Dolci

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Tiliccas Denominazione locale: tiliccas, tiriccas, tericcas, thiliccas, tziliccas (Sardegna centrale); cucciuleddi e meli, cucciuleddi e sapa (Gallura); caschettas (Mamoiada, Tertenia); còtzuli (Sorso); còtzulos (Sennori); fraones (Silanus); seddines (Benetutti), siddines (Nule); panigheddos (Luras). Adattamento della parola sarda all’italiano regionale: tilicche. Area di diffusione: tutto il territorio regionale con varianti di forma e denominazione. Vitalità dell’uso: uso vivo.

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Occasione: Ognissanti; Commemorazione dei Defunti; Sant’Antonio abate (17 gennaio); Natale; Pasqua. Forme e caratteristiche: dolce ripieno dalle forme più svariate (ferro di cavallo, ellisse, mezzaluna, cuore, lettere, spirale), la cui superficie esterna è costituita da una sottile striscia di pasta violada (una pasta ben lavorata con lo strutto), di semola, tagliata con rotelle dai bordi variamente frastagliati, farcita con un ripieno di mandorle e miele o sapa. La sfoglia viene poi richiusa a mano, in foggia di coroncina.


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