Arte moderna e contemporanea | Asta 26 novembre 2024
ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA Milano, 26 novembre 2024
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Arte moderna e contemporanea
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Alexis Jacquemard Capo dipartimento Francia Matteo Melodia Capo dipartimento Italia
Alberto Coda Canati
Coordinatore dipartimento Italia Tel. 02 8631483 sport@ponteonline.com
Claudio Amighetti
Kim Hyeon Jeong
Martino Lurani Cernuschi
Capi Dipartimento
Tel. 02 8631480
strumenti.musicali@ponteonline.com
Giacomo Manoukian Capo Dipartimento
Daniele Amodio, Specialist Tel. 02 8631480
tappeti.tessuti@ponteonline.com
Loris Cristiano Zanirato Capo Dipartimento
Cristiana Gani, Specialist Tel. 02 8631442
Cosimo Di Lellis, Junior Assistant Tel. 02 8631441
numismatica@ponteonline.com Numismatica
Enrico Incisa Capo Dipartimento
Cosimo Di Lellis, Junior Assistant Tel. 02 8631441
vini.distillati@ponteonline.com
Historica
Vini e Distillati Sport
Libri e Manoscritti
Cagnaccio di San Pietro
Opere provenienti da un'importante collezione privata
1
Cagnaccio di San Pietro
(Desenzano Del Garda 1897 - Venezia 1946)
"Le amiche" 1930 matita su carta da lucido cm 31x40,5
Firmato e datato 1930 in basso a destra
Provenienza
Famiglia dell'artista
Collezione privata, Milano
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Giuliana Chiozzi, nipote di Cagnaccio di San Pietro
€ 1.500 - 2.500
2
Cagnaccio di San Pietro
(Desenzano Del Garda 1897Venezia 1946)
"La sorgente" 1936 matita su carta da lucido
cm 80x57,5
Firmato e datato IX-1936 in basso a destra
Provenienza Famiglia dell'artista Collezione privata, Milano
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Giuliana Chiozzi, nipote di Cagnaccio di San Pietro
€ 2.500 - 3.500
Cagnaccio di San Pietro
(Desenzano Del Garda 1897 - Venezia 1946)
"Giovani in barca" 1918
olio su cartone su tavola cm 82x65
Provenienza
Famiglia dell'artista
Collezione privata, Milano
Esposizioni
"Cagnaccio di San Pietro" Galleria del Levante, Milano, 19 gennaio - 7 marzo 1971
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Giuliana Chiozzi, nipote di Cagnaccio di San Pietro
€ 15.000 - 20.000
Maurice Denis - Sulla spiaggia, 1912
«Figlio di pescatori, passai la prima infanzia in un'isola dell'estuario di Venezia, S. Pietro: lingua di terra fra mare e laguna.»
«La natura mi ha attratto ancora da fanciullo, tanto che non avevo ancora sei anni quando cercai di avvicinarmi a essa col mezzo dei colori.»
«I miei volevano fare di me un pescatore, ma il mio spirito si ribellò e, a dieci anni, abbandonai l'isola entrando nel mondo con la sola ricchezza del mio spirito.»
«Ignorante e randagio, desideravo di conoscere tutto, ogni bene e ogni male mi passarono vicini. Mia scuola e mio maestro: la natura. E senza il più piccolo patrimonio, senza il più piccolo dono all'infuori di quello datomi dalla natura, imparai ogni cosa a mie spese.»
«Il male l'ho conosciuto così bene da scontarlo col rimorso; il bene col fortificarmi ed elevarmi nello spirito.»
«Non dirò a quali e quanti sacrifici e a quali e quante rinunzie m'abbia costretto la povertà, sono sincero dicendo che sono geloso e orgoglioso di questo mio passato.»
«L'uomo mi ha tante volte ingannato, ma l'uomo mi ha anche tanto insegnato e mi ha fatto trovare il bene.»
«Così la natura mi attrasse sempre più e sempre più diventai suo mistico adoratore»
Cagnaccio di San Pietro
Adolfo Wildt (Milano 1868 - 1931)
"Mater purissima o Maria" 1928 altorilievo in marmo di Carrara polito, con patinatura giallo ambrato e doratura nel nimbo cm 29,5x34,3x8
Firmato in basso a destra nello spessore dell'altorilievo
In basso a sinistra scritta autografa: NEL
80° COMPLEANNO ALL’ING. G.B.PIRELLI / IL GRUPPO AZIENDALE
FASCISTA – ESALTANDONE / L’OPERA CREATRICE - CON ANIMO / ITALIANAMENTE
RICONOSCENTE / ANNO VII - E. F. -
Provenienza
Senatore Giovanni Battista Pirelli
Eredi Giovanni Battista Pirelli
Collezione privata
Bibliografia
Inedito
Per una bibliografia generale dell’opera:
P. Mola "Wildt" Milano, F.M.Ricci editore, 1988, pp. 56, 152
P. Mola "Wildt. Il mestiere di scolpire"
Catalogo della mostra alla Galleria Gian Ferrari (Milano, ottobre-dicembre 1988), Milano, F.M. Ricci editore, pp. 28-29, ill.
P. Mola (a cura di) "Adolfo Wildt.1868-1931"
Catalogo della mostra (Venezia, Galleria di Ca’Pesaro, 8 dicembre 1989 – 4 marzo 1990), Milano 1988 p.169, n.20
P. Mola (a cura di) "Adolfo Wildt. 18681931. Ein Italienischer Bildhauer des Symbolismus" Catalogo della mostra (Mathildenhöhe, Darmstadt 25 marzo – 17 giugno 1990), Darmstadt 1990, pp.74-75, ill.
P. Mola (a cura di) "Wildt. L’anima e le forme" Catalogo della mostra (a cura di F.Mazzocca e P.Mola, Forlì, Musei di San Domenico, 28 gennaio – 17 giugno 2012), Milano, Silvana Editoriale, 2012, passim e in particolare pp.176-181, nn. 19a e 19b (scheda di O.Cucciniello), con bibliografia precedente e illustrazioni di altri esemplari. Sull’altorilievo Maria dà luce ai pargoli cristiani, di cui Mater Purissima è il particolare isolato della testa si veda: P. Mola, in "Museo Nazionale. 150 opere della Storia dell’Arte italiana" Milano 2019, pp.264-367, il testo è la riduzione di quello trasmesso a Radio 3 nel programma Museo Nazionale (a cura di Monica d’Onofrio)
P. Mola "Maria dà luce ai pargoli cristiani" 9 aprile 2016
P. Mola "Maria falce di luna e altri simboli di una grazia aliena" in “Il Foglio”, anno III, n.3, p.4 inserto “Il Foglio Arte”, 23 marzo 2022
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Paola Mola
€ 40.000 - 60.000
Mater purissima è il particolare della testa della Vergine dal grande altorilievo Maria dà luce ai pargoli cristiani (Venezia, Ca’ Pesaro) esposto per la prima volta alla Biennale di Brera a Milano nel 1918. Secondo una poetica propria di molte sculture a partire dall’inizio del novecento, Wildt isola da un’opera intera, quasi in ritagli fotografici, particolari significativi ai quali attribuisce dignità piena di opere autonome (sul valore e significato dell’operazione anche in rapporto alla tecnica fotografica si veda P. Mola, Avatar e il Laocoonte in Wildt. L’anima e le forme,… 2012, cit., passim).
Dalla tavola Maria dà luce ai pargoli cristiani Wildt produce due altorilievi: questo, chiamato anche Maria, e il particolare dei Pargoli con la mano della Vergine, noto anche con il titolo La protezione dei bambini. Entrambe queste opere furono esposte per la prima volta alla Galleria Pesaro di Milano nel 1919 (cfr. Mostre individuali dei pittori Ambrogio Alciati, Giuseppe Biasi, Aroldo Bonzagni, Guido Cinotti e dello scultore Adolfo Wildt, catalogo della mostra, Galleria Pesaro, Milano, febbraio 1919, p. 20, n.200 (Maria) e n. 201 (La protezione dei bambini).
Per la grazia e la maestria stilistica quest’opera ebbe una grande fortuna di critica e di pubblico. Dopo la mostra alla Galleria Pesaro, un marmo fu esposto nel 1920 alla Mostra d’Arte Sacra di Venezia e un altro fu presentato a Parigi alla storica Esposizione Internazionale di Arti Decorative del 1925. Dell’opera sono noti alcuni esemplari in marmo con differenti patinature, in collezioni private; un bronzo fu donato da Wildt a Federico Balestra - amico di D’Annunzio e fondatore della casa editrice “L’Olivetana” - e un altro, già nella collezione degli eredi, è ora in collezione privata. Nelle pubbliche raccolte un esemplare in marmo su fondo in legno, è conservato al Museo di Studi Patrî di Gallarate, esemplare di particolare interesse filologico perché sulla lastra di fondo Wildt incide il titolo definitivo, Mater purissima.
Nel 1928 compiva ottant’anni Giovanni Battista Pirelli (1848- 1932), grande industriale della gomma, Senatore del Regno, tra i fondatori dell’Università Bocconi. Nel 1872 fonda a Milano la Pirelli & C. cresciuta negli anni lungo la via per Monza su un terreno che giunse a inglobare il Castello degli Arcimboldi,
gioiello quattrocentesco dell’architettura lombarda, dai milanesi da sempre chiamato “la Bicocca” e dal 1918 destinato ad ospitare l’asilo materno per i figli dei dipendenti, le scuole professionali della Pirelli “e altre istituzioni sorte a vantaggio educativo e ricreativo dei suoi impiegati e operai” (cfr. A. Annoni, La Bicocca degli Arcimboldi, Bestetti e Tumminelli, Milano 1922, p. 12). Data al 1922 il primo rapporto documentato di Wildt con Giovanni Battista Pirelli quando, nel cinquantenario di fondazione della ditta, fu collocata sotto i portici della Bicocca una grande preziosa targa “a ricordo perenne di coloro che appartennero alla nostra famiglia e caddero per la salvezza e la grandezza d’Italia” (Annoni, cit., p. 12). Non stupisce quindi che, nel 1928, per festeggiare l’importante genetliaco del grande patriarca i dipendenti della Pirelli si riunissero per rendergli omaggio con un’opera di Wildt, lo scultore che sapevano da lui prescelto anche per la targa. E’ la loro voce che ritroviamo nella dedica pur discretamente inscritta sotto la testa della Vergine. Per il grande industriale Wildt scolpì questo esemplare, di qualità magistrale e unico nella patinatura di un giallo inusitato, senza confronti con le finiture degli altri esemplari di patinatura lieve dal quasi bianco ai toni dall’avorio antico. Dell’opera non è da trascurare il valore storico quale documento, nei tardi anni Venti, della vasta adesione al fascismo tanto delle più alte classi dirigenti, come della classe impiegatizia e operaia. É inoltre qui da rilevare il successivo intervento postbellico di abrasione della stessa dedica con ripetute incisioni e graffiature: in minima scala è la storica damnatio memoriae che dopo il ’45 fu messa in atto, indistintamente sui due decenni del ventennio, su gran parte della cultura fascista.
Questo marmo, dove si esprime appieno il magistero poetico e formale di Wildt, è opera singolare, tra i rari esemplari conosciuti, per l’intensità cromatica della patinatura, quasi di carne e ambra, con lievi sfumature di inarrivabile perizia.
Paola Mola
Adolfo Wildt
(Milano 1868 - 1931)
"Per la madre Iddio crea il più bel bambino" 1917
inchiostro di china su carta lucida
cm 20,8x27
Firmato, dedicato, titolato e datato 29-XI-17
Provenienza
Collezione Helénè Bozzi
Studio Paul Nicholls (ante 2000)
Collezione privata, Milano
Bibliografia
Inedito
Bibliografia di altri esemplari:
“L’Eroica”, a cura di Ettore Cozzani, 1920, nn.70-71-72, s.p. ma prima pagina, ill. (esemplare simile a questo, di sola linea ubicazione ignota)
"Wildt, album di tavole" Milano-Roma, Casa editrice d’Arte Bestetti e Tumminelli, 1926, tav.105 (esemplare su pergamena, ubicazione ignota)
"Sulla porta chiusa, poesie di Antonino Uccello, disegni di Adolfo Wildt" a cura di Vanni Scheiwiller, serie illustrata
“All’Insegna del pesce d’oro” Milano 1957, edito “per festeggiare la nascita di Eva Schubert il 12 maggio 1957”, tav. XVIII (esemplare Mia Schubert Scheiwiller ed eredi)
"Disegni di Adolfo Wildt" Catalogo della mostra alla Galleria dei Bibliofili, a cura di Giuliana Olcese e Vanni Scheiwiller (Milano 12 ottobre - 16 dicembre 1972), Milano, Edizioni Vanni Scheiwiller, 1972, n. 29 (ill. esemplare Mia Schubert Scheiwiller), p.164 n.39
P. Mola, a cura di "Adolfo Wildt.18681931" Catalogo della mostra alla Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, Venezia, 8 dicembre - 4 marzo 1990, Milano, Edizioni Mondadori, 1989, p. 105 n.57 ill. (esemplare Mia Schubert Scheiwiller), p.178, n.57
Per una bibliografia sulla produzione grafica di Wildt e in particolare sul passaggio, intorno al 1913, dalla prima maniera (1892-1912) scura, tragica, di vario espressionismo, a un segno sottile, astratto, che definisce figure senza corpo, di femminea eleganza, spesso illuminate da dorature si veda:
P. Mola "Wildt. Sui disegni" in "Disegno italiano del XX secolo" (a cura di I. Zucca Alessandrinelli), Milano, Silvana editoriale, 2018, pp.34-49
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Paola Mola
€ 5.000 - 7.000
Questo disegno nasce nel 1915. Il primo anno di guerra per l’Italia, il secondo per l’Europa. Nel 1912 era morto Franz Rose, il mecenate prussiano che dal 1896 aveva garantito a Wildt uno stipendio mensile, le relazioni con una colta committenza mitteleuropea e la partecipazione alle maggiori esposizioni tra Monaco, Berlino, Zurigo e Dresda. Nell’immediato anteguerra e fino al termine del conflitto Wildt era non solo isolato ma in stato di estrema povertà. Avendo rarissime commissioni di sculture si dedicò quasi esclusivamente al disegno. Dal 1913, con Il Peccato prende forma un nuovo stile. Abbandonato il segno forte, tragico, scuro, pittorico, della prima maniera, dal 1899, prende vita uno stile opposto, di pura linea, sottile, bidimensionale, di forme senza corpo, sovente impreziosito di dorature. Nell’iconografia prevale la Donna, l’infanzia, la Madre, il femminile. Nel 1915 Per la madre Iddio crea il più bel bambino è poesia compiuta di questo nuovo mondo d’alta calligrafia. L’opera ebbe due versioni, una di pura linea, lievissima, totalmente astratta: è il caso di questo esemplare e di quello pubblicato nel 1920 da Cozzani a piena pagina su “L’Eroica”. L’altra versione con dorature, e la zona scurita nei capelli delle tre madri: sono questi sia l’esemplare su carta lucida rimasto in famiglia (già collezione Mia Schubert Scheiwiller, ora eredi) che il disegno su pergamena pubblicato nel grande album Wildt, edito da Bestetti e Tumminelli nel 1926. Di ubicazione ignota non sappiamo se questa sia la medesima pergamena, questa pure attualmente di collocazione sconosciuta, nota agli studi per essere appartenuta a Guido Marangoni protagonista della cultura italiana d’inizio secolo, tra l’altro fondatore della Biennale di Arti Decorative a Monza (poi Triennale di Milano), sovrintendente ai Civici Musei di Milano, anima intellettuale della Società Umanitaria, critico d’arte e direttore della rivista “La Casa Bella”.
In un foglietto manoscritto autografo Wildt annota il significato del disegno: la prima madre tiene la bellezza, la seconda la fede, la terza l’amore, e “insieme formano l’episodio della vita” (cfr. Cat. Milano 1972, s.p., n.29, originale autografo nell’Archivio Wildt, Milano).
Il medesimo disegno fu utilizzato da Wildt nel 1922 in riproduzione a stampa su un cartoncino di partecipazione per la nascita, il 1° giugno, di Eletta Lazzari, in Arcisate, Greco milanese, via della Libertà. Dimostrazione ulteriore, se mai ne avessimo bisogno ancora, di come per Wildt l’arte fosse sempre in transito, senza soluzione di continuità, dal preziosismo aulico di una pergamena e oro alla quotidianità di un cartoncino d’invito per la nascita di una bimba in Greco milanese.
Questo disegno, di raffinata esecuzione, con titolo, firma e dedica autografe, è opera originale di Adolfo Wildt.
Paola Mola
Fausto Melotti
(Rovereto 1901 - Milano 1986) "Senza titolo" 1930 circa tempera su cartone pressato cm 45x35
Provenienza Collezione privata
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato
dall'Archivio Fausto Melotti, Milano, con il n. T 30 004
€ 10.000 - 15.000
Dopo che le avventure dei sogni li hanno portati lontano l'uno dall'altro, al mattino i familiari si salutano come gente che si ritrova dopo un viaggio.
Fausto Melotti
Arturo Martini , Giuditta e Oloferne, 1932 ca. Museo Kröller-Müller, Otterlo
Giacomo Balla
(Torino 1871 - Roma 1958)
"Villa Borghese dal balcone" 1907 circa olio su tela cm 100x121
Firmato in basso a destra
Provenienza
Collezione Gina Valeri Vivante, Roma
Collezione privata, Roma
Sotheby's Milano, 24 novembre 1998, lotto 200
Collezione privata, Milano
Esposizioni
"Giacomo Balla" Galleria Civica d'Arte Moderna, Torino, 4 aprile 1963, n. 37 in catalogo
"Giacomo Balla astrattista futurista"
Fondazione Magnani Rocca, Mamiano di Traversetolo, 12 settembre - 8 dicembre 2015, p. 46, n. 4 ill. in catalogo
"Balla. Villa Borghese" Museo Carlo Bilotti, Aranciera Villa Borghese, Roma, 29 novembre 2018 - 17 febbraio 2019
Bibliografia
T. Fiori, F. Bellonzi "Archivi del divisionismo" Roma, Officina Edizioni, 1968, Vol. II, tav. X.164, n. 1784, p. 362 ill. (Villa Borghese (o) Villa Borghese dal balcone (o) Paesaggio da Via Paisiello1904-07).
M. Fagiolo dell'Arco, Moderna Magia, in A.G. Bragaglia, "Fotodinamismo futurista", Torino, 1970, p. 46, n. 88
G. Lista "Balla" Modena, Ed. Galleria Fonte d'Abisso, 1982, p. 154, n. 167 ill.
€ 110.000 - 150.000
testo dalle girls
L’opera Villa Borghese dal balcone che presentiamo in catalogo appartiene ai primi anni romani di Giacomo Balla.
All’epoca, il pittore non ancora futurista, si era trasferito da Torino da pochi anni e dopo il matrimonio con Elisa Marcucci era andato a vivere, nell’estate del 1904, in un antico monastero in via Parioli, 6 (attuale via Paisiello).
In quel momento si trattava ancora di un quartiere periferico e dal balcone di casa l’artista poteva osservare la distesa verde di Villa Borghese, soggetto che divenne quasi un’ossessione per Balla e che, negli anni dal 1904 al 1910, riprodusse da svariate angolazioni, prospettive e lo ritrasse a tutte le ore.
Maurizio Fagiolo dell’Arco aveva intuito che, per l’artista, il tema di Villa Borghese e della natura ai margini della città era ciò che per Paul Cézanne era la montagna Sainte-Victoire.
L’artista, infatti, ai suoi esordi pittorici unì lo sguardo fotografico ereditato dal padre alla tecnica del divisionismo ottico, derivante dall’Impressionismo e dalla moda positivistica che a quel tempo andava per la maggiore. Il processo ideativo si spostava dall’osservazione dell’oggetto all’analisi percettiva: una descrizione sensibile alle rifrazioni della luce durante il giorno e alla mutevolezza atmosferica. Si tratta di uno dei primi temi sperimentali del pittore che in questo olio di grandi dimensioni possiamo apprezzare appieno: al taglio fotografico che accompagna l’occhio oltre il prato e la distesa verde verso la grande cupola di San Pietro in Vaticano, si unisce la pennellata frantumata che scompone i colori condensandoli e propagandoli, descrivendo la luce secondo le leggi dell'ottica geometrica.
Fortunato Depero
(Malosco 1892 - Rovereto 1960) "Rissa del 3000" 1925 circa matita su cartoncino cm 34,5x40
Firmato in basso a destra Al retro dichiarazione di autenticità di Rosetta ved. Depero "Rovereto 13.1.73"
Studio preparatorio per il grande dipinto del 1926 "La rissa (Discussione del 3000)" nella collezione del Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto Fondo Depero di Rovereto
Provenienza
Collezione privata
€ 5.000 - 7.000
Fortunato Depero
(Malosco 1892 - Rovereto 1960)
"Grandi marche, studio per manifesto" 1934
china e tempera su cartoncino cm 62x45
Firmato in basso a sinistra
Firmato e datato 16.4.935 - XIII sul cartone di chiusura
Provenienza
Galleria Studio 53, Rovereto
Arte Centro, Milano
Collezione privata, Milano
Esposizioni
"Depero futurista" Palazzo Bricaresio, 19 febbraio - 30 maggio 2004, n. 118 in catalogo
"Depero futurista. Grafica e pubblicità"
Maso Spilzi, Folgaria, 26 luglio - 31 agosto 2008, p. 78 in catalogo
"Depero 50" Studio 53 Arte, Rovereto, gennaio - marzo 2009, p. 56 in catalogo "A+B+C/F = Futurismo. Futurismo ad Alessandria" Palazzo del Monferrato, Alessandria, 14 giugno - 26 luglio 2009, p. 149 in catalogo
Bibliografia
M. Scudiero “Depero: L'uomo e l'artista” Rovereto, Egon, 2009, p. 504 ill.
€ 15.000 - 25.000
Ogni creazione pubblicitaria
DEVE, DEVE, DEVE, essere originale, inventata, rara, audace, cazzottatrice, sorprendente. Deve agganciare, fulminare magari il passante
distratto
o frettoloso, deve essere improvviso ed imprevisto.
FORTUNATO DEPERO
Gerardo Dottori
(Perugia 1884 - 1977)
"Sintesi di Padova" 1930
idromatita su carta intelata
cm 67,8x47,8
Firmato in basso a destra
Provenienza
Collezione privata
Bibliografia
"Emporium" Vol. XCV, n. 565, 1942, p. 40 ill.
Opera registrata presso l'Archivio delle opere di Gerardo Dottori, a cura di Massimo Duranti
€ 3.000 - 5.000
Estratto della rivista Emporium 1942
Gerardo Dottori
(Perugia 1884 - 1977)
"Umbria-aeropittura" 1955
olio su faesite
cm 50x52,5
Firmato in basso a destra
Etichetta con firma, titolo e tecnica autografi al retro
Provenienza
Collezione privata, Milano
Bibliografia
M. Duranti "Gerardo Dottori. Catalogo generale ragionato. Tomo Primo" Perugia, Edizione Fabbri
Editore, 2006, Tomo Secondo p. 565, n. 554-1858 ill.
€ 4.000 - 6.000
Copertina della prima mostra di Aeropittura, 1931
Giacomo Balla
Una raccolta di opere provenienti da un'importante collezione privata
lotti 12-21
L’abbellire l’utile di Giacomo Balla nella collezione di Giancarlo Molino Giacomo Balla è tra i pittori che si auto ritraggono più volte. Nato a Torino il 18 luglio 1871 (muore a Roma il 1° marzo 1958), rispecchiando il suo volto sulla tela, Balla realizza il suo primo autoritratto proprio appena arrivato a Roma nel 1895, e l’ultima sua opera è Autosorriso dipinta nel dicembre del 1953. Nel taccuino n.5 degli anni Dieci, leggiamo una autobiografia in parole: Balla futurista torinese \ altezza 1.60 anni 39 peso 67 chili \ temperamento sanguigno [cancellato] \ colorito [cancellato carnagione] rosea occhi cilestri \ barba ramata capelli castagni \ temperamento non \ si sa mai \ mangia e veste a modo suo \ conclusione prezzo al quadro 2000. La sua vita pittorica viene accompagnata dagli autoritratti: iniziata con una smorfia, si conclude affettuosamente con un ammiccamento. Sono più di 90 gli autoritratti catalogati: alcuni rimasti in Casa Balla ma altrettanti regalati agli amici, ai mecenati, ai critici che lo hanno aiutato durante la sua vita di pittore tra esposizioni e vendite di opere (spesso molte poche). L’Autoritratto della collezione Molino viene regalato da Balla all’amico giornalista, critico d’arte Guido Guida nel 1957. Il rapporto tra i due nasce nel 1930 con la recensione alla mostra la Mostra del pittore Balla alla Galleria del Dipinto, per proseguire con lo scritto del 1942 per la Mostra personale di Giacomo Balla alla Galleria d’Arte San Marco. Infine è del 1946 la presentazione alla mostra collettiva nella Galleria del Corso dove Balla è presente con quattro opere e il Guida scrive: “Questa mostra vuole essere l’inizio di una serie di collettive che valgono a dare la visione di quanto a Roma sì è prodotto e si produce dagli artisti vivi. Mostre, dunque, anti-polemiche, mostre che valgono a orientare il pubblico verso una considerazione più esatta dell’arte tradizionale nei confronti di quella che a torto o a ragione si vuole considerare rivoluzionaria”.
Durante la sua vita, si è sempre proposto la ricerca di una sintesi, ma vuole raggiungerla dopo innumerevoli analisi, scientificamente, da vero sperimentalista sviluppando la sua ricerca attraverso cicli: prima le vedute di Villa Borghese, poi lo studio dell’iride e del movimento organico prima meccanico dopo…Ora, attraverso molti studi particolari sul moto relativo, sul volo, approda alla “linea di velocità”: una forma sintetica che solo la mentalità del tutto “surreale” di Giacomo Balla può ritenere tale. Esatta e scientifica come la dimostrazione d’un manuale d’ingegneria, ma poetica come una frustata liberty, la “linea di velocità” diventerà nella sua opera una specie di personale marchio di fabbrica. La forma più importante del suo vocabolario, tanto è vero che arriverà a qualificarla base fondamentale delle mie forme pensiero. Dalle pagine dei taccuini, dove assistiamo all’incubazione della “linea”, alla sua definizione netta di “velocità astratta”, complicata dal vortice e dal rumore, viene coniugata con altri fattori quali lo spazio, il ritmo, il paesaggio, le forme-rumore, il cielo: tutti elementi prima analizzati singolarmente e poi compenetrati tra di loro. Nell’acquarello proveniente da Giancarlo Molino,
intitolato dalle “Signorine” Balla Velocità + paesaggio; Linea di velocità + paesaggio realizzato tra la fine del 1913 e l’inizio del 1914, oltre alla ricerca della Velocità terrestre – L’auto è passata presente nel cartone del Trittico della Velocità (recentemente da me ritrovato dietro un dipinto di Luce Balla in Casa Balla: dossier del 23 maggio 2023), Giacomo Balla inserisce al centro il movimento del vortice.
Nel dicembre del 1919 Gino Galli, elogiando il suo maestro Giacomo Balla sul giornale “Roma Futurista”, lo definisce come il primo che “in Italia ha pensato alla industrializzazione del futurismo all’arte nostra applicata, agli oggetti di uso comune”. E ancora, nel 1922, sulla rivista “La Rassegna dell’Arte e del Lavoro”, il fratello di Benedetta Marinetti – Alberto – scrive che Balla “ci ha dato e ci dà modelli originalissimi e geniali nuove lampade”. Anni dopo, l’amico e allievo Enrico Prampolini commenta: “Era una gioia dell’attivismo-creatore quella che si viveva nel clima esplosivo e saturo fermento vitale dello studio di Balla. C’era la gioia e il dramma della creazione, con la inquietudine sorpresa della rivelazione in atto ”. In questa atmosfera di rinascita, di abbellire l’utile, nata e sviluppatasi in seguito alla proclamazione di una Ricostruzione Futurista dell’Universo del 1915, già dentro la casa ai Parioli, così descritta da Francesco Cangiullo “magia caleidoscopica di colori aggressivi. Carte variopinte sgargianti che si riflettevano in lamine di stagnole, lampade fantastiche di carte veline gialla e verde, accese dal sole, studi futuristi di velocità astratte” nascono sia i paralumi che i sottobicchieri, le lampade e le scatole dipinte presenti nella collezione Molino. Questi due paralumi presentano infatti sul lato corto delle bruciature proprio perché, come ha spiegato Maurizio Calvesi nel 1976, “Balla probabilmente pensava che dovessero invecchiare alla bruciatura delle lampade, consumarsi alla luce; e sono comunque dei ‘fiori’ anche questi, corolle coniche di letterali ‘bulbi’; la carta non è particolarmente pregiata ne resistente, è cartoncino, questa cosa facile e divertente da ritagliare con la forbice, rapida da riempire con pochi guizzi dell’immaginazione, semplice da arrotolare e poi: oplà, pronto”.
Gli anni tra la fine del Primo Conflitto Mondiale e il 1925 sono anni intensi per l’attività decorativa di Giacomo Balla, con la conclusione della medaglia d’oro vinta all’Esposizione parigina del 1925. Già nel 1918, nella personale alla Casa d’Arte Bragaglia a Roma, insieme ai grandi dipinti dedicati all’intervento in guerra e a quelli dedicati alle forze di paesaggio, Balla è presente con lumi, ciotole, lanterne e lampada futurista. L’esperienza della pittura futurista che deve “essere sempre più una esplosione di colore” e in tal senso “non può non essere giocondissima, audace, aerea, elettricamente lavata di bucato, dinamica, violenta, interventista” (scrive Giacomo Balla nel Manifesto del colore, Roma 1918) viene ora trasferita in questi oggetti, dai paralumi ai sottobicchieri, dalle scatole in metallo dipinte
allo sgabello dai colori accessi. Alcuni di questi oggetti vengono esposti da ultimo da Maurizio Fagiolo (con la mia collaborazione) nella mostra Balla a sorpresa. Astrattismo dal vero, decor pittura, “realtà nuda e sana” 1919-1929 alla Galleria Fonte d’Abisso nel 2000 (p.48 n.32b scatola rettangolare, 1918 circa , n.32 c scatola tonda dipinta con il motivo dello studiolo rossa, 1929 circa; p.49 n.32 Lampada futurista , 1925 circa; p.50 n.32h sgabello con paesaggio 1925 circa). In catalogo, viene riportata la teorizzazione scritta da Balla: “Il parolibero Marinetti […] ci disse con entusiasmo: ‘L’arte, prima di noi, fu ricordo, rievocazione angosciosa di un Oggetto perduto (felicità, amore, paesaggio) perciò nostalgia, statica, dolore, lontananza. Col Futurismo, invece, l’arte diventa arte-azione, cioè volontà, ottimismo, aggressione, possesso, penetrazione, gioia, realtà brutale nell’arte, […] splendore geometrico delle forze, proiezione in avanti. Dunque l’arte diventa Presenza, nuovo Oggetto, nuova realtà creata cogli elementi astratti dell’universo. Le mani dell’artista passatista soffrivano per l’Oggetto perduto; le nostre mani spasimavano per un nuovo Oggetto da creare. Ecco perché il nuovo Oggetto appare miracolosamente fra le vostre” (dal manifesto Ricostruzione Futurista dell’Universo, Milano 11 marzo 1915, p.1)
Le opere qui presentate provengono dalla collezione di Giancarlo Molino. Nato a Caresana nel 1931, il Molino frequenta assiduamente Casa Balla in via Oslavia a Roma dove le figlie Luce ed Elica Balla, meglio conosciute come le Signorine, conservano e catalogano le infinite opere di Arte applicata realizzata dal padre durante gli anni Dieci quando l’abitazione ai Parioli era il centro del Futurismo Romano. E’ lo stesso Balla, in un brano autobiografico degli anni Venti, a rievocare la necessità anche economica del fare per vendere la sua Arte: Periodo mitragliettante, imprevisto, rischioso, ove le risorse più temerarie esplosero mettendo a dura prova l’inesauribile volontà della sua fede e molte sere, sconvolto […] allora, nella notte, come un buon operaio si metteva al lavoro e quelle mani delicate, abilissime, che avrebbero potuto con quattro pennellate eseguire un’opera passatista ricavandone migliaia di lire, preferivano impiastricciare colla, segare legni, tagliar carta e cartoni per ricostruire lampade, paralumi, paraventi, giocattoli e venderli l’indomani a poche lire. Dal 1965 al 1992, Giancarlo Molino ha due gallerie a Roma tra il Babuino e via Margutta dove espone tutta la sua collezione di Arte Applicata e di grandi capolavori di Giacomo Balla: basta ricordare la grande tela esposta alla I Quadriennale romana con il titolo Dinamismo futurista (sala XIII n.46), catalogata da Luce Balla al n. 840 Casa Balla, Roma ( Agenda n.840 “Forse!” 1930 olio su tela cm.165x240 firma e indirizzo in basso a destra, data in basso a sinistra. Venduto da Giancarlo Molino).
Dott.ssa Elena Gigli, Responsabile dell’Archivio Gigli per l’opera di G. Balla
Giacomo Balla
(Torino 1871 - Roma 1958)
"Autoritratto" 1947
olio su tavola
cm 10,7x9,2
Firmato in alto a sinistra
Al retro "Volto femminile" olio su tavola
Iscritto "Autoballa" , datato 1947 e dedicato "Per Guido Guida"
Provenienza
Guido Guida, Roma (dono di Balla, 1947)
Collezione G. Molino, Caresana (1995) Collezione Molino, Milano
Esposizioni
"Prima Mostra Collettiva di Pittori e Scultori Contemporanei", Galleria d'Arte
Corso Umberto 506, Roma (presentazione di G. Guida) 27 giugno - 12 luglio 1946, n. 8 (Autoritratto)
"L'Officina del Mago" Palazzo Cavour, Torino, 31 ottobre 2003 - 8 febbraio 2004, p. 81, n.15, ill. in catalogo
Bibliografia
R. Bossaglia "Giacomo Balla" Milano, Fonte d’Abisso Arte, 1994, p. 66 ill.
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia firmato da Luce Balla
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Elena Gigli, Roma, con il n. 2024/1154
€ 2.500 - 3.500
Giacomo Balla
(Torino 1871 - Roma 1958)
"Velocità + paesaggio; Linea di velocità + paesaggio" 1913-1914 acquarello su carta su cartoncino (retro del coperchio di una scatola di cioccolatini Perugina) cm 15x22
Firmato in basso a destra
Provenienza
Casa Balla, Roma
Collezione G. Molino, Caresana (1994) Collezione privata, Milano
Esposizioni
"Giacomo Balla" Fonte d'Abisso Arte, Milano, 25 ottobre - 17 dicembre 1994, p. 29, n.14 ill. in catalogo (Linea di velocità + paesaggio)
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia firmato da Luce Balla (titolo scritto da Elica Balla)
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Elena Gigli, Roma, con il n. 2024/1155
€ 5.000 - 7.000
Giacomo Balla si è sempre proposto la ricerca di una sintesi, ma vuole raggiungerla dopo innumerevoli analisi: scientificamente. Attraverso molti studi particolari (il moto relativo, il volo, le compenetrazioni della luce, il dinamismo), ecco un probabile approdo. Si tratta della "linea di velocità": una forma sintetica che solo la mentalità del tutto "surreale" di Giacomo Balla può ritenere tale. Esatta e scientifica come la dimostrazione d'un manuale d'ingegneria, ma poetica come una frustata liberty, la "linea di velocità" diventerà nella sua opera una specie di personale marchio di fabbrica. La forma più importante del suo vocabolario, tanto è vero che arriverà a qualificarla base fondamentale delle mie forme pensiero. Nel momento in cui Balla studia la velocità astratta, non ci troviamo soltanto di fronte all'emozione per il mistero moderno della Velocità, ma anche al tentativo del pittore sperimentalista di verificare e trasmetterci la struttura segreta del movimento, lo scheletro ingegneresco del dinamismo. Nelle pagine dei taccuini, assistiamo all'incubazione della "linea", alla sua definizione netta: nel taccuino n.5 troviamo un esempio completo, mentre sono ben 55 studi della "velocità astratta", complicati dal vortice e dal rumore, sono nel taccuino n.3. Come sempre, Balla alterna il dinamismo e la stasi, il soggettivo e l'oggettivo, il pensare e l’esistere. La gloriosa sigla della "linea di velocità" si misura così con l'ambiente di sempre, con lo spazio terreno e infine con i misteri del cielo sia fisico che metafisico. In un primo gruppo di opere estrae quella linea, tesa e compressa come una molla, dal confronto con l’automobile in corsa, movimentando la ricerca con le linee simboliche del rumore per verificare l'idea
della creazione di forme veloci. Alla fine di questo ciclo sperimentale, la "linea di velocità" viene coniugata con altri fattori quali lo spazio, il ritmo, il paesaggio, le forme-rumore, il cielo: tutti elementi prima analizzati singolarmente e poi compenetrati tra di loro. In un secondo gruppo di opere, viene alla ribalta la linea come Sintesi di Velocità. La ricerca diviene più complessa con la verifica degli effetti di un fondo nero, con l’espediente di una rete applicata alla tavola per indicare come il dinamismo infranga le forme chiuse dello spazio, e con altri motivi a scopo sperimentale. Poi arriviamo alla vera e propria velocità astratta. Essa si materializza in un gruppo di opere di altissima qualità, eseguite con le tecniche più varie: dal disegno all’acquerello, dal pastello al carboncino all’olio, e viene poi inserita in composizioni che comprendono anche fattori spaziali e ritmici, il paesaggio, le forme-rumore, il cielo…
Questo acquerello su carta, intitolato dalle "Signorine" Balla Velocità + paesaggio; Linea di velocità + paesaggio viene realizzato dal Maestro tra al fine del 1913 e l’inizio del 1914: oltre alla ricerca della Velocità terrestre - L'auto è passata presente nel cartone del Trittico della Velocità (recentemente da me ritrovato dietro un dipinto di Luce Balla in Casa Balla: dossier del 23 maggio 2023), Giacomo Balla inserisce al centro il movimento del vortice. Proveniente da Casa Balla, realizzato su un leggero foglio di carta incollato sul retro del coperchio di una scatola di cioccolatini Perugina, viene esposto da Giancarlo Molino nella mostra monografica Giacomo Balla organizzata dalla Galleria Fonte d’Abisso a Milano 1994.
Elena Gigli
14
Giacomo Balla (Torino 1871 - Roma 1958)
"Paralume con forma Feu d'Artifice" 1917 circa tempera su carta sagomata cm 16x34,5
Provenienza
Casa Balla, Roma
Galleria G. Molino, Roma
Collezione Molino, Caresana
Collezione Molino, Milano
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Luce Balla
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Elena Gigli, Roma, con il n. 2024/1167
€ 4.000 - 6.000
15
Giacomo Balla (Torino 1871 - Roma 1958)
"Paralume con le fiamme dell'Inferno" 1916 circa tempera su carta sagomata cm 11x18,5
Provenienza
Casa Balla, Roma
Galleria G. Molino, Roma
Collezione Molino, Caresana
Collezione Molino, Milano
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Luce Balla
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Elena Gigli, Roma, con il n. 2024/1166
€ 2.000 - 3.000
Giacomo Balla
(Torino 1871 - Roma 1958)
"Segnaposto" anni '20
olio su tavola
h cm 21 lato 7,8x7,8
Provenienza
Casa Balla, Roma
Galleria G. Molino, Roma
Collezione Molino, Caresana
Collezione Molino, Milano
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Luce Balla
L'opera è stata visionata dal vivo dalla dott.ssa Elena Gigli, la quale ne ha confermato l'autenticità
€ 2.000 - 3.000
Retro del presente lotto
17
Giacomo Balla
(Torino 1871 - Roma 1958)
"Sottobicchiere" anni '20
olio su tavola cm 7x7
Provenienza
Casa Balla, Roma
Galleria G. Molino, Roma
Collezione Molino, Caresana
Collezione Molino, Milano
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Luce Balla
L'opera è stata visionata dal vivo dalla dott.ssa Elena Gigli, la quale ne ha confermato l'autenticità
€ 1.500 - 2.500
Retro del presente lotto
18
Giacomo Balla (Torino 1871 - Roma 1958)
"Scatola tonda" 1929-1930
metallo dipinto
diam. cm 8,2
Provenienza
Casa Balla, Roma
Galleria G. Molino, Roma
Collezione Molino, Caresana
Collezione Molino, Milano
Esposizioni
"Balla a sorpresa. Astrattismo dal vero,
decor pittura, "realtà nuda e sana" 19191929", Fonte d'Abisso Arte Milano, 14 novembre 2000 - 30 gennaio 2001, p. 48, n. 32 c ill. a colori in catalogo
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Luce Balla
L'opera è stata visionata dal vivo dalla dott.ssa Elena Gigli, la quale ne ha confermato l'autenticità
€ 500 - 700
19
Giacomo Balla
(Torino 1871 - Roma 1958)
"Scatola rettangolare" anni '20
metallo dipinto
cm 11x23,8x10,8
Provenienza
Casa Balla, Roma
Galleria G. Molino, Roma
Collezione Molino, Caresana
Collezione Molino, Milano
Esposizioni
"Balla a sorpresa. Astrattismo dal vero,
decor pittura, "realtà nuda e sana" 19191929", Fonte d'Abisso Arte Milano, 14 novembre 2000 - 30 gennaio 2001, p. 48, n. 32 b ill. a colori in catalogo
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Luce Balla
L'opera è stata visionata dal vivo dalla dott.ssa Elena Gigli, la quale ne ha confermato l'autenticità
€ 1.500 - 2.500
Giacomo Balla
(Torino 1871 - Roma 1958)
"Sgabello con paesaggio" 1925 circa legno colorato a incastro h cm 18 diam. cm 31
Provenienza
Casa Balla, Roma
Galleria G. Molino, Roma
Collezione Molino, Caresana
Collezione Molino, Milano
Esposizioni
"Balla a sorpresa. Astrattismo dal vero, decor pittura, "realtà nuda e sana" 1919-1929", Fonte d'Abisso Arte, Milano, 14 novembre 2000 - 30 gennaio 2001, p. 50, n. 32 i ill. a colori in catalogo
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Luce Balla
L'opera è stata visionata dal vivo dalla dott.ssa Elena Gigli, la quale ne ha confermato l'autenticità
€ 2.000 - 3.000
21
Giacomo Balla
(Torino 1871 - Roma 1958)
"Lampada futurista" 1925 circa cartoncino e carta velina dipinti, base in legno 38x20x11
Provenienza
Casa Balla, Roma
Galleria G. Molino, Roma
Collezione Molino, Caresana
Collezione Molino, Milano
Esposizioni
"Balla a sorpresa. Astrattismo dal vero, decor pittura, "realtà nuda e sana" 1919-1929", Fonte d'Abisso Arte, Milano, 14 novembre 2000 - 30 gennaio 2001, p. 49, n. 32 f ill. a colori in catalogo
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Luce Balla
L'opera è stata visionata dal vivo dalla dott.ssa Elena Gigli, la quale ne ha confermato l'autenticità
€ 1.500 - 2.500
Fillia, un capolavoro ritrovato
Fillia
(Revello 1904 - Torino 1936) "L'annunciazione" 1932 olio su tela cm 124x100
Firmato in basso a destra Firmato, titolato e datato 1932 sull'etichetta al retro
Provenienza
Sellina Colombo-Fillia Galleria Narciso, Torino Collezione privata
Esposizioni
"Salon d'Automne de Lyon 1935 XXIXe Année" Lione, 5 ottobre - novembre 1935 "20. Esposizione Biennale Internazionale d'arte" Venezia, 1936, p. 185, n. 53
"Fillia e il Manifesto dell'Arte Sacra Futurista" Galleria Narciso, Torino, 11 novembre 2000 - 20 gennaio 2001, n. 11 in catalogo
Bibliografia
“Stile futurista”, n. 13/14 (novembre 1935 - XIV), p. 24 ill.
S. Evangelisti "Fillia e l'avanguardia futurista negli anni del fascismo" Milano, Mondadori-Daverio, 1986, p. 274 n. 166 ill.
E. Crispolti “Fillia” Milano, Mazzotta, 1988, p. 53 cit.
€ 20.000 - 30.000
"L’estrema modernità di questo dipinto, autentica eccellenza dell’aeropittura e dell’arte sacra futurista, risiede nella sua sofisticata polisemia. Al di là della “patina” liturgica, l’opera è frutto di una mistica laica individuale che tende verso un progetto utopistico di completa rigenerazione della società, possibile solo grazie alla forza rivelatrice dell’arte e della cultura"
Enrico Barbieri
(Fig. 1) Pagina interna n. 24 della
rivista "Stile Futurista 13-14"
La teorizzazione dell’arte sacra futurista, sancita come tale dall’omonimo manifesto del ‘31, è una delle tante intuizioni di Fillìa, inquieto vice-segretario generale del movimento marinettiano. Il suo raggio d’azione è notoriamente a trecentosessanta gradi, pronto a cogliere qualsiasi opportunità di collocare il Futurismo entro contesti dove possa esserci uno sbocco di mercato o un sicuro ritorno d’immagine. Può vedersi sotto quest’angolazione anche il caso dell’arte sacra futurista, di cui Fillìa certamente intuiva il potenziale strategico. Ma derubricarla a brillante operazione di marketing istantaneo per stimolare nuove committenze sarebbe un errore. Il movente principale fu artistico, e si riconnette alla ricerca di alcune personalità cardine della nascente aeropittura che, già a partire dagli anni ’20, avevano coltivato una vena mistica nel Futurismo, in un contesto di generalizzato ritorno all’ordine (anche spirituale, oltre che politico e sociale). Lo stesso Fillìa, in piena fase meccanica, aveva fissato l’equivalenza tra “sensualità futurista” e “religione della macchina”. E teorizzato altresì un ruolo quasi divinatorio dell’arte, che doveva raffigurare gli “idoli meccanici” per iniziare l’uomo ai misteri della “vita veloce”. Tuttavia, a quest’altezza cronologica, l’affermazione di una sacralità dell’arte poteva al massimo avere un significato allegorico; un sistematico intervento nel campo dell’arte liturgica cristiana era inimmaginabile, anche a causa del tradizionale anticlericalismo futurista. Eppure, all’inizio degli anni ‘30, i tempi sono maturi per una svolta decisiva anche in questo senso, nel contesto di un’avanguardia che si voleva sempre più “ecumenica” e diffusa, oltre che normalizzata politicamente. Fillìa dipinge la prima opera religiosa nel ’31, sperimentando una cauta ma efficace risemantizzazione dell’idealismo cosmico. La positiva ricezione di questa variante scatena in lui una riflessione sulle effettive potenzialità comunicative dell’ultima grande novità futurista – l’aeropittura, appunto – le cui prime manifestazioni ufficiali risalgono anch’esse a questo frenetico inizio del ‘31; e che sembra innestarsi naturalmente in un quadro di “coincidenze” e relazioni di respiro europeo, come ad esempio le decorazioni di Severini in alcune chiese svizzere. Buoni feedback arrivarono anche da Emilio Zanzi, giornalista interessato al problema del rinnovamento estetico dell’arte sacra,
(Fig. 2) Copertina della rivista "Stile Futurista 13-14"
che a maggio ’31 incoragGio' la partecipazione ufficiale del Futurismo alla grande rassegna internazionale di Padova, dove si esponevano oltre duemila opere d’arte religiosa di varie tendenze. Poche settimane dopo, seguì la pubblicazione del Manifesto dell’arte sacra futurista, sottoscritto da Marinetti ma redatto in stretta collaborazione con Fillìa (che, in seguito, vi aggiunse la sua firma). Da questo momento in avanti, il tema divenne oggetto di approfondito dibattito all’interno del movimento. La maggior parte delle mostre futuriste ordinate da Fillìa tra il ’32 e il ’35 prevedevano una sezione tematica ben segregata, dedicata alle opere d’arte sacra, che spesso integravano la sezione di aeropittura mainstream (e non a caso i relativi manifesti furono spesso ripubblicati insieme).
Uno schema analogo fu proposto anche al Salon d’Automne di Lione del ’35, ultima tappa di un importante tour espositivo in terra francese dove questa incantevole Annunciazione fu presentata per la prima volta, prima di prendere parte alla XX° Biennale di Venezia del ’36. Il suo pedigree è impreziosito anche dalla pubblicazione su Stile Futurista (Fig. 1,2), organo ufficiale dell’ortodossia marinettiana che aveva il compito di propagandare le migliori realizzazioni del movimento. La tela, in effetti, colpisce per larghezza d’impianto, rigore compositivo e trasparenza atmosferica. La prima grande licenza iconografica, in deroga al dettato dei vangeli canonici, è l’eliminazione dalla scena dell’arcangelo Gabriele. Al centro della composizione c’è la Vergine, che riconosciamo solo grazie all’aureola d’oro (unica concessione ad un’iconografia tradizionale). La sua presenza è effimera: sembra quasi evocata dalla forza di preghiere millenarie. Altrettanto intangibile è l’Annunciazione, che Fillìa immagina come una misteriosa eclissi blu, che rappresenta l’ombra di Dio. Cielo e paesaggio ne sono ricoperti e oscurati; i contorni della Vergine no. Il suo spirito, attraversato da un’impercettibile scarica elettrica, accoglie docilmente il volere del Signore
e brilla di luce rinnovata. Con grande sensibilità metafisica, Fillìa si sforza di cogliere il momento decisivo, per certi versi anche drammatico, in cui la Vergine per metà è ancora umana (parte chiara) e per metà già investita dal Verbo (parte blu). Il concepimento è simboleggiato da una vistosa pioggia di stelle bianche, due delle quali hanno già varcato (o stanno per varcare) i suoi confini psichici, ispirandole l’idea di futura maternità. La scena è ambientata in uno straordinario paesaggio futurista, improntato a un brutale sintetismo. Il miracolo avviene sulla sommità di un monte sacro, le cui pendici sono realizzate adattando l’iconica conchiglia di Léger a una differente funzione semantica, e che a prima vista ci sembra circondato da uno specchio d’acqua. Ma è solo un’illusione ottica, che Fillìa ci svela lasciando aperto uno stretto ma essenziale varco azzurro di collegamento con il cielo; una volta intuito ciò – che in realtà è tutto sospeso in un vuoto atemporale – si ha la netta sensazione che il monte galleggi nello spazio, attratto dal magnetismo dell’Annunciazione. Lo sfondo è animato da due distinte apparizioni simultanee: a destra della Vergine, sul lato non ancora trasfigurato dal Verbo, un paesaggio primordiale, completamente disabitato e dominato dalle leggi della natura (personificata dalle rocce squadrate e dall’albero stilizzato); sul lato già investito dalla luce divina, invece, un’imponente chiesa razionalista (forse una citazione della cappella di Loutrier realizzata da Alberto Sartoris), simbolo dell’affermazione spirituale di un’umanità operosa, nonché esempio mirabile di nuova architettura. Possiamo allora concludere che l’estrema modernità di questo dipinto, autentica eccellenza dell’aeropittura e dell’arte sacra futurista, risiede nella sua sofisticata polisemia. Al di là della “patina” liturgica, l’opera è frutto di una mistica laica individuale che tende verso un progetto utopistico di completa rigenerazione della società, possibile solo grazie alla forza rivelatrice dell’arte e della cultura. L’Annunciazione del titolo, tra le righe, sembra proprio alludere all’avvento della nuova civiltà meccanica nel cui ambito, come eroicamente profetizzato da Fillìa nel ‘31, “sorgerà, nel prossimo domani, una collettiva felicità”.
Enrico Barbieri
Alexander Archipenko
(Kiev 1887 - New York 1964)
"Still Life with Carafe" 1918 gouache e collage su carta cm 48,4x32
Firmato e datato 1918 in basso a destra
Provenienza
Galerie Erker, St. Gallen
Galleria Blu, Milano
Collezione privata, Milano
Esposizioni
"Alexander Archipenko" Ente Premi Roma, 1963, n. 12 ill. in catalogo
Opera accompagnata da certificato di autenticità rilasciato da The Archipenko Foundation, Bearsville, New York, in data 22-10-2024, registrata con il n. #848
L'opera sarà inclusa nel Catalog Raisonné
€ 25.000 - 35.000
Tradizionalmente si credeva che la scultura iniziasse dove il materiale toccava lo spazio. Pertanto, lo spazio veniva inteso come una sorta di cornice attorno alla massa. (…) Ignorando questa tradizione, sperimentai utilizzando l'idea opposta e conclusi che la scultura può iniziare dove lo spazio è circondato dalla materia.
Alexander Archipenko
Questa dichiarazione di Alexander Archipenko si riferisce alla sua ricerca continua volta a ridefinire la scultura, un'impresa che lo portò a manipolare spazio e materiale per trascendere l'idea di forma come necessariamente solida. Egli cercò soluzioni innovative per la scultura in generale, reintroducendo il colore, utilizzando frammentazione, riflessione e spazio immateriale, e giocando con forme concave e convesse. Archipenko non adottò mai l'astrazione pura, ma scelse invece la figura femminile come veicolo artistico privilegiato. Considerava le sue esplorazioni non solo formali, ma come indagini filosofiche e psicologiche sugli elementi della creatività.
Alexander Archipenko
24
Filippo de Pisis
(Ferrara 1896 - Milano 1956) "Natura morta con bottiglia e mela" 1925
olio su cartone
cm 52,5x37,5
Firmato in basso al centro
Provenienza
Collezione privata
Bibliografia
Raimondi, 1950, tav. 16
G. Briganti "De Pisis - Catalogo Generale. Tomo Primo. Opere 1908 -1938" Milano, Electa, 1991, p. 79, n. 1925 43
Opera registrata presso l'Associazione per Filippo de Pisis, Milano, con il n. 06070
€ 8.000 - 12.000
25
Giorgio de Chirico
(Volos 1888 - Roma 1978)
"Natura morta" seconda metà anni '50
olio su tela
cm 20x30
Firmato in basso a destra
Provenienza
Collezione Emilio Santillo, Roma
Collezione privata, Perugia
Bibliografia
P. Picozza, E. Pontiggia "Giorgio de Chirico. Catalogo generale Vol. 5/2023 Imola, Maretti editore, 2023, p. 236, n. 2126 ill.
€ 10.000 - 15.000
Giorgio de Chirico
(Volos 1888 - Roma 1978)
"Guerrieri di ritorno da Troia" 1936 circa
tempera su carta applicata su cartoncino
cm 22,5x33,5 Firmato in basso a destra
Provenienza
Collezione privata, Milano
Esposizioni
"I fratelli de Chirico Giorgio e Alberto Savinio" Palazzo Salmatoris, Cherasco, 9 ottobre - 19 dicembre 2005
Bibliografia
Fondazione Giorgio e Isa de Chirico
"Giorgio de Chirico. Catalogo GeneraleOpere dal 1912 al 1976. Volume 1/2014" Imola, Maretti Editore, 2014, p. 149, n. 136 ill. a colori
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Claudio Bruni Sakraischik, in data 25 marzo 1985
€ 5.000 - 7.000
Alberto Savinio
(Atene 1891 - Roma 1952)
"Senza titolo (Centauri in una stanza)" 1930 matita su carta
cm 25,5x31,5
Firmato e dedicato "Al mio carissimo
Giorgio con affetto suo Alberto Savinio" in basso
Provenienza
Collezione Giorgio Castelfranco, Roma
Collezione Gabriella Targetti Russoli, Milano
Collezione Raffaele Carrieri
Collezione privata, Milano
Collezione privata, Torino
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Ruggero Savinio, Roma, in data 15-07-2014
€ 15.000 - 25.000
"Pensiamo ai centauri, ai tritoni, agli egipani. La mia esperienza personale mi ha rivelato gli uomini poltrona. Pensiamo all’uomo bestia e all'uomo angelo. Pensiamo all'uomo macchina, che la civiltà metallurgica ha creato e ora sta recando a perfezione. Non c’è forma creata dalla vita nei suoi infiniti modi, che noi possiamo chiamare con diritto assurda o mostruosa. Nessuna linea segna la fine della norma e l’ingresso nell’anormale."
Alberto Savinio
Giorgio de Chirico
(Volos 1888 - Roma 1978)
"Filosofo e dioscuri in riva al mare" 1936 circa
tempera su carta applicata su cartoncino
cm 22,5x33
Firmato in basso a destra
Provenienza
Collezione privata, Milano
Esposizioni
"I fratelli de Chirico Giorgio e Alberto Savinio" Palazzo Salmatoris, Cherasco, 9 ottobre - 19 dicembre 2004
Bibliografia
Fondazione Giorgio e Isa de Chirico
"Giorgio de Chirico. Catalogo GeneraleOpere dal 1912 al 1976. Volume 1/2014" Imola, Maretti Editore, 2014, p. 149, n. 135 ill. a colori
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Claudio Bruni Sakraischik, in data 25 marzo 1985
€ 5.000 - 7.000
Giorgio de Chirico
(Volos 1888 - Roma 1978)
"Efebo con cavallo" seconda metà anni Cinquanta olio su tela cm 50x40
Firmato in basso a sinistra Firmato e titolato al retro
Provenienza
Collezione privata, Pavia
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dalla
Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, Roma, con il n. 124/10/24 OT
€ 18.000 - 25.000
Carlo Carrà
(Quargnento 1881 - Milano 1966) "Il ponte" 1955
olio su tela
cm 40x50
Firmato e datato 955 in basso a destra
Provenienza
Collezione U. Romagnoli, Milano
Galleria Vittorio E. Barbaroux, Milano
Collezione privata, Milano
Esposizioni
La Biennale de Venice. Exposition d’Art italien moderne a Stockholm et dans le nord de l’Europe
Stockholm, La Biennale de Venice. Exposition d’Art italien moderne a Stockholm et dans le nord de l’Europe
Sala personale alla III Mostra Nazionale dell'Associazione Artisti d'Italia, Palazzo Reale, Milano, autunno 1955inverno 1956
Bibliografia
M. Carrà "Carrà. Tutta l'opera pittorica. Volume I 1900-1930" Milano, Edizioni dell'Annunciata, 1967, p. 175, n. 1/55 ill. a colori
€ 20.000 - 30.000
31
Maurice Utrillo
(Parigi 1883 - Dax 1955)
"Eglise de Touchay (Cher)" 1938 circa olio su cartone pressato cm 31x43
Firmato in basso a destra
Provenienza
Collezione M. Ménard, Parigi
Cliché Cauvin, Parigi
Collezione privata, Milano
Bibliografia
P.Petrides "L'oeuvre complet de Maurice Utrillo" Parigi, 1969, n. 1906 ill. (con titolazione errata "Eglise de Couchey")
€ 18.000 - 25.000
32
Bernard Buffet
(Parigi 1928 - Tourtur 1999)
"Plage et phare" 1969
olio su isorel
cm 22x27
Firmato in alto a sinistra
Provenienza
Collezione Bruno Giraldi, Livorno (sigla al retro e numero di inventario 917)
San Giorgio Galleria d'Arte, Portofino
Collezione privata
Esposizioni
"Bernard Buffet" Galleria Giraldi, Livorno, maggio 1969
Opera registrata presso la Galerie
Maurice Garnier - Fonds de Dotation
Bernard Buffet, Parigi
€ 10.000 - 20.000
Marie Laurencin
(Parigi 1883 - 1956)
"Femme à la colombe" 1933 olio su tela cm 33x24
Firmato e datato 1933 in alto a sinistra
Provenienza
Galerie Daniel Malingue, Parigi Collezione privata, Milano
Esposizioni
"Marie Laurencin" Galerie Daniel Malingue, Parigi, 25 aprile - 21 giugno 1986, ill. a colori in catalogo
Bibliografia
D. Marchesseau "Marie Laurencin 18831956. Catalogue Raisonné de l'Oeuvre Peint" Tokyo, Editions du Musée Marie Laurencin, 1986, p. 245, n. 560 ill.
€ 25.000 - 35.000
34
Giorgio de Chirico
(Volos 1888 - Roma 1978)
"Due cavalli in un paese" 1954
olio su tela
cm 30x40
Firmato e dedicato in basso a sinistra
Provenienza
Collezione Emilio Santillo, Roma
Collezione privata, Perugia
Bibliografia
P. Picozza, E. Pontiggia "Giorgio de Chirico. Catalogo generale Vol. 4/2018 (1913-1975)" Imola, Maretti editore, 2023, p. 325, n. 1663 ill.
€ 20.000 - 30.000
35
Giorgio de Chirico
(Volos 1888 - Roma 1978)
"Ruderi del Palazzo dei Casari" 1957
olio su tela cm 30x40
Firmato in basso a sinistra
Provenienza
Collezione Emilio Santillo, Roma
Collezione privata, Perugia
Bibliografia
P. Picozza, E. Pontiggia "Giorgio de Chirico. Catalogo generale Vol. 4/2018 (1913-1975)" Imola, Maretti editore, 2023, p 354, n.1695
€ 20.000 - 30.000
Maurice Utrillo
(Parigi 1883 - Dax 1955)
"Consulat d'Auvergne à Montmartre" tempera e tecnica mista su cartoncino cm 47,5x62,6
Firmato e titolato in basso
Provenienza
Collezione privata
Opera autenticata da Jean Fabris e Gilbert Petrides, Parigi, in data 1904-1991, come da conferma di Hélène Bruneau, Association Maurice Utrillo
€ 18.000 - 20.000
Centro di Montmartre, 1950
Nuova oggettività
Simbolismo Espressionismo
Opere provenienti da un'importante collezione privata
Volker Bohringer
(Esslingen 1912 - Stoccarda 1961)
"Al cafè" 1934-35
tempera su carta cm 47x36
Siglato in basso a destra
Provenienza
Collezione privata, Milano
Esposizioni
"Volker Bohringer" Galleria del Levante, Milano, febbraio - marzo 1974, ill. a colori sulla copertina del catalogo
"Disegno politico e satirico" Galleria
Comunale d'Arte Moderna, Forte dei
Marmi, agosto - settembre 1974, ill. in catalogo
"Nuova oggettività" Compagnia del Disegno, Milano, 19 gennaio - 2 aprile 2005, p. 105, ill. a colori in catalogo
€ 8.000 - 12.000
Franz Radziwill
(Strohausen 1895 - Dangast 1983)
"Natura morta / Stilleben mit Ziegenschädel" 1930
olio su tavola
cm 35x25
Siglato in basso a destra
Provenienza
Galleria del Levante, Milano - Monaco
Collezione privata, Milano
Esposizioni
"Franz Radziwill" Staatliche Kunsthalle, Berlino, 23 novembre 1981 - 3 gennaio 1982; Landesmuseum, Oldenburg, 15 gennaio 1982 - 15 febbraio 1982, Kunstverein, Hannover, 21 febbraio 1982 - 12 aprile 1982
"Nuova oggettività" Compagnia del Disegno, Milano, 19 gennaio - 2 aprile 2005, p. 74, ill. a colori in catalogo
€ 6.000 - 8.000
Franz Radziwill
(Strohausen 1895 - Dangast 1983)
"Natura morta con sedie / Stilleben mit Stählen" 1924
acquerello e tecnica mista su carta
cm 37,4x49,5
Firmato e datato 1924 in basso a destra
Provenienza
Galleria del Levante, Milano - Monaco
Collezione privata, Milano
Esposizioni
"Franz Radziwill" Staatliche Kunsthalle,
Berlino, 23 novembre 1981 - 3 gennaio 1982; Landesmuseum, Oldenburg, 15 gennaio 1982 - 15.febbraio 1982, Kunstverein, Hannover, 21 febbraio 1982 - 12 aprile 1982
"Nuova oggettività" Compagnia del Disegno, Milano, 19 gennaio - 2 aprile 2005, p. 71, ill. a colori in catalogo
"Caravaggio, Courbet, Giacometti, Bacon. Testori e la grande pittura europea. Miseria e splendore della carne" MAR Museo d'Arte della città di Ravenna, 12 febbraio - 17 giugno 2012, p. 211 ill. a colori in catalogo
€ 3.000 - 5.000
Volker Bohringer
(Esslingen 1912 - Stoccarda 1961)
"In attesa presso il lampione" tempera su carta
cm 62,5x33
Siglato in basso a destra
Provenienza
Collezione privata, Milano
Esposizioni
"Volker Bohringer" Galleria del Levante, Milano, febbraio - marzo 1974, ill. in catalogo
"Disegno politico e satirico" Galleria
Comunale d'Arte Moderna, Forte dei Marmi, agosto - settembre 1974, ill. in catalogo
"Nuova oggettività" Compagnia del Disegno, Milano, 19 gennaio - 2 aprile 2005, p. 104, ill. a colori in catalogo
€ 10.000 - 15.000
41
Alberto Martini (Oderzo 1876 - Milano 1954) "Andromeda" 1919
pastelli su tavola
cm 27,5x18
Firmato e datato 19 in basso a sinistra
Provenienza Collezione privata, Milano
€ 2.000 - 3.000
42
Otto Dix
(Untermhaus 1891 - Singen 1969)
"Mädchenporträt" 1932 tecnica mista su carta cm 59,5x42
Siglato e datato 1932 al centro verso destra
Provenienza
Universitätsbuchhandlung Bouvier, Bonn, 1947, n. 4 (?)
Compagnia del Disegno, Milano
Collezione privata, Milano
Esposizioni
"Omaggio a Giovanni Testori Atelier
dei disegni del Novecento" Studio Centenari, Piacenza, 7 novembre - 23 dicembre 2001
"Nuova oggettività" Compagnia del Disegno, Milano, 19 gennaio - 2 aprile 2005, p. 33, ill. in catalogo
"Caravaggio, Courbet, Giacometti, Bacon.
Testori e la grande pittura europea. Miseria e splendore della carne" MAR Museo d'Arte della città di Ravenna, 12 febbraio - 17 giugno 2012, p. 203 ill. a colori in catalogo
Opera registrata presso l'Otto Dix database con il n. Nsk 12.3.20
€ 2.500 - 3.500
Carl Grossberg
(Elberfeld 1894 - Laon 1940)
"Sala di tintura / Färberei" 1939 gouache su carta cm 50x40
Firmato e datato 39 in basso a destra
Provenienza
Galleria del Levante, Milano - Monaco Collezione privata, Milano
Esposizioni
"Il realismo in Germania" Pullman dell'arte, Milano, 1971-72, ill. in catalogo "Il Realismo in Germania" Rotonda di Via Besana, Milano, dicembre 1971gennaio 1972, ill. in catalogo "Europa Due tra sogno e impegno" Pinacoteca Comunale, Loggetta Lombardesca, Ravenna, 26 luglio - 15 settembre 1973, "Réalismes en allemagne 1919 - 1933" Musée d'art et d'industrie, Saint-Etienne, 15 febbraio - 28 marzo 1974, Musées d'art et d'histoire, Chambéry, 4 aprile - 6 maggio 1974, p. 97, fig. 69 ill. in catalogo "Nuova oggettività" Compagnia del Disegno, Milano, 19 gennaio - 2 aprile 2005, p. 13, ill. in catalogo
€ 6.000 - 8.000
Negli anni Sessanta, con l’avvento della Pop Art, l’opera di Grossberg viene riscoperta, emergendo dal periodo di oblio in cui era caduta. Grossberg, figura lungimirante per i suoi tempi, aveva saputo cogliere l’importanza dello sviluppo tecnologico, pur essendo tale tema ancora poco esplorato nell’arte, che restava in gran parte legata a un'introspezione espressionista. Esponente della Nuova Oggettività, Grossberg si distingue per il suo impegno a catturare l’attualità, ma, a differenza di altri artisti del movimento come Schlichter, Dix e Hubbuch, che rappresentano la vita sociale, Grossberg si dedica alla rappresentazione di macchine, strutture industriali e architetture razionali. Nelle sue tele, il “ferro” e la “nuova bellezza” delle tecnologie moderne assumono un ruolo centrale, divenendo soggetti attraverso cui esplora l’estetica delle infrastrutture contemporanee e celebra la potenza visiva dell’industria. Questa scelta conferisce al suo lavoro una qualità visionaria che anticipa in qualche modo i temi che la Pop Art svilupperà, collegando l’arte al mondo della produzione e dell’innovazione tecnica.
44
Otto Dix
(Untermhaus 1891 - Singen 1969)
"Drei Akte (Modelle)" 1923
china su carta cm 62x49
Firmato e datato 1923 in basso a destra
Provenienza
Collezione Bertonati (1973-74 e 1977)
Collezione privata, Milano
Esposizioni
Berlin 1963a
"Nuova oggettività" Compagnia del Disegno, Milano, 19 gennaio - 2 aprile 2005, p. 38, ill. in catalogo
Bibliografia
Barton, VI.C.76.; Karcher 1992, Abb. S. 1; Löffler 1989, Abb. S. 35; Karcher 1988, Abb. S. 1; Löffler 1960, S. 30;
Opera registrata presso l'Otto Dix database con il n. EDV 8.2.15
€ 3.000 - 5.000
45
George Grosz (Berlino 1893 - 1959) "Female Nude" 1939
acquarello su carta
cm 58,8x40
Firmato in basso a destra
Numerato a matita 680
Timbro George Grosz Estate n. 1-65-5 al retro
Provenienza
Studio dell'artista, Douglaston, Long Island (NY), 1939
Collezione privata
Collezione privata, Milano
Opera accompagnata da certificato di autenticità rilasciato da Ralph Jentsch, Berlino, in data 2/11/2024
Opera di prossima pubblicazione sul Catalogue Raisonné of works on paper by George Grosz, a cura di Ralph Jentsch
€ 3.000 - 5.000
Karl Plattner
(Malles Venosta 1919 - Milano 1986) "Il matriarcato" 1969
tempera su carta su tavola cm 44x58
Firmato e datato 1969 in basso a destra
Provenienza
Galleria d'Arte 32, Milano
Collezione privata, Milano
Opera accompagnata da certificato di autenticità rilasciato da Karl Plattner Archivio, Bolzano, con il n. KPA-69-050
€ 2.500 - 3.500
Wifredo Lam
(Sagua La Grande 1902 - Parigi 1982)
"Senza titolo" (1971)
tecnica mista su carta
cm 39,5x29,8
Firmato e dedicato in basso a destra
Provenienza
Collezione privata, Milano
Parere verbale di autenticità rilasciato da Eskil Lam
€ 3.000 - 5.000
Pablo Picasso
(Malaga 1881 - Mougins 1973)
"Vase deux anses hautes (A.R. 141)" 1952
ceramica dipinta, parzialmente smaltata
37x22x14
Timbro "Madoura Plein Feu"
Provenienza
Galleria del Naviglio, Milano Collezione privata
Bibliografia
A. R. 141
€ 20.000 - 30.000
Pablo Picasso conosce Carlo Cardazzo e Milena Milani nel 1949, anno in cui il gallerista presenta un’esposizione di sue litografie presso la Galleria del Cavallino a Venezia. Da questo primo contatto diretto nascerà un rapporto alimentato da altre mostre nel 1951 sempre nella città lagunare e, a cavallo tra il 1951 e 1952, alla Galleria del Naviglio di Milano dove vengono presentati i lavori in ceramica dell’artista spagnolo.
49
Pablo Picasso
(Malaga 1881 - Mougins 1973)
"Cavalier et cheval" 1952 ceramica parzialmente smaltata e dipinta h cm 22
Numerata 180/300, inscritto
Edition Picasso Madoura, marchi
Edition Picasso e Madoura
Provenienza
Collezione privata, Milano
Bibliografia
A. R. 138
€ 6.000 - 8.000
Ennio Morlotti
(Lecco 1910 - Milano 1992) "Paesaggio - Adda" 1957
olio su tela cm 50x65
Firmato e datato 57 in basso a destra Firmato al retro
Provenienza
Opera donata direttamente dall'artista alla famiglia dell'attuale proprietario
Esposizioni
"Ennio Morlotti a Imbersago. Un pittore e una comunità tra gli anni '50 e gli anni '60" Fondazione
Corrente, Milano, 24 settembre15 novembre 2013, n. 8 ill. a colori in catalogo
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato
dall'Associazione Archivio Opere
Ennio Morlotti, Milano, con il n. 2303
€ 18.000 - 25.000
Siamo nel 1951. Il maestro Ennio Morlotti scopre il paesello di Imbersago e se ne innamora: Giovanni Ghislandi e Giorgio Seveso, rispettivamente il sindaco del paese e un critico d'arte - curatore del Premio Morlotti -, lo definiscono "un incontro segnante e un amore vero, costante appassionato".
Ecco come Morlotti stesso si racconta: "Nel '51 mi imbattei casualmente nel paesaggio incantevole di Imbersago... e quel fascino mi sedusse talmente che mi insediai lì, e lì cominciai daccapo a dipingere 'dal vero'... lo penso che a Imbersago comincia la mia storia: meglio la conoscenza di una mia storia".
E fu così che, mentre nascevano "I grandi Adda" che impressero "un segno indelebile nella storia della nostra pittura" (Giovanni Ghislandi e Giorgio Seveso), il maestro Ennio viveva la sua quotidianità semplice e cordiale, fatta di convivialità ed amicizie sincere.
Abitò per alcuni anni in Via Adda al numero 5, in una camera al piano superiore del bar "Il Terrazzo", a cui pagava una regolare pigione. Ed era proprio in quel cortile che, quasi ogni giorno, dopo aver assaporato un buon pranzetto in allegra compagnia, Morlotti trascorreva ore serene con gli amici del posto: Ettore Vercelloni, un negoziante ben conosciuto e coraggioso imprenditore nel settore alimentare, che abitava proprio in via Adda al 5; poi c'era il dirimpettaio Guido Riva, il falegname del paese, che si avvaleva della propria abilità per incorniciare con profonda dedizione i quadri dell'amico.
I tre compagni, insieme ad una quarta persona che, di volta in volta, si univa al gruppo, trascorrevano spesso lunghe ore pomeridiane impegnati - con tutta serietà - nelle sfide più avvincenti al gioco delle carte: sempre e solo
scopone scientifico! Le due coppie si immergevano nel gioco in religioso silenzio, e nessuno riuscì mai a capire come, dopo solo tre o quattro mosse, ciascuno potesse indovinare con assoluta certezza quali carte passavano per le mani degli altri... Piano piano si formava un capannello tutt'intorno, dove nessuno osava proferire parola, per non violare la gravità della situazione. Ed era solo verso la fine, quando l'esito diventava sempre più palese, che i quattro contendenti si abbandonavano allo scambio veemente di commenti eccitati e vibranti, che potevano anche apparire offensivi se non fossero compresi in quel contesto di amicizia allo stato puro. E così anche il pubblico finalmente poteva tirare il fiato e partecipare a quell'appassionato finale che, in realtà, non aveva né vinti né vincitori.
É bello ricordare che il maestro Morlotti usava esprimere la propria gratitudine regalando - con umile generosità - le proprie opere a chi, in qualche modo, gli aveva reso un servizio. E fu così che, quando il maestro espresse il desiderio di acquistare un terreno in quel paesaggio ricolmo di profumo e di colori, il nonno Ettore gli indicò un pezzo di terra in "Cereina", una sorta di 'terrazza' che si apriva al respiro di un panorama ammaliante, di proprietà della sorella Angelina. Ennio ne rimase subito affascinato e lo acquistò, non senza ricompensare generosamente l'amico con questa bellissima tela, dai colori vividi ed intensi, che ancora oggi ci emozionano e ci seducono.
Ecco come Ennio Morlotti interpretava il fiume Adda, il suo paesaggio, la luce di quell'atmosfera, il profumo di quel respiro, il sapore di quella vita quieta ed operosa, tutt'uno con la bellezza.
Ricordo della famiglia Vercelloni
Renato Birolli
(Verona 1905 - Milano 1959)
"Incendio nelle Cinque Terre"
1956
olio su tela
cm 60,5x50
Firmato e datato 56 in basso a destra
Firmato e datato 1956 al retro
Provenienza
Galleria dell'Annunciata, Milano
Galleria Gian Ferrari, Milano Collezione privata
Esposizioni
"Renato Birolli 1931-1958" Palazzo della Gran Guardia, Verona, 20 luglio-31 agosto 1964, p. 94, n. 80 ill. in catalogo
Bibliografia
R. Modesti "Pittura italiana contemporanea" Milano, Vallardi, 1964
M. Valsecchi "Renato Birolli" Milano, Edizioni del Milione, 1966, p. XV, n. 22 ill. a colori AA.VV. "Renato Birolli" Milano, Feltrinelli, 1978, p. 299 n. 1956.5 (685) ill.
Opera registrata presso l'Associazione per il patrocinio, lo studio e la promozione della figura dell'opera di Renato Birolli, Milano, con il n. 1956-10
€ 10.000 - 15.000
"Da tre giorni galoppano grandi incendi su questi monti arsi, da Monterosso a Riomaggiore. La notte è piena di vulcani ciclopici e il giorno di immense fumate mitiche. In questo momento 2000 soldati tagliano i boschi per 'salvaguardare' il Santuario di Riomaggiore. Le case dei contadini sono già andate, perché non contengono altro che le cose terrene, le nostre miserie. Le cinque terre pullulano di Parnasi fumanti."
Lettera di Renato Birolli a Guglielmo Achille Cavellini, 23 agosto 1955.
Renato Birolli al lavoro, 1954
Serge Poliakoff
(Mosca 1906 - Parigi 1969)
"Composition V au cercle" 1955
olio su tela cm 65x46
Firmato in basso a destra
Firmato al retro
Etichetta al retro "Serge Poliakoff 51 - Rue de Seine Paris - Composition Abstraite n. V"
Provenienza
Collezione Alessandrini - Calmes, Milano
Esposizioni
"Serge Poliakoff" Galleria del Naviglio, Milano, 13 - 22 aprile 1957, catalogo a cura di G. Marchiori, p. 60, n. 5 in catalogo
Bibliografia
A. Poliakoff "Serge Poliakoff Catalogue Raisonné. Vol. II 1955 - 1958" Monaco, Galerie Francais, p. 97, n. 55-80 ill.
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Alexis Poliakoff, in data 19-11-1990, timbro a secco "Catalogue Raisonné de Serge Poliakoff Ed. Melki, Parigi
€ 50.000 - 70.000
Leoncillo Leonardi
(Spoleto 1915 - Roma 1968) "Composition V au cercle" refrattario e olio con base in metallo cm 28x14x3 (con la base h cm 39)
Provenienza
Collezione privata, Bologna
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dal prof. Enrico Mascelloni in data 21-01-2024
€ 10.000 - 15.000
Leoncillo Leonardi, nei suoi lavori figurativi, rivela un'affinità con le sculture in ceramica di Lucio Fontana, condividendo una tensione espressiva e un uso innovativo della materia. Tuttavia, nel suo percorso informale, Leoncillo adotta solchi e incisioni sulla superficie, che ricordano i tagli di Fontana pur distaccandosi concettualmente: i suoi solchi evocano un'indagine più profonda, legata a inquietudini e pulsioni inconsce. Accanto all'influenza di Fontana, Leoncillo fa chiaramente riferimento ad Alberto Burri, specialmente nell'uso della materia come "pittura" e nell'introduzione di elementi come cuciture e lacerazioni, attraverso cui trasmette la sofferenza e la fragilità umana. La sua scultura apre una finestra su un universo interiore tormentato e sempre in evoluzione, dove la forma è costantemente soggetta a trasformazione, e la materia diventa un mezzo per esplorare le infinite possibilità di espressione. In questo contesto, Leoncillo costruisce un linguaggio scultoreo unico, sospeso tra forza e vulnerabilità.
Alberto Burri, Sacco e Oro, 1956
Sacco, plastica, acrilico, vinavil, oro su cellotex, cm 52,5x39,5
Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, Città di Castello Foto di A. Sarteanesi, Città di Castello
Giuseppe Santomaso
(Venezia 1907 - 1990)
"Angolo di città" 1989
olio e tecnica mista su tela cm 100x81
Firmato in basso a destra Firmato al retro
Provenienza
Galleria Tega, Milano
Collezione privata
Esposizioni
"Giuseppe Santomaso. Bilder 1986 - 1989"
Galerie Aras, Saulgau, 1996, p. 32 ill. in catalogo
Bibliografia
N. Stringa, L. Poletto, E. Prete "Santomaso. Catalogo Ragionato. Volume secondo" Torino, Umberto Allemandi, 2017, p. 248, n. 1191 ill.
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia firmato dall'artista
Opera registrata presso l'Archivio Giuseppe
Santomaso a cura della Galleria Blu, Milano, con il n. SOT/542
Galleria Italiana Arte, Busto Arsizio Collezione privata, Milano
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall'Archivio e Catalogo Ragionato delle opere di Alfredo Chighine, Milano, con il n. 149
€ 5.000 - 7.000
Alfredo Chighine
(Milano 1914 - Pisa 1974)
"Ritmi su fondo grigio" 1956
olio su tela
cm 146x95
Firmato e datato 1956 in basso a destra
Firmato, titolato e datato 6-1956 al retro
Provenienza
Collezione Alessandrini - Calmes, Milano
Esposizioni
Museo del Cile
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall'Archivio e Catalogo Ragionato delle
Opere di Alfredo Chighine, Milano
€ 12.000 - 15.000
Giovani allora, oltre Chighine, erano Ajmone, Bergolli, Peverelli, Francese, Dova, Crippa, sembrava lavorassero in équipe. E fu proprio per la mostra del Milione che il nostro tirò fuori appieno il suo pedale basso dei grigi e dei rosa, in cui aveva convogliato e nascosto tutta la sua nostalgia e malinconia di muri e cieli lombardi. Dalle spremute di colore all’uso della spatola si avverte tutta la vicinanza alla poetica di Nicholas de Stael, come tagliati con l’accetta sono pure i suoi rettangoli dipinti con rigore compositivo e una ricerca di vibrazione luminosa delle paste materiche di grande bellezza (Tramonto a mare, 1959).
Non sono i verdi marci e terrosi di Morlotti: nei dipinti di Chighine si coglie una certa solarità, una certa primitiva corrente, un gomitolo di segni, "una cosa che sta tra il cespuglio intricato del sottobosco e l’agitazione caotica della coscienza, di legni seccati nell’aria, di grate arrugginite, e, dietro, una luce tra pomeridiana e morale, lento tramonto o segnale di libertà".
Nicola Loizzo
Emilio Scanavino
(Genova 1922 - Milano 1986) "Fluorescenza (Momento)" 1961
olio su tela cm 116x89
Firmato e datato 1961 in basso a destra Firmato, titolato, dedicato e datato 1961 al retro
Provenienza
Galleria del Naviglio, Milano
Collezione privata, Savona
Collezione privata, Milano
Bibliografia
G. Scanavino, C. Pirovano "Scanavino. Catalogo Generale. Volume primo" Milano, Electa, 2000, p. 192, n. 1961 41 ill.
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall'Associazione "Amici dell'Archivio
Emilio Scanavino", Bergamo - Milano
€ 8.000 - 12.000
Da quando ho cominciato a dipingere è stato un po’ come cercare di conoscere il mistero delle cose, il perché mi si rivelavano e il perché rimanevo emozionato. […] quando questo mistero coincideva con me stesso, in quel momento io trovavo le ragioni del mio gesto . . . La necessità della pittura è qui il desiderio di essere se stessa nella propria differenza: essere sempre quel segno senza dover ripetere lo stesso segno
Emilio Scanavino
Ennio Morlotti
(Lecco 1910 - Milano 1992)
"Vegetazione" 1956
olio su tela
cm 70x60
Firmato e datato 56 in basso a destra
Firmato e datato 56 al retro
Provenienza
Collezione Antonio Stellatelli, Monza
Montrasio Arte, Monza e Milano
Collezione privata
Esposizioni
" 'Corrente', il movimento di arte e cultura di opposizione 1930 - 1945"
Palazzo Reale, Milano, 25 gennaio - 28 aprile 1985, p. 238, tav. 1, ill. in catalogo
"Dieci artisti di 'Corrente' " Il Girasole, Lacchiarella, 1 - 22 marzo 1987, p. 57 in catalogo
"Artisti di Corrente 1930/1990. Arnaldo
Badodi, Renato Birolli, Luigi Broggini, Bruno Cassinari, Piero Gauli, Renato Guttuso, Giuseppe Migneco, Ennio
Morlotti..." Museo delle Arti, Palazzo
Bandera, Busto Arsizio, 16 novembre 1991 - 12 gennaio 1992; Gallerie Civiche, Palazzo dei Diamanti, Ferrara, 19 gennaio - 1 marzo 1992, p. 105 ill. in catalogo
"Corrente e oltre: opere dalla collezione Stellatelli 1930 - 1990" Museo della Permanente, Milano, 16 ottobre - 15 novembre 1998, p. 164, ill. in catalogo
Bibliografia
M. Pizziolo "Premio MorlottiImbersago" Comune di Imbersago, 1996, ill. a colori in copertina
G. Bruno, P.G. Castagnoli, D. Biasin
"Ennio Morlotti. Catalogo ragionato dei dipinti, tomo primo" Milano, Skira, 2000, p. 179, n. 388 ill., p. 188 ill. a colori
€ 15.000 - 25.000
Emilio Vedova
(Venezia 1919 - 2006)
"Oltre '86" 1986
olio, tecnica mista e collage su carta intelata
cm 101x72,5
Firmato e datato 86 in basso a destra
Timbro dell'artista al retro
Provenienza
Collezione privata, Milano
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato
dall'Archivio Emilio Vedova, Venezia, con il n. 253, in data 13-04-1995 e firmato dall'artista
€ 18.000 - 25.000
Agenore Fabbri
(Pistoia 1911 - Savona 1998)
"Personaggio IX" 1951
bronzo dipinto cm 48,5x34x14
Firmato e datato 1951
sulla base
Provenienza
Collezione privata
Esposizioni
"Agenore Fabbri" Galleria Arte Borgogna, Milano, maggio 1968, ill. in catalogo (datato 1963)
"IlI Exposición Internacional del Pequeno
Bronce Escultores Europeos" Museo Espanol de Arte Contemporaneo, Madrid, 1970, n. 122 ill. in catalogo
"Panorama de la escultura italiana contemporánea - Bronces" Museo Nacional de Bellas Artes, Buenos Aires, 1971, n. 31 in catalogo
"Scultori Italiani Contemporanei" Museo
all'Aperto, Hakone, 1972, n. 32 in catalogo
"Escultura Italiana ContemporáneaBronces" Museo de Arte Moderno, Ciudad de Mexico, 1972, ill. in catalogo
"Agenore Fabbri. Il grido della materia"
Pinacoteca Civica, Palazzo Gavotti, Savona, 16 aprile - 3 luglio 2011, ill. a colori in catalogo (datato 1962)
Bibliografia
"Enciclopedia L'Arte Moderna" Milano, Fratelli Fabbri Editori, 1967. vol. XIII, fascicolo n. 116, p. 289 ill.
F. Russoli "Aspetti della scultura del dopoguerra in Europa in: Esperienza degli anni Sessanta - In America in Europa"
Milano, Fratelli Fabbri Editori, 1977, p. 23
E. Steingräber "Agenore Fabbri - Plastik und Malerei" Monaco, Hirmer Verlag, 1988, p. 280 ill. (datato 1963)
V. W. Feierabend "Agenore Fabbri. Catalogo ragionato. Scultura" Milano, Silvana Editoriale, n. S 63-09 ill. (datato 1963)
€ 4.000 - 6.000
Renato Birolli
(Verona 1905 - Milano 1959) "Collina marchigiana" 1954
olio su tela cm 177x94
Firmato e datato al retro
Provenienza
Collezione privata, Milano
Esposizioni
"Arte in Lombardia. Gli anni della ricostruzione: 1945 - 1956" Villa Mazzotti, Chiari (BS), 19 settembre - 1 novembre 2010
"Renato Birolli. Necropoli e paesaggio adriatico" Galleria d'arte Moderna e Contemporanea, Museo San Francesco, San Marino, 13 marzo - 30 giugno 2010, p. 75 ill. in catalogo
Bibliografia
AA.VV. "Renato Birolli" Milano, Feltrinelli, 1978, p. 288, n. 1954.28 (617) ill. (pubblicata orizzontale)
Opera registrata presso l’Archivio
Renato Birolli, Milano, con il n. 1954-37
€ 18.000 - 22.000
“I colori si riassumono simbolicamente nella poesia dei verdi, che vanno sempre al di là delle allusioni alla foglia, al prato, all’onda marina, al ramarro”
Giuseppe Marchiori, 1954
Renato Birolli durante il suo primo soggiorno estivo nelle Marche, 1950
[...] Marchiori da par suo interpreta non descrivendo i quadri («rinuncio a descrivere dei quadri... ben sapendo che le parole non daranno mai l'equivalente preciso di un tono»); ma piuttosto battendo il tasto sul fatto che quei "paesaggi" con colline, vigne, rovi, canali, non sono che pretesti per illustrare il proprio paesaggio.
Che è interiore: Birolli cioè, tende a fissare un nocciolo lirico come assolutamente perentorio partendo da una suggestione; nocciolo che poi si allarga fino a invadere una molteplicità di luoghi e, nelle intenzioni dell'artista, a sconfinare nella vita fino a rendere indistinto il confine fra quadro e realtà.
Il sostrato profondo di questi quadri era riconducibile al colore verde:
«I verdi sono il "mistero", nelle reazioni con le meravigliose apparenze del mare, degli alberi, delle foglie, dei prati, delle rocce, delle montagne».
Ma attenzione, raccomandava il critico, benché sia anche possibile individuare qualche tratto realistico, qualche particolare, non è un verde naturale, né genericamente "il verde", ma quello frutto dell'unicità dell'artista-Birolli:
«Si può ben dire: verde, ma non sarà mai verde, che comprende una storia infinita di verdi, il colore 'inventato' da Birolli, in quanto è il colore dominante della sua visione pittorica [...]».
Sileno Salvagnini - “La pittura che si fa vita, minuto per minuto”
Carlo Mattioli
(Modena 1911 - Parma 1994) "Paesaggio" 1987
olio su tela
cm 160x130
Firmato, titolato e datato 1987 al retro
Provenienza
Studio dell'artista
Collezione privata
Opera registrata presso la Fondazione Carlo Mattioli, Parma, con il n. 7772
€ 20.000 - 30.000
La pittura di Carlo Mattioli è caratterizzata da una tessitura complessa e stratificata, dove ogni pennellata si fonde e si distanzia dalle altre in un gioco di equilibri delicati. La sua superficie, pur essendo costituita da una miriade di tocchi sottili, assume una solidità corposa, quasi scultorea, che resiste alla volatilità e all'effimero, consolidandosi in un insieme compatto e tangibile. La tonalità finale, frutto di questa danza minuziosa e quasi orchestrale, emerge a distanza come un’entità viva e mutevole, capace di rivelare sempre nuove sfumature a seconda della luce e della prospettiva. In questo processo di costruzione e fusione, la sua pittura invita lo spettatore a un’osservazione ravvicinata e paziente, dove la superficie rivela la sua vera profondità attraverso il susseguirsi dei tocchi di colore. Mattioli compone, dunque, un'opera che respira e vive di molteplici livelli, dove la tonalità giusta è il risultato di una ricerca rigorosa e di una continua modulazione, capace di evocare una bellezza autentica e immanente, oltre la mera apparenza.
Fausto Melotti
(Rovereto 1901 - Milano 1986) "Cartoccio" 1950 circa terracotta smaltata policroma cm 22x34x34
Firmato sotto la base con i sette punti
Provenienza
Collezione privata
Esposizioni
"Fausto Melotti. L'opera in ceramica" Mart, Rovereto, 30 maggio14 settembre 2003
Bibliografia
A. Commellato, M. Melotti "Fausto Melotti. L'opera in ceramica" Milano, Skira, 2003, pp. 322, 323 n. 15 ill. a colori a piena pagina
€ 20.000 - 30.000
Lucio Fontana
(Rosario 1899 - Comabbio 1968)
"Concetto spaziale" 1959
penna a sfera e buchi su carta stagnola argento cm 11,8x9,5
Firmato e datato 59 in basso al centro Da C. Laszlo "La Lune en Rodage 1"
Basilea, Editions Panderma, 1960
Provenienza
Collezione privata
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato
dalla Fondazione Lucio Fontana, Milano, con il n. 3315/3
€ 5.000 - 7.000
66
Toti Scialoja
(Roma 1914 - Roma 1998)
"Verde e nero Issoire" 1963 olio, collage, tecnica mista e vinavil su cartoncino cm 51x62
Firmato, titolato e datato gennaio 1963 al retro
Provenienza Collezione privata
Opera in corso di archiviazione presso Fondazione Toti Scialoja, Roma
€ 2.000 - 3.000
67 Luigi Veronesi (Milano 1908 - 1998)
"Concreto N.11" 1960 olio su tela cm 80x120
Firmato e datato 60 in basso a sinistra
Provenienza
Collezione 3M Italia S.p.A, Milano
Sotheby's Milano, 24 novembre 2010, lotto 148
Collezione privata, Bergamo
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dal Comitato Luigi Veronesi, Milano, con il n. 1960/28 del 2010 a cura del prof. Luciano Caramel L'opera verrà inclusa nel Catalogo Generale di Luigi Veronesi di prossima pubblicazione
€ 10.000 - 12.000
William Congdon
(Providence 1912 - Milano 1998) "Estate 5" 1981
olio su pannello cm 60x90
Firmato, titolato e datato VII - 81 al retro
Provenienza Collezione privata, Bergamo
Bibliografia
P. Mangini "William Congdon: atlante dell’opera in Lombardia 1979-1998" Milano, Jaca Book Edizioni, 2003, p. 49 ill. a colori
Opera registrata presso The William G. Congdon Foundation, Buccinasco, con il n. 532.50
€ 7.000 - 9.000
Renato Birolli
(Verona 1905 - Milano 1959)
"Teleferica nella cava" 1953
olio su tela cm 110x85
Firmato e datato 53 in basso a destra Firmato, titolato (Teleferica sulla cava) e datato al retro
Provenienza
Collezione privata, Milano
Esposizioni
"Renato Birolli 1943 - 1958" Gruppo Gualdo, Sesto Fiorentino, Casa del Mantegna, Mantova, 4 novembre 2001 - 6 gennaio 2002, ill. a colori in catalogo
Bibliografia
AA.VV. "Renato Birolli" Milano, Feltrinelli, 1978, p.276, n. 1953.5 (554) ill.
Opera registrata presso l’Archivio Renato Birolli, Milano, con il n. 1953-35
€ 8.000 - 12.000
Renato Birolli nell’inverno del 1953
trascorre i mesi invernali tra le Alpi
Apuane e studiando le cave di marmo, elemento particolarmente affascinante di questi luoghi.
Ritrae i minatori, gli attrezzi, i carrelli, le pulegge con il suo linguaggio tipico: da i tratti potenti di nero, ai marroni, ai verdi scuri per arrivare ai grigi e i bianchi del marmo.
Gio' Pomodoro
(Orciano Di Pesaro 1930 - Milano 2002)
"Sole produttore comune raccolto" 1973 bronzo cm 66,5x55
Firmato, datato 73 e numerato 3/3 e timbro fonderia
Provenienza
Collezione Fimbrux SA, Bruxelles (acquistata direttamente dall'artista nel 1974)
Collezione privata, Vaduz (acquisita dal precedente proprietario nel 2006)
Esposizioni
"Gio’ Pomodoro. Sculture dal 1958 al 1974" Pinacoteca Loggetta Lombardesca, Ravenna, 28 giugno – 31 agosto 1974, p. 74 in catalogo
"Contemporary Italian Sculpture" City Museum & Art Gallery, Hong Kong, 28 giugno - 31 luglio 1974
"Gio' Pomodoro. Sculptures" Galerie Farber, Bruxelles, 28 ottobre - 11 dicembre 1974, n.p., ill. in catalogo
"Italienische Plastik der Gegenwart" Alten Museum, Berlino, 30 gennaio - 16 febbraio 1975, p. 39 in catalogo
"Scultori italiani contemporanei" Villa Malpensata, Lugano, 7 marzo - 27 aprile 1975
"Scultori italiani contemporanei"
Pinacoteca Nazionale, Atene, 3 luglio - 15 settembre 1975, pp. 54, 100 in catalogo
"Gio' Pomodoro. Sculture, disegni, opere grafiche 1954-1984" Palazzo Lanfranchi, Pisa, 20 giugno - 30 agosto 1984, p. 62 in catalogo
"Gio' Pomodoro. La Figlia del Sole. Un percorso espositivo per Forte dei Marmi" Fortino e giardino Pomodoro, Forte dei Marmi, 19 giugno - 27 luglio 2004, p. 49 in catalogo
Bibliografia
M. Meneguzzo "Gio' Pomodoro. Catalogo generale" Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2023, p. 164, n. 1973 42 ill.
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall'Archivio Gio' Pomodoro, con il n. 01005M
*Lotto in temporanea importazione doganale. Soggetto ad un ulteriore IVA del 10% sul valore di aggiudicazione per i residenti U.E.
€ 6.000 - 8.000
Tancredi
(Feltre 1927 - Roma 1964)
"Primavera" 1962
collage e tecnica mista su tela cm 160x136
Provenienza
Galleria dell'Ariete, Milano
Collezione privata, Roma
Esposizioni
XII mostra Nazionale di Pittura
“Golfo della Spezia”, 1963, n. 73
€ 25.000 - 35.000
“Credo che la pittura sia appena nata, che la materia-colore sia, oggi, più che mai nuova, che abbia delle possibilità immense di rivelazione nella sua natura stessa, infinitamente malleabile e meravigliosa.”
Tancredi
Lucio Fontana
(Rosario 1899 - Comabbio 1968) "Concetto spaziale" 1964-65 buchi, strappi e graffito su carta assorbente
cm 46x58
Firmato in basso a destra
Provenienza
Collezione Ugo Duse, Ferrara
Collezione Gabriele Corbo, Ferrara
Collezione privata, Milano
Bibliografia
L.M. Barbero "Lucio Fontana. Catalogo ragionato delle opere su carta. Tomo III" Milano, Skira, 2013, p. 901, n. 64-65 DSP 131 ill.
€ 20.000 - 30.000
Sam Francis
(San Mateo 1923Santa Monica 1994)
"Bright Ring Drawing (Untitled)" 1963
gouache su carta cm 69,8x103,6
Firmato e datato al retro 1963 Los Angeles
Timbro Estate of Sam Francis e numerazione SF63-083 al retro
Provenienza
Artist's Estate (fino al 1994)
Collezione Stuart Hodosh e Cindy Tietze-Hodosh, Malibu (2000)
Collezione privata, Roma
Esposizioni
"Sam Francis: Werke 1962 - 1966" Galerie Kornfeld und Klipstein, Berna, 24 settembre - 29 ottobre 1966, n. 33 ill in catalogo
"Sam Francis" Galerie Pudelko, Bonn, 12 febbraio - 30 aprile 1993
Opera registrata presso la Sam Francis Foundation, Glendale, California e pubblicata sul Sam Francis Online Catalogue Raisonné Project, Francis Archive SF63-083
Marlborough Gallery, New York, 31 ottobre - 2 dicembre 2000
Bibliografia
F. Gualdoni "Arnaldo Pomodoro. Catalogo ragionato della scultura" Milano, Skira editore, 2007, p. 594, n. 600 ill.
Opera accompagnata da certificato di autenticità firmato dall'artista
Opera registrata presso l'Archivio della Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano, con il AP 375 e pubblicata sul Catalogue Raisonné online di Arnaldo Pomodoro con il n. 600
€ 9.000 - 12.000
Carla Accardi
(Trapani 1924 - Roma 2014) "Violascuro" 1988
vinilico su tela cm 25x45
Firmato e datato 88 in alto a sinistra
Firmato e datato 1988 al retro
Provenienza
Collezione Mazzocchi, Parma
Collezione privata, Milano
Bibliografia
G. Celant "Carla Accardi" Milano, Edizioni Charta, 1999, p. 424, n. 1988 44 ill.
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall'artista in data 4-09-1989, con il n. 09/89
€ 10.000 - 15.000
Pablo Atchugarry
(Montevideo 1954)
"Senza titolo" 2016
marmo bianco di Carrara
cm 94,5x25,5x12,5
Firmato
Provenienza
Collezione privata, Asti
Bibliografia
C. Pirovano "Atchugarry. Catalogo generale della scultura, volume terzo 2013 - 2018" Milano, Mondadori Electa, 2012, p. 247, n. 2016-94 ill.
€ 38.000 - 45.000
"Le mie opere potrebbero essere viste come astratte, rappresentano l'essenza dell'essere umano, per questo non sono chiuse, lo sguardo passa attraverso la scultura per vedere ciò che c'è oltre la materia".
Sono opere allungate, verticali, che usano tutte le sfumature del marmo.
Avevo scritto che il marmo ha una voce sottile e delicata, però se noi siamo attenti e abbiamo la pazienza di ascoltarla, essa ci racconta diversi segreti che potrebbero essere dei suggerimenti su come lavorarlo, o fino dove poter arrivare e quali sono i suoi limiti... Quindi in questa lettura, uno ha il compito veramente di ascoltare, per sapere che parte di superficie sceglierà, se veramente potrà togliere o lasciare, prima di poterlo fare concretamente.
Quindi questi segreti significano entrare veramente nell'interiorità della materia ed è allora, che si respira, quasi all'unisono, con il ritmo segnato dal marmo. Quindi questo è un universo".
Pablo Atchugarry
Victor Vasarely (Pecs 1906 - Parigi 1997)
"LATORCA - 44" concepito nel 1952 e eseguito nel 1973 acrilico su tela cm 111x102
Firmato, titolato e datato 1952 (HH) al retro
Provenienza
Collezione privata, Milano
L'autenticità dell'opera è stata confermata da Pierre Vasarely, titolare dei diritti morali sull'opera di Victor Vasarely e presidente della Fondation Vasarely, e registrata presso gli archivi conv il n. 143.
L'opera sarà inclusa nel Catalogue Raisonné de l'Oeuvre Peint de Victor Vasarely, a cura della Fondation Vasarely, Aix-en-Provence
€ 20.000 - 30.000
78
Gio' Pomodoro
(Orciano Di Pesaro 1930 - Milano 2002)
"Quadrato (II Stato)" 1969
bronzo lucido
cm 31x38,5x8
Siglato, datato 69 e numerato 3/3
Provenienza
Collezione privata, Milano
Esposizioni
"Gio' Pomodoro. La Figlia del Sole. Un percorso espositivo per Forte dei Marmi" Fortino e Giardino Pomodoro, Forte dei
Marmi, 19 giugno - 27 luglio 2004, p. 34 in catalogo
Bibliografia
M. Meneguzzo "Gio' Pomodoro. Catalogo Generale" Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2023, p. 148, n. 31 ill.
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall'Archivio Gio' Pomodoro, con il n. 00923M
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall'Archivio Bonalumi, Milano, con il n. 80-050
€ 6.000 - 8.000
Provenienza Collezione privata
Victor Vasarely
(Pecs 1906 - Parigi 1997)
"CHELLE" 1949-53
olio su cartoncino applicato su tavola
cm 44x35
Firmato in basso al centro
Firmato, titolato e datato 1949-53 al retro
Provenienza
Galleria Lorenzelli, Milano
Collezione privata, Milano
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Pierre Vasarely, presidente della Fondation Vasarely, Aix-en-Provence
L'opera verrà inclusa nel Catalogue Raisonné de Victor Vasarely di prossima pubblicazione, a cura della Fondation Vasarely, Aix-en-Provence
€ 15.000 - 25.000
81
Bruno Munari (Milano 1907 - 1998)
"Negativo-positivo" 1954
olio su tavola
cm 28,8x28,8
Firmato, titolato e datato 1954 al retro
Provenienza
Galleria Apollinaire, Milano
Collezione privata, Milano
€ 8.000 - 12.000
Gio' Pomodoro
(Orciano Di Pesaro 1930 - Milano 2002) "Sole" 1974
bronzo lucidato (pezzo unico)
cm 50x48,5x10
Firmato, datatao 74 e numerato 1/3
Provenienza
Collezione privata, Pavia
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia firmato dall'artista
€ 6.000 - 8.000
Carmengloria Morales (Santiago Del Cile 1942)
"Dittico M-80-2/5-1" 1980
acrilico e grafite su tela, tela grezza
dittico 140x140 ciascuno
Firmato, titolato e datato 80 al retro
Provenienza
Galleria d'arte Borgogna, Milano
Collezione privata, Milano
€ 6.000 - 8.000
Agostino Bonalumi
(Vimercate 1935 - Desio 2013) "Blu" 2000
tela estroflessa e tempera vinilica cm 190x360
Provenienza
Collezione privata
Esposizioni
"Accademia Nazionale di San Luca Premio Presidente della Repubblica 2001 Agostino Bonalumi" Accademia Nazionale di San Luca, Roma, 2002, p. 43 in catalogo
Bibliografia
"Agostino Bonalumi. Sensorialità e astrazione" Milano, Galleria Blu, 2002, p. 46
"Agostino Bonalumi opere scelte dal 1960 ad oggi" Studio A S - Arte Contemporanea, Milano, 2003, p. 55
"Agostino Bonalumi" Institut Mathildenhohe, Darmstadt, 2003, pp. 208-281
R. Barilli, L. Durante "Agostino Bonalumi. Premio "Artista dell'anno 2006", Palazzo Crepadona, Belluno, Vecchio Municipio, Cortina D'Ampezzo, Milano, Mazzotta, 2006, pp. 72-73
F. Bonalumi, M. Meneguzzo "Agostino Bonalumi. Catalogo Ragionato - Tomo II" Milano, Skira, 2015, p. 675, n. 1563 ill.
€ 35.000 - 50.000
Fausto Melotti
(Rovereto 1901 - Milano 1986) "Vaso" 1955 circa ceramica policroma smaltata
cm 72x18,3x14
Firmato con i sette punti sotto la base
Provenienza
Collezione privata, Milano
Opere registrata presso la Fondazione
Fausto Melotti, Milano, con il n. VA 600
€ 25.000 - 35.000
Lucio Fontana
(Rosario 1899 - Comabbio 1968)
"Concetto spaziale, Attese" 1966 idropittura su tela, azzurro cm 47x38
Firmato, titolato e inscritto "oggi è giovedì e domani venerdì" al retro
Provenienza
Collezione Garibaldo Marussi, Trieste
Ivi acquistato dall'attuale proprietario nel 1973
Collezione privata, Milano
Bibliografia
"L'uomo e lo spazio. Lo spazialismo. Humour graphic" Trieste, Palazzo Costanzi, 8 - 31 luglio 1967, ill. a colori in copertina e sul manifesto "Le Arti", n. 7-8, luglio - agosto 1967, ill a colori in copertina "Omaggio allo spazialismo. L'uomo e lo spazio. Humour graphic" Milano, Galleria d'Arte Moderna, 16 - 30 novembre 1967, ill. a colori in copertina
E. Crispolti "Lucio Fontana: Catalogue raisonné des peintures, sculptures et environnements spatiaux" Vol. II, Brussels, 1974, pp. 184, 185, ill.
E. Crispolti "Fontana: Catalogo Generale", Vol. II, Milano 1986, p. 645 ill.
E. Crispolti "Lucio Fontana. Catalogo ragionato di sculture, dipinti, ambientazioni - tomo II" Milano, Skira, p. 840, n. 66 T 83 ill.
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dalla Fondazione Lucio Fontana, Milano, con il n. 1465/5
€ 300.000 - 500.000
Retro del presente lotto
Fontana trasforma la tela da semplice supporto bidimensionale in una porta che conduce verso un'altra dimensione, sfidando la percezione convenzionale dello spazio e introducendo l'idea di uno spazio infinito all'interno dell'arte. Il gesto di Fontana non è solo un atto fisico ma anche un simbolo concettuale. Tagliando la tela, l'artista rompe con la tradizione pittorica e la limitazione della superficie, creando un'opera che si estende oltre il piano pittorico per esplorare una dimensione ulteriore. Ogni taglio è un'esplosione di energia, un segno di rottura che introduce l'idea di uno spazio non definito, di un universo che esiste oltre i confini della materia. "Concetto Spaziale, Attese" non è solo un'opera d'arte ma anche un manifesto di una nuova era, quella dell'era spaziale, in cui la scoperta e l'esplorazione dell'universo sono diventate una metafora della ricerca artistica e intellettuale. Fontana ha anticipato l'idea che l'arte non debba più limitarsi alla rappresentazione della realtà visibile, ma possa avventurarsi in territori inesplorati, dove le leggi dello spazio e del tempo vengono rielaborate. Attraverso i suoi tagli, Fontana non ci offre semplicemente un'immagine da contemplare, ma ci propone un'esperienza, una sorta di viaggio mentale. Ci spinge a riflettere sul concetto stesso di spazio come qualcosa di fluido, indefinito, capace di espandersi oltre le nostre aspettative e la nostra comprensione. È un invito a vedere oltre, a non fermarsi mai alla superficie delle cose, ma a cercare sempre cosa c'è al di là, in quel misterioso "altrove" che ci affascina e ci sfugge. Fontana, con "Concetto Spaziale, Attese", ha inventato un nuovo linguaggio artistico che non si limita a ciò che è visibile, ma esplora l'invisibile e l'intuitivo. L'opera diventa così un dialogo aperto con lo spettatore, un modo per condividere non solo la visione di un mondo oltre la tela, ma anche la possibilità di immaginare nuove realtà e nuove forme di espressione.
Abbandoniamo la pratica delle forme di arte conosciuta e abbordiamo lo sviluppo di un’arte basata sull’unità del tempo e dello spazio… Concepiamo l’arte come una somma di elementi fisici, colore, suono, movimento, tempo, spazio, concependo un’unità fisico-psichica, colore l’elemento dello spazio, suono l’elemento del tempo, e il movimento che si sviluppa nel tempo e nello spazio. Sono le forme fondamentali dell’arte spaziale.
Lucio Fontana
Fausto Melotti
(Rovereto 1901 - Milano 1986)
"Coro" 1976
rame e ottone
cm 56x20x28
Edizione in 20 esemplari
Provenienza
Collezione privata, Milano
Esposizioni
"Arp e Melotti - Poesia come gioco" Galleria
Narciso, Torino, 4 dicembre 1986 - 10 gennaio 1987
"Fausto Melotti" Galleria Il Punto Sette, Busto Arsizio, aprile - maggio 1988
"Omaggio a Fausto Melotti. Acquarelli, disegni, sculture e ceramiche" Il Segno, Roma, 11 febbraio - 15 marzo 2002, n. 5 ill. in catalogo
"Una Collezione Internazionale di Piccole
Sculture del Secondo Novecento" Castello Scaligero, Malcesine, 11 giugno - 15 settembre 2005
"Fausto Melotti" Galleria Monica De Cardenas, Zuoz, 8 dicembre 2018 - 23 febbraio 2019 (altri esemplari)
Bibliografia
S. Casciani "L'arte nel cuore della luce" in "Abitare", Milano, n. 357, dicembre 1996, pp. 96-97 ill. a colori
F. Gualdoni "Melotti. Una mostra" San Polo, Edizioni la Scaletta, 1998, p. 8 ill.
G. Chierici "Fausto Melotti/Disegni & Ceramiche. Opere dal 1952 al 1985. Matite, Acquerelli, Tempere, Bassorilievi,
Ceramiche, Gessi, Multipli, Acqueforti" San Polo, Edizioni La Scaletta, 1998, p. 8, ill.
A. Citterio "Villa nel comense" in "Casa d", Milano, a. I, n. 1, aprile 2001, pp. 70, 72 ill. a colori
G. Simongini "Un ingegnere col cuore d'artista" in "Il Tempo", Roma, 1 marzo 2002, p. 32 ill.
L.-V. Masini "Una collezione internazionale di piccole sculture del secondo Novecento" Prato, Gli Ori, 2005, p. 55 ill. a colori
G. Chierici "Fausto Melotti/Disegni e Ceramiche. Opere dal 1927 al 1985. Matite, Tempere, Ceramiche, Gessi e Terrecotte" San Polo, Edizioni La Scaletta, 2009, p. 7 ill.
G. Celant "Melotti. Catalogo Generale. Tomo secondo. Sculture 1973-1986" Milano, Electa, 1996, p. 454 n.1976 48 ill. (altri esemplari)
€ 10.000 - 15.000
"I fondamenti dell'armonia e del contrappunto si trovano nella geometria ... L'architettura dei greci, la pittura di Piero della Francesca, la musica di Bach, l'architettura razionale sono arti esatte. La forma mentis dei loro creatori è una forma mentis matematica"
"L'arte è stato d'animo angelico, geometrico"
Fausto Melotti
Mimmo Paladino (Paduli 1948)
"Senza titolo" 1988 olio su cartone
cm 103,5x72
Firmato e datato 1988 al retro
Provenienza
Raffaelli Studio d'Arte, Trento Collezione privata, Roma
Bibliografia
R. D'Andria e G. Dorfles "Mimmo Paladino al Museo Materiali Minimi di Paestum" Edizioni MMMAC, 2007, fig. 20 ill. a colori
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato da Emilio Mazzoli, Modena, in data 7-7-1993
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotocolor firmato dall'artista
€ 12.000 - 16.000
Rainer Fetting
(Wilhelmshaven 1949)
"Hudson river" 1984
olio su tela
cm 214x274,5
Firmato, titolato e datato 84 al retro
Provenienza
Galerie Daniel Templon, Parigi
Compagnia del Disegno, MIlano
Collezione privata, Milano
Esposizioni
"Rainer Fetting. Scultore - pittore" Rocca
Malatestiana, Cesena, 15 giugno - 6 ottobre 1991, ill. a colori in catalogo
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia firmato dall'artista
€ 30.000 - 40.000
Carmelo Cappello
(Ragusa 1912 - Milano 1996)
"Modulazione lineare verticalizzata" 1986 bronzo cm h 218
(con base h cm 263)
Firmato, datato e numerato 1/5
Provenienza
Collezione privata
Esposizioni
"Carmelo Cappello" Spazio Temporaneo, Milano, 1987, cat. a cura di Luciano Caramel ill. (interno e copertina)
"Carmelo Cappello. Sculture" Antico oratorio della Passione, Milano, 1988, ill. in catalogo
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall'Archivio Carmelo Cappello, Milano, e firmato dall'artista, in data 9-6-90, con il n. B86-053
€ 6.000 - 8.000
Le spinte centripete, che attirano l'attenzione verso il centro, e quelle centrifughe, che guidano lo sguardo all'esterno, sono il fulcro della composizione di quest'opera.
Questa alternanza crea una dinamica visiva che conferisce alle opere un movimento costante, come se la forma stessa pulsasse di energia.
È in questo equilibrio tra attrazione e dispersione che l’opera trova la sua armonia, trasformando la struttura in un organismo fluido e vibrante. Ogni elemento diventa parte di un tutto, in cui il ritmo interno e le tensioni opposte generano una presenza visiva potente, capace di evocare una sensazione di spazialità continua e viva.
Karel Appel
(Amsterdam 1921 - Zurigo 2006)
"Vol Oiseaux (Flying Bird)" 1958
gouache, acquarello e pastelli su carta intelata cm 50x64
Firmato e datato 58 in basso a sinistra
Provenienza
Arthur Tooth and Son Ltd., Londra
William Weston Gallery, Londra
Christie's Londra, 28 giugno 1983, lotto 428
The Goodman Gallery, Johannesburg
Collezione Privata, acquistato nel maggio 1984
Christie's Londra, 5 febbraio 2004, lotto 146
Christie's Londra, 24 giugno 2005, lotto 163
Christie's Amsterdam, sale 20th/21st century, 25 novembre 2021, lotto 136
Collezione privata, Milano
€ 10.000 - 15.000
Valerio Adami (Bologna 1935)
"Auto-Suggestione" 1964 olio, smalto e tecnica mista su tela cm 100x128
Firmato e datato 3.64 in basso a sinistra Firmato, titolato e datato 2.1964 al retro
Provenienza
Studio Marconi, Milano Collezione privata, Roma
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall'artista in data 27-12-1987
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall'Archivio Valerio Adami, con il n. IT 133T
Dipingere oggi è realizzare un racconto: comunicare la nostra vita quotidiana, dai fatti che vediamo con i nostri occhi intorno a noi, a quelli che ci vengono raccontati; dalla comunicazione di massa: i giornali, le immagini alla televisione, alle notizie della guerra, della fame, dei disordini; testimoniare l'esperienza di questa realtà, al di là di ogni concezione vaga, di ogni "psicologismo pittorico", di ogni posizione misticheggiante e confusa, così al di là di quadri prodotti da stati vicini alla nevrosi, da eccitazioni sensuali, da ostentazione di potenza; dobbiamo cercare metodi per stabilire un ordine.
Valerio Adami
Valerio Adami con il fratello Giancarlo Romani Adami. Courtesy Archivio Valerio Adami
Enrico Baj
(Milano 1924 - Vergiate 2003)
"Monti e ghiacciai erano entrati nella stanza bleu" 1958
olio, collage stoffa su tela cm 116x89
Firmato in basso al centro
Firmato e titolato al retro
Provenienza
Collezione Covelli, Milano
Collezione privata, Milano
Bibliografia
E. Crispolti "Catalogo Generale dell'opera di Enrico Baj" Torino, Bolaffi, 1973, p. 68, n. 436 ill.
€ 12.000 - 16.000
Arnaldo Pomodoro
(Morciano Di Romagna 1926) "Rilievo" 1961 bronzo cm 62x83x15
Firmato, datato 61 e iscritto p.a. in basso a destra 2 esemplari + 1 prova d'artista
Provenienza
Collezione privata, Milano
Esposizioni
Museo Mangini Bonomi, Milano (un altro esemplare)
Bibliografia
F. Gualdoni "Arnaldo Pomodoro. Catalogo ragionato della scultura" Milano, Skira editore, 2007, p. 468, n. 266 ill.
Opera registrata presso l'archivio della Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano, con il n.AP 164a e pubblicata sul Catalogue Raisonné online di Arnaldo Pomodoro con il n. 266
€ 24.000 - 30.000
Vladimir Velickovic
(Belgrado 1935 - Spalato 2019)
"Grande Tête" 1970
olio e tecnica mista su tela cm 198x146
Firmato, titolato e datato 1970 al retro
Provenienza
Galleria d'Arte Vinciana, Milano
Collezione Mario Munari, Bologna Collezione privata, Reggio Emilia
Esposizioni
"Velickovic" ARC - Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris, febbraio - marzo 1970
"Velickovic" Galleria d'arte Vinciana, Milano, 30 gennaio - 19 febbraio 1971, ill. in catalogo
"Velickovic" Galleria d'arte San Michele, Brescia, 20 febbraio - 4 marzo 1971, ill. in catalogo
"Zeitgenössische Jugoslawische Kunst"Forum, Leverkusen. 22 maggio - 31 maggio 1971
Bibliografia
A. Velter "Velickovic, l'épouvante et le vent" Montpellier, Fata Morgana, 1987
€ 12.000 - 18.000
Il lavoro di Velickovic, sviluppatosi a partire dagli anni ’70, rappresenta un’esplorazione cupa e penetrante della condizione umana, che ha attratto l’attenzione internazionale grazie alla sua potente combinazione di espressionismo, surrealismo e dettaglio anatomico. Come parte della "Nuova Figurazione", al pari di Francis Bacon e Lucian Freud, Velickovic ha dato forma a una rappresentazione cruda e angosciante della realtà, mettendo a nudo temi di sofferenza e isolamento.
Le atrocità delle guerre jugoslave degli anni ’90 hanno rafforzato la sua riflessione artistica, spingendolo a incorporare nelle sue opere figure solitarie, animali feriti e scenari desolati. Questi elementi producono nello spettatore un senso di disagio e introspezione, invitandolo a confrontarsi con la vulnerabilità dell’esistenza. L’arte di Velickovic, intrisa di tensione e cupo realismo, non si limita a raccontare una realtà, ma sonda, con uno sguardo implacabile, le profondità più fragili e dolorose della condizione umana.
Michelangelo Pistoletto (Biella 1933)
"Il bagno turco" 1971 serigrafia su acciaio cm 70x100
Firmato e numerato 144/150 al retro
Provenienza Collezione privata, Roma
€ 6.000 - 8.000
Luigi Ontani (Vergato 1943)
"Ganesa e l'asceta della seta"
olio su tavola
diam. cm 55
Firmato e titolato al retro
Provenienza
Galleria dell'Oca, Roma Collezione privata, Milano
€ 12.000 - 18.000
del presente lotto
Retro
Gianfranco Baruchello
(Livorno 1924 - Roma 2023)
"Archeologia delle cosmogonie settimanali" 1971
smalto e china su alluminio cm 39,5x39,3
Firmato, titolato e datato 1971 sull'etichetta al retro
Provenienza
Collezione Arturo Schwarz, Milano
Galleria La Bertesca, Genova
Esposizioni "Baruchello" Galleria La Bertesca, Genova, 21 novembre - 10 dicembre 1972
Opera accompagnata da certificato di autenticità rilasciato dalla Fondazione Baruchello, Roma, con il numero 151127155510
€ 5.000 - 7.000
Giorgio Griffa (Torino 1936) "Obliquo" 1971 acrilico su tela
cm 60,5x90
Firmato e datato 71 al retro
Provenienza
Galleria Fumagalli, Bergamo
Collezione privata, Trento
Bibliografia
K. Wolbert, L. M. Barbero, M. Meneguzzo "Giorgio Griffa" Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo e Galleria Fumagalli, Bergamo, p. 141 ill.
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall'Archivio Giorgio Griffa, Torino, con il n. 71-007 e firmato dall'artista
€ 6.000 - 8.000
Keith Haring con Paolo de Grandis nella casa veneziana del critico.
Keith Haring con il figlio di Paolo de Grandis, Leonardo.
Keith Haring
Opere provenienti dalla collezione del critico Paolo De Grandis
lotti 100-101
100 Keith Haring (Reading 1958 - New York 1990) "Senza titolo" 1984 pennarello su carta cm 33,3x48
Firmato e datato 84 a destra
Provenienza Opera donata direttamente dall'artista a Paolo De Grandis, Venezia Collezione privata, Venezia
€ 10.000 - 15.000
101
Keith Haring
(Reading 1958 - New York 1990)
"Senza titolo" 1984
pennarello su carta
cm 70x50
Firmato e datato 84 in basso al centro
Provenienza
Opera donata direttamente dall'artista a Paolo De Grandis, Venezia
Collezione privata, Venezia
€ 10.000 - 15.000
Valerio Adami
(Bologna 1935)
"Studio per disegno di un paesaggio" 1974
acrilico su tela cm 92x73
Firmato, titolato e datato 11.12.74 - 14.12.74 al retro
Provenienza
Galleria d'Arte Il Quadrifoglio, Torino
Asta Finarte n. 774, Milano, 1990
Collezione privata, Pordenone
Collezione privata
L'opera è stata esaminata ed è in corso di archiviazione presso l'Archivio Valerio Adami
€ 20.000 - 30.000
...il movimento, in pittura è quello che compie la linea...
...l'io della pittura è il disegno...
...la linea si muove ma il suo scopo è immobile...
...gli infiniti sentimenti del gesto in una figura dipinta come l'infinta emozione di una frase musicale...
...é inutile far correre la mano dietro i movimenti dell'occhio...
Dai diari di Valerio Adami
103
Man Ray
(Philadelphia 1890 - Parigi 1976)
"Ballet français" 1956-1971
bronzo dipinto su base in plexiglas
h cm 82 (base inclusa)
Eseguita nel 1971
Edizione di 10 + prove d'artista
Edita da Galleria Schwarz, Milano, dall'opera originale del 1956
Provenienza
Galleria Schwarz, Milano
Collezione privata
Bibliografia
A. Schwarz "Man Ray 60 anni di libertà" Milano, Galleria Schwarz, 1971, p. 77, ill. a colori (un altro esemplare)
A. Schwarz "Man Ray. Il rigore dell' immaginazione" Milano, Feltrinelli, 1977, p. 221, n. 353 ill. (un altro esemplare)
JH. Martin, R. Krauss, B. Hermann "Man Ray: Objets de mon affection, sculptures et objets, Catalogue raisonné" Parigi, 1983, p. 154, n. 122
Andrew Strauss and Timothy Baum del Man Ray Expertise Committee hanno confermato l'autenticità dell'opera ed è registrata con il n. 00442-O-2024. L'opera sarà inclusa nel Catalogue of Objects & Sculpture of Man Ray, in preparazione
€ 10.000 - 20.000
Aldo Mondino
(Torino 1938 - 2005)
"Tappeti stesi" 1985-87 olio su eraclite cm 155x100
Firmato e datato 87 in basso a destra
Firmato e datato 1985 al retro
Provenienza
Franz Paludetto, Castello di Rivara
Collezione privata, Milano
Esposizioni
"Mondino and friends: Aldo Mondino, Roberto Coda Zabetta, Federico Guida, Davide Nido" Galleria Poleschi, Milano, 30 ottobre 2008 - 21 febbraio 2009, p. 26 ill. a colori in catalogo
Bibliografia
"Aldo Mondino. Catalogo generale delle opere vol. 1" Torino, Allemandi Editore, 2017, p. 681, n. 3 ill. a colori
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall'archivio Aldo Mondino, Milano, con il n. 20090302130257
€ 15.000 - 25.000
105
Valerio Adami
(Bologna 1935)
"Studio per Edipo" anni '90
acrilico su tela
cm 73x54
Firmato e titolato al retro
Provenienza Collezione privata
L'opera è stata esaminata ed è in corso di archiviazione presso l'Archivio Valerio Adami
€ 10.000 - 15.000
106
Emilio Tadini
(Milano 1927 - Milano 2002)
"Da Matisse" 1979
acrilico su tela
cm 114x146,5
Firmato, titolato e datato 1979 al retro
Provenienza
Studio Marconi, Milano
Galleria Torbandena, Trieste
Collezione Scamperle, Roma (1978) Studio Marconi, Milano (2011) Collezione privata, Milano
Opera accompagnata da certificato di autenticità rilasciato dall'Archivio Emilio Tadini, Milano con il n. T 2024-13
€ 6.000 - 8.000
107
Julian Opie (Londra 1958)
"At the studio with Mirjam 1" 2011 serigrafia su pannello in legno smaltato cm 81x83
Firmato al retro
Provenienza
Galleria Bonomo, Roma Collezione privata, Bologna
Opera pubblicata sul sito dell'artista: https://www.julianopie.com/ painting/2011/studio-mirjam-1
€ 10.000 - 15.000
Aldo Mondino
(Torino 1938 - 2005) "Bilancia" 1965-72 olio e collage su tela cm 110x140
Firmato in basso al centro Firmato, datato 1965-72 e dedicato al retro
Provenienza
Collezione privata
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall'artista
Opera registrata presso l'Archivio
Aldo Mondino, Milano, con il n. 20051205151930
€ 8.000 - 12.000
109
Enrico Baj
(Milano 1924 - Vergiate 2003)
"Petit personnage" 1959
olio, collage, ovatta, passamaneria, vetri su stoffa cm 34,5x44,5
Firmato in basso a destra
Provenienza
André Pieyre de Mandiargues, Parigi
Collezione privata, Milano
Bibliografia
E. Crispolti "Catalogo Generale dell'opera di Enrico Baj"
Torino, Bolaffi, 1973, p. 107, n. 662 ill.
€ 6.000 - 8.000
110
Enrico Baj
(Milano 1924 - Vergiate 2003)
"Miniatura idraulica" 2003
collage su cartone telato cm 50x35
Firmato al retro
Provenienza
Collezione privata, Trento
Esposizioni
"Enrico Baj. Mécanique & Hydraulique"
Marlborough, Monaco, 4 dicembre 2003 - 23 gennaio 2004, n. 13 ill. a colori in catalogo
Bibliografia
F. Altmann "Enrico Baj mécanique et hydraulique" Var matin, Tolone, 28 dicembre 2003, ill. a colori
F. Altmann "Enrico Baj mécanique et hydraulique" Nice matin dimanche, Nizza, 28 dicembre 2003, ill. a colori
E. Crispolti "Catalogo generale delle opere di Enrico Baj: dal 1996 al 2003" Pontedera, Bandecchi & Vivaldi, 2004, p. 187, n. 3302 ill.
€ 5.000 - 7.000
Alexander Calder
(Lawton 1898 - New York 1976) "Mobile" 1974
gouache e inchiostro su carta cm 79x59
Firmato e datato 74 in basso a destra
Provenienza
Galerie Maeght, Parigi
Galleria Nuovo Sagittario, Milano (1974)
Collezione privata, Milano
Bibliografia
M. Bruzeau "Calder à Saché" Parigi, Éditions Cercle d’Art, 1975, p. 63, n. 111 ill. a colori
Opera registrata negli archivi della Calder Foundation, New York, con il n. A01461
€ 25.000 - 30.000
112
Aldo Mondino
(Torino 1938 - 2005)
"Strip - strap" 1966-72 acrilico su tela, spago e palloncino in plastica cm 120x120x23
Firmato e datato 66/72 al retro
Provenienza
Collezione privata, Brescia
Esposizioni
"Aldo Mondino. Sessantasettanta."
Kanalidarte, Brescia, 23 giugno28 ottobre 2016, p. 91 ill. in catalogo
Opera registrata presso l'Archivio Aldo Mondino, Milano, con il n. 20051202171605
€ 12.000 - 18.000
Salvo
(Leonforte 1947 - Torino 2015) "Primavera" 2008-2014
olio su tela
cm 50x50
Firmato e titolato al retro
Provenienza
Collezione privata, Napoli
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia firmato dall'artista
Opera accompagnata da certificato di autenticità rilasciato dall'Archivio Salvo, Torino, con il n. S2008/14-1
€ 20.000 - 30.000
Piero Gilardi
(Torino 1942 - Torino 2023)
"Mele verdi e bungavillea" 1995 poliuretano espanso cm 100x100
Firmato, titolato, dedicato e datato 1995 al retro
Provenienza
Opera acquisita direttamente dall'artista dall'attuale proprietario
Collezione privata
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia firmato dall'artista in data 16-06-1995
€ 8.000 - 12.000
115
Mario Ceroli (Castel Frentano 1938) "Interno Tempio" 1983 assemblaggio di tavole in legno di pino di Russia dipinto cm 154x160x10
Provenienza Collezione privata, Roma
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall'Archivio Mario Ceroli, Roma, con il n. 66/24 e firmato dall'artista
€ 15.000 - 25.000
Veduta della mostra, Mario Ceroli, giugno - settembre 2022, Tornabuoni Art Parigi, Courtesy Tornabuoni Art
116
Giulio Paolini (Genova 1940)
"Studio per cariatide" 1979 collage su carta cm 35x99,5
Provenienza
Collezione privata, Milano
Bibliografia
"Giulio Paolini" catalogo della mostra Stedelijk Museum, Amsterdam 1980, ill. a colori. in copertina
Opera registrata presso gli archivi della Fondazione Giulio e Anna Paolini, e pubblicata sul Catalogo ragionato online delle opere su carta con il numero GPC-0562
€ 8.000 - 12.000
Alighiero Boetti
(Torino 1940 - Roma 1994)
"Senza titolo (Quindici perditempo...)" 1980 collage e tecnica mista su carta cm 61x50
Firmato, dedicato e datato aprile 1980
Provenienza
Collezione Molino, Milano
Collezione privata, Milano
Bibliografia
Archivio Alighiero Boetti "Alighiero Boetti. Catalogo Generale. Tomo Terzo / 2a" Milano, Electa, 2022, p. 80, n. 1582 ill. a colori
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall'Archivio Alighiero Boetti, Roma, con il n. 580
€ 8.000 - 12.000
ALIGHIERO E BOETTI NEGLI ULTIMI GIORNI DEL MARZO DEL BISESTILE OTTANTA ALLE QUATTRO DELLA NOTTE RIGETTATO PER SATURAZIONE DA AMS E ANCHE F. ANCH'IO SONO SATURO E ASTRONOMO QUINDICI PERDITEMPO NEL QUALE HO SATURATO AL NON PIU' SOPPORTABILE SIA ANMARIE CHE FRANCESCA. SONO DIVENTATO
INVISIBILE E ME LO SENTO. E' GIUNTA L'ANSIA E DEBBO REALIZZARE ANTICHI E NUOVI PROGETTI - ALLARGARE LO SPAZIO IN CUI
OPERO, OVVERO GALLERIA D'ARTE MODERNA E COLLEZIONISMO PRIVATO E TROVARE COLLOCAZIONE AD ALCUNE DELLE IMMAGINI DA ME VISUALIZZATE E PASSARE DALL'UNO AL DIECI AL CENTOMILA, EVITANDO LE [ TRUFFE] DEL 100 E DEL MILLE. ABBANDONATO E NON VOLUTO - GUARDO TUTTO CON NUOVA MERAVIGLIA FRA POCO VERRANNO AL MONDO
PISCINE, SCIMMIE DANZANTI, COSE PACK, MUSICA E COLPI DI CAMPANE. AEB
Pier Paolo Calzolari (Bologna 1943)
"Senza titolo (Studio)" fine anni '80 - inizio anni '90 sale e piombo su tavola cm 66x29x3,5 Firmato al retro
Provenienza
Collezione privata, Bologna
Opera accompagnata da certificato di autenticità rilasciato dalla Fondazione Calzolari, Fossombrone, con il n. A-CAL-0-121
€ 40.000 - 60.000
I materiali e gli oggetti che impiegava dal 1967 – come fuoco, ghiaccio, piombo, stagno, feltro, sale e tabacco – si animano nei suoi assemblaggi, caricandosi di significati simbolici ed evocativi. Diventano protagonisti vibranti di un universo essenziale e autentico, più reale della realtà che viviamo, ma immerso in un profondo silenzio.
119
Giulio Paolini (Genova 1940)
"Aria (Teatro delle visioni)" 1984 matita e collage su cartoncino cm 82x65
Firmato, titolato e datato 1984 al retro
Provenienza
Galleria Studio g7, Bologna Collezione privata
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia firmato dall'artista in data 14-02-2017
Opera registrata presso gli archivi della Fondazione Giulio e Anna Paolini, e pubblicata sul Catalogo ragionato online delle opere su carta con il numero GPC-0640
€ 8.000 - 12.000
Fabio Mauri
(Roma 1926 - 2009)
"Zweimal Warheits Kriterium" 1972 tela su telaio aggettante, lettere trasferibili, vernice su alluminio cm 71x43x6
Provenienza
Collezione privata, Roma
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dallo Studio Fabio Mauri, Roma, con il n. 14/2024
€ 25.000 - 35.000
Mauri aveva iniziato a usare la scrittura gotica tedesca nel 1971, credendo fermamente che il tedesco, la lingua di Lutero, Kant, Goethe, Hegel, Nietzsche, Marx, Engels, Freud, Planck, Einstein fosse la madre della cultura europea: il tedesco, come egli ebbe a scrivere in un suo saggio, comprende “il pensiero profondo di una lingua e di una passione razionale.”
Nel 1957 Mauri realizza lo Schermo. L’oggetto indica chiaramente la televisione e il cinematografo, segni della nostra società multimediale. Con gli schermi Mauri supera qualsiasi confessione ideologica. A differenza dell’industria dell’immagine, si mostra lo schermo vuoto, bianco (1957-1960), volto a rappresentare il luogo di ogni possibile proiezione, in cui non si estingue la scritta “The end”. Lo schermo è visto come una forma tangibile della memoria e della coscienza, e attraverso le proiezioni se ne individua il modo comune di leggere la realtà: ogni proiezione comporta una trama individuale, una coscienza non completa del reale, l’adozione di nuovi elementi del mondo. È la memoria a precedere la percettività, quindi l’uomo che guarda, proietta sulla realtà e modifica l’immagine interiore con il confronto con la realtà. Dalla rappresentazione uomo-mondo / schermo-proiettore nasce la comprensione del destino individuale, e dei suoi interlocutori o contraddittori temporali, la politica, la cultura, il caso... Quella di Mauri è un’operazione inversa all’invasivo mercato visivo del nuovo millennio, anche in questo densa di significato. Un’analisi ossessiva e senz’altro meticolosa, verificata dall’esperienza. Perché la storia è stata questa storia, si domanda Mauri. Perché, si chiede incessantemente Mauri, e restituisce dalle sue indagini razionali le ragioni molteplici dell’agire personale, individuando le altre componenti della vita, gli eventi comuni di un’epoca; la guerra, la fame, la morte, l’ideologia, la salvezza quasi casuale, la conclusione incerta, e la composizione di un significato, riguardato a distanza ravvicinata. Dora Aceto
Lawrence Carroll
(Melburne 1954 - Colonia 2019)
"Senza titolo" 2005
olio e graffette su tela su struttura in legno sagomata
cm 69x50x13,5
Firmato e datato 2005 al retro
Provenienza
Galleria Fumagalli, Bergamo
Collezione privata, Bologna
Esposizioni
"L'Arte come amante, da una collezione privata contemporanea" Casa del Mantegna, Mantova, 23 settembre - 30 dicembre 2007, p. 101 ill. in catalogo
€ 6.000 - 8.000
Carroll recupera e reinterpreta oggetti e materiali che appartengono al nostro vissuto quotidiano. Tele piegate o arrotolate, pezzi di legno, vecchie scarpe, sono riproposte dall’artista in un diverso contesto spaziale e trasposte nel tempo astratto dell’opera.
Pur rispettando la memoria degli oggetti, lasciando visibili le tracce della loro storia, l’artista vi interviene in modo personale: sovrappone lentamente strati di pittura – oli e acrilici ricercati fra i toni caldi del bianco, con rari sprazzi di colore – li riveste di una nuova pelle di cera o lascia trasparire fra gli strati sottili di colore e vernici la trama originaria della materia.
Nel reciproco passaggio fra la vita e l’arte Carroll lascia sugli oggetti un segno di sé, del suo sguardo, e realizza opere nelle quali ogni spettatore è capace di ritrovarsi.
122
Piero Gilardi
(Torino 1942 - Torino 2023)
"Anguria e cocomeri" 1989 poliuretano espanso diam. cm 100 Firmato, titolato e datato 1989 al retro
Provenienza Collezione privata, Firenze
Opera accompagnata da certificato di autenticità rilasciato dalla Fondazione Piero Gilardi, Torino
€ 8.000 - 12.000
"J'ai signé les plantes" 1964
acrilico su legno
cm 50x50x15
Firmato e titolato in basso a destra
Firmato al retro
€ 5.000 - 7.000
123
Ben Vautier (Napoli 1935)
Alighiero Boetti
(Torino 1940 - Roma 1994) "Per nuovi desideri" 1977 ricamo su tessuto cm 29,7x29,7
Firmato e numerato 27/45 al retro
Provenienza
Galleria dell'Ariete, Milano Collezione privata, Bergamo
Bibliografia
J. C. Ammann "Alighiero Boetti. Catalogo Generale. Tomo secondo" Milano, Electa, 2012, p. 280-281, n. 938 (ill. un altro ricamo)
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall’Archivio Alighiero Boetti, Roma, con il n. 10516
Nel 1977 con la frase "Per nuovi desideri", AB realizza, oltre ai piccoli ricami singoli, un'edizione per la Galleria L'Ariete. I quarantacinque esemplari, "multipli-singoli" come gli altri e dunque differenti l'uno dall'altro, sono numerati e firmati da AB.
€ 20.000 - 30.000
125
Mario Schifano
(Homs 1934 - Roma 1998) "Inventario" 1973-1974 smalto su tela emulsionata cm 115x160
Firmato al retro
Esposizioni
"Mario Schifano. Paesaggi pop" Castello di San Giorgio, Lerici, 10 giugno - 1 ottobre 2006, p. 79 in catalogo
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall'Archivio Mario Schifano, Roma, con il n. 01091080705
€ 10.000 - 15.000
Franco Angeli (Roma 1935 - 1988)
"Senza titolo" 1959-60 tecnica mista, calze di nylon su tela con velatino cm 110x84,5
Provenienza
Collezione privata, Milano
Opera accompagnata da certificato di autenticità rilasciato dall'Archivio Franco Angeli, Roma, con il n. P-091221/1882
€ 10.000 - 15.000
"Franco allora faceva dei quadri neri (ne fece poi di bianchi e di verdi e di rossi) che erano così concepiti: sulla tela bianca tesa intorno al telaio attaccava nelle calze di nylon aperte che diventavano come delle vele che poi dipingeva schizzando colori e segni. Il tutto veniva coperto da un velatino, o nero o verde o rosso, che sensibilizzava con poco altro colore intensificandolo in alcuni punti. Di sacchetti di calze era pieno: tutte le ragazze (e le ragazze sono forse l’unica cosa che non gli è mai mancata) gliene regalavano, felici di lasciare un pezzo di loro stesse in un’opera d’arte. La stanza, oltre ai quadri appoggiati al muro, dei quali ne potevi vedere uno alla volta con grande difficoltà, aveva uno sgabello e una cucitrice. Credo che allora si facesse da solo anche i telai.... Allora l’unica conoscenza di Franco era quella della vita: antica e saggia ed estremamente generosa. Questo è quello che di Franco io mi ricordo: i primi anni della sua vita d’artista. "
Collezione privata, Roma (acquistato alla fine degli anni '80)
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall'Archivio Mario Schifano, Roma, con il n. 01512090509
€ 12.000 - 18.000
128
Luigi Ontani (Vergato 1943)
"Paia, GhettAbbottonato" 1995 ceramica policroma e oro zecchino
18x27x10 ciascuna
Monogramma dell'artista
Timbro Ceramica Gatti, Faenza, sotto ciascuna base
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia firmato dall'artista in data 16-09-2023
* Lotto proveniente da impresa, l'IVA verrà esposta in fattura
€ 6.000 - 8.000
Alighiero Boetti lotti 129-130
129
Alighiero Boetti
(Torino 1940 - Roma 1994)
"Bugs Bunny" 1991
tecnica mista e collage su carta
cm 101,5x73,8
Provenienza
Collezione privata, Milano
Esposizioni
“Alighiero Boetti. 1965-1992. Synchronizität als ein Prinzip akausaler Zusammenhänge”
Bonner Kunstverein, Bonn, 28 settembre - 22 novembre 1992; Westfälischer Kunstverein, Münster, 4 dicembre 1992 - 24 gennaio 1993; Kunstmuseum, Lucerna, 12 febbraio - 14 aprile 1993
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall'Archivio Alighiero Boetti, Roma, con il n. 4418
€ 15.000 - 20.000
130
Alighiero Boetti
(Torino 1940 - Roma 1994)
"Bugs Bunny" 1991
tecnica mista e collage su carta
cm 101,5x73,8
Firmato in basso a sinistra
Provenienza
Collezione privata, Milano
Esposizioni
“Alighiero Boetti. 1965-1992.
Synchronizität als ein Prinzip akausaler Zusammenhänge”
Bonner Kunstverein, Bonn, 28 settembre - 22 novembre 1992; Westfälischer Kunstverein, Münster, 4 dicembre 1992 - 24 gennaio 1993; Kunstmuseum, Lucerna, 12 febbraio - 14 aprile 1993
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall'Archivio Alighiero Boetti, Roma, con il n. 1491
€ 15.000 - 20.000
Salvo
(Leonforte 1947 - Torino 2015) "Una sera" 1995 olio su tela cm 60x50
Firmato e titolato al retro
Provenienza
Collezione privata, Torino
Opera accompagnata da certificato di autenticità rilasciato dall'Archivio Salvo, Torino, con il n. S1995-11
€ 20.000 - 30.000
Sergio Lombardo (Roma 1939)
"Kennedy" 1963 smalto su tela cm 100x130
Firmato e datato 1963 in basso a destra Firmato, datato 1963 e titolato al retro
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall'Archivio Sergio Lombardo con il n. GR19630002
(Torino 1940 - Roma 1994) "Udire tra le parole" 1977
ricamo su tela cm 29x29
Firmato al retro
Provenienza
Collezione privata, Milano
Bibliografia
J.- C. Ammann "Alighiero Boetti. Catalogo generale - Tomo secondo" Milano, Electa, 2012, p. 281, n. 939
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall'Archivio Alighiero Boetti, Roma, con il n. 5701
€ 35.000 - 45.000
Mario Schifano
(Homs 1934 - Roma 1998) "Senza titolo" 1971 smalto su tela cm 140x240
Firmato in centro
Provenienza
Galleria Giuli, Lecco Collezione privata, Milano
Opera accompagnata da certificato di autenticità su fotografia rilasciato dall’Archivio
Mario Schifano, Roma, con il n. 02885150520
€ 20.000 - 30.000
Accardi, Carla
Adami, Valerio
Angeli, Franco
Appel, Karel
Archipenko, Alexander
Atchugarry, Pablo
Baj, Enrico
Balla, Giacomo
Baruchello, Gianfranco
Birolli, Renato
Boetti, Alighiero
Bohringer, Volker
Bonalumi, Agostino
Buffet, Bernard
Cagnaccio di San Pietro
Calder, Alexander
Calzolari, Pier Paolo
Cappello, Carmelo
Carrà, Carlo
Carroll, Lawrence
Ceroli, Mario
Chighine, Alfredo
Congdon, William De Chirico, Giorgio
Depero, Fortunato
De Pisis, Filippo
Dix, Otto
Dottori, Gerardo
Fabbri, Agenore
Fetting, Rainer
Fillia
Fontana, Lucio
Francis, Sam
Gilardi, Piero
Griffa, Giorgio
Grossberg, Carl
Grosz, George
Haring, Keith
Lam, Wifredo
Laurencin, Marie
Leoncillo Leonardi
Lombardo, Sergio Man Ray
Martini, Alberto
Mattioli, Carlo
Mauri, Fabio
Melotti, Fausto
Mondino, Aldo
Morales, Carmengloria
Morlotti, Ennio
Munari, Bruno
Ontani, Luigi
Opie, Julian
Paladino, Mimmo
Paolini, Giulio
Picasso, Pablo
Pistoletto, Michelangelo
Plattner, Karl
Poliakoff, Serge
Pomodoro, Arnaldo
Pomodoro, Gio'
Radziwll, Franz
Salvo
Santomaso, Giuseppe
Savinio, Alberto
Scanavino, Emilio
Schifano, Mario
Scialoja, Toti
Tadini, Emilio
Tancredi
Utrillo, Maurice
Vasarely, Victor
Vautier, Ben
Vedova, Emilio
Velickovic, Vladimir
Veronesi, Luigi
Wildt, Adolfo
BIBLIOGRAFIA E NOTE DI RIFERIMENTO
3
Estratto da " Cagnaccio di San Pietro Ediz. Illustrata", Dario Biagi, Gaffi Editore, 2013.
4
Testo Paola Mola per Wildt
Copyright 2024 Paola Mola, tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo testo può essere riprodotta o trasmessa in tutto o in parte in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dell’autore.
5
Testo Paola Mola per Wildt
Copyright 2024 Paola Mola, tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo testo può essere riprodotta o trasmessa in tutto o in parte in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dell’autore.
27 Alberto Savinio (1947) , in Scritti dispersi, Adelphi, Milano 2004, p. 586
51
Citazione R. Birolli
Cavellini, G. A. Uomo Pittore. La cronaca di un'amicizia attraverso le pagine di diario di Achille Cavellini e le lettere a lui inviate dal pittore Renato Birolli (1947-1959), Edizioni della Conchiglia, Milano, 1960, p. 67.
62
Catalogo Vallecchi della mostra "Birolli 1953-54. Dipinti, storie di terra e di mare", Firenze, 2002 curata da L.M.Barbero, Sileno Salvagnini
92
Estratto da "Possibilità di relazione, Galleria L’Attico, Roma, maggio 1960" Courtesy Archivio Valerio Adami.
126
Luisa Laureati in " Vernissage - Il fotogiornale dell'arte", Dicembre 1988.
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con la sottoscrizione del presente modulo dichiaro di aver letto e di accettare incondizionatamente e senza riserve le Condizioni Generali di Vendita ricevute da Il Ponte Casa d’Aste (con la sottoscrizione della presente il sottoscritto ne rilascia ricevuta) e pubblicate sul catalogo d’asta de Il Ponte - Casa d’Aste s.r.l. e riferite all’asta n. __________ del ___________, nonché dichiaro (segnare l’opzione rilevante)
(A) 因不能亲自前来拍卖现场,故为以下拍卖品填写下列最高出价(书面竞投)
(A) che, non potendo essere presente all’asta, desidero formulare le seguenti offerte massime per l’acquisto dei lotti qui sotto elencati.
(B) di voler essere contattato da Il Ponte Casa d’Aste s.r.l. - ai numeri di telefono da me sopraindicati – nel momento in cui i lotti qui di seguito descritti verranno offerti in vendita al fine di poter partecipare con una o più offerte telefoniche e per i quali formulo fin da subito l’offerta scritta sulla base d’asta di cui dichiaro essere stato informato. Qualora, per qualsiasi motivo, anche di natura tecnica, Il Ponte - Casa d’Aste s.r.l. non riuscisse a contattarmi telefonicamente, la casa d’ aste terrà conto dell’offerta scritta da me formulata sulla base d’asta e/o dell’offerta eventualmente indicata nella colonna specifica. Riconosco e accetto di poter formulare offerte telefoniche solo per lotti per i quali la stima minima indicata in catalogo è pari o superiore ad euro 100,00. Riconosco e accetto che la telefonata sarà registrata da Il Ponte - Casa d’Aste s.r.l.
LOTTO N. DESCRIZIONE
OFFERTA MASSIMA
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拍品编号 描述 最高出价(若选项 B -电话竞投-必须保证起拍价-不 可拍卖时取消竞价)
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(in caso di opzione B – commissione telefonica – si intende implicitamente formulata l’offerta scritta sulla base d’asta)
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Il Modulo deve essere inviato a Il Ponte almeno entro 24 ore prima l’inizio dell’asta: via fax al numero +39 02.72022083 oppure in formato pdf via email all’indirizzo info@ponteonline.com (ovvero all’indirizzo email dipartimentale di riferimento).
Qualora il partecipante all’asta intenda formulare una o più offerte scritte in qualità di rappresentante di una terza persona è pregato di allegare al presente modulo una delega sottoscritta dal rappresentato unitamente a copia del documento di identità e del codice fiscale del rappresentato; nell’ipotesi in cui il rappresentato sia una società, la delega deve essere sottoscritta dal legale rappresentante o da un procuratore dotato di potere di firma, la cui carta di identità e codice fiscale dovranno essere allegati alla procura. In ogni caso, Il Ponte - Casa d’Aste s.r.l. si riserva la facoltà di impedire la partecipazione all’asta al rappresentante quando, a suo insindacabile giudizio, non ritenga dimostrato il potere di rappresentanza.
In caso di aggiudicazione del lotto, l’acquirente dovrà corrispondere a Il Ponte Casa d’Aste s.r.l. il prezzo di aggiudicazione del lotto, vale a dire il prezzo a cui il lotto viene aggiudicato in asta dal banditore, oltre alle commissioni di acquisto pari al 28% (IVA Inclusa , per le aste di Arte moderna e contemporanea, Grafiche e Multipli,Arti decorative del ‘900 e Design ) oppure al 26% (IVA inclusa, per le aste tutti gli altri Dipartimenti ad eccezione dei sopra citati) del prezzo di aggiudicazione, oltre ogni eventuale ulteriore importo previsto dalle Condizioni Generali di Vendita.
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In relazione ad offerte scritte, non vengono accettate offerte “al meglio” o “salvo visione”; oppure con importi illimitati o prive di importo. Le offerte sono accettate solo se arrotondate alla decina. Il Ponte darà esecuzione solo ad offerte che siano pari o superiori indicativamente all’80% della stima minima indicata in catalogo e riferita al lotto per il quale l’offerta è presentata. Il Ponte - Casa d’Aste s.r.l., nel dare luogo ai rilanci per conto del partecipante, terrà conto sia del prezzo di riserva, sia delle altre offerte, in modo da cercare di ottenere l’aggiudicazione del lotto oggetto della proposta scritta al prezzo di aggiudicazione più basso. Il Ponte - Casa d’Aste s.r.l. non è responsabile di eventuali errori nella compilazione del presente modulo. Prima di inviare il modulo è necessario verificare che la descrizione del lotto ivi indicata corrisponda al bene che si intende acquistare; in particolare, è necessario verificare che vi sia corrispondenza tra numero di catalogo d’asta del bene e descrizione del lotto. In caso di discrepanza tra numero di lotto e descrizione, Il Ponte - Casa d’Aste s.r.l. formulerà l’offerta con esclusivo riferimento al primo.
Accetto e approvo specificatamente, anche ai sensi dell’art. 1341 e 1342 c.c., le seguenti clausole delle Condizioni Generali di Vendita pubblicate sul catalogo d’asta de Il Ponte: 1.3 (esclusione di responsabilità per errori o omissioni); 1.7 (esclusione di responsabilità per atti o omissioni); 1.8 (esclusione di responsabilità per vizi); 1.9 (limitazione di responsabilità); 2.8 (referenze bancarie e deposito); 5.5 e 5.6 (esonero responsabilità offerte telefoniche); 7.3 (termine essenziale, clausola risolutiva espressa, penale); 8.3 (conseguenze del mancato ritiro del lotto); 9.1 (passaggio del rischio); 9.2 (limitazioni al risarcimento del danno); 9.3 (limitazione di responsabilità); 10.1 (conseguenze nel caso di una contraffazione); 10.3 (limitazioni al rimborso nel caso di contraffazione); 11.1 (esonero responsabilità in materia di esportazione e dichiarazione di interesse culturale); 11.3 (esonero responsabilità per pratiche di libera circolazione e/o esportazione); 11.4 (validità dell’aggiudicazione); 13.1 (esonero responsabilità in materia di specie protette); 16 (legge e foro); II-4 (esonero responsabilità offerte online).
Ai sensi e per gli effetti dell’art. 13 del G.D.P.R., Regolamento UE 679/16, il sottoscritto interessato dichiara di aver ricevuto adeguata informativa in merito ai dati forniti che risultano necessari ed indispensabili al fine della corretta esecuzione dell’intesa contrattuale, del loro trattamento, della sua durata, delle indicazioni del Titolare, dell’eventuale Responsabile del Trattamento, del D.P.O., nonché delle modalità concrete di esercizio dei diritti che mi sono riconosciuti dalla normativa in discorso. Dichiaro altresì di avere piena conoscenza della pubblicazione dell’informativa in discorso sul sito http://www.ponteonline.com/ , nella sezione G.D.P.R.
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□ acconsento □ non acconsento coscientemente il Titolare al trattamento in discorso.
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by signing this form, I hereby declare that I have read and that I accept unconditionally and unreservedly the Terms and Conditions of Sale received from Il Ponte Casa d’Aste (by signing this form the undersigned acknowledges receipt of the aforementioned Terms and Conditions of Sale) and published in the auction catalogue of Il Ponte – Casa d’Aste s.r.l. and related to auction no. __________ to be held on___________, and I request (mark the relevant option)
(A) to place the following maximum bids for the purchase of the lots listed below, as I am unable to be present at the auction
(B) I wish to be contacted by Il Ponte Casa d’Aste at the numbers I have provided above - at the moment in which the lots described hereunder will be offered for sale - so that I may participate with one or more telephone bids for which I am hereby placing a written bid for the starting price of which I have been informed. Should Il Ponte for any reason, including technical difficulties, be unable to contact me on the telephone it is understood that Il Ponte will have the faculty to consider my bid as a written bid and therefore confirm on my behalf the aforementioned starting price or if specified, up to the amount equal to the maximum offer indicated in the specific column. I acknowledge and agree to make telephone bids only for lots for which the minimum estimate indicated in the catalogue is greater than or equal to € 100.00. I acknowledge and agree that the telephone call will be recorded by Il Ponte - Casa d’Aste Srl.
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The Form must be sent to Il Ponte at least 24 hours before the auction starts - by fax to +39 02.72022083 or by sending an email in pdf format to info@ponteonline.com (or to the email address of the relevant department).
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If a bidder wishes to submit one or more bids in writing as the representative of a third party, he must present a proxy signed by the principal with an attached copy of the principal’s identity document and tax code; if the principal is a company, the proxy must be signed by the legal representative thereof or by an agent with signing authority, whose identity document and tax code must be attached to the proxy. In any case, Il Ponte - Casa d’Aste Srl has the right to prevent the representative from participating in the auction when, at its sole discretion, it deems that the power of representation has not sufficiently been demonstrated. If the lot is awarded, the buyer must pay Il Ponte - Casa d’Aste s.r.l. the hammer price of the lot, i.e. the price at which the lot is awarded at auction by the auctioneer, in addition to the buyer’s premium equal to 28% (V.A.T. included for auctions of modern and contemporary art, graphics and multiples,decorative arts of the 20th century and design ) or 26% (VAT included, for all the other Departments except the above mentioned) of the hammer price, in addition to any further amount provided for by the General Conditions of Sale. No written bids will be accepted for an unspecified or unlimited amount for a given lot, nor bids subject “to inspection” as an attached condition, nor bids for unlimited amounts, nor bids without a specified amount. Bids are accepted only in amounts rounded to the nearest ten. Il Ponte - Casa d’Aste Srl will give effect only to bids equal to or greater than approximately 80% of the minimum estimate indicated in the catalogue for the lot being sold. Il Ponte - Casa d’Aste Srl, in allowing participants to raise bids, will take into account both the Reserve Price and the other bids, so as to attempt to award the lot for which a written bid was submitted at the lowest possible Hammer Price.
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I specifically accept and approve, also pursuant to Articles 1341 and 1342 of the Italian Civil Code, the following clauses of the General Terms Conditions of Sale published in the auction catalogue of Il Ponte: 1.3 (exclusion of liability for errors or omissions); 1.7(exclusion of liability for acts or omissions); 1.8 (exclusion of liability for faults or defects) 1.9 (limitation of liability); 2.8(bank references and deposit); 5.5and 5.6(exclusion of liability for bids submitted by telephone); 7.3 ) imperative time limit, immediate termination clause, penalty); 8.3 (consequences of failure to collect the lot); 9.1 (transfer of risk); 9.2 (limits to damage compensation); 9.3 (limitation of liability); 10.1 (consequences in the case of a counterfeit); 10.3 (limits to refunds in the case of counterfeiting); 11.1(exclusion of liability for matters related to export and declaration of cultural interest); 11.3(exclusion of liability for free circulation related procedures and documents); 11.4 (validity of the adjudication); 13.1(exclusion of liability for protected species related matters); 16 (Jurisdiction and applicable law); II-4(exclusion of liability for online offers).
Pursuant to and for the effects of art. 13 of the G.D.P.R., EU Regulation 679/16, the undersigned declares that he/she has received adequate information regarding the data provided that is necessary and indispensable for the correct execution of the contractual agreement, its duration, the handling of the data, the indications of Il Ponte, where applicable the manager of the handling, of the D.P.O., as well as of the concrete modalities allowing me to exercise my rights as specified by the law in question. I also declare to have full knowledge of the information note specified and printed ,on the website http://www.ponteonline.com/, in the section G.D.P.R.
For the purposes and effects of the processing of personal data for the further purpose of sending advertising and / or information initiatives, by email or equivalent means, related exclusively to auctions and / or initiatives organized by Il Ponte
I don’t consent
□ acconsento □ non acconsento coscientemente il Titolare al trattamento in discorso.
In my full conscience to the processing of the data
签名 日期
□
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本人
CRIVELLI Via Pontaccio, 12, 20121 Milano info@ponteonline.com www.ponteonline.com 16882 C.C.I.A.A. Como 193199
□ 同意 □ 不同意
Firma Data
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Il Ponte Casa d'aste S.r.l. nonostante le ricerche effettuate non è stato in grado di rintracciare alcuni degli aventi diritto delle immagini riprodotte. Si dichiara, pertanto, disponibile ad assolvere ai suoi obblighi.
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