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Una bella persona, colta e pacata, innamorata della scuola

di Emanuele Barbieri

Le numerose collaborazioni

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Non ricordo esattamente quando ho conosciuto Giancarlo Cerini, ma credo che ormai siano trascorsi più di 30 anni. Negli anni Novanta ci siamo incontrati in moltissime occasioni: convegni del Cidi, iniziative della Cgil scuola e occasioni analoghe. Da subito mi ha sempre colpito la sua naturale cordialità e la serietà con cui affrontava i problemi o avanzava le sue osservazioni. Quando sono arrivato a Bologna, come Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Cerini insieme ad altri due suoi colleghi coordinava il gruppo degli Ispettori, ancora un bel gruppo di circa 20 dirigenti tecnici. Anche in ragione dei nostri ruoli, Il 2001 e il 2002, sono stai due anni di intensa collaborazione e di fitta frequentazione. Ha curato, tra l’altro, per conto dell’Ufficio scolastico regionale, oltre all’esercizio diligente dei compiti inerenti alla sua funzione, diverse iniziative e pubblicazioni, tra le quali il primo rapporto annuale del sistema scolastico dell’Emilia-Romagna, pubblicato nell’aprile del 2003, di cui ha seguito direttamente il capitolo relativo alle tendenze di sviluppo coordinando il lavoro di colleghi e collaboratori. Nelle attività che coinvolgevano più soggetti emergeva una naturale leadership professionale. Oltre alle attività d’ufficio, rimane forte il ricordo della partecipazione alle affollate riunioni delle insegnanti e degli insegnanti della sua associazione provinciale del Cidi. Non sono mancate le occasioni in cui i ruoli e i punti di vista diversi hanno determinato contrasti. Ma la stima e il rispetto reciproco non sono mai venuti meno. È capitato così che le ripetute occasioni di incontro si siano trasformate in un’amicizia, che è proseguita anche dopo che ho lasciato l’incarico nell’Ufficio scolastico. Negli anni successivi ho avuto più occasioni di incontro e di ricevere le sue sollecitazioni direttamente o per il tramite della sua stretta collaboratrice, Maria Teresa Bertani, per un contributo per i suoi molteplici impegni nel campo delle riviste rivolte al mondo della scuola. Ci siamo frequentati anche a prescindere dagli impegni e dagli interessi legati al mondo della scuola che aveva rappresentato il terreno di impegno comune.

I momenti difficili

La vita gli ha inferto colpi tremendi, come la morte della figlia Beatrice. Giancarlo, sostenuto e sostenendo la moglie Loretta, discreta e forte compagna di una vita, ha saputo reagire senza deflettere dal suo impegno nella scuola e per la scuola. Neppure la malattia che lo ha portato via è riuscita a fiaccare la sua passione. Ora sono passati molti mesi da quando Giancarlo Cerini ci ha lasciato; la scuola, in questi momenti difficili, sente ancora di più la sua mancanza. Siamo tutti più soli. Giancarlo era un punto di riferimento certo: per qualsiasi problema che riguardasse la scuola ci si poteva contare. Un esempio per tutti, un maestro per molti, un amico per

La vita ha inferto a Giancarlo colpi tremendi, come la morte della figlia Beatrice, ma egli ha saputo reagire senza deflettere dal suo impegno per la scuola

Tre settimane prima della sua scomparsa, affaticato ma lucido, ha esposto presso il Miur le “Linee pedagogiche” con proposte e prospettive per il sistema integrato Zerosei

quelli che hanno avuto il privilegio di incontrarlo e di lavorarci insieme. L’ultima occasione in cui ho avuto l’occasione di seguirlo, a seguito di un suo messaggio che mi segnalava l’iniziativa e il link, risale a mercoledì 31 marzo 2021, tre settimane prima della sua scomparsa, quando ha presentato per conto del Ministero dell’istruzione le linee pedagogiche per il sistema integrato Zerosei. Affaticato ma lucido, ha esposto proposte e prospettive; ancora una volta è emersa la sua capacità di affrontare questioni complesse con ragionamenti chiari, apparentemente semplici, ma sostenuti da una robusta cultura pedagogica. O forse sarebbe più esatto dire cultura

senza aggettivi. Perché Giancarlo, come pochi, possedeva il sapere e la saggezza necessaria per metterlo a disposizione degli altri. Le sue citazioni non erano mai esibizioni libresche ma sembravano quasi reminiscenze di discussioni con maestri e amici a lungo frequentati.

Un segno forte

Un segno forte della sua attenzione per i diversi aspetti della vita scolastica si trova nel suo libro postumo Le riforme (im)possibili, da cui emerge l’universo di riflessioni, di analisi, di studi che hanno caratterizzato l’impegno di Giancarlo nella scuola. I temi proposti e le soluzioni prospettate non discendono da premesse astratte o da deduzioni di carattere ideologico. Il punto di partenza è rappresentato sempre da una sintetica ed efficace analisi delle diverse situazioni. I dati esposti sono talmente evidenti che le conseguenze dedotte credo siano difficilmente contestabili e sicuramente sono largamente condivise da coloro che operano nella scuola o che sono interessati a essa. Gli obiettivi proposti derivano dall’esigenza di ridurre gli scarti registrati, sulla base delle evidenze, tra la realtà esaminata e il dover essere della scuola. Un metodo che potrebbe apparire semplicemente logico, ma sicuramente originale per il modo meticoloso con cui viene applicato ai diversi aspetti della vita della scuola e per la conoscenza dei problemi e il rigore delle soluzioni proposte. Tutte le tematiche, importanti per la qualità della scuola e in definitiva per un futuro migliore della società, sia quelle calde, sia quelle dimenticate o rimosse, sono affrontate con lo stesso rigore, con lo stesso ‘metodo Cerini’ – potrei dire – ricordando il periodo di lavoro insieme e le tante occasioni di confronto. La conclusione esprime tutta la sapienza di Giancarlo: gli effetti delle buone riforme si vedono dopo decenni e per realizzarle occorre suscitare una partecipazione corale e ‘stare vicini ai docenti’. Una vicinanza, la sua, che alla scuola manca e mancherà se non sapremo porvi rimedio facendoci guidare dal suo esempio e dai suoi scritti.

Emanuele Barbieri

Già capo dipartimento Miur, vice presidente Cnpi e direttore dell’Usr E-R; in precedenza docente, preside, segretario nazionale Cgil-scuola