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Arte a KM zero

‘PER NON DORMIRE’

di Gemma Berti, Giorgia Vestuti, Elena Casati

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“Per non dormire” è lo storico motto scolpito sull’architrave di una porta laterale del palazzo della nobile famiglia Bartolini Salimbeni. Sugli stipiti delle finestre, sulle mensole, lungo le cornici del palazzo sono riprodotti mazzetti di papaveri legati fra loro a tre a tre. I tre papaveri rappresentano un’allusione all’antico aneddoto che spiega la nascita del motto. Nel Medioevo i mercanti fiorentini erano soliti partire in gruppo verso altre città o paesi per sottoscrivere nuovi contratti e per portare a buon fine affari importanti che avrebbero arricchito le casse familiari e quelle della città. La leggenda narra che Bartolini, un mercante di lana, fosse partito con dei suoi compagni verso Venezia per perfezionare alcuni impegni già precedentemente abbozzati. Una volta a cena con i mercanti veneziani e i propri colleghi, sembra che Bartolini abbia offerto loro del vino oppiato che ha portato i propri “amici” concorrenti a dormire profondamente nelle proprie stanze. Rimasto così solo con i veneziani riuscì a concludere un numero molto alto e vantaggioso di contratti, così che, una volta tornato a Firenze, la sua famiglia divenne una delle famiglie più ricche della città. In ricordo di questo episodio che aveva cambiato completamente la vita della famiglia, i Bartolini, al momento della costruzione del palazzo che si affaccia su Piazza Santa Trinita, decisero di scolpire sia i papaveri dai quali avevano ricavato l’oppio, sia la frase “per non dormire” grazie alla quale tutta quella ricchezza era stata possibile.