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UOMINI FATTI IDEE Una dimora dogale a Bertiolo “Nella sua autobiografia, l’ultimo doge della Serenissima Repubblica di Venezia, a proposito dell’occupazione della casa di famiglia a Passariano, in occasione della firma del Trattato di Campoformido scrive: ‘La Padrona, i tre figli, e la sorella Correr (familiari del Doge), che erano presenti a Villa Manin, si ritirano a Bertiolo, distante due miglia, in casa del loro agente Mantoani…’” (in Pietro Pittaro, Il vino, Bertiolo, AA.VV., Ed. La Bassa- collana/38 – 1998 Latisana, p. 220). Era il 1797, anno del Trattato stipulato tra Francia e Austria nella residenza veneziana di Passariano, con il quale si concluse la campagna di Napoleone in Italia e fu sancita la fine della Repubblica Veneta, mentre l’Impero Austriaco annetteva Venezia e i territori a est dell’Adige. “Della famiglia, da sempre amministratrice dei beni dei Manin di Passariano, che risiedeva nella bella casa di Via Latisana a
Bertiolo, era anche il dottor Jacopo Mantoani, nato nel 1790, di cui esiste un ritratto esposto al Civico Museo di Udine, che compì gli studi di giurisprudenza a Padova ed esercitó dapprima la professione di avvocato a Venezia e a Codroipo, poi si trasferí a Vienna a lavorare nella Corte Imperiale. Rimase sempre molto attaccato a Bertiolo e vi ritornava appena poteva. E‘ricordato come benefattore dei poveri. Si racconta che quando si veniva a sapere del suo ritorno, i poveri accorrevano e Jacopo, dal poggiolo della sua casa, distribuiva l’elemosina. Morí a Vienna il 18 giugno 1862”. (Parrocchia di San Martino – Bertiolo, 22 Novembre 1986, Pieghevole per il Restauro del quadro “San Martino e il Povero”). Il legame al paese è confermato anche dalla sua presenza nella commissione nata, nel dicembre del 1856, per curare gli affari dell’ampliamento del Santuario della Beata
Vergine di Screncis. “Questa commissione cercó di reperire mezzi finanziari necessari, rivolgendo suppliche anche a Elisabetta d’Austria e all’Imperatore Francesco Giuseppe. Ogni paese del circondario poi, a turno, portó gratuitamente un convoglio di carri con il materiale da costruzione”. (In D. Igino Schiff e Gianluigi Comisso, Il Santuario della Beata Vergine di Screncis di Bertiolo). Di Mantovani, o Mantoani, rimane a Bertiolo anche il quadro raffigurante San Martino, di Odorico Politi, nato da un voto che Jacopo fece per essere uscito incolume dal fragore di un fulmine cadutogli vicino. Passando poi nel campo delle curiosità storiche, appartenne al dottore di Bertiolo il calamaio col quale fu firmata la pace di Campoformio, conservato nel Museo Correr di Venezia. Tra i successivi proprietari della casa di Via Latisana si annotano l’illustre professore Ugo Caparini che per 52 anni