Il Segno dicembre 2013

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PICCOLO

il Segno ...quello che gli altri non scrivono...

La nebbia

mensile indipendente

Anno XII, n. 12 - Dicembre 2013

Quando politica e affari

vanno a braccetto Più tasse per tutti Tarsu-Imu-Irpef

Alle pagine 20 e 21

Auguri a...

Alle pagine 7 e 23

di Gianfranco Botti Auguri all’AVIS, la nostra benemerita, il nostro fiore all’occhiello, quello che fa brillare Rocca di Papa almeno in un settore, uno solo, ma delicato. Il solco tracciato dai fondatori Enzo D’Alessandri e Mario Gatta è stato ottimo, l’impegno dei successori altrettanto, i risultati si raccolgono. Dirigenti, tecnici, donatori: grazie! Con voi non ho paura di allargarmi troppo se aggiungo: grazie! a nome di tutta la cittadinanza. Segue a pagina 16

Telefonia mobile

Buone Feste

La “vicenda Carnevali”, l’imprenditore roccheggiano del legname che aveva ottenuto una sanatoria su immobili inesistenti (portata alla luce sul numero scorso del Segno), si arricchisce di nuovi particolari che chiamano in causa direttamente il Sindaco e il Vicesindaco di Rocca di Papa, Pasquale Boccia e Roberto Barbante. Un vero e proprio intreccio di interessi.

Consiglio Comunale Intervista al finalista di Rocca del talent di Raitre

Bagarre e... scarabocchi Alle pagine 8, 10 e 11

Lilith Di Rosa

A pagina 31

Dimissioni in giunta Primarie PD

Stravince Approvato Lascia la Renzi il pianoA pagina 15 Sciamplicotti A pagina 9 A pagina 13

Utenti COTRAL

Il Bi sc ottier e 2

P iz z er ia - P an e 350 firme suidisservizi Pizze Tonde CIAMBELLE A pagina 19

Sagra Castagne

Discussione in Consiglio

A pagina 14

degli SPOSI

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di Mauro Giovanelli A questo punto credo sia l’affaticamento dei cittadini il vero male di questo Paese. Ripetitività, finzione, ipocrisia e menzogna passano in secondo piano. È possibile, mi domando, che non ci sia una, dico una sola persona di potere, che abbia accesso ai mezzi di informazione, possa comunicare agevolmente con l’Autorità, un potente che all’improvviso, per estenuazione, anche per orgoglio, decida di ribellarsi? Un miracolato fornito al limite di un pizzico di senso dell’umorismo, qualche grammo di patriottismo, sia un poco romantico, sazio di ciò che la vita gli ha già concesso? Insomma un idealista deciso a fare il “bel gesto”, strappare il sipario e scoprire la pagliacciata che si sta consumando sul palcoscenico, e pure dietro le quinte, della politica italiana? Un eroe! Ecco chi ci vorrebbe, un valoroso! Come solo se ne vedono al cinema o i nostri nonni ammiravano nei romanzi d’appendice, qualcuno disposto a rinunciare alla propria rendita di posizione e decida di entrare nella storia per trasformarsi in un benefattore dell’umanità. Cominciando quindi a smascherare con chiarezza e determinazione l’imbonitore che da vent’anni ci sfracella le meningi, quello che agli inizi PICCOLO

il Segno

ATTUALITA’

il Segno - Dicembre 2013

Il caos dei partiti e dei movimenti non lascia scampo

La stanca attesa dell’Italia perl’arrivodiuneroenuovo portava la sciarpa bianca e ora la camicia bruna. Imporre tagli ai fuori programma della trasmissione “Ballando con le stelle” nel corso dei quali si cerca di convincere tutti che la star delle star, infortunata, potrebbe avere diritto a proseguire la competizione pure da seduta: sarà il pubblico a decidere, si ipotizza, cioè la sua parte di “elettorato”, quelli che “partecipano da casa”. Vi ricorda qualcosa, o qualcuno? Eh sì... ci vorrebbe un soggetto con gli attributi, come si suol dire, che denunci il nulla di fatto di questo governo e il pressappochismo dei suoi ministri, pure l’inadeguatezza del precedente dicastero, e di quelli ancora prima. Un “cavaliere”! Ma del tipo declamato dall’Ariosto, uso ad audaci imprese, che ridimensioni l’enfatizzazione degli “inamovibili” della politica, dica basta al tirare a campare sulle riforme che si faranno sempre “l’anno prossimo”, argini l’esondazione di parole dei rappresentanti del Pd, Pdl, Forzaitalioti, Leghisti, LarREDAZIONE

Patricia Antolovic, Mauro Artibani, Bruna Benelli, Noemi Bevilacqua, organo mensile Federico De Angelis, Giulia dell’associazione culturale De Giorgi, Daniela Di Rosa, “Editoriale il Segno” Bruno Fontana, Paola Gatta, C.F. 92028150586 Anna Giovanetti, Toshi Kameda, Marcello Loisi, Camilla LombarRegistrazione Tribunale dozzi, Nanci Marietto, Loredana di Velletri n. 5/02 Massaro, Don Franco Monterubbiadel 19/02/2002 nesi, Noga (Gabriele Novelli), Massimo Onesti, Sergio Rasetti, DIREZIONE Annarita Rossi, Paola Rufini, Via dei Monti, 24 - Rocca di Papa Vincenzo Rufini, Maria Pia Santangeli, Luigi Serafini, Roberto DIRETTORE Sinibaldi, Gennaro Spigola, RESPONSABILE Sandro Tabellione, Alessia Tino, Andrea Sebastianelli Cristiana Zarneri, ilsognatore

nel mezzo di una scatola di vermi questi si possono “bonificare” soltanto dall’interno. E l’occasione l’ha persa, decidendo di uscire dal barattolo. Mannaggia! Bastava vedesse quel bellissimo film di Alan Parker, “Mississippi burning” e facesse tesoro dell’acceso diverbio Ludovico Ariosto tra il giovane ispettore gheintesisti (?), promuova la e il vecchio agente dell’FBI. rimozione della valanga di Mi si potrebbe obiettare che “opinionisti ad hoc” che occu- così si profilerebbe una sorta pano i palinsesti della tv. Un di dittatura. Vero! Verissimo. sapiente! Che programmi la ri- Non ci avevo pensato. Interforma della giustizia inserendo rompo subito l’elenco delle però la “responsabilità civile” “cose da fare”, tantissime, dei parlamentari che non do- chiedo scusa, forse sono solo vessero raggiungere i risultati stanco... che cavolo sto dipromessi. Un assennato! Che cendo? Tra l’altro i discorsi del dia impulso alla tutela del- Grillo politico mi provocano l’ambiente a salvaguardia di dei crucci. Vado a riposare, questa nostra incantevole ma con una consolazione però: ahimè stuprata penisola. Un il- uomo dell’anno di questo luminato! In grado di contra- 2013, alla fin fine, sarà un tizio stare le grida di Beppe Grillo che decise di raccontare come colpevole di non aver capito si vive nelle fogne. Un De che quando si decide di porsi Gregorio qualunque. ILLUSTRAZIONI

Franco Carfagna, Ermanno Gatta

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Le mani dei criminali sulla natura

E’ stato calcolato che le organizzazioni criminali internazionali abbiano messo in atto un traffico illegale di animali e piante che raggiungerebbe la gigantesca cifra di 260 miliardi di euro ogni anno. A farne le spese, ovviamente, è l’intero “sistema natura”, considerando che ogni 12 mesi scompaiono ben 100 specie. Nel solo 2011 in Italia la Forestale ha sequestrato 1.233 animali vivi, tra cui scimmie, pappagalli, pitoni, ecc. A provocare questo business sono anche i turisti che, per esempio, sempre più spesso acquistano souvenir e oggetti in avorio causando la forte diminuzione del numero degli elefanti.


ATTUALITA’ La politica, in affanno, non fa che aggiungere confusione il Segno - Dicembre 2013

Travecchi e nuovi segretari ipoliticinon cambiano mai di Daniela Di Rosa Questi sono i giorni dei segretari, la Lega (o almeno ciò che ne rimane) dopo scandali vari, dopo che il leader storico Umberto Bossi è accusato di aver sottratto 40 milioni di euro, dopo Belsito (il cassiere dei brillanti in Africa), dopo il “perbenino” Tosi amatissimo e all’apparenza onestissimo Sindaco di Verona che, tra i tanti falsi rimborsi, si è fatto trovare con le mutande nel sacco (un paio di boxer verde padano da 40 euro), hanno eletto il nuovo segretario. Si tratta di Matteo Salvini. Rifondazione Comunista va verso la riconferma di Ferrero, uno dei pochi di cui ancora non si parla, pare che sia onesto veramente ma ormai, dopo Vendola, le sue risate intercettate e la vicenda poco chiara dell’Ilva, almeno io non mi fido più di nessuno! Ma non sarà che la politica è un male contagioso? Aspetto da un giorno all’altro una tegola su Landini, segretario della Fiom Cgil (oh madonnina degli onesti, salva almeno lui!). Dopo di che chiuderò il mio lungo e penoso cammino

Brevettato il broccolo OMG della “Seminis”

Grazie al Bollettino Viomundo, abbiamo saputo che nel mese di giugno scorso l’Ufficio Europeo di brevetti, con sede in Monaco, ha dato all’impresa Seminis che fa parte alla multinazionale Monsanto, la patente “EP 1597965”, che autorizza la coltivazione convenzionale dei broccoli. E’ stato poi aggiunto che il suddetto brevetto migliorerà notevolmente la pianta. Si tratta in verità di un broccolo a marchio OMG (Organismi Modificati Geneticamente), che i contadini non potranno più coltivare, dovendo comprare semi e fertilizzanti proprio dalla Seminis.

in politica, altro che il pellegrinaggio a Santiago de Compostela, trent’anni di slalom gigante tra collusi, corrotti, corruttori, ladri nazionali e internazionali, rubagalline, uomini d’onore e quaqquaraquà, uomini e caporali e… Berlusconi! Tornando ai segretari, ci sono state le primarie per il nuovo segretario del Partito Democratico, il più atteso, quello che per milioni di cittadini che votano Pd dovrebbe alle prossime elezioni “uccidere”, in senso metaforico e politico, il “cavaliere” (tra virgolette perché credo che dopo la condanna non possa più fregiarsi di tale titolo)... e chi ha scelto il popolo del centrosinistra? Civati? No, troppo di sinistra, parla di lavoro, di giovani (la disoccupazione tra questi ha toccato la cifra record del 42%), di detassazione alle fasce più deboli della popolazione, di aumentare invece quelle ai più ricchi, no no troppo buono, poi si dice pure che è onesto, che crede.. in quello che fa, eppoi è giovane, intelligente, simpatico, anche carino… no, no non va bene. Allora ha scelto Cuperlo? No, ma che siamo matti! è un uomo di partito, fa parte dell’ap-

Renzi

parato politico e, ciliegina sulla torta, è un uomo di D’Alema, non sia mai! Ha votato Renzi... Renzi? No, Renzi no, l’uomo per tutte le stagioni, colui che viene dalle fila dei giovani democristiani, il bravino buonino falsino, quello che appena morto Mandela, si fa intervistare seduto alla scrivania, con alle spalle proprio una foto di Mandela (guarda tu il caso!) e venti minuti dopo, reintervistato da un’altra emittente, Mandela era sparito e al suo posto figurava la foto di Napolitano. Se venti minuti dopo lo avessero intervistato le gattare di Roma sarebbe sparito Napolitano e al suo posto sarebbe apparsa la foto del gatto Romeo, er più del colosseo! Stavolta ha ragione Berlusconi: gli italiani non sanno votare!

Sotto esame i rimborsi elettorali nel Lazio

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Servizi televisivi, conferenze stampa, dibattiti, cene elettorali e spese natalizie. Ci sarebbe tutto questo nelle fatture del gruppo consiliare del Pd alla Regione Lazio finite dal 2011 sotto la lente della Guardia di finanza, e poi in un fascicolo aperto dalla procura di Rieti. Oltre 200mila euro, la metà dei quali spesi nel 2011 finanziando diverse emittenti televisive laziali, sotto forma di rimborsi per servizi giornalistici, spot e riprese di conferenze stampa e convegni. Ma anche 4.500 euro spesi, in un solo colpo, in una nota enoteca viterbese in vini e cesti di Natale. A firmare i rendiconti, finiti sotto la lente della magistratura, erano il tesoriere oggi ex Consigliere regionale del Pd, Mario Perilli, e il capogruppo alla Pisana, Esterino Montino, attuale Sindaco di Fiumicino. Nella lista delle spese sospette che hanno richiamato l’attenzione della procura del capoluogo sabino compaiono molte fatture saldate ad aziende e attività commerciali del reatino, terra natale di Perilli dove in passato ha ricoperto vari incarichi politici e amministrativi.


ATTUALITA’ La malagestione del territorio è la causa principale dei disastri e anche a Rocca...

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il Segno - Dicembre 2013

Questione dissesto idrogeologico dopo leparoleèiltempo deifatti di Sergio Rasetti Nessuno poteva immaginare quanto è accaduto in Sardegna a causa di una condizione meteorologia rara, anche se l’uomo aveva preparato la perfetta situazione ambientale per il disastro. Chi ha visto dall’alto il quartiere di Olbia devastato dalle acque non ha avuto bisogno di altre spiegazioni. Hanno costruito centinaia di abitazioni su terreni alluvionali, esercizio praticato ovunque nel nostro Paese e l’acqua si è ripreso quello che era suo. Ci stracciamo le vesti al momento di questi eventi drammatici, poi dimentichiamo facilmente. Le Autorità tornano a Roma con belle intenzioni ma, non appena mettono il piede in quel dell’aeroporto di Ciampino, tornano ad occuparsi di Berlusconi, Renzi, Alfano, Cicchitto… E’ forse per questo che localmente i responsabili politici, tecnici pubblici, imprenditori, progettisti, cittadini singoli o associati finiscono per pensare che si può far da soli, che si può gettare nel cestino qualche regola, che per una volta si può derogare, dimenticando che si è derogato già centinaia di altre volte e che quello che il colpo d’occhio trasmette al cervello come cosa accettabile, spesso nasconde un vero

A Rocca il rischio è di media entità

Rocca di Papa è uno dei Comuniche la classificazione nazionale pone tra i territori a rischio idrogeologico. Infatti, leggendo i dati relativi al 2012 forniti sia dall’Associazione Nazionale Bonifiche sia dal Consiglio Nazionale dei Geologi, risulta che il nostro paese viene classificato con il numero 2b, che sta ad indicare un rischio di media entità. Basta poco però per arrivare al numero 3, che significa “Rischio elevato”. Il problema centrale a Rocca di Papa è la manutenzione ordinaria. Caso eclatante è quello del fosso della Molara, sottoposto a un intervento di messa in sicurezza alcuni anni fa e che periodicamente necessita di interventi di pulizia e verifica. Interventi spesso eseguiti in ritardo seppur sollecitati dai cittadini che vi abitano nei pressi.

pericolo per le persone, le cose, l’ambiente. Chi non ha capito che eventi “eccezionali” si ripeteranno con frequenze crescenti dovrebbe essere allontanato dai posti pubblici di decisione all’istante, perché non è in grado di elaborare le strategie del caso e si farà tramite di scelte sbagliate che un giorno metteranno a rischio le nostre esistenze. Occorre che ciascuno elabori il vissuto quotidiano o non sarà mai in grado di comprendere la trasformazione negativa anche del territorio casalingo. Durante un nubifragio su Rocca di Papa, di una intensità che i nativi non avevano mai visto, in auto percorrevo via Frascati proveniente da Squarciarelli. La strada era completamente allagata da un fiume di

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acqua che scendeva veloce, alta almeno 20 cm, la visibilità quasi nulla, impossibile mantenere la giusta direzione ma anche fermarsi. All’improvviso qualche cosa che rotolava trascinata dall’acqua mi veniva incontro, era un cesto metallico per l’immondizia, per evitarla ho dovuto sterzare bruscamente rischiando di capovolgermi anche a causa della corrente impetuosa. Trascinate dall’acqua c’erano tante altre cose e chi ha vissuto quell’esperienza, anche se ne è uscito indenne, non potrà mai dimenticarla. Quella volta ho capito molto bene che le opere dell’uomo se non sono compatibili con le esigenze idrogeologiche dell’ambiente finiscono anche per uccidere. Lo ha dimostrato il “ciclone Cleopatra sulla Sardegna”. Al-

lora facciamo anche in casa nostra quello che è necessario a cominciare dal controllo e manutenzione quotidiana di tutti i fossi, alla demolizione di opere che possono impedire il regolare deflusso delle acque meteoriche, alla repressione non solo pecuniaria di chi prova a mettere anche un solo mattone abusivo nei pressi di un fosso o di una zona alluvionale. Attenzione particolare dovrebbe essere dedicata al rilascio delle concessioni edilizie, perché la costruzione di un muro di contenimento o recinzione; la deviazione repentina di un fosso interrato o la sua intubazione; la costruzione di una strada senza adeguata raccolta delle acque piovane; il disboscamento non seguito da valide misure compensative; l’accumulo di terra che modifica i livelli originali senza valutare cosa accadrà a valle; il fare senza pensare alle conseguenze sul resto del territorio sono azioni che mettono a rischio la sicurezza della popolazione. Tutti sanno queste cose. Ma allora perché si permette a tanti di procedere come gli pare o si approvano progetti rischiosi creando problemi che, quando va bene, saranno soltanto economici? E’ una domanda che aspetta da troppo tempo una risposta. E’ arrivato il momento che questa risposta deve essere data.

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All’Università di Tor Vergata il Corso in giornalismo politico di Camilla Lombardozzi All’Università di Roma Tor Vergata, non mancano mai le iniziative positive che il Corso di Laurea in Scienze dell’informazione, della comunicazione e dell’editoria offre. Infatti, il mese scorso, si è tenuta la prima lezione del corso in Giornalismo Politico e Radiotelevisivo, tenuto dal prof. Marco Frittella, giornalista professionista della Rai, il quale ha promosso un progetto davvero interessante per gli alunni che seguono quest’anno la sua materia, ovvero la creazione di un Blog/Sito Web, grazie anche al supporto dei suoi assistenti, che si occupa di politica e comunicazione. Il Blog prevede la suddivisione in cinque differenti settori: Politica e Comunicazione, Territori, Giornalismo Parlamentare, Giornalismo Politico, Politica Estera. A questi fanno capo cinque redazioni suddivise per studenti, con il compito di postare durante la settimana articoli di interesse comune sulla politica italiana e mondiale. Già lo scorso anno, il prof. Frittella aveva

sperimentato questo progetto, il quale ha riscosso molto successo e ad oggi è anche molto conosciuto, in quanto i ragazzi, nonostante la fine del corso, hanno voluto continuare a portare avanti questo Blog di Informazione, sto parlando di LibereMenti (liberementi.wordpress.com). “LibereMenti è un blog d’informazione. E’ il primo ad occuparsi di una varietà così intensa di argomenti all’interno dell’Università di Roma Tor Vergata. Nasce dall’iniziativa di un gruppo di studenti di editoria nell’ambito dell’insegnamento di giornalismo della Facoltà di Lettere e Filosofia. Vuole essere uno spazio di informazione non conforme e non schierato, in cui ognuno è “libero”, parola chiave del nostro blog appunto, di dire la propria. Un laboratorio d’analisi e approfondimento sui temi dell’arte, della musica e dello spettacolo in primis, che di solito occupano la quarta pagina, qui invece sono messi in primo piano, della comunicazione politica, della società e del costume ed infine dell’università e del territorio. La nostra analisi, infatti, non si limita alla cronaca nazionale ma vuole es-

di Giulia De Giorgi Chi di noi non ha mai preso un autobus? Un gesto abituale e semplice da compiere: basta comprare un biglietto, aspettare l’autobus, salire, cercare un posto e, se c’è, mettersi a sedere fino a che non si giunge a destinazione. Giovani, anziani, mamme, lavoratori di tutte le etnie possibili ogni giorno aspettano il proprio autobus. Quello che oggi per noi è così semplice, però, ieri non lo era affatto. Nel 1955 gli autobus di Montgomery erano divisi in tre settori: il primo era riservato ai bianchi, l’ultimo agli afro-americani e quello centrale che poteva essere utilizzato da entrambi ma, qualora fosse salito un bianco, l’afro-americano avrebbe dovuto alzarsi per cedergli il posto. Il 1º dicembre del ‘55, sempre a Montgomery, si verificò un fatto che avrebbe cambiato per sempre la storia dei diritti civili. Rosa Parks, una sarta afro-americana, finito il suo giorno di lavoro salì su un autobus per tornare a casa. Tutti i posti riservati agli afro-americani erano occupati quindi si diresse verso l’unico posto a sedere libero che si trovava nel primo settore, cioè quello riservato ai bianchi. Qualche fermata dopo salirono sull’autobus alcuni bianchi e James Blake, il conducente, ordinò a Rosa di alzarsi per cedere il posto al bianco come da regolamento. L’intrepida Rosa, però, si rifiutò di lasciare la seggiola per spostarsi nella parte posteriore del pullman dove, tra l’altro, avrebbe dovuto affrontare il viaggio in piedi. Stufa delle prepotenze che ogni giorno doveva sopportare, Rosa rimase a sedere al suo posto. Il conducente fermò il mezzo chiamando due poliziotti per risolvere la questione. Com’è finita la storia? Rosa Parks venne arrestata e incarcerata per condotta impropria e per aver violato le norme cittadine. Da quel giorno è conosciuta come “the woman whodidn’t stand up” (la donna che non si alzò). Un anno dopo, il caso della signora Parks arrivò alla Corte Suprema che, all’unanimità, decretò incostituzionale la segregazione sui pullman pubblici dell’Alabama. Rosa ci ha lasciati alla veneranda età di 92 anni a Detroit nel 2005. Il pastore Martin Luther King scrisse sull’episodio descrivendolo come “l’espressione individuale di una bramosia infinita di dignità umana e libertà” e aggiunse che Rosa “rimase seduta a quel posto in nome dei soprusi e della sconfinata aspirazione delle generazioni future”.

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Marco Frittella

sere una voce in particolar modo per raccontare quello che avviene in ambito locale”. Insomma un’iniziativa che permette ai giovani di introdursi ancora di più nel mondo del giornalismo, attraverso la moderna piattaforma comunicativa, ovvero il Web, facendo capo a un giornalista professionista di tutto rispetto. Che dire ancora, forse è un’iniziativa che potrebbero prendere in esame anche altre riviste on-line e cartacee; in quanto i giovani rappresentano il futuro, perciò non lasciate che la fuga di cervelli continui imperterrita, anzi teneteveli stretti!

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Ricordando Rosa Parks, la donna che non si alzò

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6 Ecco dieci esempi di storie eroiche e di generosità incondizionata che ci aiutano a sperare in un mondo migliore e che magari ci spingeranno ad agire in prima persona. 1) Jose Mujica è il presidente dell’Uruguay, diventato famoso per aver donato ai poveri il 90% del suo stipendio statale e per aver permesso ai senzatetto di dormire nella dimora presidenziale. E' il presidente più povero del mondo e quello che tutti noi vorremmo avere.

2) Dobri Dobrev è un senzatetto che vive in Bulgaria, a Sofia. Dopo aver raccolto 40 mila euro chiedendo ogni giorno l'elemosina, ha deciso di donare l'intera somma in beneficenza. Per vivere si è accontentato della piccola pensione statale da 80 euro e non ha conservato nemmeno un centesimo di quanto raccolto. 3) Anthony Cymerys è meglio conosciuto come Joe the Barber. Per beneficenza si occupa da 25 anni di tagliare i capelli ai senzatetto, chiedendo in cambio dei semplici abbracci. Ogni mercoledì lo si può incontrare sulle panchine di Bushnell Park, sempre intento a fare del bene e a lavorare gratis per i senzatetto in attesa di un taglio di capelli.

BUONE FESTE

Ecco i 10 esempi

Persone che hanno deciso di cambiare il pianeta

per un mondo migliore 5) Chen Shu-chu è una fruttivendola di Taiwan che ha deciso di donare il ricavato della propria attività ai più bisognosi. Negli anni è riuscita a donare oltre 322 mila dollari a varie associazioni e enti di beneficenza per il sostengo di bambini in difficoltà e orfanotrofi, e per la costruzione di scuole e biblioteche. La fruttivendola vive senza pretese e senza lussi.

6) Bennie O’Brien è un uomo di Seattle che ha salvato almeno 500 alberi che rischiavano di essere rasi al suolo, in quanto esemplari indesiderati. Tramite il web è riuscito ad entrare in contatto con coloro che avevano la necessità di sbarazzarsi di un albero, perché divenIl poliziotto delle scarpe tato troppo grande o per fare spazio a una nuova costruzione, per salvarli.

4) E’ stato soprannominato “The shoe cop”, il poliziotto delle scarpe. Si tratta di Lawrence Deprimo, un giovane ufficiale di polizia di New York, immortalato mentre regalava un paio di stivali a un senzatetto scalzo. Il senzatetto era visibilmente sofferente e il poliziotto ha deciso di fermarsi ad acquistare un paio di scarpe e delle calze termiche per aiutarlo ad affrontare le gelide notti di New York.

Emaila Marmi Snc

7) Trascorrere 35 giorni in canile per immedesimarsi nella vita dei cani abbandonati. Ecco il progetto di Sean Le Vegan, un volontario e animalista di Manchester, che dal 5 ottobre trascorrerà oltre un mese in canile per sensibilizzare al tema del randagismo e diffondere una maggiore consapevolezza sulle condizioni di vita dei cani nei canili.

8) Aveva rubato della sabbia dalla spiaggia rosa di Budelli, in Sardegna, ma si è pentita del suo gesto e ha restituito il sacchetto che aveva riempito, accompagnandolo con una lettera. La donna aveva raccolto la sabbia a Budelli 20 anni prima. La spiaggia è stata purtroppo minacciata dal turismo eccessivo e da comportamenti

di Orofino Prospero

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Il salvatore degli animali di Fukushima

che ne hanno compromesso la bellezza. Ora il sacchetto di sabbia e la lettera sono custoditi nel museo della Maddalena.

9) Jodav Payeng si è impegnato a restituire agli animali dell’India un habitat adatto alla sopravvivenza. Trent’anni fa piantò dei semi lungo un terreno inaridito, nella speranza di ricreare un ecosistema fertile. Ora quel luogo si è trasformato in una foresta di 550 ettari. Nel 1979 forti inondazioni distrussero le piante e uccisero gli animali. 10) Keigo Sakamoto ha deciso di rimanere a Fukushima per salvare gli animali abbandonati e per prendersene cura, nonostante gli ordini di allontanamento. Subito dopo il disastro, le autorità non hanno pensato agli animali che venivano abbandonati dai loro padroni che fuggivano dal pericolo delle radiazioni. Ha salvato cani, gatti, polli, conigli e altri animali. Tratto da www.greenme.it Corso della Costituente, 10 Rocca di Papa

Tel. 329-5635482


il Segno - Dicembre 2013

INDOVINA QUANTI SIAMO?

Al 31 ottobre 2013 i residenti censiti nel Comune di Rocca di Papa erano 17.022 (maschi 8.404; femmine 8.618). Alla stessa data i nuclei familiari erano 6.270.*

ROCCA DI PAPA notizie, informazione, attualità

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NUMERI UTILI

Clinica San Raffaele: 06-9428601 Comando Carabinieri: 06-94749007 Polizia Municipale: 06-94286134 Centralino Municipio: 06-942861 TAXI Mario: 346-3684911 06-9499151 (casa)

Aumenti a raffica di fine anno la tassazione locale al massimo *dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe

L’aumento più consistente è per la Tassa sui rifiuti che cresce di un altro 30%

di Andrea Sebastianelli “Vado al massimo…” cantava Vasco Rossi qualche anno fa. A questa frase dev’essersi ispirato il Sindaco di Rocca di Papa, visto che quello andato in scena il 21 novembre scorso è stato un Consiglio Comunale all’insegna dell’inasprimento della tassazione locale, con le aliquote portate praticamente al massimo consentito. L’amministrazione guidata da Boccia, infatti, ha approvato una raffica di aumenti, Imu-IrpefTarsu, un terzetto che peserà nelle tasche dei contribuenti roccheggiani per alcune centinaia di euro l’anno in più. Per quanto riguarda l’Imu, la tassa sugli immobili (in attesa che il governo sciolga definitivamente il nodo dell’Imu sì-Imu no), il Comune di Rocca di Papa ci è andato pesante decidendo di alzare ancora l’aliquota sulle seconde case. Poi c’è la questione “prima casa”, visto che Rocca di Papa è nell’elenco dei Comuni che hanno alzato l’aliquota base proposta dallo Stato (4 permille) e la cui differenza (1 permille) deve essere colmata

dai cittadini contribuenti. Anche l’Irpef (l’imposta sul reddito delle persone fisiche) fa un balzo in avanti passando dallo 0,7 allo 0,8 percento (il massimo consentito dallo Stato). Ciò significa un ulteriore prelievo di oltre 60 euro l’anno che dalle buste paga vanno direttamente nelle casse comunali, senza che i cittadini neanche se ne accorgano. Ancora una volta, gli amministratori hanno deciso di andare a prendere i soldi dove non possono essere evasi, cioè dai lavoratori dipendenti e dai pensionati. Diceva il grande Ettore Petrolini: “I soldi li vanno a prendere dove ci sono, cioè tra i poveri: ne hanno pochi fa sono tanti”. Infine la Tarsu, la tassa sui rifiuti solidi urbani, viene caricata di un altro 30% (20% per la casse disastrate del Comune e un altro 10% per quelle dello Stato). Aumento del 30% che si va ad aggiungere a quelli già decisi negli anni scorsi dall’amministrazione comunale impegnata ormai in un solo grande compito: come raccogliere soldi, soldi e soldi dai suoi cittadini. L’approvazione di questi au-

Gli aumenti comunali che impoveriscono le famiglie e le imprese

TARSU (tassa rifiuti) + 30% IRPEF (lav. dip., pensionati) dallo 0,7% allo 0,8% IMU 1

ma

casa

IMU 2 casa da

MENSA scolastica

BIGLIETTO bus locale

menti è avvenuta in modo silenzioso da parte della Giunta, senza neanche cercare di discuterne con i Comitati di Quartiere di Rocca di Papa, le associazioni e i cittadini. Una decisione a senso unico che penalizzerà ulteriormente chi le tasse le ha sempre pagate. E sul fronte dell’evasione? Nessuna notizia. L’Assessore al Bilancio, Querini, si è limitato a confermare che per quanto riguarda la Tarsu, per esempio, l’evasione tocca quota 20% sul totale che, in soldoni, significa che circa 600-700 mila euro mancano

diff.

nza

tra 4,00 e 5,00 ‰

aliquota al 10,6 ‰

+ 60% (pasto 1° figlio) + 30%

all’appello. Quale soluzione? Semplice, farli pagare a quelli che la tassa l’hanno sempre versata. Se a tutte queste tasse aggiungiamo anche gli aumenti della mensa scolastica e dei biglietti del trasporto pubblico locale, ecco che ciascuna famiglia roccheggiana potrà contare a fine anno su alcune centinaia di euro in meno in tasca. Se il primo cittadino Pasquale Boccia voleva passare alla storia c’è sicuramente riuscito: sarà ricordato come “il Sindaco del… vado al massimo”.


8

di Sergio Rasetti Altro Consiglio Comunale molto interessante quello del 21 novembre scorso per le mozioni e interrogazioni presentate dall’opposizione (ma i Consiglieri della maggioranza non hanno mai nulla da proporre o necessità di chiarimenti?). Interessante ed istruttiva la mozione proposta da Danilo Romei in relazione alla già deliberata approvazione della richiesta di ristrutturazione e ampliamento che riguarda l’azienda Edilmostra Galli. Essendo stati sollevati dubbi sulla regolarità di quella approvazione dalla stampa locale, siti internet e lettera indirizzata al Sindaco, Ufficio Tecnico e responsabile S.U.A.P. firmata dal Movimento per Rocca di Papa e circolo Berlinguer di Sel, scritta con dovizia di argomentazioni e corredata di documentazione aero-fotografica, il Consigliere Romei si è fatto parte dirigente preoccupato che il Consiglio possa aver inconsapevolmente approvato un atto non legittimo per un errore, che è comunque possibile e umano, degli uffici competenti ai quali, al momento dell’approvazione, risultava invece che tutto rientrava nelle norme e regolamenti del caso. Che cosa proponeva Romei? Soltanto di delegare al Sindaco un’ulteriore attenta verifica con gli addetti del settore, previa una breve sospensione dell’atto in autotutela, per essere, tutti, più tranquilli: politici e tecnici. La maggioranza, dietro il solito muro di gomma, ha fatto orecchie da mercante. Per essa il consigliere Pizziconi ha sostenuto che rifare un lavoro già fatto in Commissione era inutile; che gli uffici avevano dato, a tutto il procedimento, parere positivo e non era necessario nessun ulteriore controllo. Romei è praticamente restato da solo con Enrico Fondi, che ha votato a favore della sua mozione, perché anche gli altri della minoranza non l’hanno approvata: Crestini perché è dovuto uscire dall’aula (incompatibilità per parentela con l’interessato), De Santis si è allontanato prima del voto, Gatta si è astenuto; secondo lui chi vuole investire sul territorio non dovrebbe essere intralciato. Con il voto contrario dei 9 consiglieri della maggioranza il Consiglio Comunale ha così deciso di lasciare il cerino acceso in mano ai dirigenti degli Uffici Tecnici. Qualcuno riuscirà a spegnerlo prima che divampi un vero e proprio incendio?

ROCCA DI PAPA

il Segno - Dicembre 2013

Sull’inciampo Galli nessun atto di tutela

Respinta la mozione del Consigliere Danilo Romei

Tutto va bene madama la marchesa di Roberto Sinibaldi Riportiamo dalle cronache del Consiglio Comunale di giovedì 21 novembre scorso. Il Consigliere Danilo Romei ha posto un problema circa la deliberazione del precedente Consiglio Comunale, del 29 agosto, con la quale la maggioranza si era espressa favorevolmente sull’ampliamento dei capannoni di proprietà Carlo Galli, più noti come Edilmostra Galli. La deliberazione di agosto sembra fosse viziata da più di qualche elemento di illegittimità, sollevato da più parti. Tutti argomenti ampiamente illustrati e dibattuti anche dal nostro giornale. In buona sostanza i capannoni – che secondo l’assessore all’Urbanistica Marika Sciamplicotti sono stati oggetto di una regolarissima sanatoria edilizia – non ¬erano sanabili, perché all’epoca semplicemente non esistevano. Altro elemento è che tutta una serie di parametri tecnici sarebbero stati completamente disattesi e la proprietà Galli non avrebbe avuto proprio alcuna possibilità di avere una deliberazione di quel tipo. Favorevole a tal punto da prevedere anche un premio di cubatura (per arrivare a 12.000 metri cubi), come quella avuta dal Consiglio Comunale. A distanza di tre mesi e dopo tutte le contraddizioni che sono state evidenziate, il Consiglio Comunale respinge la richiesta

L’Ass.re al bilancio Querini

di verifica avanzata da Danilo Romei e anzi, rispedisce al mittente dubbi e controversie e non accetta la revisione della deliberazione e tantomeno il suo annullamento, come eventualmente richiesto dallo stesso Consigliere. Ma per fare questo l’Amministrazione non sfodera dati, documenti, circostanze, atti, prove… Rimanda tutto al tecnico comunale che ha siglato la delibera. Come dire che se il geometra del Comune ha detto che stava bene, la responsabilità è sua. Marika Sciamplicotti, Assessore dimissionaria all’urbanistica (in attesa di prendere il posto di Ferazzoli in qualità di Presidente del Consiglio Comunale), rimane in silenzio. Perso il piglio con il quale tre mesi fa, sui capannoni Galli, assicurava che “A livello urbanistico, diciamo che tutti gli abusi di cui si parla, delle attività nate intorno agli anni ‘70, come si può evincere dagli atti presenti in Comune, sono assolutamente in regola”. Lascia che intervenga l’Assessore al bilancio Maurizio Querini che, da vero esperto, liquida il contenzioso dicendo che “la delibera aveva i pareri di regolarità tecnica e loro si fidano degli uffici”. A questo punto il bravo tecnico comunale deve reggere da solo tutta l’impalcatura amministrativa su cui è costruito il parere favorevole per la proprietà Galli: Consiglieri, Assessori e Sindaco hanno fatto come Ponzio Pilato.

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ROCCA DI PAPA L’Ass.re all’Urbanisticavaasostituire Ferazzoli in Consiglio Dissesto e controllo il Segno - Dicembre 2013

Sciamplicotti si dimette dopo la vicenda Galli

di Paola Gatta C’è vita nello spazio siderale del Consiglio Comunale? Nonostante che assistendo all’andamento dei lavori venga più di qualche dubbio, forse si potrebbe pensare che qualche cosa impercettibilmente si muova, qualche cambiamento c’è. Consapevoli che questo non muterà le condizioni dei cittadini, lo registriamo giusto per la cronaca. Nella seduta del Consiglio Comunale del 3 dicembre scorso Marika Sciamplicotti ha sostituito Luigi Ferazzoli alla presidenza del Consiglio Comunale. Sciamplicotti si dimette da Assessore alla “Pianificazione del territorio e edilizia privata; Politiche urbanistiche - Lotta all’abusivismo - Riqualificazione e valorizzazione del Centro Storico - recupero e valorizzazione patrimonio immobiliare privato - Politiche abitative”. Una notevole quantità di deleghe che rivela il ruolo di grande importanza che evidentemente il Sindaco le ha assegnato. In effetti l’Assessore all’urbanistica è da sempre considerata una persona politicamente molto vicina a Pasquale Boccia. Queste dimissioni quindi stupiscono e non si possono spiegare con la temporanea assenza per motivi personali dell’ex presidente Ferazzoli, che Sciamplicotti dovrebbe

sostituire per qualche tempo. Hanno invece il sapore di un vero e proprio abbandono, quasi di una fuga, dopo che da più parti sono stati sollevati molti interrogativi, per esempio, sulla vicenda dei capannoni della proprietà Galli. Quella pratica edilizia aveva diverse forzature che la renderebbero illegittima. Al contrario l’ex Assessore Sciamplicotti l’aveva presentata come perfettamente regolare. A questo infortunio, chiamiamolo eufemisticamente così, si somma il peso di un’inerzia pressoché totale per quanto riguarda le cose realizzate per le altre deleghe: dal Piano regolatore, ormai dimenticato da molto tempo, alla riqualificazione del Centro storico, il cui stato di abbandono è sotto gli occhi di tutti. Certo, si deve riconoscere che i temi sono difficili, le risorse poche e le difficoltà tecniche molte. Però queste cose erano note. Erano note quando fu messo in cantiere il “Laboratorio Centro Storico” presentato come una panacea per il rilancio del paese; quando si prometteva di arrivare rapidamente a un Piano regolatore a sviluppo zero (!); quando nel Programma elettorale del Sindaco Pasquale Boccia 20112016 (a pag. 8) si parlava di “Valorizzazione delle straordinarie distese verdi e per il ri-

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L’ex Ass.re Sciamplicotti

lancio del turismo ambientale e naturalistico” (a proposito, ma a chi è venuto in mente di chiamare “distese verdi” i nostri boschi?). Insomma, senza infierire sulla povera (politicamente parlando) ex Assessore all’urbanistica, bisogna dire che si tratta di una sconfitta, prima che personale di Sciamplicotti, di tutto il sistema politico Boccia, che si perpetua su proclami e annunci, quasi nessuno realizzato. *** Altro leggero sommovimento nel Consiglio Comunale del 3 dicembre è la formalizzazione del passaggio del Consigliere Maurizio De Santis, eletto nelle liste del movimento “Rocca futura”, che confluisce (insieme al suo movimento) nella maggioranza targata Pd.

Se il territorio è abbandonato

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“Considero criminale che si consenta l’abitabilità dei seminterrati” soprattutto in zone a rischio esondazione perché questi sono i presupposti “che ci portano a raccattare morti in giro per l’Italia”. Lo ha detto il Capo della Protezione Civile Franco Gabrielli nel corso di un’audizione alla Commissione Ambiente della Camera. “Troppo spesso -ha aggiuntoci troviamo qui a dirci purtroppo le stesse cose”. La mente corre a situazioni casalinghe. Case invase dalle acque le abbiamo avute anche nel nostro territorio in passato. Ma la lezione non è stata sufficiente perché qualcuno ha continuato a darsi da fare con interventi pericolosi, altri li hanno lasciati fare mentre i fossi sono stati usati anche come discariche. In quanto ad abitabilità di seminterrati, non saranno stati rilasciati molti certificati ma di seminterrati e cantine abitate ce ne sono e come. Rocca di Papa non sarà a grave rischio esondazione, ma quando arrivano quei temporali che durano più di trenta – quaranta minuti, le persone che occupano quei locali non se la passano proprio bene. Cosa si fa? Si aspetta che arrivi un Franco Gabrielli a rimproverarcelo? Vediamo se i nostri politici locali avranno voglia e stomaco di affrontare argomenti come questo. Il sognatore

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ROCCA DI PAPA Dal Consigliere Comunale Emanuele Crestini riceviamo e volentieri pubblichiamo

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il Segno - Dicembre 2013

“Regole calpestate e diritti negati, laconvocazionedeiConsigliènulla”

di Emanuele Crestini* Nel Consiglio Comunale del 21 novembre scorso ho posto un interrogativo sulle modalità di convocazione del Consiglio Comunale dello stesso 21 novembre. In pratica il 15 novembre si sono riuniti due Consiglieri comunali, “assistiti” (così dice il foglietto che poi è stato fatto passare come il verbale della riunione) dalla segretaria comunale Stefania Panzironi. Sullo stesso foglietto si legge che ha “partecipato” anche l’Assessore Fei, che evidentemente passava di lì, perché non fa parte della conferenza dei capigruppo. La lacuna più evidente era l’assenza – dichiarata – del Presidente del Consiglio Comunale, che secondo lo Statuto comunale “Programma le adunanze del Consiglio comunale e ne stabilisce l’ordine del giorno sentiti i capigruppo”. In questo caso il presidente non c’era proprio e non c’era neanche il Vicepresidente, che sostituisce il Presidente quando non può essere presente. In tutto questo che ha fatto la segretaria comunale, figura garante del rispetto delle regole nell’amministrazione cittadina? Semplicemente ha ignorato il regolamento, le leggi, la prassi e la logica. Non ha interpellato il Vicepresidente, non ha ag-

La segretaria comunale

Questo che vedete è lo scarabocchio con cui sono state decise le convocazioni dei Consigli Comunali del 21 novembre e del 3, 4 e 16 dicembre 2013

giornato la seduta, non si è consultata con nessuno. Ha preso per buono quello che stava scritto su un foglietto che ha vergato probabilmente di suo pugno, e amen. Neanche al “Qui si sana” sanno fare meglio. Con un colpo di spugna sono state azzerate regole e procedure. A vantaggio di chi? Non certo della democrazia. La minoranza in Consiglio Comunale, su mia richiesta, ha posto il

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problema della legittimità della convocazione del Consiglio Comunale, fatta in assenza del Presidente. Forse non è un caso che la segretaria comunale sia stata confermata dal Sindaco e il grado di soddisfazione del Sindaco sul suo lavoro, possa pesare sulla valutazione del suo operato. I segretari comunali fino a qualche anno fa venivano designati dal Prefetto e rappre-

sentavano la terzietà dello Stato all’interno delle amministrazioni comunali. Oggi non è più così, e il rischio che la figura del segretario comunale sia immiserita a livello di un qualsiasi sottoposto del Sindaco rende debole l’esercizio di quel rispetto delle regole, che è alla base della democrazia. Potrebbe essere che la nostra segretaria comunale proprio non si accorga delle sue parzialità, purtroppo. Al contrario, si dovrebbe pensare che la nostra segretaria sia perfettamente consapevole della sua situazione di subordinata, e si regoli di conseguenza. Sarebbe anche peggio. Per la cronaca la convocazione del Consiglio è stata ritenuta legittima proprio dalla Segretaria comunale. A nulla sono valse le sottolineature critiche mie e degli esponenti della minoranza. *Consigliere Comunale di Rocca di Papa

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il Segno - Dicembre 2013

ROCCA DI PAPA

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Crestini va alla guerra e la maggioranza perde le staffe Nel Consiglio Comunale del 21 novembre non sono mancati colpi ad effetto

Quattro Consigli Comunali e uno scarabocchio

di Luigi Serafini L’esercizio della democrazia è faticoso. Ci vuole pazienza, tenacia, costanza. Si vede che il Sindaco non la pensa così e programma meno Consigli Comunali possibile. Evidentemente gli piace di più decidere al chiuso della sua stanza fortificata, all’ultimo piano del Palazzo comunale, che stare una mezza giornata a seguire il dibattito in aula: gli deve sembrare proprio una litanìa. Così succede che nel 2013 i Consigli Comunali sono stati ben pochi: il 9 gennaio, il 7 marzo, il 26 aprile, il 28 maggio e il 29 agosto. Come si vede, circa uno ogni tre mesi. Il 15 novembre invece, inaspettatamente, la maggioranza cambia strategia. Evviva, verrebbe da dire. Ma guardiamo meglio: nella conferenza dei capigruppo, presieduta dal presidente del Consiglio Comunale e dalla Segretaria Comunale si decide una raffica di Consigli: il 21 novembre, il 3, il 4 e il 16 dicembre. Per di più, tutti in un insolito orario mattutino (solo quello del 16 dicembre in un secondo momento è stato spostato alle ore 15,30). Sembra studiato apposta per evitare la presenza dei cittadini, che in genere la mattina lavorano. Il Consiglio del 4 ha un solo punto all’ordine del giorno. Non si potevano raggruppare almeno quello del 3 e del 4 dicembre? La scelta di un simile calendario dei lavori sembra rispondente alla massimizzazione dei gettoni di presenza e dei permessi lavorativi di coloro che, stando in Consiglio Comunale, ne possono usufruire. La ciliegina sulla torta è l’atto con cui si formalizzano queste convocazioni: un pezzo di carta come quello che si usa come promemoria quando si va a fare la spesa. E pensare che se un cittadino dimentica di far apporre un timbro su un proprio documento possono sorgere problemi. Se, al contrario, è la Pubblica amministrazione a tralasciare timbri, carta intestata, firme riconoscibili e la formalità obbligatoria per legge per i propri atti, allora si fanno spallucce e si tira avanti.

di Daniela Di Rosa Che cosa fa la nostra Giunta comunale per rendere partecipe la cittadinanza delle loro decisioni? Poco o niente, si limita a qualche manifesto in giro per il paese (niente sms, eppure è uno strumento che il Sindaco usa spesso per altri tipi di comunicazione istituzionale) e a proporre orari impensabili per rendere la partecipazione ai Consigli quasi inesistente. Gli ultimi Consigli (21 novembre e 3-4 dicembre) sono stati convocati alle dieci di mattina, così, chi per motivi lavorativi, chi per quelli famigliari (la stragrande maggioranza delle donne di Rocca, se non lavora, dopo aver accompagnato i figli a scuola deve, in ordine di tempo: dare una ripulita a casa, fare la spesa e preparare il pranzo. Dove trova il tempo di mattina per seguirli? Peccato, perché i Consigli diventano sempre più interessanti. Quello del 21 novembre, per esempio, ha mostrato ancora una volta l’arroganza dei nostri Assessori e la tiepida reazione dell’opposizione di fronte a certi atteggiamenti! Ma andiamo per ordine. Dopo alcune mozioni del Consigliere Crestini (e qui devo fare una piccola chiosa: ma come fa questo Consigliere d’opposizione, con i suoi modi garbati e con un sorriso leggero, a restare impassibile di fronte a insulti, sberleffi e minacce più o meno velate?), in un momento di

pausa, mentre tutti si muovono chi per andare a fumare, chi per sgranchirsi le gambe, mi trovo a passare davanti al suddetto Consigliere, di fronte a lui c’è il Vice Sindaco Barbante. Poco prima Crestini aveva portato l’attenzione proprio su di lui e sul suo conflitto d’interessi. Con tono duro e sguardo sprezzante, rivolgendosi al Consigliere d’opposizione, Barbante ripete più volte: sei un infame! Nel frattempo la Sciamplicotti (Assessore all’Urbanistica in procinto di dimettersi per prendere il posto di Ferazzoli alla presidenza del Consiglio Comunale), forse ricordandosi che c’eravamo noi con la telecamera, gridava: Barbante lascia stare, lascialo perdere! E anche il suo era un tono particolare, di sufficienza, non di condanna per le parole del Vice Sindacobullo di periferia, come per dire: ma che te ne frega di quello che dice Crestini, noi siamo noi e chi ci tocca!? Quel che resta dell’opposizione o non ha sentito, o ha sentito e taciuto o non gliene fregava niente! Io voglio dare piena solidarietà al Consigliere Crestini, perché penso che se davanti a noi gli dicono certe cose, che cosa saranno mai in grado di dirgli quando è solo? Oppure quando si aggira per gli uffici del Comune a fare ciò che altri Consiglieri non fanno, richiedere documenti e leggerli, studiarli, approfondirli e portarli in Consiglio alla conoscenza dei cittadini?

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ROCCA DI PAPA

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il Segno - Dicembre 2013

Nuova segreteria locale per il Pd ora bisogna vedere se il nuovo vale “Oggi si sa che la politica è diventata la riserva d’una categoria di rampanti”

di Gianfranco Botti Questo che segue è un invito, rivolto a tutti, a rendersi conto fino a che punto si sia compromessi nello spazio della ordinata convivenza; per far intendere, a chi deve intendere, che siamo messi male. Non è un’accusa, è la prognosi di uno sbraco. Quali sono le priorità da realizzare? Quali le previsioni programmatiche da rispettare? E’ su queste domande che vorrei portare l’attenzione. Di chi gestisce, di chi subisce. Adesso, quando il Pd ha rinnovato segretario e direttivo. Tale passaggio, di per sé occasionale, se opportunamente usato potrebbe essere occasione buona per recuperare un’azione amministrativa stabilita con i simpatizzanti, ancora esistenti, ancora mobilitabili, perché ancora sensibili al concetto di sinistra. Attraverso la ricucitura di un rapporto che passi attraverso il partito. Un partito rianimato, riorganizzato, vivo, pulsante. Capace di dettare la linea di gestione, indicare le direzioni di manovra e di proseguimento, scegliere i comportamenti, spronarli, ammonirli. Gli eletti del Pd, per un malinteso, incontrastato, spavaldo senso d’autonomia, si sono sempre vantati negli ultimi 16 anni del loro menefreghismo verso ogni rendiconto partitico, fino ad annullarle l’efficacia, smorzarne

la sopravvivenza. Invece, è indispensabile un rapporto di collaborazioneconsultazione continuo tra rappresentanti e aderenti al partito. Ovviamente gli eletti rispondono a tutta la cittadinanza, ma altrettanto Il circolo Pd ovviamente agi- di Rocca di Papa scono lungo binari programmati che sono a restare lettera morta, qualora espressione della parte che li ha gli eletti continuassero a fregarvotati. E per realizzarli al me- sene della maggior parte di chi li glio hanno bisogno di essere in ha votati e di questi solo pochistretto contatto con i propri so- pochi riuscissero non si sa come stenitori. Questa modalità di in- a farsi sentire, per gli interessi terazione non può che alti che il vertice del Pd ha serivitalizzare il partito e, lungo minato (e mantiene caldi) seguiquesta strada, gli eletti locali di- terà a riscuotere tantissimo alle vengono il perno di una rinno- elezioni amministrative - e su questo chi volesse scalzarlo dovata organizzazione. Non ha alcun senso lo stacco vrebbe aprire gli occhi - ma completo tra il partito degli nelle elezioni politiche seguiterà eletti e il partito dei militanti. a non primeggiare più a Rocca Sempre, nel passato, queste due di Papa. facce si sono ritrovate connesse, Stiamo in una confusione di come parti di un’unica compo- ruoli: amministratori e dirigenti sizione. Un partito rinnovato insieme (questa la realtà, al di là riutilizza queste risorse al me- di paraventi d’occasione). glio. Il destino effettivo del Pd Senza controlli, né per l’una né rocchiciano dipende dal ripri- per l’altra condizione. Situastino di questa annullata inte- zione di pacchia, comoda. Ma grazione. E dalla capacità di insidiosa. L’autoreferenzialità imporsi di chi guiderà questo ri- nella sfera pubblica porta a delancio. Diversamente, qualora il vianze, a scollegamenti dal circuito partito-eletti seguitasse paese reale. Nel pubblico, al-

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lora, sorge insofferenza per un andamento sempre più pallido, incapace di contenere il malcontento che solleva in chi non è ammanicato. Oggi si sa che la politica, nel senso dell’amministrazione comunale, è diventata la riserva d’una categoria di rampanti, e che le assemblee, i dibattiti -luoghi di discussione, confronto e formazione dell’opinione pubblica- sono tutt’al più momenti fasulli, svuotati, forniti dai manovratori per incantare gli ingenui. Nella cupola di potere oggi queste occasioni sopravvivono come simulacri, ai margini dello strapotere ammucchiato da un gruppetto ristretto, refrattario ad ogni apertura. Le assemblee hanno perso tutta la carica di volontà popolare, nel passato sempre alla base delle decisioni. Negli ultimi 16 anni, nessuna ditta è stata mai chiamata tramite assemblea, nessuna concessione edilizia ha avuto approvazione assembleare, nessuna assunzione. A concludere, per chiarezza aggiungo che non è amor d’appartenenza ad avermi portato all’argomento. E’ stata la constatazione che gli ultimi 16 anni amministrativi sono stati in assoluto potere del Pd, per cui, considerato che al presente niente lascia scorgere mutamenti di tendenza, occuparsi di quel partito non è per me professare adesione, è occuparsi di Rocca di Papa.

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Primarie Pd, Renzi non vince... stravince ROCCA DI PAPA

il Segno - Dicembre 2013

Anche a Rocca di Papa non c’è stata partita. Matteo Renzi non solo vince ma stravince ottenendo 466 voti, cioè quasi il 71,5%. Dietro si piazza Cuperlo con 115 preferenze (il 17,6%). Chiude Pippo Civati con 71 voti (quasi l’11%). In termini di partecipazione non si può parlare di un risultato eclatante, visto che hanno votato 652 persone (alle primarie del dicembre 2012 erano stati 761). Nel nostro paese Renzi ha incrementato di molto i voti ottenuti nel 2012 (in quell’occasione ottenne 335 voti - 44%), segno che a pesare è stato anche il malgoverno locale che negli ultimi 12 mesi ha raggiunto livelli impensabili. Infatti, quasi tutta l’amministrazione comunale era schierata a favore di Cuperlo (malgrado qualche tentativo di saltare all’ultimo momento sul carro di Renzi). La debacle di Cuperlo è palese. L’ex segretario Pd, Bersani, a Rocca di Papa nel 2012 ottenne il 56% dei voti (426 preferenze) men-

Dato Nazionale

Candidato

%

RENZI

68%

CIVATI

14%

CUPERLO 18%

Candidato

RENZI

CUPERLO CIVATI

voti

%

/

652

761

71 - 10,88

Regione Lazio %

RENZI

64%

CIVATI

14%

CUPERLO 19,5%

AZ

/

Molto soddisfatto si è detto Giuseppe Calicchia, Renziano da sempre e coordinatore della mozione a Rocca di Papa: “E’ un risultato straordinario che premia il nostro impegno sul territorio. Il nostro gruppo si avvale di una cinquantina di iscritti e li voglio ringraziare tutti per il lavoro fatto, soprattutto Patricia Antolovic e Raffaella Taggi che hanno dato il 100%”. Un altro risultato per il comitato Renzi di Rocca di Papa è stato il premio per la maggior movimentazione sui social network. Rocca di Papa, infatti, si è piazzata terza in tutt’Italia dimostrando un attivismo via web notevole e che ha dato i suoi frutti.

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%

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70%

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Sono Lina Guidi, mamma di Vincenzo Rossetti, ragazzo di 30 anni disabile al 75% con diagnosi “autismo” per la quale percepiva una pensione di invalidità civile di € 275,87 mensili lordi. Il 22 novembre è arrivata una lettera dell’Inps nella quale viene comunicato a Vincenzo che la suddetta pensione viene revocata e gli si chiede la retribuzione di € 6.516,36 per prestazioni indebite relative agli anni 2012 e 2013. Indebite perché Vincenzo lavora 48 ore mensili con un contratto a tempo indeterminato e un reddito mensile lordo di € 488,00, pertanto supera il reddito stabilito dall’Inps di € 4.738,63. Ora io mi chiedo e vi chiedo: come può un ragazzo riuscire a vivere con € 350 al mese? E quando noi non ci saremo più? Non è un controsenso che il tetto massimo di reddito per un invalido civile al 100% è di € 16.127,30? La mia ingenuità di madre è stata punita, sì perché sono stata io a fare in modo di non far dare a Vincenzo l’invalidità al 100%, perché pensavo di dargli più possibilità nel mondo del lavoro. Ci vorrebbero troppe parole per descrivere l’impegno che la mia famiglia ha messo per rendere Vincenzo un ragazzo LIBERO, AUTONOMO, DIGNITOSO e LEALE anche con un lavoro di così poche ore ottenuto grazie al suo essere Vincenzo. Vorrei che venissero cambiate le normative che regolano l’Inps e che per la disonestà di alcuni non vengano penalizzati gli onesti che, anche se pochi, ancora esistono. Vorrei che ognuno di noi denunciasse i falsi invalidi! Lina Guidi

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tre oggi Cuperlo si ferma al 17%. Uno sfacelo. Meglio Civati che, seppur poco pubblicizzato, ha superato il 10%. Per quanto riguarda le sezioni, Renzi vince in ogni quartiere roccheggiano, ma soprattutto ai Campi d’Annibale, zona “rossa” per tradizione. Qui il Sindaco di Firenze ha ottenuto quasi il 78% dei voti mentre Cuperlo si è fermato al 15%. Stessa identica cosa al quartiere Vigne (tradizionalmente più vicino ai moderati) con Renzi che ha avuto 164 voti (78,46%) mentre Cuperlo ha dato vita a un testa-a-testa con Civati (23 voti per il candidato dalemiano -11%- e 22 per Civati -10,52%).

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ROCCA DI PAPA

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il Segno - Dicembre 2013

Sotto accusa l’organizzazione ma della 34 Sagra targata ProLoco Era stato il Segno a sollevare la questione dei falsi contributi volontari

di Luigi Serafini Sull’ultima edizione della Sagra delle Castagne qualcosa non è quadrato e così durante il Consiglio Comunale del 21 novembre è stata presentata un’interrogazione tesa a ottenere chiarezza su alcune questioni. L’interrogazione, presentata da due Consiglieri d’opposizione, Danilo Romei ed Emanuele Crestini, pone l’accento soprattutto sulla gestione dell’importante evento da parte della Pro Loco del Presidente D’Andrea. A tal proposito viene chiesto al Sindaco “se corrisponde a verità che l’associazione Pro Loco di Rocca di Papa abbia gestito in maniera impropria ed arbitraria la 34ma Sagra delle Castagne, considerato che la stessa è, da proprio statuto, un’associazione su base volontaria di natura privatistica, apartitica senza scopo di lucro ma con rilevanza pubblica e finalità di promozione sociale, turistica, di valorizzazione”. Per questo motivo Romei e Crestini nell’interrogazione hanno anche chiesto all’amministrazione comunale di conoscere “il numero degli stands enogastronomici e di cottura castagne organizzati, gestiti ed autorizzati dall’associazione Pro Loco per l’occupazione degli spazi pubblici rientranti nel percorso turistico della Sagra; l’intero ammontare degli in-

cassi da parte della Pro Loco derivanti sia della gestione degli stands, che dai contributi richiesti a commercianti ed associazioni; l’ammontare degli oneri sostenuti dalla Pro Loco per l’organizzazione della Sagra delle Castagne; chi ha sostenuto le spese per l’erogazione di energia elettrica relativa all’evento Sagra; in quale maniera verranno reinvestite le somme riscosse dall’Ente Pro Loco in occasione della Sagra delle Castagne a favore della promozione della Città, così come previsto dal vigente statuto”. I nostri lettori ricorderanno che era stato proprio il Segno sul numero scorso a sollevare la questione dei contributi incassati dalle quote degli standisti e mascherati con la dicitura di “contributi volontari e liberali”. Contributi che non avevano nulla di volontario visto che le cifre venivano chieste direttamente dagli organizzatori della Sagra. Un’altra anomalia scoperta dal nostro giornale era l’assenza

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Il prossimo Consiglio si terrà il 16 dicembre

Uno degli stand della Sagra

del numero progressivo sulle ricevute, per la verità dei semplici fogli di carta con firme poco riconoscibili. I due Consiglieri hanno poi reso noto che la Pro Loco “ha richiesto ai titolari degli stands per la cottura delle castagne, oltre al pagamento del posteggio su suolo pubblico (ma non spetta al Comune riscuotere una tassa di questo tipo? n.d.d.), anche la metà degli incassi derivanti dalla vendita delle castagne stesse”, stabilendo che “i rivenditori ambulanti e gli stands enogastronomici corrispondessero importi anche di 750,00 euro”. Insomma, la “questione Sagra 2013” appare tutt’altro che chiusa in attesa delle risposte che l’amministrazione riuscirà a fornire.

Lunedì 16 dicembre, alle ore 15:30, si terrà il Consiglio Comunale di Rocca di Papa. Due i punti all’ordine del giorno, oltre a quello dedicato alla presentazione di mozioni ed interrogazioni. Al primo punto vi è l’elezione dei rappresentanti al Consiglio delle Autonomie Locali, l’organismo previsto dalla Costituzione Italiana composto dai rappresentanti degli enti locali (Comuni, Province e Comunità Montane). Il punto 2 tratterà invece degli interventi di manutenzione straordinaria da effettuare su alcune linee di pubblica illuminazione nel paese utilizzando i soldi incassati per le affrancazioni degli usi civici. Ancora una volta c’è grande attesa per le mozioni che presenterà il Consigliere d’opposizione Emanuele Crestini che, di volta in volta, stanno toccando gli aspetti più nascosti dell’apparato amministrativo e politico di Rocca di Papa. Mozioni che stanno mandando in tilt l’intera maggioranza, con un capogruppo Pd che dice di votare in un modo ma poi i Consiglieri Pd fanno tutt’altro in preda al panico, non sapendo che cosa fare. Insomma, anche in questo caso, sembra di poter dire che lo spettacolo, e forse i colpi di scena, non mancheranno.

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Approvato il Piano per gli impianti di telefonia mobile ROCCA DI PAPA

il Segno - Dicembre 2013

di Sandro Tabellione L’amministrazione nel Consiglio Comunale del 3 dicembre ha dato il via libera al “Piano di localizzazione degli impianti di telefonia mobile”, cioè i punti in cui potranno essere collocati i trasmettitori per il segnale dei cellulari. L’approvazione ha destato più di qualche perplessità, non solo perché Rocca di Papa già sopporta le onde dei tralicci radiotv di Monte Cavo, non solo per i luoghi individuati, molti dei quali sono frequentati da bambini (come il campo sportivo ai Campi d’Annibale) o il palazzo ex albergo Europa di piazza della Repubblica, ma anche per le modalità di approvazione di una delibera che, trattando comunque il tema dell’elettrosmog, avrebbe dovuto vedere un serio coinvolgimento dei comitati di quartiere e dei cittadini, cosa che non è avvenuta. E infatti non sono mancate le polemiche, soprattutto da parte del solito Crestini che, “pur non essendo aprioristicamente contrario al posizionamento delle antenne per i cellulari”, ha chiesto al Sindaco, vista la delicatezza dell’argomento, “un maggior approfondimento degli elementi che riguardano i livelli di emissioni, per evitare che gli effetti di disturbo delle antenne di Monte Cavo siano sommabili a quelli delle antenne per la telefonia mobile”. Quello toccato dal Consigliere d’opposizione è infatti il punto focale dell’intera discussione, visto che siamo ancora in attesa di sapere la posizione del Sindaco di Rocca di Papa in merito ai danni alla salute prodotti dalle onde elettromagnetiche portati alla luce dagli

scienziati in un convegno all’Università La Sapienza lo scorso 2 maggio. Infatti, alcuni risultati di quel convegno sono stati inseriti da Crestini in una mozione, per esempio la parte in cui il prof. Marinelli, dell’Istituto di Genetica Molecolare CNR di Bologna, ha detto esplicitamente che “ci sono evidenze scientifiche che la radiazione: 1) sia un rischio per la salute dei cittadini di Rocca di Papa; 2) le cellule sottoposte allo stesso campo che irradia le persone si ammalano; 3) è possibile che il campo che danneggia le cellule in coltura danneggi anche la popolazione; 4) occorre fare una indagine epidemiologica dividendo la popolazione in classi di esposizione”. Come si fa a stare in silenzio di fronte alle parole del prof. Marinelli? Chiedetelo al Sindaco che sull’argomento non ha spiccicato parola, a differenza del suo collega di Segni che ha convocato tutti i cittadini in un’assemblea pubblica. Ma c’è un altro punto della delibera del Piano che non ha convinto, anzi che ha lasciato tutti molto perplessi. La scelta dei luoghi pubblici dove collocare le antenne è stata fatta senza “che vi sia

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Alcuni tralicci a Monte Cavo

stato uno studio credibile sul loro posizionamento”. Dice Crestini: “Il progetto di nuove installazioni è stato affidato a due ottimi tecnici comunali, esperti però di edilizia, perché il Comune non disponeva delle risorse economiche per l’affidamento a esperti del settore, come espressamente dichiarato in Commissione”. Il Comune, di fatto, a causa delle sue casse vuote, ha rinunciato alla collaborazione dell’Arpa, cioè di quell’organismo che per legge si occupa di elettrosmog, lo stesso organismo che è stato tra i promotori del convegno del 2 maggio. Malgrado questo, però, la maggioranza non ha ritenuto di dover ritirare il punto in discus-

sione ma lo ha approvato immediatamente, vogliosa di incassare i soldi dalle società di telefonia mobile. Queste le aree dove verranno collocati i tralicci per i cellulari: incrocio via Vecchia di Velletrivia Vicinale Faete ai Campi d’Annibale; Cimitero; Ecocentro di Valle Vergine; pozzo acqua potabile via Barozze; depuratori Vivaro e Valle Focicchia; ex cava di lapillo in via Rocca Priora; Campo sportivo; nuova sede comunale piazza della Repubblica; via delle Rose; parcheggio di piazza Di Vittorio ai Campi d’Annibale. Abituati alle onde di Monte Cavo, che ci potranno mai fare quelle prodotte dalle antenne per i cellulari?

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SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

ALLA SCUOLA CALCIO CANARINI, al presidente, appassionato e generoso Ezio Valente, ai tecnici, ai ragazzi; perché questi nella struttura seguitino a trovare, oltre al pallone, una linea formativa complementare a quella della famiglia e a quella della scuola-scuola. AL CENTRO ANZIANI, ai dirigenti, agli iscritti di questo organismo ampio, partecipato –perciò qualche volta dibattuto, affinché sempre concordia e spirito collaborativo prevalgano, e creino quelle condizione d’insieme capaci di apportare nel complesso delle attività il pregio di una qualità in continua crescita. ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE, perché la sue azioni siano costantemente rivolte all’interesse generale, al bene comune. Che è l’insieme delle condizioni entro le quali, in un quadro di regolarità e di organizzazione, ognuno possa sviluppare al meglio le sue potenzialità e realizzare le personali aspirazioni. Con l’occasione, all’amministrazione ricordiamo che sta avvicinandosi la ricorrenza del 70° del primo bombardamento aereo; che per averne degno ricordo serve preparazione; che la data è quella del 14 febbraio e basta, senza manomissioni. AI LECCI DEL TUFO, affinché i responsabili di giunta e di ufficio trovino occasione per andarli a visionare e rendersi così conto delle condizioni affannate in cui versano, e ci facciano quindi sapere se intendono o no metterci mano per salvarli. A QUELLI CHE, quando il giornale scrive dei pericoli delle antenne, al pensiero che qualche forestiero impaurito non venisse a portar loro baecchi di guadagno, diventano paonazzi. Perché realizzino, gli straocchiti, che la salute è un bene essenziale, primario; tutelarla, specie la salute pubblica, è un obbligo inderogabile; fregarsene è ignominioso, delittuoso. E si capacitino, gli scuriti, che campare con qualche soldo in meno è meglio che morire ricchi. AUGURI A VOI, LETTORI, per i quali mensilmente ci arrabattiamo con buona volontà, senza prosopopea. Auguri, di salute e di serenità. A ciascuno, a tutti. Gianfranco Botti

e d e l Pa n t r L ’ Adi Maurizio e Valentina e

Si è concluso il primo ciclo di visite guidate organizzate dal Segno

Con la visita guidata a Fontan Tempesta di domenica 24 novembre si è concluso il ciclo di visite guidate organizzate dal Segno. Hanno partecipato molte persone, tutte curiose e interessate alla bellezza del paesaggio, alla storia dei luoghi e al fascino dell’ambiente naturale. Per molti i posti visitati sono stati una scoperta. Le Grotticelle, la via Sacra, Fontan Tempesta erano nomi già sentiti, ma non sempre ben conosciuti da tutti. Camminare nel bosco, in luoghi affascinanti e ricchi di storia, significa ritrovare il piacere di una passeggiata domenicale con persone che condividono lo stesso stile di vita, fatto di cose semplici e profonde.Le acque, i boschi, il paesaggio: il più indifeso e immateriale dei nostri beni, non può essere tutelato se non è conosciuto e frequentato. Per que-

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sto le visite guidate del Segno riprenderanno il prossimo anno, con altre mete tutte da scoprire. Roberto Sinibaldi Grotticelle

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il Segno - Dicembre 2013

Per i furbetti del cemento sono cambiati i tempi

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Piscina del Tuscolo, Sul progetto abbattimento o confisca della nuova di Andrea Sebastianelli I potenti del cemento, quelli che per decenni hanno comandato in tutta l’area dei Castelli Romani, in accordo con gran parte dei politici nostrani, hanno subito un importante colpo. La realizzazione di una piscina nell’area del Tuscolo da parte della Tenuta Fonteia Società Agricola Srl di Rossella Pandolfi (direttore dei lavori Ing. Antonio Colleluori, presidente del rugby Frascati) era l’ultimo paletto di prepotenza: volevano dimostrare che “loro”, anche all’interno di un’area pregiata per eccellenza, potevano fare ciò che volevano. Invece così non è stato. Grazie alla tenacia di alcune associazioni (Italia Nostra Castelli Romani e U lengheru Neru di Grottaferrata) e grazie a un giornale come il nostro che non ha esitato a denunciare con toni forti quello che stava avvenendo al Tuscolo, lo Stato è intervenuto con autorevolezza attraverso i Carabinieri di Grottaferrata che hanno condotto indagini serie e approfondite smascherando gli abusi commessi dai proprietari della piscina che, intenzionati a farsi gioco delle istituzioni, volevano far credere che quella era una vasca di accumulo di acque meteoriche. Di fronte a questa presa in giro il Segno non esitò a “sfidare” le stesse Istituzioni scrivendo: “Resta da vedere se Comune, Regione Lazio, Parco dei Castelli e Carabinieri sono disposti a farsi prendere in giro in modo tanto sfacciato!”. Oggi possiamo dire che le Istituzioni hanno tirato

fuori il loro orgoglio, dimostrando che nessun potente può stare al di sopra della legge. La Procura di Velletri, infatti, ha disposto il sequestro preventivo non solo della piscina ma anche di altre strutture realizzate nell’area ed entro 90 giorni dovrà essere eseguito l’abbattimento delle irregolarità previa acquisizione al patrimonio pubblico delle strutture stesse. Chissà se adesso l’attuale Commissario del Parco dei Castelli, Caracci, una dichiarazione sulla piscina del Tuscolo la vorrà fare visto che in una recente intervi-

La tenuta Fonteia e la piscina

sta al Segno, sollecitato dal sottoscritto a commentare l’abuso, aveva preferito trincerarsi dietro un incredibile “devo prima vedere le carte”, eppure bastava affacciarsi dalla sede del Parco per vedere ciò che era avvenuto e stava avvenendo all’interno della Tenuta Fonteia. Ci aspettiamo ora un duro comunicato stampa sull’argomento da parte di Caracci visto che ancora ci deve dire perché i guardiaparco, mentre i cementificatori erano in piena attività, non si sono accorti di nulla!

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Dall’ex Vicepresidente del Parco riceviamo e pubblichiamo

Funicolare

di Giancarlo Trombetta* Martedì 29 ottobre ho partecipato alla cerimonia della posa della prima pietra per la funicolare. Il progetto potrebbe rappresentare un nuovo impulso per la nostra città. In questo senso, nel 2009, nella mia veste di vice presidente del Parco dei Castelli Romani, avevo salutato con favore il ripristino della funicolare. Nel progetto fu inserita la compensazione dell’anidride carbonica emessa nella fase di costruzione. In pratica, il Cotral si impegnava a utilizzare l’ossigeno emesso naturalmente da un bosco per pareggiare l’inquinamento prodotto dal cantiere della funicolare. Un beneficio che in termini ambientali avrebbe vincolato il Cotral a una maggiore attenzione rispetto ai carichi inquinanti prodotti, reso esplicita la quantificazione dell’inquinamento e concentrato sul Parco gli oneri di controllo e mitigazione delle emissioni dell’anidride carbonica del cantiere. Tutto questo avrebbe avuto anche un significato economico per l’impegno del Parco, con ricadute positive che sarebbero state reinvestite per una migliore gestione dei boschi. La cifra per la compensazione fu definita in 30.000 euro. Vorrei ricordare questo aspetto come uno degli elementi qualificanti del progetto e sottolinearne l’importanza dal punto di vista ambientale ed economico. *Vicepresidente uscente del Parco dei Castelli Romani

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18 di Vincenzo Rufini L’Associazione Culturale “L’Osservatorio” ci ha abituato da molto tempo ad assistere ad incontri culturali di alto valore ed anche in questo fine anno la tradizione è proseguita ad alto livello. Nell’aula consiliare il 18 novembre ha avuto luogo la conferenza “Quale democrazia?”, tenuta dal costituzionalista Michele Ainis, docente di Diritto Pubblico all’Università di Roma Tre, nonché editorialista de La Repubblica, del Corriere della Sera e de L’Espresso, ed ora anche romanziere per aver consegnato alle stampe il suo romanzo “Doppio Riflesso”, che ha già ottenuto recensioni favorevoli. Accompagnato da una platea numerosa ed attenta, frutto dell’interesse che l’offerta culturale suscita nella gente comune, il prof. Ainis ha esordito con il cipiglio del docente abituato a rendere partecipi gli astanti del suo bagaglio sapienziale; la lezione scorre come una lezione universitaria in cui i concetti espressi esulano, per la bravura del docente, dal puro connotato giuridico per approdare ad una fluidità linguistica facilmente recepibile. Il professore subito si schermisce scherzando sul fatto che si sente lusingato dalla numerosa platea accorsa ad ascoltarlo invece di stare in piazza ad assaporare le delizie di uno splendido tramonto autunnale, compiendo così un “esercizio masochistico”, come lo definisce. Ci racconta di aver fatto parte della commissione dei Saggi istituita dal Quirinale tempo addietro e di essere felice di aver terminato quell’esperienza ed aver riacquistato quel criterio “scriteriato” che in qualità di saggio aveva dovuto abbandonare in favore del riserbo. Parla, il professore, della Costituzione e afferma che tutti ne parlano anche a dismisura ma pochi la conoscono realmente ed a ciò riporta un’intervista delle “Iene” a Rosy Bindi, la quale ignorava l’esistenza del secondo comma dell’articolo 1. Poi entra nel merito della conferenza ed analizza la Democrazia nelle sue accezioni: la definisce un animale a tre

ROCCA DI PAPA

il Segno - Dicembre 2013

Convegno organizzato dall’Ass.ne L’Osservatorio

Lademocraziaelettronica del prof. Michele Ainis

zampe. La prima è la democrazia rappresentativa, tipo l’Inghilterra, la quale era criticata da Rousseau che la definiva un’espropriazione della sovranità, in quanto il suddito è libero solo una volta ogni cinque anni (il giorno delle elezioni). La seconda è la democrazia diretta, ovvero il referendum. La terza la democrazia associativa, di tipo sindacale. Al che il professore aggiunge un nuovo tipo di democrazia che sta prendendo piede grazie alle nuove tecnologie: la democrazia elettronica. Qui il professore fa una dettagliata analisi del concetto e delle sue implicazioni, e si vede chiaramente la simpatia che codesto nuovo strumento suscita in lui, ma con lucidità è pronto a mettere in guardia contro le eventuali degenerazioni che tale strumento può portare. In ciò utilizza come surrogati le ammonizioni di Max Weber e di Norberto Bobbio. Si potrebbe dire che analizzando i difetti delle forme classiche di rappresentanza democratica il professore vede con moderato favore la democrazia elettronica, o digitale che dir si voglia. Per concludere si può serenamente affermare che è stata una serata proficua che ha avuto il pregio di risvegliare concetti in parte trascurati e di aver valorizzato i nuovi modi di fare democrazia, un concetto antico risalente alla Grecia classica e che nel corso del tempo ha bisogno di essere continuamente rivitalizzato.

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Il Comune informa

Cambia l’orario all’ufficio anagrafe fino al 31 dicembre

L’amministrazione comunale di Rocca di Papa ha comunicato che, per improrogabili esigenze di servizio, l’Ufficio Anagrafe del Comune, fino al 31 dicembre prossimo, il martedì ed il giovedì pomeriggio resterà chiuso. Si ricorda che lo stesso ufficio, che si trova nella galleria della sede municipale di Corso Costituente, resterà aperto al pubblico tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle ore 9,00 alle ore 12,00. Da gennaio 2014 dovrebbe essere ripristinato l’orario consueto.

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ROCCA DI PAPA Il Sindaco tenta lo sgambetto snobbando la raccolta firme

il Segno - Dicembre 2013

Consegnata la petizione sui disservizi del Cotral di Daniela Di Rosa Qualche mese fa i cittadini, innervositi per il pessimo servizio del trasporto pubblico verso Roma, hanno cominciato a scriverci, poi a fermaci per strada per lamentarsi e raccontarci dei loro problemi di pendolari: bus soppressi di prima mattina, in orario di apertura delle scuole o di lavoro; corse saltate senza alcun preavviso; nessun riparo per freddo, vento e pioggia; biglietti introvabili; ecc. ecc. Tutto questo malessere fu portato in un Consiglio Comunale (noi del Segno eravamo presenti) grazie a una mozione letta in pubblico dal Consigliere Crestini. In quell’occasione il Sindaco Boccia e l’Assessore ai trasporti Fei, rimasero stupiti, dissero che non ne sapevano nulla di questi disservizi visto che nessun cittadino si era mai lamentato, né a voce né per lettera! Riportammo il tutto (come sempre) sul nostro mensile e finalmente qualcosa si mosse. Alcune cittadine con foglio e penna, aiutate dal nostro mensile, diedero così avvio a una raccolta di firme, mentre il Sindaco (forse a causa del caldo estivo, delle ferie e di altri problemi) preferì restare in silenzio sull’argomento. Nel frattempo la petizione è proseguita e le firme raccolte

pr

sono state tantissime (oltre 350), segno evidente che i problemi sollevati erano più che validi e concreti. Qualche settimana fa le stesse cittadine ci hanno informato della conclusione della petizione chiedendoci di poterle consegnare al Comune per mezzo del Segno. Ci siamo così attivati per prendere un appuntamento col primo cittadino, spiegando alla sua segreteria che alcune pendolari sarebbero andate a consegnare le firme in un giorno prestabilito col Sindaco e che avremmo fatto una foto della consegna da mettere sul numero del Segno di dicembre… e Boccia che cosa fa? Non attende l’incontro preferendo anticipare il tutto (cioè la denuncia dei disservizi del Cotral) emanando un comuni-

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cato stampa (ben sapendo che in pochi sono a conoscenza della petizione) in cui si “pavoneggia” di aver scritto al Cotral per chiedere un servizio più efficiente. E no caro Sindaco, lei che è persona sempre attenta alla comunicazione (avendo un ufficio stampa e addirittura un’addetta al suo cerimoniale), stavolta ha proprio sbagliato, poteva almeno aspettare la consegna della petizione, in questo modo ha solo dimostrato la mancanza di rispetto verso l’impegno partecipativo su un problema concreto di alcune sue concittadine! Le firme, per la cronaca, sono state consegnate direttamente all’Ufficio protocollo del Comune, e una copia inviata al Cotral e alla Regione Lazio.

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Rocca di Papa tocca i 17mila abitanti ed è nuovo record

Nel mese di ottobre, Rocca di Papa ha superato il numero di 17mila abitanti. Si tratta del nuovo record per i residenti. Solo tre anni fa era stato superato il limite dei 16 mila e, in poco tempo, un altro migliaio di cittadini ha preso la residenza roccheggiana. Per l’esattezza, al 31 ottobre scorso, i residenti censiti erano 17.022. Una cifra incredibile che, mese dopo mese, non accenna a stabilizzarsi ma anzi è in continuo aumento. Se a tale cifra sommiamo altri 700-800 cittadini non iscritti all’ufficio anagrafe, ecco che il numero fa davvero impressione visto che ci si sta avvicinando alla soglia dei 20mila abitanti, cifra considerata veramente al limite. Rispetto a questo tema, cioè la crescita demografica, l’amministrazione non ha praticamente messo in campo nulla, anzi, ha favorito e sta continuando a favorire la costruzione di sempre nuovi alloggi che, per la maggior parte dei casi, restano vuoti per tantissimo tempo. Che cosa accadrebbe se tutte le case disponibili e oggi chiuse (quelle storiche del centro, quelle nuove ai Campi d’Annibale e alle Vigne) di colpo fossero abitate? Succederebbe che il nostro paese arriverebbe a superare di molto quel limite dei 20mila. Poi chi garantirà servizi efficienti per tutti non lo sappiamo visto che già oggi lasciano alquanto a desiderare. Giulia De Giorgi

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il Segno - Dicembre 2013

A P P R O F O N D I M E N T O

di Andrea Sebastianelli La “vicenda Carnevali” si arricchisce di nuovi particolari dopo le rivelazioni del Segno (numero di novembre) che hanno dimostrato l’insussistenza del requisito necessario per una richiesta di sanatoria edilizia: l’esistenza degli immobili da sanare. Come è stato possibile - domandavamo - sanare ciò che non esisteva? L’amministrazione comunale di Rocca di Papa non ha fornito alcuna risposta sul rilascio della concessione in sanatoria n. 739 del 5 agosto 2009, anzi, la sua posizione sembra aggravarsi ulteriormente dopo la presentazione di una mozione da parte del Consigliere Comunale Emanuele Crestini sul ruolo dell’attuale Vice Sindaco Roberto Barbante che, in qualità di geometra, ha firmato il progetto di “Ristrutturazione edilizia di due immobili esistenti in via dei Laghi km 10,600 (proprietà Bruno Carnevali, n.d.d.)” presentato il 24 novembre 2010 per nome e per conto del noto imprenditore roccheggiano, progetto basato appunto sulla sanatoria illegittima del 2009, quando lo stesso Barbante ricopriva contemporaneamente il ruolo di Vice Sindaco e di Assessore ai Lavori Pubblici.

UN CONFLITTO MAI SANATO In tutto questo emerge il palese conflitto in cui è inciampato l’attuale sostituto di Boccia, visto che la legge (art. 78, comma 3, del D.Lgs. n. 267/2000) dice chiaramente che “I componenti la Giunta comunale competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dall’esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato”. Una norma talmente chiara che resta un mistero come Barbante possa averla raggirata da circa un decennio, senza che nessuno dell’amministrazione

L’intreccio tra Affari e Politica

Rapporti stretti tra l’imprenditore Carnevali e il Sindaco e il Vice Sindaco di Rocca di Papa Il Vice Sindaco Roberto Barbante

o la stessa Segretaria Comunale glielo abbiano fatto notare. Distratti o più semplicemente complici? Non lo sappiamo. Fatto sta che in due legislature (2006-2011 e dal 2011 a oggi) Barbante (in realtà presente in Consiglio Comunale dal 2002, seppur con incarichi minori) ha ricoperto il ruolo di Assessore ai Lavori Pubblici, Assessore all’Ambiente e, dal 2008, anche quello di Vice Sindaco, continuando nel contempo ad esercitare la professione di geometra nel suo studio di Rocca di Papa. Ora resta da verificare se la sua discesa in politica abbia anche provocato una crescita (in termini di fatturato e di pratiche edilizie) della sua attività professionale. A tal proposito Crestini, volendo fare piena luce sulla vicenda (quello che il Vice Sindaco chiama “infamata”), ha chiesto un elenco completo delle pratiche lavorate dal geometra Barbante e presentate per l’approvazione al Comune di

Il Sindaco di Rocca di Papa, Pasquale Boccia

Rocca di Papa, di cui Barbante era ed è Vice Sindaco.

BARBANTE BRUCIA TUTTE LE TAPPE Sullo sfondo resta una carriera politica fulminea. Eletto nel 2002 nella seconda legislatura di Carlo Umberto Ponzo con 320 preferenze (il suo slogan era: “Per dotare Rocca di Papa di un valido e migliore piano urbanistico”), cinque anni dopo le aumenta considerevolmente (430), mentre alle ultime elezioni comunali (2011) ottiene un vero e proprio plebiscito: 567 schede, risultando il Consigliere Comunale più votato e forse il più votato nella storia di Rocca di Papa. Che esista un legame tra questo exploit del Barbante politico e la professione del Barbante geometra? Appare plausibile ma al momento non lo possiamo dire. Dubbi che ora, però, Roberto Barbante dovrà chiarire sia di fronte ai cittadini che nelle sedi

dovute, dopo aver rassegnato le sue dimissioni (ma si sa che in Italia è più facile trovare un ago in un pagliaio che vedere un politico dimettersi).

BOCCIA IN AFFARI CON L’IMPRENDITORE Ma non è questa l’unica novità della “vicenda Carnevali” che dimostra inequivocabilmente un intreccio di interessi di tipo economico tra un imprenditore locale e un amministratore pubblico. Ad avere rapporti con Bruno Carnevali è lo stesso Sindaco di Rocca di Papa, Pasquale Boccia. I due, infatti (con l’aggiunta della consorte del primo cittadino, sig.ra Noto), il 6 agosto 2003 mettono in piedi un’operazione immobiliare per acquistare (50% ciascuno) un terreno che pochi mesi prima l’amministrazione comunale di Rocca di Papa aveva sdoganato dal punto di vista urbanistico con segue a pag. 21


Sulla sanatoria dell’imprenditore Bruno Carnevali la Giunta Boccia non vede, non parla... ma forse sente

“Visti gli articoli apparsi recentemente su alcuni organi di stampa locale, inerenti l’oggetto e contenenti aerofoto e alcune immagini storiche. Visto il fascicolo di sanatoria edilizia intestato a Bruno Carnevali, via dei Laghi km 10,600, Rocca di Papa.

Considerato che il sottoscritto ha presentato in data 14 ottobre 2013 (prot. 28884) una segnalazione in merito alla pratica edilizia in oggetto, tesa alla verifica degli atti del condono edilizio, per la quale l’Amministrazione comunale (malgrado i tempi pre-

di Roberto Sinibaldi Consiglio Comunale del 21 novembre: c’è stata più di qualche scintilla quando il Consigliere di minoranza Emanuele Crestini ha sollevato il problema del conflitto di interessi del Vicesindaco, nonché Assessore, Roberto Barbante. Crestini ha ricordato che Barbante, come geometra, è titolare di uno degli studi tecnici più noti e avviati di Rocca di Papa. Al contempo ricopre anche un ruolo molto importante nelle istituzioni comunali. “La cosa genera un palese conflitto di interessi – ha evidenziato – e oltretutto sarebbe impedita dalla legge” (articolo 78, legge 267 del 2000). Tra i banchi semideserti della maggioranza (in quel momento c’era uno sparuto Consigliere, unico e solo) c’è stato un soprassalto. Qualcuno si è riavuto dall’atmosfera sonnacchiosa in cui era precipitato e alla pausa dei lavori è volata qualche parola grossa: “Queste sono infasegue da pag. 20

l’approvazione del “Piano particolareggiato loc. Calcare-Valle S. Lorenzo - zona C6”. Il terreno, di circa 1.500 metri quadrati, si trova appunto nell’area di una delle più grandi lottizzazioni edilizie che Rocca di Papa ricordi. Non siamo riusciti a sapere quanto questo terreno sia stato pagato dal trio Carnevali-Boccia-Noto, ma

scritti dalla legge 241/1990) non ha fornito alcuna risposta. Che dalla verifica dei contenuti della pratica di sanatoria edilizia intestata a Bruno Carnevali e dalla comparazione delle aerofoto di cui sopra, si evincono alcune incongruenze, relative al fatto che gli immobili sanati con la legge n. 47/1985 non esistevano al momento della presentazione della domanda di sanatoria stessa e che gli immobili sono stati effettivamente costruiti in anni molto successivi.

Ritenuto che tali contraddizioni rendono la sanatoria rilasciata (n. 739 del 5 agosto 2009) del tutto priva dei fondamentali presupposti giuridici richiesti.

cipio di massima collaborazione con il Comune, al fine di tutelare la Pubblica Amministrazione da eventuali errori, sia necessaria una immediata revisione del permesso di costruire in sanatoria di cui all’oggetto.

Si propone pertanto al Consiglio comunale la seguente Mozione: Impegnare il Consiglio Comunale, la Giunta e il Sindaco affinché, vista l’insussistenza dei requisiti di legge, la sanatoria sia annullata; ovvero ne sia dichiarata la piena legittimità sotto il profilo giuridico-amministrativo, qualora l’Amministrazione ritenga che gli edifici sanati siano stati costruiti in epoche antecedenti ai limiti temporali previsti dalla legge 47/1985 (ottobre 1983)“. Emanuele Crestini

il Segno - Dicembre 2013

Riproponiamo, di seguito, la mozione presentata dal Consigliere Comunale Emanuele Crestini durante l’assise del 18 novembre scorso, avente per oggetto: “Sanatoria Carnevali Bruno [...]”.

21

A P Durante una pausa del Consiglio del 21 novembre P R O Aria da “fine impero” nella maggioranza targata Pd F O mate! Tu sei un infame!”, Barbante si è rivolto a Crestini N così. Un linguaggio più consono a certe ricostruzioni da D romanzo criminale, piuttosto che a un Consiglio Comunale. I Nessuno ha detto nulla, nessuno ha richiamato l’AssesM sore, né ci sono state scuse o ripensamenti. E Il conflitto di interessi sarà eventualmente accertato, N quello che è invece certo è il conflitto lessicale tra il ruolo Il momento T istituzionale e le parole usate in cui il Vice dal Vicesindaco. Uno dei più Sindaco di Rocca O alti rappresentanti del nostro di Papa insulta il

“Sei un infame” Considerato che in applicazione del prin-

Comune in Consiglio Comunale, anche se i lavori erano fermi, si esprime come un qualsiasi attaccabrighe da paese. Una circostanza che da sola dovrebbe consigliare qualche ripensamento di ruolo. sappiamo a quanto lo hanno rivenduto alla “Lorenzo I Società Cooperativa Edilizia di abitazione”, con sede a Roma, il 6 agosto 2010: 160 mila euro. I rapporti con Bruno Carnevali, in realtà, vengono da molto lontano visto che già nel 1993 i coniugi BocciaNoto vendono a Carnevali un terreno boscato di 1.616 mq,

Consigliere d’opposizione Emanuele Crestini con l’accusa di aver fatto “un’infamata... sei un infame!”

acquistato nel 1991 (in località Tre Colli con uscita su via delle Barozze) a una cifra a dir poco sbalorditiva: 250mila lire, cioè 125 euro. Tutti questi fatti raccontati, questi intrecci tra politica e “poteri forti”, fanno vedere sotto una luce differente la sanatoria illegittima del 2009, concessa dal Comune di Rocca di Papa all’imprenditore del le-

gname Carnevali malgrado la palese violazione delle norme. Nel 2009 Boccia ricopriva il ruolo di Sindaco e Barbante quello di Vice Sindaco. Tutti aspetti che ora il primo cittadino di Rocca di Papa, Pasquale Boccia, al pari del suo Vice, dovrà chiarire sia di fronte ai cittadini che nelle sedi dovute. Andrea Sebastianelli


Il Segno cambia e riparte

SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9

Il dopo elezioni

Da questo numero Il Segno cambia grafica. Non uno strama volgimento qualche semplice ritocco per rendere più accattivante la lettura dei nostri articoli. Da ben sette anni cerchiamo di raccontare fatti che riguardano tutti noi, di affrontare temi e argomenti spesso taciuti e sui quali qualcuno vorrebbe far cadere il silenzio. Il Segno non perderà la sua caratteristica principale, quella di dare voce a chiunque abbia qualcosa da dire rispetto alle cose che accadono a Rocca di Papa... e non solo.

Dopo l’esclusione

Antenne M. Cavo

Pdlprimo Chi dice L’accusa partito laverità? dell’ex

L’ex Vice-Sindaco di Rocca di Papa, Maurizio De Santis (nella foto) ha tenuto una conferenza stampa per chiarire i motivi che hanno portato il Sindaco a estrometterlo dalla Giunta comunale. Dure le accuse rivolte agli ex colleghi di partito.

Dopo un nostro articolo che faceva chiarezza sui ripetitori che dovrebbero traslocare da Monte Cavo, il Pd ci ha accusato di diffondere notizie false. Rispediamo al mittente l’accusa chiedendo perchè oggi non si parla più del problema-antenne.

Il Popolo delle Libertà, la nuova formazione targata Silvio Berlusconi, è il primo partito di Rocca di Papa. Questo è il risultato più eclatante delle ultime elezioni. Per il centrosinistra la sola nota positiva riguarda Zingaretti, eletto Presidente della Provincia. A pagina 5

il Segno “ SEGUE A PAGINA 11

A pagina 6

PICCOLO

! 20 PAGINE

A pagina 7

In tutta la mia vita non ho mai esercitato un atto di violenza nè fisica nè morale, semplicemente perchè mi sono affidato alla mia natura, cioè alla mia cultura

Pane e cemento mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

P. Paolo Pasolini

Anno VIII, n. 2 - Febbraio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

L’eccesso di cemento stà invadendo ogni angolo di Rocca di Papa

Ville, case e palazzi... la sola “industria” che tira! Poche case che nel giro di alcuni anni diventano agglomerati urbani, ville che si ampliano di stanza in stanza diventando dei villaggetti, palazzi che si innalzano scontrandosi con il contesto circostante. Che cosa stà diventando Rocca di Papa?

Il “muro” della Chiesa

Articoli alle pagg. 3, 6, 8, 12 e 16

Breve analisi su dieci anni di lavori pubblici

Come affossare il commercio Opere pubbliche che spesso durano un’eternità

di Daniela Di Rosa Come cantava Pierangelo Bertoli “eppure il vento soffia ancora” solo che soffia al contrario, almeno per noi: è un vento leggero che si stà trasformando in tempesta, una tempesta oscurantista che comincia a spaventarmi. Anni fa al tempo della Prima Repubblica, si sono combattute e vinte battaglie per i diritti civili, come il divorzio e l’aborto, l’Italia era divisa (come oggi) ma credenti e laici nonostante il Vaticano, si unirono per vincere i referendum abrogativi. Si discuteva, anche animatamente, si manifestava, ci s’informava e alla fine quello che era di Dio tornava a Dio e quello che era di Cesare a Cesare, lo Stato legiferava in modo autonomo e laico. Che cosa è successo dopo? SEGUE A PAGINA 6

A pagina 8

Strada Monte Cavo, dopo da rifare il crollo del convento Via Gramsci

Va avanti l’inchiesta della Procura

Le indagini per stabilire le responsabilità del crollo di parte dell’ex convento di Monte Cavo proseguono. Lo scorso 12 febbraio la Procura di Velletri ha effettuato un sopralluogo sulla vetta, mentre sulla vicenda è calato il silenzio delle istituzioni pubbliche, delle associazioni e della stampa. A pagina 7 Alle pagine 10 e 11

il Segno “

PICCOLO

Non temo la cattiveria dei malvagi ma il silenzio degli onesti

Caoscalmo mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

Martin Luther King

Anno VIII, n. 4 - Aprile 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Botta e risposta sul nuovo Piano Regolatore tra Sindaco e progettista

Boccia: “Il Piano è riservato” Putano: “Ci dica perchè”

Dopo la “lettera aperta” pubblicata sul numero scorso del Segno, il Sindaco ha replicato all’Arch. Putano, curatore del nuovo Piano Regolatore di Rocca di Papa, attraverso alcune dichiarazioni pubblicate sul quotidiano provinciale “Cinquegiorni”. La contro-replica dell’Architetto non si è fatta attendere. Per Boccia “il Piano si trova oggi in una condizione di riservatezza”, ma Putano lo incalza con nuove domande: “Perché il Sindaco omette di darmi risposte specifiche sulle questioni sollevate? A quali elementi di riservatezza fa riferimento?”. Oggi più che mai sarebbe necessaria un’assemblea pubblica per spiegare ai cittadini che cosa sta succedendo.

Tiro al piccione 1876, le ricerche del De Rossi Regione Lazio contro il Parco Scavi a Monte Cavo Il nostro impegno Per trovare i “fasti” perduti a sostegno Arredo Urbano Metà mandato del reddito

ARTICOLI A PAGINA 8

di Andrea Sebastianelli In questi ultimi mesi si stanno alzando di molto i toni contro il Parco Regionale dei Castelli Romani. La stranezza è che contro l’ente di Villa Barattolo confluiscono delle trasversalità che dovrebbero preoccupare. Il centrodestra roccheggiano, che pure al suo interno vede la presenza di alcuni ambientalisti seri (che per il momento hanno deciso di tacere lasciando campo aperto agli altri), ha deciso di condurre una vera e propria “guerra” vedendo nel Parco e nei suoi dirigenti “il male assoluto”. Il Sindaco di Rocca di Papa, allo stesso modo, sembra malsopportare l’esistenza del Parco, sentendosi forse imprigionato dal dover coinvolgere spesso gli uffici dell’ente regionale in molte questioni inerenti la cittadina. SEGUE A PAGINA 9

A pagina 20

La nuova Iniziano moda dei le grandi paletti manovre Il Centro Storico è stato invaso da decine di paletti in ferro per evitare che gli automobilisti indisciplinati occupino posti proibiti... ma intanto tutti attendono l’arrivo di Alberto Tomba. A pagina 17

di Alessandra Tibaldi * Quello che il governo nazionale dichiara impossibile, la Regione Lazio, grazie alla Sinistra, lo ha già realizzato. E’ il reddito minimo garantito per i disoccupati, gli inoccupati ed i precariamente occupati. Continua a pagina 6

La Giunta Boccia è arrivata a metà strada del suo percorso amministrativo e a Rocca di Papa iniziano le “consultazioni” tra le forze politiche per preparare le coalizioni del futuro. A pagina 16

il Segno “

Teatranti PICCOLO

La nostra libertà dipende dalla libertà di stampa. Ed essa non può essere limitata senza che la nostra libertà vada perduta.

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Thomas Jefferson (1743-1826) Terzo Presidente USA

informazione e cultura

Anno VIII, n. 6 - Giugno 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Il Consiglio Comunale approva una mozione sul Parco Regionale

Il PD, sotto pressione per la presenza dei cacciatori e del Comitato dei Campi presenta una mozione che non decide nulla, cercando di portarsi dietro anche il Consigliere De Santis, che non cade nella trappola. Il Sindaco e l’opposizione uniti solo contro il Presidente dell’Ente, Peduto, per la sua “gestione squilibrata”.

Candidati e spese elettorali

Il Sindaco Boccia e la Presidente del Consiglio Brandani

APPROFONDIMENTO ALLE PAGINE 12 e 13

Tutti i risultati elettorali Europee, testa a testa fra Pd e Pdl a Rocca di Papa

di Sergio Rasetti

A pagina 7

Abbiamo vissuto un’altra tornata elettorale. Niente di nuovo nei comportamenti ormai radicati. Complicità (incosciente?) di troppi cittadini che accettano un rapporto strano con la politica, con i candidati e quelli che li sostengono, purtroppo, quasi sempre, soltanto per mestiere. Questo rapporto strano si concretizza, senza nessun imbarazzo, nell’accettare inviti alle cene elettorali dove il candidato, o chi per lui, paga tutto; mentre ai commensali spetta soltanto il compito di sorridere, scambiarsi qualche battuta, strette di mano con qualcuno che non si incontrava da tempo, incontri con persone che ti sembrano distanti politicamente, voglia di una serata senza tanti discorsi politici perché, in genere, ridotti a slogan senza contenuti che già, i big dei partiti, ci hanno propinato da mesi in televisione. SEGUE A PAGINA 16

La verità politica

Studi d’Arte

“Giardino Ulivi”

Porcellana bianca

Urbinelli

N u o v i c or s i a r t i s t i c i

Sul “Giardino degli Ulivi” si continua a discutere. Stavolta a chiarire la vicenda dal punto di vista politico è Mario Casciotti dei Verdi di Rocca di Papa, il quale ricostruisce le tappe di una vicenda che dal 1997 tiene banco nelle discussioni tra forze politiche, cittadini e... costruttori. A pagina 15

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Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell’amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare.

Ecomostri

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informazione e cultura

Paolo Borsellino

Palazzo-parcheggio multipiano, sette piani di bruttezza Anno VIII, n. 9 - Settembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Anche Rocca di Papa avrà il suo ecomostro, a ridosso del centro storico, ben visibile dalla campagna romana. Il Sindaco vorrebbe erigere questo “monumento alla bruttezza” ma il WWF protesta e Parco e Sovrintendenza chiedono un’opera adatta al contesto del quartiere medievale roccheggiano

Questo parcheggio s’ha da fare, ma... rendiamolo più bello

A Monte Cavo

di Andrea Sebastianelli Centomila metri cubi distribuiti su sette piani. Sono questi i dati allarmanti del parcheggio che dovrebbe sorgere a ridosso del centro storico di Rocca di Papa, in piazza Valeriano Gatta. Qualsiasi persona con un po’ di sale nella zucca si rende conto dell’eccessiva mole di cemento per un parcheggio che dovrebbe risolvere soltanto le esigenze di un’area marginale del paese, abbastanza fuorimano (interessando solo un lato dell’antico quartiere bavarese) e del tutto distaccata dagli altri grandi quartieri, Campi d’Annibale e Vigne. Perchè allora non realizzare un progetto più adatto a quest’angolo di paese, arricchitosi negli ultimi anni di un bel teatro comunale? Perchè questa ostinazione? SEGUE A PAGINA 12

Alle pagine 12 e 13

Fondi Regionali

Dopo lo scempio

A pagina 10

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Lavori di Scavi alla Ecco la recupero Fortezza Via Sacra e... abusi Studi d’Arte Alle pagine 8 e 9

Porcellana bianca

Urbinelli

Festa dei 100 anni

La nipote di M.S.De Rossi Maria Tamilia, nipote del grande studioso Michele Stefano De Rossi, ha compiuto 100 anni. A pagina 19

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Umberto Veronesi

Anno VIII, n. 11 - Novembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Stampa locale pubblica e privata

di Sergio Rasetti A Rocca di Papa l’informazione locale è assicurata essenzialmente dalla pubblicazione ufficiale del Comune “Comune Informa” e da “il piccolo Segno” redatto, diffuso e finanziato da un gruppo di volenterosi che cercano di assicurare una minima informazione sulle cose di casa che tutti mormorano, mentre chi di dovere, fa finta di non sentire o conoscere. In tanti attendono, ogni mese, l’uscita de “il piccolo Segno”, sicuri di trovare qualche argomento interessante, descritto da punti di vista non istituzionali, che può far capire meglio la realtà. Le pagine del periodico comunale, stampato su carta di pregio e diffuso in modo capillare, sembrano non rispondere molto alle aspettative di informazione dei cittadini sulle cose della Casa Comunale, sulle delibere di Consiglio Comunale, sulle decisioni della Giunta Municipale, sul lavoro delle Commissioni Consiliari, SEGUE A PAGINA 8

Se io ti dò un dollaro e tu mi dai un dollaro, entrambi abbiamo un dollaro. Se io ti dò un’idea e tu mi dai un’idea, entrambi abbiamo due idee.

PICCOLO

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L’ nch esta

1975-1985 gli anni che sconvolsero Monte Cavo

Dieci anni di verità, mezze verità ed omissioni di una classe politica asservita ai nuovi potenti

Studi d’Arte

P.C.R. la farsa continua

Solo debiti e niente turisti

A pagina 8

Allarme Centro Storico

Un residente ci scrive che...

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di Andrea Sebastianelli “Signor Assessore, ha letto che cosa ha il scritto Segno?”. Risposta dell’Assessore: “Quelli scrivono solo falsità… sono solo contro”. Questo breve scambio di battute mi permette di chiarire che il nostro mensile non è contro nessuno, né tantomeno contro l’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Boccia. Semplicemente ci limitiamo a raccontare dal nostro punto di vista le cose che ci accadono intorno. Non condividiamo, spiegandolo, molte delle scelte di questa amministrazione semplicemente perché le riteniamo deleterie per il futuro di Rocca di Papa. Però è vero ciò che si pensa, cioè che siamo un “giornale contro”. Siamo contro chi esercita il potere in modo arrogante; siamo contro chi vorrebbe ridisegnare il nostro territorio solo in base agli interessi dei costruttori infischiandosene dell’interesse collettivo; siamo contro chi dice una cosa e poi ne fa un’altra; siamo contro le politiche improvvisate che hanno ridotto a brandelli il nostro centro storico;

A pagina 8

Vince Franceschini

Pd, congresso senza parole

Studi

d’Arte

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Anno VIII, n. 9 - Settembre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Anche Rocca di Papa avrà il suo ecomostro, a ridosso del centro storico, ben visibile dalla campagna romana. Il Sindaco vorrebbe erigere questo “monumento alla bruttezza” ma il WWF protesta e Parco e Sovrintendenza chiedono un’opera adatta al contesto del quartiere medievale roccheggiano

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Questo parcheggio s’ha da fare, ma... rendiamolo più bello

A Monte Cavo

No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perchè non ne avete voluto più sapere...

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Anno VIII, nn. 7/8 - Luglio/Agosto 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Dalla lettera di Giacomo Ulivi, partigiano assassinato dai fascisti nella piazza grande di Modena il 10 Novembre 1944

Il Comune fa sue quasi tutte le 383 Osservazioni al nuovo P.R.G.

Il Consiglio Comunale del 15 luglio ha rigettato tutte le Osservazioni al nuovo Piano Regolatore presentate dai cittadini, perchè ritenute incongruenti, ma poi le ha fatte sue inserendole nelle 22 Osservazioni Comunali, stravolgendo di fatto il P.R.G. progettato dall’Architetto Marco Putano.

Fondi Regionali

Alle pagine 12 e 13

Dopo lo scempio

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Sindaci e Parco A pagina 8

di Andrea Sebastianelli Sono filtrate notizie sugli incontri che i Sindaci hanno avuto per esaminare il Piano di Assetto del Parco, uno strumento essenziale che tutti invocano da anni. E, adesso che è giunto al traguardo, che cosa succede? Che alcuni dei Sindaci che lo avevano sempre ritenuto fondamentale, che consideravano il Parco un ente dimezzato proprio perché privo di questo importante strumento, si sono messi sulla difensiva e ritengono ora il Piano di Assetto una minaccia, un pericolo, un elemento che “limita lo sviluppo”, qualcosa che riduce le loro libertà di manovra. E’ proprio così? Lo è se un Sindaco si considera il “padrone” del “suo” territorio; oppure se vede con fastidio o con imbarazzo, la presenza del Parco, e giudica come “intromissioni” le prerogative di controllo che la legge attribuisce all’Ente.

Pericolo Test per la Ripartono prostata i lavori per i tombini Studi d’Arte Via delle Calcare

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Anno VII, n. 6 - Giugno 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

In Italia non è la libertà che manca: mancano gli uomini liberi

Leo Longanesi

Sulle antenne di Monte Cavo si continua a tacere. Perchè?

Guai a dire una parola sui tralicci di Monte Cavo. Tutti sembrano far finta che il problema non esista, che d’improviso le antenne non siano più dannose alla salute, che la vetta dell’antico Mons Albanus sia stata cancellata letteralmente dalle carte geografiche. Quelli che guidavano le proteste di piazza sono scomparsi. Quelli che chiedevano alla politica di risolvere il problema si sono dissolti. Anche il Comitato di Quartiere dei Campi preferisce trincerarsi dietro il silenzio.

ARTICOLI ALLE PAGINE 12 e 13

Mons. Martinelli nuovo Vescovo

Il 27 settembre sarà a Rocca di Papa

PrevenzioneAvis Pentima Stalla

SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9

Strisce blu addio? Boccia-De Santis Nuova denuncia Ora che la Via Sacra politica ha invaso Cittadinie Botta e ogni settore referendum risposta scempio!

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Anno VIII, n. 5 - Maggio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Credo che sia vera la profezia di Maria Valtorta: dopo duemila anni l’umanità arriva al bivio. Noi abbiamo tradito il cristianesimo. La chiesa è fatta dai poveri, quindi la vera speranza sono i poveri. Don Franco Monterubbianesi

Dal 1998 a oggi, ricostruiamo la vera storia dei confini dell’Ente

Proseguono gli attacchi al Parco Regionale. Da chi partono? E perchè? E’ora di venire allo scoperto. ALLE PAGINE 12 e 13

Giardino degli Ulivi, questione di metodo

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LA MENTE E’ COME UN PARACADUTE. FUNZIONA SOLO SE SI APRE.

Albert Einstein

AL CENTRO DEL GIORNALE 4 PAGINE PER CONOSCERE I FATTI

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ALL’INTERNO “SPECIALE MONTE CAVO”

Dissesto idrogeologico

La task-force del Comune

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Anno VIII, n. 10 - Ottobre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Noi, il potere e la verità

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Anno VII, n. 7-8 - Luglio/Agosto 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida. Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo la via

Alberto Camus

Un recente caso di cronaca impone il monitoraggio del territorio

L’uccisione di un imprenditore romano, vicino agli ambienti criminali, ha portato alla luce un vasto giro di speculazioni edilizie, per le quali anche Rocca di Papa è finita nell’inchiesta degli inquirenti. Un terreno di via delle Barozze, pagato 350 mila euro, si è trovato al centro di una serie di acquisizioni e vendite che ne hanno fatto lievitare il prezzo finale a 5,5 milioni di euro. E mentre le indagini vanno avanti, sarebbe opportuno sottoporre a monitoraggio il nostro territorio

Viaggioa Funicolare, alcuni L’Aquila interrogativi... Protezione Civile Finalmente libera la stazione a valle

SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9

Se sulle antenne Lavori Pubblici Articolo su “La Repubblica” Estatedi si continua a sparare a salve interventi

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SEGUE A PAGINA 8

A pagina 9

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Chi asporta i nostri giornali per gettarli?

Diversi lettori ci segnalano, ad ogni uscita del nostro mensile, che alcune persone usano prendere varie copie del giornale per poi gettarle. Fermo restando che d’ora in poi, qualora tali azioni si dovessero ripetere, presenteremo regolare denuncia alla Procura della Repubblica, ricordiamo che cosa dice l’art. 20 della Legge sulla Stampa (Legge n. 47 dell’8 febbraio 1948): “Chiunque asporta, distrugge o deteriora stampati per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge, allo scopo di impedirne la vendita, distribuzione o diffusione, è punito, se il fatto non costituisce reato più grave, con la reclusione da sei mesi a tre anni. Con la stessa pena è punito chiunque con violenza o minaccia impedisce la stampa, pubblicazione o diffusione dei periodici, per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge. La pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite o in luogo pubblico, ovvero presso tipografie, edicole, agenzie o altri locali destinati a pubblica vendita. Per i reati suddetti si procede per direttissima”. Invitiamo i nostri lettori, qualora abbiano assistito a tali abusi, a segnalarceli anche in forma anonima per lettera o per mail (ilpiccolosegno@tiscali.it).

di Andrea Sebastianelli Centomila metri cubi distribuiti su sette piani. Sono questi i dati allarmanti del parcheggio che dovrebbe sorgere a ridosso del centro storico di Rocca di Papa, in piazza Valeriano Gatta. Qualsiasi persona con un po’ di sale nella zucca si rende conto dell’eccessiva mole di cemento per un parcheggio che dovrebbe risolvere soltanto le esigenze di un’area marginale del paese, abbastanza fuorimano (interessando solo un lato dell’antico quartiere bavarese) e del tutto distaccata dagli altri grandi quartieri, Campi d’Annibale e Vigne. Perchè allora non realizzare un progetto più adatto a quest’angolo di paese, arricchitosi negli ultimi anni di un bel teatro comunale? Perchè questa ostinazione? SEGUE A PAGINA 12

A pagina 10

Alle pagine 8 e 9

Festa dei 100 anni

La nipote di M.S.De Rossi Maria Tamilia, nipote del grande studioso Michele Stefano De Rossi, ha compiuto 100 anni. A pagina 19

A pagina 14

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Parla Don Franco

“Vicini agli emarginati”

Il fondatore di Capodarco parla dei disagi della nostra società globalizzata e dei nuovi progetti. A pagina 6

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di Andrea Sebastianelli I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela con una scarsa conoscenza dei problemi della gente. Gestiscono interessi, i più diversi, i più contraddittori, talvolta anche loschi, senza perseguire il bene comune. Non promuovono più la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. I partiti hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali.

SEGUE A PAGINA 3

Un gruppo di cittadini di Rocca di Papa starebbe dando avvìo ad una raccolta di firme per chiedere la proclamazione di un vero e proprio referendum comunale pro o contro i parcheggi a pagamento istituiti due anni fa nel centro storico. A pagina 12

L’esclusione dell’ex ViceSindaco dalla maggioranza che governa Rocca di Papa continua a creare polemiche. Su “Oggi Castelli” va in scena un botta e risposta che non chiarisce i motivi della fuoriuscita di De Santis. I cittadini ancora all’oscuro.

Alle pagine 5 e 11

Centinaia di cittadini hanno sottoscritto il sostegno all’esposto presentato alla Procura della Repubblica per lo scempio dell’area archeo-naturalistica della Via Sacra a Monte Cavo. Il danno è stato superiore alle previsioni. Partita una seconda denuncia.

Alle pagine 6 e 7

di Andrea Sebastianelli Nella politica roccheggiana stà tenendo banco la vicenda del “Giardino degli Ulivi”, il più grande sacco edilizio di Rocca di Papa contro il quale nel 1997 un giovane Ponzo riuscì a sconfiggere il gruppo guidato da Enrico Fondi, e su cui in seguito (per un cambio di valutazione) il centrosinistra si divise in modo brusco. Ora quell’opera è in fase di realizzazione, concretizzando il vecchio progetto di Fondi. Prima di continuare voglio premettere che il sottoscritto non è contrario al “Giardino degli Ulivi”, perchè pensare di fermare oggi l’urbanizzazione in una zona ampiamente edificata (tra Rocca di Papa e Grottaferrata) è illusorio e neppure tanto ragionevole.

SEGUE A PAGINA 8

Onna dopo il terremoto

A pagina 17

L’occupante abusivo starebbe per lasciare la piccola stazione, mentre il Sindaco annuncia per giugno la pubblicazione del bando. Ma intanto emergono alcune voci contrarie circa la riattivazione della La stazione occupata storica funicolare. A pagina 10

Gli “Screpanti” vicini a festeggiare i 90 anni!

Una storia iniziata nel 1919

Quando l’On. Enrico Ferri propose uno strano nome A pagina 19

di Andrea Sebastianelli Pallottole sì ma a salve! Dopo il nostro approfondimento sul perchè del silenzio intorno ai ripetitori radio-tv di Monte Cavo, si è scatenato il putiferio. Sindaci disposti a fare il muso duro contro la Regione Lazio; Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale, fortemente irritato per i nostri articoli, dispensatore di volantini e lettere aperte; politici e politicanti pronti ad alzare il dito verso le colpe degli altri; giornalisti asserviti al potere di turno, ben attenti a non far trapelare le notizie che veramente farebbero emergere le responsabilità.

SEGUE A PAGINA 5

L’estate parte con una serie di lavori che miglioreranno sicuramente la viabilità cittadina. Mentre esultano i residenti di Via delle Rose per l’asfaltatura della strada, sono stati avviati i lavori di rifacimento di Via De Luca e la messa in sicurezza di Via Alberobello. A pagina 7

13 luglio

2008

dal plauso dei le

Il tentativo era quello di far passare lo scempio della Via Sacra come qualcosa di inventato... inventato dal nostro giornale per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Adesso che a segnalare lo scempio non c’è solo “Il Segno” ma anche uno dei più autorevoli quotidiani italiani come “La Repubblica” (senza tener conto di altri periodici locali) qualcuno forse sentirà il dovere di smetterla di ripetere che “sulla Via Sacra non è successo niente”. Ora è importante mantenere alta l’attenzione intorno alla salvaguardia dell’antica strada romana. A pagina 5

Hai perso qualche numero del Segno? Vuoi ritrovare un articolo che avevi letto? Da oggi puoi consultare tutti i numeri del nostro mensile collegandoti al sito internet: www.issuu.com/ilpiccolosegno. Buona lettura!

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Torna l’usura

di Andrea Sebastianelli I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela con una scarsa conoscenza dei problemi della gente. Gestiscono interessi, i più diversi, i più contraddittori, talvolta anche loschi, senza perseguire il bene comune. Non promuovono più la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, ciascuna con un “boss” e dei “sotto-boss”. I partiti hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai, alcuni grandi giornali.

SEGUE A PAGINA 3

Un gruppo di cittadini di Rocca di Papa starebbe dando avvìo ad una raccolta di firme per chiedere la proclamazione di un vero e proprio referendum comunale pro o contro i parcheggi a pagamento istituiti due anni fa nel centro storico. A pagina 12

L’esclusione dell’ex ViceSindaco dalla maggioranza che governa Rocca di Papa continua a creare polemiche. Su “Oggi Castelli” va in scena un botta e risposta che non chiarisce i motivi della fuoriuscita di De Santis. I cittadini ancora all’oscuro.

Alle pagine 5 e 11

Centinaia di cittadini hanno sottoscritto il sostegno all’esposto presentato alla Procura della Repubblica per lo scempio dell’area archeo-naturalistica della Via Sacra a Monte Cavo. Il danno è stato superiore alle previsioni. Partita una seconda denuncia.

Alle pagine 6 e 7

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Se sulle antenne Lavori Pubblici Articolo su “La Repubblica” Estatedi si continua a sparare a salve interventi

di Andrea Sebastianelli Pallottole sì ma a salve! Dopo il nostro approfondimento sul perchè del silenzio intorno ai ripetitori radio-tv di Monte Cavo, si è scatenato il putiferio. Sindaci disposti a fare il muso duro contro la Regione Lazio; Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale, fortemente irritato per i nostri articoli, dispensatore di volantini e lettere aperte; politici e politicanti pronti ad alzare il dito verso le colpe degli altri; giornalisti asserviti al potere di turno, ben attenti a non far trapelare le notizie che veramente farebbero emergere le responsabilità.

SEGUE A PAGINA 5

L’estate parte con una serie di lavori che miglioreranno sicuramente la viabilità cittadina. Mentre esultano i residenti di Via delle Rose per l’asfaltatura della strada, sono stati avviati i lavori di rifacimento di Via De Luca e la messa in sicurezza di Via Alberobello. A pagina 7

20 glio 13 lu

08

Il tentativo era quello di far passare lo scempio della Via Sacra come qualcosa di inventato... inventato dal nostro giornale per mettere in difficoltà l’amministrazione comunale. Adesso che a segnalare lo scempio non c’è solo “Il Segno” ma anche uno dei più autorevoli quotidiani italiani come “La Repubblica” (senza tener conto di altri periodici locali) qualcuno forse sentirà il dovere di smetterla di ripetere che “sulla Via Sacra non è successo niente”. Ora è importante mantenere alta l’attenzione intorno alla salvaguardia dell’antica strada romana. A pagina 5

Gregory Bateson

Antenna Selvaggia! Il 31 luglio scorso la Regione Lazio ha rinviato il voto sul trasferimento dei ripetitori tv da Monte Cavo. L’estate appena trascorsa ci lascia però un bel regalino: nuove antenne! Questa volta l’area interessata all’installazione, oltre alla vetta di Monte Cavo, è la dorsale soprastante il Santuario della Madonna del Tufo. Ancora una volta nessuno sembra essersi accorto di nulla. Lo avevamo detto: l’indifferenza e il silenzio sul problema-antenne sta diventando un’arma puntata contro il futuro di Rocca di Papa.

Informazione e libertà di stampa

SEGUE A PAGINA 4

Campi d’Annibale Arredo Urbano

Emergenza idrica

Avvelenati Degrado Cambiano venticani viaRoma igestori Analisi sul veleno Cittadini arrabbiati Il ruolo dei Comuni E’ caccia al responsabile dell’avvelenamento di circa venti cani avvenuto tra la metà e la fine di agosto nel quartiere dei Campi d’Annibale. Trovata una ciotola contenente il polpettone, sottoposto ad un’analisi chimica per individuare il tipo di veleno utilizzato. A pagina 5

Acque Potabili, è arrivata la stangata per le famiglie Anno VII, n. 10 - Ottobre 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

L’autunno, per le famiglie roccheggiane, comincia subito con le cartelle di pagamento recapitate dalla società di Torino che gestisce il servizio idrico. Cinquecento, mille, ma anche duemila euro e oltre. E’ il caso di un’utente che si è visto consegnare una bolletta di 2.529 euro. Centinaia di famiglie rischiano di indebitarsi per pagare le cartelle mentre il Comune che dovrebbe esercitare il controllo sulla regolarità delle tariffe e sulla periodicità dell’invio delle bollette, si limita a dire che sull’acqua non ha alcun tipo di potere. Sono cominciate le prime proteste e ricorsi.

Euro 2.529

Intervista al segretario regionale della Filcem-Cgil

A pagina 10

sulla situazione critica dei servizi di acqua potabile e sul ruolo che dovrebbero svolgere i Comuni relativamente ai controlli sul contratto di servizio, spesso disatteso, e sugli aumenti incontrollati delle tariffe. A pagina 6

Chi ha detto questa frase? VICENDA “VIA SACRA”: QUIZ DEL SEGNO

Leggila nell’articolo di pagina 7

Caro Sindaco, Per i nuovi tagli boschivi a ridosso della Via Sacra l’indignazione resta e la battaglia continua! Scontro tra Parco e Comune di Andrea Sebastianelli A leggere le dichiarazioni del Sindaco

di Rocca di Papa sulla vicenda delle antenne di Monte Cavo, riportate su uno degli ultimi numeri del settimanale “Il Caffè”, verrebbe da domandargli: caro Sindaco, ma lei dove vive? Sà di che cosa parla oppure no? Questa l’affermazione del Sindaco che ci ha fatto letteralmente sobbalzare: “la firma del provvedimento (quello votato dal Consiglio Regionale del Lazio sul trasferimento di una quindicina di antenne tv dalla vetta del monte, n.d.d.) mette fine a vent’anni di battaglie e di indignazione...”. SEGUE A PAGINA 4

Abusi edilizi a Monte Cavo

Articolo a pagina 6

Alcune riflessioni

Un’altra radio arriva da Monte Porzio Mega-parcheggio

Mentre la Regione Lazio approva il trasferimento delle sole antenne tv dalla vetta di monte Cavo, e mentre da Monte Porzio arriva l’ennesima antenna radio (in località Costarelle), ricostruiamo una storia recente fatta di verità, mezze-verità e omissioni. Alle pagine 5, 8 e 9

Piazza del Carpino

L’opera annunciata dall’Amministrazione Comunale che prevede la realizzazione di ben cinque piani di cemento armato sul belvedere del Carpino, merita un’analisi più approfondita che metta sul tappeto, oltre ai costi, anche le valutazioni ambientali. A pagina 10

PIANO URBANISTICO “CALCARE-VALLE SAN LORENZO”, TROPPI I DUBBI- Pag. 7

il Segno “

il Segno “ Buon Natale

” ” Cittadini al voto Legalità e Odio

mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

In tempi di menzogna universale, dire la verità diventa un atto rivoluzionario. George Orwell

Anno VII, n. 11 - Novembre 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Domenica 16 novembre si vota per eleggere i componenti dei nuovi Comitati di Quartiere di Rocca di Papa. Un appuntamento di partecipazione e democrazia molto importante per il

I cittadini diventano protagonisti

di Andrea Sebastianelli Nei giorni scorsi alcuni politici nostrani hanno detto che la nascita dei Comitati di Quartiere è un punto d’arrivo. Invece, a mio modo di vedere, rappresenta un fondamentale punto di partenza per la partecipazione diretta dei cittadini alla vita pubblica. Proprio quello di cui Rocca di Papa ha bisogno. Oggi più che negli anni passati. Il nostro paese da un po’ di tempo sonnecchia, lasciando ai politici eletti la libertà di fare e disfare quello che vogliono, come vogliono e quando vogliono. E loro, i politici eletti, credono che la democrazia funzioni proprio così.

SEGUE A PAGINA 4

PICCOLO

Bollette d’oro Mahatma Gandhi

PICCOLO

Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono, e infine tu vinci.

ARTICOLO A PAGINA 5

ARTICOLI ALLE PAGINE 5, 10 e 15

di Sergio Rasetti Il governo ha deciso di tagliare i finanziamenti alla carta stampata. Molti giornali, tra i quali quelli di partito, probabilmente dovranno chiudere, un regalo alla democrazia del quale ci renderemo conto tra qualche tempo, quando ci mancheranno fonti di informazione non completamente omologate agli interessi dei poteri forti che, con il centro destra o il centro sinistra, continuano sempre a decidere per tutti noi.

PICCOLO

PICCOLO

IL PIANO REGOLATORE GENERALE E L’APPROVAZIONE DEL PTPR - Pagg. 8 e 9

informazione e cultura

mensile indipendente di attualità,

Anno VII, n. 12 - Dicembre 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

a pagina 5

Telecamere in tutto il paese per garantire sicurezza

Video-sorveglianza, il piano

Dopo le antenne 25 anni di tocca all’ENAV traguardi Impegno e passione La vetta di Monte Cavo non riesce proprio a trovare pace. Dopo gli antennari, gli abusi edilizi evidenziati dal nostro giornale, il convento vicino al crollo... ora è la volta dell’ENAV (Ente Nazionale Assistenza al Volo) che ha realizzato uno scasso di tre metri per due. A pagina 6

L’Avis Rocca di Papa quest’anno ha festeggiato i suoi primi 25 anni. Una storia fatta di impegno, professionalità e una passione infinita grazie ai volontari, ai donatori e alla serietà del suo Direttore Sanitario, il dott. Mario Silvi, che ha risposto ad alcune domande. A pagina 13

DISORDINE EDILIZIO E NASCITA DEI “QUARTIERI GHETTO” - Alle pagg. 8 e 9

L’amore e l’odio sono due lupi in lotta: vincerà quello che sapremo nutrire meglio. Enzo Bianchi*

*Priore Comunità di Bose

I GRUPPI DI ACQUISTO POPOLARE CONTRO IL CARO-VITA - Alle pagg. 8 e 9

Blitz dell’Arma, ancora affitti in nero nel Centro Storico

futuro del nostro paese. All’interno le liste con tutti i candidati.

Intanto è iniziata la lotta contro i furti di legname A pagina 7 Scasso abusivo sulla vetta di M. Cavo Associazione Avis

informazione e cultura

Quelli che... il Segno lo leggono

di Andrea Sebastianelli Il Segno augura un Buon Natale e un felice anno a tutti i suoi lettori e lettrici e, come accade a fine anno, anche per noi è tempo di bilanci. In quest’articolo, infatti, vorrei proprio parlare di noi, dei collaboratori e collaboratrici che con impegno e passione sono la vera anima del giornale, di questa “palestra delle idee” che nel suo piccolo cerca di fare informazione. Quest’avventura, nata sette anni fa soprattutto per merito dell’indimenticato Enrico Casciotti (fondatore, collaboratore, anima critica e di incoraggiamento del Segno), ha superato tanti mari in tempesta, trovando ogni volta le sue rive d’approdo. A volte ci siamo dovuti fermare per riparare le falle della barca, ma abbiamo sempre ripreso il viaggio, anche quando sembrava impossibile. SEGUE A PAGINA 3

Prosegue l’azione dei Carabinieri di Rocca di Papa per scovare gli affitti illegali. Denunciato il proprietario di una cantina: affittava a quattro extracomunitari per 300 euro ciascuno un tugurio senza alcun permesso igienico-sanitario. Ma intanto un blog nazistoide, chiamato “Libera Rocca di Papa”, vomita insulti e odio contro forze dell’ordine e stranieri, definiti semplicemente “topi da annegare”. articoli alle pagine 4 e 5

Acqua, chi tanto e chi niente

AMonte Cavo acqua in perdita 24 ore su 24 A pagina 6 Il Comitato Campi contro i Trinitari Comitati Quartiere

Nel Santuario delle antenne Il Comitato di Quartiere dei Campi d’Annibale denuncia la situazione dell’area di proprietà del Santuario della Madonna del Tufo, sovrastante il centro storico, in cui ben 21 cassette dell’Enel alidiverse menterebbero emittenti radiotelevisive. A pagina 7

Ecco tutti gli eletti

Quasi 1.800 votanti

I cittadini hanno votato i propri rappresentanti nei Comitati di Quartiere che, escluso quello delle Vigne, hanno già eletto i Presidenti. Nel Centro Storico Alessandro Guidi; ai Campi confermato Gianfranco Silvestrini; al Vivaro Maria Roberta Albanese. A pagina 10

e diventa quindicinale

il Segno Allarme!

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” R parte a otta Un Comune

poco trasparente

informazione e cultura

Le nude cifre dicono che la social card è una microscopica elemosina per pochissimi, e una macroscopica occasione di propaganda.

Michele Serra

A L L’ I N T E R N O L E I M M A G I N I E S C L U S I V E

Ha ceduto parte dell’ex Convento di Monte Cavo La parte crollata del Convento

Lo avevamo scritto: l’ex Convento di Monte Cavo stava rischiando di crollare per l’incapacità delle Istituzioni a tutelare un edificio dichiarato monumento nazionale. Poco prima della fine dell’anno una parte della struttura, a causa delle piogge torrenziali, è venuta giù portando con sè una storia iniziata seicento anni fa. Il Segno ha denunciato l’accaduto alleAutorità competenti, affinchè facciano chiarezza

Un monumento immerso nella natura sulle cause e sulle responsabilità... mentre il vittima dell’incuria e dell’insensibilità Comune tace. Articoli alle pagg. 8 e 9

Le distrazioni In Consiglio Comunale sotto accusa finisce il Parco del Palazzo Sparare nel Parco. Si può?

di Sergio Rasetti Il nostro giornale periodico ha consolidato la sua cadenza mensile grazie all’impegno di un gruppo di collaboratori intenzionati a continuare su questa strada soprattutto perché gratificati dal plauso dei lettori che ormai contano, per essere informati su tante questioni che altre pubblicazioni non hanno interesse a trattare, su “il piccolo Segno”, che poi tanto piccolo non è visto che si occupa di argomenti fondamentali della vita cittadina suscitando interesse, riflessione e dibattito. Sul contenuto degli articoli naturalmente i giudizi non sono unanimi. Chi è d’accordo, chi non lo è affatto su questo o quell’altro argomento, chi vuole dire la sua e ci chiede spazio per pubblicarla; cosa che noi facciamo volentieri perché uno dei nostri principali interessi è quello di dare voce a chi non ha mezzi propri per farlo. SEGUE A PAGINA 5

L’Amministrazione resta sul vago

Alle pagine 10 e 11

Un Nodo il curioso stretto... Giornali comunali Via delle Calcare

Sul settimanale “L’Espresso” del 15 gennaio scorso: “Se sfogli il giornale del tuo Comune, ci troverai il Sindaco che ti sorride benevolo in tutte le pose... Carta patinata e fiumi d’inchiostro a colori consacrati ad osannare il Pantheon dell’amministrazione pubblica... Editoria sprecona spedita gratis al cittadino, il quale però alla fine la propria copia se la paga comunque... I costi effettivi, spesso, rimangono sepolti nei bilanci”. Qualcuno ci fa sapere quanto è costato il nostro nel 2008, tutto, ma proprio tutto, compreso? Gianfranco Botti A pagina 6

il Segno “

L’accusa mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

Anno VIII, n. 3 - Marzo 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche.

Carta dei Diritti dell’Unione Europea

L’Arch. Marco Putano, curatore del nuovo PRG, rompe il silenzio

“Il Piano Regolatore è già morto, serve una nuova classe politica”

Lettera aperta ai roccheggiani di Marco Putano

Per la funicolare siamo con voi

di Andrea Sebastianelli Finalmente, dopo 46 anni, Rocca di Papa potrebbe riavere la sua storica funicolare. Un progetto ambizioso che con coraggio e determinazione Comune, Regione e Cotral vogliono portare a realizzazione, malgrado l’area risulti a tut’oggi occupata abusivamente. Il nostro giornale non risparmia certo critiche all’amministrazione comunale, che troppo spesso dà l’idea di avere un progetto confuso per il futuro di Rocca di Papa. Questa volta però dobbiamo non solo dire grazie al Sindaco Boccia e al Consigliere regionale Ponzo, ma dobbiamo sostenerli e aiutarli nella battaglia da cui dipenderanno le sorti per la riattivazione della funicolare. Per questo vorremmo proporre al Sindaco di organizzare insieme un’iniziativa pubblica. SEGUE A PAGINA 6

Il sisma del 1927 Un triste evento

A pagina 16

Cari Concittadini, l’attuale quadro politico nazionale e locale mi sconforta come cittadino e come intellettuale. Non mi sento rappresentato da una classe politica tutta arruffata in grandi, o piccoli, finti partiti, nati già svuotati nei propri contenuti politici programmatici, né da una classe politica dove incoerenza e incompetenza, assoluta mancanza di valori e di proposte di alto profilo programmatico, arroganza e ignoranza, rappresentano le qualità del politico medio contemporaneo. Non mi sento rappresentato dalle politiche sociali, che premiano solo chi non produce e chi non paga le tasse, né dalle politiche economiche, che vanno a favore sempre dei poteri forti o precostituiti e non incentivano la nuova impresa e il nuovo lavoro, né dalle politiche ambientali, che non migliorano mai la effettiva qualità di vita nelle nostre città e nei nostri territori. Non mi sento rappresentato da un sistema produttivo articolato su una piccolissima impresa che sembra voler rinunciare a fare sistema, a investire su ricerca, sviluppo, sicurezza, conoscenza. Non mi sento rappresentato neanche dalla nostra amministrazione locale che alle ultime elezioni politiche ha riscosso meno di un terzo del consenso politico e nonostante ciò, nessuno ha chiesto al nostro Sindaco e alla sua giunta di dimettersi (ma le opposizioni cosa fanno?) in quanto è venuto meno, anzi si è praticamente dimezzato, il consenso democraticamente espresso alle ultime elezioni amministrative. SEGUE A PAGINA 5

Così cominciò la colonizzazione di Monte Cavo

Nel 1977 il primo ripetitore

il Segno “

Radio Eur affittò la stanza n. 8 dell’ex Convento A pagina 7

Il Parco! mensile indipendente di attualità,

Credo che sia vera la profezia di Maria Valtorta: dopo duemila anni l’umanità arriva al bivio. Noi abbiamo tradito il cristianesimo. La chiesa è fatta dai poveri, quindi la vera speranza sono i poveri.

informazione e cultura

Don Franco Monterubbianesi

Anno VIII, n. 5 - Maggio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Dal 1998 a oggi, ricostruiamo la vera storia dei confini dell’Ente

Proseguono gli attacchi al Parco Regionale. Da chi partono? E perchè? E’ora di venire allo scoperto. ALLE PAGINE 12 e 13

Giardino degli Ulivi, questione di metodo

Viaggioa Funicolare, alcuni L’Aquila interrogativi... Protezione Civile Finalmente libera la stazione a valle

di Andrea Sebastianelli Nella politica roccheggiana stà tenendo banco la vicenda del “Giardino degli Ulivi”, il più grande sacco edilizio di Rocca di Papa contro il quale nel 1997 un giovane Ponzo riuscì a sconfiggere il gruppo guidato da Enrico Fondi, e su cui in seguito (per un cambio di valutazione) il centrosinistra si divise in modo brusco. Ora quell’opera è in fase di realizzazione, concretizzando il vecchio progetto di Fondi. Prima di continuare voglio premettere che il sottoscritto non è contrario al “Giardino degli Ulivi”, perchè pensare di fermare oggi l’urbanizzazione in una zona ampiamente edificata (tra Rocca di Papa e Grottaferrata) è illusorio e neppure tanto ragionevole.

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L’occupante abusivo starebbe per lasciare la piccola stazione, mentre il Sindaco annuncia per giugno la pubblicazione del bando. Ma intanto emergono alcune voci contrarie circa la riattivazione della La stazione occupata storica funicolare. A pagina 10

Gli “Screpanti” vicini a festeggiare i 90 anni!

Una storia iniziata nel 1919

il Segno “ SEGUE A PAGINA 8

Quando l’On. Enrico Ferri propose uno strano nome A pagina 19

No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perchè non ne avete voluto più sapere...

La Variantona mensile indipendente di attualità,

informazione e cultura

Anno VIII, nn. 7/8 - Luglio/Agosto 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

empo una sua conno az one fonda a su ’esc us vo n eresse per e nformaz on e sopra u o su ’au og nom a ed or a e Se Un’au onom a resa poss b e da ’ nd pendenza econom ca che cara er zza nos ro g orna e Non prendere so d da nessuno nfa a con rar o d quan o s possa r enere ha suo vanagg I avoro d s n eressa o e vo on ar o de an co abora or de Segno ha cos u o a base d una par ec paz one p ura e A con rar o r sch o è d off c are un r o prop nando so o no z e spesso d seconda mano che quando va bene asc ano c ad n ne o s a o d pass v aud or a r men rasforma n “gen e” buona so o per espr mere un consenso e e ora e No abb amo ’ard re d pensare a nos r e or come ver suppor d una con nua cos an e e enace operaz one cu ura e che conferm ’ nformaz one come fu cro de a democraz a Anche per ques o da 2014 abb amo dec so d passare da mens e a qu nd c na e

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mensile indipendente di attualità,

Anno VIII, n. 1 - Gennaio 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Fontana a Piazza Vecchia, dopo 2 mesi torna l’acqua

da gennaio 2014 raddoppia Ques o g orna e s ch ama Segno propr o perché vuo e asc are un “Segno” ne ’ nformaz one raccon ando n modo semp ce e d s ncana o e s or e de a nos ra c à e v cende de e persone fa che c r guardano Vog amo par are de nos ro pa r mon o s or co de a r cchezza de ’amb en e na ura e de a s ra f caz one cu ura e che cara er zza a nos ra comun à Senza d men care e v cende amm n s ra ve da c ad n a e s uz on cercando d approfond re a conoscenza de prob em qua e pr mo e emen o per una par ec paz one democra ca che possa nc dere su e sce e de ’amm n s raz one comuna e I Segno è un g orna e che orma s a su a brecc a da an ann ha racco o cen na a d es mon anze n ar co e approfond men che rappresen ano un cap a e cu ura e mpresc nd b e per cap re meg o a nos ra s or a recen e In un panorama r cco d n z a ve Segno è ra e esper enze ed or a p ù an che e ha sapu o man enere ne

il Segno “ ” E’crollato! PICCOLO

il Segno SERVIZIOALLE PAGINE 8 e 9

Strisce blu addio? Boccia-De Santis Nuova denuncia Ora che la Via Sacra politica ha invaso Cittadinie Botta e ogni settore referendum risposta scempio!

L’uccisione di un imprenditore romano, vicino agli ambienti criminali, ha portato alla luce un vasto giro di speculazioni edilizie, per le quali anche Rocca di Papa è finita nell’inchiesta degli inquirenti. Un terreno di via delle Barozze, pagato 350 mila euro, si è trovato al centro di una serie di acquisizioni e vendite che ne hanno fatto lievitare il prezzo finale a 5,5 milioni di euro. E mentre le indagini vanno avanti, sarebbe opportuno sottoporre a monitoraggio il nostro territorio

mensile indipendente di attualità, informazione e cultura

Anno VII, n. 9 - Settembre 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

L’estate ci regala l’installazione di nuove antenne

mensile indipendente di attualità,

PICCOLO

La tabella della Via Sacra che descrive le caratteristiche di un pioppo tremulo tagliato qualche giorno fa come si vede qui sotto

Non è rimasto più nulla. Nè una quercia, nè un carpino, nè un pioppo, nè un acero. Il tratto inferiore della Via Sacra è stato soggetto a un taglio boschivo che non ha risparmiato nemmeno uno degli alberi disposti lungo i bordi e che ne facevano una delle passeggiate più belle dei Castelli Romani. Lungo la strada romana restano le tabelle che spiegavano le caratteristiche di ogni specie arbustiva. Chi ha permesso questo ennesimo scempio ambientale?

Il Silenzio!

Guai a dire una parola sui tralicci di Monte Cavo. Tutti sembrano far finta che il problema non esista, che d’improviso le antenne non siano più dannose alla salute, che la vetta dell’antico Mons Albanus sia stata cancellata letteralmente dalle carte geografiche. Quelli che guidavano le proteste di piazza sono scomparsi. Quelli che chiedevano alla politica di risolvere il problema si sono dissolti. Anche il Comitato di Quartiere dei Campi preferisce trincerarsi dietro il silenzio.

Alberto Camus

il Segno “

PICCOLO

Abbattuti querce e alberi di pregio lungo l’antica Via Sacra

Speculazioni mensile indipendente di attualità, informazione e cultura

Anno VII, n. 7-8 - Luglio/Agosto 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Un recente caso di cronaca impone il monitoraggio del territorio

Stiamo imparando sulla nostra pelle che l’organismo che distrugge il proprio ambiente distrugge se stesso.

PICCOLO

Anno VII, n. 5 - Maggio 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Tratto da Il gabbiano Jonathan Livingstone

Leo Longanesi

il Segno “

Dalla lettera di Giacomo Ulivi, partigiano assassinato dai fascisti nella piazza grande di Modena il 10 Novembre 1944

Il Comune fa sue quasi tutte le 383 Osservazioni al nuovo P.R.G.

Il Consiglio Comunale del 15 luglio ha rigettato tutte le Osservazioni al nuovo Piano Regolatore presentate dai cittadini, perchè ritenute incongruenti, ma poi le ha fatte sue inserendole nelle 22 Osservazioni Comunali, stravolgendo di fatto il P.R.G. progettato dall’Architetto Marco Putano.

ARTICOLI ALLE PAGINE 12 e 13

Mons. Martinelli nuovo Vescovo

Il 27 settembre sarà a Rocca di Papa

Sindaci e Parco A pagina 8

di Andrea Sebastianelli Sono filtrate notizie sugli incontri che i Sindaci hanno avuto per esaminare il Piano di Assetto del Parco, uno strumento essenziale che tutti invocano da anni. E, adesso che è giunto al traguardo, che cosa succede? Che alcuni dei Sindaci che lo avevano sempre ritenuto fondamentale, che consideravano il Parco un ente dimezzato proprio perché privo di questo importante strumento, si sono messi sulla difensiva e ritengono ora il Piano di Assetto una minaccia, un pericolo, un elemento che “limita lo sviluppo”, qualcosa che riduce le loro libertà di manovra. E’ proprio così? Lo è se un Sindaco si considera il “padrone” del “suo” territorio; oppure se vede con fastidio o con imbarazzo, la presenza del Parco, e giudica come “intromissioni” le prerogative di controllo che la legge attribuisce all’Ente.

Pericolo Test per la Ripartono prostata i lavori per i tombini Studi d’Arte Via delle Calcare

PrevenzioneAvis Pentima Stalla A pagina 11

A pagina 19

A pagina 15

Parla Don Franco

“Vicini agli emarginati”

Il fondatore di Capodarco parla dei disagi della nostra società globalizzata e dei nuovi progetti. A pagina 6

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Anno VII, n. 6 - Giugno 2008 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Sulle antenne di Monte Cavo si continua a tacere. Perchè?

Non camminare davanti a me, potrei seguirti. Non camminare dietro di me, potrei non esserti guida. Cammina al mio fianco, ed insieme troveremo la via

no

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Lo squarcio che conosci già, allora imparerai come si vola.

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Non dar retta ai tuoi occhi, e non credere a quello che vedi. Gli occhi vedono solo ciò che è limitato. Guarda col tuo intelletto, e scopri quello

In Italia non è la libertà che manca: mancano gli uomini liberi

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Anno VIII, n. 10 - Ottobre 2009 - Associazione Culturale “Terre Sommerse Castelli”

Noi, il potere e la verità

di Andrea Sebastianelli “Signor Assessore, ha letto che cosa ha il scritto Segno?”. Risposta dell’Assessore: “Quelli scrivono solo falsità… sono solo contro”. Questo breve scambio di battute mi permette di chiarire che il nostro mensile non è contro nessuno, né tantomeno contro l’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Boccia. Semplicemente ci limitiamo a raccontare dal nostro punto di vista le cose che ci accadono intorno. Non condividiamo, spiegandolo, molte delle scelte di questa amministrazione semplicemente perché le riteniamo deleterie per il futuro di Rocca di Papa. Però è vero ciò che si pensa, cioè che siamo un “giornale contro”. Siamo contro chi esercita il potere in modo arrogante; siamo contro chi vorrebbe ridisegnare il nostro territorio solo in base agli interessi dei costruttori infischiandosene dell’interesse collettivo; siamo contro chi dice una cosa e poi ne fa un’altra; siamo contro le politiche improvvisate che hanno ridotto a brandelli il nostro centro storico;

SEGUE A PAGINA 8

LA MENTE E’ COME UN PARACADUTE. FUNZIONA SOLO SE SI APRE.

Albert Einstein

ALL’INTERNO “SPECIALE MONTE CAVO”

AL CENTRO DEL GIORNALE 4 PAGINE PER CONOSCERE I FATTI

Dissesto idrogeologico

La task-force del Comune

A pagina 8

Vince Franceschini

Pd, congresso senza parole

A pagina 9

Studi

d’Arte

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Chi asporta i nostri giornali per gettarli?

Diversi lettori ci segnalano, ad ogni uscita del nostro mensile, che alcune persone usano prendere varie copie del giornale per poi gettarle. Fermo restando che d’ora in poi, qualora tali azioni si dovessero ripetere, presenteremo regolare denuncia alla Procura della Repubblica, ricordiamo che cosa dice l’art. 20 della Legge sulla Stampa (Legge n. 47 dell’8 febbraio 1948): “Chiunque asporta, distrugge o deteriora stampati per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge, allo scopo di impedirne la vendita, distribuzione o diffusione, è punito, se il fatto non costituisce reato più grave, con la reclusione da sei mesi a tre anni. Con la stessa pena è punito chiunque con violenza o minaccia impedisce la stampa, pubblicazione o diffusione dei periodici, per i quali siano state osservate le prescrizioni di legge. La pena è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite o in luogo pubblico, ovvero presso tipografie, edicole, agenzie o altri locali destinati a pubblica vendita. Per i reati suddetti si procede per direttissima”. Invitiamo i nostri lettori, qualora abbiano assistito a tali abusi, a segnalarceli anche in forma anonima per lettera o per mail (ilpiccolosegno@tiscali.it).

il Segno “

Mafiopoli

il Segno “ ” Centro addio? il Segno “

Come ” H rosh ma


“Tagli a scuola, cultura e strade... mentre le tasse sono in aumento” ROCCA DI PAPA

il Segno - Dicembre 2013

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Armi e droga in casa, arrestato un cittadino ceko

Il municipio di Rocca di Papa

trovare in stato di attivo finanziario, ma di questi tre milioni, più di due milioni incrementano la spesa improduttiva. Si taglia la spesa per le scuole (trasporto, refezione) con un atteggiamento che definirei criminale, considerando che i bambini di oggi saranno gli uomini di domani: si passerà, rispetto allo scorso anno, da 550.000 a 290.000 euro. Scenderà ancora la spesa già irrisoria per la cultura, lo sport e la circolazione stradale. La Protezione Civile sarà praticamenteazzerata. Ma se gli investimenti non aumentano e i servizi non s’incrementano, dove finiranno i nostri soldi? Il costo della macchina amministrativa cresce di 2,7 milioni di euro. In tutti i Comuni italiani lo sforzo si concentra nel ridurre la spesa. In questo paese si raddoppia, passando dalla previsione del 2012 di circa tre milioni di euro a oltre 5,7 milioni di euro. Dove finiranno gli oltre 5 milioni che nel 2012 erano destinati agli investimenti? Facciamo un passo indietro ed esattamente allo scorso anno, quando sostenevo che l’indebitamento era eccessivo e che il rimborso di prestiti e mutui avrebbe eroso buona parte del bilancio del Comune: ebbene ci siamo arrivati!

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“Nella botte piccola... c’è sempre il vino buono”

I Carabinieri della Stazione Rocca di Papa hanno arrestato un 28enne cittadino della Repubblica Ceka con le accuse di detenzione abusiva di armi e munizionamento e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacente. I militari dell’Arma, durante un servizio di controllo del territorio, hanno fermato lo straniero e lo hanno trovato in possesso di qualche Il Comandante Atripaldi dose di droga. E’ scattato il controllo nella sua abitazione di Rocca di Papa dove i Carabinieri hanno effettuato una perquisizione e oltre a trovare altra droga hanno scoperto anche armi e munizioni: 400 grammi di hashish, 120 grammi di marijuana, olio di cannabis, materiale per il confezionamento delle dosi, una pistola a salve calibro 38 priva di tappo, 60 cartucce, un proiettile calibro 7,65 e un proiettile calibro 9 x 17, tutto sequestrato. Il 28enne è stato subito ammanettato ed accompagnato in caserma in attesa di essere processato con il rito per direttissima. Sono in corso le indagini dei Carabinieri della Stazione di Rocca di Papa per verificare se l’arma sia stata utilizzata per commettere delitti.

Da una spesa di poco più di 3,5 milioni di euro nel 2012 (spesa per rimborso prestiti), si passa a oltre 10 milioni di euro, finendo per impegnare un terzo dell’intero bilancio comunale che è di circa 27 milioni, tra spesa corrente e conto capitale. Quindi circa 3 milioni sono le maggiori entrate che arrivano al Comune e che portano il bilancio da 24,5 milioni del 2012 ai 27 milioni nel 2013. Tutto questo denaro sarà destinato al mante-

A OV TURA ER

nimento della macchina amministrativa e al pagamento dei rimborsi dei prestiti e dei mutui! Sarebbe come se un padre di famiglia che guadagna 1200 euro al mese avesse improvvisamente un aumento del suo stipendio di 300 euro, fino ad arrivare a 1500, e li spendesse in cene fuori casa e bagordi e poiché non se li fa bastare, chiedesse anche prestiti che poi è costretto a rimborsare. *Consigliere Comunale

N AP U

di Danilo Romei* Il Comune ha approvato lo scorso 3 dicembre il suo Bilancio di previsione. La prima considerazione da fare su questo atto contabile è la palese incapacità di questa amministrazione di programmare lo sviluppo, la crescita e la vita della città. Il bilancio previsionale si è trasformato in un consuntivo perché prevede a fine anno quello che è stato fatto durante l’anno! Sul fronte delle entrate la situazione è preoccupante in quanto, nonostante il fenomeno recessivo trascini il potere di acquisto delle nostre famiglie verso il baratro, le entrate di questo Comune aumentano in maniera esponenziale, dimostrando come la pressione fiscale stia diventando paradossale. Dobbiamo constatare un aumento di oltre euro 2.000.000 nelle entrate tributarie relative a imposte, tasse e tributi speciali (da euro 7.951.476 a euro 10.202.207) e per le entrate non tributarie dei servizi e gestione patrimoniale si passa da poco più di due milioni a quasi due milioni e 700mila euro. Ricordo che anche le entrate relative ai servizi sono a carico di noi cittadini. Il ricorso alle anticipazioni di cassa e alla accensione di nuovi crediti continua a gravare su noi roccheggiani e graverà sui nostri figli ancora per diversi decenni e ciò è tanto più grave in quanto questo indebitamento non produce sviluppo, ma spesa improduttiva. Sul fronte della spesa, la situazione è altrettanto preoccupante. Le entrate sono in aumento di tre milioni di euro; si presume quindi che l’amministrazione si dovrebbe

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24 di Giulia De Giorgi Sta per partire l’ottava edizione di Giornalisti Nell’Erba, il progetto di giornalismo ambientale per bambini, ragazzi e giovani (dai 5 ai 29 anni) ideato nel 2007 da Paola Bolaffio e promosso dall’associazione Il Refuso, che ha riscosso un grande successo sia in termini di partecipazione che di coinvolgimento di importanti enti e istituzioni. Questo il bilancio fino ad oggi: 774 scuole coinvolte, circa 7400 “pezzi” giornalistici pubblicati, 38mila contatti fidelizzati in mailing list di cui circa 10mila scuole, più di mille “uscite” in rassegna stampa, 1 milione tra ragazzi, famiglie, docenti, giornalisti, ricercatori e attivisti per l’ambiente. Dati che già da soli fanno impressione. Il tema di quest’anno è “Equipaggi per il cambiamento - Crews for ch’ange (C4C)”. “L’equipaggio -spiega Paola Bolaffio- è una squadra/comunità che parte, lavora, con priorità condivise e obiettivo comune. La parola equipaggio è legata al concetto di viaggio insieme ma

L’INIZIATIVA

Parte l’ottava edizione di Giornalisti nell’Erba vorremmo intenderla anche come team/comunità in un viaggio simbolico verso il cambiamento, la sostenibilità. Può essere una comunità di cittadini, un gruppo di attivisti, un’equipe di ricercatori, un equipaggio vero e proprio, ecc. Le priorità e gli obiettivi, in un equipaggio, sono condivisi e sono forti, prepotenti. E’ probabilmente per questo che all’interno degli equipaggi conclude- i rapporti sono fluidi, onesti, solidali. Gli equipaggi hanno la possibilità di conoscere meglio e a fondo persone, luoghi, concetti”. Anche la nuova edizione si preannuncia ricca di eventi. Infatti, oltre al Premio nazionale ed internazionale (la cui scadenza è fissata alla fine di febbraio), è prevista una lunga serie di appuntamenti formativi sia a Roma che in altre

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il Segno - Dicembre 2013

Paola Bolaffio e alcuni giovani partecipanti a Giornalisti nell’erba

città d’Italia tra i mesi di gennaio e maggio 2014. L’iniziativa è sostenuta dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, dalla Federazione Nazionale della Stampa, dalla Federazione Italiana Media Ambientali, dall’agenzia giornalistica ANSA, dall’Agenzia spaziale Europea (ESA-Esrin), dall’Agenzia

Spaziale Italiana (ASI), dalla Lega Navale Italiana e da tanti altri partners illustri, ottenendo i riconoscimenti della Presidenza della Repubblica e della Camera dei Deputati, del Ministero dell’Ambiente e della Regione Lazio. Per ulteriori info: www.giornalistinellerba.it

“Che fine ha fatto il porta a porta? Raccolta differenziata ai Campi

IntantoilComitato di Quartiere scrive

Se ne parla da anni e ad ogni scadenza elettorale ogni candidato promette che anche il più popoloso quartiere di Rocca di Papa (7mila abitanti) sarà dotato del sistema “porta a porta” per la raccolta differenziata. Tante chiacchiere per troppo tempo e ora l’avvio di questo sistema sembra avverrà a partire dal 1° gen- Silvestrini naio 2014 anche se a oggi (e siamo a metà dicembre 2013) il Comune non ha comunicato niente ai cittadini nè pubblicizzato l’iniziativa e appare difficile lo possa fare in periodo natalizio. L’impressione è che ancora una volta ci si trovi di fronte a promesse che resteranno tali per molti mesi ancora. A crederci, però, è il Comitato di Quartiere dei Campi che, tramite il presidente Silvestrini, ha scritto al Sindaco Boccia, al Vicesindaco e a Giovanni Gatta, referente comunale per i comitati, suggerendo alcune cose da fare, come per esempio distribuire volantini e organizzare incontri per spiegare l’applicazione del nuovo sistema. “La consegna dei bidoncini dovrebbe essere fatta meticolosamente strada per strada -scrive Silvestrini- per avere la certezza che tutti abbiano il servizio e che tutti lo paghino”. Quest’ultimo aspetto è importante poiché con il sistema “porta a porta” il censimento dovrebbe stanare gli evasori. “I modi per ottenere buoni risultati all’evasione ci sono tutti -conclude il Comitato- purché ci sia da parte di questa Amministrazione la volontà di farlo”. Sandro Tabellione


Via delle Rose senza illuminazione ma il Comune non se ne preoccupa ROCCA DI PAPA

il Segno - Dicembre 2013

di Camilla Lombardozzi Si sa, in natura gli animali più lenti per antonomasia sono i bradipi e le tartarughe. Eppure, da qualche settimana a questa parte anche il nostro Comune non è da meno; anzi per essere precisi e conformi alle regole, l’assessorato alle opere pubbliche, manutenzioni tecniche e mobilità, se la batte, per così dire, con quei magnifici esemplari di animali. Perché vi dico questo? Ora ve lo spiego: lo scorso 19-20 novembre, giorni in cui in Sardegna si è verificato quel terribile alluvione, che ha provocato morte e disperazione, qui a Rocca di Papa c’è stato, come ricorderete tutti, un brutto temporale, il quale, in via delle Rose, ha fatto saltare la luce dell’illuminazione pubblica, ovvero quella dei lampioni.

E voi vi chiederete: “Dov’è il problema? E’ una cosa normale”… Sì, infatti, nulla da eccepire, se non fosse che, a più di due settimane di distanza (e fino al momento in cui scrivo quest’articolo), l’illuminazione pubblica non è stata ancora riattivata, nonostante le numerose lamentale ad opera dei cittadini residenti in quella via. Eppure, a detta di molte persone, il fatto di riportare i lampioni al loro normale svolgimento non è una cosa poi così difficile; in sostanza, non ci vuole sicuramente una laurea per poterlo fare. Anzi molti cittadini si sono offerti, vedendo la non curanza delle tante telefonate fatte al numero telefonico dell’assessorato (che qui riportiamo: 06-94286164), di riattivare l’illuminazione pubblica, purché gli venga detto, dove si trovino i contatori e gli venga data la chiave per poterli aprire. Ora, per concludere in bellezza, caro Mauro Fei, Assessore alle opere pubbliche, manutenzioni tecniche e mobilità, vogliamo essere un po’ più celeri nel riportare l’illuminazione pubblica al suo normale svolgimento?! Soprattutto perché, e lo ricordiamo, ci sono già stati episodi analoghi. Grazie.

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“Io sono della generazione del “per favore” e del “grazie”, del rispetto, del chiedere permesso, del salutare con un sorriso, dell’amare le persone per quel che “sono” e non per quello che “hanno” o per quello che “mi danno”. Mi è stato insegnato a trattare le persone con gentilezza, a portare rispetto per gli anziani, a dare il buongiorno, buon pomeriggio e buonasera”. Anna Maria *Da un cartello affisso sul vetro dello sportello dell’Ufficio protocollo del Comune di Rocca di Papa.

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26 Caro Direttore, da anni, abitando a Roma, d’estate vengo per un mese a godere del fresco di Rocca di Papa, su ai Campi d’Annibale. Finché ho potuto liberamente camminare (ora sono vecchio e malandato, ho 83 anni) ho battuto tutta la zona, alla ricerca (sempre appagata) di cose da scoprire. Peccato aver dovuto lasciare tale ricerca incompiuta! Adesso mi devo accontentare di fare piccolo cabotaggio. La mattina, con mia moglie, con l’auto imbocco spesso la via per Monte Cavo, mi fermo là dove la strada sfiora la Via Sacra, nei pressi di quel meraviglioso belvedere sui due laghi, tiro fuori i seggiolini portatili, leggiamo libri o giornali, ascoltiamo musica dai miei cd e spesso faccio da cicerone ai visitatori, quasi tutti stranieri, che vengono a vedere e a godere lo spettacolo di una strada romana legata a un culto arcaico, praticamente intatta. Peccato, tutti mi dicono, che la zona del santuario di Giove Albano in cima al monte sia devastato dai ripetitori tv, peccato che non ci sia in loco un pannello esplicativo dell’importanza del santuario federale dei popoli latini; ma anche peccato che per arrivare in cima al Mons Albanus si debbano percorre cinque chilometri di una strada una volta asfaltata e ora costellata di buche. So che la via per Monte Cavo appartiene a una società privata, so che a suo tempo non fu aperta per il diletto di vagabondi curiosi come me, so che - come qualcuno ha detto - con la cultura e quindi con l’archeologia non si mangia, ma dal momento che la via serve soprattutto per la manuten-

ROCCA DI PAPA

il Segno - Dicembre 2013

“La Via Sacra e M.Cavo sono beni da preservare” LA LETTERA

zione delle antenne tv non si può chiedere alla società che ha in concessione la strada di renderla agevole oltre che per i mezzi pesanti di servizio che la percorrono anche per quei turisti attenti che vengono a godere di un’autentica meraviglia che solo da noi possono trovare? Non si potrebbe attivare anche il Comune, pur se la strada non è comunale, per sollecitare un intervento di manutenzione su una via che, privata o pubblica che sia, è percorsa abitualmente da cittadini e turisti? Mi creda, direttore, non ci facciamo bella figura con quei turisti stranieri che, carte e guide alla mano, vengono con religiosa ammirazione a visita un frustolo della grande civiltà antica del Lazio e di Roma.

BOMBONIERE e REGALI

Forse un giornale locale come il suo può contribuire a smuovere l’apatia di chi non si cura di questi “piccoli” problemi.

Il panorama dalla loggetta di Monte Cavo

di Marina Ticconi

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Un tratto della Via Sacra di Monte Cavo qualche anno fa

So pure che a Rocca c’è chi lodevolmente si preoccupa di tenere agibile il percorso della Via Sacra nel territorio comunale. Ma anche la via moderna, che consente di accedere in auto a Monte Cavo e ai suoi tesori merita una manutenzione, tanto più che l’istallazione sulla sua cima dei ripetitori produce certamente dei profitti. Con cordiali saluti. Cosmo Barbato P. S. Ho molto apprezzato nel numero di luglio-agosto l’articolo che riassume i risultati degli scavi ottocenteschi di Michele Stefano De Rossi.

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L’idea di un parco per le biciclette e la garanzia della manutenzione ROCCA DI PAPA

il Segno - Dicembre 2013

di Sergio Rasetti Ci siamo, la Pro Loco propone cose concrete. Si pensa di mette ordine alla circolazione delle biciclette che affollano i nostri boschi senza nessuna regola o controllo. I temerari che sfrecciano sui sentieri di Monte Cavo avranno a disposizione percorsi obbligati e regole precise da rispettare. Il Presidente della Pro Loco, Emiliano D’Andrea, pensa alla realizzazione di un vero e proprio “Parco per le biciclette”. Bene, l’idea affascina anche noi che non siamo più ciclisti a causa delle “ernie del benessere”, ma allo stesso tempo questo progetto ci procura una certa ansia. E’ soprattutto la storia della gestione delle cose comuni che si è scritta negli ultimi 50 anni a Rocca di Papa che preoccupa. Il nostro è un paese “disordinato” e questo disordine si è esteso, più di quanto può essere tollerabile, anche in tutte le zone boscate. Fino ad oggi non si è fatto nulla di serio per tutelare questo patrimonio inestimabile; l’idea del Parco per le bici (e non solo) può essere l’occasione per salvare il salvabile. Ma chi garantirà la validità dell’opera dalla realizzazione, utilizzazione, manutenzione, sorveglianza e moderazione delle presenze se dovesse diventare un polo di attrazione regionale? Naturalmente non possiamo che augurarci che questo accada, ma fin da ora chiediamo formalmente di non procedere come si è sempre fatto: realizzare un’opera pubblica senza sapere con quali risorse economiche si manterrà e chi sarà responsabile della sua gestione e salvaguardia (ergo: nel bilancio comunale, ogni anno, dovranno esserci i soldi relativi). Il paese ha già visto come sono andate a

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Il caso del Parco Landsberg

Quando si parla di opere pubbliche e della manutenzione necessaria per conservare ciò che si è realizzato, non si può non pensare al Parco Landsber, il polmone verde del centro storico di Rocca di Papa che, periodicamente, viene sottoposto a progetti di restauro e, altrettanto periodicamente, torna al suo degrado abituale. Recentemente, infatti, l’amministrazione comunale, ha aggiudicato un bando per i lavori da eseguire del valore di

circa 200mila euro. Cifra che si va ad aggiungere ad altri 200 mila spesi qualche anno fa (contributo della Comunità Montana) e che portarono anche alla realizzazione di un chiosco in legno di castagno, e a quelli spesi ancora qualche anno prima, altri 100 mila euro circa. Eclatante il caso del 2005 quando addirittura venne realizzato un percorso dedicato ai portatori di handicap che così potevano entrare da via Alberobello, gironzolare

finire altre opere pubbliche abbandonate all’incuria e vandalismo (vedi Parco Landsberg). Oggi più nessuno può avere dubbi: Quando si spendono soldi della

PER IL PERIODO NATALIZIO

comunità bisogna garantire il buon fine e il mantenimento di quello che si è realizzato. Se non si è sicuri di poterlo fare, è meglio rinviare.

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per i viottoli del parco e arrivare alla bella terrazza panoramica. Di tutto questo lavoro non è rimasto più nulla, ma solo macerie e ruderi. Poi il degrado è proseguito fino ai nostri giorni, quando il Sindaco di Rocca di Papa ha emesso un’Ordinanza per ordinarne la chiusura per problemi di sicurezza. A breve dovrebbero iniziare i “nuovi” lavori. Saranno quelli definitivi?

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MUSICALE

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CENONE di

FINE ANNO


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ROCCA DI PAPA

Arriva l’album delle figurine dei Canarini Per il momento saranno 100 le copie distribuite

La laurea di Federica

Brunetti Federica lo scorso 8 novembre, presso la Facoltà di Economia e Management all’Università di Tor Vergata, ha conseguito la laurea ottenendo 110 su 110. A Federica, che ha concluso così brillantemente il suo corso di studi, vanno gli auguri dei nonni (Franco Brunetti e Sandra Carfagna), dei genitori (Maurizio e Annarita) e della redazione del Segno.

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Il maestro di ballo, il roccheggiano Marco De Angelis, si impone non solo nelle sale da ballo ma anche in tivù. Lo scorso 29 novembre, infatti, Marco ha partecipato alla puntata di semifinale di “Ballando con le stelle” (foto sopra) nella qualità di istruttore dei parenti dei VIP partecipanti alla gara andata in onda in prima serata (RaiUno). Marco ha dimostrato ancora una volta le sue doti e qualità artistiche, ottenendo il riconoscimento della sua alta professionalità e della bravura che lo gratifica anche dell’impegno che il maestro mette nella direzione della scuola di ballo “Roma Dance Studio”, che ha già totalizzato un discreto numero di eventi cittadini molto apprezzati dai roccheggiani. Nel vedere Marco ballare e insegnare in televisione, il nostro pensiero è andato a Paolo De Angelis, il papà, venuto a mancare qualche mese fa e la cui passione ha portato i suoi due figli (oltre a Marco c’è Andrea, anche lui ballerino professionista) ad amare l’arte del ballo che richiede molti sacrifici e tantissima fatica. Paolo li seguiva, li consigliava… e fu proprio lui a voler aprire la scuola di ballo a Rocca di Papa. A Marco, quindi, diciamo semplicemente “bravo!” perché con la sua arte aiuta il nostro paese a farsi conoscere e riconoscere dall’Italia e dal mondo intero. (S.T.)

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I

Tutti pazzi per i Canarini! Qualche giorno fa la società calcistica roccheggiana ha lanciato un’iniziativa destinata a far accrescere la sua popolarità ancora di più. Il 5 dicembre scorso, infatti, è uscito l’attesissimo Album delle figurine della A.S.D. Canarini Rocca di Papa, che ricorda il “mitico” album

della Panini, su cui milioni di bambini hanno trascorso la loro sana passione per il calcio. Si tratta dell’Album ufficiale 2013/2014 dei calciatori di Rocca di Papa, 20 pagine tutte a colori su cui vanno fissate 227 figurine dedicate ai Club cittadini. Nell’Album saranno presenti tutte le fotografie dei bambini e dei ragazzi che hanno scelto i Canarini per praticare il calcio. Protagoniste della pubblicazione saranno anche le vecchie glorie calcistiche roccheggiane che finalmente potranno essere “scoperte” anche dalle nuove generazioni per comprendere e conoscere la lunga storia della società. Gli appassionati, i ragazzi e i sostenitori della Canarini Rocca di Papa e del Real Rocca di Papa potranno collezionarle acquistandole nei seguenti punti vendita: Centro Sportivo Gavini Lionello in via 14 Febbraio n. 12 (quartiere Campi d’Annibale) presso la Segreteria dei Canarini; e presso il Bar Caffetteria “Europa” in piazza della Repubblica a Rocca di Papa. Per il momento il lancio è stato contenuto in 100 esemplari dell’album, quindi bisogna affrettarsi nella prenotazione! Buona raccolta a tutti! Forza Gialla e Forza Rocca di Papa!

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il Segno - Dicembre 2013

Cultura e

... dintorni

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Il De Rossi... all’inseguimento delle pietre cadenti

All’alba un boato scosse diversi comuni dei Castelli Padre Angelo Secchi

di Andrea Selli La meteora di Orvinio Un forte boato udito alle 5 e un quarto del mattino svegliò gran parte della popolazione della Sabina. Una meteora luminosissima era andata a schiantarsi presso il paese di Orvinio. Era il 31 agosto del 1872. I contadini che assistettero all’evento rimasero esterrefatti. Qualcuno addirittura svenne in mezzo ai campi arati vedendo le pietre infuocate cadere tutte intorno, ritenendole fulmini di Zeus scagliati contro gli uomini. L’Osservatore Romano pubblicò in prima pagina l’avvenimento, specificando che il “fenomeno venne osservato pure a Velletri”. recuperati nei pressi di Ceciliano, Affile Alla stessa ora di quel 31 agosto un ed Orvinio stesso. altro illustre osservatore assistette alI primi esami mineralogici sui framl’evento. Era lo scienziato Michele Stementi di roccia furono eseguiti dal prof. fano De Rossi che dalla sua torre di Giuseppe Bellocci dell’Università di Rocca di Papa potè seguire l’intera traPerugia e il De Rossi il 25 maggio 1873 iettoria del meteorite. Subito dopo, colpresentò una sessione presso l’Accadepito dalla straordinarietà del fatto, il De mia presieduta da Padre Secchi. Lo Rossi lasciò velocemente la sua villa scienziato espose i primi risultati degli roccheggiana e, svegliando di soprasesami geologici effettuati direttamente salto il conducente della sua carrozza, sulle meteoriti. In tutto vennero indivisi recò nei paesi Vicini alla ricerca di duati sei frammenti della meteorite di altri testimoni sperando di trovare dei Orvinio, corrispondenti a 3397,15 frammenti della pietra arrivata dal cielo. grammi. Oggi alcuni di questi framArrivato a Rocca Priora, l’attenzione menti sono esposti presso i musei di dello scienziato fu destata da alcuni fori Berlino, Budapest, Londra, Mosca, Auscoperti su un prato, all’apparenza prostria, Francia, Cecoslovacchia, Stati dotti da colpi di fucile, del diametro di Uniti e naturalmente, Italia. Le analisi circa dieci centimetri e profondi trenta. moderne hanno catalogato la meteorite I1 ritrovamento consentì al De Rossi di di Orvinio come una Chondrite H6 delimitare la zona dell’impatto. Le brecciata nera. prime impressioni furono da lui deAncora una volta il De Rossi, scienziato scritte in una lettera inviata a Padre Anritenuto all’epoca sui generis, riuscì a gelo Secchi, Direttore dell’Osservatorio dimostrare che la ricerca, condita di Astronomico. L’11 settembre l 872, passione, può arrivare a risultati inimdieci giorni dopo il fatto, Michele Stemaginabili. fano De Rossi ricostruì l’accaduto, compresa la traiettoria della meteora, in (Articolo basato sulla ricostruzione una relazione pubblicata sull’Osservacronologica realizzata tore Romano. Lo studioso roccheggiano da Matteo Chinellato) riuscì anche ad analizzare i frammenti

Chi era M.S. De Rossi

Scienziato e studioso rigoroso

Michele Stefano De Rossi nacque a Roma il 30 ottobre 1834. Studiò al Collegio Romano e poi all’Università di Roma laureandosi in giurisprudenza nel 1855. I suoi primi lavori scientifici riguardano le ricerche effettuate insieme al fratello Giovanni Battista, archeologo paleocristiano. Michele Stefano De Rossi ideò e costruì la “macchina icnografica ed ortografica” (per calcolare sviluppo e lunghezza delle piante e dei livelli delle catacombe) premiata all’Esposizione Universale di Londra (1862) e a quella di Parigi (1867). Tra il 1866 e il 1871 si interessò soprattutto di paletnologia (archeologia preistorica) con ricerche in numerosi siti della campagna romana e nell’area del Vulcano Laziale (tra cui uno scavo sulla vetta dl Monte Cavo). I suoi interessi geofisici risalgono al 1868 quando, dopo un terremoto da lui stesso avvertito a Castel Gandolfo, studia l’organizzazione di una rete di osservazione per raccogliere e interpretare i dati. Dal 1873 organizza una rete di corrispondenti e l’anno seguente pubblica il “Bullettino del Vulcanismo Italiano”, la prima vera rivista completamente dedicata alle scienze della Terra, redatta quasi interamente dal De Rossi. Nel luglio del 1874 installa due pendoli a Rocca di Papa, uno nel suo villino e l’altro in una grotta. Qualche tempo dopo impianta una vera stazione tromometrica con 4 pendoli sismometrici. Dopo il terribile terremoto di Casamicciola (1883), fu chiamato a far parte della Commissione Geodinamica che, tra l’altro, decise la costruzione di tre Osservatori (Catania, Casamicciola e Rocca di Papa). Fu egli stesso a progettare l’edificio che avrebbe ospitato la stazione roccheggiana, di cui divenne direttore. Alcuni gravi lutti familiari e i primi sintomi della malattia di cui poi morì, lo costrinsero quasi all’inattività. Morì a Rocca di Papa il 23 ottobre 1898.


LA STORIA

La passione di una famiglia

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il Segno - Dicembre 2013

In un libro la vicenda dei Lorenzi e del loro ristorante simbolo di Segni

di Andrea Sebastianelli dopo un “viaggio” difficile e rischioso. Raccontare la storia di una città non è fa- Qui, i due, ritrovano le loro speranze. Segni cile, dovendo mettere insieme fatti, avve- appare ai loro occhi come una città da “rinimenti e personaggi che con il trascorrere fondare”, già bella e ricca di monumenti, del tempo ne hanno determinato le caratte- di archeologia, con i suoi boschi di castaristiche preminenti. Ci sono, poi, storie che gno e la sua voglia di rinascere. Qui aprono si nascondono, che possono apparire mi- una fraschetta che, a distanza di poco nori rispetto ai grandi avtempo, diventa un ristovenimenti, ma che minori rante e poi un albergo dal non sono. Storie di pasnome legato a una spesione e di impegno che, ranza: La pace! Come con la loro semplicità, riealtro poteva chiamarsi scono a tracciare un perun’attività dopo la durezza corso alternativo e, per della guerra? questo, anche più affasciDopo 70 anni, La pace è nante, quella sorta di diventato uno dei simboli “strade blu” che arrivano di Segni, insieme alla sì alla stessa storia ma la porta Saracena, al ninfeo, svelano da angolazioni alla chiesa di San Pietro inaspettate. Recentemente (che ingloba il tempio deho assistito alla presentadicato a Giunone Moneta, zione di un libro basato datato al II sec. a.C.), e ai sul racconto di una famiIl libro edito da Antezza meravigliosi boschi di caglia e sulla sua attività stagni secolari. I compoche, a distanza di quasi settant’anni, è di- nenti della famiglia Lorenzi, che si sono ventata il fiore all’occhiello di un’intera tramandati l’un l’altro le redini dell’attività, città. Questa città è Segni, in provincia di hanno voluto festeggiare questo traguardo Roma, la famiglia è quella dei Lorenzi, l’at- editando un libro (“Un pernod s’il vous tività svolta è nel campo della ristorazione. plaît – storie ed immagini di una piccola La vicenda inizia nel 1945, con la guerra impresa alberghiera La Pace di Segni”. Per appena finita, con le macerie che nascon- info: www.albergo-lapace.it) ricco di storie, dono le brutture dell’Italia fascista, da cui aneddoti, curiosità e notizie, amalgamate pian piano emergono le sofferenze e i pati- dalla ricerca appassionata e dal lessico aumenti di un popolo che sembra aver per- torevole e genuino del suo curatore, Daduto la sua identità. E’ in questo contesto niele Adamo, che da molti anni, un po’ che il Cav. Giuseppe Lorenzi, insieme alla come i primi Lorenzi, ha deciso di piantare moglie Angela Felici, approda a Segni una parte delle sue radici (quelle originarie

In Fiera la piccola editoria italiana

di Marcello Loisi Anche quest’anno si è tenuta, presso il Palazzo dei Congressi dell’Eur, “Più libri più liberi”, la fiera nazionale della piccola e media editoria italiana, dal 5 all’8 dicembre. Sono molte le case editrici che hanno partecipato, tra le quali ricordiamo Castelvecchi, DeriveApprodi e il Saggiatore (storica casa editrice fondata nel 1958 da Alberto Mondadori). Ognuna di esse ha allestito un proprio stand dove poter mostrare e vendere le proprie pubblicazioni, alcune anche in versione e-book, novità introdotta nelle ultime edizioni. La manifestazione è stata organizzata dall’Associazione Italiana Editori, con il preciso scopo di garantire alla piccola e media editoria il riconoscimento che merita nell’ambito della cultura italiana e non solo. Questo perché, nel mercato editoriale del nostro Paese, le case editrici indipendenti fanno più fatica a proporre e vendere i propri libri rispetto alle grandi catene di librerie diffuse su tutto il territorio nazionale. Insomma, un modo per far emergere anche questa realtà, spesso sommersa dai numeri della grande distribuzione. All’interno della fiera è stato possibile partecipare a diversi incontri pensati sia per i piccoli, sia per i grandi lettori: laboratori di lettura, presentazioni di libri e incontri con gli autori, visite guidate tra gli stand presenti, dibattiti con gli editori. Inoltre, sono state proposte diverse iniziative al fine di fare interagire più attivamente i partecipanti presenti nel Palazzo dei Congressi con gli editori e le librerie: concorsi tematici per i giovanissimi, convegni, corsi dedicati agli studenti universitari e collaborazioni con enti esterni, quali il museo romano MAXXI, il Goethe-Institut, il Macro e la Casa delle Letterature. In conclusione, “Più libri più liberi” si conferma come uno degli appuntamenti editoriali più importanti dell’anno sotto ogni punto di vista: da quello culturale all’educativo, dal sociale a quello meramente economico. Il fine più importante e basilare rimane comunque quello di arricchire il panorama editoriale e garantire l’accesso alla conoscenza, alla formazione. Anche quella alternativa.

L’esterno del ristorante negli anni Sessanta e, sopra, il Cav. Lorenzi

sono ben radicate in Basilicata) proprio a Segni. Adamo si è immerso nella storia della famiglia Lorenzi e lo ha fatto penetrandone i segreti, i caratteri, i legami, dando quasi l’idea che quei segreti, quei caratteri e quei legami sono diventati anche un po’ suoi. Ne ha assorbito gli odori della cucina, i profumi delle stanze appena pulite, il gusto dell’ospitalità, la gentilezza nel mostrarsi agli altri: doti che stanno alla base del successo dei Lorenzi. Avevo partecipato alla serata di presentazione (avvenuta il 4 novembre scorso) con la convinzione che avrei assistito a uno dei tanti eventi che la provincia di Roma offre, alla presentazione di uno dei tanti libri il cui unico scopo è quello di raccogliere polvere Daniele Adamo sugli scaffali. Invece, l’evento mi ha appassionato e il libro, iniziato a leggere più per curiosità che per interesse (essendo io residente nel cuore dei Castelli Romani, quindi lontano da Segni), mi ha conquistato lasciandomi due certezze e una domanda. Cominciamo dalle certezze. La prima: guardare una storia da angolazioni e punti di vista differenti è un esercizio di intelligenza e di buon giornalismo. La seconda: ogni uomo deve vivere la sua esistenza inseguendo le sue passioni, solo così riuscirà a lasciare traccia di sé. Infine la domanda: la storia della famiglia Lorenzi sarebbe stata così bella, longeva e ricca di successi anche se il capostipite avesse ancorato la sua vita in una città diversa da Segni? La risposta non mi pare scontata.


LIBRI e TV

il Segno - Dicembre 2013

Intervista tratta da “Officina Masterpiece Corriere della Sera.it”

di Roberta Scorranese In ogni esordiente c’è un piccolo miracolo: slancio, parola, racconto, idea. Ecco perché gli esordienti di Masterpiece, se raggiunti lontano dallo schermo, magari in un pomeriggio soleggiato, sanno sorprenderti. E dunque, come Niko Savic ci ha stupito parlando del realismo di Dostoevskij, così Lilith Di Rosa, il giovane romano («Di Rocca di Papa, dei Castelli», precisa) che ha vinto la selezione della prima puntata, esordisce così: «Che dire di me? Amo Céline, Fante, Pennacchi, lavoro e vivo una generazione fantasma».

In che senso? «Nel senso che noi trentenni siamo una generazione inesistente. Io ho 34 anni e la sto vivendo in pieno. Prospettive: zero, lavoro pochissimo. Ci

Intervista a Lilith Di Rosa, primo finalista del talent letterario di RaiTre

«Noi trentenni, generazione fantasma»

manca non solo la speranza ma anche la grinta. Non solo: siamo strutturati pure in modo tale da essere rosi da scrupoli

etici. Per capirci: io adesso faccio molta fatica anche al solo pensare di mettere al mondo un figlio. Non mi az-

Masterpieceun risultato l’ha già ottenuto far conoscere anche i grandi classici

di Daniela Di Rosa Approfitto dell’intervista al finalista della prima puntata di Masterpiece per parlare di questo nuovo talent televisivo. Premetto che non amo i talent e non ne ho mai seguito uno, a parte qualche sbirciatina tra uno zapping e l’altro. Non amo il varietà in genere, di canzoni poi, manco a parlarne, non vedo Sanremo da quasi trent’anni e non ho la minima curiosità di vederlo, e non per un pregiudizio ma solo per questioni di gusti, a chi piace una trasmissione e a chi no. Per la prima volta ne ho seguito uno, un po’ per curiosità (parla di scrittori, di nuovi autori che vogliono emergere e, per chi è come me, e non ama il canto -Xfactor, Amici-, non ama la cucina Masterchef-, né il calcio né l’atletica -su MTV ginnaste e vite parallele-, ma ama i libri è una novità) e un po’ perché coinvolta personalmente. Il nome Masterpiece mi ha lasciata interdetta, troppo Masterchef, dalle poche notizie che avevo non pensavo a una gara ma ad un confronto tra autori che presentavano la loro opera... invece, proprio di una gara si tratta, un modo nuovo di portare magari anche giocando un minimo di “cultura” in tv. Ripresami dallo stupore, mi sono detta ok, in questo caso il fine giustifica i mezzi! E in effetti, a parte qualche momento diciamo “creativo” (tipo i giudici che strappano i fogli, insultano gli autori o lanciano libri… ma presumo che sia una recita), il

resto del programma mi piace. In fondo sono giovani e meno giovani che leggono, scrivono e si mettono in gioco. Certo, i “ duri e puri” della scrittura sicuramente lo detesteranno ma il mondo cambia, si evolve, in meglio o in peggio non lo so, ma cambia… potrei criticarlo ma con quello che vedo in tv prendo per buono questo talent e mi aspetto miglioramenti per le prossime edizioni, e poi non è la Vita in diretta, non è Pomeriggio sul 5, lì usano le storie della gente per far piangere mentre a Masterpiece usano le storie che raccontano per far leggere! A quelli che non apprezzano Masterpiece solamente per questioni intellettuali, rispondo con una frase di un ragazzo che ho trovato sul web: Non conoscevo John Fante ma grazie a voi sono andato a comprarne un libro e ora lo sto leggendo! E se non è un miracolo questo, in un paese ultimo in Europa per lettori ditemi voi! Quello però che non ho compreso è l’orario della messa in onda, le 22:50 che diventano le 23:10, la terza puntata è finita, ci sono i primi tre finalisti Di Rosa, Savic e la ventenne Peretto, riprenderà domenica 15 dicembre sempre su Raitre… aspettando le finali di febbraio in prima serata! Ma siccome è work in progress (cioè si costruisce strada facendo) potrebbe anche slittare, anticipare o posticipare, ma a noi aficionados non è dato saperlo! PS: Chi volesse rivedere la puntata del 17 novembre può farlo sul sito: Masterpiece.rai.it

31 zardo perché penso: e poi? Come faccio? Ce la faccio? Dovremmo avere quella secchezza morale che ci fa fare le cose e basta. Eppure la cosa che più mi fa arrabbiare è un’altra».

Che cosa? «Che non sappiamo più combattere, che nemmeno ci rode. E’ rabbia perché questa apatia somiglia a una rassegnazione che aspetta qualcosa. Ecco perché mi piacciono gli autori che riescono a darmi energia. Per esempio, Antonio Pennacchi. Quando ho letto Il fasciocomunista mi è sembrato di rivivere, anche se ovviamente con date e modi diversi, la mia adolescenza. Non ho letto molti altri autori in grado di raccontare a fondo la vita, almeno certa vita, come lui».

In «Russian Roulette», il romanzo con cui lei ha partecipato a Masterpiece, c’è tutto questo disagio? «No, anche se è in parte autobiografico. E’ il racconto di un viaggio da Roma ad Amsterdam, con la voglia di scoprire il mondo. Era il mio primo viaggio fuori dai confini dell’Italia e quello che racconto è una specie di formazione». Un’educazione sentimentale, si potrebbe dire. Ma secondo lei qual è il compito di uno scrittore? «Mettere sangue nelle cose che scrive, farlo con molta passione, cercare di animare una pagina. Io amo le scritture coinvolgenti, quelle che ti prendono e ti trascinano. Céline, appunto». Lei ha partecipato a un talent letterario. Se dovesse vincere, il suo romanzo sarà pubblicato con un editore importante. Lei ha fiducia nel mondo editoriale italiano? «Prima di mandarlo alla trasmissione, io ho inviato Russian Roulette a molti editori. Per la maggior parte non mi hanno risposto, un paio mi ha chiesto un contributo per la pubblicazione. Non so se ho fiducia o meno. Vorrei solo dire agli editori: non guardate sempre agli stessi autori, o agli stessi filoni. Osate».


VISIONI

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senza età Foto di Paola Rufini

Testo di Alessia Tino

Rocca nel cuore

Credo fermamente che le bambole abbiano un’anima. Rocca di Papa è una preziosa bambola, di pezza o porcellana, in base all’umore, con cui amo giocare sin da piccolissima. Ha gli occhi blu intenso come laghi, se vuol farsi particolarmente notare, mette “Occhialoni” da grande intellettuale, il naso è uno scivolo che scende a valle e torna in alto verso il cielo terso, la bocca un cuore di more, i capelli morbide “fronne” che si adagiano su spalle di colline ampie, le orecchie tortuosi parcheggi per rumorose emozioni dai lobi delle quali pendono perle di neve. In testa porta spesso il cappello di Monte Cavo, rinomato stilista della natura, e al

collo è solita indossare un nastro che muta tessuto e colori a secondo delle feste a cui partecipa. Il suo guardaroba è assai vasto, capi adatti per ogni stagione e gli accessori comprendono bracciali di chicchi di melograno, collane intrecciate con fili di lana e castagne, anelli con boccioli di rose; nella borsetta ricamata porta sempre con sè un libro di antiche tradizioni che con prepotente grazia fa leggere a tutti. Quando piange è una “pianara” di lacrime, quando è arrabbiata soffia forte sui tetti delle case, se è invece allegra, danza armoniosamente per vicoli, salite e discese, scherzosamente non ti avvisa di passare “decco pecchè dello sta ‘o gnaffu”, ha continuamente bisogno di amorevoli cure, altrimenti va dispettosamente in giro a sporcarsi di inciviltà. È dotata di un kit di forti effetti speciali ed intensi scenari intercambiabili, tra cui strade che raccontano storie e leggende, mari lontani, agglomerati di case come

Il posto giusto per imparare tutti i tipi di ballo

il Segno - Dicembre 2013

quelle del presepe, muri schizzati di colori e di arte, misteriosi boschi, tramonti tra nuvole che magicamente assumono sempre forme particolari. Rocca di Papa è una bambola fedele a cui raccontare i miei segreti volgendo insieme lo sguardo verso l’orizzonte. Rocca di Papa è una bambola con cui non mi stanco di giocare e che porto nel cuore quando faccio ritorno a Roma.

Convegno sull’oncologia nella Regione Lazio

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“Assistenza Oncologica nella Regione Lazio. Limiti e prospettive”. Questo il titolo del convegno promosso dall’ART (Agenzia Regionale per i trapianti e le patologie connesse) e organizzato dall’Associazione A.N.I.M.O, in collaborazione con la Città di Albano Laziale. Un confronto tra medici e istituzioni, un dibattito per affrontare un tema sanitario delicato, come quello dell’oncologia. All’iniziativa, patrocinata dalla Regione Lazio, dalla Asl RMH e da tutti i Comuni del Distretto, hanno partecipato i direttori di oncologia dei principali ospedali e hospice del Lazio. “E’ fondamentale che iniziative come questa si moltiplichino sul territorio per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema delicato come quello dell’assistenza oncologica” ha dichiarato il Consigliere regionale Michele Baldi che, alla richiesta degli organizzatori di essere per loro un punto di riferimento all'interno delle istituzioni, ha così risposto: “M’impegnerò nelle sedi istituzionali competenti affinché i malati non vengano mai lasciati soli”.


il Segno - Dicembre 2013

L’angolo della storia

Infettarsi di Aids per sopravvivere

di Vincenzo Rufini L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha diffuso, sul finire del mese di novembre, un allarmato e tragico rapporto sulla situazione sanitaria nella Grecia. Orbene da codesto monitoraggio risulta che nella nostra dirimpettaia nazione mediterranea si è diffusa a livello giovanile una manìa, ma sarebbe meglio chiamarla perversione, particolare e tragica nello stesso tempo: ci si infetta volontariamente del virus HIV (quello dell’Aids), per poter poi percepire i 700 euro mensili che la legge greca riconosce a chi ha contratto questa infezione. Una notizia del genere è destinata a stravolgere la stessa concezione dell’esistenza; se l’essere umano si differenzia dal mondo animale per quell’aspetto particolare e profondo che si chiama dignità, allora questo modo perverso di affrontare la vita annulla definitivamente la dignità. Da che mondo è mondo l’uomo ha sempre cercato di sopravvivere e di allungare la propria esistenza, anche se ha dovuto affrontare prove proibitive; secoli di progresso lo hanno portato, nel mondo occidentale, a condurre un’esistenza migliore che non ha raffronti col passato, secoli di rivendicazioni sociali e di lotte per i diritti umani ne hanno esaltato la dignità. Ora, compiendo questo gesto, colui che lo compie è costretto a calpestare la propria dignità, riportando l’orologio della storia ai secoli bui, dove i diritti non erano neppure un optional. Ma la domanda da porsi è perchè un essere umano compie un gesto così avvilente? Durante la rivoluzione culturale cinese (negli anni ‘60) il mito di Mao era talmente penetrante e quasi di carattere religioso con il suo culto smodato del capo carismatico, che le donne cinesi (una minoranza), si offrivano di giacere col Grande Timoniere, il quale aveva contratto alcune malattie veneree, per poter essere contaminate da lui. Questo costituiva un gesto frutto della totale dipendenza ideologica, la quale quando assume forme di intolleranza di tipo religioso, offusca la ragione e rende i soggetti dei perfetti automi.

CULTURA

Oggi il gesto greco è diverso perchè viene compiuto come gesto di estrema disperazione da chi non ha più nulla, da chi non ha più nemmeno la speranza ed allora è costretto a calpestare ed annullare la propria dignità. Le cause di questi gesti, per ora speriamo isolati, vanno ricercate nelle orrende politiche economiche perseguite negli ultimi anni, politiche che hanno favorito gli enormi guadagni delle grandi corporazioni finanziarie, delle voraci multinazionali, tutte legate a doppio filo alle logge massoniche e da queste guidate. Tutto ciò a scapito della gran parte dell’umanità che rimane esclusa dai benefici che il liberismo selvaggio riserva a pochi intimi ed è costretta a ridimen- sionare il proprio tenore di vita, fino al limite estremo della sussistenza. Insomma hanno trasformato il mondo in una giungla malthusiana dove i più grandi e forti divorano i piccoli. Un mondo del genere ha potuto prosperare con il patrocinio

ed il beneplacito di classi politiche totalmente asservite agli interessi di parte, il tutto condito da corruzione ed incapacità, e laddove la corruzione svolge un ruolo deleterio l’incapacità ne svolge uno infinitamente peggiore. Il principe di Talleyrand, ritratto assoluto del cinismo politico, affermava che per uno statista un errore è infinitamente peggiore di un delitto; infatti gli errori dovuti all’incompetenza degli statisti moderni hanno causato questo regredimento ed imbarbarimento della società, diffondendo a piene mani falsi messaggi di crescita aventi come unico fine tenere buone le masse e perpetuare il potere politico. Paradossalmente si è venuta a creare una nuova casta, come lo era la casta nobiliare durante l’Ancièn Règime, gelosa dei propri privilegi e della propria falsa legittimità. L’Antico regime fu spazzato via dalla Rivoluzione Francese, la nuova casta ha invece portato l’umanità nelle braccia di Morfeo.

La poesia del mese

di Anna Giovanetti

Doppo Natale freddu e fame

Doppo Natale freddu e fame, è n’dettu de i vecchi Rocchiciani e n’fatti tutti se faceanu ‘a remessa de facioli, farina e de patane; pecchè passata l’allegria de e feste e spesi lì do’ becchi pe fasse na’ magnata, teneanu da i pe lena e stregne ‘a cinta pecché etera ancora longa l’invernata. E ‘nvece mo’ Natale n’è più come ‘na vota pecché ‘e magnate se fau pe tuttu l’anno etè solu ‘na curza a fa’ i regali e a pensa’ a Tizio e a Caio che i faraio? E curi a destra, curi a sinistra, prepari pranzi da sentitte male e doppo recominci a stregne ‘a cinta ma solu pe fa ‘a dieta e no pe’ fame. L’inverno po’ n’se sente più ‘llo freddu che te taiea specie davanti ‘a Chiesa e verso Campusantu niciunu va più pe lena a soffiasse ‘e mani e neve e gelu se fau vedè gnìtantu. Certo è ‘na bella cosa che l’inverno s’è ccorciatu e che ‘o freddu è diventatu menu greve, ma io so’ sempre stata ‘na romanticona: n’te etera bellu Natale co a neve!

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Invito alla lettura

Sull’idea di rinnovamento

Una parola che sta sulla bocca di tutti: rinnovamento. Questa emergenza nasce anzitutto dall’indignazione. Per cosa? Per le appropriazioni indebite, i furti e i ladrocini a danno dei contribuenti, mancanza di etica pubblica e di moralità nelle istituzioni. Anche se i progetti per riformare la nostra democrazia non mancano, manca però la forza per una trasformazione radicale della vita politica, dove chi rappresenta non sia sganciato da chi è rappresentato, dove chi rappresenta non agisce per i propri interessi ma per il bene collettivo. Sembra parlare di una favola, di un mondo che sta forse su un’altra galassia. Eppure “Sull’idea di rinnovamento” di Roberta De Monticelli, si dà l’arduo compito di affrontare i risvolti più profondi di questa diffusa aspirazione al cambiamento. Secondo l’autrice, se la domanda di rinnovamento non si fa domanda di verità prima che ricerca di consenso, nessun programma politico costituirà davvero un’alternativa. E una domanda di verità è tale quando impegna la vita degli individui e la cambia, quando inchioda tutti alle proprie responsabilità, rovesciando la proporzione tra profondità e superficie, tra banalità e crescita personale. Per recuperare quel sacrosanto diritto alla felicità che molti, anzi troppi, hanno dimenticato di poter raggiungere. Il libro affronta molte questioni attuali, a partire dall’istanza etica che connota la parte migliore dei movimenti di protesta, alle questioni sulla natura, al ruolo della rete nella potenziale immissione di elementi di democrazia diretta in una democrazia rappresentativa. La domanda di rinnovamento è una domanda stessa di sopravvivenza della nostra humanitas, del senso e valore delle nostre vite nel cui esercizio consiste l’essenza della vita personale. E se questo esercizio è reso impossibile nella vita associata, si delinea la condizione della somma ingiustizia, che kantianamente equivale alla perdita di senso e di valore anche della vita individuale. E’ necessario operare una catarsi, senza la quale non può rinnovarsi la radice della democrazia.


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PAGINA APERTA

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B-movie all’italiana alla riconquista del mondo

Pillole Al Parco della musica il documentario sui Tarantiniani ECONOMIA di Mauro Artibani

Spending Review

di Camilla Lombardozzi Il 15 e 16 novembre si è tenuta al MAXXI e all’Auditorium Parco della Musica, la presentazione del documentario “I Tarantiniani”; il titolo, così voluto dai registi che lo hanno realizzato, Steve Della Casa e Maurizio Tedesco (co-prodotto con Manilio Gomarasca), nasce dall’ammirazione che Quentin Tarantino ha avuto ed ha nei confronti di quei registi italiani, etichettati come realizzatori di B-Movie, che Tarantino ama alla follia e che ha saputo riadattare in tempi recenti (Inglorious Basterds e Django Unchained), ottenendo un enorme successo e omaggiando allo stesso tempo coloro che lo hanno ispirato. Inoltre, il titolo, è soprattutto una critica all’ipocrisia che nel nostro paese non manca mai, come a dire “c’è sempre bisogno di qualcuno che venga dall’estero per dirci quanto siamo bravi e che quei B-movie non sono proprio da buttar via”… Il documentario è costruito sulle interviste a quei registi di “serie B” degli anni ’70-‘80, appartenenti al cinema Exploitation, i quali furono all’epoca massacrati dalla stampa ed oggi ammirati dalla stessa, grazie alla rivalutazione che Quentin Tarantino ha voluto dare a quella categoria di nicchia del grande schermo. Durante il documentario sono tanti i registi e gli attori che ci hanno raccontato i tre decenni del cinema che vanno dagli spaghetti Western, ai polizieschi, ai gialli, agli Horror ed infine ai Cannibal movie; per citarne qualcuno: Alberto De Martino, Lamberto Bava, Mario Caiano, Fernando Di Leo, Enzo G. Castellari, Umberto Lenzi, Ruggero Deodato, Sergio Martino, Luciano Martino (scomparso il 14 agosto scorso), Sergio Leone e Thomas Miliam; che con aneddoti divertenti e spezzoni di film che

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Fenomeno Parodi

di Marcello Loisi Nella cultura alimentare italiana contemporanea, che si voglia o no, Benedetta Parodi merita più di una menzione, per i suoi noti programmi televisivi e i suoi libri di ricette. Cotto e mangiato nasce nel 2007 come una breve rubrica condotta in coda a Studio Aperto (il telegiornale di ItaliaUno), divenendo un appuntamento quotidiano di diversi minuti grazie al suo notevole successo. In seguito, con il passaggio della conduttrice a La7, nasce un nuovo

hanno fatto la storia (come: Per un pugno di dollari, Django, Il buono il brutto e il cattivo, Cannibal Holocaust, L’uccello dalle piume di cristallo…) ci hanno regalato Quentin Tarantino uno sguardo al passato cinematografico. I registi hanno poi spiegato come un tempo, per girare scene di inseguimenti lungo le strade della città o nella giungla, si rischiava la galera o la non realizzazione di un film, proprio perché un tempo non esisteva il digitale, non si poteva fermare il traffico per le strade e la foresta pluviale era alquanto pericolosa. “Altri tempi”, esclamano all’unisono; forse, aggiungiamo noi, tempi in cui il pubblico non era ancora pronto per quel determinato genere cinematografico, che poi infatti fu accantonato in breve tempo. Una candid simpatica è stata quella del regista emergente Eli Roth, che ha presentato in anteprima, al Festival del Cinema di Roma “Green Inferno”, un omaggio al cinema “cannibale” italiano, di cui il regista è rimasto talmente affascinato, da non saper nascondere la passione per una pellicola in particolare “Cannibal Holocaust” di Ruggero Deodato del 1980. Insomma un documentario, interessante, divertente, critico, che ha voluto far riscoprire quei film finiti presto nel dimenticatoio e che oggi invece vengono apprezzati da una larga parte della popolazione mondiale.

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In 2 anni sono stati oltre 118 i miliardi di euro sottratti dalle tasche dei pensionati e finiti nelle casse dello Stato. La denuncia è dello Spi Cgil che aggiorna il calcolo con le maggiorazioni intervenute sulle tasse nazionali e locali, sul drenaggio fiscale e con il blocco della rivalutazione annuale delle pensioni. Di questi, 101,6 miliardi sono arrivati direttamente dall’Irpef nazionale; 3,82 dalle addizionali regionali e 1,19 miliardi da quelle comunali. Porc… pressappoco la stessa cosa accade con il lavoro. Lo dice LabItalia: ex interinali, finti autonomi, contratti a ‘zero ore’ o ‘mini-job’ con orario molto ridotto. Sono solo alcune delle molteplici forme di lavoro ‘atipico’ (in Italia se ne contano dalle 19 alle 46) diffuse in Europa. Un ‘esercito’ di lavoratori che con la crisi sono diventati sempre più precari: 9 milioni, stando ai dati Eurostat, coloro che hanno un contratto di durata inferiore a 6 mesi, di cui l’80% ha meno di 40 anni. A lanciare l’allarme è l’Inca, il patronato della Cgil che ha promosso con altri partner sindacali europei (Cgil per l’Italia, Ces per l’Europa, Tuc per il Regno Unito, Fgtb per il Belgio, Dgb per la Germania, Ccoo per la Spagna) il progetto ‘Accessor’ (acronimo di ‘Atypical Contracts and Crossborder European Social Security Obligations and Rigths’). Eggià, da questi numeri all’essere costretti a fare Spending Review, per questi poveri cristi, il passo è breve e risoluto, per tentare di salvare il salvabile di quel che resta del portafoglio. Quando questo accade, accade pure che chi deve produrre nuove merci ci pensi su due volte prima di farlo. Lo grida la caduta del 25% della produzione industriale dall’inizio della crisi. Già, pure qui spending review! E non finisce qua: se non si guadagna abbastanza, se si riducono i profitti si riduce il prelievo fiscale diretto; se si spende meno si riduce quello indiretto. Beh, se si riducono le entrate fiscali vengono a mancare le risorse per finanziare il Welfare e pure qui tocca fare spending review.

programma: I menù di Benedetta. Questo si presenta con un format estremamente asciutto, ma vincente: si mostra la preparazione di una ricetta concentrata in pochi minuti, costruendo un menù. Il vero punto di forza risiede nella “scenografia” e nei “costumi”. Tutto è studiato, dalle inquadrature agli abiti, dal tipo di ricette presentate, al modo di proporle. La cucina nella quale si muove la cuoca sembra uscita da una dimensione immaginaria, con gli infissi in legno, le mensole piene di barattoli e i disegni dei bambini attaccati al frigorifero. Una caratteristica saliente di questa trasmissione è, inoltre, l’inserimento manifesto (e dichiarato con piccoli sottotitoli durante la messa in onda) di alimenti di marca che vengono impiegati nella preparazione delle

pietanze. Il fenomeno Cotto e mangiato è straripato anche nell’editoria con la nascita di due libri, il primo dei quali ha venLa Parodi duto oltre un milione e duecentomila copie nel 2010. Di recente, Parodi è passata al canale Real Time e sta lavorando su alcuni nuovi programmi, tra i quali la versione italiana di Bake Off, format di successo internazionale. Benedetta Parodi veicola (e propina) il modello della nuova casalinga che rispetta la “tradizione” della donna ai fornelli senza trascurare la sua persona e la sua femminilità, e rappresenta uno dei migliori testimonial della televisione italiana, capace di vendere i prodotti presentati nei suoi programmi.


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STORIE

IL RACCONTO DEL MESE

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Eternamente Natale sbagliato Eva?

Babbi Natale, dopo aver compiuto a puntino la loro missione, erano tornati. I regali erano stati puntualmente recadi Noga pitati. Ma quando si adagiarono fra le nuvole per fare l’appello si meravigliarono che il loro più giovane collega non fosse presente: essendo il meno esperto e alla sua prima missione, giunse terribilmente in ritardo. Fu doverosamente rabbuffato dal più vecchio dei Babbi Natale: doveva scusarsi e promettere di non cadere mai più in simili errori. Aveva anche corso il rischio, giungendo fuori orario, di farsi sorprendere. Ciò avrebbe poi costretto i genitori a fornire infinite spiegazioni ai loro rampolli sul fatto che Babbo Natale esisteva veramente, dato che era stato chiaramente visto da essi depositare i regali vicino al Presepe. Terminata la riunione, il giovane Babbo Natale, scese dalle nuvole e rientrò nel proprio igloo. Ma accingendosi a ripiegare ben bene il proprio sacco si accorse che uno dei regali assegnatigli era rimasto sul fondo. Si sentì morire dalla vergogna! Decise di lanciarsi immediatamente in una velocissima discesa verso il luogo dove avrebbe dovuto depositare il regalo dimenticato. Giunse appena in tempo, prima che cominciasse la cerimonia della consegna dei regali. Depositò il pacchetto vicino al Presepe di carta colorata, che faceva bella mostra di sé sul grande tavolo al centro della sala e quindi fuggì via tuffandosi dentro un banco di nubi, bianche come un immenso batuffolo di ovatta, appena rischiarato da una tenue luce lunare. Si rifugiò immediatamente dentro il proprio igloo e in un battibaleno cadde in letargo... *****

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inalmente era giunta l’ora! Il giovane padre si avvicinò lentamente al Presepe. Contò i pacchetti con i regali quindi, con voce incrinata dall’emozione, disse rivolto ai suoi figlioli -“Questi sono i regali che Babbo Natale ci ha portato. Ecco! adesso ve li consegnerò uno ad uno”-. Quindi consegnò i pacchetti contrassegnati ognuno dai rispettivi nomi. Terminata la distribuzione notò che era avanzato un regalo. Era un semplice pacchetto avvolto con una carta anonima, grigiastra. Nemmeno un nastro che avrebbe certamente ingentilito quell’involucro incolore! Su uno dei lati, scritta a matita con una calligrafia incerta, si leggeva la frase: Al mio unico nipote. Il giovane padre rimase interdetto. Da chi arrivava quel pacchetto? Dallo zio, fratello della madre, che ormai da anni viveva in Australia? Sicuramente non dai nonni: ambedue deceduti da tanto tempo. Prese con sé il pacchetto e si isolò nello studiolo. Lo adagiò sul tavolo e lentamente lo aprì: conteneva un foglio scritto a matita. Lo spiegò ben bene e in silenzio iniziò a leggere: Non so se queste poche righe potranno un giorno raggiungerti. Le ho scritte di nascosto e le ho gettate fuori dal treno piombato che

non sapevo dove mi avrebbe condotto. E’ probabile che dal luogo dove il treno mi condurrà ne uscirò solamente attraverso il camino che, come ormai saprai, fuma continuamente. Se sarà così il vento mi restituirà la libertà e mi porterà in giro per il mondo. Unisco a queste misere righe un documento che ho trafugato e che potrai, se vorrai, conservare per te, per i tuoi figli e nipoti. Ricordami sempre Tuo nonno Isacco

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imase a lungo nel suo studiolo con quelle carte fra le mani. Che fare? Cosa significava quella frase “Trattamento speciale a ...”? E come in un sogno cominciò a scrivere su dei fogli che aveva a portata di mano. Ma stranamente annotava soltanto cifre, sommandole: 151 + 125+ 30 = 306 uomini; 492 + 684 + 417 = 1593 donne e bambini. “Donne e bambini!” urlò improvvisamente il giovane padre. Si alzò e correndo chiamò i suoi figlioli e si calmò soltanto quando li sentì rispondere e subito dopo se li ritrovò fra le braccia. Vicino al Presepe, ritrovata la calma, il giovane padre pensò che quel Natale era un Natale sbagliato e rivolto ai figlioli mormorò: “Questa sera non vi racconterò la storia di Babbo Natale che arriva sulla slitta dalla Lapponia. Questo Natale vi racconterò la storia del bisnonno Isacco il quale, uscito un dì da un nero camino, vola ancora per il mondo in cerca di uomini saggi e generosi.

Spunti di letteratura

di Stefania Colasanti L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne! L’emancipazione della donna è mera utopia! Vittima di abusi, violenze in casa, manipolazione psicologica sul posto di lavoro, oggetto sessuale da prendere con forza, anima da inzozzare e uccidere, solo per essere semplicemente donna. Non ci sarà mai un lieto fine fin quando non si ucciderà il silenzio. La deflorazione: paura di ritorsioni! Vi racconto una storia:

LA TIZIA ED IL LOSCO C’è una donzella... No, aspettate! C’è una donza... No, nemmeno! C’è una Tizia (adesso sì!) che si lascia trascinare via da parole senza senso e da atteggiamenti loschi di individui loschi che usano modi loschi; la Tizia, che se ne sta seduta su un trespolo di un bar, non chiede nulla, non vuole nulla, non cerca nulla. Parla con se stessa, ride da sola, si tocca i capelli e ne gode come se a toccarli fossero magiche dita, certamente non losche. La Tizia ha davanti un calice vuoto con una bottiglia di vino rosso appena aperta; mentre ride allunga la mano e impugna la bottiglia e felice cerca di riempire il bicchiere ma uno dei loschi figuri le sussurra: “permetti?”. Il sorriso della Tizia si gela, avverte pericolo! Acconsente, nonostante questo sesto senso, alla cortesia del Losco. La Tizia, beve il suo vino, tutto il contenuto della bottiglia; ogni mescita viene eseguita dal Losco... Non ride, non si accarezza i capelli, non parla con se. La Tizia è ostaggio del Losco, anche se non lo sa. Avverte quel sesto senso, tocca il pericolo, gelo e calore poi calore e gelo. La Tizia prende il suo portafoglio e paga la sua bottiglia, saluta il Losco e con fare deciso, nonostante il vino, si avvia verso l’uscita, la stessa che la riporterà a lei. Il tempo di attraversare la strada, due isolati ed è a casa. Il tempo di aprire la porta, una doccia, pigiama da single e comodo divano. Il tempo di girare l’angolo per smettere di sorridere per sempre. Il Losco agisce senza alcool, il Losco è una sanguisuga, il Losco uccide la dignità femminile, il Losco confonde le donne con i giochi... Il losco violenta!! Il Losco ora attende la Tizia che ride di se, che parla con se e che ama se stessa, per derubarne l’anima!


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Il calore del Natale

di Gianfranco Botti Nonostante la tecnologia avanzi, e i bambini non giochino più con le palline e le femminucce a campana e soffietto, a Natale i cuori seguitano ad aprirsi, a sciogliersi. Tutti –chi più, chi meno- ci sentiamo inteneriti, aumentiamo in bontà. Con tutta la crisi d’intorno, anche quest’anno puntualmente ci ritroveremo avvolti dall’atmosfera natalizia. Che è, sì, un retaggio dell’infanzia, quando il Natale era giocattoli e dolci, è anche, però, una presa di coscienza che origina nel nostro intimo e interpella tutti. In quanto uomini, in quanto donne, in quanto creature. Generate da Dio. Ecco la dimensione divina del Natale, dimensione essenziale, naturalmente inscritta nell’animo di ognuno da duemila anni. Nasce Gesù. Il Bambino mandato a noi per salvarci. Mandato dal Padre, da Dio. Al quale l’umanità aveva disubbidito. Quando Adamo ed Eva nel paradiso terrestre ebbero mangiato di quel frutto loro proibito dal Creatore. Che , indignato, li scacciò dallo star vicino a Lui, a goderne lo splendore. Con Adamo ed Eva l’umanità aveva rotto l’alleanza stabilita. Da qui la condanna alla perdizione eterna. Ma Dio, che ci aveva creati per averci presso di sé nella beatitudine celeste, non poteva insistere

LA STORIA

La natività in un’opera di Van Honthorst

in un distacco definitivo. Lui, somma bontà, somma misericordia. Mandò allora il suo Figlio a farsi uomo fra noi. Ecco il Natale. Gesù, figlio di Dio, nasce in Betlemme. Per morire sulla croce, in espiazione del peccato capitale. Per realizzare la quale occorreva un vero uomo- perché il peccato era stato degli uomini; occorreva un vero Dio- perché l’offeso era Dio. Poi, se come vero uomo era morto, come vero Dio risorgerà. Ciò, con maggiore o minore sensibilità,

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tutti lo sappiamo. Per questo a Natale le chiese si riempiono. Siamo portati naturalmente a festeggiare il Bambinello, a ringraziarlo, a pregarlo. Non è uno dei tanti Santi propostici dalla Chiesa. La sua venuta inizia l’impresa della nostra salvezza. Impresa grandiosa che troverà il martirio nella Croce, la gloria nella Resurrezione. Attraverso la quale ci ritroviamo aperte le porte del Paradiso. Andando a messa, noi corrispondiamo al senso di questa impresa, impresso nell’intimo di ognuno. Lo stesso senso per il quale come uomini ( e come donne, che è lo stesso) abbiamo attivato intorno alla ricorrenza natalizia un rivestimento umano. Cenone, pranzo, regali, telefonate, messaggini, strette di mano, qualche elemosina, qualche luminaria. Rivestimento che non guasta. Purché il significato cristiano fondamentale resti centrale, a scena piena. Quello della venuta tra noi di Gesù Salvatore, che dopo la Pasqua con l’Ascensione risalirà in cielo a riunirsi al Padre e che, donandoci lo Spirito Santo, realizza la sostanza trinitaria del cristianesimo. Quella, appunto, del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Pangiallo, un’antica tradizione natalizia che si ripete ogni anno

di Alberto Litta Ricordo che da bambino, durante il mese che precedeva le feste natalizie, a casa dei miei nonni, insieme ai miei cugini, la zia Maria e mia madre ci mettevamo con gli attrezzi inventati dal nonno, a rompere e snocciolare la frutta secca, a controllare l’uvetta passa. Inebriati dal profumo del miele e del cioccolato che riempiva il naso, e oggi la mente di nostalgia e tradizione che ancora manteniamo. Il pangiallo è un dolce tipico delle feste natalizie, che ha origini antiche, risalenti addirittura alla Roma imperiale. Si usava prepararlo il giorno del solstizio d’inverno come buon auspicio per il ritorno delle lunghe giornate di sole. La caratteristica principale del pangiallo è quella di essere composto esclusivamente da ingredienti naturali, senza l’aggiunta di zuccheri raffinati, che ne fanno cosi un dolce dalle ottime proprietà nutrizionali ed organolettiche. La frutta secca oleosa ed il miele apportano un notevole

Il pangiallo

contenuto di proteine, minerali e fibre. La ricetta di casa è questa (per fare una decina di formelle): 1 kg di zibibbo, ½ kg di uva sultanina, 4 etti di noci, 4 etti di nocciole, 3 di mandorle, 1 etto di pinoli, 1 kg di farina, 2 etti di cioccolata, scorza grattugiata di 3 arance, cannella, noce moscata, 7 etti di miele, 150 grammi di cacao amaro, sale e pepe. Il procedimento è molto semplice. Riscaldate il miele in un pentolino a fuoco basso. Intanto, in una ciotola, unite mandorle, noci, nocciole, pinoli, uva sultanina, zibibbo, cacao e cioccolato grat-

tugiato, le scorza d’arance, noce moscata, sale e pepe. Versate nella ciotola la farina e, a poco a poco, il miele: mescolate tutto bene fin quando non si avrà un impasto denso. Lasciate riposare per qualche ora. Prendete parte dell’impasto e formate dei panetti che poserete in una teglia imburrata (o sulla carta da forno). Infornate a 180° per 40 minuti circa, fin quando la crosta non risulterà ben croccante. Per il pangiallo voglio proporre diversi abbinamenti. Per le caratteristiche del dolce, ossia la pastosità, l’intensità del cioccolato, l’aromaticità della scorza d’arancio e della frutta secca e la dolcezza dell’uva passa posso consigliare i seguenti vini: Cannellino Castel de Paolis. Ottenuto da malvasia e bellone. Nel bicchiere appare giallo dorato, intensamente fruttato con sentori di frutta matura, frutta secca (mandorla) che conferiscono al vino morbidezza ed al contempo una piacevole freschezza. Recioto della Valpolicella Argille bianche Tenuta Sant’Anto-

nio. Si presenta rosso granato caldo e maturo, con profumi di ciliegia, amarene, mirtilli e cacao. Il suo sapore è caldo e vellutato con retrogusto speziato. Birra Santa’s little helper di Mikkeller. È una birra danese scura prodotta solo nel periodo natalizio, subisce un affinamento in legno per 4 mesi ed è ottenuta con l’aggiunta di spezie e scorze d’arancia, paragonabile a un vino maturo. Un abbinamento insolito ma riuscito. Vecchio Samperi ventennale di Marco de Bartoli. Vino siciliano ottenuto da uve grillo, sottoposto a un invecchiamento con il “metodo solera” (attraverso una serie di passaggi di piccola percentuale di vino più giovane in fusti che contengono vini più vecchi) in grado di creare un’armoniosa mescolanza dal gusto unico ed inimitabile. Ha un colore topazio lucente con riflessi ambrati e nei profumi esprime un ampio ventaglio costituito da frutta secca, agrumi canditi, fichi, miele, liquirizia e cioccolato. Grappa di Barolo 15 anni Marolo. Il lungo invecchiamento dona a questo distillato un’impronta sensoriale unica. È un distillato asciutto ed austero con note di spezie, frutta candita e frutta secca; ricorda i chiodi di garofano, noce moscata, tabacco, cioccolato, prugne, agrumi, canditi, mandorle e nocciole.


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MUSICA

u m e r o sicali t v s e p i ett R

Le copertine del Rock

Prendendo spunto dalla simpatica foto che potete vedere qui a fianco di un collage di vecchie copertine di vinili, realizzato da mio fratello Tiziano come regalo per i figli, mi è ritornato in mente di quanta magia fossero intrise quelle copertine dei dischi in quegli anni ‘70 quando la creatività si esprimeva a 360 gradi e di come la musica avesse intorno tutto un movimento artistico impegnato per la buona riuscita sia per quanto riguarda la parte musicale che per la confezione che rivestiva il disco, cosicché il long playing, divenuto LP nel linguaggio corrente, in questo modo si poneva come una novità culturale assoluta e negli anni a venire sarebbe diventato un autentico fenomeno cult. Tutto uno stuolo di artisti e fotografi impegnavano la loro creatività per riuscire a descrivere, soprattutto nell’immagine frontale, quelli che potevano essere i temi contenuti nella musica e nelle parole dei brani. Ecco così che alcuni album venivano poi riconosciuti e identificati subito per le copertine, e fra ragazzi per ricordarsi un disco si faceva riferimento proprio all’immagine della cover come ad esempio la mucca per Atom Hearth Mother dei Pink Floyd o la lampo per Sticky Fingers dei Rolling Stones, la banana per il primo album dei Velvet Underground o come il dirigibile per il primo dei Led Zeppelin, l’homeless per Aqualung dei Jetrho Tull, il faccione mostruoso per In the Court of the Crimson King dei King Crimson, la sirena per Siren dei Roxy Music, la bambina che gioca a cricket con le teste decapitate di bambini per Nursery Crime dei Genesis, il mostro meccanico per Tarkus degli Emerson, Lake & Palmer, la faccia simpatica del gigante barbuto per il primo disco dei Gentle Giant, l’emisfero terrestre popolato di personaggi per Pawn Hearts dei Van Der Graaf Generator, il cammello per Mirage dei Camel e via via in un susseguirsi innumerevole d’immagini di forte impatto e originalità che hanno portato designer, fotografi e illustratori a creare talvolta veri e propri capolavori tanto che questa nuova forma artistica s’impose all’attenzione con il nome di art cover. Nacquero così studi di design specializzati per la creazione delle copertine e anche pittori o disegnatori prestavano la loro opera per questo nuovo fermento creativo. Fra gli studi più celebri si ricorda soprattutto quello degli Hipgnosis

che realizzò copertine per i Pink Floyd, Led Zeppelin, Yes, Genesis, EL&P, Peter Gabriel. Mentre fra i pittori e disegnatori abbiamo artisti come Paul Whithead per i Genesis, Van der Graaf, Peter Hammill, Le Orme e poi Roger Dean che legò le sue opere astratte e particolari soprattutto agli Yes, Martin Sharp, pittore psichedelico morto proprio in questi giorni, che realizzò cover per Cream, Jimy Hendrix, Bob Dylan. Anche in Italia il fenomeno non fu da meno e molte furono le band, soprattutto quelle ruotanti nell’ambito del prog, a creare delle copertine molto originali, a cominciare forse da quella più rappresentativa,

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di Massimo Onesti

il primo disco del Banco del Mutuo Soccorso con la realizzazione della copertina a forma di salvadanaio come anche quella del primo disco, La Bibbia, del Rovescio della Medaglia, con l’immagine di un medaglione con la scritta rovesciata o quella con il disegno del fumettista Guido Cre-

pax per Nuda, LP dei Garybaldi. Era veramente un pullulare d’immagini e colori cosicché andare a rovistare fra le bancarelle o i negozi di dischi diventava un passatempo affascinante e ricco di sorprese e molte volte si acquistavano dischi soltanto perché attirati dalla copertina. Per quanto mi riguarda ho sempre il “vizio” di andare in giro fra negozi di dischi ma confesso che il nuovo dispositivo del CD non conserva lo stesso fascino che avevano i vecchi 33 giri. Sarà il formato più grande, sarà forse perché sono passati gli anni e ormai c’é come un’abitudine a quella che sembra diventata una consuetudine ma quando si compra un CD non è la stessa sensazione di come quando si usciva fuori dal negozio con l’ellepì appena acquistato stretto sotto al braccio e tutto fiero di quella copertina che mostravi in così bella vista.

Gli Accessory in concerto a Roma di Marcello Loisi Sono passati due anni dall’ultimo live capitolino degli Accessory, storico gruppo electro-industrial tedesco, ma il tempo non sembra trascorrere per l’energico duo proveniente da Chemnitz (Sassonia). Il progetto musicale risale al 1995, quando Dirk Steyer - frontman dal fisico teutonico - fonda i “Voices of Darkness”. Poco tempo dopo, si unisce anche Kay Resch e insieme decidono di cambiare il nome in “Accessory”. Due anni più tardi esce il loro primo demo, “Electronic Controlled Mind”. Nel 1999, Ivo Lottig entra nel gruppo come tastierista. Nella primavera del 2000, accompagnano in tour gli And One, seminale band EBM attiva dalla fine degli anni Ottanta. In questo periodo, Kay abbandona il gruppo, lasciando spazio a Jukka Sandeck. Contattati dalla Out of Line (una delle più rilevanti etichette discografiche di musica elettronica), pubblicano il loro primo album, “Jukka 2147.de” (2011), riscuotendo un notevole successo. Negli anni, gli Accessory hanno pubblicato diversi altri album, tra i quali spiccano “Titan” (2003) e “Underbeat” (2011), ritenuti tra i più paradigmatici ed espressivi del loro stile, sempre forte ma con ritmi e pattern fondamentalmente “aerobici”. Nel 2005, raggiungono l’attuale formazione, con Dirk Steyer e Mike Kœnigsberger. Quest’anno è uscito il loro ultimo album, “Resurrection”, un doppio CD che contiene delle musicalità crossover, con delle impreviste incursioni che ricordano l’house. Già “Underbeat” presentava delle interessanti varianti agli schemi electro-industrial tradizionali; tracce come “Raise” e “Ruff Fuxxx” lasciavano intendere che il gruppo avrebbe potuto pro-

seguire sul sentiero dell’ibridazione tra generi, ma era difficile pensare che le influenze commerciali potessero investire quell’industrial core che fino a “Resurrection” era rimasto inscalfito. Le voci femminili presenti (vedi “Squeeze my Heart”) sembrano uscite da una discoteca estiva della costa salentina, mentre i synth sincopati sono da attribuire a territori musicali totalmente commerciali. Fortunatamente, alcuni pezzi sembrano salvarsi parzialmente - dall’assedio ibridativo, come “Pulsar” e “Deeper on the Floor”. La performance romana, però, è stata formidabile. Gli Accessory, in piena forma, hanno saputo condurre un concerto memorabile (organizzato presso lo Zoobar dal Synth: Etica e dal MetaMorfosi), esibendo i loro cavalli di battaglia come “Voran”, “Shout it Out” e “Sunrise”. Speriamo che in futuro decidano di ritornare in modo più deciso tra le fila dell’industrial (accezione ampia, ma in questo caso eloquente) evitando ammiccamenti nei confronti di generi troppo distanti ed inconciliabili tra loro.


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Arriva “Sleepy Hollow”

Il racconto Horror di Irving in una serie tv

di Camilla Lombardozzi Nel 1999 un famoso racconto Horror di Washington Irving, del 1819, intitolato la “Leggenda della valle addormentata”, divenne un film, magistralmente diretto da Tim Burton… sì, proprio quello: “Il mistero di Sleepy Hollow”. Ebbene cari fan del mistero, dell’occulto e del soprannaturale, a quattordici anni di distanza dall’arrivo della pellicola con protagonisti Johnny Depp, Christina Ricci e Christopher Walken nelle sale cinematografiche, la Fox ripropone il mito del cavaliere senza testa in formato serie televisiva; la prima puntata è andata in Irving onda lo scorso 19 novembre in Italia e ha ottenuto un notevole successo di fan e di critica. Sleepy Hollow (nome della serie) è composta da 13 episodi e racconta le vicende dell’agente di polizia dell’800 Ichabod Crane, che torna dal passato, esattamente 250 anni dopo, proprio a Sleepy Hollow ma, con lui, tornerà anche il suo incubo peggiore, il cavaliere dell’Assia senza testa, che in realtà è niente di meno che uno dei quattro cavalieri dell’Apocalisse “Morte”, decapitato con la sua stessa spada durante la Guerra di Indipendenza, pronto nuovamente a seminare terrore e morte. Il cast sarà composto da Tom Milson (Ichabod Crane), Nicole Beharie (detective Abbie Archer), Orlando Jones (capo della polizia Frank Williams) e Katia Winter (Katrina Crane defunta moglie di Ichabod); i produttori esecutivi della serie sono Alex Kurtzman e Roberto Orci. In America, la serie tv arrivata sul piccolo schermo il 16 settembre scorso ha avuto un grandissimo successo, speriamo che anche in Italia sia così, i presupposti, per ora, sembrano essere buoni, considerati i tanti click che il trailer ha avuto e gli spettatori che la Fox ha registrato durante la trasmissione delle puntate precedenti. Non ci resta, quindi, che aspettare che la Fox rinnovi per una seconda stagione di quest’ultima rivisitazione in chiave moderna del mito del cavaliere senza testa. Certo che l’aspettativa è alta considerato il successo che il film di Burton riscosse, vincitore ricordiamo di un Premio Oscar.

VAGABONDANDO

In giro per musei...

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Scuderie del Quirinale

Dalla Repubblica all’Impero con... Augusto di Marcello Loisi Fino al 9 febbraio 2014, le Scuderie del Quirinale ospitano una mostra dedicata alla figura di Augusto, il primo imperatore di Roma. L’evento è stato ideato in occasione del bimillenario della sua morte (19 agosto 14 d.C.), raccogliendo numerose opere chiamate a testimoniare l’importanza di questo personaggio, il quale ha traghettato la città eterna dall’età della Repubblica a quella dell’Impero. Questo passaggio storico fu possibile grazie al suo grande carisma, ma anche, e soprattutto, grazie alla sua fine intelligenza diplomatica che gli consentì di riuscire lì dove neanche Cesare riuscì: la pacificazione dell’Impero. Il lungo principato augusteo, durato quarant’anni, fu tra i più prosperosi di Roma, specialmente in campo artistico. Infatti, parallelamente alla trasformazione istituzionale,

Augusto promosse anche un mutamento artistico, visivo, iconografico. La sua stessa immagine, scolpita nella pietra e incisa sulle monete, fu un rilevante fattore politico e sociale. L’idealizzazione di alcuni dei suoi caratteri, in particolare quelli militari e religiosi, fu alla base dell’efficacia fondativa che ebbero le azioni di Augusto e che si sarebbero riverberate per millenni. Diverse sono le sculture in mostra, tra le quali spiccano l’Augusto di Prima Porta (dai Musei Vaticani), il Doriforo (la statua greca alla quale si rifà la prima) e l’Augusto Pontefice Massimo (in prestito da Palazzo Massimo alle Terme). Inoltre, sono esposti altri reperti di notevole pregio, quali alcuni gruppi scultorei provenienti dalla Grecia, cammei, argenti e,

Busto di Augusto

a conclusione della mostra, la ricostruzione di undici rilievi provenienti della costruzione eretta in Campania in memoria della morte di Augusto, nei quali è narrata la battaglia di Azio (31 a.C.) che decretò la definitiva vittoria del primo imperatore di Roma.

IlSolea catinelle di Zalone

di Giulia De Giorgi Diretto da Gennaro Nunziante, Sole a catinelle è l’ultimo dei tre film che vede come protagonista Checco Zalone. La pellicola ha sicuramente superato ogni aspettativa avendo avuto da subito un impatto fortissimo col pubblico: attualmente occupa il 3° posto tra i film di maggiore incasso in Italia. Checco Zalone interpreta la parte di un padre qualsiasi che lavora in un hotel come uomo delle pulizie. Una volta licenziatosi da questo impiego intraprende una nuova strada lavorativa e si dedica alla vendita di aspirapolveri. All’inizio le cose sembrano andare molto bene e Checco, sempre più deciso a dare alla sua famiglia tutti gli agi possibili, inizia a spendere la maggior parte dei soldi. Dopo questa grande ondata di fortuna, però, la crisi si scaglia sulla sua famiglia costringendo a restituire, uno per uno, tutti i beni per sopperire ai debiti. La

Scuderie del Quirinale Via XXIV Maggio 16, Roma

moglie non riuscendo a sostenere più la situazione decide di lasciare il marito. Checco ha un figlio di 10 anni molto sveglio e intelligente al quale fa una promessa: se avesse preso tutti 10 a scuola lo avrebbe portato a fare una vacanza bellissima. Il figlio meravigliato e contento si impegna al massimo e riesce ad ottenere una magnifica pagella. Checco, senza parole, capisce che è arrivato il momento di mantenere la promessa fatta anche se non sa come. Da questo piccolo imprevisto nasce l’avventura dei due protagonisti: il figlio già così maturo nonostante la sua giovane età e il padre Checco ancora ingenuo ed infantile. Entrambi daranno vita ad una esilarante e, a tratti, commovente commedia.


il Segno - Dicembre 2013

di Annarita Rossi E’ Natale ed un pensiero particolare va anche a loro, agli animali, i quali non hanno Santi in Paradiso, alcuni più fortunati, hanno degli Angeli in terra. Eppure la lista di coloro che sono protettori degli animali è lunga, per citarne alcuni, dal più noto S. Francesco d’Assisi che li ha protetti tutti ad altri che ne hanno protetta una o più specie per volta come Santa Brigida d’Irlanda quelli da cortile, San Girolamo i leoni, Sant’Ambrogio le api, San Giobbe i bachi da seta, San Rocco i cani, Santa Colomba le colombe, Sant’Antonio da Padova i pesci, Santa Gertrude i gatti, Sant’Ignazio da Loyola i lupi, Sant’Antonio Abate i maiali e i cavalli. Ma non soltanto Santi che proteggono gli animali, anche animali che si prendono cura dei Santi come nel caso del bue e dell’asinello che scaldano Gesù bambino nella stalla, la lontra che asciuga San Cuberto, il cane che lecca le ferite di San Laz-

La vita in (20) lettere

TEMI D’OGGI

Santi e animali

S.Francesco e gli altri

zaro a ancora il cane che durante la degenza di San Rocco appestasto, provvede quotidianamente a portargli come alimento un pezzo di pane sottratto alla mensa del suo padrone. Animali che nei secoli passati hanno accompagnato le giornate di Santi e monaci nella vita quotidiana e nei lavori. Nell’iconografia infatti spesso i Santi sono raffigurati circondati da animali perché capaci di creare armonia tra loro dove l’animale non è antagonista dell’uomo bensì compagno ed aiutante. Nei Vangeli viene narrato che Gesù passò quaranta giorni nel deserto tra le bestie selvatiche le quali non lo aggredirono poiché il Signore non le dominò ma stette semplicemente

T

di Enea Trinca

Il TACITURNO è uno che non perde mai l’occasione per non dire la sua. Si dice che gli anni “passano”... il guaio è che ci restano TUTTI sulle spalle

Prima di lamentarti delle ingiustizie che si rievono, esamina bene la bilancia su cui pesi i TUOI meriti. Le catene dell’amore sembrano d’oro, ma con il TEMPO perdono la lucentezza, e si ricoprono di ruggine.

L’ozioso è una persona che per il denaro farebbe qualunque cosa, TRANNE di non lavorare.

I politici fanno tante di quelle “porcherie” che gli viene attribuito anche il TITOLO di Onorevole.

il T o c c o

di Ermanno Gatta

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L’angolo della psicologia

Risponde la Dott.ssa Bruna Benelli con loro in armonia. L’inscindibile legame tra l’uomo e l’animale, quella che è la loro interazione è stata sempre caratterizzata dalla reciprocità quindi, la Pet Therapy si potrebbe interpretare come una moderna metodologia di terapia applicata tra l’uomo e l’animale quale invece risale a tempi molto antichi quando numerosi guarigioni venivano attuate sia per opera del Santo che per quella dell’animale. Nel culto cattolico, ogni 17 gennaio, celebrazione di Sant’Antonio Abate, si possono far benedire gli animali domestici ed inoltre per pregare i propri animali d’affezione si trovano in giro per il mondo alcuni cimiteri a loro dedicati mentre in Italia ancora non vi è una legge nazionale in materia ma soltanto regolamenti regionali o comunali. Tante sono le storie di fede che ci ricordano quanto ristabilire l’armonia con le cose del Creato sia indispensabile affinché non vi debbano essere dominazione, sopruso e sopraffazione dell’uomo sull’animale cosicché questo possa cooperare con lui proprio come accadeva in un tempo immemorabile, tanti tanti anni fa.

L’ultima lezione

Come ultimo articolo del 2013, concedetemi di riportare l’esempio di una persona che ha amato la vita e l’essere umano, per quello che è, per la sua interiorità e non per il colore della sua pelle o per i tratti somatici. Il 5 dicembre si è spento a 95 anni il grande Nelson Mandela. Voglio ricordarlo perché tanto ha fatto per i neri e per il mondo in generale. E’ stato un esempio per tutta l’umanità, ha abbracciato gli ideali di democrazia e libertà, è stato perseguitato, condannato, incarcerato soltanto perché sosteneva la giustizia e il ripudio di qualsiasi forma di razzismo. Ci ha insegnato che i bambini devono studiare: “La mia più grande ambizione è che ogni bambino in Africa vada a scuola perché l’istruzione è la porta d’ingresso alla libertà, alla democrazia e allo sviluppo”. Ha sostenuto anche che “tutti possono migliorare a dispetto delle circostanze e raggiungere il successo se si dedicano con passione a ciò che fanno” e che “Esseri liberi non significa semplicemente rompere le catene ma vivere in modo tale da rispettare e accentuare la libertà altrui”. Le sue parole dovrebbero essere un insegnamento anche per i nostri politici: “I veri leader devono essere in grado di sacrificare tutto per il bene della loro gente” e Mandela lo ha fatto con il suo esempio, rischiando più volte la vita, senza pentirsi mai. Desideriamo ricordarlo non solo perché ha odiato intensamente le discriminazioni razziali e le ha combattute, ma come ha dichiarato lui stesso non dobbiamo giudicarlo per i suoi successi “ma per tutte quelle volte che sono caduto e sono riuscito a rialzarmi”, ci ha dato così la lezione più grande, ci ha mostrato la capacità di essere clementi con noi stessi, che non comporta essere troppo indulgenti, ma essere in grado di apprezzarci per quello che abbiamo fatto, ma soprattutto per la capacità che abbiamo avuto, di rialzare la testa e di rimboccarci le maniche. Auguro a tutti un 2014 migliore dell’anno che sta per terminare.


il Segno dei tempi

nei disegni del Maestro Franco Carfagna Il maestro Carfagna, stavolta, vuole farvi scoprire “le recaie”. Quelli che non sono più tanto giovani sanno di che cosa parliamo ma alle nuove generazioni bisogna spiegarlo visto che non possono andare su Internet per cercarne il significato. Molti anni fa, in tempi di carestia (in cui tutto era buono per mangiare), i salumieri ma anche i semplici cittadini, prima di incominciare a lavorare il famoso coscio del maiale, lo pulivano per bene, togliendo gli scarti (cotiche, rifili e grassi), per arrivare all’affettamento. Gli scarti dei prosciutti (cioè le recaie), però, non venivano buttati ma messi gelosamente da parte, custoditi nella carta “straccia” color ocra che assorbiva il grasso in eccesso, e poi consumati a tavola. Questo avveniva perché il coscio, ancora troppo fresco, doveva restare su una tavola ricoperta di sale per qualche giorno. Poi bisognava capovolgere il coscio e ripetere l’operazione finché il prosciutto non si asciugava del tutto, per poi insaporirlo con pepe, peperoncino e altri speciali ingredienti. Insomma, bisognava aspettare un bel po’! Nel frattempo ci si poteva consolare con gli scarti. Ai nostri giorni questi scarti non sono più mangiabili poiché le industrie usano cospargere il cosciotto con il grasso, mettendolo frettolosamente ad asciugare. Queste

Le recaie di ieri... ...e quelle di oggi

Ultima pagina

il Segno - Dicembre 2013

“recaie” all’epoca erano una ghiottoneria, venivano consumate a casa (a pranzo o a cena) e anche nelle osterie erano una vera specialità. I boscaioli, i vignaioli e i coltivatori, infatti, la sera quando si incontravano le consumavano davanti a un buon bicchiere di vino rosso. Il vino non bastava mai visto che gli “scarti” erano piuttosto saporiti e allora un bicchiere andava e uno veniva. Questi lavoratori portavano di solito con loro “u cortelluzzu” (un coltellino) per “raschiare” (pulire) gli scarti e capitava molto spesso che mandassero “i riazzi a

pià ‘e cartate de’ recaie” o da Achille Cocciarelli in via Duomo (al n. 11), o da Maceo in Corso Costituente 40, o da Vittoriettu in piazza Garibaldi 20, o da Cippitelli sempre al Corso n. 8, o infine da Baldo in piazza Duomo al n. 9. I venditori, insomma, non mancavano di certo! Anche l’osso bisognava prenotarlo e, sempre col famoso cortelluzzu, lo si “sporpava” fino a raschiarlo… come oggi fa anche Davide, nipote del nostro Carfagna, con un osso lavorato ancora artigianalmente al Vivaro.

Lettere, Proposte, Proteste e Reclami ilpiccolosegno@libero.it - www.ilsegnoroccadipapa.blogspot.it

Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico

LE CAMPANE CON LE VESPE! Vi scrivo per raccontare un episodio che mi è accaduto quest’estate. Io abito in località Campi di Annibale e, come faccio di solito alla fine di ogni settimana, mi sono recato a gettare i rifiuti differenziati (carta, plastica, vetro, ecc.) nelle apposite campane colorate, nella fattispecie in quelle collocate su via Rocca Priora. Mentre gettavo alcune bottiglie di vetro, sono stato assalito da decine di vespe agguerrite che mi hanno dato l’assalto, fuoriuscite dalla campana. Dopo qualche minuto, ho dovuto desistere per-

ché stava diventando davvero pericoloso e sono dovuto andare in un altro luogo per gettare i materiali residui. Successivamente parlando con un’altra persona sono venuto a sapere che ha avuto lo stesso problema qualche giorno prima. Ora con l’inverno le vespe non ci saranno più però, vi chiedo, non si potrebbe ogni tanto disinfettare le campane? Non mi pare una cosa tanto difficile da mettere in pratica. Armando Marsella

MESSAGGI... PAESANI Dovete imparare che non conta “chi” scrive conta quello che

“si” scrive. Se io dico che dal Segno si capisce che i ricconi hanno in mano il paese, hanno carta bianca e fanno come si pare si capisce pure chi sono i maschi e la femmina che lasciano fare, voi non dovete girare intorno a me, non ha importanza, dovete vedere che sta sotto e andare a dirlo a chi di dovere, se non fate pecore siete e, come pecore, vi trattano. Punto. Santi Mandaro

APPELLO URGENTE per una MAREMMANA Da alcune settimane è scomparsa una maremmana di circa 7-8 anni (un po’ claudicante

per un problema alle zampe posteriori e dall’aspetto un po’ invecchiato) che da molti anni viveva alla fine di Via dei Monti ai Campi d’Annibale a ridosso del bosco. Lì aveva una cuccia e dei volontari animalisti provvedevano al cibo, all’acqua e alle cure necessarie. Dalla fine di novembre se ne sono perse le tracce e il timore è che gli sia capitato qualcosa di brutto. Chiunque avesse notizie in merito o la dovesse vedere in giro (anche se era molto stanziale e non si allontanava mai) può inviare una mail a: ilpiccolosegno@libero.it.


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