanno comunicato che era guaribile ed è Questo mio atteggiamento stato un lungo cammino, durato quasi un mi ha portato a ottenere i fianno, di chemioterapia e auto trapianto nanziamenti per la costruziodi midollo . si è trattato sicuramente di un ne dello skate park di lugano . periodo duro ma, per come sono fatto, ero ricordo che ci trovavamo a felice perché sapevo di poter guarire . se c’è skatare nei soliti luoghi di un problema non mi concentro molto sulla lugano, a pochi giorni dai preoccupazione in sé, non mi affliggo ma campionati europei . stanco trovo il modo di superarlo . è come se, nella di ritrovarmi sempre a fare vita, ogni problema fosse un muro: c’è chi quello che mi piaceva nei ci si blocca davanti, chi lo scavalca e chi soliti posti, sono entrato in lo evita aggirandolo . Io sono quello che municipio e ho bussato alla costruisce una porta e passa oltre . porta del sindaco e del vice I miei genitori mi sono stati molto vicini sindaco senza passare per la nel periodo della malattia, penso anche che segreteria e senza aver mai probabilmente avessero paura, ma non la fissato un appuntamento . facevano trasparire . sono certo che vedendo ho esposto loro la situazione il modo positivo in cui stavo reagendo, ane ho fatto capire la necessità che loro volessero comportarsi nella stessa di disporre di uno spazio maniera . Inoltre, quando senti dire da un nostro, spiegando che dieci medico la frase “è guaribile”, l’unica cosa da ragazzi di lugano sarebbero fare è concentrarsi sulla propria positività, andati ai campionati europei continuando a vivere . di lì a qualche giorno . da ricordo che una volta, dopo un auto trapianquel momento è iniziato un to di midollo osseo, una procedura davvero dialogo e tutto ha cominciato debilitante, il medico mi disse di starmene a prendere forma . stava natranquillo e di riposarmi, solo che io dovevo scendo il nostro skate park . cantare a un concerto la sera stessa . I miei la cosa più bella è vedere la mi hanno accompagnato a quel concerto gente felice e i giovani cree io ho cantato per un ora sul palco . sono scere avendo un loro spazio, sicuro che molti la giudicherebbero un’incouna loro identità che si coscienza, ma la mia è solo voglia di vivere, di struisce giorno per giorno . non arrendermi . Perché non ha senso essere è una grande soddisfazione negativi, in nessun caso . rendersi conto che quello per

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L

o skateboard è sempre stato una mia grandissima passione, una chiamata quasi . ricordo perfettamente quando è iniziata e perché . avevo circa dieci anni e, tornando a casa in automobile con i miei genitori, uno skater ha evitato la nostra auto e con un salto è atterrato sul marciapiede . sono rimasto a bocca aperta e mi sono subito detto che era quello che volevo fare anch’io . a natale dello stesso anno mi hanno regalato il primo skate e non ho mai smesso da allora, tranne che per malattia o infortuni . la cosa che amo di questo sport è che prende la tua vita a 360 gradi . Quando ancora non c’era lo skate park a lugano, mi ricordo che ci si trovava la domenica per andare in skate e la sera prima si guardava qualche video per studiare le acrobazie da tentare il giorno dopo, si ascoltava musica che ci esaltava, si disegnava perché avevamo voglia di avere i nostri disegni sulle tavole . lo skate prende tutto e dà tutto . Prima che fosse costruito lo skate park di lugano ci si riuniva in piazza Indipendenza o in altri spazi della città dove sapevamo di poter skatare per un paio di ore senza essere cacciati dalla polizia . oltre allo skate adoro la musica e canto in una band da diversi anni; nell’ultimo periodo ho anche iniziato a studiare per migliorare le mie capacità vocali . la musica per me è un altro elemento importante ed è presente nella mia vita da quando ero adolescente: ho cantato in vari gruppi esplorando generi spesso diversi fra loro . amo fare molte cose e sono una persona che non riesce a stare ferma, mi definisco un iperattivo produttivo . ho un atteggiamento positivo nei confronti della vita in generale, non sono spaventato dalle conseguenze negative delle mie scelte o delle mie idee . Per farla breve, questa mia visione positiva mi permette di non essere spaventato da nulla e,


Il gIardIno segreto di Stefania Briccola; fotografie di Flavia Leuenberger

Il giardino di Daniel Spoerri è un luogo straordinario, disseminato di sculture, alle pendici del Monte Amiata in Toscana. Siamo a Seggiano dove l’eclettico artista, maestro del Nouveau Réalisme noto per i “quadri-trappola”, giunge negli anni Novanta e decide di trasformare un parco in un museo a cielo aperto


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ispirazione è venuta a spoerri dalle suggestioni del sacro bosco di bomarzo, alchemico e bizzarro giardino non lontano da Viterbo voluto dal principe Pier francesco orsini e realizzato nel corso del xVI secolo dall’architetto Pirro ligorio . ad accogliere il visitatore a seggiano, alle pendici dell’amiata, è la scritta Hic terminus haeret (qui sta il limite) in bella mostra sul cancello d’ingresso . all’interno, sono visibili ben centoquattro opere di diversi artisti disseminate su un’area di circa 16 ettari . di particolare impatto le opere dell’ideatore a partire dalla Chambre n. 13 de l’hotel Carcasson, Paris 1959-65, Version II . Questa scultura monumentale in bronzo riproduce la stanza d’albergo in cui daniel spoerri ha vissuto a Parigi per un lungo periodo a partire dalla fine degli

in apertura Daniel Spoerri, Chambre No. 13 de l’Hotel Carcasonne, bronzo, 1998 a destra Esther Seidel, Un visitatore, bronzo, 1998/2000. Daniel Spoerri, Sentiero murato labirintiforme, 1996/98

Flavia Leuenberger Classe 1985, ha frequentato il Centro scolastico per le industrie artistiche (CSIA) ottenendo nel 2004 il diploma di grafica. Dopo alcuni anni di esperienza anche in ambito fotografico svolge ora entrambe le attività come professionista indipendente

anni Cinquanta e divenuta la culla magica del suo interesse per l’oggetto . l’opera, situata nel cuore del giardino, è caratterizzata dall’inclinazione del pavimento che dà al visitatore un senso di vertigine richiamando apertamente la casa sporgente di bomarzo . la Chambre n. 13, con tanto di arredi e ricordi, ha per soffitto il cielo e i rami copiosi degli alberi del parco . “L’idea di fondo – dichiara l’artista in una conversazione con il critico anna Mazzanti – sta nell’intenzione di far vedere come noi viviamo con la nostra tristezza quotidiana, ma ci salvano tutto un mondo di idee, l’universo e il cielo” . un’altra opera simbolo del giardino di daniel spoerri, che non poteva mancare in un parco italiano, è il Sentiero labirintiforme di cinquecento metri di lunghezza, che fonde nel percorso da seguire linee, curve e intersezioni


per poi ritornare all’origine come una metafora dell’esistenza . Il disegno è stato ripreso da un petroglifo precolombiano che rappresenta l’unione del padre sole e della natura da cui sgorga la vita perenne . Poi il Corridoio di Damocle, sempre del maestro, in cui spiccano le falci montate su una struttura che ricorda i tunnel ricorrenti nei giardini inglesi e il rapporto di amore e odio dell’artista con il verde che necessita di cure costanti per mantenere l’armonia con l’opera dell’uomo . Un museo “en plein air” non mancano numerosi omaggi degli amici di spoerri che ha vissuto per molti anni in svizzera . tra questi eva aeppli che ha realizzato un nutrito gruppo di sculture dedicate all’astrologia,

come la serie I Pianeti in bronzo, su colonne in marmo rosa del Portogallo, che rappresenta gli aspetti positivi e dialoga in modo dialettico con gli altri gruppi di teste di bronzo rivestite da patine scure, come Alcune debolezze umane sul tema dei sette vizi capitali . l’artista svizzera ha lavorato in particolare sulle influenze che gli astri possono determinare sulle fisionomie umane e traspaiono dai volti delle sue sculture . Poi ci sono le lampade di Jean tinguely con cui daniel spoerri condivise l’esperienza giovanile del nouveau réalisme a Parigi, e il Monumento sedentario di arman, un altro compagno di viaggio . la scenografica Dies irae (Jour de colere) di olivier estoppey si compone di un gruppo di centosessanta oche in cemento armato che nelle pose sembrano schiamazzare, incitate dal ( . . .)


Olivier Estoppey, Dies-Irae - Jour de colère, cemento armato, 2001

Not Vital, Daniel Nijinsky Superstar, resina sintetica, 1997


a sinistra Nam June Paik / Daniel Spoerri, “Make something as big as the Eiffeltower!”, 1998/2001 sotto Daniel Spoerri, Unicorni, bronzo, 1991

rullo dei tamburi di tre suonatori . soltanto una di queste si salverà tra le braccia di un bambino nascosto dietro un ulivo . tra le varie opere presenti nel parco, che non sono legate da un leitmotiv, vi sono quelle di Meret oppenheim, luigi Mainolfi, till augustin, dieter roth, ursi luginbuehl, giovanni rizzoli, ester seidel, Pavel schmidt, Martin schwarz, Mauro staccioli e Jesùs rafael soto . da non perdere l’omaggio dell’engadinese not Vital all’amico: una figura di resina, che mima un passo di danza, sospesa con apparente leggerezza sulla parete di un edificio . la scultura dal titolo Daniel Nijinski Superstar riunisce in un doppio ritratto il celeberrimo nijinski e spoerri, che negli anni Cinquanta fu primo ballerino dell’opera di berna, e mette in evidenza l’omaggio alla libertà espressiva degli artisti .

per spaziare poi nella poesia, nel teatro e approdare all’arte tout court . Il suo percorso si svolge per lo più in svizzera, tra zurigo, berna, il ticino e i grigioni, ma anche a Parigi, in germania, a new york e non solo . oggi daniel spoerri, che tra l’altro è noto come fondatore della eat art, vive tra l’austria, dove ha aperto un museo a hadersdorf am Kamp, e seggiano (grosseto) luogo in cui ha sede l’omonimo giardino e la fondazione “hic terminus haeret” che promuove la ricerca nel campo dell’arte contemporanea, specie nelle sue relazioni con l’ambiente naturale, e sostiene i giovani artisti . del ballerino che fu, gli sono rimasti i volteggi nel mare magno della creatività e dell’espressione che a suon d’ispirazione muta di accento e di pensiero .

Dalla danza alla scultura la vicenda del maestro, nato a galati, in romania, nel 1930 e fuggito da ragazzo a zurigo dopo l’assassinio del padre per mano nazista, inizia dalla danza con esiti lusinghieri

Informazioni Il Giardino Spoerri è visitabile da Pasqua a ottobre (www.danielspoerri.org). Nei mesi invernali è necessaria la prenotazione. Per contatti: ilgiardino@ilsilene.it o telefonare allo 0039 0564 950805


Base Ydrax #9 testo di Marco Jeitziner; fotografie di Donatello Laurenti

Luoghi

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Ci accostammo, microcamera e torce alla mano . si trattava di documentare . l’area, chiamata ydrax #9, era ancora in fase di costruzione ma chiaramente già operativa . non c’era dubbio . era sorta lì chissà come e chissà quando . nessuno infatti sembrava saperne qualcosa, nemmeno gli abitanti che, interrogati dai mass media, tacevano scurendosi in volto . forse perché nella base ci lavoravano in qualità di scienziati, militari e tecnici . è per questo che tacevano? fonti attendibili parlavano di imprecisati finanziamenti pubblici, ma le autorità militari e lo stesso governo locale negavano in blocco . Cosa c’era da nascondere di così importante o di così spaventoso?

Avvicinamento attraversammo il bosco, folli e coraggiosi, poi sotto il viadotto autostradale e giù fino alla campagna fantasma . sapevamo che in quella valle, formatasi nel triassico, milioni di anni fa c’era molta più acqua . Proprio quel liquido vitale che, a seconda delle teorie, ci avrebbe portato alla terza guerra mondiale o ci avrebbe allagato i polmoni, tramutandoci forse in qualcos’altro . una strana costruzione, questo sì, dalle forme spaziali, futuristiche, ma anche vagamente antiche e rurali, composta di capsule, tubi, canali e cupole . e quelle strutture circolari a mo’ di intestino sviscerato dal ventre terrestre . Per giunta voci di esperimenti, di terrificanti esercizi biotecnologici, si rincorrevano come antiche fiabe contadine . un abitante, un vecchio alcolizzato che tutti prendevano per pazzo, sosteneva di aver visto cose, di aver visto persone, o qualcosa di simile, scendere da anonimi furgoni bianchi ogni due ore, per poi scomparire nella grande cupola centrale . Poi riapparivano più gobbi e con grandi occhi stanchi, così diceva . Vecchio ubriacone!

Simboli arrivammo sotto la grande cupola bianca . Mi tolsi un guanto, il collega filmava, toccai la superficie ed ebbi un sussulto . era assurdamente calda, ruvida al tatto ma calda, una sorta di membrana resistente, pulsante, e dall’interno un rumore soffocato ma inconfondibile, come il gorgoglìo di ebollizioni . acqua che bolle? Che storia era mai questa? alzammo lo sguardo: sopra la cupola alcuni sfiatatoi e chiari cumuli di vapore, ma nessuna finestra né porta . se non c’era entrata, allora nessuna uscita . Missione fallita, pensammo . ancora nuvole di alito nel freddo della notte, poi controllai l’ora sul cellulare, ma l’ora era . . . la stessa di prima! Cosa? Ci guardammo e ridemmo isterici . non c’era dubbio che fosse trascorso del tempo . Poi la luce dello schermo illuminò una porzione dove era tracciato un disegno, una pittura, non sapevamo . un’incisione di medie dimensioni ma di forma a noi nota, un triangolo rovesciato, simbolo alchemico dell’acqua, sì, primo elemento di composti chimici, cosmogonia della vita e della morte, senso di calma (non certo la nostra), emozione (tanta), intuizione, iniziazione e purificazione . Evoluzione tentammo di riflettere un po’ . uhm . . . acqua, il prefisso idro, be’, pensammo all’Idra, al mostro mitologico, sangue e fiato mortali, nove teste a forma di serpente . ecco forse il perché di quel numero . Ma, allora, c’erano altre otto maledette basi? Pensammo all’hydra, essere terrestre stavolta, pluricellulare, organismo modello per i biologi e capace persino di rigenerarsi, quindi immortale . Congetture o solamente delirio . sotto il triangolo scorgemmo un numero chiaramente decimale, arabo, a tre cifre: 358 . “Tre, cinque, otto!”, ripetemmo più volte sottovoce . Poi un rumore e dei veicoli bianchi . Ma allora il vecchio aveva ragione! smettemmo di respirare, finché definitivo l’orrore si palesò . In quel non-tempo dai portelloni uscirono degli umani, o quantomeno dei bipedi, coperti da tute bianche . Piedi, gambe, busti e braccia e, che dio potesse fulminarci se mai c’entrasse qualcosa, teste abnormi, oblunghe e lucide, né orecchi né nasi, solo dei fori, occhi e palpebre enormi, come rane, come serpi! la camera filmava, già, ma che cosa? una a una quelle cose entrarono dove per noi non esisteva alcuna entrata, fondendosi con la membrana, come liquefacendosi . “Tetrapodi! Tetrapodi!” ripeteva pietrificato il collega . Impossibile! Quelli erano i primi colonizzatori del pianeta, roba del devoniano, cioè milioni di anni fa . eppure il numero sulla cupola corrispondeva più o meno a quell’era geologica . Il passato che tornava? la membrana a noi umani non si apriva, anzi, ci resisteva . Perché? Perché?



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altera e IrraggIungIbIle Ma, al ConteMPo, fragIle e ondeggIante: è Questo Il segreto delle sCarPe Col taCCo Che regalano a ognI donna un’andatura sexy . una sorta dI InIzIazIone Che CI rende tutte aMMalIatrICI e un Po’ streghe tendenze p . 44 – 45 | di Marisa Gorza

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ncora una volta la silhouette, consacrata dagli stilisti sulle passerelle, per l’annunciata bella stagione 2013, trova la sua principale ispirazione nella scarpa con il tacco . difatti, il piede, enfatizzato dalla scarpa-cult, diventa il focus da cui si eleva il colpo d’occhio lungo la linea della gamba fino al volto, dopo un percorso sensuale e segreto . Con qualche effetto speciale . Quello dei glutei, per esempio, che risultano più sodi e sporgenti appena si indossa l’accessorio magico . o quello dei polpacci, che appaiono più scolpiti e tonici . C’è ancora chi pensa che i tacchi servano “solo” a farci sembrare più alte? In realtà, si tratta di un plus di vanità e di potere seduttivo . Perché mai rinunciarvi?

Però tra zeppe dal design architettonico, francesine stringate, tronchetti alla caviglia e sandaletti iperbolici, la palma delle scarpe di una primavera dinamica e glamour va alle décolletées, alle pumps scollate e dal design lineare, ma altrettanto ben rialzate . Indispensabili da indossare con i tailleurini di stagione color pastello, con i leggings o i fascianti pantaloni skinny, la gonnella gonfia con la vita strizzata… sì, proprio loro, quelle amate dalle star e starlette degli anni Cinquanta e sessanta . Prima fra tutte la dolce Marilyn che non si separava mai dalle sue pumps con stiletto 110 . anzi, affermava con una certa coerenza: “Non so chi abbia inventato le scarpe con il tacco alto, ma tutti gli uomini gli devono molto” .


Vero gioiello

Preziosa e cesellata come un vero gioiello è certamente la décolletée, peep toe (priva di punta), disegnata da Philipp Plein in pelle verde-azzurro, traforata a piccoli motivi geometrici, interamente tempestata di cristalli swarovski originali e micro perline argentate . un accessorio abbagliante da osare nelle occasioni importanti o cerimonie, capace di dare lustro a qualsiasi mise e mutare una Cenerentola in una principessa . Il tacco-stiletto, davvero vertiginoso, è tuttavia a prova di “patapunf”, grazie al magico plateau che bilancia con grazia (e ingegneria pura) il dislivello .

Doppio ruolo

un sogno in morbida pelle color rosa cipria, nuovo neutro di stagione che la rende vero passepartout da ora all’estate e oltre . si tratta di Rêve, la scollata trasformista studiata da Elena Cardinali corredata di un furbo kit di extension per alzare a piacere tacco e plateau . Come? Con un innovativo meccanismo dall’esplicito nome “adjustable” per permettere alla pacata scarpetta da giorno tacco 80 (si tratta di mm) di diventare un prototipo da sera tacco 110 . o a quello già 110 di raggiungere la rispettabile altezza di 140 . fascino camaleontico e doppio ruolo giocato anche su dettagli applicabili quali un fiocco in pelle ton sur ton e un grintoso copritacco costellato di borchie . da notare il cinturino alla Mary Jane al collo del piede, la punta arrotondata e le impunture sinuose .

Divagazioni bon ton

la seduzione chic, raccontata da Gianvito Rossi, passa attraverso nuovi codici colorati e fantasiose divagazioni di rassicuranti e collaudate forme classiche . Vedi la pump sofisticata e svettante, dallo stiletto 110, che sposa alcuni dettagli del mocassino sportivo, come la linguetta, le nappine sfrangiate e le cuciture impunturate . Il tutto declinato in un morbido camoscio e in un assemblaggio tridimensionale delle varie parti in delicate sfumature azzurro acquamarina, verde menta e giallo cedro .


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Astri toro

gemelli

cancro

A partire dal 10 febbraio amore a gonfie vele. Importanti opportunità provenienti dal mondo delle comunicazioni. Profitti e guadagni quale provento di buone relazioni sociali coltivate saggiamente nel tempo.

Mercurio e Nettuno in sestile. È giunto il momento di seguire il proprio intuito. Ogni espressione emotiva tende a farsi più intensa. Forte crescita dei desideri erotici. Cautela tra l’11 e il 14 febbraio.

San Valentino con Ariete o Acquario. Con Mercurio e Nettuno in aspetto angolare potrebbero venire meno alcune delle vostre convinzioni. Evitate di farvi “film” autopersecutori: la realtà è un’altra

Se riuscirete a controllare l’irascibilità e l’ansia potrete godervi un eccellente San Valentino. Siete investiti da una improvvisa voglia di trasgressione. Grazie a Marte e a Nettuno la determinazione non manca.

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San Valentino dominato da forze contrapposte. Periodo ideale per vedere esaltate le proprie capacità seduttive. Vita lavorativa animata da competizioni inaspettate. Alla grande i rivoluzionari della prima decade.

Marte e Nettuno di transito. Questo aspetto non favorisce i rapporti con il partner. Ognuno sembra vivere all’interno di un proprio “film”. D’altro canto… infatuazioni improvvise. Fuori binario tra l’11 e il 12.

Circostanze rivoluzionarie e nuovi amori ma anche rotture improvvise. Giove e Urano lavorano per voi. Irascibili tra il 14 e il 15 febbraio. Esperienze emotive di una certa rilevanza per i nati nella seconda decade.

San Valentino karmico. Il transito di Venere, unitamente all’arrivo del Nodo Lunare vi spingerà nelle braccia del destino. Incontri per i nati tra la seconda e l’ultima decade. Cambiamenti professionali.

sagittario

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acquario

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Grazie a Luna e a Venere potrete vivere momenti esaltanti. Autentico ardore per i nati tra la seconda e la terza decade. Momento ideale per dar retta al proprio genio creativo. Lontani da fobie e/o superstizioni.

San Valentino segnato da transiti Lunari dagli effetti imprevedibili. Date retta all’intuito. Scaricatevi praticando uno sport acquatico. Momento particolare per i nati nella prima decade nella gestione delle passioni.

Grazie a una Luna magnetica e irresistibile potrete trascorrere San Valentino all’insegna della sensualità. Incontri intensi tra voi e le persone più care. Venere, Giove e Urano sono con voi. Bene il lavoro.

Grazie al passaggio di Venere la vita sentimentale si arricchisce di aspetti insoliti. Attrazione verso il mistero. Andamento bipolare dell’umore. Ma senza paura… Saturno e Plutone stanno lavorando per voi.

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Orizzontali 1. Materia scolastica • 10. Il fiume egizio • 11. Si affiancano spesso ai mari • 12. Mai usata prima • 14. Millecento romani • 15. Articolo indeterminato • 16. È Saudita • 19. Il Nichel del chimico • 20. Il recipiente d’alluminio dei soldati • 22. Crac finanziario • 24. Matto senza limiti • 25. Il giorno trascorso • 26. La coppa vinta dal Brasile • 27. Nervosi, tirati • 29. Sta per “vino” • 30. Dispari in cloni • 32. Calcio d’angolo • 34. Vale a dire • 36. Vasi panciuti • 37. Nuovo Testamento • 38. Uno dei Moschettieri • 40. Un aroma del pizzaiolo • 41. Dentro • 43. La terza nota • 44. Elemosina • 46. Il ghiaccio del barman • 47. Vi si fermò Cristo per Levi • 49. Il Calcio del chimico • 50. Lo dice chi rimanda • 51. Parola francese • 53. La nota degli sposi • 54. Stuzzica le nari. Verticali 1. Li legge chi cerca qualcosa • 2. Radunare • 3. Pari in giallo • 4. Si stendono sui tavoli • 5. Le iniziali di Montesano • 6. Fosse, loculi • 7. Esortazioni, stimoli • 8. Commissario Tecnico • 9. Precettore antico • 13. Lago dell’Asia centrale • 17. Dentina • 18. Stare alle regole • 21. Interpretano ruoli • 23. Lo Jacopo di Foscolo • 28. Il Coleottero d’oro • 31. Cela la perla • 33. Il fratello di Remo • 35. Personaggio dell’Otello •39. Tarlo, altrimenti detto • 42. Negazione • 45. Fornisce legno pregiato • 48. Il pupo dell’Iris • 50. Mezza pipa • 52. La bevanda che si filtra.

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La soluzione verrà pubblicata sul numero 8

risolvete il cruciverba e trovate la parola chiave. Per vincere il premio in palio, chiamate lo 0901 59 15 80 (Chf 0 .90/chiamata, dalla rete fissa) entro giovedì 14 febbraio e seguite le indicazioni lasciando la vostra soluzione e i vostri dati . oppure inviate una cartolina postale con la vostra soluzione entro martedì 12 feb. a: twister Interactive ag, “ticinosette”, altsagenstrasse 1, 6048 horw . buona fortuna!

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La parola chiave è:

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La soluzione del Concorso apparso il 25 gennaio è: SPARTANO Tra coloro che hanno comunicato la parola chiave corretta sono stati sorteggiati: Andreina Melera 6830 Chiasso Silvia Lanini 6572 Quartino Alle vincitrici facciamo i nostri complimenti!

Premio in palio: due buoni Agenzie viaggi FFS

Le Ferrovie Federali Svizzere offrono 2 buoni viaggio per un valore totale di 100.– CHF a 2 fortunati vincitori. Ulteriori informazioni nel portale ffs.ch/agenziaviaggi

Agenzie viaggi delle Ferrovie Federali Svizzere Il mondo è a portata di mano grazie alle Agenzie viaggi FFS, che offrono straordinarie ed esclusive vacanze a prezzi super competitivi. Gli itinerari sono completi e gli sconti assicurati, tanto che quest’anno è addirittura previsto un bonus di 50 franchi valido per ritirare valuta estera al momento della prenotazione o per avere uno sconto sulle assicurazioni annuali ELVIA. La promozione dura solo fino al 18 marzo. Cosa aspetti, allora, a sfogliare le pagine del catalogo, anche online, e a scegliere la meta che più preferisci! E a proposito: non dimenticare di partecipare subito al concorso sul sito ffs .ch/agenziaviaggi e tentar la fortuna. In palio un buono viaggio del valore di 5.000 franchi!

Giochi

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Promettiamo a Moritz che entro il 2020 tutta la nostra offerta di pesce proverrà da fonti sostenibili. La Migros privilegia attivamente pesce e frutti di mare provenienti da pesca sostenibile certificata MSC e allevamenti bio e ASC ed elimina le specie ittiche a rischio dal proprio assortimento. Con questa e altre numerose promesse concrete ci impegniamo per la generazione di domani.

Di più su generazione-m.ch


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