Il Segno maggio 2009

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“ il Segno PICCOLO

Il Parco! mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

Anno VIII, n. 5 - Maggio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Credo che sia vera la profezia di Maria Valtorta: dopo duemila anni l’umanità arriva al bivio. Noi abbiamo tradito il cristianesimo. La chiesa è fatta dai poveri, quindi la vera speranza sono i poveri. Don Franco Monterubbianesi

Dal 1998 a oggi, ricostruiamo la vera storia dei confini dell’Ente

Proseguono gli attacchi al Parco Regionale. Da chi partono? E perchè? E’ora di venire allo scoperto. ALLE PAGINE 12 e 13

Giardino degli Ulivi, questione di metodo

di Andrea Sebastianelli Nella politica roccheggiana stà tenendo banco la vicenda del “Giardino degli Ulivi”, il più grande sacco edilizio di Rocca di Papa contro il quale nel 1997 un giovane Ponzo riuscì a sconfiggere il gruppo guidato da Enrico Fondi, e su cui in seguito (per un cambio di valutazione) il centrosinistra si divise in modo brusco. Ora quell’opera è in fase di realizzazione, concretizzando il vecchio progetto di Fondi. Prima di continuare voglio premettere che il sottoscritto non è contrario al “Giardino degli Ulivi”, perchè pensare di fermare oggi l’urbanizzazione in una zona ampiamente edificata (tra Rocca di Papa e Grottaferrata) è illusorio e neppure tanto ragionevole.

SEGUE A PAGINA 8

Viaggioa Funicolare, alcuni L’Aquila interrogativi... Protezione Civile Finalmente libera la stazione a valle

L’occupante abusivo starebbe per lasciare la piccola stazione, mentre il Sindaco annuncia per giugno la pubblicazione del bando. Ma intanto emergono alcune voci contrarie Onna dopo circa la riattivazione della La stazione il terremoto occupata storica funicolare. A pagina 17 A pagina 10

Gli “Screpanti” vicini a festeggiare i 90 anni!

Una storia iniziata nel 1919

Quando l’On. Enrico Ferri propose uno strano nome A pagina 19


ATTUALITA’ Un amico aquilano ci parla del progetto “verità” per L’Aquila

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Le notizie dal “paese reale” per capire il dramma vissuto di Giammaria De Gasperis La notte del 6 aprile 2009 ci ha portato via gli affetti, i ricordi, le case, l’arte, il nostro futuro e tutto ciò che costituiva la nostra quotidianità. I media oggi stanno tentando di portarci via una delle ultime cose a cui possiamo ancora appigliarci: la verità. La verità sulla situazione attuale nei luoghi terremotati. La verità sulle responsabilità del disastro che ci ha colpiti. La verità sulla ricostruzione dei luoghi che ci sono cari e sul futuro che ci aspetta. Le televisioni e larga parte della stampa ci dicono che va tutto bene, che la situazione è sotto controllo. Ci mostrano bambini che giocano spensierati nei campi (anzi, nel Campo... quello di Piazza d’Armi, il più attrezzato e confortevole, per quanto possibile). Ci dicono che presto i cittadini torneranno nelle loro case. Dimenticano però di raccontare

che la situazione negli altri campi è ben diversa, che alcune zone terremotate sono state raggiunte due settimane dopo il sisma, che i fondi destinati ai terremotati sono risibili, che i soldi stanziati saranno dilazionati in più di 20 anni, che il G8 a L’Aquila è logisticamente impraticabile e che comporta la perdita di milioni di euro già utilizzati in Sardegna, che il ponte sullo stretto di Messina sarà realizzato dalla stessa impresa che ha lavorato all’ospedale S.Salvatore crollato il 6 aprile. Dimenticano tante cose e forse è il caso di ricordargliele. “L’Aquila, il paese reale” nasce (da una costola della rivista fotografica “Rearviewmirror”) come mezzo di controinformazione (ma sarebbe meglio dire informazione). La nostra volontà è quella di creare una rete di persone (giornalisti, registi, fotografi, studenti, ecc.) che abbiano voglia di raccontare la ve-

Beneficio d ’ inventario

di Ettore Zanca

Lettera sul terremoto Egregio Sig. Sostituto Procuratore presso il Tribunale dell’Aquila Dr. Alfredo Rossini

Egregio Dottore, non la invidio per essere stato incaricato di occuparsi delle indagini sugli edifici crollati a causa del terremoto. La sua vita può davvero cambiare, ma questo dipende dalla sua coscienza. In tutta sincerità credo si stia infilando in un ginepraio, andare a verificare con che leggerezza e superficialità siano stati realizzati edifici crollati a causa del terremoto in Abruzzo, non deve essere piacevole. Specie se questo succede in più posti contemporaneamente, per colpa di pilastri fatti di cioccolato al latte, neanche fossimo in una favola di Andersen. Per questo Signor Sostituto Procuratore, Le chiedo un favore. Ci avviciniamo all’anniversario di morte di Giovanni Falcone, un uomo che ha rinunciato a una vita da persona normale, andando contro non solo la mafia, ma anche i suoi stessi colleghi, che lo accusavano di arrivismo, contro le isti-

rità con ogni mezzo a loro disposizione. C’è bisogno di un presidio costante nelle zone colpite dal sisma, per non dimenticare e soprattutto per informare. Tutti i movimenti delle persone aderenti al progetto saranno coordinate dalla “redazione” centrale in modo da coprire tutta la zona in maniera capillare. Tutto il materiale raccolto potrebbe essere pubblicato su un sito web e diffuso tramite la realizzazione di dvd o supporto cartaceo. Stiamo ricevendo la disponibilità di personaggi di rilievo nel mondo del giornalismo e della fotografia, di giovani registi e direttori della fotografia. Di studenti che si sentono in dovere di dare una mano. Abbiamo bisogno del vostro aiuto e delle vostre idee. Abbiamo bisogno di un movimento compatto e motivato. E’ attivo un indirizzo e-mail: laquila.paesereale@gmail.com.

tuzioni e che addirittura lo tacciavano di essere amico dei pentiti e di tenere i processi nei cassetti. Essere soli e rifiutati da tutti richiede autostima. Falcone fu il primo a dimostrare che la mafia andava giudicata tutta insieme, che tutto, anche il minimo atto criminoso era figlio di un’unica filiera, che arrivava a poteri politici. Smantellò una buona parte di cupola, arrivando a demolire la classe politica forte di Palermo. Lei, Signor Sostituto Procuratore, ha la stessa possibilità, dimostrare che siamo di fronte a una carneficina, figlia di una associazione a delinquere. Si sta cercando di dare la colpa al destino e al terremoto, perché sono gli unici colpevoli non imputabili. Siamo invece davanti a un vero e proprio reato perpetrato da gente che sapeva quello che faceva, un attentato che ha avuto come esplosivo degli edifici realizzati in carta di riso e come detonatore il sisma. Non crei tanti piccoli processi per reati colposi, come ha già dichiarato di voler fare, invece identifichi i poteri politici che hanno concesso con leggerezza appalti a ditte che hanno realizzato ospedali con tre anni di anzianità e caserme della guardia di finanza appena finite, sbriciolati come se fossero da demolire. Ho sentito molti pareri anche tecnici di gente del settore. Mi hanno detto che un tetto che crolla per intero dentro una casa non è saldato all’edificio, è solo appoggiato, come dire è più sicuro costruirlo coi mattoncini Lego. Cerchi bene i collegamenti, verifichi le somme erogate per la costruzione degli edifici e i materiali impiegati. Si muova come se stesse cercando di demolire lei il sistema, dopo che lui ha demolito

Il terremoto e... le tasse

il Segno - Maggio 2009

L’Aquila

Il Presidente del Consiglio, Berlusconi per i meno informati, ha dichiarato che, per la prima volta in Italia, dopo un terremoto, la ricostruzione si farà senza aumentare le tasse. I più informati perché le pagano entrambe, e noi siamo tra questi, sanno che le tasse si suddividono in dirette e indirette. Le prime sono quelle sui redditi, le seconde quelle sui consumi. Aumenterà l’accisa sui carburanti e il prezzo delle sigarette e forse di qualche altro bene o servizio, come ci hanno fatto sapere in questi giorni. Quindi la ricostruzione la pagheranno, come al solito, e non in proporzione al reddito personale, tutti indistintamente. La percentuale del sacrificio graverà naturalmente sui più poveri. Come al solito niente di nuovo all’orizzonte.

295 vite e minato gravemente migliaia di altre. Un esponente politico di primo piano, con un incarico di primo piano, ma con una coscienza da ammezzato, o da scantinato, rimanendo in tema di immobili, ha detto che non crede che ci sia stato dolo nel modus costruendi, ma è meglio indagare. Ha ragione, il dolo è un reato con sanzioni lievi, questa è strage, compiuta volontariamente e con l’aggravante dei futili motivi di arricchimento. Se c’è un colpevole tra chi ha costruito, non si fermi a lui, vada indietro. Se così farà Le predico una vita difficile, perché nessuno Le crederà e più andrà avanti più sarà solo, le resteranno la sua fiducia e il senso dello stato, anche se flebilmente percepito. Non le auguro ovviamente una vita come quella di Falcone, ma non sarà facile fare il gesto di sollevare il sudario pieno di sangue e guardare negli occhi il marcio che lo ha creato, sentendone anche il tanfo e le urla dei fantasmi ancora presenti tra le macerie. Se ci riuscirà, se porterà fino alla cassazione tutto un teorema fatto di esecutori e mandanti, Le auguro una vita serena subito dopo, piena di soddisfazioni professionali e umane, se non ci riuscirà, se ne vedrà comunque l’impegno. In ogni caso, per favore, non si butti in politica al primo spirar del vento. A suo diletto personale, mi permetto di consigliarLe la lettura, se ancora non fatto, de: “Vita di Giovanni Falcone” di Francesco La Licata, per capire che esistenza conducesse un magistrato diventato eroe postumo, sperando in sua sempiterna salute. Con deferenza.


ATTUALITA’ Si torna a parlare di Fabrizio Corona mentre l’Italia sembra disinteressarsi delle questioni più urgenti

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Spengiamo la tivù e usiamo il cervello

di Andrea Croce Quando ci si avvicina ad una poesia, a un testo di prosa, quando si ascolta un discorso, si rende necessario individuare il senso, cogliere il messaggio che l’autore ci ha voluto trasmettere: la storia non cambia quando a parlarci è la televisione. Ciò che in questo caso risulta difficoltoso, a volte impossibile, è proprio trovare un senso a quello che si vede e a quello che si sente. Non molte domeniche fa ero a cena a casa mia in compagnia di un po’ di amici. Tra una pizza e due risate abbiamo acceso la tv e, facendo zapping, ci siamo fermati su canale5: proprio in quel preciso istante iniziava la prima puntata del reality “La fattoria”: un gruppo di VIP (!?) chiusi in una casa di campagna, lontana da agi e vita “normale”, costretti a svolgere lavori umili e sporchi per poter mangiare qualcosa, ossia quello che facciamo noi gente del popolo ogni giorno per tutta la vita. Tra tutti il protagonista di spicco era Fabrizio Corona, l’agente di fotografi coinvolto nello scandalo “Vallettopoli 3”, arrivato con volo privato, presentato dopo gli altri concorrenti a sorpresa, destinato a vivere nella “Casa Turchesa”, villetta stile moderno, piena di comfort, aria condizionata e quant’altro. Ciò che mi ha scandalizzato è stata la motivazione di una tale scelta: il povero Corona, afflitto da ingiuste vicissitudini giudiziarie, in vista del processo di giugno aveva bisogno di riposo e non solo: facendo infatti parte della Casta, quale membro di diritto insieme a Marina Ripa di Meana e un’altra sconosciuta, non poteva che avere un maggior-

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domo, un disperato che ha dovuto in diretta giurare fedeltà ai suoi tre padroni e, udite udite, baciare il piede nudo dell’indagato. Quale senso attribuire a questo episodio? Di certo il messaggio che arriva non è dei migliori: Italiani delinquete e se il vostro reato avrà come cassa di risonanza il tubo catodico e qualcuno tra vip e politici come protagonisti, tranquilli, niente carcere, a voi penserà la televisione, all inclusive. Oppure ancora abbiamo posti da parlamentari, con tanto di immunità durante il mandato, mentre una volta finita la legislatura non prendetevi pena: nel frattempo il Presidente del Consiglio, che di processi sulle spalle ne ha tanti, qualcosa si inventerà per salvarvi. Per fortuna che non c’è solo questo in televisione. Venerdì primo Maggio, ad esempio su la7, guardavo Tetris, talk show condotto da Luca Telese: il tema della puntata erano le candidature “facili”e come ospiti c’erano l’ex Ministro della Salute Livia Turco, il giornalista Marco Travaglio, le Europarlamentari Elisabetta Gardini (Pdl) e Monica Frassoni (Sinistra e Libertà), il leghista Borghezio e la trombata (politicamente) Daniela Santanchè. Di cose se ne son dette: ovvio il riferimento alle dichiarazioni della First Lady Veronica Lario sulle candidature del marito, definite da lei stessa “ciarpame di strada” e accompagnate dalle dichiarazioni secondo cui lei e i suoi figli non sono “complici ma vittime di questo sistema” messo in piedi da Silvio; scontato anche il dibattito sulla legge elettorale, il Porcellum dell’attuale Ministro Calderoli. Mi sono trovato d’accordo con chi, du-

dal 1946

Se deciderete di poggiare la Vostra “Lista di Nozze” presso di noi, saremo felici di aggiungere un nostro prezioso regalo ai tanti e magnifici che riceverete nel giorno più bello della Vostra vita!!!

Fabrizio Corona

Le 2 facce della tv

Marco Travaglio

rante la trasmissione, ha messo in luce il fatto che ormai le nomine dei candidati alle elezioni sono diventate casting, in cui le parole chiave sono fashion e glamour, che l’impegno politico non è più rappresentanza ma rappresentazione. D’accordo con Travaglio secondo cui “la tragedia ormai è che non c’è più stacco tra Vallettopoli e politica”. Proprio per questo eccolo di nuovo come ospite: Fabrizio Corona, che esordisce affermando che dei buoni politici non possono non conoscerlo, perché lui è una faccia (quella corrotta e brutta) dell’Italia, scatenando le ire della Turco la quale da professionista del mestiere non ci è stata, e ha fatto presente che fare politica vuol dire conoscere operai, precari, ospedali e disoccupati. Certo non ha torto la Livia, ma come fare a non conoscere il bel Fabrizio, acclamato da gente nelle discoteche, presunto ricattatore di personaggi più o meno famosi, le cui vicende giudiziarie hanno pervaso giornali e programmi, fidanzato di Belen Rodriguez, e potenziale compilatore di liste elettorali (visto che nessuno meglio di lui conosce letterine, showgirl e valletti)? Come pretendere che un rappresentante del popolo possa svolgere il suo ruolo senza che sappia di costui? E infatti proprio secondo lui è inammissibile. Siamo proprio arrivati alla frutta e quello di cui ho paura è che mancano ancora caffè e ammazzacaffè.

Liste di Nozze

con le migliori marche: senza obbligo d’acquisto

complementi d’arredo... e non solo!

P i a z z a D u o m o , 7- 1 2 - R o c c a d i Pa pa - Te l . 0 6 - 9 4 7 4 9 0 6 8 - C h i u s o i l l u n e d ì


Hanno detto

“A causa dei circa 88 mila posti in meno, dall’anno prossimo non sappiamo se potremo garantire il tempo pieno alle classi che lo richiederanno”. Rosa Calitri (insegnante) “Ci saremmo dovuti muovere con decisione e in massa da molto tempo”. Antonio di Paola (insegnante)

“L’obiettivo è mantenere alta l’attenzione su questi temi per arrivare ad un referendum e all’abrogazione della legge”. Valentina Trinca (Ass.re Politiche Sociali Rocca di Papa)

Dichiarazioni tratte dall’ articolo di Michela Emili apparso su “Cinquegiorni” dell’8 maggio 2009, p. 10.

ATTUALITA’

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“Vogliono rubare il futuro ai nostri figli. Fermiamoli” Il Comitato Genitori a sostegno della scuola pubblica

di Tiziana Crisci* Il 6 maggio scorso nell’Aula Consiliare del Comune di Rocca di Papa c’è stata l’assemblea organizzata dal “Comitato Genitori Scuola Rocca di Papa” e da un gruppo di docenti del nostro Istituto Comprensivo. Altri momenti erano già stati organizzati dal Comitato sul grande cambiamento che la Scuola Pubblica stà subendo, prima con un decreto a sorpresa poi con la legge. C’è stata sempre una scarsa partecipazione, e allora io mi chiedo che cosa deve accadere per spingere le persone a partecipare, a prendere coscienza e non voler subire. I figli sono il nostro bene più grande, è nostro compito proteggerli e far valere i loro diritti, ma se non riusciamo più ad alzare la testa anche quando li stanno violando rubandogli il

Corteo anti-Gelmini e, in alto, la Ministra “mani di forbice”

futuro allora vuol dire che quel disegno, fatto per renderci solo spettatori e automi in una società dove l’informazione è corrotta, è veramente riuscito. Il decreto Gelmini è il più grande attacco alla Scuola Pubblica mai ipotizzato, fatto

La vicenda del termovalorizzatore di Albano non si spegne

Guidoni: “Sull’impianto per i rifiuti non tutto è stato chiarito”

di Marcello Morrone La vicenda della realizzazione del termovalorizzatore di Albano continua far discutere. L’europarlamentare uscente, Umberto Guidoni, noto anche per essere stato il primo astronauta italiano (foto a lato), ha infatti intenzione di “chiedere chiarimenti non solo per quanto riguarda l’iter autorizzativo ma anche sul reale impatto che tale mega-impianto avrà sull’intero territorio castellano”. Ricordiamo che molti Sindaci dei Castelli Romani, come ha dimostrato uno degli ultimi numeri de “Il Caffè”, al di là delle annunciazioni, non si sono opposti al termovalorizzatore ma anzi hanno chiesto espressamente la sua entrata in funzione (compreso quello di Rocca di Papa che invece dovrebbe essere maggiormente sensibile sui temi dell’inquinamento e del rispetto dell’ambiente vista la situazione delle antenne radio-tv di Monte Cavo). Quindi, l’ultima speranza per i cittadini di Albano e dintorni e per il Comitato nato contro l’impianto che dovrebbe bruciare i rifiuti di mezza Italia, sarà proprio legata all’impatto che questa vicenda potrà avere in ambito so-

vranazionale grazie all’attenzione dimostrata dall’On. Guidoni. La speranza è quella di riuscire a ritardare almeno l’avvio dei lavori di costruzione, avvicinandosi il più possibile all’appuntamento elettorale per il rinnovo del Umberto Guidoni Consiglio Regionale del Lazio, previsto il prossimo anno. E allora sarà interessante capire quali forze politiche diranno “sì” al termovalorizzatore in piena campagna elettorale. Speriamo che l’astronauta Guidoni, candidato europeo di Sinistra e Libertà, possa riuscire in questo miracolo!

non per riformare ma per tagliare la spesa pubblica nella scuola. Non siamo immuni da tutto ciò, anche il nostro Istituto ne sarà colpito… anche tuo figlio ne pagherà le conseguenze! *Vice-Presidente del Comitato Genitori

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mensile indipendente di attualità, informazione e cultura dell’Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli” Registrazione Tribunale Velletri n. 5/02 R.S. del 19 Febbraio 2002 DIREZIONE Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa DIRETTORE RESPONSABILE Giuseppe Caldarelli DIRETTORE Andrea Sebastianelli REDAZIONE Noemi Bevilacqua, Piero Botti, Silvio Cajonello, Federica Capogna, Gaetano Casilli, Riccardo Ciotti, Ilaria D’Alessandro, Daniela Di Rosa, Piero Fondi, Paola Gatta, Sandro Guidi, Noga, Marco Rapo, Sergio Rasetti, Annarita Rossi, Andrea Selli, Giulia Serafini, Luigi Serafini, Sandro Tabellione, Flavia Vitali, Ettore Zanca, il-sognatore.blogspot.com ILLUSTRAZIONI Franco Carfagna, Ermanno Gatta

ilpiccolosegno@tiscali.it

Manoscritti e foto anche se non pubblicati non si restituiscono. Articoli, opinioni e giudizi, impegnano solo l’autore.

Stampato in proprio


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PAGINA APERTA

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“Qua tocca ritrovacce un’ideale pe’ campà”

Silvio e Veronica... ma parliamo dei problemi reali!

Ore, giorni, settimane a parlare delle vicende “private” di Berlusconi. E i sondaggi indicano che gli italiani lo “ammirano” alla grande. Un uomo che “si è fatto da solo” e poi si è impegnato a “fare l’Italia” così come ha fatto le sue aziende. Un popolo di calvi pronti al trapianto di capelli che assicura un immediato successo, che ammira lo spirito goliardico espresso con puntualità, in Italia a all’estero. Un popolo alla ricerca di una raccomandazione per figlie o nipoti che aspirano a fare le veline o qualunque altra cosa nel mondo dello spettacolo; così come ha inculcato a tutti la televisione e la stampa patinata, coltivata da Lui alla grande da almeno 20 anni, in questo nostro paese. Tanti i giovani che lo ammirano, che lo vogliono ascoltare proprio sotto il “pulpito” come ha dichiarato una ragazza che lo ha seguito attentamente al battesimo de il Partito delle Libertà. E quella che si fa chiamare “Sinistra” gli tiene corda accettando il suo terreno di gioco! Ho sentito un giovane dire che l’opposizione, invece di abboccare al suo amo, doveva dirgli: “A Bello! De Veronica, de chi te chiama papi, de barzellette, de quanto te piaceno le belle donne attorno, a noi, non ce ne frega proprio niente. Discutemo invece de elezzioni europee, de referendum, de la gestione der dopo te-

remoto, de li ventilati ritardi de la ricostruzione dovuti alla magistratura e no

de quelli causati da li G8 che un luminare ha deciso de fa tra le rovine, de come aiutà davero li disoccupati pe la crisi economica che pare sparita all’improviso, de ‘e leggi che stai a approvà co sta maggioranza burgara che t’ha dato er popolo itaiano, che, dopo essese scordato de quanto è costata la democrazzia adesso core e’ rischio de fassela sfilà da sotto er naso, mentre penza: -da un lato a nun pagà le tasse e rispettà le leggi, dall’artro firma le cambiali pe fa fa i book ai fii, doppo aveie messo in testa de annà a fa carriera in televisione, oppure, proprio se ie dice male, a fa li deputati co un corso accelerato de tre giorni tenuto da Brunetta, La Russa e compagnia. Avemo capito. Qua tocca ritrovacce un’ideale e nun ciavemo arternativa, se non quella de ritornà a fa li comunisti e de indicà una via itaiana ar socialismo”. il-sognatore.blogspot.com

di Annarita Rossi Elefanti che in branco con i loro piccoli per giorni e giorni si spostano per migliaia di chilometri in cerca d’acqua. Alcuni di loro saranno più fortunati e riusciranno nell’estenuante impresa a raggiungere una pozza per abbeverarsi. Altre specie animali che lottano per la sopravvivenza da un polo all’altro della Terra, migrano e si riproducono nell’avvicendarsi delle stagioni aride e torride come pure freddissime e ostili, sempre seguendo quel loro straordinario istinto che li contraddistingue. Scene emozionanti che il film “Earth”, nelle sale italiane in questi giorni, non può non trasmettere. Ma tra le storie di diverse specie animali narrate in questo bellissimo documentario, la triste vicenda di un orso polare è quella che di più ci dovrebbe far riflettere. Il protagonista, un esemplare di maschio adulto, si ritrova nel circolo polare artico senza più una piattaforma di ghiaccio

sulla quale poter sopravvivere e laddove poter cacciare le foche in quanto, l’aumento ormai inarrestabile del surriscaldamento globale gli fa sciogliere il ghiaccio sotto le zampe costringendolo a nuotare nel mare gelato sino allo stremo delle sue forze per trovare un lembo di terra ferma, quale, una volta raggiunto, lo trova ricoperto da una colonia di enormi trichechi. Affamato e disperato, rischiando, tenta di sfamarsi con uno di loro ma fallisce venendo ferito mortalmente dalle zanne di un adulto che voleva proteggere il suo cucciolo. Per l’orso purtroppo a questo punto non ci sono più speranze e così si accascia esanime accanto ai trichechi. Credo che questo film/documentario andrebbe visto proprio per il messaggio che vuole lanciare: il pianeta ed alcune delle sue crea-

ture ci stanno chiedendo aiuto, quindi, ascoltiamoli! Ascoltiamoli emettendo meno gas serra, non inquinando ciò che ci circonda con ogni genere di rifiuti, non disboscando indiscriminatamente le foreste, le quali hanno un loro preciso compito nel ciclo biologico su questa Terra ed invece rispettiamo la natura, la quale sa essere generosa e meravigliosa quando non viene deturpata, ricordandoci che, dopotutto, in questo pianeta ci viviamo pur sempre anche noi.

Il Pianeta e alcune sue creature ci chiedono aiuto... ascoltiamoli!


PAGINA APERTA Intervista a Sergio Staino, candidato “strano” di Sinistra e Libertà Buoni e

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“Solo una forza di sinistra può Cattivi aiutare il Pd a cambiare strada” p e n s i e r i n i

di Andrea Sebastianelli La candidatura nelle file di Sinistra e Libertà di Sergio Staino, il famoso vignettista de L’Unità, inventore di “Bobo”, il personaggio che interpreta un padre che cerca di capire (e spiegare alla figlia) le continue trasformazioni della sinistra italiana, continua a creare nuove polemiche, soprattutto in casa Pd, essendo Staino iscritto a questo partito. A lui abbiamo rivolto alcune domande per comprendere la sua scelta. Come stai vivendo queste prime ore da candidato di Sinistra e Libertà? “In modo contraddittorio, come sempre. Da una parte sono contento di poter contribuire al successo di una lista che raccoglie partiti politici a me molto vicini e che considero di importanza fondamentale nel panorama politico italiano. Dall’altra con un po’ di tristezza per le reazioni inaspettate da parte dei miei compagni del Pd”. La tua candidatura sembra voler lanciare un messaggio agli elettori del Pd che non andranno a votare o che voteranno per Di Pietro. Di che messaggio si tratta? “Io non chiedo assolutamente ai tanti che hanno deciso di votare Pd di cambiare idea e votare la lista di Sinistra e Libertà, io voglio parlare a quelli, che non saranno pochi, che hanno deciso di non votare Pd a questa tornata elettorale, perchè delusi dalle ultime vicende che hanno caratterizzato questo

partito, in particolare dall’evidente caduta di tensione sui temi riguardanti la laicità dello Stato. A tutti questi che vogliono mandare un segnale di disagio ai vertici del Pd io vorrei dire: “non sprecate il vostro voto rifugiandovi nell’assenteismo o spostandovi su una forza sì di opposizione, come l’IdV, che però non ha nessuna matrice legata alla nostra storia di sinistra. Spostatevi invece su un raggruppamento che un domani potrà essere interlocutore valido ed utile con un rinnovato Pd”. Per questo ho l’impressione di stare facendo un lavoro che in prospettiva sarà utile al centrosinistra nella sua complessità”. Cos’è che vuoi contribuire a cambiare nel Pd con la tua candidatura? “Vorrei aiutarlo a ritrovare le ragioni iniziali della sua fondazione, un incontro da formazioni di origine diversa, cattolica e marxista, fondato sul patto di tener fuori dalla porta le personali credenze religiose e ideologie politiche. Non è avvenuto, e una larga parte, la componente cattolica, ha innescato problemi di ordine religioso minando la laicità del partito stesso. Mentre contemporaneamente, in nome dell’unità del partito, anche la

SAMPIETRINI E LOOK

In Piazza della Repubblica le strisce pedonali sono state fatte con i sampietrini bianchi, ottima cosa. Perché quando si fanno le riparazioni del manto stradale, in quel punto non si rimettono i sampietrini bianchi ma si riempiono quegli spazi con il catrame? Paura di conservare al meglio il look del paese? STRISCE BLU AI CAMPI?

componente laica del Pd ripiegava troppo spesso su posizioni subalterne al Vaticano”. Hai dichiarato che vuoi aiutare Sinistra e Libertà a raggiungere il 4%... “Il problema della frammentazione dei raggruppamenti politici è reale ed è una maledizione che la sinistra si porta dietro da sempre. Piuttosto che chiedere la rappresentatività per i piccoli gruppi, bisogna impegnarsi di più per trovare punti di unità, crescere e conquistarsi il diritto di esistenza e di parola. Sono con Sinistra e Libertà perchè ho colto un forte sentimento di unità laica che getta un seme per superare l’unione dettata dalle contingenze dello sbarramento e trasformarla in una futura entità unitaria. Almeno questo è l’augurio che faccio con la mia candidatura”.

Ecco che cosa scriveva nel 1840 De Tocqueville

«Può accadere che un gusto eccessivo per i beni materiali porti gli uomini a mettersi nelle mani del primo padrone che si presenti loro. In effetti, nella vita di ogni popolo democratico, vi è un passaggio assai pericoloso. Quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa più rapidamente della civiltà e dell’abitudine alla libertà, arriva un momento in cui gli uomini si lasciano trascinare e quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare. Preoccupàti solo di fare fortuna, non riescono a cogliere lo stretto legame che unisce il benessere di ciascuno alla prosperità di tutti. In casi del genere, non sarà neanche necessario strappare loro i diritti di cui godono: saranno loro stessi a privarsene volentieri... Se un individuo abile e ambizioso riesce a impadronirsi del potere in un simile momento critico, troverà la strada aperta a qualsivoglia sopruso. Basterà che si preoccupi per un po’ di curare gli in-

teressi materiali e nessuno lo chiamerà a rispondere del resto. Che garantisca l’ordine anzitutto! Una nazione che chieda al suo governo il solo mantenimento dell’ordine è già schiava in fondo al cuore, schiava del suo benessere e da un momento all’altro può presentarsi l’uomo destinato ad asservirla. Non è raro allora vedere sulla vasta scena del mondo delle moltitudini rappresentate da pochi uomini che parlano in nome di una folla assente o disattenta, che agiscono in mezzo all’universale immobilità disponendo a capriccio di ogni cosa: cambiando leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi; tanto che non si può fare a meno di rimanere stupefatti nel vedere in che mani indegne e deboli possa cadere un grande popolo». Tratto da “De la démocratie en Amerique” di Alexis De Tocqueville - 1840 Vi ricorda qualcosa e qualcuno?

Molti si chiedono se anche ai Campi d’Annibale sarà istituita, nei punti opportuni, la sosta a pagamento senza prima interpellare il Comitato di Quartiere. Molti altri rispondono: “Ma quando mai!”. ERBA CHE CRESCE...

Vuoi vedere che anche quest’anno si ripete la storia della vegetazione che cresce, invade la sede stradale, creando disagi e pericoli e i proprietari non se ne preoccupano affatto? Non è arrivato, per i Vigili Urbani, il momento di occuparsi di questo problema facendo rispettare la legge? Anche in questo campo si può fare cassa e non soltanto con l’autovelox in quel della strada del Vivaro. 267 PALETTI. E’ RECORD!

Il paese è stato invaso da centinaia di paletti dissuasori (ne abbiamo contati 267 ma potrebbero essere anche di più) della sosta selvaggia. C’è chi li richiede e chi protesta. Entrambi, forse, hanno ragione. Certo che prima di arrivare ad esagerare si poteva tentare la strada del convincimento ai giusti comportamenti con una sistematica attività dei Vigili Urbani. Comunque esiste anche il problema della sicurezza che bisogna sempre garantire; spesso ambulanze e Vigili del Fuoco sono restati bloccati da auto che ne impedivano il transito. L’importante però è non esagerare e, per favore, mettete paletti tutti uguali. Questi tubi di ferro fanno parte dell’arredo urbano!


“Grazie Sindaco!”

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L’INTERVENTO

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Per il primo cittadino a Rocca va tutto bene, quindi...

E’ bello per un cittadino di Rocca di Papa vedere accolte le aspettative e realizzati i propri ideali. Immaginate con quanta gioia ed emozione abbiamo letto il messaggio pasquale del Sindaco che, con sano piglio, ha saputo far rispettare il nostro amato e pregiato territorio, imponendo con forza la “Opzione Zero”.

Gli orti del Vivaro

“Opzione Zero”, sviluppo sostenibile e rispetto del territorio

Non potevano che essere musica per le nostre orecchie frasi come: “…infatti il territorio comunale verrà preservato da uno sviluppo non sostenibile……va sottolineata la scelta, come detto, “forte” dell’Amministrazione che tende a migliorare la gestione della macchina comunale piuttosto che ricorrere, come altri, all’utilizzo improprio del territorio…… la scelta di non aumentare, rispetto al vecchio piano, le previsioni insediative,…determinerà un congruo incremento della disponibilità di parcheggi, verde pubblico, verde attrezzato e tanto altro per migliorare la vivibilità della nostra città……in particolare verranno potenziati tutti i sistemi di viabilità e trasporto con un occhio attento ai parcheggi……particolare attenzione viene riservata alla tutela del territorio……dulcis in fundo si avvierà un processo impegnativo, ma lungamente atteso, di riqualificazione del

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nicolare e la conseguente possibilità di pedonalizzare il centro storico, insieme alla bioedilizia e l’uso delle fonti energetiche rinnovabili, porteranno la nostra cittadina alla ”Opzione Zero CO2”; 8. Verranno definitivamente utilizzate le cubature concesse in eccedenza al piano del 1974 solo completando i nuovi insediamenti residenziali dando priorità alla realizzazione delle opere di urbanizzazione e ai servizi e non alle residenze, per far sì che non restino quartieri dormitori; 9. Verrà dato il giusto e dovuto risalto e saranno preservate le aree di eccellenza storica, archeologica, paesaggistica e panoramica come la “via Sacra”, “Monte Cavo”, “Palazzolo”, via dei Laghi, “Vivaro”, ecc.

Rocca di Papa tornerà ad essere la “Perla dei Castelli”?

nostro bel centro storico…”.

I ringraziamenti per le cose che il Primo Cittadino ha promesso

Grazie Sindaco, dopo la tua lunga e approfondita meditazione, finalmente abbiamo la certezza che: 1. Non verranno tagliati più alberi per far posto a case, parcheggi, strade e insediamenti vari ancorché produttivi; 2. Non sorgeranno più nuovi quartieri residenziali, poli di servizi e centri commerciali a danno del residuo e pregiato territorio agricolo; 3.Recuperando le zone abusive a una propria specificità e dignità ed escludendole dalle zone di completamento, non verrà più premiato l’abusivi-

smo edilizio; 4. Verrà preservato il paesaggio dei “Pratoni del Vivaro”, dove l’Amministrazione Comunale, a fronte di un miglioramento gestionale, saprà rinunciare agli introiti derivanti dalle notevoli cubature ricettive della “città del cavallo”; 5. Avremo norme chiare per quanto riguarda gli insediamenti produttivi e commerciali; 6. Colmando una lacuna del progettista, avremo un deciso e “forte” miglioramento della viabilità con riduzione dei tempi di percorrenza; i pali dell’illuminazione pubblica non verranno più posizionati al centro dei marciapiedi e i parcheggi saranno accessibili e fruibili da tutti; 7. Il ripristino dell’antica Fu-

Dulcis in fundo, grazie al tuo personale impegno, Pasquale, Rocca di Papa, la nostra Rocca, ritornerà ad essere la perla dei Castelli Romani. Saranno definitivamente smentiti gli “uccelli del malaugurio” che, mendici di una mera visibilità, vorrebbero, per i propri fini lucrativi: rendere edificabili i boschi, le aree agricole pregiate e le aree di risulta del precedente piano; realizzare i propri interventi con regole “ad personam” eludendo la legalità; degradare il centro storico con lo sfruttamento illegale dei “nuovi arrivati”; depredare il territorio delle risorse naturali comuni (l’acqua) e comunque, anteponendo unicamente l’interesse privato a quello pubblico, espropriarci di sì fatto dono (Rocca). ………………..o NO!!!??? Ugo & Ivo Ditufo figli di Giano

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il Segno - Maggio 2009

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Per il “Giardino degli Ulivi” arriva il Collegio presieduto da Massimo Saba

Si è insediato il Collegio di Vigilanza che dovrà verificare il rispetto del Programma

di Gaetano Casilli Detto fatto! Si è insediato nei primi giorni di maggio il Collegio di Vigilanza per l’esecuzione dell’Accordo di Programma “Piano di recupero del Consorzio Giardino degli Ulivi”. La nascita di questa commissione era stata annunciata dal primo cittadino di Rocca di Papa, Pasquale Boccia, sull’ultimo numero del periodico “Comune Informa”. Presidente del Collegio è stato nominato Massimo Saba, Consigliere di minoranza eletto nelle liste de “La Castagna”. Di forte garanzia anche il ruolo di Vice-Presidente, affidato al Dott. Ferdinando Santoriello, Vice-Prefetto di Roma con il ruolo di responsabile degli enti locali. Il Dott. Santoriello attualmente si trova ad essere anche Commissario Prefettizio nel Comune di Genazzano e sub-Commissario presso

quello di Guidonia. Lo ricordiamo anche per aver guidato il Comune di Marino con lo stesso incarico dal 2005 al 2006 dopo la crisi della Giunta Onorati. Il Collegio di Vigilanza si compone poi di due tecnici della Regione Lazio, l’Arch. Demetrio Carini (del Dipartimento Territorio e responsabile dell’Area Urbanistica e Beni Paesaggistici); e dell’Arch. Vittorio Pergolini (della Direzione regionale Territorio e Urbanistica). Infine, come tecnico di fiducia dell’amministrazione comunale, il Collegio vede la presenza dell’Ing. Alfredo Ferrante. Questi i cinque membri della commissione che dovranno seguire passo-passo l’esecuzione del delicato e complesso Programma del “Giardino degli Ulivi” su cui pende anche un esposto alla Procura di Velletri incentrato su due

Uno dei cantieri del “Giardino degli Ulivi”

permessi (n. 50 e n. 51 del 14 dicembre 2007) rilasciati dall’Ufficio Tecnico del Comune di Rocca di Papa. “Il Collegio di Vigilanza -ci ha detto il neo-presidente Sabaverificherà che tutto proceda rispettando quanto previsto nell’Accordo di Programma e

Giardino degli Ulivi, questione di metodo

La vicenda è tornata ad infiammarsi dopo l’esposto alla Procura della Repubblica presentato dal Consigliere di Sinistra Democratica, Aldo Morana. A seguito dell’esposto che chiede di verificare se tra quanto progettato e quanto costruito vi sia corrispondenza oppure no, il Sindaco Boccia ha annunciato la nascita di una commissione che dovrà assolvere proprio a questo compito, garantire che la Convenzione Urbanistica sottoscritta il 27 luglio 2007 corrisponda alla realtà. Oggi quella commissione si è insediata con ampi poteri. Presidente è stato nominato il Consigliere d’opposizione Massimo Saba. Prima di contiuare faccio una seconda premessa: Saba offre le massime garanzie che tutto procederà con trasparenza e correttezza. Quindi, da questo punto di vista, come cittadino mi sento ben tutelato. Ma il punto che vorrei sollevare riguarda una questione di metodo democratico, evidenziando che ormai la berlusconizzazione della politica si è impadronita anche del Sindaco Pd di Rocca di Papa. Ricor-

Segue dalla prima pagina

Un altro cantiere del “Giardino degli Ulivi”

date quando Berlusconi pretendeva di scegliersi lui il leader dell’opposizione che avrebbe dovuto sfidarlo alle elezioni politiche? Oppure quando ha preteso (e ottenuto) di

periodicamente relazioneremo sullo stato dei lavori con la masima trasparenza e serietà”. Per quanto riguarda l’esposto, la Procura stà andando avanti nella sua indagine e dopo aver acquisito e studiato l’intera documentazione stabilirà se vi siano state o no irregolarità.

scegliersi lui il presidente della commissione vigilanza della Rai che, di norma, spetta all’opposizione? Boccia ha fatto la stessa cosa, si è scelto lui il Consigliere d’opposizione che doveva andare a presiedere la commissione sul “Giardino degli Ulivi”. Una sana pratica politica avrebbe portato ad una riunione dei capigruppo presenti in Consiglio Comunale e in quella sede l’opposizione intera avrebbe fatto la sua scelta in piena autonomia. Questo è metodo democratico. Invece, il Sindaco si è scelto direttamente lui il presidente di questa commissione. Una domanda gli vorremmo fare: “Se Massimo Saba fosse ancora quel Consigliere che non risparmiava critiche (e denunce) all’amministrazione attraverso il periodico “La Spiga”, l’avrebbe affidata ugualmente a lui la presidenza del Collegio di Vigilanza?”. Il problema quindi è di metodo e di pratica democratica, verso cui il Sindaco Boccia stà mostrando dei preoccupanti limiti. Andrea Sebastianelli


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il Segno - Maggio 2009

L’assenza di un vero contraddittorio in Consiglio non aiuta il nostro paese

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Dopo l’intervento del Sindaco su “Comune Informa” alcuni punti meritano chiarezza

Gli “uccelli del malaugurio” e le accuse al Consigliere Morana per l’esposto si aspettano un informazione a 360 gradi e non a senso unico, cosa che non si può fare se non si concede il necessario spazio a tutte le voci istituzionali presenti in Consiglio e in Città. Il caso sollevato dalle posizioni espresse dal Sindaco sull’esposto del Consigliere Morana richiede ora la messa a disposizione dell’interessato di uno spazio sul prossimo nu-

Una delle palazzine in costruzione al “Giardino degli Ulivi”

di Sergio Rasetti Nell’articolo del Sindaco Boccia sul Piano Regolatore, pubblicato in prima pagina sull’ultimo numero di “Comune Informa” distribuito nelle edicole, bar e circoli, negozi vari, attività artigianali, studi medici, cliniche e case di riposo, condominii e ville, etc. etc, leggiamo: “…..ma ormai siamo in dirittura d’arrivo. Ad onta di uccelli del malaugurio e dei soliti noti che anziché collaborare per l’interesse di tutti badano solo a tentare di distruggere quanto di buono si cerca di fare per la collettività, a breve il nuovo Piano vedrà la luce definitiva… con buona pace di coloro che mendicano solo un po’ di visibilità e, solo per questo, anziché contribuire, impegnano il loro tempo per ostacolare chi, anziché parlarsi addosso, coscientemente “fa”. In altra parte del giornale un articolo sugli “esposti facili” con un attacco al Consigliere Aldo Morana che si indica come “autore di un esposto contenente solo falsità e illazioni...”. Con una maggioranza in Consiglio Comunale allineata e coperta e un’opposizione praticamente inesistente, il nostro Sindaco non dovrebbe preoccuparsi, più di tanto, di quelli

che lui chiama uccelli del malaugurio. Il fatto è che, probabilmente, il nostro non si trova a proprio agio quando continua ad affermare che sta varando un piano regolatore ad opzione zero mentre lui e il Sindaco precedente hanno di fatto praticato l’opzione mille, come qualsiasi occhio normale o dotato di occhiali da vista può agevolmente costatare. L’assenza di un reale contraddittorio nel Palazzo e nel paese ha evidentemente determinato uno stato psicologico di onnipotenza nel quale risulta inaccettabile qualsiasi opinione diversa. Sindrome da cavaliere che si diffonde? Con tutte le modifiche proposte attraverso le osservazioni al Piano Regolatore, approvate dal Consiglio Comunale senza tante discussioni, non siamo affatto certi che “il forte impatto di tutela ambientale oltre che di incidenza “culturale” in materia di salvaguardia del territorio”, come ha scritto il nostro Sindaco, potranno essere alla fine praticate perché le decisioni per il futuro di Rocca di Papa sono state già prese e praticate, ormai da dieci anni; e gli uccelli del malaugurio e i soliti noti non ci hanno potuto fare niente. BREVE NOTA Da un giornale che si chiama “Comune Informa” i cittadini

mero del giornale per poter argomentare pubblicamente le sue ragioni, così come bisogna fare per gli altri Consiglieri Comunali che sono pregati, contemporaneamente, di esprimere le proprie posizioni sulle più importanti questioni pubblicamente, così da rianimare il confronto sulla politica locale, in questi anni troppo spenta all’interno del Palazzo. Grazie.

Il “Giardino degli Ulivi” fa ancora discutere tra vecchie polemiche e nuovi sospetti

Un tira e molla durato anni per approvare il progetto del “Giardino degli Ulivi”, importante piano di edificazione nel quartiere delle Vigne. Il Sindaco Ponzo, dopo varie trattative, osteggiate da alcuni della sua stessa maggioranza ma senza troppa convinzione, aveva approvato l’opera riducendo notevolmente la cubatura, ci sembra del 20% e di conseguenza l’incremento abitativo. Mentre le relative opere pubbliche, già previste nella prima stesura del progetto, venivano rinforzate nell’interesse della città, si otteneva un doppio risultato positivo: - Riduzione della cementificazione e della intensità abitativa; recupero di interesse e ottimismo delle imprese che avevano già messo in campo notevoli risorse finanziarie ma stavano per rinunciare, stante la lentezza esasperante delle procedure di approvazione-. Ora sembrerebbe che siano state richieste, e forse già concesse (ma la notizia è tutta da verificare), varianti in aumento di cubatura e di destinazione d’uso al progetto a suo tempo approvato dal Consiglio Comunale; cosa che sta suscitando preoccupazione e inquietanti interrogativi nei residenti, i quali temono che il quartiere possa trasformarsi in un’altra zona a vivibilità zero, come è già avvenuto in altre parti del paese. il-sognatore.blogspot.com

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il Segno - Maggio 2009

E’ bello sognare ma il nostro paese ha bisogno di idee concrete di rilancio Una voce fuori dal coro sul possibile ripristino della storica funicolare

di Marco Rapo Funiculì Funiculà... Aspettando la funicolare vi siete mai domandati se è proprio indispensabile riattivarla? Premesso che se a qualcuno che dice “sì, sarebbe bello”, a domanda cos’è la funicolare non lo sa, ma premesso questo, a che cosa servirà la funicolare a Rocca di Papa? Mah! Le voci che sento sono di sognatori, ovvero di fantasia o di ricordi passati, ma tanto passati che ormai con la Rocca di Papa del 2009 hanno poco a che vedere. Se la funicolare cessò di esistere e per ben quarant’anni tutti se ne sono fregati (vedi condizioni vagoni e percorso) un motivo ci sarà e penso ben più di un motivo. La verità è, come ha detto qualcuno, che siamo in prossimità delle elezioni e un colpo di scena ci vuole sempre. La funicolare... non ce l’ho presente nemmeno nei ricordi più lontani, perchè la disattivarono dieci anni prima che io nascessi, pensate un po’ che cosa vorrebbero ridare alla luce! Ma per assurdo, diciamo che lo psico-miracolo avvenga, che cosa se ne farà Rocca di Papa della funicolare? Sempre a domanda la gente risponde: “Ah però è bella!”. Sì, ok è bella, ma l’utilità? Si fanno paragoni con Orvieto, non mi sembra il caso. Orvieto è una cittadina conosciuta in tutta Italia e se noi andiamo ad Orvieto e

chiediamo se conoscono Rocca ho Dì la tua sulla funicolare al gruppo dei dubbi che le persone sappiano “Gli amici del piccolo Segno” su facebook, dove siamo! gruppo coordinato dal nostro Marco Rapo Altro paragone. A Genova c’è una funicolare chiamata “trenino” che porta le persone dalla Genova bassa a quella alta nella zona “Righi”, questo trenino lo prendono una decina di persone al giorno, e siamo a Genova (acquario, fiera navale, porto, monumenti, carruggi, lanterna, De Ferrari, casa di Colombo... e tanto altro) e voi vorreste creare tutto questo casino per dieci persone al giorno? Per far “partire” la funicolare ci manca la materia prima: il La funicolare oggi turista! E tutte quelle attrezzature che sono al servizio dei turisti? Perchè, una aspettato quarant’anni, ne può aspettare volta fatto il “giretto”, che si fa? Siamo altri 200, chi non ha una strada invece non sempre lì... cinema, negozi, ospedali, può più aspettare. Sò che la mia voce è pronto soccorso, servizi al cittadino... qui “diversa” dalla voce del “Segno”... ma tutto questo è come la funicolare: un ognuno ha un pensiero proprio. sogno! Io sento e leggo le persone pro-pro- Io dico “NO” alla funicolare, diciamo che getto e sono persone che vivono “lontane” sono il portavoce di tutte quelle persone dal battito del cuore cittadino, non sanno al che hanno le loro perplessità, dubbi e ri100% i veri problemi del paese, viaggiano serve per un progetto che è già troppo solo di sogni e di vecchi ricordi, ma se solo vecchio per la Rocca di Papa del 2009! domandassero a chi vive ad esempio in Via Una provocazione: perchè non vengono dei Monti (strada disastrata) se la Funico- ricostruite anche le mura dell’antica forlare è una buona cosa... non credo avreb- tezza? Chissà, un giorno potrebbe esserci bero una risposta cordiale! un attacco degli Unni... tanto, antico per Quindi, prima di tutto pensiamo ai pro- antico, io di progetto preferisco il seblemi veri del paese, la funicolare ha condo! Hasta pronto.

Via libera al progetto Gli abusivi della stazione si accordano col Cotral

di Marcello Morrone E’ stato rimosso anche l’ultimo ostacolo per la riattivazione della storica funicolare di Rocca di Papa. Gli occupanti abusivi della stazione a valle, infatti, sembra abbiano accettato di lasciare l’area di proprietà del Cotral, anche se non è dato sapere se tale risultato sia stato ottenuto pagando all’uomo i 50 mila euro chiesti oppure se la strada del buon senso sia stata la sola ad aver fatto ragionare i protagonisti in negativo della vicenda. Comunque, ora si entra nella fase viva del progetto, per il quale il Sindaco di Rocca di Papa ha già annunciato che il bando per l’affidamento dei la-

vori sarà emesso entro il prossimo mese di giugno. Dallo stesso Sindaco apprendiamo che gli interventi dovrebbero avere una durata di 24 mesi. A questo punto non resta che invitare l’amministrazione a promuovere un’altro incontro pubblico per spiegare nel dettaglio il progetto della nuova funicolare, facendo vedere i luoghi che saranno interessati dal nuovo percorso, in particolare la strada che dovrà portare autobus, mezzi e veicoli vari all’interno del famoso “anello”. Strada che, passando a ridosso dell’attuale “Bricofer” di via Frascati, taglierà dritta fino alla stazione. Che impatto edificatorio si

Quanto costa la funicolare - 1,4 milioni di euro per il ripristino; - 1 milione di euro per la ristrutturazione delle stazioni; - 250 mila euro per la riqualificazione del piazzale della stazione di Valle Vergine; - 2 milioni di euro per la «strada ambientale» che collegherà la stazione di valle al nodo di Squarciarelli.

avrà ai lati di questa n u o v a grande arteria che Totale € 4,65 milioni misurerà non meno di 7-8 metri? di bilancio. Per questi motivi La domanda è lecita perchè capire nel dettaglio l’intero non vorremmo trovarci alla progetto non è più soltanto una fine a veder diventate edifica- semplice e banale curiosità ma bili tutte le aree limitrofe al un’esigenza della cittadinanza percorso progettato mentre il che dovrebbe essere messa ripristino della funicolare si nella condizione di conoscere arenerà lungo la strada della il proprio futuro. burocrazia e della carenza di Fin d’ora mettiamo a disposirisorse finanziarie, considerato zione le pagine del nostro anche che sembra imminente mensile per fare un numero la privatizzazione o, comun- speciale tutto dedicato al proque, lo smembramento dell’at- getto della funicolare e alle sue tuale Cotral vista la situazione fasi di realizzazione.


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il Segno - Maggio 2009

I cittadini di via Roma e viale EnricoFerriinansiaperl’attesa A breve saranno resi noti i risultati delle verificare per la stabilità

Da troppo tempo i residenti avvertono rumori e vibrazioni

di Gaetano Casilli Dopo le segnalazioni da parte di diversi residenti in due strade molto trafficate di Rocca di Papa, via Roma e viale Enrico Ferri, l’amministrazione comunale è intervenuta prontamente facendo eseguire i carotaggi e le opportune verifiche di stabilità da parte di tecnici esperti. Quello che avvertono alcuni cittadini sono vibrazioni e rumori che fino a un anno fa o non c’erano o non venivano notati. A preoccupare maggiormente è il fatto che al di sotto di queste strade, ma solo in alcuni tratti, si segnalano diverse grotte e cantine che potrebbero stare all’origine del fenomeno. D’altronde che dei palazzi possano vibrare al passaggio di mezzi pesanti, come spiegano molti professionisti della materia, è un fatto normale. Anche se le verifiche e i controlli vanno comunque effettuati per garantire i cittadini su eventuali pericoli. A breve comunque dovrebbero arrivare i tanto attesi risultati. E in questa fase di attesa i cittadini restano un po’ in ansia. “Non pensiamo che ci siano particolari problemi -afferma la signora Rossana- però un

L’ex sede municipale di viale Enrico Ferri

po’ di apprensione ce l’abbiamo e speriamo che presto ci dicano che non corriamo alcun pericolo”. Le stesse preoccupazioni le manifesta il signor Gianni, che vive in via Roma da circa quindici anni insieme alla sua famiglia. “Lo abbiamo saputo da altri vicini che erano stati effettuati dei sondaggi, quindi vorrei ringraziare il Comune per la prontezza di intervento rispetto alle segnalazioni presentate. Non vediamo l’ora di ricevere notizie definitive in merito. Stiamo un po’ in

ansia”. Anche perchè come accade in ogni situazione ci sono sempre quelli che tendono a drammatizzare eccessivamente. Sulla vicenda comunque anche il Comitato di Quartiere Centro Storico ha sollecitato l’amministrazione affinchè al più presto siano resi noti i risultati delle verifiche statiche. “Speriamo che non emergano problemi per gli edifici di queste due strade, noi attendiamo con fiducia i risultati che dovrebbero arrivare a breve” ha commentato il Presidente Sandro Guidi.

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Demagogia, una breve risposta all’assessore DEMAGOGIA: “arte di accattivarsi il favore delle masse popolari con promesse di miglioramenti economici e sociali difficilmente realizzabili” (Dal vocabolario della lingua italiana Zingarelli). Da un Assessore del nostro Comune sono stato tacciato di fare demagogia per aver chiesto, agli Amministratori Comunali, di lasciare almeno il 10% delle loro indennità nelle casse del Comune, da destinare agli aiuti necessari a quei nostri concittadini che, nei prossimi mesi, potrebbero perdere il lavoro a causa della crisi economica che non è certamente superata soltanto perché, con il terremoto, tutti sembrano essersene occupati e preoccupati un poco di meno. La mia è una richiesta difficilmente realizzabile, fatta ad arte per accattivarmi il favore delle masse popolari? O è la richiesta di un gesto concreto a una classe dirigente che ha il dovere di dare l’esempio e di lanciare segnali precisi al paese che, davanti ad una situazione così drammatica, ha bisogno di ritrovare fiducia negli uomini politici, i quali hanno il compito di gestire al meglio la crisi e riportare l’economia in una zona di certezze e stabilità?. Il nostro Assessore, ritiene demagogica anche la proposta del suo segretario nazionale Franceschini che prevede la riduzione delle indennità dei Parlamentari Nazionali del 10%? Se è così, povero Franceschini! Ha una base politica che non ha intenzione di seguirlo. Una cosa è certa: abbiamo bisogno di uomini e donne che non intendono l’impegno in politica come si intraprendesse una carriera lavorativa con il suo relativo stipendio assicurato alla fine del mese, e se qualcuno ha difficoltà a rinunciare al 10% dell’indennità della sua carica politica, significa che questa è entrata già a far parte del suo reddito personale e, allora, siamo veramente su una brutta strada. Sergio Rasetti


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il Segno - Maggio 2009

Si avvicina l’approvazione definitiva del Piano di Assetto del Parco Regionale dei Castelli Romani, prevista tra pochi giorni, e gli attacchi all’ente di Villa Barattolo diventano incandescenti. Mentre alcuni Comuni dei Castelli, vedi Lanuvio, chiedono di aumentare il loro territorio nel perimetro verde capendone i numerosi vantaggi, sia economici che ambientali, a Rocca di Papa il partito dei cacciatori sta continuando la sua partita cercando di fermare l’approvazione del Piano di Assetto che, va ricordato, è uno strumento indispensabile di gestione del territorio soprattutto per i Comuni. I cacciatori hanno trovato un alleato nel Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale e insieme hanno raccolto oltre 900 firme antiParco, spesso strappate raccontando delle balle madornali (vedi i 10 punti nella pagina a fianco). Un Comitato che quindi ha deciso di abbracciare la causa delle doppiette preoccupate di non poter più andare in giro per i boschi dei Campi a sparare liberamente. C’è da tener conto che in questa scelta il Comitato dei Campi ne è uscito piuttosto isolato. Infatti, dopo aver tentato di portarsi dietro anche gli altri Comitati, questi (Centro Storico, Vigne e Vivaro) si sono detti contrari alla presa di posizione dei Campi, non capendo le ragioni di tanta mobilitazione. Strane alleanze che confermano il ruolo politico giocato spesso da comitati che dovrebbero essere lontani dagli interessi di una parte sola. Il nodo di fondo di tutta la vicenda resta il perimetro del Parco Regionale dei Castelli Romani su cui girano molte notizie dei soliti personaggi sempre molto ben disinformati. Procediamo con ordine. Quelli che chiedono che i confini del Parco non vengano ampliati partono da un presupposto sbagliato: secondo loro gli attuali

A P P R O F O N D I M E N T O

Chi mente sul Parco? E perchè? di Andrea Sebastianelli

La strana alleanza tra cacciatori e Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale

confini sono quelli che davano al territorio una strana forma definita “a drago” di circa 9 mila ettari (foto 1). Non sanno, o fanno finta di non sapere, che i confini del Parco sono quelli stabiliti dal Commissario ad acta della Regione Lazio, l’Arch. Paolo Ravaldini il 31 marzo 1998 che portava il territorio a 12.500 ettari (foto 2). Senza tener conto che ad oggi si contano decine di sentenze del Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) che hanno stabilito la correttezza dei confini decisi dall’allora Commissario. Risultato: il Parco a forma di drago semplicemente non esiste dal 1998. Ora chi dirà ai crociati anti-Parco che, malgrado le loro convinzioni, da undici anni le loro case si trovano sotto il cappello del Parco Regionale dei Castelli Romani? E’ vero che alcuni Sindaci presentarono ricorso contro il Piano Ravaldini ma quelli che

oggi vorrebbero abolire o ridurre il Parco (per avere mano libera su ogni fronte) omettono di dire come rispose il Tar a questi ricorsi, e cioè: “Le norme di salvaguardia fissate nella legge istitutiva del Parco dei Castelli Romani, si applicano non solo alle aree comprese nel perimetro provvisorio (quello a forma di drago, n.d.d.), ma anche a quelle inserite nel perimetro definitivo, poiché la sua definizione trae legittimazione dall’esercizio di un potere delegato dallo stesso legislatore regionale”. Il Tar, come si evince dalla risposta, parla di “perimetro definitivo” riferendosi a quello deciso dall’Arch. Ravaldini. Ma il Comitato dei Campi e i cacciatori continuano a dire: “Torniamo ai confini originari del Parco!”. Bene! Ancora una volta sbagliano dal punto di vista della ricostruzione storica e della conoscenza degli avve-

nimenti. Infatti, dovrebbero sapere che i confini originariamente previsti per il Parco avevano un’estensione di ben 42 mila ettari. Resta da capire perché si ostinino a raccontare balle ai cittadini. I cacciatori lo fanno perché vorrebbero alzarsi tardi la mattina e andare a cacciare sotto casa. Per gli altri bisogna capire se stanno conducendo crociate per conto di qualche forza politica (o di qualche politico) che, non volendo figurare direttamente, manda avanti gli amici; oppure soltanto perché non conoscono bene i fatti di cui parlano. Nell’uno o nell’altro caso, dovendo rappresentare tutti i cittadini e non solo una parte di essi, farebbero bene a dimettersi perché se fanno da sponda a qualche politico disattendono il loro statuto, e se non conoscono i fatti di cui parlano disattendono il buon senso e, con esso, la verità.


di Marcello Morrone In quest’articolo ripercorriamo brevemente le tappe più significative che hanno portato agli attuali confini (12 mila ettari) del Parco Regionale dei Castelli Romani, partendo dall’inizio. Il 31 marzo 1998 l’Arch. Paolo Ravaldini in qualità di Commissario ad acta, (nominato dalla Regione Lazio dopo una crisi di natura politica che bloccava di fatto le attività del Consorzio di Gestione del Parco composto dai Sindaci dei Comuni fondatori), delibera i confini definitivi dell’area protetta. Fino a quel momento esistevano soltanto confini provvisori. L’11 gennaio 2000 il Tar del Lazio si esprime sulla nuova perimetrazione, concludendo la sentenza con la conferma che “per effetto dei poteri attribuiti al Consorzio degli Enti Locali dalla legge istitutiva del Parco, l’Ente gestore (o chi lo sostituisce legittimamente) può operare anche ampie integrazioni rispetto al perimetro definitivo del Parco stesso”. Quattro anni dopo, il 21 ottobre 2004 la Direzione Regionale Affari Giuridici e Legislativi, emette un’altro parere basato sulla suddetta sentenza del Tar, secondo cui la

Foto 1

Viaggio nelle dieci falsità per screditare il Parco dei Castelli Foto 2

1 Con il Parco non si possono

più ridipingere le facciate Non è vero! Già oggi le facciate delle abitazioni possono essere dipinte solo rispettando le norme in vigore (che riguardano per esempio i centri storici). Con Parco o senza non cambia nulla.

2 Con il Parco le case perdono

il loro valore di mercato Non è vero! Le case inserite in un Parco naturale acquistano di valore sia in termini economici che di maggior accesso a finanziamenti. Con il Parco non si potrà più andare in mountain-bike Non è vero! Le attività sportive rientrano tra le finalità che l’Ente Parco deve incentivare. Stessa cosa per le passeggiate podistiche e l’equiturismo.

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4 Con il Parco sarà più difficile

aprire attività commerciali Non è vero! Questo settore rientra nei compiti del Comune.

5 Con il Parco non si possono

progettare nuove case Non è vero! I cittadini dovranno semplicemente rispettare le norme già esistenti in campo edilizio. Se l’abitudine di oggi è quella di non rispettare neanche queste norme non è un problema di Parco ma di legalità.

6 Con il Parco ci sarà un forte

aumento delle tasse locali Non è vero! Nessuna tassa del Parco interessa le tasche dei cittadini. I tributi locali sono di pertinenza dei Comuni, delle Province e della Regione.

Con il Parco le strade non possono più essere asfaltate Non è vero! Per le strade ordinarie valgono le regole già esistenti. Per le carrarecce o per le strade in terra battuta le norme vigenti già impongono di utilizzare materiali idonei con l’ambiente circostante. Con Parco o senza queste regole valgono comunque. A meno che qualcuno non prometta di chiudere gli occhi!

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Con il Parco non si potrà più andare a cercar funghi Non è vero! In ogni parte d’Italia per cercare funghi è necessario essere in possesso di un apposito tesserino. Il Parco, con la collaborazione di associazioni locali, organizza periodicamente dei corsi per permettere a tutti i cittadini di imparare a conoscere i funghi e quindi di ottenere il tesserino.

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9 Con il Parco i raccoglitori di

castagne pagano una tassa Non è vero! La raccolta delle castagne non può essere vietata a nessuno purchè venga esercitata in boschi pubblici.

Con il Parco i Comuni perdono potere territoriale Non è vero! Il controllo e le decisioni che riguardano il futuro del territorio comunale restano una prerogativa fondamentale dei Comuni. Il Parco è chiamato a garantire che le norme di tutela paesaggistica e ambientale già esistenti vengano semplicemente rispettate.

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il Segno - Maggio 2009

Dai confini del 1998 alle sentenze del Tar

legge istitutiva del Parco “ha previsto una perimetrazione provvisoria dell’area protetta (quella a forma di drago, n.d.d.) ed ha attribuito al consorzio di gestione la funzione di elaborare, contestualmente al piano di assetto, la proposta di perimetrazione definitiva”. Il 21 giugno 2005 l’Assessorato all’Ambiente della Regione Lazio, rispondendo a una richiesta di chiarimenti da parte dell’Agenzia Sviluppo Provincia di Roma, conferma ulteriormente la “validità a tutti gli effetti del perimetro più ampio adottato dall’organo di gestione nell’esercizio della funzione delegata dalla legge istitutiva del Parco”. Il 18 luglio 2007 il Presidente dell’ente, Gianluigi Peduto, scrive a tutti i Comuni facenti parte del Parco per ribadire che dovevano “considerare quale perimetrazione vigente, ai fini della tutela del Parco, quella adottata con delibera n. 1 del 31 marzo 1998 del Commissario ad acta arch. P. Ravaldini”. Infine, l’11 maggio 2009 l’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio, Filiberto Zaratti, rispondendo al Sindaco del Comune di Lariano, che chiedeva notizie circa la perimetrazione del Parco, ribadiva nuovamente la validità dei confini “ampliati con Deliberazione del Commissario ad acta n. 1 del 31 marzo 1998, si sensi dell’art. 6 della Legge Regionale. Pertanto –conclude l’On. Zaratti- nelle more dell’approvazione del Piano di Assetto, le misure di salvaguardia previste nella Legge Regionale 2/84 si applicano sull’area ricompresa nella perimetrazione definitiva”.

A P P R O F O N D I M E N T O


ROCCA DI PAPA

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Presentato il Comitato di Difesa Diritti dei Cittadini Lo scorso 22 aprile presso l’Aula Consiliare

di Rita Gatta Credo sia capitato un po’ a tutti di assistere a scene in cui automaticamente ci viene da schierarci dalla parte del più debole, contro il prepotente di turno. A chi non è mai capitato di sentirsi rimescolare il sangue di fronte all’arroganza, alla prepotenza di coloro che ostacolano lo snellimento di una procedura o la risoluzione di un problema? Chi non ha mai avuto un incidente con un impiegato incompetente, maleducato e insolente che non esita a offendere chi domanda informazioni o chiarimenti? Quante volte ci piacerebbe essere tutelati, chiedere consiglio, cercare assistenza, invocare la semplificazione di una pedante procedura burocratica?! Anche nella zona dei Castelli Romani, il Cittadino avrà modo di essere tutelato nel rispetto delle regole della democrazia, proprio come “persona” che, oltre ad avere dei doveri, ha anche il sacrosanto diritto di veder garantiti i propri interessi in una condizione di semplificazione delle procedure relative al sociale e al quotidiano. Il 22 aprile, infatti, nell’Aula Consiliare di

Rocca di Papa si è costituito il “Comitato Difesa Diritti dei Cittadini di Rocca di Papa e dei Castelli Romani”, con lo scopo di proporsi come interlocutore -nel rispetto delle leggi e delle normative vigenti- tra il Cittadino e l’Amministrazione, tra il Singolo e la “Cosa pubblica”. Uno degli obiettivi primari sarà quello di favorire, senza ruoli oppositivi, ma con costruttività, un dialogo, un confronto con le realtà sociali e produttive che operano nella zona. Dal Comitato verranno segnalate, ai competenti organi, tutte quelle circostanze o situazioni che negano i diritti dei Cittadini, ledendo legittimi interessi. Si tratta di un impegno nel Sociale, con un’attenzione mirata alla sensibilizzazione del rispetto dell’ambiente, che persegue l’obiettivo di salvaguardare anche un armonico sviluppo culturale, sociale ed economico del luogo. Ogni cittadino potrà ricevere attenzione e aiuto nella risoluzione di problematiche quotidiane; nello stesso tempo potrà cooperare nello sforzo di favorire la cultura e quant’altro possa offrire benessere alla collettività. Tutti gli intervenuti hanno contri-

il Segno - Maggio 2009

IL COMITATO

Presidente Giovanni Zanzonico Vice-Presidente Flavia Vitali Segretaria Generale Patrizia Pezzini Segretario Amministrativo Aldo Crisanti Consigliere Maria Teresa Ranieri Coordinatore Massimo Petrassi Segretario Organizzativo Luigi Rocchi

Contatti: cddcroccacr@gmail.com

buito a delineare questo quadro di responsabilità e di solidarietà: dal Primo Cittadino di Rocca di Papa Pasquale Boccia, al Presidente del Comitato Difesa dei Cittadini nel Lazio Pasquale Ingafù, gli Assessori presenti e il Parroco Don Franz Vicentini; quest’ultimo ha sottolineato quanto possa essere indispensabile, in alcune realtà, il compito che il Comitato si propone. Il Presidente Giovanni Zanzonico ha auspicato una fattiva collaborazione tra l’Amministrazione Comunale e il Comitato che sarà soprattutto propositivo, nei confronti delle realtà socio-economiche presenti nel territorio. Un’altra grande conquista per Rocca di Papa: uno sforzo apprezzato e condiviso anche da Amministratori e responsabili di altre realtà castellane intervenuti alla manifestazione.

Anziani sì... ma non troppo!

Una divertente e appassionante giornata al Centro Anziani Rocca di Papa di Flavia Vitali D o v e v o esporre il progetto didattico “Rocca di Papa in Cartolina” e chiedere l’aiuto di alcuni “saggi” che, intervistati dai ragazzi della città, avrebbero attraverso loro conosciuto la storia e le usanze roccheggiane. Era il giorno della polenta, come rifiutare un invito così allettante? 150 posti prenotati per assaporare il gustoso piatto preparato da mani esperte. Salone addobbato per l’occasione, legenda dettagliata con l’indicazione dei posti e il nome per ogni tavolata. Ore 13.30, inizia il pranzo, primo piatto polenta, per secondo salsiccia, gateau di patate, dolce, frutta e caffè. Che dire …? Servizio ottimo, pietanze eccellenti e per finire qualche passo di danza allie-

tato dall’allegra musica del gruppo folkloristico degli Screpanti (foto a lato). Se vi capiterà di entrare al Centro, non andate via senza aver acquistato le ciambelline degli sposi, le serpette, gli abbracci o i brutti e boni, dolci realizzati da Rita, che gestisce il bar insieme al marito Mauro il quale si diletta a scrivere poesie d’amore. Il centro anziani è come una fucina perennemente attiva, l’elenco delle iniziative non permette certo di annoiarsi: 25 aprile fagiolata pro-terremotati dell’Abruzzo; 2 maggio incontro culturale e musicale dal titolo “Canzoni Stonate”; 26 maggio convegno sulla Sanità nella Terza Età; 30 maggio tutti a visitare Sutri; 20 giugno è il momento di conoscere Pompei. Tra una gita e l’altra, si trascorre il tempo ascoltando gruppi corali provenienti da altri centri della cosiddetta terza età. Mi domando: -Ma sono veramente anziani?

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ROCCA DI PAPA

il Segno - Maggio 2009

Tanti rifiuti nella discarica a... “panorama aperto” Scendendo verso “i peschi” l’aria diventa irrespirabile

oggetti appartenuti a chissà chi! Di ombrelli ce ne sono a decine, c’è solo l’imbarazzo della scelta; eppoi panni, batterie di automobile, pneumatici e... tante buste belle gonfie di rifiuti. Ogni anno si verifica la stessa storia, in attesa che la vegetazione riprenda il sopravvento e con il suo verde ricopra tutta questa sporcizia. Così, come reciterebbe il proverbio: “occhio non vede, cuore non duole”. Però, anche con la vegetazione rigogliosa il cattivo odore continuerà ad infestare l’area e

Panorami da Via Campi d’Annibale

di Marcello Morrone In Via Campi d’Annibale, scendendo verso il “Carpino” dalla nuova sede della Protezione Civile, a destra fino alla curva “dei peschi”, c’è di tutto. Fanno bella mostra di sè tanti

Chi la riconosce?

Verso la fine di aprile una cagnolina incrocio volpino è stata gettata da una macchina tipo Passat grigia, nei pressi del benzinaio di via Madonna del Tufo. Completamente bagnata e infreddolita è corsa dietro al padrone che è sfrecciato via a tutta velocità. Purtroppo non è stato possibile prendere il numero della targa. Si offre una ricompensa a chiunque possa fornire notizie sicure circa l’identità del padrone. Intanto la cagnolina cerca una nuova famiglia (info: 338-7768966 - 346-3079377).

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anche il naso di chi, passando in quel tratto e rimanendo incantato dal panorama sottostante, sarà purtroppo costretto a scappare via per il forte puzzo. Anche perchè questa strada grazie al Centro Anziani, alla sede Avis e alla Chiesa del Sacro Cuore è diventata molto frequentata da cittadini roccheggiani ma anche da diversi visitatori. L’inciviltà non ha confini e come direbbe Maurizio Costanzo, la “mamma dei cretini è sempre incinta” anche a Rocca di Papa. Come si può passare in questo tratto di strada e gettare di sotto tutto quello che capita tra le mani? Spesso, questi cittadini incivili si divertono anche a lanciare sassi e sampietrini nell’area sottostante non tenendo conto che proprio sotto la rupe vi sono diverse abitazioni, in cui i residenti non sono nemmeno liberi di starsene seduti in giardino in tranquillità. Una situazione non più tollerabile.

Concorso di poesia per “la mia terra”

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di Rita Gatta Chi ama la propria terra, sa apprezzarne la bellezza, ne conosce gli angoli più caratteristici, ama soffermarsi su particolari scorci, sa coglierne prospettive inaspettate, in un attimo di contemplazione… Emerge dal nulla la storia del territorio ed è giocoforza documentarsi, riscoprire chi siamo, immedesimarsi su chi ci ha preceduti nel tempo e ci ha lasciato in eredità i luoghi in cui viviamo. Proprio “La nostra storia” è il tema scelto per il Concorso di Poesia “I Castelli Romani, la mia terra”: indetto dall’Associazione Castelli Romani e dalla Città di Rocca di Papa, è articolato in quattro sezioni: Ragazzi, Giovani, Adulti e Vernacolo, quest’ultima aperta a tutti senza limiti d’età. Un’occasione per poetare, giocare con le parole e con le rime, per far amare ai ragazzi, ai giovani e ai meno giovani, i luoghi in cui vivono. Gli elaborati vanno inviati a: Associazione Nuovi Castelli Romani, Via IV novembre 3 int.1 Grottaferrata, entro il 31 maggio. Per maggiori informazioni si può telefonare al numero 06-9413226. Una bella iniziativa che mira a valorizzare questi luoghi, a farli apprezzare e a conservarli intatti, per non lasciare ai nostri nipoti e pronipoti solo ricordi e rimpianti.

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ROCCA DI PAPA

il Segno - Maggio 2009

L’articolo “Il muro della Chiesa”, apparso sul numero di febbraio, continua ad animare la discussione su un tema importante che proseguirà sul prossimo numero del Segno, anche con articoli a sostegno delle posizioni della nostra Daniela Di Rosa

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Le vostre parole poco obbiettive...

Profonda tristezza causa l’articolo “Il muro della Chiesa”, apparso nel vostro giornale nel mese di Febbraio 2009. Quale muro? La Chiesa Cattolica è aperta a tutti, ed è in attesa “che tutti siano uno, sotto un solo Pastore”. Ma le inesattezze riportate nel brano sono tante! - “…Credenti e laici si unirono… per ottenere divorzio ed aborto”: leggi e permessi che in cambio hanno tremendamente addolorato la coscienza cattolica. Il divorzio ha spezzato le famiglie, diventate “famiglie allargate”: i bambini sono disorientati, non sanno più “chi” dei partners della mamma devono chiamare “papà”, ed il permissivismo impera, dato che per ottenere l’affetto dei figli ciascun genitore concede quello che l’altro ha negato. L’aborto poi uccide vite già nate! E la vita è di Dio! - Il caso Englaro: nutrire Eluana non era certo un accanimento terapeutico. La donna era “viva” e non soffriva: solo Dio può togliere la vita! Ed è stata fatta morire di sete! Chissà che non abbia capito e sofferto, negli ultimi momenti. Io so di persone rimaste per tanto tempo in coma profondo, e poi risvegliatesi improvvisamente: fino a quel momento non avevano potuto esprimersi ma, ripresi i sensi, hanno detto di essersi sempre rese conto di quanto era accaduto intorno a loro… - Per nota di cronaca: “la benedizione della polenta”: ma non si benedicono tutti i frutti della terra? Sono tradizioni belle ed antiche: perché volerle abolire? - E che dire della devozione popolare: la venerazione a Padre Pio ha fatto sorgere una statua, e tanti vanno lì vicino, a chiedere grazie… Che c’è di male? Che fastidio dà? Bene fa, poi, il Comune, mostrando la propria gratitudine a Chiara Lubich: tanto ha fatto questa donna per la Chiesa Cattolica, distribuendo e testimoniando l’amore! E, in più, quanta gente è arrivata ed arriva a Rocca, ogni giorno, per pregare sulla sua tomba? Ed è doveroso che l’Amministrazione ricordi ed onori la sua più illustre concittadina! - Quanto poi alla scomunica ai di-

vorziati ed ai gay, questa è un’inesattezza: per i “gay”, la Chiesa ha comprensione per il loro grave problema, e distingue tra “tendenze omosessuali”, che rientrano nella sfera del patologico e vanno quindi compatite, ed “atti omosessuali”, privati della loro finalità essenziale che è la procreazione, e quindi “intrinsecamente disordinati”. I divorziati non sono affatto esclusi dalla Chiesa, se non contraggono altre unioni. Il matrimonio cristiano è con una sola persona: non si può passare da un uomo ad un altro o da una donna ad un’altra: saremmo come le bestie! - I Vescovi seguaci di Léfevre avevano consacrato altri sacerdoti senza il permesso della Chiesa, allontanandosi quindi dalla comunità: fatta onorevole ammenda, sono stati riammessi. Quanto poi ad altre idee di qualcuno di loro, questi è stato ampiamente redarguito. Dunque i vari punti espressi dalla Sig.ra Di Rosa dimostrano la sua avversione alla Chiesa, che la giornalista desidera attaccare in qualsiasi maniera: cosa che spiace enormemente vedere in un giornale che dovrebbe essere obiettivo, nel commentare i vari avvenimenti. In uno Stato democratico, dove al centro della vita sociale c’è l’uomo, è possibile scrivere, parlare, pensare sempre male? E’ possibile che un mensile indipendente trovi sempre argomenti “negativi” per la nostra città di Rocca di Papa? Non mi ritengo un opinionista, ma penso che la nostra società oggi, in questo contesto storico, abbia bisogno di valori positivi, belli, buoni, da proporre all’altro, e penso che l’operato sia della “Chiesa particolare di Rocca di Papa”, sia dell’Amministrazione Comunale, nel corso del loro mandato, abbiano proposto eventi carichi di novità belle, colme anche di carità viva e vera. Chi tace, acconsente… Certe volte è bello chiarire a coloro che sono confusi nelle proprie idee e pensieri, per far luce su alcuni punti sui quali l’articolista Sig.ra Di Rosa propone nel proprio articolo. Don Franz Vicentini Parroco del Sacro Cuore

La risposta dell’autrice

Due km ci separano da “Capodarco”

Sono anch’io profondamente triste per le inesattezze di Don Franz, non solo non vede il muro ma continua ad innalzarlo. Molte sono le religioni e tanti i Pastori ma non tutti sono delle pecore, tutti siamo sotto lo stesso cielo solo che il mio è senza inferno! L’Italia è un Paese a maggioranza cattolica, credo il 75%, il referendum sul divorzio vide partecipare al voto quasi l’88% degli aventi diritto, e se la matematica non è un’opinione noi laici da soli non ce l’avremmo mai fatta a vincere senza l’aiuto della maggioranza cattolica del Paese! Da un recente sondaggio si scopre che i politici di tradizione cattolica divorziano molto di più degli altri. Per quanto riguarda il degrado della famiglia si rivolga, in primis, a Berlusconi e ai tanti deputati tutti pluridivorziati, alcuni conviventi, altri trovati con veline e cocaina al seguito... ma tutti pronti a dichiararsi contro le “famiglie di fatto” e a correre al Family Day. I divorziati e i gay non sono scomunicati, “semplicemente” non possono accedere ai sacramenti. Circa il referendum sulla legalizzazione dell’aborto vale la stessa regola di prima, senza l’appoggio di cattolici illuminati che avevano compreso che le donne ricche abortivano mentre le povere morivano... non avremmo vinto! Mi deve spiegare perchè la Chiesa condanna una bambina di 9 anni stuprata, per un aborto umano e terapeutico, dato che rischiava la vita e non condanna Berlusconi e sua molglie Veronica che, aspettando un figlio disabile, decisero di abortire non a cinque mesi (il massimo per legge), ma a sette! Ancora sulla povera Eluana. Ci sono vari tipi di coma, da quello irreversibile non si è mai svegliato nessuno, a parte rari e controversi casi e con gravissimi danni cerebrali... Secondo lei tutti i cattolici sono contrari ad un vero testamento biologico? Sondaggi: Swg per “Donna moderna”: 81% favorevoli alla sospensione forzata

dell’alimentazione; TG 1: 71% favorevoli; SKY Tg24: 52% favorevoli; sondaggio Demos per Repubblica: 79%; Panorama (settimanale di Berlusconi, di destra e cattolico): 58% favorevoli... E’ proprio sicuro di conoscere il suo gregge? Per ciò che concerne la benedizione della polenta, io non voglio abolire niente ma vorrei vivere almeno una festa senza la pubblicità della Chiesa; vorrei vedere splendide e antiche piazze senza che siano deturpate da statute (di qualsiasi tipo); imparate la democrazia e chiedete ai cittadini se le vogliono! In quanto a Chiara Lubich, quest’eccessiva gratitudine da parte del giornale dell’amministrazione mi fa dubitare. Come mai Boccia è così ossessivo nel parlare dei Focolarini e non dedica neanche due parole per “onorare” un’altra grande prova d’amore, la Comunità di Capodarco, che si trova a Grottaferrata, in viale San Nilo? Qui c’è una bella e famosa realtà che mi onoro di aver conosciuto da vicino tanti anni fa, vi ho trovato valori positivi (come vede, non vedo sempre male), ho conosciuto cristiani sinceri e preti che ho ammirato e che senza saperlo mi hanno insegnato e segnato, non vedo da tanto tempo Don Franco Monterubbianesi ma ho il ricordo del suo sguardo dolce e severo, lui non penserà a me ma io spesso penso a lui, a Memmo e Milly, fondatori di quella realtà locale, ad Orietta e Gaetano, ad Angela e Daniele (della stessa Comunità ma di Gubbio), a Don Vinicio Albanesi che non ho mai incontrato ma sentendolo e leggendolo ho capito che non è solo un prete ma una persona speciale. Può darsi che il nostro Sindaco non percorre quei due km che separano Rocca di Papa da Capodarco semplicemente perchè questi ultimi votano altrove mentre i Focolarini votano da noi e, come diceva Andreotti, a pensar male è peccato ma qualche volta ci si azzecca! Daniela Di Rosa


ROCCA DI PAPA La Protezione Civile A.S.A. nelle zone terremotate

il Segno - Maggio 2009

“Vi racconto la nostra missione a L’Aquila” La Protezione Civile di Rocca di Papa sulle zone terremotate

di Marco Cutolo* Nel ringraziarvi per l’ interesse dimostrato alla missione della Protezione Civile A.S.A. nella Regione Abruzzo colpita dal sisma del 6 aprile, trasmetto di seguito una breve cronologia degli interventi svolti dai ragazzi del gruppo impegnati nelle delicate operazioni di soccorso. La mattina del 6 aprile nelle ore successive all’evento, è pervenuta da parte della Sala Operativa della Regione Lazio la richiesta per l’intervento del gruppo presso le zone del circondario di San Demetrio ne’ Vestini gravemente interessate dall’ evento sismico. Subito parte per l’Abruzzo la colonna A.S.A. composta da 3 pick-up, 1 torre faro carrellata, 3 gruppi elettrogeni, 4 tende polifunzionali, attrezzatura per soccorso SAF, un’ambulanza da rianimazione con equipaggio medico guidato dal Dott. Pierluigi Iurato e 13 operatori. Arriviamo a San Demetrio la mattina del 6 aprile. Veniamo subito dirottati verso la Città di Onna dove gli operatori A.S.A. sono stati attivamente impegnati nelle operazioni di soccorso sino alle ore 12.00 del 7 aprile. Alle 12.30 sempre del giorno 7 siamo stati spostati nel Comune di Fossa dove, insieme ai gruppi della Protezione Civile di Zagarolo e Gamberone, abbiamo partecipato all’allestimento nel campo sportivo della tendopoli mettendo a disposizione l’equipaggio medico ai feriti della città.

La settimana sino a domenica è stata dedicata completamente all’allestimento della tendopoli di Fossa e all’assistenza della popolazione. Sabato 11 aprile giungeva il convoglio di aiuti raccolti grazie alla generosità della popolazione roccheggiana. La missione che ha visto impegnati gli Assessori del Comune Ferazzoli e Fei, il Com.te dei Vigili Urbani, il parroco dei Campi d’Annibale Don Franz e ulteriori 7 unità di rinforzo della Protezione Civile A.S.A., raggiungeva in loco il numero di 20 operatori più l’equipaggio medico. Lunedì 13 l’A.S.A. è stata dirottata presso il Comune di S. Eusanio Forconense dove c’era la necessità di allestire una nuova tendopoli. Fino al 4 maggio l’A.S.A. ha operato presso questa tendopoli e il giorno 5 la missione è rientrata. Dal 5 maggio sino al mese di ottobre, a settimane alterne, gli operatori A.S.A. continueranno ad operare per la gestione del campo di Sant’Eusanio. Quanto descritto esprime quelle che sono state le fasi salienti della missione in Abruzzo che dovrebbe concludersi nel prossimo mese di ottobre. Tengo a sottolineare che il personale impegnato nella missione ha svolto un lavoro a dir poco encomiabile. La prima settimana, forse la più provante, ha visto impegnati i ragazzi incessantemente giorno e notte senza lavarsi e fermandosi solo il tempo di mangiare per poter ultimare le fasi di realizzazione dei campi ed allo stesso tempo assistere la popolazione traumatizzata da questa tragedia. Inoltre vorrei sottolineare che la popolazione roccheggiana e l’Amministrazione Comunale in particolare il sindaco Boccia ha dato una prova di straordinario spirito solidale esprimendo materialmente aiuto verso le popolazioni colpite dal sisma e sostegno morale ai ragazzi impegnati nelle delicate operazioni di soccorso. Porgendo nuovamente i più sentiti ringraziamenti, vi saluto cordialmente. *Presidente Protezione Civile A.S.A.

Promozione per i “Canarini”!

La festa è senz’altro di casa ai Canarini Rocca di Papa. Il 2-2 ottenuto domenica 10 maggio dai ragazzi di Fulvio Basili in casa del Trevi, firmato dal doppio vantaggio di Michele Basili e Lucatelli (poi annullato dal pareggio dei padroni di casa), sancisce un secondo posto

che vale il salto in Promozione dopo un solo anno di “inferno”. I Canarini sono dunque matematicamente promossi in qualità di miglior seconda classificata della categoria. “Voglio ringraziare tutti -ha commentato il ds roccheggiano, Rossano Lenci- per il grande

impegno e per il risultato raggiunto”. A completare una stagione a dir poco esaltante, ecco anche il campionato regionale conquistato dagli allievi provinciali di Massimo Serafini. Sul prossimo numero dedicheremo ampio spazio a questi risultati conseguiti dalla “Gialla”.

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Draghi terzi in campionato

Calcio a cinque, si brinda per due traguardi

Terzi in classifica, i “Draghi Rocca di Papa”, nel campionato di “serie D” regionale. Un ottimo risultato, ottenuto al termine di una stagione, per certi aspetti, storica. Infatti, quest’anno, il Rocca di Papa calcio a 5, compie vent’anni ed è una delle società più gloriose d’Italia per questo sport. Complimenti, dunque, al Presidente Gianfranco Guidi e al direttore sportivo Giorgio Massacci, sempre

presenti in tutti questi anni. La stagione era partita male; con sconfitte ed eccessivo nervosismo; ma poi grazie alla bravura e alla preparazione del giovane allenatore Fabrizio Gentilini, sono state esaltate tutte le qualità della squadra, esaltate e moltiplicate. Stefano Pucci e Mario Rufini, dirigenti accompagnatori, hanno avuto un ruolo fondamentale: chi è stato in mezzo al calcio sa quanto sia importante avere dirigenti vicini al gruppo dei giocatori. Gentilini ha saputo dosare carattere ed abilità; trasmettendo sicurezza anche nei momenti peggiori. Anima della squadra, il veterano Tonino Gentile, fiero e convinto sostenitore del valore dei roccheggiani, Tonino ha organizzato nel periodo natalizio la “partita del cuore”, con incasso in beneficienza. Manifestazione talmente riuscita che, per molti, ha rappresentato la chiave di svolta della stagione. Dopo quella grande festa, il gruppo è divenuto granitico; un autentico blocco, così in armonia ha centrato il prestigioso terzo posto. Applicando gli schemi del loro allenatore, i “Draghi” si sono resi protagonisti di un girone di ritorno, che è stata una cavalcata trionfale. E’ sembrato, infatti, che avessero una marcia in più su ogni campo, segnando tutti e segnando a raffica, con un gioco brillante e veloce. Va segnalata la grande stagione di Pino Silvestrini, classe 1966, di Mario Giovanazzi e Roberto Gentilini, giocatori di grande affidabilità e di categoria superiore; ma anche l’attaccamento alla maglia, di fieri combattenti come Alberto Catanzani, Marco Farina, Matteo Massacci, Danilo Brunetti, Danilo Di Giovanni, Guido Cotechini, Roberto Brunetti, Fabrizio Rossetti, Fernando Sellati e Matteo Paterna che, per loro filosofia, hanno rinunciato alla parola “resa”; allenandosi anche con la neve per avere fiato, corsa e forza; onorando Rocca di Papa; proprio come hanno fatto il segretario Sergio Draicchio e Giulio Farina, con un lavoro tanto nascosto quanto utile. Piero Botti


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Le iniziative del Comitato di Quartiere Centro Storico

Bambini e adulti alla scoperta della raccolta differenziata

Per un malinteso gli alunni del Centro non hanno partecipato

di Gaetano Casilli Su proposta del Comitato di Quartiere Centro Storico, l’Assessorato all’Ambiente e quello alle Politiche Sociali hanno organizzato uno spettacolo teatrale rivolto agli alunni delle scuole elementari del centro storico. Lo spettacolo, che si è tenuto martedì 28 aprile presso l’Auditorium del Sacro Cuore, ha avuto lo scopo di spiegare anche ai più piccoli in che cosa consiste la raccolta differenziata dei rifiuti e per quali motivi verrà sempre più incentivata: differenziare i rifiuti, infatti, significa non solo poter riciclare i materiali ma anche risparmio per Comune e utenti oltre ad un ambiente meno inquinato, contribuendo così a migliorare la qualità della vita. Purtroppo, le scuole del plesso scolastico del Centro Storico non hanno potuto partecipare alla giornata a causa di un malinteso con la società che avrebbe dovuto curare il trasporto dei bambini con il bus fino ai Campi d’Annibale, essendo stata anche una giornata caratterizzata da una forte pioggia. Quindi, dopo aver atteso invano l’arrivo del mezzo

di trasporto, alunni e insegnanti non hanno potuto fare altro che tornare nelle aule riprendendo le lezioni. Un’occasione mancata ma speriamo che possa ripetersi successivamente organizzando meglio le varie fasi della manifestazione. Per sensibilizzare anche gli adulti verso la tematica dei rifiuti, il Comitato di Quartiere Centro Storico, con il patrocinio del Comune, ha poi organizzato per fine maggio (lanciando il motto “Rocca di Papa è casa mia e la tengo pulita”) una passeggiata ecologica che, partendo alle ore 10.00 dal Museo di Geofisica sotto alla Fortezza, giungerà a Piazza della Repubblica. I partecipanti, muniti di guanti e scopa, attraverseranno le strade del paese raccogliendo in apposite buste i rifiuti abbandonati che, successivamente, verranno trasportati e smaltiti dalla Manutencoop, la società che svolge il servizio di igiene urbana. “Invitiamo i residenti –ha detto Sandro Guidi, Presidente del Comitato Cen-

tro Storico (nella foto)- a mantenere pulite le varie strade del centro e a non abbandonare i sacchetti dei rifiuti ad ogni ora del giorno, nel rispetto dell´ambiente e del paese in cui vivono”. Al termine della discesa, in Piazza della Repubblica i partecipanti potranno godere di un piccolo rinfresco offerto dal Comune. Inoltre, per completare l’iniziativa, verranno posizionati al Belvedere ed in Piazza Claudio Villa due contenitori scarrabili dove portare rifiuti ingombranti (lavatrici, televisori, computer, stampanti, mobili, materassi, ecc.). Ricordiamo che, per tutti gli altri giorni, esiste un servizio organizzato dal Comune e dalla Manutencoop per ritirare a domicilio oggetti ingombranti e vegetali: basta telefonare dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 al numero 06-91622058.

il Segno - Maggio 2009

Viabilità e parcheggi, il Comune fa da solo

Il 16 aprile 2009 il Comitato di quartiere del Centro Storico è uscito con un volantino di protesta per il mancato coinvolgimento, da parte dell’Amministrazione Comunale, nelle decisioni relative alla gestione dei parcheggi nel centro storico, per la quale il Comitato voleva approfondirne i dettagli, così come è previsto dall’art. 12 del regolamento dei Comitati di Quartiere che recita: “E’ prevista la consultazione del Comitato di Quartiere da parte dell’Amministrazione ogni qualvolta l’Amministrazione Comunale affronterà tematiche strategiche per il quartiere”. Un incidente di percorso o l’inizio di un comportamento degli Amministratori che finirà per deludere quanti hanno creduto in un possibile ruolo di partecipazione andando a votare e ancora di più gli eletti che si sentirebbero, ancora una volta, presi in giro dalle istituzioni? Seguiremo con attenzione gli eventi e ne informeremo puntualmente i nostri lettori. Sergio Rasetti

Al via il Trofeo Federale Città di Rocca di Papa A giugno si terrà anche la nuova edizione del “Memorial Serafino Verdini”

di Marcello Morrone Lo scorso 30 aprile presso il Teatro Civico di Rocca di Papa, alla presenza del Sindaco Boccia, del presidente della Polisportiva Canarini Giorgio Davato e delle più alte cariche della Federazione Italiana Gioco Calcio Provinciale, sono stati presentati due importanti tornei che si svolgeranno presso lo Stadio Comunale “Lionello Gavini” dei Campi D’Annibale. Giunto ormai alla quinta edizione il “Trofeo Federale Città di Rocca di Papa", è iniziato il 5 maggio e fino al 7 giugno vede la partecipazione di tutte le categorie di scuola calcio (dalla classe ‘96 alla 2000), con le squadre più blasonate di Roma e del Lazio. “La Polisportiva Canarini punta molto

sulla scuola calcio. Stiamo adottando un sistema didattico per i bambini –ha detto Aldo Gatta, Responsabile della Scuola Calcio dei Canarini Rocca di Papa- che prevede un dettagliato programma e degli obbiettivi mensili da raggiungere. Il tutto ponendo sempre al primo posto la condotta ed il rispetto degli avversari”. Ma non è finita qui. Dal 1 giugno (e fino al 21 dello stesso mese) avrà luogo sempre a Rocca di Papa il “Memorial Serafino Verdini”, quarta edizione di un torneo federale intitolato ad un ex calciatore roccheggiano scomparso nel 2004 e da sempre molto vicino alla squadra giallo-blu. A quest’ultimo torneo parteciperanno due categorie di “giovanissimi” e due di “al-

lievi” a livello provinciale, diretti da arbitri federali. “Un totale di 132 partite all’insegna del fair play, valore che da sempre contraddistingue l’agonismo calcistico a Rocca di Papa”. Con queste parole ha presentato l’evento il Presidente della Polisportiva Canarini Giorgio Davato. “Durante i mesi di maggio e giugno –ha terminato il Sindaco Boccia- Rocca di Papa diverrà luogo di aggregazione sportiva e sociale. La nota ospitalità della Polisportiva Canarini darà modo ai calciatori ed alle famiglie di tutta la Regione di visitare la Città di Rocca di Papa con l’accoglienza dello stand enogastronomico che ogni anno viene allestito presso lo Stadio Lionello Gavini dei Campi D’Annibale”.


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Cultura e

di Andrea Sebastianelli Gli “Screpanti” si avviano a festeggiare i loro primi 90 anni! Lo storico circolo mandolinistico di Rocca di Papa fu fondato il 25 ottobre del 1919. Uscita l’Italia dalla guerra del 1915-18, la vita riprese e con essa anche la voglia di riunirsi con amici e conoscenti, accomunati da una sola cosa: la musica. Perché la musica è vita, coinvolge in un perenne slancio di passione e di progresso, è cultura e amore che affratella le genti grazie al suo intimo messaggio di pace e di serenità. Subito dopo la guerra, dunque, anche a Rocca di Papa qualcosa di speciale stava per accadere. Punto di riferimento erano le barberìe. Nelle botteghe dei barbieri la sera si riunivano gli appassionati di violino, chitarra e mandolino dando sfogo alla loro musica folklorica che richiamava anche molte persone incuriosite da tanta allegria. Fatto stà che dopo poco tempo l’idea di dare vita a un vero e proprio gruppo musicale cominciò a serpeggiare tra questi temerari. Intorno al Maestro Riccardo Guidi (che ne fu il più convinto promotore), nel 1919 si strinsero altri musicisti roccheggiani di cui vogliamo ricordare i nomi: Gino Fondi, Ugo Giorgi, Remo Santangeli, Eligio Bartolozzi, Angelo Brunetti, Virgilio Brunetti, Fulvio Fondi, Umberto Rufini ed Eliano Fazi (compositore dell’inno degli Screpanti, la famosa “Screpantina”). Questi nostri concittadini diedero così vita al “circolo mandolinistico degli Screpanti”. Ma che cosa significa di preciso “Screpanti” e come nacque questo nome? Il merito si deve all’On. Enrico Ferri (1856–1929, politico, scrittore, giornalista e criminologo, nonché direttore del quotidiano del PSI L’Avanti!). Screpante è una parola romanesca che vuoldire “persona con la cresta alta come quella dei galli”, un po’ baldanzoso, fanatico, svelto, sempre sorridente e allegro. Purtroppo nel 1935, dopo 16 anni, il circolo interruppe le sue attività mentre in Italia cominciava a serpeggiare un’atmosfera da guerra, che da lì a pochi anni sarebbe scoppiata definitivamente. Ancora una volta, con il ritorno alla libertà (1945) i musicisti di Rocca di Papa ripresero a riunirsi e, ancora una volta, luoghi di incontro furono le

... d’intorni

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e non li dimostra

“mitiche” barberìe. Stavolta fu Remo La Banca, barbiere e suonatore di banjo, a rilanciare gli “Screpanti” insieme all’aiuto del Maestro Vincenzo Zoppi e dei musicisti Terenzio Botti (autore della canzone “La Regina dei Castelli”), Antonio Fazi, Rolando Castri, Dandolo Fondi, Nando Guidi (che ne fu Presidente), Gerardo Civetta, Giuseppe Zoppi ed Eugenio Cippitelli (conosciuto con il soprannome di “Cannò”) che ne divenne il porta-stendardo. Il rinato concertino andò avanti fino agli anni Sessanta, quando subì un altro brusco stop. Bisognerà aspettare il 1975 per rivedere gli “Screpanti” all’opera. Il 20 maggio, infatti, nella solita barberìa di Remo La Banca, alla presenza di Natale Gatta, Pio De Santis, Antonino D’Antoni, Terenzio Botti, Franco Carfagna, Rolando Castri, Antonio Fazi, Venceslao D’Andrea (detto “Torciotto”), Franco Antonucci, Dandolo Fondi, il Maestro Vincenzo Zoppi, Giuseppe Zoppi e Nando Guidi, venne costituito il comitato alla cui presidenza venne eletto Natale Gatta. Fu predisposto un vero e proprio statuto che da quel momento sancì la rinascita degli “Screpanti”. Dopo le dimissioni di Natale il comitato elesse come presidente Pio De Santis che ricoprì questa carica fino al 1990. La direzione musicale del concertino fu affidata al Maestro Nino D’Antoni che in seguito venne sostituito dal Maestro Dionisio Pericotti. Vice-presidenti furono eletti Dandolo Fondi e Silverio Di Sante mentre Sigfrido Brunetti e Franco Carfagna ne divennero segretari. Il ruolo di sindaco fu ricoperto da Gabriele Lupardini, Remo La Banca e Vincenzo Giovanetti. Alfiere divenne il giovane Luigi Carfagna. Dal 20 luglio 1975 al 23 novembre 1986 furono tanti i musicisti e i suonatori che animarono i concerti folkloristici degli “Screpanti”, per un totale di ben 168 iniziative che portarono i nostri amici in ogni parte d’Italia e anche in alcune rinomate località straniere. Nella

L’On. Enrico Ferri

Il concertino degli Screpanti, fondato il 25 ottobre 1919, si appresta a raggiungere lo storico traguardo. Ne ripercorriamo le tappe più importanti

Il nostro Carfagna e il cantante Graziano

tabella a pag. 20 abbiamo riportato tutti i nomi dei roccheggiani che in questo periodo parteciparono alle numerose attività, con a fianco di ognuno il numero delle presenze (come si fa coi parlamentari per vedere le loro presenze alla Camera e al Senato). E arriviamo al 2007, dopo un’altra pausa durata oltre quindici anni. Questa volta grazie alla sollecitazione del Sindaco Boccia e dell’Assessore al Turismo Sellati, il vecchio comitato con l’aggiunta di nuovi appassionati musicisti hanno ripreso quel lungo cammino iniziato nel 1919. Con lo stesso spirito dei primi anni del secolo scorso, infatti, ancora oggi il concertino continua a valorizzare i suoi numerosi musicisti, giovani o anziani che siano, riscuotendo applausi e incoraggiamenti da tutti i roccheggiani, con il Maestro Dionisio Pericotti che ha composto la musica per il testo di Piero Botti scritto in onore dei vecchi mandolinisti degli “Screpanti”. Questa canzone, dal titolo “Vecchio mandolino dalle corde arrugginite”, sarà presentata nei mesi estivi quando l’intero paese festeggerà i 90 anni del nostro caro concertino.


Che... l’argentino

STORIE Nelle sale italiane il film sulla storia di Ernesto Che Guevara 20

il Segno - Maggio 2009 Il manifesto del film

Benicio del Toro ha interpretato il rivoluzionario

di Roberta Trombetta Vale sicuramente la pena sottolineare l’uscita nelle sale italiane del Film Che – L’argentino di Steven Soderbergh presentato a Cannes nel 2008 e valso la meritatissima Palma d’oro a Benicio del Toro, che del film è anche co-produttore. Si tratta in realtà del primo episodio della pellicola che ha avuto a Cannes una proiezione integrale; la seconda parte Che – Guerriglia uscirà nei prossimi giorni. Che – L’Argentino sorprende sicuramente lo spettatore in cerca di un ritratto agiografico (“Santino”) del Che, poiché si troverà di fronte alla cronaca puntuale della guerriglia che portò i Barbudos di Fidel Castro alla Conquista dell’Avana, dopo due anni passati nella Sierra Maestra. E’ sicuramente da riconoscere a Soderbergh il merito di aver rielaborato uno dei maggiori miti del ‘900 mostrandocene la parte più antieroica ed umana. Certamente questo aspetto unitamente ai continui salti temporali e alla voce del narratore hanno conferito al film una temperatura piuttosto tiepida, ma ciò sarà riconosciuto senz’altro come un merito da chi non ama i films monumentali di produzione USA. La narrazione parte dal 1964 ed esattamente dal famoso discorso del Che alle Nazioni Unite contro l’imperialismo e la sudditanza dell’America Latina nei confronti degli Stati Uniti. E’ qui che il regista si riserva di dedicare alcuni cammei all’iconografia classica del Che come ad esempio le inquadrature

Una scena del film

magistrali sul sigaro e sul basco, che vengono però prontamente sintetizzate e la narrazione riprende spostandosi al 1955 quando Fidel, in esilio volontario con Raul in Messico congiura contro Fulgenzio Batista con alcuni fuoriusciti cubani e in quell’occasione conosce Ernesto Guevara col quale progetta di partire alla volta di Cuba. Il Che, una volta nella Sierra Maestra, è costretto ad una sorta di gavetta per imparare l’arte della guerriglia nella quale si dimostra da subito molto abile e il “medico argentino” lascerà ben presto il posto al “comandante cubano”. Si assiste allora ad un crescendo della fama dei guerriglieri, che radunano sempre più seguaci e simpatie fra la popolazione, e al rafforzamento del pathos narrativo e della vivacità che culmineranno nella Battaglia di Santa Clara che aprirà al Che e a Cienfuegos, (non a Castro che conquisterà Santiago), la via dell’Avana. Sullo sfondo appena accennata, la nascita della storia d’amore con Aleida sua se-

Gli “Screpanti” dal 1975 al 1986

Pio De Santis (164), Franco Carfagna (163), Gabriele Lupardini (152), Carlo Giovanazzi (150), Sigfrido Brunetti (150), Giuseppe Cippitelli (148), Guido Fondi (148), Luigi Carfagna (146), Vincenzo Giovanetti (132), Antonio Santangeli (132), Dandolo Fondi (132), Dionisio Pericotti (126), Alessandro Gatta (127), Andrea Giovanetti (111), Silvio Querini (110), Remo Gatta (108), Nino D’Antoni (107), Luigi Castri (98), Sergio Botti (92), Pietro e Terenzio Botti (89), Salvatore Trinca (84), Remo La Banca (69), Ferruccio Masini (69), Fabrizio Brunetti (69), Graziano Diadei (68), Silverio De Sante (68), Pio Troìa (68), Giuseppe Giovanazzi (66), Rodolfo Liddi (65), Umberto Cippitelli (63), Gianfranco De Luca (63), Antonio Fazi (59), Bruno Millevolte (53), Giuseppe Acciari (53), Paolo Conte (49), Mariano Pierluigi (49), Andrea De Luca (43), Arnaldo Brocanelli (46), Plinio Brunetti (41), Andrea Guidi (39), Nello De Angelis (34), Giuseppe Ciavarella (33), Maurizio Pirrone (32), Anna Trinca (32), Marcello Silvestrelli (32), Massimiliano Romei (30), Alessandro Pierluigi (29), Antero Gentilini (27), Stefano Galoni (27), Mario Castri (27), Venceslao D’Andrea (26), Roberto Brunetti (24), Umberto Diadei (24), Italo Pierluigi (24), Massimiliano Brunetti (24), Stefano Blasi (24), Roberto Frezza (21), Adolfo Gentilini (20), Aldo Paglialunga (20),

conda Moglie. Un plauso meritano , oltre al bravissimo Benicio del Toro, gli altri attori: Damian Bichir (Fidel), Rodrigo Santoro (Raul), Santiago Cabrero (Cienfuegos), che oltre ad esBenicio del Toro sere somiglianti in modo impressionante ai personaggi che interpretano, entrano impeccabilmente nel ruolo che rendono nella maniera più verosimile. Rimaniamo in attesa di vedere (e recensire?) la seconda parte Che – Guerriglia anche per capire se la scelta di mercato di spezzare la pellicola in due films sia stata azzeccata sul fronte della resa.

Giorgio Moscatelli (20), Rinaldo Trinca (19), Antonia D’Ambrogio (19), Marino Martella (18), Raffaella Ducci (18), Alberto Acciari (17), Mario Giannini (16), Amedeo Del Prete (15), Querino Trinca (14), Claudio Giovanazzi (14), Antonio Favetta (14), Andrea Sulli (14), Gerardo Civetta (14), Luigi Mele (13), Vincenzo D’Ambrogio (13), Mario Meconi (12), Angelo Meconi (12), Umberto De Luca (12), Bruno Donato (12), Rossano Carnevali (11), Nando Gatta (11), Enzo Lucarini (10), Franco Antonucci (10), Enzo Acciari (9), Sandro Giovanazzi (9), Walter Trinca (9), Sandro Frezza (9), Italo Gatti (8), Luigi Middei (8), Giulio Zannini (8), Sergio Cetrone (7), Marco Caracci (7), Stefano Fondi (7), Irgido De Santis (7), Alberto Giovanazzi (6), Andrea Guerrieri (6), Gianluca Gatta (6).

I componenti dell’attuale circolo

Giuseppe Acciari, Luciano Acciari, Gerardo Bellanti, Orlando Botti, Piero Botti, Sergio Botti, Sigfrido Brunetti, Franco Carfagna, Luigi Carfagna, Luigi Castri, Gianfranco De Luca, Pio De Santis, Graziano Diadei, Corrado Gatta, Mario Giannini, Vincenzo Giovanetti, Remo La Banca, Mario Liddi, Bruno Millevolte, Dionisio Pericotti, Mariano Pierluigi, Luigi Polidori, Aristide Querini, Silvio Querini, Carlo Meconi. Le due mascotte: Federica Carfagna, Davide Meconi.


il Segno - Maggio 2009

Q

uasi tutto lo spazio disponibile era stato conquistato ed immediatamente occupato da loro. A causa delle disposizioni testamentarie del nonno, la famiglia si era ritrovata assediata dai suoi cani. Cani “dell’affetto” come li aveva definiti il defunto. Ma l’eredità ricevuta ripagava di tutto, almeno così sembrò all’erede. Anche se, dopo due anni, quell’eredità si era rivelata molto dispendiosa. I cani erano quattro: un English Setter, un Irish red and white Sitter, un Irish red Setter ed infine un Gordon Setter. Con i quali, forse a causa della loro nobilissima origine, era indispensabile esprimersi in inglese. Il Sig. Gerolamo, vedovo ed unico erede del nonno, era soddisfatto di abitare in quella villa graziosa, piena di comodità e di luoghi appartati, dove poteva sedere in santa pace, lontano dalle grinfie della Gertrude, la suocera di suo figlio e da molti anni vedova inconsolabile. Quando si concedeva alcuni momenti di riposo, Gerolamo, apriva il grande finestrone del salotto buono per poter osservare compiaciuto il bel giardino verdeggiante e pieno di fiori. Ma erano veramente molto pochi quei momenti beati: quasi sempre i quattro Setter improvvisamente attraversavano di gran carriera l’intero piano terreno per precipitarsi poi nel grande prato, disteso di fronte all’ingresso principale, dove finivano per azzuffarsi, simulando una lotta di caccia. Lo scritto testamentario del nonno era molto chiaro: “Gerolamo, nipote mio! Ti lascio la villa, il giardino e tutti i miei risparmi depositati in banca, alla condizione però, che i miei quattro Setter siano mantenuti nel modo migliore, vita natural durante”. Nel medesimo testamento il nonno aveva nominato Gustavo, il guardiacaccia, curatore testamentario del trattamento riservato ai suoi Setter. Gustavo aveva accettato, previo un lauto compenso anticipato e la costituzione di un legato mensile non trascurabile che in pratica, come fu accertato successivamente, prosciugava quasi tutti gli interessi del

LA STORIA

IL RACCONTO DEL MESE

Dog-sitter

Storia di un testamento e dei suoi quattro cani di Noga

denaro del nonno depositato in banca. Il mantenimento dei quattro animali non era cosa di poco conto. Il Sig. Gerolamo evitava sempre di spulciare le note spese che li riguardavano: temeva che gli sarebbe venuto un infarto. enne un giorno in cui, per motivi inderogabili, il Sig. Gerolamo e tutti i familiari dovettero allontanarsi per un lungo periodo di tempo. Prima della partenza, dopo una pignolissima ricerca, si assunse una signora di mezza età, di origine inglese, con il compito esclusivo, durante la loro assenza, di accudire “i quattro”. La signora si chiamava Dorotea, anzi Doroty e quando fu presentata ai Setter essi sembrarono soddisfatti della scelta. Così sembrò al Sig. Gerolamo. Doroty sapeva bene come trattare quelle quattro bestioline amorevoli. Per prima cosa li mise alla catena: uno ad ogni angolo della villa. Successivamente iniziò a dar loro lezione di inglese “popolare” perchè lei non poteva, nemmeno per un istante, pensare di rivolgersi ad essi nella nobile lingua della Regina. I quattro Setter, in un primo momento, rimasero sconcertati dalla novità inaspettata. Iniziarono poi ad ululare di continuo. Quindi si misero ad abbaiare a turno, ad intervalli regolari e ogni volta che annusavano l’odore della Doroty, emette-

V

vano un ringhio tenebroso e prolungato. Doroty fu irremovibile e prese le sue contromisure: così per esempio, quando porgeva loro il pappone quotidiano, avvicinava la scodella adoperando un lungo bastone nodoso. Un giorno, Gustavo, il guardiacaccia, si presentò alla villa: voleva essere ricevuto immediatamente. Doroty lo apostrofò in malo modo: -Chi siete voi? Io non vi conosco! Il povero Gustavo non riuscì a profferire nemmeno una parola, tanto fu lo sconcerto procuratogli da quell’approccio della Doroty. E se ne tornò a casa sua rattristato e preoccupato per il suo assegno mensile che, in un momento di maggior sconforto, vide sfumare miseramente. La buona stagione stava terminando e le piogge cadevano sempre più di frequente, preannunciando l’autunno. Il giardino aveva assunto un’aria triste ed i fiori, smorti ed appassiti dai primi freddi notturni, trasmettevano una grande malinconia. “I quattro” furono relegati in un’ala del grande garage: ognuno con la sua brava catena ed ognuno a debita distanza dagli altri. Ad osservarli si capiva benissimo che il ferreo regime imposto loro li aveva incattiviti, e di parecchio! Farsi ubbidire diventò un vero dilemma: essi, per la verità, non ubbidivano

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più nè in lingua inglese nè, tanto meno, in italiano. Ormai quando la Doroty, a turno, li portava fuori per una passeggiata igienica, essa rientrava in casa sgomenta e tremante di paura. Una domenica giunse una telefonata: il Sig. Gerolamo e famiglia sarebbero ritornati per la fine del mese. Doroty alla notizia sembrò uscire da un sogno: rientravano? E i quattro Setter? Erano dimagriti, il pelo era ispido e tutto il mantello risultava sporco e scolorito. Si disse che doveva agire immediatamente. Il giorno seguente di buon mattino li liberò e subito dopo rientrò a precipizio in casa e si mise alla finestra per osservarli. Ma fece appena in tempo a vederli correre a perdifiato e scavalcare la siepe di confine perchè in un battibaleno sparirono per la campagna circostante. La Doroty rimase allibita. Telefonò al guardiacaccia il quale rispose che ormai quella cosa non lo riguardava affatto e, con un tono di soddisfazione, la congedò: Eh! Eh! E adesso dog-Setter?-. Subito dopo riabbassò la cornetta. oroty decise di andarsene immediatamente. Salì in camera, fece la valigia e scrisse un biglietto di commiato che appoggiò sul tavolinetto d’epoca dell’ingresso, fermandolo con il mazzo delle chiavi che a suo tempo le erano state consegnate dal Sig. Gerolamo personalmente. “Egregio Signore; per motivi personali urgenti devo lasciare l’incarico di dogsitter di quei quattro diavoli di cani. Sono dispiaciuta, ma al suo rientro non mi troverà. Ritorno per sempre alla mia isola di origine. Dorotea”. Passata qualche settimana i quattro Setter si presentarono baldanzosi alla villa. Erano in ottima forma: ingrassati al punto giusto, puliti, giocarelloni. Ma, poco prima del tramonto, sparirono di nuovo. L’esperienza della dog-sitter li aveva segnati per sempre e di essere nuovamente ospitati nella villa non ci pensavano proprio.

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8 aprile 2009


SIPARIO APERTO Al Teatro Civico va in scena un classico della commedia italiana del Settecento

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Signore... tutte a teatro!

il Segno - Maggio 2009

Lezioni leziose di comportamento da una prima donna, in arte “locandiera”

di Federica Capogna Il giorno 27 Aprile è stato rappresentato al Teatro Comunale di Rocca di Papa uno splendido esempio di modello comportamentale femminile uscito dritto dritto dalla penna del padre della Commedia italiana settecentesca Carlo Goldoni, “La Locandiera”, con la regia di Antonietta Casella e Stefano Tibaldi. Ma certo: chiunque alla lettura di tale titolo si soffermerà probabilmente a recuperare qualche antica reminescenza scolastica a riguardo, incollando pezzettini della vicenda, ed estraendone una trama forse non troppo eccitante: una donna la cui abilità e maestrìa fanno cadere ai suoi piedi tutti i forestieri sostanti nella sua locanda. Ma è molto di più, decisamente di più. Risorse così antiche e più volte riproposte non smettono mai di stupire. Ad esempio, colpisce molto quanto la storia, nonchè lo svolgimento delle singole scene, siano di un’attualità davvero reale! Come può esservi un tale parallelismo temporale, e come può un tale tema essere stato trattato in maniera così arrendevole e

* Biglietto: € 10,00 Ridotto: € 8,00

vero da un uomo? Tutti gli uomini, alti o bassi, dolci o spocchiosi, ricchi o poveri, la desiderano perdutamente, facendosi decisamente manipolare da un gioco le cui redini sono interamente gestite da lei, la Locandiera. Tutte le donne al vederla in azione proverebbero un gran senso di solidarietà e di ammirazione, tutti la vogliono, ma nessuno se ne impossessa... il suo cuore resta libero, e con esso anche la sua ragione! Mirandolina è il simbolo della Libertà, dell’autosufficienza, e dunque, anche se non è l’Amore a trionfare lo è quella meraviglia segreta che sono le Donne, quella meraviglia che ognuna sa di avere in fondo a se stessa, anche se a volte finge di no o se ne dimentica. E le donne, anzi le “giovani” donne (tutti gli attori non oltrepassano la soglia dei vent’uno anni circa) che interpretano i personaggi sono state davvero convincenti! E allo stesso modo è corrisposta la scena maschile, in particolar modo per quanto attiene al personaggio più caparbio di tutti, il Conte di Ripafratta. Si tratta di una compagnia romana di ragazzi che sin da pic-

La biglietteria del Teatro Civico

Carlo Goldoni

coli attraverso un iniziale progetto scolastico (Scuola Media Piranesi) coltivano la passione per la recitazione, inscenando per la maggior parte delle volte rappresentazioni classiche e molto scolastiche (nel senso ottimo del termine dal momento che fanno di questi momenti anche delle opportune occasioni di ampliamento delle proprie basi culturali e teatrali). E’ una commedia comica, con molteplici beffe da parte dell’autore sui più disparati fronti (quello sociale ad esempio), istruttiva e “rinvigorente” sotto un femminile punto di vista... mentre per i restanti (per gli U/uomini, con lettera maiuscola o minuscola a seconda del merito) la trattazione di al-

Il cartellone del Teatro Civico Rocca di Papa

cuni temi è secondo le parole dell’autore stesso, un esempio di “barbara crudeltà”.

dal 15 maggio al 31 maggio 2009

Via San Sebastiano, 20 - Tel. 06-9499340 - 347-6024928 - www.associazioneacs.it

MAGGIO* venerdì 15 (ore 21.00) Cartellone “Professione Teatro”, Gianni Afola presenta “Ok cabarett” di Gianni De Feo MAGGIO* sabato 16 (ore 21.00) Cartellone “Professione Teatro”, Gianni Afola presenta “Ok cabarett” di Gianni De Feo

MAGGIO* domenica 17 (ore 17.30) Cartellone “Professione Teatro”, Gianni Afola presenta “Ok cabarett” di Gianni De Feo

MAGGIO (biglietto € 10.00) domenica 31 (ore 18.30) Compagnia dell’Associazione Teatrando, in “Il borghese gentiluomo” (Moliere) Regia di Antonia Di Francesco

Direttore Artistico: Alberto Querini


RIFLETTORI

I dubbi delle donne e le scelte obbligate

il Segno - Maggio 2009

di Daniela Di Rosa

Venerdì scorso mi trovavo al mercato settimanale di Rocca di Papa, raccoglievo firme per il referendum sul testamento biologico e distribuivo volantini per le prossime elezioni europee... se la prima questione suscitava comunque interesse anche se contrario (un’ anziana gentilmente sconsigliava ad una ragazza di firmare se no sarebbe finita all’inferno), il secondo quesito, cioè l’invito ad andare alle urne, raccoglieva quasi all’unanimità indifferenza. Poche giovani donne erano consapevoli e, mi duole dirlo, tutte appartenenti ad un ceto medio superiore, insomma inpiegate, insegnanti e studen-

tesse e tutte erano orientate per un partito di sinistra, alcune per la nuova coalizione Sinistra e Libertà. Se da un lato mi fa piacere perchè è la mia scelta politica, dall’altro una certa indifferenza mi delude e mi spinge a chiedermi il perchè. Perchè le donne in genere rifiutano la politica e poi in massa vanno a votare? E chi le consiglia? I mariti? I figli? Oppure votano il personaggio televisivo del momento, magari quell’imbalsamato di Emanuele Filiberto, in fondo ha vinto Ballando con le stelle! Non sono un’insegnante, nè un’impiegata, neanche ho uno straccio di diploma, ma fin da piccola mi sono appassionata

alla società, fin da bambina ho capito che se non sceglievo, qualcuno l’avrebbe fatto per me togliendomi la fatica di pensare. Gli uomini sanno quasi sempre chi, come e perchè votare, le donne, la maggior parte, si limitano a eseguire un consiglio o un obbligo. Le sento ripetere sempre: sono tutti uguali, la politica è una cosa sporca, destra o sinistra pensano solo agli affari loro... le più tolleranti dicono che la politica le annoia; le più vecchie che prima era diverso, i politici erano migliori, cancellando d’un tratto tutti gli scandali della Prima Repubblica; le più cattive, che tutti (ma proprio tutti) facciamo politica solo per ottenere qualcosa, magari un lavoro e, se ce l’abbiamo, un posto per figli o nipoti. Se rispondi: io lo faccio perchè ci credo, credo veramente in un mondo migliore e ci credo a tal punto che nel mezzo del cammin della mia vita sono ancora qui a lottare e non mi sono mai allontanata dagli ideali della mia gioventù,

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che pur di vedere una società più libera, più giusta, ho smussato gli angoli più estremi, ho abbandonato simboli e ideologie ormai obsoleti per approdare ad un unico simbolo che li racchiuda. Quando dico che ancora sogno una casa e un lavoro per tutti, e lo studio, e la salute senza privilegi... bèh, mi guardano con compassione per poi magari invidiare questo mio entusiasmo e questa energia! Mi rivolgo alle donne che odiano la politica o che addirittura ne sono nauseate, vi prego siate coerenti e non votate! Alle dubbiosse o indifferenti... fidatevi di me e votate Sinistra e Libertà.

Varato il registro del Dacia Maraini al Testamento biologico teatro roccheggiano

Il 9 maggio, il Municipio XI del Comune di Roma ha approvato in Consiglio la mozione che dà via libera alla Giunta di istituire il Registro del testamento biologico. “Ritengo che ciò rappresenti un grande fatto di libertà –ci dice l’assessore del Municipio Andrea Beccari-, finalmente un atto concreto sulla via del rispetto e del riconoscimento ad ogni cittadino del diritto inviolabile di auto-determinarsi nelle scelte relative alla propria sfera personale e alla propria vita”. Questo può rappresentare un volano per tutti gli altri Municipi romani e per i Comuni dei Castelli, oltre ad essere un vero e proprio invito pubblico a varare in Parlamento una legge che non neghi la volontà del soggetto e il suo diritto all’autodeterminazione. (Luigi Serafini)

il T o c c o

Il Presidente del Teatro, Enzo De Angelis, con Dacia Maraini

di Ermanno Gatta

Chi ha assistito allo spettacolo teatrale “Casa Tolstoj”, andato in scena lo scorso 8 maggio al Teatro Civico di Rocca di Papa, dopo aver partecipato emotivamente alle sofferenze spirituali e materiali dei due protagonisti (interpretati con grande maestrìa da Renato Campese -Tolstoj- e da Monica Guazzini -nel ruolo della moglie) che ci hanno fatto rivivere le atmosfere, gli spaccati e i “colori” dei libri classici russi, ha ricevuto anche un inaspettato premio. Dacia Maraini, autrice dell’opera, era in sala ad assistere allo spettacolo e, alla fine, è anche salita sul palco e ha spiegato come è nata l’idea di questa opera teatrale. E’ stato un momento molto emozionante vedere sul palco una delle intellettuali italiane che ha segnato un’epoca grazie al suo anticonformismo e ai suoi libri carichi di pathos. (A.S.)


il Segno dei tempi il Segno - Maggio 2009

nei disegni del Maestro Franco Carfagna

Facciamo un tuffo indietro nel tempo e andiamo a 45 anni fa, precisamente al 3 marzo 1963 quando partì l’ultima corsa della vetturetta bianco-azzurra della funicolare. Quella vetturetta la vediamo ancora oggi attraverso la grata che si trova in Via Roma. Ci vengono in mente tanti ricordi ma vedendola così mal ridotta ci si

La nostra Funicolare

stringe il cuore... Sono passati circa cento anni dall’inaugurazione della prima funicolare ad acqua che da Valle Oscura arrivava in Via Silvio Spaventa (fino al 1932) per poi essere sostituita con quella elettrica. I nostri ricordi cominciano dal centro storico di Rocca di Papa. I roccheggiani si

Ultima pagina

svegliavano molto presto per andare a prendere la prima corsa. Via Achtermann, vicolo del Crocifisso, via XX Settembre, via della Cava: erano queste le strade che alle prime luci si riempivano di gente, chi correva, chi cantava e chi dava la sveglia strillando dalle finestre. Erano venditori di olio o di vino, fiorai che a Natale trasportavano fasci di agrifoglio e di rusci (i pungitopi), tutti con le palline rosse, da vendere nei mercati e negozi di Roma oppure attraverso il classico “porta a porta”. Chi non arrivava in tempo per prendere la prima corsa della funicolare, scendeva a piedi correndo per via della Ruccia fno all’Anello dove l’aspettava la motrice o l’imperiale. I settantenni di oggi ricordano tutto questo con grande gioia. Così come ricordano i pomeriggi passati al “Cinema Roma” (dove oggi si trova la Ferramenta Gabrielli), o al “Cinema Cavour” (dove c’è l’ufficio postale e “Acqua e sapone”). Oppure il “Cabum cine” che si trovava dove c’è l’alimentari di Sergio Botti. Invitiamo i nostri appassionati lettori ad inviarci altri ricordi della nostra cara Rocca di Papa. Grazie in anticipo.

Lettere, Proposte, Proteste e Reclami ilpiccolosegno@tiscali.it

Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico

CARBONERIA A ROCCA DI PAPA Sono un amico del “Carbonaro” e vorrei rispondere al signor Gino Del Nero il quale sull’articolo scritto sul periodico “Rocca di Papa oggi” (anno 1, n. 1), in occasione dell’ultimo congresso di AN ha voluto esprimere il suo giudizio su una persona, che lui non ha voluto nominare ma che io conosco bene. Il “Carbonaro” non ha mai parlato male del loro presidente Fini come persona, semplicemente non ha mai condiviso la scelta di Fiuggi, scelta che ha portato AN ad appiattirsi sulle posizioni di Forza Italia e poi a confluire nel Pdl. Fini ha rinnegato le sue radici

e una pianta senza radici è destinata a morire, questo è avvenuto in questi giorni. Confluire nel Popolo delle Libertà non implica necessariamente l’accordo con Gianfranco Fini, può voler dire anche seguire il presidente Berlusconi il quale, condivisibile o no, è coerente, non ha mai rinnegato il suo passato e rimane fermo sulle sue posizioni. Vorrei inoltre ricordare a Del Nero che l’unico partitino di destra al quale era tesserato il nostro “Carbonaro” era lo stesso grande Msi-Destra Nazionale nel quale mi sembra aver visto girare anche lui. Forse la folgorazione sulla via di Damasco l’hanno avuta i cittadini di Rocca di Papa alle

SOTTOSCRIVI PER IL SEGNO: Banca di Credito Cooperativo dei Castelli Romani - N. conto 103028 - Abi 7092 - Cab 39230

ultime elezioni quando la destra, guidata da Gino Del Nero, ha ottenuto il risultato più basso mai visto nel nostro paese. Starei ben attento prima di parlare di persone oneste e rispettabili che hanno comunque un loro seguito. Faranno pure chiacchiere da negozio, come le chiama lui, non si tratta però di falsi e falsari ma di uomini coerenti e decisi a contrastare la Giunta attualmente alla guida della locale amministrazione. Ricordo inoltre al signor Del Nero che i Carbonari lottavano per la libertà politica e hanno fatto l’Italia, quindi viva i Carbonari e viva l’Italia! Un “Carbonaro” di Rocca di Papa

LE ANTENNE SONO SEMPRE LI’ Ho notato che da qualche numero non parlate più delle antenne, eppure da casa mia mi pare che aumentino sempre più Ma non ci avevano raccontato che dovevano essere spostate da Monte Cavo? A me sembra che stanno tutte lì, anzi di più, perché si vedono anche tra i boschi intorno a Monte Cavo quasi a ridosso delle abitazioni. Di chi sono questi terreni? Chi ci guadagna? La gente continua ad ammalarsi tra l’indifferenza di tutti. Tra poco apparirà il solito politico “volpone” che ci organizzerà una bella assemblea e ci prenderà ancora in giro. Alessandro Serafini

Ringraziamo i nostri sostenitori: Sergio, Orlando, Paola, Lorella, Enzo, Oscar, Rossana, Giorgio, Nadia, Bruno, Marina, Antonello, Patrizio, Nicola, Alberto, Gianfranco, Marco e Franco.


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