Notizie da RIVIGNANO Ventiquattresima gara della “Brovada”
Sembra poco, ma ventiquattro edizioni racchiudono in sé un mucchio di tempo nel quale la storia e le vicissitudini umane hanno proseguito inesorabili il loro corso. Basterebbe osservare le foto di allora quando per gioco si è dato vita a questa contesa e confrontarle con quelle di oggi dove quegli spensierati giovanotti si sono trasformati in “sagge?” persone mature. Alcuni mancano all’appello, forse tanti, ma è d’obbligo ricordare Ettore, indimenticato padrone e gestore del Bar omonimo dove è nata e si tiene questa gara, e Cesare Gattolini che con Aurelio Meret (Balin) ha disputato la prima tenzone di questa storia, vincendola (Cesare ne vincerà
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ben otto, mentre Aurelio arriverà solo secondo per sei). È domenica 17 febbraio quando il rito si ripete per la ventiquattresima volta e da Ettore troviamo Nereo e Noemi, ancora affaticati dai lavori di allestimento del giorno prima, indaffarati a seguire l’andamento, a gestire la moltitudine di aiutanti in campo e a servire i già tanti clienti-concorrentiassaggiatori presenti dal primo mattino. Alida, moglie di Ettore e mamma di Nereo, dà una mano e controlla tutto dall’alto della sua esperienza perché si sa, i figli vanno tenuti d’occhio. Sono ben 61 le “Brovade” presentate da altrettanti preparatori provenienti dalla Slovenia, dal Veneto, oltre che da ogni parte del Friuli, sicuri di aver partorito il prodotto del secolo. Alle rape inacidite viene dato un numero segreto, affettate e, crude, offerte al numeroso pubblico per la valutazione finale. Si sa, anche l’occhio vuole la sua parte, quindi una fetta troppo rossa o troppo pallida non attira come una rosata, poi c’è da valutare la consistenza e la bontà dove conta molto il gusto personale, infatti c’è chi preferisce un sapore forte, sapido e aspro e chi predilige qualcosa di più delicato, con salature e acidificazioni appena accennate. Le varianti si sprecano già dalla forma della rapa, dal tipo di vinaccia usata, per proseguire con le aggiunte di mele, quella cotogna la più gettonata, addirittura di cipolle, di sale, aceto, vino e mille altre diavolerie per rendere il prodotto unico. Alla fine si proclama il vincitore, e quest’anno il dominatore è Moreno Meret. Sì, proprio lui, il figlio di Aurelio che per la prima volta si porta a casa l’ambito trofeo tanto inseguito dal padre (puar Balin). E la festa continua con suonatori, cantanti, comici, mangiare, bere e tanta allegria. Una festa molto impegnativa per gli organizzatori, ma che si spera prosegua ancora per tanti anni. eMPi
marzo 2013