Il Liceale di Cirò

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MODA

IO HO DECISO DI NON FARLO, E TU?

I rischi che a lungo andare potrebbe provocare la dipendenza dal fumo di Anna Marino

A

l mondo d'oggi si contano 650 milioni di fumatori; il fumo è la causa del 90-95% dei tumori polmonari, de l'80-85% delle bronchiti polmonari, del 2025% dei problemi cardiovascolari; a causa del fumo ogni anno muoiono 650 mila persone, tra cui 80 mila in Italia. In Italia, il 65,6% dei giovani dichiara di aver iniziato a fumare tra i 14 e i 17 anni. I dati appena elencati sono dati più che allettanti, ma dati rimangono. Aldilà di statistiche e numeri, lo scetticismo dei giovani, l'uso di sostanze accanto al semplice tabacco, la dipendenza dal fumo, fattori economici che premono nel perdurare la legalizzazione di quest'ultimo, ci mostrano come la realtà sia molto più complessa. La massificazione spinge gli individui, perlopiù giovani, a compiere le stesse, stupide azioni. La perdita di personalità, di diversità, di unicità, delle nuove generazioni può vedersi anche in questo. La maggior parte degli adolescenti, per non dire la totalità, non ricorda esattamente come ha iniziato a fumare, fuma in modo, si potrebbe dire "clandestino", di certo non per rilassarsi o perché ne sente realmente la necessità; lo fa perché lo deve fare, perché è così che funziona, perché se non lo fai ti invitano a farlo, quasi come se fosse stato imposto accanto a quelle regole di condotta che sicuramente non seguirà. Molti, non comprendono esattamente i rischi che a lungo andare potrebbe provocare la dipendenza dal fumo, la stragrande maggioranza lo sa. Lo sa, e non manifesta un minimo

di interesse, non mostra nessun cambiamento verso uno stile di vita più sano. Il fumo della sigaretta contiene oltre 4.000 sostanze chimiche dannose all'organismo: nicotina, monossido di carbonio, benzopirene, sostanze ossidanti, polvere fini..., la nicotina è la principale responsabile della dipendenza dal fumo che aumentando il livello di dopamina provoca un effetto di piacere, con un meccanismo analogo a quello della cocaina o dell'eroina. Il monossido di carbonio provoca, invece, maggiori danni all'apparato respiratorio, rendendo più difficile la respirazione ed è responsabile della caduta dei capelli e dell'ingiallimento della pelle. Il benzopirene aumenta il rischio del tumore ai polmoni, le poleveri fini, tra le altre cose, sono considerate cancerogene. Fumare 20 sigarette al giorno aumenta il rischio di tubercolosi da 2 a 4 volte. Da quello appena detto, possiamo immediatamente constatare che per un fumatore il rischio di mortalità, in particolare precoce, è molto elevato. Dall'ultima sigaretta fumata, il monossido di carbonio scompare completamente dall'organismo dopo 8 ore; la nicotina dopo 2 giorni; dopo due settimane il colorito della pelle ritorna normale; sono necessari 10 anni affinché il rischio di contrarre un tumore ai polmoni sia paragonabile a quello di una persona che non ha mai fumato; 15 anni invece per diminuire il rischio di malattie cardiache. Ma la realtà attuale convive e deve fare i conti con altri mali ancora più gravi.

resse, evidente mancanza di sintomi sociali e per il futuro, disattenzione, perdita della memoria e della concentrazione, irritabilità sono concentrati spesso e volentieri in una singola persona. L'80% dei giovani, in Italia, tra i 14 e i 30 anni, ha ammesso di aver fatto uso di sostanze stupafacenti, quali marijuana e hashish, più della metà continua a farne uso, quasi un terzo di essi ne fa uso anche più volte al giorno. La marijuna contiene circa il 3-5% di T.H.C. sostanza allucinogena estratta dalla cannabis, l'hashish è 2-3 volte più concentrata. Gli effetti più comuni di tali sostanze sono: disorientamento, ansia incontrollata, attacchi di panico, instabilità dell'umore.

Al mondo d'oggi si

contano 650 milioni di fumatori; il fumo

Gli effetti a lungo termine possono essere ottusità mentale, disturbi del sonno, bronchiti, manie di persecuzione, lentezza dei movimenti, indebolimento del sistema immunitario.

è la causa del 90-

Così come il fumo, l'assunzione di sostanze stupefacenti, crea dipendenza e va ad alterare quelle che sono le normali attività cerebrali, provocando rilassatezza e piacere.

polmonari, del 20-

Quello che vogliamo e quello in cui crediamo non è tutto questo, ma è il triste scenario a cui deve assistere anche chi ne è del tutto estraneo, è la nostra realtà, una realtà che nonostante tutto, bisogna avere la forza e la voglia di cambiare, perché rovinarsi la vita è codardia, vivere è un vero atto di coraggio.

Sentimenti come apatia, disinteIL

LICEALE

DI

CIRÒ

95% dei tumori polmonari, de l'8085% delle bronchiti

25% dei problemi cardiovascolari; a causa del fumo ogni anno muoiono 650 mila persone, tra cui 80 mila in

Italia.


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