Sonos

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COLLANA DI ETNOGRAFIA E CULTURA MATERIALE Coordinamento e supervisione per l’ISRE Paolo Piquereddu Progetto grafico Aurelio Candido, Roma Disegni degli strumenti musicali Davide Coroneo, Cagliari Le fotografie per questo volume sono state appositamente realizzate da Pietro Paolo Pinna, Nuoro (Archivio Ilisso), a esclusione delle n.: 1, 46, Pablo Volta, Archives de la Fondation Erik Satie, Paris; 6, Archivio della Soprintendenza Archeologica per le province di Cagliari e Oristano; 8, archivio privato; 12, 15, 30, 32, 36, 106, 146, 149, 169, 171, 173, 204, Donatello Tore, Archivio Ilisso; 13-14, Donatello Tore-Nicola Monari, Archivio Ilisso; 17, Marco Ceraglia, Punto e Basta, Sassari; 18, Claudio Sorrenti, Archivio Ilisso; 41-43, 47, Salvatore Ligios, Villanova Monteleone; 68, Enzo Vacca, Gavoi; 76, 104, Archivio dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico; 105, 108, 194, Franco Pinna, Archivio Pinna, Roma; 168, 178, Archivi Alinari, Firenze; 174, Laboratorio Viani, Biblioteca Reale, Torino (su concessione del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali); 197, Bavagnoli, Genova. Dove non diversamente specificato, gli strumenti musicali riprodotti in questo volume sono di proprietà dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico, Nuoro, a esclusione dei n.: 20, 72, 84, 89, 199, 209, Michele Pira, Gavoi; 25, 65-67, 82, 91, 160161, 163, 167, 202, 210, Marcello Marras, Ghilarza; 45, 54, 57, 97, 102-103, 136, 196, collezioni private; 74, 148-149, Giuseppe Russo, Sassari; 77, 80, Tino Medde, Aidomaggiore; 81, 119-126, 130-132, Mario Exiana, Quartucciu; 94, Giuseppe Murru, Quartu Sant’Elena; 98, 101, 107, collezione Bande, Sassari; 99-100, Anita Nicoli, Gavoi; 137, Nadia Orro, San Vero Milis; 144-145, Fedele Cabras, Quartu Sant’Elena; 186, 190-193, 195, Antonio Ghiani, Assemini; 187, Giovanni Murtas, Muravera; 205-207, 212, Associazione Gavino Gabriel, Tempio Pausania. Si ringraziano gli enti pubblici e i collezionisti privati che hanno consentito la pubblicazione delle opere; l’Associazione Sonus de canna (Assemini), i gruppi S’isprone (Gavoi) e Onigaza (Ghilarza), il gremio dei Viandanti (Sassari) e gli esecutori dei brani musicali contenuti nel compact disc; Eduardo Blasco Ferrer (per la nota sulla pronuncia, in questa stessa pagina), Mario Crispi (per l’Analisi comparativa delle varie tipologie di pipiolus, sulittus, pipaiolos, p. 119), Roberto Milleddu (per suggerimenti relativi alla scheda sull’organo, p. 126) e tutti coloro che, in varia forma e misura, hanno collaborato al volume, in particolare la famiglia Peretti di Alghero, per aver concesso la riproduzione dei dipinti n. 146, 149, 169, 173, 204. Stampa Industria Grafica Stampacolor, Sassari

© Copyright 1994, Nuoro Istituto Superiore Regionale Etnografico Ilisso Edizioni ISBN 88-85098-30-4

Per facilitare la lettura dei termini in lingua sarda si è ritenuto opportuno regolarizzare le grafie utilizzate tradizionalmente per rendere i suoni tipici di ogni dialetto. La tabella di corrispondenze che segue illustra le semplificazioni adottate nel testo. gl corrisponde a gl in italiano c, ch corrispondono a c e ch in italiano z-, -zz- corrispondono a z e zz in italiano (la doppia sempre intervocalica), a tz in alcune tradizioni scrittorie isolane y corrisponde a y in spagnolo (ya); è una consonante che si pronuncia in modo simile alla i davanti ad altra vocale, ma con maggior intensità x corrisponde al francese j (journal) o ge (gent), ed è grafia tradizionale campidanese th corrisponde pressappoco a z in spagnolo (zorro); è una consonante interdentale, tipica di alcuni dialetti logudoresi centrali ‘ corrisponde allo hamza arabo o al “colpo di glottide” tedesco; è suono caratteristico di pochi centri della Barbagia di Ollolai, corrispondente alla c di altri dialetti: logudorese focu «fuoco», Gavoi, Ollolai, Fonni, Orgosolo, Oliena, Mamoiada o‘u; nella zona del Sárrabus (Villaputzu, Muravera, San Vito) questo suono si sostituisce a l e n: campidanese sa luna «la luna», Sárrabus sa ‘u‘a Si osservi che soltanto le voci sdrucciole – con accento sulla terzultima sillaba: cámpana – recano l’accento grafico sulla vocale tonica. Infine, l’apostrofo davanti alla vocale e sta ad indicare la caduta della consonante d nella preposizione de (piattu ’e rámene = de rámene).


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