3 minute read

la città Le Cinque giornate di Milano e il tradimento del Re

(v.r.) L’appuntamento di oggi si riallaccia al tema della rubrica sopra. Il 18 maggio del 1848 infatti coincide con la prima delle Cinque giornate di Milano, uno degli episodi che diedero il via al cammino verso l’Unità d’Italia in quanto convinse Carlo Alberto di Savoia a dichiarare guerra all’Austria.

In quegli anni Milano era la capitale del Regno Lombardo Veneto, incluso nell’Impero austriaco, e le tensioni erano vive da tempo, per governare le quali era presente la guarnigione comandata dall’anziano generale Josef Radetzky composta da 8000 soldati. Il primo morto si registrò nel settembre del 1847 in piazza Fontana, per spegnere una manifestazione di protesta. All’inizio del 1848, per aggravare la situazione economica dell’Impero, i milanesi si imposero anche lo sciopero del tabacco e del gioco del lotto. La reazione dell’esercito provocò altre morti, mentre giungevano dalla Sicilia gli echi della rivolta di Palermo del 12 gennaio, che convinse il re Ferdinando II a concedere la Costituzione, scelta imitata in breve in altre parti d’Italia. E ancor più, ad animare la ribellione milanese erano le notizie provenienti da altre parti dell’Impero sempre più scricchiolante. La scintilla fu la notizia delle dimissioni di Metternich a seguito della rivolta di Vienna, arrivata venerdì 17 marzo. E così per il giorno dopo fu indetta una manifestazione pacifica per chiedere maggiore autonomia e l’abrogazione delle leggi più repressive. Ma le cose sfuggirono di mano, e la manifestazione del 18 si mostrò da subito in un assalto, che costrinse il governo insediato in piazza Mercanti a firmare una serie di concessioni agli insorti. Ma Radetzky si oppose, concentrò nel Castello Sforzesco i suoi soldati, che quando partì il tentativo di riconquistare il palazzo del governo arrivarono a quota 20mila. I milanesi si difendevano con le barricate, che il 19 marzo erano contate in circa 1.700. Radetzky chiamò a raccolta al Castello tutti i suoi uomini, consentendo agli insorti di porre il tricolore italiano sulla guglia della Madonnina del Duomo. Il 20 marzo Carlo Cattaneo creò il consiglio di guerra che diede vita al governo provvisorio nella notte tra il 21 e il 22 marzo. Come staffette portaordini furono impiegati i cosiddetti martinitt, piccoli che vivevano nell’orfanotrofio Martini. La situazione era in stallo, e quando Radetzky offrì una tregua questa fu rifiutata anche perché nel frattempo Carlo Alberto aveva radunato l’esercito a Novara. Era Cattaneo a non volere il sostegno dei Savoia, convinto che non sarebbe stato necessario e dell’importanza di arrivare a un’alleanza in condizioni di parità. Fatto sta che la notte tra il 22 e il 23 Radetzky ordinò ai suoi di lasciare la città e ritirarsi nel

Advertisement

Quadrilatero. Il meno felice fu Cattaneo, poiché il consiglio di guerra decise di chiedere a Carlo Alberto di entrare in guerra, il che avvenne il 23 marzo. Ma l’esercito sabaudo si mosse con lentezza dando modo agli Asburgo, asserragliati nel Quadrilatero, di riorganizzarsi e ricevere rinforzi. Il 10 giugno un plebiscito unì la Lombardia al Regno di Sardegna, che però decise di porre fine alla guerra suscitando l’ira dei milanesi, tanto che Carlo Alberto dovette essere scortato fuori della città. Il 6 agosto gli austriaci tornarono a Milano. Il sogno federalista di Carlo Cattaneo era stato tradito prima dai suoi poi dagli alleati prima ancora che dal nemico.

EVENTI • Edoardo Raspelli presenterà Philippe Lévaillé e Stefano Fagioli. E poi Reponi, Mainardi e Ferrarini

Grandi chef e critici gastronomici, ospiti e nomi illustri della gastronomia italiana prenderanno parte alla terza edizione di Formaggi & Sorrisi, Cheese & friends Festival in programma dal 24 al 26 marzo a Cremona.

Un week end all’insegna del buongusto non poteva che essere accompagnato da grandi nomi della gastronomia italiana. Sarà il crit ico g astronomico Edoardo Raspelli a presentare due grandi chef che racconteranno la loro arte culinaria nel saper esaltare i due prodotti principe della manifestazione, il Grana ed il Provolone.

Si inizia con Philippe Léveillé, francese di origine e innamorato dell’Italia quanto della cucina, che per definizione non ha frontiere se non quelle del gusto, sempre alla ricerca di nuove esperienze ed ispirazioni dove l’innovazione e il divertimento rappresentano il motore che alimenta il suo spirito in continua crescita. Arrivato in Italia nel 1987 ha prestato servizio al ristorante “Le Maschere” con il collega Vittorio Fusari fino al 1991, conquistando assieme la prima stella Michelin. Nel 2012 ha inaugurato ad Hong Kong il proprio ristorante italiano “L’altro”, ottenendo dopo soli due mesi dall’apertura una stella Michelin.

Proseguono gli appuntamenti con gli chef selezionati da Raspelli, in un incontro con Stefano Fagioli che ama definirsi cuoco per caso e oste per scelta.

Lascia l’università per dedicarsi esclusivamente alla cucina a capo della trattoria “Via Vai”. Per due anni Stefano è il cuoco ufficiale di “Casa Alice” su Alice Tv e a seguire protagonista del format tv “Pasta e Fagioli”, riscuotendo un grande successo. Segue “Concerto in Cucina”, un pro-

This article is from: