il ponte 2006 n.02 aprile

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PAUSA CAFFÈ

RUBRICHE a cura di Pura Vida Cafè

La Storia di Re Gustavo III e dei due condannati a morte Si era nel bel mezzo del Settecento quando nella nostra Europa ancora poco avvezza alle novità si accese una viva discussione circa gli effetti salutari o nocivi di due bevande esotiche da poco entrate nella dieta europea: il tè e il caffè. Il caffè in particolare incontrò grandi difficoltà ad essere accettato. Già parlammo di come il clero volle bandirlo all’inizio del ‘600 e di come solo l’acutezza di Papa Clemente VIII ne permise l’ingresso. Nel 1656 il gran visir ottomano emise un editto in cui ordinava la chiusura delle botteghe del caffè: alla prima contravvenzione il negoziante veniva bastonato, alla seconda veniva cucito in un sacco e buttato nel Bosforo. Nel 1674 un gruppo di donne in Inghilterra pubblicò un pamphlet allo scopo di far proibire la nostra nera bevanda: esse sostenevano che il caffè diminuiva la virilità dei loro uomini. Carlo II allora Re d’Inghilterra fece chiudere i caffè, ma tale provvedimento ebbe vita breve: undici giorni di violenti disordini fecero riportare il Re sui suoi passi. Studi moderni non solo contraddicono le accuse delle donne inglesi del seicento ma sostengono aiuti in quel che sostene-

vano mancasse ai loro mariti. Regnava allora nella fredda Svezia Re Gustavo III, Re illuminato e liberale, amante delle scienze e del progresso. A Re Gustavo i cortigiani chiesero di bandire sia il caffè che il tè: sostenevano essere bevande nefaste per la salute. Gustavo chiese consiglio al suo medico. Ma neppure il luminare seppe dargli una risposta convincente. Il medico consigliò il Re di cercarsi due cavie e di provare direttamente le conseguenze di questi “veleni”. Vi erano allora nelle carceri di Stoccolma due assassini, Oleg e Karl, entrambi già condannati a morte per impiccagione. Re Gustavo commutò la pena in ergastolo e ordinò che ai due assassini fosse servito per tre volte al giorno, ad uno tè e ad uno caffè e impose che due medici controllassero giornalmente la salute dei due prigionieri. Ad Oleg spettò una triplice dose giornaliera di caffè, mentre Karl si sorbì tre tazze di tè ogni giorno. Passarono i giorni e con i giorni i mesi. Morì il medico di Re Gustavo, morì Re Gustavo stesso e morirono i due medici che controllavano la salute dei due ergastolani. Oleg e Karl invece abitarono ancora

per molti anni nelle carceri di Stoccolma. Per primo morì Karl ad ottantatre anni dopo aver bevuto per oltre sessant’anni tre tazze di tè al giorno. Pochi mesi dopo lo seguì Oleg il bevitore di caffè. Ma non bastò la longevità dei due assassini per provare che caffè e tè sono bevande sane, i pregiudizi e le credenze sono talvolta ancora più lunghe a morire.


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