Il Quinto Arcano-Novembre 2010

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Vaccinium vitis idaea 42


SOMMARIO Astrologia e Mito ..................................................................................... 3 Scorpius Feste della Tradizione nel Ciclo della Natura......................... 17 Tutti i Santi Scongiuri e Preghiere ............................................................................ 23 Il Padre nostro di San Giuliano I Messaggeri Divini ................................................................................ 28 Gli Arcangeli Michael - Potenza dell’intelletto Il Libro delle Erbe ................................................................................... 33 I fiori di Bach: Impatiens Mirtillo rosso Luna di Novembre .................................................................................. 46 Calendario del Mese Luna dell’Oscurità L’Erba Magica Cristalloterapia........................................................................................... 53 Il diaspro rosso Il Tarocco ...................................................................................................... 59 “VIII” La Giustizia La Natura a tavola ................................................................................... 65 Cosa bolle in pentola? La ricetta del mese L’esperto risponde.................................................................................... 70 I quesiti dei lettori

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REDAZIONALE Una leggenda dell’Europa centrale narra che …”Gli uccelli, che volevano eleggere un re, decisero che sarebbe stato scelto quello tra loro che avesse volato più in alto di tutti. L’aquila aveva avuto successo in quest’impresa, ma quando essa fu stanca, lo scricciolo, che si era appollaiato sulla coda di essa, si alzò e volò ancora più in alto. Per questo inganno lo scricciolo venne relegato in una tana da topi e il gufo fu incaricato di sorvegliarne l’ingresso. Ma mentre gli altri uccelli tenevano consiglio per decidere quale punizione doveva essergli inflitta, il gufo si addormentò e il prigioniero fuggì. Mai più da quel momento il gufo ebbe il coraggio di comparire alla luce del Sole…”. Caro lettori, rieccoci con un nuovo numero appassionatamente elaborato grazie all’apporto dei nostri esperti. In tanti mi chiedete maggiori notizie sulle attività professionali svolte da questi ultimi, posso dirvi che ciascuno di loro quotidianamente si occupa delle materie che tratta all’interno delle rubriche de “Il Quinto Arcano”. Claudio Scibilia e Lorenzo La Spada gestiscono delle erboristerie nelle quali suggeriscono ai propri clienti tutti quei rimedi che propongono tra queste pagine. Il primo vanta una esperienza trentennale nelle scienze erboristiche, il secondo è più uno studioso delle materie teologiche. Gino Bonaventura, invece, è uno chef di primissima scelta che si diletta ad ideare gustose ricette tenendo conto delle qualità dei numerosissimi frutti e delle varietà di erbe di cui Madre Natura ci fa dono. In merito, vi preannuncio alcune im2

portanti novità in arrivo. Innanzitutto la prossima apertura di un negozio “Il Quinto Arcano” dove troverete non solo tutti i prodotti trattati nel mensile, ma anche oggetti particolarissimi, più o meno a tema con il percorso che abbiamo intrapreso insieme. La sede sarà in via Genova a Catania, accanto all’erboristeria “Herbarium”. Inoltre, a breve esaudiremo le legittime richieste di tanti lettori e aggiorneremo il sito in modo tale da poter scaricare i singoli numeri in formato pdf. Detto ciò, vi lascio alla lettura di questa edizione novembrina ricca di argomenti interessanti: una pianta formidabile come il mirtillo rosso, il diaspro tra i cristalli da tenere sempre in casa, La Giustizia per i tarocchi, il Fiore di Bach Impatiens, il segno dello Scorpione, il Padre nostro a San Giuliano per proteggere i viaggiatori e …tanto altro ancora. Alla prossima! Fabio Cantarella redazione@ilquintoarcano.it


Rappresentazione dello Scorpione secondo le antiche carte del cielo


a cura di Lorenzo La Spada

SCORPIUS dal 23 Ottobre al 22 Novembre Elemento: Qualità: Polarità: Domicilio: Caduta: Esilio:

ACQUA FISSA FEMMINILE MARTE LUNA VENERE

Colore: Metallo: Pietra: Erba magica: Profumo: Giorno:

ROSSO SCURO FERRO DIASPRO ROSSO BASILICO PATCHOULI MARTEDÌ

Punto debole: ORGANI GENITALI E APPARATO NERVOSO

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ASTROLOGIA

I

l felice equilibrio realizzato dalla Bilancia è di durata limitata, la Vita, infatti, è uno corrimento continuo, non si stabilizza che temporaneamente. Nessun elisir di lunga vita potrebbe immunizzare contro la senescenza. Possiamo solo invecchiare robusti e prolungare i nostri giorni vivendo nella calma e nella serenità, ma si tratta di una situazione che il saggio prevede per quello che è. Egli non attribuisce alla vita transitoria che il suo giusto valore. Applicandosi per farne l’uso migliore possibile, il saggio non disprezza una vita più durevole, che gli giova di più nella misura in cui riesce a viverla moderatamente. Infatti, il desiderio di rendersi corporalmente immortale è dequalificante per un

adepto. Pertanto è bene curare il nostro organismo affinché esso resti abitabile il più a lungo possibile, ottemperando utilmente alle sue funzioni, ma senza mai perdere di vista il fatto che ciò che è destinato a logorarsi non ha che un tempo limitato e, quindi, che dobbiamo saper morire. Ogni anno, quando i giorni diminuiscono rapidamente, quando la vita sembra abbandonare la vegetazione, ci viene ricordato che anche noi stessi avanziamo verso il nostro autunno ed il nostro inverno. Prendiamone coscienza adeguatamente persuasi che, se la Vita ci chiama ad altre funzioni, non abbiamo nulla da perdere. Quindi, viviamo in armonia con la Vita ed affidiamoci a lei.

L’Uroboros 5


IL DISTRUTTORE Affrontiamo così il terribile Scorpione che stende verso la Bilancia le sue pinze, affinché non ci sfugga nulla di ciò che matura la Vita. Questo mostro fu generato da Tiamath, la sostanza primordiale, quando la collera la ebbe trasmutata in Caos. Lo Scorpione è disorganizzatore cosmico; nulla gli resiste quando l’opera costruttiva della Vita è finita. Il frutto maturo tende a conservarsi così come l’individuo pervenuto alla propria fase di stabilità autunnale; tuttavia, a meno di essere secco o mummificato, ogni prodotto organico non tarda a decomporsi e questo grazie alle fermentazioni provocate dal veleno dello Scorpione. Quest’ultimo, all’interno dello Zodiaco, è antagonista del Toro che, al contrario, consolida ed alimenta la vita nascente. Geloso di ciò che tende a durare, lo Scorpione avvelena la linfa vitale. Domicilio notturno di Marte, che si bagna in acqua movimentata, il segno acquatico dello Scorpione è luogo di caduta per la Luna e di esilio per Venere mentre, invece, nel Toro la Luna è esaltata e Venere vi si trova in domicilio notturno. Lo Scorpione distrugge dunque le forme modellate dalla Luna ed altera la vita che è cara a Venere. Provoca malattie fisiologiche, le febbri maligne e l’alterazione degli umori. Nell’ambito sociale fomenta le rivoluzioni, eccita al malcontento e complotta per organizzare rivolte. Marte notturno non è più il guerriero fanfarone dell’Ariete, ma è il cospiratore sornione che solleva le masse. La singola parte, pretenziosa di vita autonoma, sorge contro l’insieme, rispetto al quale la vitalità diminuita non ha più sufficiente vigore difensivo. Essendo l’ottavo segno 6

dello Zodiaco, lo Scorpione corrisponde nell’oroscopo alla Casa VIII, quella della disorganizzazione e della morte. LA MORTE COSTRUTTRICE Non bisogna tuttavia considerare questo segno unicamente per l’aspetto negativo. Senza lo Scorpione nulla si rinnoverebbe ed ogni progresso sarebbe arrestato. La Vita sovrana lascia demolire al fine di meglio ricostruire. Lo stato paradisiaco dell’eterna primavera dei progenitori viene mutato dalla loro caduta. Dobbiamo forse rimpiangere il Paradiso dove l’uomo viveva ignorando il bene e il male? Il serpente tentatore è immagine dello Scorpione distruttore. Questi non è più malvagio del boscaiolo che abbatte un albero, del mietitore che recide il grano, del vignaiolo che condanna gli acini alla frantumazione. Le trasformazioni implicano un processo distruttivo, indispensabile al rinnovamento della vita. Senza morte non c’è risurrezione, senza il peccato non c’è redenzione. Così recita l’Exultet nella


veglia pasquale: “Davvero fu necessario il peccato di Adamo, felice colpa la sua che meritò un così grande redentore, il Cristo Signore”. Non dimentichiamo, oltretutto, che lo Scorpione diviene benefattore per gli adepti del culto dionisiaco. È lui che rende aspra la dolce essenza della vigna per operare la metamorfosi dalla quale risulta il vino nel quale, infine, si manifesta uno spirito divino. Un’ebbrezza sacra, peraltro estranea all’uomo ponderato della Bilancia, che stimola il genio del poeta, ispira l’artista ed induce al delirio profetico. L’esaltazione è una febbre che può divenire nefasta nelle sue conseguenze immediate, ma che non di meno compete l’ordine superiore delle cose. OPHIUCUS L’influenza normale dello Scorpione non è meno terribile, ma, tuttavia, occorre tener presente che niente è assoluto. Quando i figli di Giacobbe, spinti da gelosia, invidia e ambizione, decidono di eliminare loro fratello Giuseppe, lo vendono ai mercanti mandandolo in esilio in Egitto. Al contempo, così facendo, provocano, senza volerlo, la gloriosa salvezza. Il male è dunque l’accidente che costringe le forze del bene ad entrare in azione per riaffermare la necessaria vittoria. Lo Scorpione della sfera celeste porta Ophiucus, il serpentario, il gigante che dispone della forza vitale rappresentata, per l’appunto, da un immenso serpente, analogo a quello di Esculapio. Tale rettile sembrerebbe indicare che lo squilibrio precedentemente provocato dallo Scorpione sia alla base delle esteriorizzazioni fluide dei magnetizzatori e degli altri taumaturghi.

Restando strettamente equilibrato, l’individuo non esce da se stesso per agire magicamente, in realtà egli esercita i suoi poteri allorché si esalta anche eroticamente. Il turbamento erotico tende a comunicarsi da un sesso all’altro e ne vien fuori l’azione magica più banale che gioca nelle seduzioni giornaliere, provocatrici di cadute destinate alla ripopolazione. Nella ripartizione astrologica del corpo umano, lo Scorpione corrisponde precisamente agli organi genitali. Le crisi attribuibili allo Scorpione hanno per effetto quello di liberare le energie vitali che il Toro lega all’organismo. Quando i legami si rallentano si producono delle insurrezioni, ma il disordine da queste generato non può che determinare il necessario ristabilirsi di un nuovo ordine migliore del precedente. LA RITENZIONE ENERGETICA L’epopea più antica, quella di Gilgamesh, fa custodire da una coppia mostruosa il passaggio tenebroso da dove parte il Sole per attraversare la montagna di occidente. Si tratta, sino alla cintura, di esseri umani e, per la parte inferiore del corpo, di scorpioni. Sono terrificanti al punto di uccidere per il solo loro aspetto. Una divinità della stessa famiglia ci è rivelata dalla tradizione fenicia, rappresentante il Baal di Arad. Questo dio acquatico, dal corpo che termina non in coda di pesce ma in pinza di Scorpione, corrisponde al Sole che si corica nei flutti alla fine di ciascun giorno e di ciascun anno, allorché entra nel segno acquatico dello Scorpione. Durante la notte, che raffigura l’inverno, l’astro vivificatore prosegue la propria azione, ma invece di stimolare 7


l’espansione della vita, come fa al mattino/primavera, condensa le energie vitali comprimendole nell’interesse del loro rinnovamento. È il serpente che si mangia la coda, l’Uroboros, che formando un cerchio allude al ciclo dell’energia chiu-

Il peccato originale

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sa, trattenuta all’interno delle cose, dove circola per il rinnovamento dell’essere. Il Sole transita nel segno della Scorpione dal 23 Ottobre al 22 Novembre circa, segnando la morte della natura e l’ingresso del sole nel regno delle tenebre.


MITO

S

triscia l’insetto sulla Terra, ma ce n’è uno in Cielo. Perché?... Irieo è vecchio e rimpiange il suo egoismo che l’ha spinto a non volere figli in gioventù. Ora che si approssima il giorno della sua fine, sarebbe per lui motivo di allegrezza un giovane uscito dai suoi lombi. Ma ormai è impossibile, a meno di un miracolo. Ed ecco, un giorno, giungono alla sua capanna di contadino tre uomini. Altro non sono che Zeus, Poseidone ed Ermes, in incognito. Irieo dà il meglio di sé nell’accoglienza e se ne compiacciono gli dei che, rivelandosi per quello che sono, esortano il vecchio ad esprimere un desiderio. A loro

il compito d’esaudirlo. “Un figlio! Vorrei un figlio!”, esce dal cuore più che dalla gola la richiesta di Irieo. “Sacrificaci un toro”, ribattono i tre. Il toro è sacrificato e della sua pelle si fa un otre. Così gli dei introducono nell’otre i loro divini membri e riversano in esso liquido seminale e forse anche urina. Ben chiuso, l’otre viene sotterrato e dopo nove mesi, o forse dieci, balza fuori dal suolo un gigante: è Orione. ORIONE Forte e vivace, Orione ama la caccia di animali e donne. Dapprima sposa Side, ma questa viene precipitata nel Tartaro da

Orione

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L’isola dei morti, Arnold Boecklin, 1886 11



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