il ponte Codroipo n.07 luglio-agosto 2015

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Notizie da CODROIPO Gina e l’emozione dell’incontro con la Madonna di Cavarzere Una notte del 2011, Gina Milan, nata a Vado (Ve) e residente da 50 anni a Lonca, ha sognato una grande luce che donava pace e gioia. Una nube si è aperta e ha svelato una sagoma di donna, avvolta dalla luce e con due occhi buoni, profondi, di mamma. Quella donna ha fatto per due volte l’occhiolino a Gina. C’erano sagome di persone che camminavano. A loro Gina chiedeva chi fosse quella donna. Nessuno le rispondeva. Ad un certo punto ha sentito una voce dietro le spalle dirle “Cavarzere”. Gina mai aveva sentito quel nome. Informatasi su internet ha scoperto che in quella città, in provincia di Venezia, esiste la Madonna Addolorata del Perdono. La stessa che aveva visto in sogno. Si è recata laggiù, percorrendo i 150 km. che separano Lonca da Cavarzere. Chiedendo dove fosse la Madonna, le venivano fornite risposte vaghe, come se le persone non ne sapessero nulla. Ma una signora le disse “Ah! sì, c’è una Madonnina sotto

la pensilina della fermata del pullman, appena fuori dal centro”. Gina vi si recò e la vide, sotto la pensilina, col manto bianco, secernere olio. Ancora una volta ebbe conferma che il suo sogno era realtà. Lo stesso giorno conobbe Alina Coia, nata nel 1937 a Caserta ma residente a Cavarzere dal 1969 dove ha gestito il bar fronte chiesa fino al 2001. Gina venne a conoscenza della straordinaria ma veritiera storia di cui Alina è protagonista, fin dalla prima apparizione della Madonna, risalente al 1997. Oggi Alina ha le S. Stigmate ai polsi e sui piedi. Ogni 4 e 28 di ogni mese, lei riporta pubblicamente i messaggi dettati dalla Madonna, nella sede del Gruppo di Preghiera di Cavarzere, frequentato da moltitudini di pellegrini, che qui giungono anche da fuori Italia. Gina, persona senza grilli per la testa, consapevole della responsabilità che comporta l’impegno attribuitole dalla Madonna, dal 2011 a oggi, promuove visite di pellegrini

Da sx: Alina Coia e Gina Milan

a Cavarzere. Il 4 luglio 2015, insieme a una cinquantina di persone del codroipese, Gina si è recata di nuovo là. Non si sarebbe certo aspettata che, per voce di Alina, la Madonna del Perdono le conferisse l’incarico di portare avanti il gruppo di preghiera perché “L’Umanità sta finendo e c’è bisogno di gente che preghi. Non temere. Io ti ho scelta per questo e sarò sempre accanto a te. Non curarti di chi riderà.

Gli 80 anni di Albino “mani d’oro” E’ un’età ragguardevole quella raggiunta da Albino Miculan, friulano di Rivolto ma cittadino onorario e residente di Zompicchia. Meritatamente festeggiato dai figli Nicoletta e Roberto e dai nipoti, Albino ha soffiato sulle numerose candeline della sua torta di compleanno l’11 gennaio scorso. Nella piccola comunità di Zompicchia è un personaggio noto per la sua disponibilità ad aiutare, tanto che se gli si chiede un favore lui vorrebbe farne due. Ma più di tutto è conosciuto in paese per l’abilità nel lavorare il legno ed è per questo che molti lo definiscono l’artigiano dalle “mani d’oro”. Effettivamente il legno, questo prezioso e vivo materiale, non ha segreti per lui che con maestria e destrezza lo trasforma in semplici ed accurate opere d’arte. In molte famiglie fanno mostra di sé i suoi ormai famosi “dondolini”, i cavallucci, le seggioline, ecc. Da due anni, Albino è anche uno dei collaboratori del centro estivo parrocchiale, nel cui contesto ha insegnato a tanti bambini il segreto per esaltare la bellezza e le potenzialità del legno, aiutandoli così a costruire con le loro piccole mani tanti simpatici oggetti per la casa o per la scuola. Parecchi e mirati anche i suoi interventi di restauro negli arredi delle nostre chiese insieme con nuovi e pregevoli manufatti che sono venuti ad impreziosire soprattutto la cappella del cimitero. Grazie, Albino, per il tuo grande cuore sempre aperto alla disponibilità ed al dono. Auguri e ...ad maiora! F. Mainardis

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Vai avanti. Figli miei, vi amo immensamente ma l’umanità è in pericolo. Bisogna pregare affinché i bambini non vengano maltrattati, non ci siano più guerre ma regni solo la Pace”. L’emozione di Gina e delle centinaia di pellegrini presenti era condivisa ed intensa. E continua in ogni gesto e parola di Gina “ Dal sogno in poi, sento l’esigenza di pregare per tutti. Io non prego per me ma per chi ha bisogno. Io sono persona normale, semplice, umile, non bigotta. Presto festeggerò i 50 anni di matrimonio, sono mamma e nonna. Mai mi sarei aspettata una cosa del genere. Ma mi scrivo tutto ciò che mi accade perché ne rimanga testimonianza. Ho cercato di tenere per me quanto mi sta accadendo ma adesso la Madonna si aspetta che il suo messaggio d’amore e pace venga divulgato”. Tra gli obiettivi di Gina c’è l’informazione, la costituzione di un gruppo di preghiera e pellegrinaggi a Cavarzere con cadenza almeno trimestrale. Ma, soprattutto, essere portatrice di pace, aiutando ed ascoltando. Per info 0432 906354. Pierina Gallina


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