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MERETO di TOMBA Premiati i donatori di sangue Festa del donatore nella frazione di San Marco.E’ iniziata con la messa officiata da don Giovanni Boz. Il celebrante all’omelia ha ribadito l’importanza del dono di vita e atto d’amore verso il prossimo. Le successive premiazioni hanno contato una trentina di premiati con i quali il presidente della sezione Vittoriano Toppano si è congratulato ricordando inoltre come la Festa veda ogni anno l’impegno di un alto numero di persone. ”Oltre al più che soddisfacente numero di donatori attivi, di donazioni e al buon numero di nuovi associati-ha affermato il presidente- si nota con soddisfazione come la cultura del dono rimanga ancora ben radicata nel territo-
rio comunale”. Anche il rappresentante di zona, Luciano Olivo e il dottor Renzo Peressoni hanno ribadito l’alto grado di attività svolta dalla sezione. E’ stato anche sottolineato lìottimo interscambio con la sezione di Cà degli Oppi (Verona), da anni gemellata con quella di Plasencis, che ha visto la presenza anche dei rappresentanti del Comune di Oppeano a cui la sezione appartiene. Questi i premiati: diploma di benemerenza a Mauro Bunello, Marta Buttazzoni, Pietro Cisilino, Rffaello D ’Antoni, Elisa Di Bin, Daniele Lupieri, Ennio Manzon, Franco Peloso Luigina Ponte, Pierluigi Ponte, Michele Toppano, e damiano Travani; distintivo di bronzo a Giuseppe D’Antoni,
Vinicio Giacomini, Aldo Rizzato; distintivo d’argento a Eros Cisilino,Lucia D’Angelo, Sandro De Giorgio, Pierino Gridel, Erminio Mestroni, Monica Sansonetti; distintivo d’oro a Beatrice Bramanti, Marco Bunello, Edda Cisilino e Luigino Mestroni; distintivo d’oro con fronde a Giannina Bunello e luciano Cisilino; targa d’argento con pellicano d’oro a Gilberto De Marco.(r.s.)
“Ha chiuso l’Osteria di Savalons” Con la fine del 2004 si è chiusa anche una realtà che durava da quarantotto anni a Savalons. Era l’unico punto d’incontro pubblico della frazione di Mereto di Tomba. L’osteria era gestita da Nives Pecile e di proprietà di suo marito Adriano Nussi. Collaboravano alla sua gestione anche i loro familiari. Ubicata nel centro del paese che conta poco più di un centinaio di abitanti, l’esercizio pubblico ha visto passare diverse generazioni a partire dal lontano 1956 con i vecchi del luogo con i sigari toscani in bocca, i decimini di grappa sui tavolini e insieme la prima nuova gioventù del dopoguerra. Quì si sono dati convegno gli emigranti nelle estati di ritorno in patria per le vacanze. L’Osteria da Nives per anni ebbe l’unico televisore del paese poi si dotò anche di jukebox per il richiamo di numerosi giovani provenienti dalla zona. Con il trascorrere degli anni l’osteria diventò anche balera all’aperto con società bocciofila con due campi da gioco. Non va dimenticato che li ci furono pure un distributore di benzina, un tabacchino e la sede di riunioni di motociclisti. L’osteria ha continuato a conservare il luogo di ritrovo pomeridiano per interminabili partite a carte e incontri serali tra ragazzi. (r.s)