ANFIONE e ZETO
collana di architettura
angelo torricelli architettura in capitanata opere e progetti / works and projects 1997-2012
a cura di / edited by chiara baglione
ILPOLIGRAFO
ANFIONE e ZETO collana di architettura diretta da Margherita Petranzan 3
angelo torricelli architettura in capitanata opere e progetti / works and projects 1997-2012 a cura di / edited by chiara baglione
ilpoligrafo
cura editoriale / edited by Chiara Baglione testi di / writings by Chiara Baglione Federico Bucci Luisa Ferro Margherita Petranzan Sara Protasoni Sara Riboldi Angelo Torricelli coordinamento redazionale / editorial coordination Sara Riboldi redazione immagini e impaginazione / photo editing and layout Edoardo Bernasconi, Beatrice Caroti, Giovanni Comi fotografie di / photos by Marco Introini, Stefano Topuntoli traduzioni / translations Michael Levy
progetto grafico e revisione editoriale / graphic design and copy-editing Il Poligrafo casa editrice Laura Rigon copyright Š dicembre 2014 Il Poligrafo casa editrice 35121 Padova piazza Eremitani - via Cassan, 34 tel. 049 8360887 - fax 049 8360864 e-mail casaeditrice@poligrafo.it www.poligrafo.it ISBN 978-88-7115-877-8
indice / index
11 il luogo dell’architettura e l’architettura del luogo the place of architecture and the architecture of place margherita petranzan 17 riscrivere la città con le architetture rewriting the city through architecture chiara baglione 39 costruire paesaggi fra terra e cielo constructing landscapes between earth and sky sara protasoni 61 la precisione dei luoghi / the precision of places luisa ferro
opere e progetti 1997-2012 / works and projects
87 cerignola, forma urbis / forma agri angelo torricelli 95
plesso scolastico di villa ducale e alloggi di edilizia sovvenzionata in via foggia a cerignola the villa ducale school complex and subsidised housing in via foggia in cerignola
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nuovi edifici residenziali e servizi per il quartiere “san samuele” e per il peep “nord ovest” a cerignola new residential buildings and services for the “san samuele” quarter and for the “nord ovest” peep quarter in cerignola
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centro di quartiere e palazzo del volontariato a cerignola community center and volunteer association building in cerignola
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piazza del duomo e piano delle fosse a cerignola piazza del duomo and piano delle fosse in cerignola
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spazi ed edifici pubblici nel quartiere “ridolfi” a cerignola public spaces and buildings in the “ridolfi” quarter in cerignola
161 distretto telematico e centro intermodale ad ascoli satriano IT center and goods sorting hub in ascoli satriano 171
nuova scuola a monteleone di puglia / new school in monteleone di puglia
85 invenzione, costruzione, carattere / invention, construction, character 1 sara riboldi 203 in alternativa, l’architettura / architecture as the alternative angelo torricelli 225 antiche forme, nuove costruzioni / ancient forms, new constructions federico bucci 231
biografia di angelo torricelli / biography of angelo torricelli
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bibliografia / bibliography
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regesto delle opere pubblicate nel volume chronological list of the published works
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autori / authors
angelo torricelli architettura in capitanata
riscrivere la città con le architetture rewriting the city through architecture chiara baglione
«Quello della città è un tema decisivo, ma si configura come terreno di confronto credibile e praticabile solo quando si escludano nozioni generiche e, per contro, si entri nel merito di specifiche città, di paesaggi intesi come individui». Così scrive Angelo Torricelli nel saggio In alternativa, l’architettura pubblicato in questo volume. In verità, non sono molto frequenti i casi in cui a un progettista è data l’opportunità di operare, alle diverse scale e con continuità, su un centro urbano o su un territorio più vasto, con il quale riesce a mantenere negli anni un rapporto privilegiato. Ma l’esame dei risultati di tale impegno non può prescindere dalla valutazione del ruolo giocato dalla committenza pubblica e privata. Se confrontiamo, ad esempio, il lavoro di Torricelli in Capitanata, e in particolare a Cerignola, con un’esperienza, per certi versi analoga, come quella di Luigi Snozzi, “architetto condotto” di Monte Carasso in Svizzera1, emerge quanto siano determinanti – al di là delle capacità, della tenacia e del talento dell’architetto – la continuità e la lungimiranza del potere politico, oltre alla correttezza della pratica amministrativa e alla “semplicità” e all’efficacia delle regole. Occorre tenere conto di queste considerazioni, per quanto sullo sfondo, allorché ci si appresta ad analizzare il rapporto di Torricelli con la Capitanata, che prende avvio nel 1995, quando il sindaco di Cerignola si rivolge al Dipartimento di Progettazione dell’architettura del Politecnico di Milano per lo studio del piano regolatore della cittadina pugliese. Il piano redatto da Torricelli con la consulenza di Antonio Monestiroli, Vincenzo Donato e Mario Ardita, adottato nel 1999 dal Consiglio comunale e approvato nel 2004 dalla Regione, si configura come un “piano per progetti” che mira a ridare identità alla città a partire dal riconoscimento dei suoi caratteri storici e della sua stretta relazione con il territorio agricolo circostante2. Altre occasioni seguiranno – come il concorso per il Centro di quartiere e Palazzo del volontariato, svoltosi nel 2004, e quello per la piazza del Duomo, vinto dal gruppo guidato da Torricelli nel 2009 – consentendo all’architetto milanese, al quale erano stati nel frattempo affidati anche alcuni incarichi diretti, di mettere a punto nel corso degli anni progetti che si inseriscono nella visione complessiva della città definita dal piano regolatore. Questi prevedono, di volta in volta, una serie di interventi connessi tra loro: la riconfigurazione degli spazi pubblici, il disegno del suolo e del verde, il recupero e la rifunzionalizzazione di edifici esistenti, l’“innesto” di nuove parti che precisano o modificano la logica dei luoghi. Cerignola diventa così per Torricelli il campo ideale su cui può applicare in modo sistematico e sottoporre alla prova dei fatti uno studio sull’“architettura della città” sviluppato nel corso di molti anni – con un intreccio stretto e produttivo tra teoria e pratica, didattica e ricerca – lavoro le cui radici vanno individuate innanzitutto nell’ambiente della sua formazione. 17
Relazioni pericolose, Mostra “Città analoghe”, Festival dell’Architettura 1 a Parma, 2004 (con C. Torricelli) Relazioni pericolose, Exhibition for “Città analoghe”, Festival dell’Architettura 1 in Parma, 2004 (with C. Torricelli)
Centro di quartiere e Palazzo del volontariato a Cerignola, 2004-2011 Community centre and Volunteer association building in Cerignola, 2004-2011
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Va ricordato, a questo proposito, che Angelo Torricelli si laurea nel 1969 presso il Politecnico di Milano, relatore Guido Canella – con il quale collaborerà in seguito per circa un anno – con una tesi a scala urbana sull’Università della Calabria3. Presieduta da Paolo Portoghesi, la facoltà di Milano vive in quegli anni una fase di profonda trasformazione, esito delle contestazioni studentesche degli anni Sessanta, che se da un lato segnano una crisi dell’istituzione, dall’altro sono portatrici di vivaci istanze culturali volte alla definizione di un nuovo modello didattico4. Sono gli anni in cui molti docenti della facoltà si impegnano a mettere a punto un approccio ai temi della progettazione incentrato sullo studio dei rapporti tra morfologia urbana e tipologia edilizia, tra architettura e forma della città, che si affermerà come uno degli aspetti caratterizzanti della cosiddetta “scuola di Milano”. Ma sono anche gli anni in cui si sviluppa quell’interesse per l’“architettura razionale” che troverà nella celebre Triennale del 19735 un momento catalizzante. Tale interesse, d’altra parte, si andava affermando anche in ambiti culturali distanti da quello che darà vita alla “Tendenza”. È utile ricordare, ad esempio, che nel 1968 era apparso il numero monografico di «L’Architettura. Cronache e storia» interamente dedicato a Giuseppe Terragni, seguito l’anno successivo da un numero della stessa rivista che raccoglieva gli atti del convegno sull’architetto comasco tenutosi nel 1968. I due quaderni si possono leggere come una vera e propria “riscoperta” del maestro razionalista da parte di Bruno Zevi6, riscoperta che ha probabilmente esercitato in quel periodo una notevole influenza sui giovani architetti. Pur partecipando al dibattito che si svolge nella scuola di Milano, Torricelli si avvia, dopo la laurea, lungo il sentiero di una personale ricerca, sotto la spinta di una sorta di insoddisfazione nei confronti di troppo automatiche corrispondenze tra analisi urbana e progetto, oltre che dell’esigenza di prendere le distanze, da un lato, dagli studi basati soprattutto sui “sistemi funzionali” e dal «linguaggio provocatoriamente “sporco” [...] fatto di disarmonici assemblaggi» di Canella – secondo la lettura datane da Manfredo Tafuri7 –, dall’altro, da interpretazioni essenzialmente ideologiche dell’analisi tipo-morfologica caratterizzanti alcuni progetti prodotti nell’ambito della Tendenza. In questa ricerca di una personale interpretazione del rapporto tra architettura e città e di una declinazione della lezione del razionalismo italiano capace di fare i conti con le differenti condizioni fisiche dei luoghi, un’esperienza formativa – che si riallaccia, da un lato, allo studio per l’Università della Calabria e, dall’altro, al successivo impegno in Capitanata – è costituita, negli anni Settanta, dal lavoro di consulenza per i comuni della Val Trompia, nell’ambito del quale Torricelli elabora i progetti per le scuole di Lumezzane e di Marcheno8. Un’altra tappa importante in questo percorso è rappresentata dall’incarico d’insegnamento, svolto tra il 1989 e il 1992, alla facoltà di Architettura di Palermo presieduta da Pasquale Culotta, occasione che gli consente un utile confronto non solo con gli architetti siciliani, ma anche con il romano Francesco Cellini, che insegna a Palermo dal 1987 al 1994. L’incontro con l’affascinante stratificazione storica della città di Palermo, osservata con lo sguardo attento e curioso del “forestiero”, si rivela molto fruttuoso. Così Torricelli ricorda quell’esperienza: La formazione milanese, il fatto di essere progettista e insegnante abituato a non disgiungere il “saper fare” dalla ricerca e dal confronto delle possibilità dell’architettura verificate e radicate nel rapporto con la storia e negli studi urbani, imponevano una sorta di imperativo morale: quello cioè di formarsi una interpretazione della città, alla quale poter riferire la scelta di un luogo e di un tema per l’applicazione progettuale su cui impegnare gli allievi del corso.9
Dalla riscoperta della condizione del distrutto Castello a mare di Palermo prende avvio così un «percorso conoscitivo simile a quello dello “scavo archeologico” finalizzato a scoprire e riscrivere la città con le architetture / rewriting the city through architecture
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Scuola media con biblioteca civica e palestra a Lumezzane (BS), 1972-1979 (con A. Locatelli e P. Salmoiraghi) (foto di Alessandro Carlotto) Secondary school with civic library and gymnasium in Lumezzane (BS), 1972-1979 (with A. Locatelli and P. Salmoiraghi) (photo by Alessandro Carlotto)
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riscrivere la cittĂ con le architetture / rewriting the city through architecture
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Concorso internazionale di progettazione “Darsena” a Milano, 2004 (con G. Cislaghi, V. Donato, M. Prusicki) International design competition “Darsena” in Milan, 2004 (with G. Cislaghi, V. Donato, M. Prusicki)
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riscrivere la cittĂ con le architetture / rewriting the city through architecture
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Il progetto nel suo inquadramento urbano Location of the project in the urban context
plesso scolastico di villa ducale e alloggi di edilizia sovvenzionata in via foggia a cerignola the villa ducale school complex and subsidised housing in via foggia in cerignola
L’ambito del progetto consiste in una vasta area di proprietà comunale delimitata da via Napoli, via Foggia, via Tomba dei Galli, viale di Ponente. In questo perimetro sono compresi diversi edifici esistenti: la scuola media “Don Giovanni Bosco” e la ex-scuola elementare “Cesare Battisti”, costruite negli anni Cinquanta; la palestra “ex-Gil” degli anni Trenta; inoltre alcuni vecchi edifici comunali per alloggi, in avanzato stato di degrado. L’area ha forma trapezoidale e andamento altimetrico digradante verso nord, con un dislivello complessivo di circa tre metri e mezzo tra via Napoli e via Tomba dei Galli, sulla quale si aprono gli attuali accessi alla scuola media. L’intervento richiesto dall’amministrazione comunale consiste nella riqualificazione dell’intero comparto, inserendo un nuovo edificio, risanando la palestra e ampliando la scuola media. Il progetto si è realizzato in tempi diversi con la costruzione di un nuovo edificio per alloggi lungo via Foggia, il recupero della palestra, il restauro e l’ampliamento della scuola media, nonché la sistemazione delle aree esterne e degli ingressi agli edifici. Nell’insieme, il progetto ha portato alla realizzazione di uno spazio pubblico definito da una grande corte sulla quale affacciano la residenza e gli edifici scolastici. Essa viene resa accessibile pedonalmente da via Napoli attraverso uno scalone in pietra, da via Foggia con una gradonata, da via Tomba
dei Galli attraverso una piazzetta in pietra su cui si aprono gli ingressi pedonali a raso e quelli per gli automezzi. La scuola media ha sede in un edificio articolato con pianta a “L”, su due piani fuori terra, in cui si trovano le aule, gli uffici, i servizi e gli spazi di distribuzione, oltre a un piano parzialmente interrato che ospita impianti e locali di servizio. Ad onta del cattivo stato di conservazione, il carattere dell’architettura, di alta qualità e dignità civile, ha sollecitato la scelta di optare per il recupero, attraverso un’opera di vero e proprio restauro e ampliamento in modo conforme all’identità dell’edificio originario. In tal modo, continuando nel tempo la fabbrica, la scuola viene dotata di nuovi spazi per le attività didattiche speciali e per quelle collettive, di nuovi servizi igienici e delle necessarie dotazioni di sicurezza; vengono inoltre ricondotti alla loro configurazione appropriata tutti gli spazi per le attività didattiche normali e per quelle collettive, come auditorium e biblioteca. Le opere eseguite per la sistemazione degli spazi aperti del plesso scolastico hanno consentito di realizzare un nuovo accesso da via Napoli e il rifacimento della passerella di ingresso alla palestra; l’abbattimento delle barriere architettoniche viene ottenuto introducendo un ascensore – per il collegamento tra il piano del campo da gioco e quello dei servizi – e ridisegnando il sistema delle scale interne. L’accesso alla palestra avviene, invece, dal 95
Planivolumetria generale Planimetric
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Planimetria generale Site plan
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piano terreno, dove è previsto un grande atrio che disimpegna i servizi di medicina scolastica, gli spogliatoi e i servizi igienici. Gli interventi di conservazione sono finalizzati alla salvaguardia delle murature d’ambito, sostituendo, dove necessario, le parti ammalorate con nuovi elementi analoghi; viene inoltre restaurata la struttura portante del tetto, costituita da capriate di tipo “Polonceau”. L’edificio, attualmente in disuso, della exscuola elementare viene ridestinato ad altre funzioni di interesse pubblico. Le facciate su via Napoli e via Foggia vengono restaurate rifacendo totalmente gli intonaci e riallineando e ridimensionando le finestrature. I fronti ad angolo verso la corte interna vengono dotati di un sistema di distribuzione orizzontale e verticale in sostituzione di quello attuale. Si tratta di un nuovo avvolgimento, contenuto entro un muro ad “L” di forte spessore, con due ordini di finestre, che rende possibile recuperare tutti gli ambienti interni, liberando l’edificio da superfetazioni e da destinazioni improprie. Il progetto consente una notevole flessibilità d’uso; gli ambienti interni si rendono atti ad accogliere attività molteplici, tra le quali, in particolare, quelle della biblioteca di quartiere, integrata con un centro di documentazione, con una ludoteca, un centro anziani e sedi di associazioni per il volontariato. La casa progettata per gli alloggi di edilizia sovvenzionata in via Foggia si sviluppa linearmente lungo la strada, ed è costituita da due piani fuori terra e da un piano parzialmente interrato in cui si trovano le cantine e i posti auto dei residenti. Il progetto sfrutta il dislivello del terreno prevedendo un percorso esterno all’edificio, che, mantenendo gli allineamenti attuali su via Foggia, arretra le facciate principali di due metri rispetto alla strada. Questo ballatoio, che si raccorda con l’esistente marciapiede di via Foggia, procede in piano – a fianco dello stesso marciapiede in pendenza – e termina con una scalinata esterna in prossimità dell’incrocio con via Tomba dei Galli. In tal 98
modo i piani fuori terra dell’edificio si elevano a partire dal livello più alto di via Foggia. Il percorso esterno è delimitato da una ringhiera in ferro a protezione del dislivello; nella pavimentazione, in pietra di Apricena, sono inseriti anche i grigliati per dare aerazione al piano seminterrato. Morfologicamente l’edificio è costituito da un basamento in blocchi di tufo a vista, che corrisponde al piano seminterrato e al piano rialzato; a tale basamento è sovrapposto il parallelepipedo allungato del primo piano, interamente intonacato. I vuoti delle logge sono scavati, al piano rialzato, nella facciata che prospetta sulla corte dell’area scolastica, e alternativamente, al primo piano, nella facciata che prospetta su via Foggia.
The site of this project is a vast area of council-owned property bounded by via Napoli, via Foggia, via Tomba dei Galli and viale di Ponente. The perimeter area includes a number of existing buildings: “Don Giovanni Bosco” middle school, the “Cesare Battisti” ex- primary school, built in the 1950’s; the “ex-Gil” gymnasium dating from the 1930’s; additionally some old council owned housing in a very run down state. The trapezoid site slopes towards the north, with an overall difference in level of some three and a half metres between via Napoli and via Tomba dei Galli, from where there is the current access to the middle school. The local council sought the refurbishment of the whole site, with the erection of a new housing block, restoration of the gym and finally restoration and enlargement of the middle school premises. The project was executed in different periods with the construction of a new housing block along via Foggia, the restoration of the gym, restoration and enlargement of the middle school, as well as arranging the outside areas and the entrance areas to the buildings. The development has created a new public space bordered by the housing and school buildings opere e progetti 1997-2012 / works and projects
facing onto a large courtyard. Pedestrian access is from via Napoli via steps, from via Foggia by means of a flight of steps, from via Tomba dei Galli via a small stone piazza with same level pedestrian and vehicular entrances leading off. The middle school is located in an L-shaped building on two floors above ground where the classrooms, offices, bathrooms and food and drink areas are situated, plus a partly submerged floor where the boilers and service areas are situated. Despite the bad state of conservation, the character of the architecture, which is of high quality and displays civic dignity, was the stimulus to a fully-fledged restoration and enlargement in a way to conform to the identity of the original building. With these aims building continued over time, the school gained new spaces for special teaching activities and collective activities, new bathrooms and the appropriate security systems: appropriate configuration was also given to the spaces for regular teaching activities and communal activities, as auditorium and library. The work carried out to create the open spaces of the school complex allowed for a new access from via Napoli and the refurbishment of the entrance passageway to the gym; the architectural barriers are overcome by the introduction of a lift linking the sports field level and the services level and redesigning the arrangement of the interior stairways. Access to the gym is from the ground floor from a large atrium off which are the medical facilities, the changing rooms and bathrooms. The conservation aspect aims to safeguard the enclosing masonry, replacing where necessary using compatible new elements; the load-bearing structure of the roof made up of “Polonceau” trusses is also restored. The currently abandoned ex- primary school building is to be used for other public uses. The via Napoli and via Foggia frontages are restored with total re-plastering, and realigning and re-sizing the windows. The corners protruding into the inner courtyard are given a horizontal and vertical distribution system to replace the current arrangement. It is a new “wrapping”, contained with a very thick L-shaped wall, with two opere e progetti 1997-2012 / works and projects
orders of window, enabling the recovery of all the internal spaces and freeing the building of inappropriate additions and uses. The project allows for considerable versatility of use: the inside rooms can accommodate a variety of activities, including in particular the local library with a documentation centre, a play room, a day care centre for the elderly and club rooms. The subsidised housing block in via Foggia flanks the road and consists of two floors above ground and a partly submerged floor where the cellars and residents’ parking spaces are located. The project takes advantage of the variation in ground level, creating a path round the outside the building which maintains the current alignment with via Foggia while setting back the main frontages two metres from the road. This walkway, linking up with the existing pavement on via Foggia, continues on the level – alongside the sloping pavement – and ends in an outside stairway close to the crossing with via Tomba dei Galli. In this way the floors above ground are raised above the highest level of via Foggia. The outside path is bounded by an iron railing protecting the difference in level; the paving is of Apricena stone into which are set the grills for air circulation on the semi-submerged level. Morphologically the building consists of a visible foundation in tufo blocks, at the level of the semi-submerged floor and mezzanine level; the extended parallipede of the first floor is set above this and is entirely plastered. At mezzanine level, the voids of the loggias are set into the facade fronting on the school courtyard, while on the first floor they are set into the frontage overlooking via Foggia.
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Prospetti e sezioni ambientali Elevations and sections
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Pianta e prospetti della scuola media “Don G. Bosco” Piante e prospetti della palestra “ex-Gil” e della ex-scuola elementare “C. Battisti” Plan and elevations of the “Don G. Bosco” middle school Plan and elevations of the “ex-Gil” gymnasium and of the “C. Battisti” ex-primary school
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a 28,00
ISBN 978-88-7115-877-8