Il Giornale dei Veronesi - SETTEMBRE 2013

Page 1

Sveglia: è ora di andare a scuola!

w w w. i l g i o r n a l e d e i v e ro n e s i . i t

SETTEMBRE 2013 - ANNO II

R e g i s t ra z i o n e a l Tr i b u n a l e d i Ve ro n a n . 2 9 8 4 / 1 2

Nuove agende, impegni nuovi: sui banchi di scuola e sulle scrivanie, in mezzo agli studenti e ai professori, alle prese con libri, programmi, progetti educativi: è ora di ritornare a scuola! L’ E D I TO R I A L E

di Diego Cordioli

Si ricomincia! Settembre è il mese in cui ricominciano le scuole. Finiscono l’estate e le vacanze e riprende l’impegno ordinario, non solo per studenti e insegnanti, ma anche per la maggior parte di noi. Anche il Giornale dei Veronesi continua il suo compito mensile di informazione e approfondimento e ritorna con la sua consueta attenzione al mondo scolastico. Alle scuole dedichiamo infatti le prime pagine del nostro giornale: a partire dall’imminente apertura ufficiale dell’anno scolastico, a Roma, a cui parteciperà anche il liceo Montanari; per continuare con la missione educativa di Don Mazzi, così vicino, a cominciare dai diari, ma soprattutto attraverso la sua opera, ai ragazzi in età scolare, ma anche al mondo politico; si prosegue con la nostra psicologa che affronta i problemi dell’apprendimento, per arrivare alle riflessioni degli studenti dell’Istituto Marconi. La parola passa quindi alla legalità ed Enrico Buttitta ricorda una figura esemplare di magistrato, Rosario Livatino, martire della giustizia. I militari del Terzo Stormo affrontano le procedure di addestramento per l’invio dei soldati in missioni internazionali; “Viva!” invece è il nome di una campagna per la rianimazione cardiopolmonare, in cui è impegnato il 118 di Verona. A rianimare invece il dibattito politico, Aventino Frau, che discute della scarsa propensione del nostro Paese alle riforme e dell’esperienza politica di Berlusconi. È il momento dell’arte con le considerazioni dell’architetto Merlini e con il progetto Violino Acrilico che presenta le sue performances e il suo primo cd. È tempo di sport: parliamo allora, in una nuova e prestigiosa rubrica, di due squadre in serie A, › segue pag. 3

PRIMO PIANO

PRIMO PIANO

“Tutti a scuola” con il Liceo Montanari articolo a pag. 2

GIUSTIZIA & LEGALITÀ

In memoria del giudice Livatino articolo a pag. 6

SOCIETÀ E PSICOLOGIA

I Centri Giovanili Don Mazzi articolo a pag. 3

SOCIETÀ & DIPENDENZE

Le riforme impossibili e Silvio Berlusconi articolo a pag. 9

I disturbi dell’apprendimento articolo a pag. 4

ARCHITETTURA & DESIGN

L’arte: una speranza per il futuro articolo a pag. 10


Primo Piano

2

09 13

A cura dI Diego Cordioli

“Tutti a scuola”, con il liceo Montanari Il “Montanari” il prossimo 23 settembre par teciperà alla cerimonia d’aper tura dell’anno scolastico, alla presenza del Presidente della Repubblica e del Ministro del MIUR, in onda nel programma “Tutti a scuola”.

della dott.ssa Anna Lisa Tiberio Il Liceo “Carlo Montanari” di Verona è stato invitato a partecipare a questa ambita manifestazione, come già auspicato dall’Ufficio Scolastico Provinciale con cui collabora nelle moltissime iniziative organizzate dall’Ufficio Interventi Educativi, promotore di numerosi progetti tesi a valorizzare le scuole del territorio e le loro progettualità. Il giorno 23 settembre verrà siglata ufficialmente la riapertura delle scuole in tutt’Italia. E Rai1 per la ricorrenza affida a Fabrizio Frizzi il

compito di salutare allievi e professori in compagnia del Presidente della Repubblica. Sarà infatti il familiare e rassicurante conduttore a inaugurare l’anno scolastico con il programma “Tutti a scuola”. L’appuntamento è fissato per il 23 settembre, quando, dal Cortile d’ Onore del Quirinale – alla presenza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano e del Ministro dell’ Istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza – la prima rete di viale Mazzini trasmetterà anche quest’ anno, la cerimonia con la quale si dichiarerà ufficialmente aperto il nuovo anno scolastico. Non sarà soltanto un programma, per così dire, istituzionale. “Tutti a scuola” - in onda a partire dalle 16.45, consentirà al pubblico della tv generalista, di assistere al discorso del Capo dello Stato e del Ministro dell’ Istruzione. Il Presidente e il Ministro augureranno a tutti gli studenti un ottimo, sereno e proficuo anno scolastico. Naturalmente ci sarà una folta rappresentanza di studenti

di tutte le età e di tutte le scuole ad ascoltare in diretta le parole delle due cariche dello Stato. Ma non basta. Il lato non istituzionale del programma prevede molte sorprese. Durante la manifestazione, infatti, interverranno anche: Claudio Baglioni e Chiara, i musicisti Solis String Quartet, gli attori Luca Zingaretti e Flavio Insinna. E a dare il loro augurio agli studenti italiani ci saranno anche rappresentanti del mondo dello sport. Tra questi, la schermitrice Arianna Errigo, Campionessa del mondo nel 2013, Tania Cagnotto, prima donna ad aver conquistato una medaglia mondiale nei tuffi e il calciatore El Shaarawy. L’orchestra sarà diretta dal Maestro Leonardo De Amicis e la regia sarà affidata a Maurizio Ventriglia. La delegazione del Liceo “Montanari” sarà formata dagli alunni di 4a Musicale: Francesco Caneo, Rossano Muzzupapa e Pierre Todorovitch, in rappresentanza di tutti gli alunni della scuola, con la presenza del Preside dott. Matteo Sansone e del prof. Gabriele Galvani.

Festival Internazionale della Geografia di Bardolino Le città, il territorio e il paesaggio nella vita quotidiana e nell’immaginazione dell’uomo: un festival della Geografia in memoria di Eugenio Turri, a Bardolino, il 25-26-27 ottobre, all’Hotel Aqualux. Il Festival Internazionale della Geografia di Bardolino è un’iniziativa culturale volta a promuovere la cultura geografica in tutte le sue varie forme, anche in relazione all’articolo 9 della Costituzione laddove si difende la tutela del paesaggio, oltre al patrimonio culturale e artistico della nazione. La geografia è una disciplina culturale che oggi si declina in molti aspetti della vita quotidiana grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie. Si pensi alla geolocalizzazione, all’uso dei satelliti e della telefonia mobile, ai sensori sul territorio per varie funzioni. Il Festival della Geografia di Bardolino vuole presentarsi a tutte le istituzioni nazionali come un punto di riferimento di questo avanzamento disciplinare. La prima giornata è dedicata alla disciplina geografica; saranno presenti: Ivan De Beni, Sindaco di Bardolino, Marta Ferrari,Assessore alla Cultura del Comune di Bardolino, Paolo Gila, ideatore e curatore del Festival, Lucia Turri, curatrice del Festival. E come ospiti: Pier Paolo Faggi, geografo, dell’Università di Padova; il titolo del suo intervento sarà: “Capire la Geografia umana”; Lorena Rocca, geografa, dell’Università di Padova, parlerà de “I linguaggi della geograficità”; ci saranno anche Salvatore Settis, storico dell’arte e scrittore, che discuterà de “La tutela del paesaggio in Europa e in Italia”; Anna Braioni, architetto del paesaggio, di Verona che proporrà come tema: “Spazio fisico versus luogo: come lo spazio geografico diventa luogo. Il Lazzaretto di Verona tra architettura, paesaggio e ambiente.” Il 26 ottobre sarà dedicato all’immaginazione del territorio. Gli ospiti saranno: Eduardo Aguilar, cartografo, che interverrà sull’argomento: “Quando la terra era piatta. Come i cartografi hanno visto e rappresentato il mondo”; Dante Laudisa, coordinatore del Dipartimento Tecnologie e Processi Informativi del Centro Studi Grande Milano, illustrerà “La mappatura del territorio nella telefonia mobile”; Igino Giannini, docente di geo economia, dibatterà su “Il rapporto tra Nord e Sud Europa: dalla navigazione dei vichinghi alla navigazione su Internet.” Presenti anche: Francesco Maria Grazia, di Ernst & Young Europe, sede di Londra, che discuterà su “Come si rende attrattivo un territorio agli investimenti finanziari e produttivi” e Paolo Gila, giornalista e scrittore, parlerà de “Le città nell’immaginario dei fumetti. Da Paperopoli a Gotham City.” Gli eventi pomeridiani di tutte le giornate sono coordinati da Lucia Turri. E’ previsto un corso di aggiornamento sulla didattica della Geografia per gli insegnanti della scuola secondaria, dal titolo: “La metodologia di studio del territorio di Eugenio Turri: il territorio-laboratorio, Caprino e il monte Baldo”, a cura di Giuseppe Sandrini, dell’ Università di Verona. Ci sarà anche la presentazione della mostra fotografica di Eugenio Turri, a cura di Lucia Turri e un laboratorio di mediazione didattica: “I paesaggi sonori e il geocaching”, a cura di di Lorena Rocca, in collaborazione con Equipe natura. La sezione: “Cinema e paesaggio” prevede la proiezione di filmati che illustrano il rapporto tra cinema e paesaggio nelle più belle località della provincia di Verona, a cura di Giancarlo Beltrame, dell’Università di Verona, mentre “Arte e paesaggio” sarà strutturata attraverso istallazioni di “Land Art” in luoghi non convenzionali di Bardolino. La presentazione delle opere e degli artisti sarà a cura di Michele Manzini. Si attende conferma dell’eventuale presenza dello studioso Marc Augè al Festival. Il Festival Internazionale della Geografia è promosso e organizzato da: dott. Ivan De Beni, Sindaco di Bardolino; avv. Marta Ferrari, Assessore alla Cultura del Comune di Bardolino; con la partecipazione di Fondazione Bardolino TOP. Ideazione e supervisione: dott. Paolo Gila. Curatori: dott. Paolo Gila e dott.ssa Lucia Turri. Segreteria istituzionale: dott.ssa Silvia De Stefano. Ufficio Stampa: dott. Stefano Ioppi. Segreteria organizzativa e pubblicazioni: Cierre edizioni. Direzione Tecnica: Gianluigi Gelmetti. Promozione e sviluppo: Fondazione Bardolino TOP.


Primo Piano

3

A cura dI Nadia Puttini

Letta, Alfano e Formigoni nello stand di Don Mazzi Il Presidente Letta, Il Ministro degli interni Alfano, Formigoni, Mario Mauro, Maurizio Lupi ed altre impor tanti autorità, nello stand di Don Antonio Mazzi al meeting “Emergenza Uomo”. L’organizzatrice Nadia Puttini: “Presto a Roma ci sarà un incontro per spiegare il progetto educativo”. › continua da pag. 1

“Una tremenda voglia di vivere”, questo lo slogan della Fondazione Centri Giovanili Don Mazzi. Sono stati consegnati al Presidente del consiglio Enrico Letta una maglietta, molto gradita e tre diari; “è stato un incontro breve ma molto efficace”. Lo precisa Nadia Puttini, organizzatrice di eventi e fiere che ha consegnato al presidente Letta insieme a Giovanni Mazzi, Direttore della Fondazione Centri Giovanili Don Mazzi, alcuni gadget ma anche un plico con il materiale e il programma della fondazione. “Il Presidente del Consiglio è stato molto

gentile e disponibile” aggiunge Nadia Puttini, “si è reso disponibile per un incontro a Roma per approfondire e conoscere meglio il progetto educativo di Don Antonio Mazzi”. All’interno dello stand veronese del Meeting “Emergenza Uomo”, si sono visti passare diversi esponenti del mondo politico e delle istituzioni. Il vicepresidente del Consiglio dei ministri, Ministro dell’interno e segretario del PDL Angelino Alfano, Maurizio Lupi, Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti, Bernhard Scholz, Presidente della compagnia delle Opere, l’ex presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni, il prefetto di San Marino e Rimini Vescovo di Taranto, Paolo Massobrio e numerosi giornalisti. I Centri Giovanili ed Exodus offrono

entrambe sostenute dal tifo e dall’affetto di tanti veronesi (e non solo): l’Hellas e il Chievo. Le pagine dello sport proseguono con l’hockey e con il tennis da tavolo Da questo numero, per superare la dualità che vedeva il Giornale dei Veronesi da una parte e il Giornale di Villafranca dall’altra, quest’ultimo sarà nelle pagine interne per offrire così vedute più ampie e dar modo anche ad altri comuni di inserirsi. Buon inizio e buona lettura a tutti! di Diego Cordioli

una opportunità educativa per l’utilizzo del tempo libero dei ragazzi attraverso gli strumenti dell’aggregazione giovanile. Per richiamare gli adulti, le istituzioni e la società alla riscoperta delle proprie responsabilità educative attraverso un lavoro di rete con la scuola e la famiglia. A questo meeting si è veicolato un messaggio importante per i giovani: quello di condividere con loro i valori della famiglia e della solidarietà. I centri Giovanili si rivolgono ai giovani, ma anche ad associazioni sportive e culturali come: enti, parrocchie, famiglie e genitori. Le quattro ruote educative di Exodus sono: musica e danza, sport, teatro e volontariato. Tutto questo come sempre, è riservato a chi ha una tremenda voglia di vivere.


4

Società & Psicologia

09 13

A curadella delladott.ssa Dott.ssa Giuliana Guadagnini A cura Giuliana Guadagnini

I disturbi dell’apprendimento: la dislessia Si tratta di disturbi nell’apprendere alcune abilità specifiche che servono per la trasmissione della cultura, come, ad esempio, la lettura, la scrittura e/o il far di conto… uno di questi è la dislessia. specifici; - il disturbo di lettura deve presentare conseguenze sulla scolarizzazione o nelle attività sociali in cui è richiesto l’impiego della lettoscrittura. La dislessia, quindi, è definita come uno specifico e significativo “deficit” nelle abilità di lettura, inspiegabile facendo riferimento ad un deficit intellettivo o ad opportunità d’apprendimento, alla motivazione, o ad acuità sensoriale. I bambini che presentano altre difficoltà mostrano deficit in ambiti diversi: linguaggio orale (disfasia), della dott.ssa Giuliana Guadagnini nella scrittura (disgrafia), matematica (discalculia), coordinazione I disturbi specifici dell’apprendi- motoria (dyspraxia), capacità visimento si verificano in soggetti che vo-spaziali, difficoltà d’attenzione. hanno intelligenza normale, con caIl termine proprio “dislessia” è ratteristiche fisiche e mentali nella usato, invece, per descrivere qualnorma, e una adeguata capacità di siasi disturbo che implichi una lettura stentata e/o gravi deficienze imparare. Tra di essi, la dislessia, definita ortografiche. La dislessia è un disturbo specificome “un disturbo manifestato nell’apprendimento della lettura co di apprendimento che può verinonostante istruzione adeguata in ficarsi in ragazzi che non presentaassenza di deficit intellettivi, neuro- no handicap neurologici o sensologici o sensoriali e con adeguate riali e che non vivono in condizioni condizioni socioculturali”. “La di- di svantaggio sociale. slessia è un disordine che si maDislessia significa disturbo di nifesta con difficoltà nell’appren- lettura; non significa disturbo del dimento della lettura nonostante linguaggio, né si definisce genericaun insegnamento convenzionale, mente una difficoltà ad apprendere. un’intelligenza adeguata e buone I bambini dislessici hanno problemi opportunità socio-culturali. Essa con tutto ciò che riguarda la lingua è causata da disabilità cognitive scritta. Non hanno “problemi d’infondamentali che sono spesso di telligenza”, né problemi di socializorigine costituzionale” (Federazio- zazione, almeno fino al momento ne Internazionale di Neurologia, in cui il confronto scolastico con i Critchley 1975). L’Organizzazione coetanei non li determina. mondiale della sanità (Oms) ha deLa difficoltà di lettura, caratterifinito cinque condizioni che deb- stica specifica del dislessico, può bono sussistere perché un distur- essere più o meno grave e spesso bo di lettura possa essere definito si accompagna a problemi nella come dislessia evolutiva: scrittura e/o nel calcolo. - il livello intellettivo del soggetto La dislessia si manifesta quando con disturbo di lettura deve essere un bambino, esposto a normale nella norma (Q. I. > 85); iter scolastico, non sviluppa, o svi- il livello di lettura deve essere si- luppa in maniera molto incompleta gnificativamente distante da quello o con gravi difficoltà, la capacità di di un bambino di pari età o classe identificare in modo automatico la frequentata; parola scritta. - il soggetto non deve presentaLe difficoltà di lettura del dislessire disturbi neurologici o sensoriali co permangono dopo la prima fase che possano giustificare la difficol- di acquisizione e si manifestano in tà di lettura come conseguenza un difficile rapporto con il testo indiretta; scritto e la sua decodifica. Per leg- il disturbo deve essere persi- gere e scrivere, i dislessici impestente, nonostante la scolarizzazio- gnano al massimo le loro energie ne adeguata e interventi didattici raggiungendo però scarsi risultati.

luppo della personalità e compromette un adattamento sociale. Il bambino dislessico si sente spesso frustrato e inadeguato. E’ in un circolo vizioso: si crede poco intelligente, perde autostima, si impegna meno e riesce sempre peggio. Mi sembra fondamentale sottolineare il ruolo dei genitori, dell’insegnante e degli educatori in genere, che hanno a che fare con i ragazzi con dislessia e che possono essere, una “zavorra” o un “trampolino di lancio” per i ragazzi stessi...a seconda del loro atteggiamento. Gli adulti, i genitori di fronte al disturbo si sentono inadeguati: non sanno come aiutarlo a svolgere le attività scolastiche, non riescono a proteggerlo dalle frustrazioni e dalla sofferenza. Un intervento di supporto è poi auspicabile quando emergono con rilevante disagio sensi di colpa e attribuzioni di responsabilità, anche perchè il bambino, oltre alle proprie paure, può percepire le eventuali tensioni, specie nei genitori, e assumersene la responsabilità, facendosi carico di ulteriori sensi di colpa e di inadeguatezza. In particolare, ai genitori (ma stentata, soprattutto mi colpiva la scolastica, possono attivare reazio- non solo a loro) questo momento cronica confusione fra “a” ed “e”, ni psicologiche molto forti e un cir- serve per comprendere meglio le della quale non sapevo darmi una colo vizioso per il quale la perdita caratteristiche del proprio figlio, spiegazione, ma nelle prove orali il dell’autostima conseguente al falli- negli aspetti da valorizzare e in rendimento era molto buono. (…) mento scolastico determina signi- quelli deficitari, e valutare l’attegMio figlio peraltro era ben inserito ficativi nuclei ansiosi e depressivi giamento di fronte alle difficoltà nella classe, non si mostrava svo- che contribuiscono a peggiorare la del figlio, le aspettative e le errate gliato, anzi era motivato e mi sem- resa scolastica e che interferisco- convinzioni. brava avesse delle aspettative su di no negativamente nel trattamento, Questa consapevolezza credo sé.” “Storie di dislessia” Giacomo rappresentando un fattore di ri- possa servire loro per sentirsi schio psicopatologico. Stella ed. Libri liberi (A. I. D.) maggiormente sicuri e reciprocaE’ facile che lo studente arrivi mente più fiduciosi nelle proprie Molti dislessici hanno difficoltà ad imparare l’ordine alfabetico, i giorni intimamente a stimarsi poco ri- capacità. Il mio consiglio è: crescere condella settimana e i mesi in ordine; spetto ai compiti cognitivi e scopresentano difficoltà nell’espres- lastici. Questo comporterà una sapevolmente insieme senza presione verbale del pensiero, hanno compromissione del concetto di giudizi o allarmismi di sorta, utilizun lessico povero e non memo- sé scolastico, poi associata e gene- zando anche le nuove tecnologie rizzano i termini difficili. Inoltre ralizzata anche al concetto di sé e gli strumenti messi a disposizione che possono essere d’aiuto non riconoscono le caratteristiche non scolastico. morfologiche della lingua italiana Il mancato riconoscimento della nelle attività quotidiane che implie quasi sempre le loro prestazioni dislessia ha importanti conseguen- cano la letto-scrittura, permettenze psicologiche, determina spesso do a tutti di esprimere il proprio grammaticali sono inadeguate. Molti dislessici sono anche di- l’abbandono della scuola e talvolta potenziale più consci dei propri scalculici, ovvero non riescono a un futuro professionale di basso punti di forza e punti deboli e imparare le tabelline, fare i conti livello nonostante le potenzialità trovare e sperimentare strategie in automatico, fare numerazioni di creatività e di intelligenza che per affrontare le situazioni che regressive, imparare le procedure questi ragazzi manifestano; inoltre caratterizzano la vita quotidiana e delle operazioni aritmetiche. influisce negativamente sullo svi- scolastica.

Saltano le righe, sbagliano a scrivere le doppie e dimenticano le lettere perché faticano a riconoscere l’ortografia della lingua (per gli inglesi l’apprendimento della propria lingua scritta risulta ancora più difficile per l’irregolarità del sistema di scrittura). Un’altra caratteristica della dislessia è la sostituzione, in lettura e scrittura, di lettere con grafia simile; p, b, d, g, q; a/o; e/o; o suoni simili: t/d; r/l; d/b; v/f; e altre non prevedibili: “Il bambino commetteva errori strani: non staccava le parole o le staccava in modo anomalo, aveva problemi con le “acca”, non rispettava le doppie, non sapeva andare a capo; confondeva “gli” e “gni”. La lettura era

Tutti i dislessici italiani hanno grosse difficoltà ad apprendere le lingue straniere, in particolare lo scritto. La difficoltà ulteriore è rappresentata dall’insegnamento di una lingua straniera a causa delle differenze molto accentuate tra la scrittura e la pronuncia delle lettere e tra la pronuncia e la scrittura di una stessa lettera in parole diverse. Esistono diversi tipi di dislessia, ma la natura comune del disturbo è la difficoltà di decodificare un testo scritto. La dislessia non è né una malattia né un handicap. Molto spesso, purtroppo, i disturbi dell’apprendimento molto “marcati” e non riconosciuti, che rendono fallimentare l’esperienza


Giovani & Scuola

5

A cura dell’ ITIS Marconi

Scuola e tecnologia: lavorare insieme si può! Con il rientro dalle vacanze a scuola, una riflessione che vogliamo proporre sorge da un’importante iniziativa che hanno vissuto alcuni studenti dell’Istituto “G.Marconi”, impegnati nella realizzazione di un software. di Marco Vertullo e Giorgia Pasi I ragazzi che frequentano le scuole oggi sono profondamente diversi rispetto alle generazioni che li hanno preceduti. Di conseguenza, l’istruzione dei giovani di oggi dovrebbe tenere in considerazione tali cambiamenti, dato che sono loro i ragazzi che appartengono alla così chiamata “rivoluzione digitale” e che hanno un rapporto strettissimo con le tecnologie: giocano, studiano, si informano e comunicano con strumenti che fino a dieci anni fa erano inimmaginabili. Quindi diventa importante che la scuola si attivi per avvicinarsi a questo mondo digitale che affascina e coinvolge così profondamente i ragazzi. Ciò diventa fondamentale nel momento in cui anche il mondo del lavoro offre numerose opportunità a coloro che sviluppano idee vincenti nel mondo della tecnologia. Oltre alle competenze tecnologiche, è utile fornire agli studenti un metodo di lavoro affinché imparino a sviluppare idee che, se ben realizzate, possono offrire ottime opportunità anche in un’epoca di crisi difficile come quella che stiamo vivendo. Motivarli fornendo loro la possibilità di creare, sviluppare e realizzare in gruppo un software è stato l’obiettivo di un progetto organizzato presso l’Istituto Tecnico “G. Marconi”, seguito da una conferenza organizzata dal professor Gianni Bellini per presentare il risultato di quella che nel gergo scolastico si chiama “didattica per progetti”. Idee, tecnologie e lavoro di gruppo sono le parole chiave di tale lodevole iniziativa che ha portato alla realizzazione di bellissime applicazioni e, soprattutto, un coinvolgimento entusiastico da parte degli studenti che vi hanno partecipato. “Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un

progresso, lavorare insieme un successo.” ( Henry Ford). Questa citazione racchiude lo spirito che ha animato il progetto, proponendo una metodologia preziosa in quanto efficiente e formativa. Non solo, quindi, studiare, ma anche lavorare insieme all’interno della scuola creando rapporti di collaborazione e fiducia per arrivare al raggiungimento degli scopi. Di seguito, la testimonianza di Vertullo Marco e Pasi Giorgia, due studenti che hanno partecipato alla conferenza sul progetto e che espongono l’esperienza di laboratorio fatta presso L’Istituto Marconi. “Questo mese vorremo condividere un evento che ha dato voce ai ragazzi della classe 4°Ci, i quali hanno presentato insieme ad altre classi, in Aula Magna, quattro applicazioni

progettate e create da loro durante l’attività scolastica sperimentando un nuovo metodo di lavoro: lo Scrum, una metodologia di organizzazione e di lavoro utilizzata in molte aziende per lo sviluppo del software. Questa modalità organizzativa, se applicata nel modo corretto, permette di raggiungere alte performances in tempi piuttosto brevi. Ogni progetto è assegnato ad un team composto da poche persone e coordinato dallo “scrum-master”; quest’ultimo si interfaccia con il product-owner (nel nostro caso il professore). Ogni membro del gruppo ha un ruolo ben definito. Fondamentale è la comunicazione fra i membri del team che devono collaborare tra di loro e con il cliente che verifica ogni fase di lavoro. Ciascun gruppo deve autodocumentare la propria attività e

tenere traccia del lavoro svolto che servirà in futuro per eventuali manutenzioni del prodotto. L’attività comincia con uno sprint meeting iniziale, riunione effettuata dallo scrum-master, di presentazione del progetto, organizzazione dei tempi e dei materiali necessari; alla fine di questo incontro viene accordata la stima complessiva con un contratto di avanzamento dei lavori.Ogni giorno il responsabile si deve confrontare con il proprio team per essere messo a corrente della situazione.Gli studenti che hanno fatto parte di questo progetto hanno avuto un riscontro positivo realizzando un prodotto innovativo in tempi molto brevi. Le quattro applicazioni create sono: riprogettazione di Ruzzle, gioco online che permette a chiunque di sfidare un amico nel trovare più parole

nel minor tempo possibile in italiano e inglese; Poldo, applicazione per qualunque scuola che offre il servizio della vendita dei panini, attraverso la quale gli studenti possono prenotare il loro panino direttamente da smartphone, pc o tablet; un sito social del Marconi, ossia una specie di “Facebook” interno all’Istituto e un’applicazione mobile che rileva il codice a barre dei libri presenti all’interno della biblioteca della scuola.La conferenza si è conclusa con l’intervento di un esponente del mondo del lavoro che ha portato la propria esperienza di scrummaster.” Si è trattato, quindi, di un’esperienza di lavoro augurabile a docenti e studenti per questo nuovo anno scolastico, in quanto dimostra che lavorare insieme è... un successo! Buon anno scolastico a tutti!


Giustizia & Legalità

6

09 13

cura del deldott. Col. Enrico MarcoButtitta Maistrello A cura

In memoria del giudice Rosario Livatino Ho conosciuto Rosario Livatino nel dicembre 1977, quando entrambi ci siamo trovati a lavorare come vice direttori nello stesso stanzone degli uffici finanziari di Agrigento. Colgo qui l’occasione per ricordare l’uomo e il magistrato, il cui assassinio ha testimoniato il suo estremo sacrificio alla causa della giustizia.

del dott. Enrico Buttitta Ad Agrigento, in quei vecchi e stantii locali di un palazzo che in tempi migliori era stato un albergo di lusso affacciato sul mare, abbiamo lavorato insieme per meno di un anno, scambiandoci idee, confidenze, consigli, opinioni. Fin dal primo incontro Rosario si è rivelato come un collega e amico affidabile, buono, mite, leale, generoso, serio, riflessivo. Una persona sulla quale poter contare in qualsiasi occasione, che a tutti trasmetteva sensazioni di serenità e sicurezza. Con lui avevo molte cose in comune: quasi coetanei, eravamo due ragazzi degli anni Cinquanta, entrambi figli unici, entrambi vincitori dello stesso concorso ed entrambi destinati presto ad entrare in magistratura. Toccò a me per primo lasciare Agrigento per rientrare a Palermo, ma in tutti questi anni, dal 1978 ad ora, e dopo che Rosario è stato ucciso in un agguato mafioso, sempre di più ho sentito la mancanza, l’assenza di un amico e collega come lui, di una persona dalle qualità d’animo e professionali ineguagliabili, capace di rendere il lavorare insieme un’occasione di arricchimento e di crescita in uno spirito di solidarietà umana, nell’adempimento silenzioso, costante e instancabile dei propri compiti. Come magistrato Rosario Livatino, profondamente cristiano, certamente credeva che la fede non potesse essere staccata dalla vita e dalla professione. La sua vita e la sua morte dimostrano chiaramente come il magistrato Livatino abbia voluto fortemente contrastare la barbarie mafiosa e contribuire alla realizzazione di una società sempre più caratterizzata dal rispetto dell’altro e dalla solidarietà. Rosario Livatino si è occupato ad Agrigento delle più delicate in-

dagini antimafia, ma anche di criminalità comune. In particolare si è occupato dal 1985 dell’indagine poi conosciuta negli anni Novanta, dopo la sua morte, come la “Tangentopoli siciliana”. E la sua azione antimafia ha conseguito importanti risultati, in particolare attraverso lo strumento della confisca dei beni alla criminalità e con la lotta alla corruzione. A fronte della testimonianza di impegno, serietà e grande professionalità di Rosario Livatino appare impropria e addirittura sbalorditiva l’affermazione dell’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga che, riferendosi a Livatino, disse: “Non è possibile che si creda che un ragazzino, solo perché ha fatto il concorso di diritto romano (sic.!) sia in grado di condurre indagini complesse contro la mafia e il traffico di droga”. Dopo questa affermazione Rosario verrà ricordato come “il giudice ragazzino”,attributo che per me adesso equivale al riconoscimento delle doti di: purezza, lealtà, coraggio, abnegazione e professionalità. Per Rosario era importante che il giudice offrisse di se stesso l’immagine non di una persona austera o severa ma di una persona seria, equilibrata, responsabile, di una persona comprensiva e umana, capace di condannare, ma anche di capire. Ha detto anche, lui profondamente cristiano, che quando moriremo non ci sarà chiesto quanto siamo stati credenti, ma quanto siamo stati credibili. Secondo Livatino, il ruolo del giudice non può sfuggire al cammino della storia. Il magistrato deve piuttosto essere partecipe di un processo continuo di adeguamento. In questa prospettiva, riformare la giustizia, in senso soggettivo ed oggettivo, non può essere compito di pochi magistrati ma di tanti: dello Stato, dei soggetti collettivi, della stessa opinione pubblica. Recuperare, infatti, il diritto come riferimento unitario della convivenza collettiva non può essere, in una democrazia moderna, compito di una minoranza. Dell’assassinio di Rosario Livatino c’è stato un eroico te-

stimone, Pietro Ivano Nava, un rappresentante bergamasco di porte blindate, che vide tutta la scena dall’interno della sua auto e avvisò la polizia da un telefono pubblico (all’epoca non esistevano ancora i telefoni cellulari). In seguito alle sue dichiarazioni, per evitare la vendetta mafiosa, Nava fu costretto a cambiare nome, a cambiare vita e ad abbandonare la sua famiglia e l’Italia. Si tratta di un vero eroe, la cui testimonianza ha permesso di condannare all’ergastolo esecutori e mandanti dell’assassinio. Rosario fu ucciso dalla Stidda agrigentina, una organizzazione mafiosa in contrasto con Cosa Nostra, e dalla motivazione della sentenza di condanna emerge che l’uccisione del magistrato venne decisa per reagire alla severità delle sentenze del giudice e contemporaneamente per dare un messaggio di minaccia ai magistrati impegnati nella lotta alla mafia. Inoltre, con tale delitto, la Stidda volle dare una dimostrazione di forza a Cosa Nostra, eliminando quel giudice che, a 36 anni, aveva scoperto l’esistenza di questa nuova organizzazione criminale. Livatino, inoltre, era uno di quei servitori dello Stato e della fede per i quali occorre compiere sempre e fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da

sopportare ed il prezzo da pagare; costi quel che costi. In questo sta l’essenza della dignità dell’uomo. Rosario era un uomo profondamente cristiano, che informò la sua vita agli insegnamenti del Vangelo. Nel maggio del 1993, nel corso della sua visita in Sicilia, Papa Giovanni Paolo II ha definito Rosario Livatino “Martire della giustizia e indirettamente della fede” e ha pronunciato un famoso anatema contro la mafia, invitando gli uomini di questa organizzazione a convertirsi e a cambiare vita.

Ricordo una canzone degli anni Sessanta dedicata a “due uomini veri”, nella quale l’autore, riferendosi all’uccisione di un amico dice: “avevo un amico dall’altra parte del mare / vedeva lontano ed il suo sguardo era chiaro”. Così era per me Rosario Livatino. La canzone continua, dicendo che “in questo mondo buio se una stella si accende / non si ha pace se non la si spegne per sempre”. Questo è certamente vero,ma io credo che la stella dell’esempio e del sacrificio di uomini come Rosario Livatino non si spegnerà mai.


L’arma Azzurra

7

curadel delCol. Col.Marco Marco Maistrello A cura Maistrello

L’addestramento per le missioni internazionali L’Aeronautica razioni

Militare

completa

l’addestramento

di

predisposizione

per

le

Ope-

Fuori dai Confini Nazionali (OFCN) del proprio personale, presso il 3° Stormo di Villa-

franca. Da pochi giorni, si è concluso il 500° Corso propedeutico all’invio in missioni internazionali. rientro degli stessi nella delicata fase di chiusura del campo a termine operazione. In tale quadro assicura, in completa autonomia o con il concorso di altre unità, la Gestione Transiti Aeroportuali, Operazioni Linea di Volo,Antincendi,Assistenza al Volo, Controllo Traffico Aereo e Meteo, Rifornimento Campale, Protezione delle Forze e Difesa CBRN (Chimica, Biologica, Radiologica e Nucleare), Sala Operativa di Base. E’ responsabile, inoltre, della gestione amministrativa e contabile delle attività legate alle operazioni nazionali e internazionali, con particolare riferimento all’acquisizione di beni e servizi da impiegare fuori sede e al flusso di contanti per le esigenze dei Reparti rischierati fuori area. In ambito prettamente nazionale lo Stormo è attualmente designato anche quale aeroporto di imbarco e sbarco principalmente per il materiale destinato ai teatri fuori area, fornendo di conseguenza le attività di Air Terminal per velivoli militari e commerciali noleggiati dal Ministero della Difesa.

Il Capo del CAPFA, Tenente Colonnello Vittorio Anto-

Affidati ad un professionista per amministrare il tuo condominio

grafica_eliadepoli.it

internazionale ha costretto i nostri uomini e donne con le stellette ad un confronto con realtà e situazioni del tutto nuove. Gli odierni equilibri politici internazionali ed i lineamenti di politica militare assunti dall’Italia in ambito internazionale indicano la necessità di disporre di uno strumento militare idoneo a soddisfare le mutate esigenze di carattere operativo, dettate dall’evoluzione della minaccia e dalle richieste di intervento in aree esterne al territorio nazionale, in operazioni internazionali di ripristino e del Col. Marco Maistrello mantenimento della pace e di carattere Un traguardo significativo che segna un umanitario. Al fine di soddisfare le esigenze operatiimportante evento che la dice lunga su come questa delicata attività venga con- ve di Forza Armata, il 3° Stormo si avvale dotta senza sosta da parte del personale del Centro Addestrativo Personale Fuori del 3° Stormo. Molti conoscono l’effica- Area (CAPFA) “responsabile dell’attività cia con la quale i nostri militari hanno af- di revisione ed aggiornamento, finalizzata frontato ed affrontano ogni giorno la mi- a mantenere sempre aderente l’Addestranaccia terroristica o, come, con il proprio mento svolto all’effettivo impiego operaefficiente contributo, sono intervenuti in tivo”. L’obiettivo dei corsi propedeutici tenuti aiuto delle popolazioni colpite da forti calamità naturali. Ma pochi conoscono il dal Centro è quello di fornire al personale delicato lavoro di preparazione ed adde- dell’Aeronautica Militare tutte quelle costramento che viene svolto per rendere noscenze operative necessarie per opetali risorse umane efficienti e pronta- rare con maggiore familiarità e sicurezza mente disponibili per le OFCN. nei teatri operativi. L’apporto determinante fornito dall’APiù in dettaglio, durante il corso il pereronautica Militare alle missioni svolte sonale riceve un addestramento mirato all’estero dalle Forze Armate italiane in ad approfondire la conoscenza dei teaquesti ultimi anni ha suscitato grande tri operativi, con particolare riferimento attenzione da parte dei mass-media e ai cenni di cultura islamica, oltre che uno per questo il 3° Stormo ha accettato di specifico addestramento sanitario, curato aprire per i nostri lettori una finestra sul con il prezioso supporto fornito dal per“back stage” di Villafranca di Verona, dove sonale della co-ubicata e indipendente si svolge questa importante attività ad- Infermeria Principale Villafranca. destrativa, per spiegarci da dove nasce Al momento, il punto focale del corso è l’esigenza di preparare i nostri soldati l’addestramento pratico contro la minaccia degli ordigni improvvisati. alle missioni fuori area. L’evoluzione della situazione internazioCon la fine della guerra fredda si è visto un aumento rilevante di operazioni rea- nale ed il continuo e costante manifestarsi lizzate dalle organizzazioni internazionali di forme di minaccia, hanno reso necessaa cui hanno partecipato anche contingen- rio aggiornare la struttura del corso, amti di Forze Armate tra cui quelle nazionali. pliando la parte esercitativa che viene Questa nuova realtà d’intervento ope- attualmente svolta sotto la supervisione rativo ha reso necessario da parte di di personale qualificato. molti stati, in particolar modo di quelli Al Centro compete, inoltre, il delicato più visibili ed attivi nello scenario inter- compito di verificare che il personale nazionale, rivedere ed aggiornare l’orga- “precettato” per le OFCN sia in possesso nizzazione del proprio contributo per la di tutti i requisiti necessari per ottenere sicurezza internazionale ed il manteni- la capacità d’impiego operativo. mento della pace. Ovviamente il 3° Stormo non è solo un La nostra nazione negli ultimi decenni Centro di eccellenza per quanto concerha partecipato ad un numero rilevante di ne l’attività addestrativa, ma rappresenta operazioni fuori dai confini nazionali di la principale unità di supporto operativo varia natura e tipologia. La necessità della sia per l’invio degli assetti logistici nella presenza della forza militare nel campo fase di rischiaramento iniziale, sia per il

SERIETÀ • COMPETENZA • TRASPARENZA Sedi: • Piazza Carlo Zinelli, 1 37057 S. G. Lupatoto - Verona • Via Valerio Catullo, 41 37051 Bovolone - Verona Info

Iscritto all’Albo: Z943 Associazione Nazionale Amministratori Professionisti d’Immobili

Amm. Nicola Chiaramonte • Tel. 335 397589 • Fax 045 2423675 email: info.studiochiaramonte@gmail.com • www.studiochiaramonte.net


8

09 13

Salute & Sanità

A cura del 118 Verona

“Viva!”: per la rianimazione cardiopolmonare “Viva!”

è

il

nome

della

campagna

europea

per

l’insegnamento

della

rianimazio-

ne cardiopolmonare , attraver so il massaggio cardiaco, coordinata a Verona dal SUEM 118. presso il Palazzo della Gran Guardia dalle ore 20:30 in cui il Direttore di Telearena Mario Puliero ed Elisabetta Gallina presenteranno “VIVA! Il cuore, che spettacolo” in cui ci saranno persone che con il massaggio cardiaco hanno salvato altre persone che saranno È una vera e propria emergenza anch’esse presenti; ci sarà inoltre sanitaria: ogni anno, in Italia, una la presenza di importanti testimopersona su mille viene colpita da nial nazionali e la presentazione di arresto cardiaco, per un totale di uno spettacolo della Compagnia oltre 60mila abitanti, 900 nella pro- teatrale OKMAMA. La serata sarà vincia di Verona. Di questi, meno preceduta da postazioni in Piazza del 20 per cento sopravvive. Una Brà con manichini in cui la popoquota bassissima, che però po- lazione potrà provare le manovre trebbe essere alzata fino al 60 per di rianimazione. La serata è resa cento se al paziente venisse prati- possibile grazie alla collaboraziocata subito, ancor prima dell’arri- ne di partners importanti attenti vo dell’ambulanza, la rianimazione all’iniziativa: Vicentini, AGSM, ATV. cardiopolmonare (Rcp) attraverso Il Dr. Schonsberg, Direttore del il massaggio cardiaco. Infatti, set- 118, sottolinea che da un decennio, te volte su dieci l’arresto cardia- sempre con più dedizione, il 118 co non avviene in solitudine, ma è attento alla prevenzione e alla in presenza di testimoni. Eppure, formazione, poiché si è sempre più la maggior parte degli italiani non convinti che la popolazione debba sa fare la Rcp, che viene messa in essere preparata a collaborare con pratica solo nel 15 per cento dei il sistema dell’emergenza sanitaria casi. Ecco lo scopo della campa- per migliorare la qualità complesgna di sensibilizzazione europea siva del sistema dell’emergenza, “Viva!”: insegnare questa sempli- soprattutto perchè i minuti spesce manovra salva-vita al maggior numero possibile di cittadini. Sui luoghi di lavoro, dello sport e del divertimento, nelle scuole, e in ogni ambito in cui risulti provvidenziale la presenza di persone capaci di effettuare il massaggio cardiaco. A Verona, le iniziative di “Viva!” sono coordinate dal Suem 118, con un fitto calendario di manifestazioni consultabili sul sito www. viva2013verona.it e svolte dalle so sono fondamentali e possono associazioni di soccorso e dai cen- cambiare l’esito dell’evento. Il Dr. tri di formazione della Provincia. Adriano Valerio e l’Inf. MassimiliaDurante gli eventi viene insegnato no Maculan del Suem 118 e refealla popolazione come si esegue la renti di “Viva!” per Verona, spiegachiamata al 118, la valutazione della no: «Viva! è un’importante iniziatipersona e le conseguenti manovre va per far capire a tutti che basta di massaggio cardiaco che tengono una semplice manovra per salvare in vita le cellule cerebrali in atte- una vita.Vogliamo innalzare l’esigua sa dei soccorsi specializzati. Tra le percentuale del 15 per cento di manifestazioni organizzate spicca persone che, in presenza di un arl’evento del 15 ottobre “Giovani in resto cardiaco, iniziano l’apposito strada” che si terrà dalle 9 alle 13 massaggio. Eseguito prima dell’arpresso il Palasport di Verona con rivo dei nostri mezzi di soccorso, il coinvolgimento di 2000 ragaz- esso aumenta la percentuale di zi e con la presenza di postazioni sopravvivenza almeno del 30 per con manichini. Sabato 19 ottobre cento. Verona – aggiunge Maculan ci sarà la serata clou aperta alla – si sta rivelando una città attenta. cittadinanza organizzata dal 118 Ne è la dimostrazione il numero di di Verona e dal Comune di Verona patrocini ricevuti da enti ed istitu-

zioni di tutti i settori: lavoro, scuola, sport, tempo libero, sanità. La riuscita degli eventi a livello provinciale avviene grazie al coordinamento del 118 e alla collaborazione di tutti i centri di formazione ed enti di soccorso. L’invito è a partecipare numerosi agli eventi “Viva!”, perché apprendendo poche e semplici nozioni chiunque può salvare una vita.

In Italia, la campagna è gestita dall’Italian resuscitation council (Irc) e da IRC Com, associazioni scientifiche senza scopo di lucro che aderiscono all’European resuscitation council, e che da anni si occupano della formazione degli operatori sanitari e laici nella rianimazione. “Viva!” ha il patrocinio del Senato, del Ministero della Salute, della Conferenza delle Re-

gioni e delle Province autonome, dell’Anci, della Polizia di Stato, dell’Associazione Italiana Calciatori, oltre all’adesione di circa sessanta società scientifiche. Il calendario completo di “Viva!”, con il clou nella Settimana europea per la rianimazione cardiopolmonare del 14-20 ottobre, è consultabile sul sito www.viva2013verona.it.


LasciatemiDire

9

A “G.Marconi” Acura curadell’ITIS dell’Avv. Aventino Frau

L’Italia, quando le riforme sono impossibili Nel nostro Paese, dobbiamo rendercene conto, le riforme sono impossibili. Non solo quelle grandi, epocali, ma qualunque riforma che non sia minimale, che tocchi interessi par ticolari, anche i minori… i colpevoli. Che sono, in sostanza, gli stessi pazienti che rifiutano ogni cura, rifiutano i medici che la consigliano, protestano ma amano i maestri del rinvio, chi li accontenta, nulla facendo per curare i loro stessi mali. Ognuno ostenta buone ragioni per evitare la cura: i sindaci dei mini comuni per non aggregarsi, i presidenti delle costose e inutili province per non perdere il posto faticosamente raggiunto, gli avvocati per non perdere il dell’avv. Aventino Frau tribunalino sotto casa, i notai Gli italiani in verità le riforme le per non perdere i propri privivorrebbero, ma solo quelle che legi. Non dimenticando la podirettamente non li riguardano, tente corporazione dei tassisti. che in qualche modo colpisco- Tutti trovano nel Parlamento, no qualcun altro. Ognuno pre- nel Governo, nei partiti, nell’altende di avere ragione e rifiuta ta burocrazia, alleati, talvolta di essere definito corporativo inconsapevoli spesso consapeo di apparire come parte con- volissimi, che comprendono le traria ad un interesse generale. loro ragioni e le sostengono. Non volendo curare neppure i Del resto essi stessi mai voteforuncoli, alla fine si infetta tut- rebbero (se non costretti) per to il corpo. E poi si cercheranno la riduzione del proprio nume-

ro, per regole più stringenti del proprio lavoro, per sistemi elettorali più faticosi ma nell’interesse dei cittadini e non dei capi partito. Le riforme, come tutti i cambiamenti, creano stress, ed esso va evitato, combattuto. Ogni cittadino ha, nel voto, la propria arma e la gestisce nel proprio interesse, purtroppo sempre più particolare. L’eletto non ignora tutto ciò e cerca di consentire, di adeguarsi, quando non di favorire. Tutti sanno che alla fine un conto da pagare ci sarà ma lo pagherà qualcun altro. Se ci fosse stata e ci fosse una classe dirigente degna di questo nome, dotata di responsabilità e di dignità, consapevole del proprio ruolo, le cose sarebbero diverse. È vero, ma con la democrazia che viviamo, pur con tutti i suoi limiti, dobbiamo affermare che la dirigenza politica rispecchia

valori e difetti, vizi e virtù, della società che la esprime. Per questo, diversamente da altri Paesi, in Italia le riforme sono impossibili e quando proprio si devono fare, le si rende deboli, inefficaci, pressoché inutili. Anche in un contesto emergenziale (ma da noi c’è sempre emergenza) esse assumono un carattere ordinario, di quotidianità. Davanti a noi sembra non esserci la grave crisi economica ma le regole del congresso del PD, il nome da dare al vecchio PDL, alle alleanze da tradire e alle occasioni per farlo, la sentenza da attendere, l’elettore, magari l’evasore, da accontentare. Quando il mare è in tempesta e la nave in difficoltà il comandante non può ascoltare la voce delle sirene che porta proprio al naufragio contro le rocce. Omero ci ricorda che Ulisse, proprio vicino alle coste italia-

ne, pare di Sorrento, fece tappare le orecchie al suo equipaggio e si fece legare all’albero per capire ma non cedere ai pericoli e proseguire la giusta rotta, salvando la nave. Non pretendiamo tanto: siamo consapevoli di non essere governati da alcun Ulisse ma sappiamo che la nostra barca naviga male, pericolosamente. Sappiamo anche che per garantire la sopravvivenza e non finire come gli attuali conterranei di Ulisse, occorre l’autorevolezza del coraggio, della chiarezza, della decisione, della velocità di scelte definitive e di esecuzione immediata. Le sirene insistono nel loro canto, sono convinte di poter ritentare magari con successo, di rallentare il percorso della nave per impedirlo. Sono convinte che in Italia le riforme si possono impedire: forse perché sono impossibili.

Berlusconi: un problema di statura

Chi

ha

visto

in

Berlusconi

e

nel

suo

progetto

se, non può che soffrire per l’esito finale di che per il personaggio che è apparso, aldilà Non vi è dubbio che nei suoi riguardi vi sia stato un accanimento giudiziario, peraltro facilitato dal suo ruolo imprenditoriale che portava con sé, anche al di là delle volontà, un implicito conflitto di interessi, un inevitabile pericolo di commistione tra pubblico e privato e un privato di difficile compatibilità con il pubblico. Dispiace ed addolora la fine di un bel sogno, decretata da una sentenza, ma già esistente nei fatti, nel fallimento di una politica, nella crisi economica, nella stanchezza del Paese, nella rivolta protestataria o nella rinuncia massiccia al voto. Berlusconi è uomo di grandi risorse, è un combattente, vuole ancora resistere agli eventi, ma è anche intelligente e certo sente, dentro di sé, assieme alla rivolta, la stanchezza di una battaglia durata vent’anni e che avrebbe potuto finire diversamente. Senza alcun confronto politico o irriverente, ci viene in mente la situazione di Mussolini, dopo il 25 luglio, dopo la “sentenza” votata dal Gran Consiglio del fascismo e l’arresto da parte del Re.

L’atteggiamento del duce, ancora assai seguito pur nel disastro delle vicende belliche, viene descritto come incerto, non combattivo, quasi sollevato da una responsabilità immane, soprattutto stanco. E si racconta che non accolse con gioia i paracadutisti tedeschi che, per ordine di Hitler, lo liberarono da Campo Imperatore. Egli capiva, sentiva, immaginava che sarebbe stato messo a dura prova ed era assai incerto sull’utilità della lotta. Il confronto è solo umano, non certo tra condizioni politiche, ben diverse. Ma anche nella grande diversità della battaglia politica, in entrambi i casi c’era e c’è la rifiutata sconfitta di un’esperienza ventennale e dei sogni che l’avevano accompagnata; il senso inevitabile quanto spesso ingiusto del tradimento di molti dei suoi, l’aiuto dei più oltranzisti che appaiono sempre, senza esserlo, i più forti. Certo, Verdini, la Santanchè e Bondi, per citare i più noti, non vanno confrontati con il capitano delle SS Otto Skorzeny o con il generale Student,

politico

tante

speranze

per

il

Pae-

questo ennesimo processo, come andel suo appello, for temente provato.

capo dell’operazione “quercia”. Checché ne dicano gli oltranzisti berlusconiani, non siamo in guerra, nè reale nè civile; non siamo in un vuoto di democrazia, né in una forma dittatoriale della magistratura che, durante oltre 10 anni di governo, lo stesso Berlusconi, al massimo del potere, non ha saputo ridimensionare, come sarebbe stato utile e giusto. Riteniamo che il Paese non abbia la memoria troppo corta e ricorda, più del volto simpatico di Berlusconi, quello dei suoi scherani, di ieri e di oggi, degli affaristi, delle loro amicizie, sia in occasione di affari che di terremoti, G8 in Sardegna, case e palazzi, e stravaganze varie. La gente non è stupida e, salvo gli esaltati o i furbi, non ama far parte degli “eserciti” personali. La gente, quella normale ragionevole e seria, sa anche pensare. Immagina un Presidente del consiglio corretto, amato dalla gente, senza conflitti di interesse, circondato da un governo decente, da persone sostanzialmente perbene, che subisce delle accuse di

cui molti lo ritengono incolpevole. Le fanno i Pubblici Ministeri ma giudicano altri magistrati, che confermano in prima istanza ed in appello. La Cassazione conferma la correttezza dei processi effettuati. Quel Presidente del consiglio potrebbe avere il volto di De Gasperi, o di Fanfani, di La Malfa, di Moro, di Prodi o di chiunque altro, in questa Repubblica ritenuta senza democrazia. Sono stati e sono anch’essi capi di partiti che appunto, rischiano di essere decapitati; che vengono costretti a dirigenti diversi, meno carismatici. La gente immagina il loro comportamento: di fronte a una sentenza: forse non avrebbero atteso la Cassazione e, considerandola giusta o ingiusta, avrebbero avuto di fronte solo la sua accettata esecuzione. È la legge, non fatta dai magistrati, ma da loro interpretata e messa in esecuzione, la legge fatta dal Parlamento, “dura lex sed lex”. Non avrebbero detto che bisogna difendere la democrazia. Essa non è costituita solo dalle elezioni che sono certo il mo-

mento costituente di un itinerario ben più vasto. La democrazia è anche il rispetto della volontà del popolo espressa tramite il Parlamento, il rispetto delle leggi dunque e l’accettazione delle regole valide per tutti e per ognuno, dal più umile e povero al più ricco e potente. Berlusconi è un uomo molto intelligente, e lo sa, come sa che le spinte oltranziste più che salvarlo lo portano metaforicamente sul Lago di Como. Egli ha fatto molti errori personali e politici, ma ci ha rappresentato e ha segnato, anche nel bene, un ventennio della nostra storia, del nostro popolo che più volte e in larga misura si è riconosciuto In lui. Se accetterà, anche umanamente, questa sconfitta guardando al Paese, ai suoi limiti, alle sue contraddizioni, alla sua situazione; se comprenderà quanto poteva fare ma non ha fatto; se rispetterà il Paese che ha a lungo governato, dimostrerà ad amici e nemici, una statura degna di rispetto e di memoria.


10

Architettura & Design

04 13

A cura dell’ Arch. Lucio Merlini

L’Arte: una speranza per il futuro

E’ sempre molto difficile parlare d’arte, l’arte viene associata al bello, all’estetica le strade si vedono le tuniche bianche e rosse svolazzare per radunarsi e poi allontanarsi dell’indaffarato mondo che la vita anima. Ma il contatto con quelle cose, con quelle colonne scanalate ricche di luce e ombra, dei timpani, dei templi ricchi di forme, di marmi in pose scultoree, forse a volte troppo celebrative, doveva suggerire un pathos, un valore ambientale e culturale che accomunava tutti in un’unica idea di bellezza. Noi la chiamiamo dell’arch. Lucio Merlini a posteriori, bellezza classica. Un’arte raffinata, nata per coSi dice spesso che “non è bel- municare alle masse, per renlo ciò che è bello, ma è bello dere tutti partecipi di un monciò che piace”. E qui ancora do pieno di equilibri, ricco di cresce la difficoltà descrit- forme armoniose con dentro tiva perché l’individualità la gioia dell’esistenza. Ecco che non può essere inquadra- alla fine, anche attraverso un ta nel gusto della collettività. piccolo salto nel passato, ci renMi chiedo spesso, inoltre, da diamo conto che l’arte è comudove venga la cultura della nicazione, è parola, immagine. bellezza, se sia un lascito delle L’arte parla non solo di se precedenti generazioni e se la stessa, di ciò che rappresencultura in genere, intesa anche ta, ma trasmette l’anima delle come conoscenza, possa forni- cose, penetra i sentimenti, frure strumenti che permettano ga nelle pieghe dell’intelletto di capire l’espressione artisti- dell’uomo alla ricerca continua ca. Recentemente sono stato di nuove verità e nuovi valori. ad Efeso, città dell’Asia minore Usa strumenti diversi. A volte ricca di cultura e di arte. L’at- è dispotica e aggressiva, a volmosfera che si respira è im- te timida, malinconica, triste, pregnata della vita quotidiana gioiosa, colorata, esplosiva. del passato. Sembra di scor- È tutti noi. Ci accomuna e ci gere le persone aggirarsi per fa scoprire la nostra essenza.

ancora più difficile definirla. Per l’uomo comune che comunque è anch’essa di difficile definizione.

E in tema di arte e ambiente non si può non parlare di una città emblematica, fuori dagli schemi, come la mitica New York, che io associo sempre alla Babele biblica, alla follia umana di raggiungere i cieli, punita con la confusione delle lingue e degli intelletti. Una breve vacanza mi ha permesso di andare alla ricerca della comprensione del mito. Guardavo in continuazione il panorama circostante dal 36°piano della torre “Setai”, ora rinominata Langham Place, di fronte all’Empire State Building. A volte, di mattina, appariva avvolta da una nuvola biancastra in lenta dissolvenza. Di notte assomigliava ad una tappezzeria sospesa nel vuoto, piena di luci, con geometrie che si ripetono sfolgoranti all’infinito. Il mattino scendevo in strada a guardare i volti anonimi e indaffarati che vivono in quella realtà straripante. La mia curiosità mi ha spinto ad indagare quei volti negli spazi d’incontro, nei musei, nelle realtà culturali sparse ovunque nella metropoli. Cosa spinge le persone a visitare gallerie d’arte, musei, librerie? Tanti, tantissimi sono i turisti, altri, sono persone comuni. Ci si perde in questi spazi. Le persone sono alla ricerca di

qualcosa, di un suggerimento, di un’indicazione che dia valore e consistenza alla vita. L’arte può ancora dare delle risposte. Parte dal passato, che nonostante il termine, non significa “dimenticato” ma attraverso segni e colori sa ancora trasmettere sostanziosi messaggi di artisti delle varie scuole. Rinascimento, impressionismo, futurismo, pop art e tutte le correnti culturali si ripropongono, attualissime, nelle sale del Metropolitan, del M.O.M.A., del Guggenheim. È una scorpacciata d’arte, di lingue, di estetiche e di momenti culturali che congestionano la mente e lo spirito. In seguito, per smaltire gli effetti di questa sbornia culturale, ci si tuffa nel trambusto delle superaffollate strade di questa grande maglia ortogonale, che divide e disegna la città. Sullo sfondo, la sagoma nuova e vincente, della nuova Freedom Tower, che ci fa ricordare l’icona scomparsa delle Twin Towers. La sala più affollata del museo è quella dedicata alle opere di Van Gogh: la gente si accalca ad ammirare quelle pennellate leggibili, la pasta densa e compatta del colore, con un giallo brillante che descrive le tinte della campagna di Arles o le forme esaltanti dei girasoli

straripanti da un vaso di ceramica. Che cosa comunica di diverso questo artista rispetto a tutti gli altri capolavori sparsi nelle sale? Cosa ci fanno quei corvi svolazzanti nelle sue tele, quasi parentesi nere librate nei campi di frumento? In quelle tele si respira lo spirito dell’artista, un’umanità che ci accomuna nella sofferenza ma che continua nella ricerca della luce ad indicare all’uomo nuove mete, nuove immagini che stanno oltre la linea di orizzonte. Affascina il senso di infinito e della sua ricerca, al di là della quotidianità, della propria interiorità che è anche speranza per il futuro.



L’arte in Mostra

12

04 13

A cura di Diego Cordioli

Violino Acrilico: suoni su tela Violino Acrilico è un progetto ar tistico contemporaneo nato nel 2011 dalla collaborazione tra il musicista Elia De Molli e il pittore Mattia Monese. Ad agosto è uscito il loro primo cd, sintesi del loro lavoro.

di Elisa Zanola “Violino Acrilico” sorge dalla curiosità che fa incontrare Mattia Monese (gestione visiva) ed Elia De Molli (gestione acustica): curiosità, che cerca soddisfazione nel dare “corpus” e “cantus” a impulsi, metodologie e contesti di varia natura, comprendenti improvvisazione, stesura concettuale e studi sui materiali (sia visivi che acustici). Il progetto cerca di mettere in parallelo le tensioni creative dei due collaboratori che nel corso dell’opera si suggestionano vicendevolmente, ricoprendo simultaneamente il ruolo del direttore, dell’interprete e dello spettatore. I suoni imprimono la tela, i colori generano i suoni. Perciò, per cogliere l’opera interamente, non è possibile scindere il “prodotto visibile” dal “prodotto udibile”, poiché ambedue sono “creatore e creatura”. Originariamente Violino Acrilico nasce quindi come indagine del rapporto tra suono, colori e gestualità, attraverso performances di improvvisazione: ispirandosi alla musica del violino di Elia De Molli, Mattia Monese dava vita ai suoi dipinti, che, pennellata dopo pennellata, ispiravano a loro volta Elia nella composizione della sua musica. Nel tempo, Violino Acrilico si evolve in maniera più radicale verso uno sviluppo anche concettuale di forme espressive: alla purezza del suono del violino classico si è affiancata l’elettronica e l’elettroacustica concreta (come l’amplificazione dei suoni della tela dipinta). Per giungere così a una dinamica che non solo ispira reciprocamente i due artisti, in contemporanea, nella loro creazione di musica e pittura, ma che conferisce anche un vero e proprio suono ai dipinti: arrivando così a far suonare la tela. Nei due anni di attività, il progetto ha partecipato a diverse manifesta-

zioni artistico-culturali, concorsi e concerti. In provincia di Verona, nel corso dell’ultimo anno,Violino Acrilico ha dato il suo contributo alla mostra di Cerea “Fa la tua P/arte”, ha inaugurato “Arte km 0” al Forte di Rivoli Veronese, era presente all’espo-sizione “Non pervenuti” a Sanguinetto, al “Duphil Tea Garden” di Lazise, ad una manifestazione, questo settembre, a Tarmassia. Ad agosto 2013 è uscito il primo lavoro discografico del duo (intitolato semplicemente “Violino Acrilico”): una sintesi del lavoro fin qui svolto, con copertine dipinte a mano dal pittore, impegnato anche a suonare la tela, accompagnato dalle musiche del violino e dello Zither di Elia de Molli. In occasione della manifestazione Archeoarte (www.archeoland. it), Violino Acrilico sarà al Riparo Tagliente di Grezzana domenica 29 settembre e il 6 ottobre a Villa Arvedi.Violino Acrilico ha anche un profilo Facebook e un blog (www. violinoacrilico.blogspot.com) dove è possibile vedere alcuni video delle performances e chiedere maggiori informazioni sul cd e sul progetto direttamente ai due artisti. Contatti: mail: elia.demolli@libero.it mattiamonese@gmail.com Tel. 339 7257917

Foto di Elena Zago


Calcio d’Alta quota

13

A cura di Nicola Di Ciomma

Il punto sull’Hellas: nuovi equilibri Se ro

il buongiorno si vede dal mattino, per l’Hellas, in esserci grossi problemi anche se il Campionato di Serie

Sei punti dopo tre gare di campionato sono un ragguardevole bottino visto e considerato che, Sassuolo a parte (anche se le sofferenze sono state eccessive), la squadra ha già affrontato Milan e Roma. Il calendario non aiuta, ma prima o poi bisognerà passarle in rassegna tutte. Setti & Co. hanno trascorso un’estate intera di Nicola Di Ciomma fatta di sacrifici per offrire ai tiDopo 12 anni di Purgatorio a fosi una compagine ragguardevofare il diavolo a quattro con ci- le e degna del nome che porta. cli di cadetteria spaventosi, dopo LA DIFESA È forse il reparto lo scivolone in Lega Pro e dopo che ha più bisogno di essere terischi peggiori, la squadra final- nuto sotto controllo. Rafael però mente riabbraccia la massima di- è sempre importante e decisivo visione, conscia del fardello che (bravo col Milan, determinante le toccherà. Comunque vada il col Sassuolo). La sua sicurezza Verona si è già tuffato in questa ed esperienza offrono al reparto avventura con la mentalità giusta ragguardevole tranquillità. Maietta di chi ha da offrire voglia, concre- e Moras su tutti, ma fra vecchi e tezza, determinazione e soprat- nuovi l’equilibrio c’è anche se fino tutto umiltà, alla faccia di chi, in ad ora l’impatto è stato sufficiente. periodi bui e tempestosi, non ha IL CENTROCAMPO Manpiù avuto il coraggio di amarlo e ca una vera e propria mente che gestirlo con onestà e saggezza. sappia dettare tempi e ritmi, ma

Romulo, Jorginho e Hallfredsson, nel recente asse a tre di Mandorlini, hanno dimostrato di valere la categoria tanto quanto il super quotato ed esperto Donati. Occhio a Cirigliano, classe 1992, proveniente dal River Plate, che potrebbe essere una

teoria, non dovrebbeA è tutt’altra musica…

piacevole sorpresa per il futuro. L’ATTACCO Resta indubbiamente il fiore all’occhiello della squadra. Luca Toni non si discute. Basta mettersi in poltrona e goderselo. Cacia, al solito, avrà modo di far male. Martinho è sempre devastante e con la Serie A ha già

messo in campo una grinta notevole e un meritatissimo gol. Attenzione a Longo e soprattutto a Jankovic nell’attesa di Iturbe, prelevato dal River Plate via Porto, che ci piace annoverare più fra gli attaccanti che fra i centrocampisti per le sue innate qualità offensive.

Il Chievo: prospettive presenti e future L’avevano chiamata in tutti i modi: “La Favola”, “Il Quar tiere in Paradiso”, “I Mussi Volanti”, “Chievolandia”. E chi più ne ha, più ne metta. E oggi, qual è la situazione del Chievo? di Nicola Di Ciomma Undici anni di Paradiso interrotti solo dal Campionato 2007-2008 per uno scivolone, con immediata risalita, in Serie B… Una società, il Chievo, ed una compagine, costruite sulla semplicità, la concretezza, il risparmio, ma soprattutto edificate sul concetto puro di umiltà. Non fosse stato così Campedelli e compagnia non avrebbero avuto la benché minima speranza di sopravvivere in un mondo dove il pallone, purtroppo, ha lasciato da tempo il posto al business. Il Chievo è questo, è sempre stato questo. Cambiano i calciatori e gli allenatori (ma non troppo) e, a parte qualche infinitesimale cambio di rotta, le facce che vedi in Via Galvani sono sempre le stesse. Una piccola (ma grande) famiglia, con qualche velatura di “British”. Una particolare attenzione al futuro, al settore giovanile che pullula da decenni. Al di là della linea di pensiero però

l’avvio di stagione, anche quest’anno, è stato tribolato. Un solo punto in tre gare disputate è il risultato di un campanello d’allarme che ha del déjà-vu. Nulla di particolare, comunque. Troppo presto per fare bilanci. Bel Chievo (che meritava qualcosa in più) a Parma, discreto contro la corazzata Napoli ma fiacco, mollo e senza lucidità a Roma contro la Lazio. LA DIFESA Vive per ora sui miracoli e la concretezza di Puggioni. Sette gol incassati in tre partite sono troppi. L’assenza forzata di Dainelli non è una valida giustificazione. Sardo stenta parecchio a destra, Papp non ha dimostrato di essere all’altezza e Dramé vive fra luci ed ombre. Le alternative ci sono. Dietro le quinte scalpitano soprattutto Pamic e Claiton, nuovi acquisti, che potrebbero regalare freschezza al reparto. IL CENTROCAMPO Manca di un playmaker di rilievo che possa fare la differenza, ma i nomi ci sono per fare bene ugualmente. Fino a

qui ha deluso abbastanza Sestu ed Hetemaj si è rivelato evanescente al pari di Radovanovic. Bene, al contrario, Estigarribia che possiede delle ottime capacità offensive. L’ex doriano resta l’unico superstite del naufragio dell’Olimpico. Ancora da verificare bene Lazarevic. Sufficiente Rigoni, ma poco supportato. Attenzione ad Acosty e soprattutto al giovane Improta proveniente dalla Juve Stabia e gioiellino della Nazionale Under 21 fresco di segnatura nella recente gara contro Cipro. L’ATTACCO Vive soprattutto nel segno di Théréau e Paloschi che purtroppo hanno anche sprecato molto. Due gol in tre partite (doppietta di Paloschi).Ai box attendono Samassa e soprattutto il neo acquisto Ardemagni che potrebbe essere la sorpresa di turno. Il Capitano storico Sergio Pellissier viene utilizzato, come l’anno scorso da Corini, come terza scelta. Sia il caso di rimescolare le carte? La parola a Mister Sannino.


Sport & Benessere

14

09 13

A cura di Diego Cordioli

Il cucciolo d’uomo cresce giocando!

Fin dai primi mesi di vita il bambino si esprime col gioco. Non tutti sanno che il modo di giocare di un bambino può dare molte informazioni sulla sua affettività, sulla sua intelligenza, e sulla sua capacità di rapportarsi con il mondo esterno. di Mirko Simonaio

L’attività ludica è l’espressione più autentica e vistosa dei conflitti, delle paure, dei desideri di un bimbo e anche una vera ed autentica valvola di sfogo per superare ogni frustrazione derivante dal mondo esterno. Il gioco (l’attività che fa spontaneamente quando non ha input esterni) è infatti un momento di libertà assoluta durante il quale gli è consentito ignorare, infrangere, capovolgere le regole, i divieti, la razionalità che i genitori, gli insegnanti e gli educatori devono necessariamente imporre al bambino lungo il cammino della sua crescita. Nel momento in cui il bambino si cala nella sua dimensione “virtuale” gli è consentito tutto e tutto gli appare facile:“Facciamo che sappiamo volare...facciamo che siamo Benten...facciamo che abbiamo i super poteri...”. Questa dimensione è importantissima, una straordinaria chance che lo sottopone al migliore e al più naturale degli allenamenti, non solo per quanto riguarda l’intelligenza e la fantasia ma stimola i sensi quali: tatto, vista e udito. E’ dunque importantissimo lasciare che il bambino giochi ogni volta che lo desidera, il più liberamente possibile. Va ricordato che questa dimensione appartiene al bambino e pertanto sta ai genitori partecipare ai loro giochi senza essere troppo invadenti o peggio imponendo regole. Esattamente cos’è il gioco? Una definizione esauriente di questa attività non è ancora stata data, la psicanalisi considera il gioco insito fin dalla nascita nel bagaglio istintivo dell’essere umano, ma nessuno è riuscito a definirlo in modo del tutto soddisfacente. La difficoltà sta nel fatto che il puro gioco non ha un obiettivo ben chiaro e immediato, il bambino gioca assecondando un impulso interiore, senza inseguire un traguardo, ma ricavando benefici sentendosi appagato da quello che sta facendo. Ne deriva che il gioco può essere considerato come un comportamento privo di finalità identificabili, diverse dal piacere, che il bambino tende ad interrompere spontaneamente solo se spinto da necessità primarie: fame, sete, stanchezza,bisogno di coccole…E’ altrettanto vero che alcuni bambini si lasciano assorbire totalmente

dal gioco a tal punto che ignorano qualsiasi altro stimolo fisico. Proprio per questo si ritiene che l’attività ludica sia assolutamente fondamentale per una crescita psico-emotiva armonica e per il raggiungimento di una buona capacità di stabilire con gli altri rapporti amichevoli e affettivi. Giocare pertanto diventa per il cucciolo d’uomo un bisogno primario come il mangiare, il bere e il dormire. Attività ludiche Le attività ludiche che aiutano a far divertire il bambino e contestualmente favoriscono un sano sviluppo psicofisico sono: a) giochi affettivi e giochi simbolici: sono quelli che appagano il bisogno di interagire con gli altri, aiutano a comprendere le prese di posizione e le scelte degli adulti, favoriscono l’ascolto e l’empatia, cioè la capacità di mettersi nei panni del proprio interlocutore. Questi giochi appagano anche bisogni segreti e scaricano ansie insegnando il senso dei vari ruoli sociali (giochi con i peluche e le bambole, del tipo: “giochiamo che sono io la mamma e tu mia figlia; giochiamo che io sono il maestro e voi gli alunni”) b) giochi di movimento che favoriscono l’armonioso sviluppo muscolo-scheletrico, insegnando la coordinazione psicomotoria, aiutano a sviluppare la prontezza di riflessi. Utile strumento: la palla. c) I giochi di competizione servono a simulare conflitti e a misurarsi con un avversario in modo leale, a testare le proprie abilità e a comprendere che le regole ci sono e vanno osservate, in quanto mediano e controllano qualsiasi dinamica sociale. Gioco e sviluppo Il gioco accompagna, stimola, media l’evoluzione psicologica del bambino, intesa come l’insieme di tre processi evolutivi fondamentali: • sviluppo cognitivo: comprende l’acquisizione graduale del mondo reale e la crescente capacità di valutare la relazione causa-effetto. Fa parte dello sviluppo cognitivo trovare soluzioni ed elaborarle nella mente, senza tradurle nella pratica e sviluppare ipotesi deducendole dalle esperienze acquisite. • Lo sviluppo affettivo: comprende

l’acquisizione dei legami affettivi e la nascita delle varie paure: della separazione, dell’abbandono e l’impatto con estranei. • Lo sviluppo sociale: comprende tutti i processi che consentono al bambino di integrarsi nella cultura della propria famiglia prima, del proprio gruppo poi e, infine, dell’intero ambito sociale in cui si trova a vivere. Gioco e Sport Tenendo conto di quanto detto fin qui, vien da sé che per i più piccoli lo sport deve rimanere un gioco, diventando uno strumento prezioso per un buon sviluppo psicofisico. Prima dei 10-12 anni e quindi, a maggior ragione prima dell’inizio della scuola, deve avere come unica finalità il divertimento. Ma non solo: va scelto anche in base agli interessi e al temperamento del bambino. In particolare lo sport deve rappresentare per il bambino uno dei tanti modi per giocare e trascorrere piacevolmente qualche ora: se si trasformasse in un dovere perderebbe tutto il suo valore perdendo la funzione di valvola di sfogo, quando si accumula stress. L’attività sportiva fornisce in primis al bambino la benefica opportunità di muoversi, correre, saltare ed interagire con gli altri dandogli così l’occasione di sfruttare al meglio il suo potenziale di crescita, consentendogli di raggiungere il massimo dello sviluppo a cui la natura lo ha destinato. A questo si aggiunge che il movimento aiuta il bambino a sca-

ricare in modo positivo le energie di cui dispone, impedendo che si traducano in aggressività. Per finire, l’attività sportiva abitua a rispettare le regole senza troppo discutere, insegna il valore della disciplina e dell’ordine non fini a se stessi ma mirati a un obiettivo, consente di conoscere e fare amicizia con i coetanei con i quali si condivide un identico interesse. Il gioco dell’ hockey su prato In teoria, qualsiasi attività sportiva può essere adatta a un bambino. L’hockey sport nato per i figli della buona società inglese, oltre a soddisfare appieno il bisogno di muoversi divertendosi, favorisce la prontezza di riflessi,insegna a misurarsi con i vari ruoli, favorisce la rapidità di movimento, l’agilità, la destrezza, grazie all’attrezzo impiegato, insegna a lavorare armoniosamente in squadra, stimola la ricerca di rapide soluzioni, diverte, coinvolge. Inoltre, essendo uno sport di squadra, aiuta il bambino a comprendere il valore della solidarietà, della collaborazione, facendogli cogliere quanto sia emozionante lavorare in gruppo per raggiungere un obiettivo comune. Sotto il profilo educativo è importante perchè la vittoria non è mai del singolo, ma sempre di tutta la squadra. L’abilità di un bambino produce buoni risultati solo se sommata a quella del resto della squadra. Da qui può nascere la consapevolezza di quanto sia fondamentale il sostegno reciproco e di quanto sia piacevolmente

utile cooperare con i compagni. Timidezza, scarsa sicurezza nei propri mezzi, introversione possono essere gradualmente allontanate per far trovare al bambino il coraggio di aprirsi e farsi avanti. Aggressività e eccesso di vivacità grazie all’atteggiamento censorio dei compagni piano piano fanno capire al bambino la necessità di controllare i gesti e gli atteggiamenti eccessivi. L’hockey, a ragion veduta, aiuta a sentirsi parte integrante di un gruppo e grazie al confronto permette di prendere consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti. Così ci presentiamo a quanti vorranno far provare ai propri figli uno sport di cui sicuramente ignoravano l’esistenza. La collaborazione col Telefono Azzurro di Verona e con l’Associazione giovani diabetici di B.Go Roma e l’adesione al progetto ministeriale “Sport Modello di Vita” fa si che la società A.S.D. Hockey School Verona sia uno strumento utile per il territorio nella crescita e nella formazione dei nostri giovani. Per info: www.hockeyschoolvr.altervista.org - cell. 320.277.56.62


15

Sport & Benessere A cura curadi diDiego DiegoCordioli Cordioli

Federico Falco: voglio la maglia azzurra! Federico Falco, classe ‘94, è dal 2012 Campione Italiano U21del Tennis da Tavolo. Dal 2010 indossa i colori dell’attacco US San Marco Borgo Milano TT con la quale si toglie parecchie soddisfazioni a livello nazionale ed estero… una sedia a rotelle. Inevitabilmente racconta la sua storia Siamo andati a fargli visita e riviviamo con lui quel sene ci ha accolti con un sorri- so di vuoto e smarrimento so schivo ma furbetto di chi provato quando cercava tra la sa lunga. Qualche scambio le bolle che vedeva risalire, la di battute e subito appare tra mano di qualche compagno le righe la sua voglia di Azzur- che tardava ad arrivare: nesro. Da più di un anno oltre suno si era accorto che fosse ai tre allenamenti settimanali in pericolo… poi il risveglio frequenta i massacranti ritiri fuori dall’acqua e la rianimadella Nazionale Under 21 in zione. Il racconto avviene in vista degli imminenti campio- modo distaccato e assolunati Europei Paralimpici di tamente sereno, riportando Tennis da Tavolo, a settembre, il tutto ad un evento supepresso la struttura Getur di rato e gestendolo per ciò Lignano Sabbiadoro. Proce- che esso è: un episodio che diamo con ordine...Federico nel bene e nel male fa parte da subito ci appare realista e della sua vita. Il ragazzo ha schietto e come dice lui ha il grinta ed è uno che non molla rifiuto “per le cose smelen- e comprendiamo che per lui se”. Oggi appare lontano quel lo sport rappresenta la giusta maledetto 13 giugno 2009 e canalizzazione della propria il fatidico tuffo in piscina che energia e della propria voglia da allora lo obbliga a stare su di fare. Attorniato dagli affetti di Mirko Simonaio

di una splendida famiglia presente, ma mai troppo invasiva ( “per non rischiare di essere smelensi”), dopo la rianimazione e la riabilitazione la vita del giovane Federico, studente dell’ ITIS Marconi, ha dei nuovi ritmi e nuove esigenze. Un amico casualmente lo porta a fare qualche “scambio” a pingpong presso l’attuale società di tennis da tavolo ed è amore a prima vista! Una nuova luce illumina il volto e lo sguardo, uno sguardo da atleta. Entusiasta, comincia il percorso che lo porterà a settembre a misurarsi con i campioni di tutta Europa. Gli chiediamo cosa prova quando si cimenta in tornei dove parte per sfavorito e candidamente risponde: “Bhe! io gioco per dimostrare che sono io il più forte!”. Non è strafottenza ma

la giusta convinzione che deve avere un atleta che fa mille sacrifici per provare a vincere. Estremamente rispettoso degli avversari, ci racconta dei vari tornei a cui ha partecipato in giro per mezza Europa, supportato dall’onnipresente papà. Il nostro Federico ha fame e sete di successi che

sicuramente non tarderanno ad arrivare. Al momento non ci pensa e continua a sudare in allenamento col coach Giuseppe Nicolis e con le schede inviate dal Coach Alessandro Arcigli CT dalla Nazionale che lo vuole con sé pur essendo ancora Under 21. In bocca al lupo Fede!

Figli delle Stelle & Parc Hotel Gritti presentano SABATO 12 OTTOBRE 2013 ORE 20.30 - SALA ARISTON

Sono aperte le iscrizioni ai corsi di

Taglio e cucito

per avvio alla professione di Sarta Richiedi una copia del programma

Live Music By ALEX ZAUPA Music Selection 70 /80 / 90 Cena a Buffet Parcheggio gratuito all'interno dell'hotel

Realizzazione abiti da sposa e cerimonia

Dog design modelli su misura

Quota di partecipazione € 22,00 Per prenotazione all'evento riferimento a Vilma invia una mail a: scintilla.alba@libero.it invia un sms al cell: cell. 347 0141293 indicando il NOME ed il NUMERO dei partecipanti entro il 9 ottobre p.v.

PARC HOTEL GRITTI -

Via G.D'Annunzio -

BARDOLINO (VR)

Riparazioni

P.I. 03531840233


STAMPA GRANDI FORMATI

STAMPE & PLOTTAGGI PENSA IN GRANDE!!!


N OT I Z I A R I O D I I N F O R M A Z I O N E D E L C O M P R E N S O R I O V I L L A F R A N C H E S E SETTEMBRE 2013 - ANNO II

R e g i s t ra z i o n e a l Tr i b u n a l e d i Ve ro n a n . 1 8 3 8

Oltre Villafranca: nuovi orizzonti L’area di Povegliano

interesse veronese,

del nostro giornale Valeggio sul Mincio

si

e

estende da Mozzecane.

Villafranca I confini

ai

comuni di: si espandono.

L’ E D I TO R I A L E

di Diego Cordioli

Il comprensorio villafranchese Un quadrilatero, quello che idealmente si forma unendo Valeggio, Villafranca, Povegliano e Mozzecane, ma le geometrie immaginabili sono infinite, come le possibilità di espansione di questo giornale, veicolo di informazioni che ormai hanno varcato i confini del comune di Villafranca. Includendo, come da tempo anticipato anche nel sottotitolo, il comprensorio villafranchese e raggiungendo in questo modo l’obiettivo originario della testata. L’esigenza di spaziare, di andare oltre, era già emersa con il Giornale dei Veronesi. Ma il focus adesso non coinvolge più soltanto la città di Verona e la provincia, intesa unicamente come Villafranca. La provincia infatti si dilata sempre di più, per accogliere al suo interno non solo il luogo natale del giornale, Villafranca, ma zone sempre più ampie di quel territorio veronese che ci abbraccia e ci comprende. Ringraziando le amministrazioni dei comuni coinvolti e i loro Sindaci, auspichiamo in un contagio informativo che porti anche altri paesi limitrofi a fare altrettanto e a fare del nostro giornale un utile mezzo di informazione per la cittadinanza. Venendo al giornale: cosa accade a Villafranca? Cosa si è deciso nell’ultimo consiglio comunale? Lo saprete leggendo le prime pagine. Il mondo dell’imprenditoria locale e nostrana sta vivendo momenti difficili? Diamo la parola a Marco Maraia che ci racconta cosa significa essere imprenditori oggi. Chi meglio delle forze dell’ordine sa cosa sta avvenendo sul nostro territorio? I Carabinieri ci raccontano dei loro ultimi interventi › segue pag. 2

AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Il Consiglio Comunale del 25 luglio articolo a pag. 19

NOTIZIE DALL’ARMA

I Carabinieri rispondono articolo a pag. 22

ATTUALITÀ

IMPRENDITORIA & SOCIETÀ

Acqua pubblica e IMU articolo a pag. 20

POLIZIA MUNICIPALE

“Sconto” del 30% sulle multe articolo a pag. 23

Essere imprenditori oggi articolo a pag. 21

SALUTE & SANITÀ

La Gotta: malattia antica articolo a pag. 24


18

09 13

Primo Piano

A cura dI Diego Cordioli

È iniziato il nuovo anno scolastico Con la cerimonia di venerdì 13 settembre è stato dato ufficialmente il via ad un nuovo anno scolastico. Come Amministrazione

comunale

dato uno dei punti cardine del nostro programma sarà la scuola. Tenendo presente le esigenze Il nuovo anno scolastico segna delle giovani generazioni, vol’inizio di un nuovo percorso, di gliamo assumerci l’impegno di un nuovo momento di crescita migliorare i luoghi abitativi del e impegno per i nostri figli ma Comune, affinché essi possano anche per i genitori e le famiglie essere vissuti e possano essere stesse. fonte di esperienze, di conoscenCon questa occasione vorrei ze, di aggregazioni, rispettosi del portare l’attenzione sul ruolo valore della persona umana. dell’amministrazione comunale Non si può scordare che, esnei confronti della scuola. sendo il sistema di istruzione L’ordinamento giuridico confe- e di formazione inserito in un risce all’ente locale un ruolo di territorio, l’amministrazione è partner nelle scelte che riguar- chiamata a svolgere nei confronti dano l’istruzione e la formazione. degli individui un’opera di difesa, Nel corso del mio precedente di promozione e di orientamenmandato molta attenzione è sta- to, incoraggiando e supportando ta data in materia di programma- tutte le azioni pubbliche e privazione e di gestione del servizio te idonee allo scopo. scolastico. Allo stato attuale, siamo in preAnche in questo nuovo man- senza di strutture scolastiche ordi Mario Faccioli

teniamo

fortemente

a

questo

irrinunciabile

mai obsolete, si registra una carenza di spazi per nuove aule, palestre, mense e laboratori, anche per effetto della nuova programmazione scolastica. Anche gli asili nido risultano sottodimensionati rispetto alle nuove necessità. Prioritaria sarà pertanto l’edilizia scolastica, con la manutenzione e la messa in sicurezza degli edifici. Inoltre, tenendo conto della finanziabilità, la futura programmazione guarderà alla realizzazione dei poli scolastici comunale (con l’accorpamento degli asili nido, delle scuole dell’infanzia e delle scuole dell’obbligo) in grado di offrire strutture più adeguate ai moderni standard qualitativi e di sicurezza, maggiormente accessibili e integrati ad aree verdi e strutture sportive.

Facciamo i conti: il bilancio annuale A

breve

saremo

chiamati

a

redigere

il

bilancio

annuale.

Il

Comu-

ne è riuscito sino ad ora ad imporre una bassa tassazione grazie ai continui

interventi

di

di Mario Faccioli

contenimento

e

taglio

delle spese che ha consentito, solo per fare alcuni significativi esempi, un contenimento delle spese legali, dei costi A seguito dell’indebitamen- della politica, dei costi geneto e dell’aumento della spesa rali di gestione, della spesa pubblica nazionale, dal 2008 del personale, della voce intesono intervenute una serie di ressi passivi e altre. manovre da parte dello stato Nel contempo siamo riusciti centrale per bloccare la spesa a mantenere una tassazione e ridurre il debito pubblico. piuttosto bassa, senza inciLa continua riduzione dei tra- dere negativamente sui sersferimenti dello Stato mette vizi essenziali per i cittadini, gli enti locali in grande diffi- come i servizi sociali in pricoltà economico finanziaria. mis, nonché cultura, istruzioI comuni, i più colpiti da que- ne e sport. Ad oggi, purtroppo, è solo ste manovre, sono costretti a tagliare la spesa e allo stesso su queste spese che risultano tempo devono assicurare i presenti gli unici margini di servizi primari per i bisogni discrezionalità rimasti all’Amsociali alla comunità, con una ministrazione. Per tutto il crisi economica che non in- resto della spesa corrente si tratta di spese fisse, quali tende allentare la presa. Per il nostro comune, rispet- quelle per il personale, utento al 2012 si è in presenza di ze, interessi passivi. tagli aggiuntivi previsti da diLa problematicità maggiore verse manovre, in particolare è determinata dall’incertezza dalla spending review, pari a 2 politica a livello di Governo centrale. milioni di euro. Come si legge infatti quotiIn questi ultimi anni si è operato nell’ottica di una riduzio- dianamente sui giornali, a caune dell’indebitamento dell’en- sa dell’incertezza sulle scelte te, e di una razionalizzazione strategiche da attuarsi in ma-

appuntamento.

della

spesa

teria di IMU, IVA, ecc, con i nuovi tagli e in previsione della nuova manovra, tutti i comuni si trovano in difficoltà nella redazione del Bilancio. In estate il Comune ha reintrodotto l’IMU 1° casa in attesa delle decisioni del Governo che ha avanzato l’ipotesi di riversare il gettito ai comuni in caso di eliminazione della tassa. Questo per il momento consente di

realizzati

negli

anni.

prevedere un’entrata di circa 1.100.000 euro. In attesa di capire quali criteri verranno forniti per la redazione del Bilancio, al momento la spesa viene effettuata in dodicesimi. Si tratta in sostanza di un limite di spesa mensile, per ogni capitolo di bilancio, non superiore ad un dodicesimo degli impegni di spesa 2012.

› continua da pag. 1

e una nuova pagina, dedicata alla Polizia municipale, dà modo anche alla Polizia, nella persona del Comandante Angelo Competiello, di dare comunicazioni e aggiornare i cittadini su alcune importanti novità. Ascoltiamo poi, sempre con attenzione, i consigli e le diagnosi del dottor Garzotti che in questo numero ci parla della gotta. Diamo quindi l’addio al nostro cittadino onorario, il cardinale Tonini. Sulla pagina dell’ambiente campeggia la vicenda di via Nino Bixio: dove sono finiti gli alberi? E quindi, è la volta dello spazio dedicato agli altri tre comuni. Quello di Povegliano ci presenta il suo Sindaco, Anna Maria Bigon e i progetti della sua amministrazione, informandoci anche delle borse di studio rivolte agli studenti della scuola media. Valeggio sul Mincio viaggia invece su due ruote e sta puntando ad aumentare il cicloturismo. Mozzecane è impegnato sul fronte dell’informatizzazione e della scuola, con il suo progetto di introduzione dei registri elettronici. In chiusura, “Villafranca de ‘na ‘olta”, per mantenerci fedeli a quello che siamo sempre stati, pur essendo tesi al cambiamento. di Diego Cordioli


19

Amministrazione Comunale A cura dI Daniel Reggiani

Il Consiglio Comunale del 25 luglio Quello ta

la

del

25

reintroduzione

luglio dell’IMU

è

stato

sulla

prima

contro Mario Faccioli alle scorse elezioni, è rimasta invece Martina Pasetto (Forza Villafranca) che ha affermato: «Sono politicamente contraria all’imposizione dell’IMU ma capisco la questione tecnica. Voto quindi a favore riservandomi tuttavia future osservazioni in sede di bilancio». Anche il centrosinistra è rimasto in aula, con nota critica del consigliere Gianni Martari (lista Paolo Martari Sindaco) che ha sostenuto come l’esenzione dell’IMU sulla prima casa fosse stata tolta nel 2012, «proprio l’anno delle elezioni». Isabella Roveroni e Matteo Melotti del Partito di Daniel Reggiani Democratico si sono concentrati invece su un altro aspetto: «AveEra preannunciato che il Consi- te tolto l’IMU ma per farlo avete glio Comunale del 25 luglio, sulla dovuto alzare l’addizionale IRPEF questione della reintroduzione comunale. A noi non sembra una dell’IMU sulla prima casa, trovasse scelta equa e coerente». La parola una maggioranza ed una minoran- è stata data subito all’Assessore za “spaccate” e così è avvenuto: il Maraia che ha replicato: «AbConsiglio ha approvato la reintro- biamo tolto l’IMU solo quando è entrata in vigore la disciplina duzione dell’ imposta. A dare delucidazioni riguardo a statale e non è stata coperta con questa scelta è stato il neo-asses- l’aumento dell’addizionale IRPEF sore al Bilancio Riccardo Maraia: ma ricercando altrove le risorse «È stata una decisione presa per e con politiche di riduzione del senso di responsabilità. Il Ministe- debito. È tutto scritto nelle deliro dell’Economia e delle Finanze bere». Incisivo allora l’intervento ha stabilito un rimborso ai Co- del Sindaco Faccioli: «Non facciamuni per l’IMU. Riteniamo una mo demagogia. E’ un atto tecnico scelta responsabile l’abbattimento per far fronte a servizi da erogare. della detrazione». Maraia, inoltre, Vogliamo fare come a San Bonifaha ricordato che siamo in un pe- cio che hanno perso 2 milioni di riodo di spending review con tagli rimborso, nel 2008, quando c’era che superano i 2 milioni di euro. ancora l’ICI? Non permetto struQuesta decisione della maggio- mentalizzazioni sul bilancio. Chi è ranza, con la conseguente appro- uscito può restarsene fuori per i vazione, non ha visto d’accordo la prossimi cinque anni». Infine sulminoranza, tanto che i consiglieri la questione è intervenuto anche Zamperini, Predomo e Pecoraro Paolo Martari: «Capisco la situahanno deciso di non partecipare zione dei tagli e i vantaggi del rimal voto ed hanno abbandonato borso. Quello che proponiamo l’aula consiliare. Dell’opposizione come opposizione è la possibilità di centro-destra, che aveva corso di ragionare sull’ introduzione di

un

Consiglio

casa, la

comunale

discussione

un principio di equità e progressività dell’imposta. Chiediamo che vi sia un impegno della maggioranza in tal senso». Si passa quindi alla votazione, la delibera viene approvata e le discussioni rimandate alla fase di redazione del bilancio. Analizzando concretamente il problema, ci si chiede se Mario Faccioli rimetterà l’IMU sulla prima casa. Questa è la domanda che è sorta, in questi giorni, tra i villa-

del

PAT

movimentato: è

franchesi. Proprio il Sindaco, dopo il Consiglio, ha avuto modo di precisare che «si tratta di un passaggio tecnico. Lo Stato è pronto a rimborsare oltre 36 miliardi di euro per l’IMU sulla prima casa. Non avendo applicato l’imposta, a Villafranca, non avremmo diritto a quel rimborso. Per quello abbiamo pensato di re-introdurlo». Una procedura dunque per evitare di perdere quel rimborso. L’IMU a Villafranca vale 1 milione e 200 mila euro «ma siamo sotto di due milioni di euro – spiega preoccupato Faccioli – c’è da chiudere un bilancio e mancano due milioni di euro. Continuano ad arrivare tagli. Ogni nuovo taglio ci impone di trovare nuovi fondi. Ormai siamo al limite della sopravvivenza». Ma i cittadini rischiano di tornare a pagare? «Al momento è tutto bloccato.Anche noi non sappiamo che cosa sceglierà il governo. Però non vogliamo rischiare di perdere il versamento statale. «Se tutto rimane così – conclude Faccioli – nessuno pagherà l’imposta sulla prima casa e arriverà il rimborso statale». L’ultimo punto all’ordine del

stata

invece

approvarinviata.

giorno era la discussione del PAT ma, su richiesta del consigliere di minoranza Paolo Martari, l’approvazione è stata rinviata. «Ci sembra una forzatura portare nell’immediato in adozione il Piano d’Assetto del Territorio – ha chiarito subito Paolo Martari - noi della minoranza di centrosinistra ci stiamo impegnando a studiare il PAT. Vogliamo che sia il PAT di tutti. Chiediamo di rinviare la discussione per avere più tempo per lavorare e fare delle proposte». La maggioranza ha accettato la richiesta di rinvio con un’inaspettata apertura nei confronti dell’opposizione. Il Sindaco Faccioli ha affermato: «Ho sempre voluto che il PAT fosse di tutti e infatti è passato da tutti. Se con la scorsa amministrazione non è stato adottato non è colpa di Paolo Martari ma delle scelte all’interno della mia maggioranza». Il Piano d’Assetto del Territorio è stato rinviato all’unanimità, se ne riparlerà nel Consiglio comunale del prossimo mese. Durante la seduta sono state approvate anche le varie commissioni.


20

09 13

Attualità

A cura dI Diego Cordioli

Datecela a bere! L’acqua pubblica Dai Gruppi consiliari “Paolo Martari Sindaco” e “Partito Democratico” è stata presentata un’interpellanza per incremen-

tare la pubblicazione dei dati di analisi delle acque ed una mozione per promuovere l’utilizzo dell’ “acqua del Sindaco”. di Paolo Martari, Gesuella Turrina, Gianni Martari, Isabella Roveroni, Matteo Melotti In data 6 settembre 2013 i Gruppi consiliari “Paolo Martari Sindaco” e “Partito Democratico” hanno protocollato una interpellanza e una mozione affinché possano essere inserite e discusse nel prossimo Consiglio comunale. L’intenzione è stata quella di portare l’attenzione

del nuovo consiglio, dell’amministrazione e della cittadinanza, su un tema, quello dell’acqua pubblica, di altissima importanza sociale ed ambientale. Si tratta di argomenti che sono stati già promossi nel corso della recente campagna elettorale, essendo parte integrante e fondamentale del progetto di cambiamento della gestione amministrativa di Villafranca che i due Gruppi Consiliari si erano proposti di realizzare. Anche dai banchi dell’opposizione non stanno

rinunciando ad avanzare la proposta di incrementare la sensibilità istituzionale su temi così rilevanti. L’interpellanza mira ad incrementare la frequenza di comunicazione e pubblicazione dei dati relativi alla qualità dell’acqua di Villafranca. Si ritiene che la possibilità di accedere in maniera libera e semplice ai dati di analisi dell’acqua del comune sia un diritto di ogni cittadino e che l’attenzione alla diffusione di dati aggiornati sia un dovere dell’Ente pubblico.

I prelievi e le analisi vengono svolti attualmente sia dalla Società acque Veronesi che dall’azienda Ulss22; si ritiene quindi che la pubblicazione (almeno mensile) dei dati sul sito istituzionale del comune e la diffusione tramite altri strumenti informativi comunali ( newsletter o comunicati agli organi di stampa) debba diventare una buona prassi del nostro Comune. La mozione presentata dai consiglieri di minoranza va in linea con l’attenzione alla pro-

mozione di stili di vita sostenibili e la maturazione di una coscienza ecologica a partire dagli organi istituzionali del comune. Si chiede di deliberare nel prossimo consiglio l’impegno ad utilizzare l’acqua pubblica al posto di quella confezionata in tutte le occasioni in cui ciò si renda praticabile, in primis durante le prossime sedute del Consiglio comunale, sostituendo le bottigliette di plastica con semplici caraffe riempite con “l’acqua del sindaco”.

Approvata la reintroduzione dell’IMU In

data

25

luglio

il

Consiglio

comunale

di

Villafranca

ha

approvato,

con

i

soli

voti

del-

la maggioranza e della consigliera Pasetto, l’introduzione dell’IMU prima casa per l’anno d’imposta 2013. far pagare di più a quei molti cittadini che non posseggono casa, tra cui molti lavoratori dipendenti e pensionati. Cioè le fasce più deboli. A questo riguardo i gruppi “Paolo Martari L’aliquota è fissata al 4,0 Sindaco” e “Partito Democratiper mille e la detrazione base co” invitano tutti a comparare (come da normativa statale) di quanto nel 2012 hanno pagato 200 euro. Per capire la portata di Irpef a quanto pagato nel di questa decisione si ricorda 2011 sommando IRPEF e IMU che nel 2012 l’amministrazione sulla prima casa. Risulterà eviFaccioli, portando la detrazione dente a molti di noi che questo per l’abitazione principale e le apparente regalo è stato un bel sue pertinenze a compensazio- salasso. I gruppi “Paolo Martari ne di quanto dovuto dal contri- Sindaco” e “Partito Democratibuente, aveva di fatto annullato co” proposero di introdurre l’Il’IMU sulla prima casa. Questo è MU sulla prima casa, innalzando stato un cavallo di battaglia nel- la detrazione a 500€, che avrebla campagna elettorale: Faccioli be permesso, con un colpo solo, si è presentato come colui che di renderla ininfluente per la non vuole tassare i suoi cittadi- stragrande maggioranza dei citni, incalzato da chi sosteneva di tadini, favorendo la graduazione avere indotto lo stesso Sindaco delle altre aliquote su immobili ad assumere questa politica fi- diversi dall’abitazione principascale. Ora va ricordato che, per le. Questa ipotesi avrebbe favogarantire l’equilibrio di bilancio, rito - a parità di gettito - una contestualmente a quella misu- maggiore equità. Ma soprattutra fu aumentata anche l’Irpef to avrebbe cautelato il comune comunale dallo 0,4% allo 0,7%, nei confronti dello Stato, fissansostanzialmente raddoppiata ri- do un parametro per ottenere spetto al 2011 e quasi triplicata quel corrispettivo che invece rispetto al 2010 (quando am- non arriverebbe nel 2013 se montava allo 0,2%). In quell’oc- questa amministrazione non casione i gruppi consiliari “Paolo reintroducesse l’IMU sull’abitaMartari Sindaco” e “Partito De- zione principale. I gruppi “Paomocratico” avevano espresso lo Martari Sindaco” e “Partito voto contrario, per una ragione Democratico” avevano avuto il di equità: il mancato introito coraggio di denunciare questo dell’IMU era stato compensato errore nel corso della recente con l’aumento dell’IRPEF co- campagna elettorale, con senso munale, scegliendo di incidere di responsabilità e correndo il pesantemente sui redditi da la- rischio di non essere compresi. voro. Con quella decisione l’am- Ma i villafranchesi hanno preministrazione Faccioli decise di miato chi - pur sapendo che i di Paolo Martari, Gesuella Turrina, Gianni Martari, Isabella Roveroni, Matteo Melotti

nodi sarebbero presto venuti al pettine - ha portato avanti un messaggio demagogico, diretto alla pancia dell’elettorato. Ora l’amministrazione Faccioli di fatto reintroduce quanto aveva eliminato in mezzo al clamore mediatico, senza peraltro prevedere nessuna forma di perequazione in merito alle detrazioni, cioè senza graduarle a seconda della categoria catastale e senza prestare attenzione per situazioni molto frequenti; per esempio nulla si è pensato in merito all’IMU per “seconde case”, di genitori che le concedono in comodato gratuito ai figli o viceversa. Le ragioni addotte dall’amministrazione Faccioli sono state: la diminuzione dei trasferimenti dallo stato e la previsione dell’abolizione di IMU da parte del governo centrale, con contestuale rifusione ai Comuni del mancato introito. Quindi stando così le cose, il Comune di Villafranca che per IMU prima casa nulla ha introitato, nulla avrebbe avuto. Sostanzialmente quindi il provvedimento è stato presentato come un fatto puramente tecnico. Ma così non è. Senza il contributo statale il comune non riuscirebbe a chiudere il bilancio. Ora responsabilmente si riconosce che i Comuni, su cui la spending review e l’incertezza su quelle che saranno le nuove imposte comunali hanno pesanti ricadute, devono cercare tutti i modi per mantenere il livello dei servizi erogati. Quindi si comprende la ragione di questa misura.

E lo si fa per le stesse ragioni che indussero i gruppi “Paolo Martari Sindaco” e “Partito Democratico” a formulare già un anno fa proposte diverse, correndo il rischio di passare per la solita sinistra che ama tassare. Non era così allora e non è così oggi. Le tasse non piacciono né a chi le impone, né a chi le subisce. Dunque va chiarito che non c’è alcuna volontà persecutoria verso i concittadini. Anzi. Ma nella scelta delle persone su cui IMU ed IRPEF comunale graveranno, si pone l’attenzione su una maggiore tutela per le fasce più in difficoltà. Dunque i gruppi “Paolo Martari Sindaco” e “Partito Democratico” denunciano che questa misura “tecnica” è figlia di un errore politico: aver eliminato l’IMU sulla prima casa è stato un errore perché era nell’aria che sarebbe accaduto quanto già successo con l’ICI e cioè che i Comuni che autonomamente avevano tolto l’imposta sulla prima casa poi, quando il governo centrale eliminò quell’imposta, non poterono godere della rifusione del mancato introito, a differenza dei Comuni che invece l’avevano mantenuta. Gli amministratori sapevano. Si attendevano un taglio di 1,2 milioni di Euro (ora pare di 1,5 milioni), ma non dicono come avrebbero coperto questo buco. Tenevano già nel cassetto questa manovra? Perché allora non lo hanno dichiarato correttamente in campagna elettorale? Oggi risulta evidente che l’eliminazione

dell’IMU sulla prima casa fu una scelta di breve respiro, un misura quindi strumentale in previsione delle imminenti elezioni e iniqua, in quanto è stata compensata da un pesante aumento dell’IRPEF e non solo - come argomenta l’assessore al bilancio - con la rinegoziazione dei mutui. Inoltre, il gruppo “Paolo Martari Sindaco” e “Partito Democratico” si sarebbe aspettato che contestualmente a questa misura che nella sostanza è la reintroduzione dell’IMU “prima casa” (a meno che il governo centrale non scelga di eliminare questa imposta) l’Irpef comunale fosse riportata ai livelli precedenti. Così invece non è stato. Il timore è quindi quello che i cittadini villafranchesi si trovino ad avere un’IRPEF comunale tra le più alte della provincia e un IMU che non prevede nessuna forma di perequazione. Sarà un tema che complessivamente si affronterà in sede di bilancio, quando si apprenderà la reale impostazione fiscale di questa nuova amministrazione. Queste sono le ragioni che hanno motivato il voto contrario dei gruppi “Paolo Martari Sindaco” e “Partito Democratico”, pur nella consapevolezza della difficoltà dei Comuni a mantenere il livello dei servizi. Ma è proprio per questo che non si deve cedere a misure che si dimostrano episodiche e insostenibili nel tempo e che pertanto sono chiaramente un espediente per trovare facili consensi, salvo poi dover fare frettolose retromarce.


Imprenditoria & Società

21

A cura di Marco Maraia

Cosa vuol dire essere imprenditori oggi Il tessuto economico dell’Italia è composto prevalentemente da imprese di piccole o medie dimensioni. È innegabile che le politiche attuate dai governi italiani non hanno contribuito a sostenere né gli artigiani né i piccoli imprenditori...

di Marco Maraia Marco Maraia, nato nel 1964, si è diplomato presso l’istituto professionale per il commercio “Carlo Anti” di Villafranca di Verona. Ha lavorato come ragioniere in varie aziende, di produzione e servizi, di dimensioni sia medio-piccole che grandi. Per alcuni anni ha svolto l’attività di consulente in società informatiche, dedicandosi alla formazione ed installazione di sistemi gestionali. Mail: marco.maraia@tiscali.it

“Non è opportuno dire la verità a una persona che non sia disposta ad accettarla.” Seneca, Lettere morali a Lucilio Fare impresa in Italia significa affrontare un “percorso ad ostacoli” pieno di costi, vincoli e difficoltà spesso insormontabili. Vorrei citare a tal proposito la descrizione tratta dal libro “Volevo solo vendere pizza. Le disavventure di un piccolo imprenditore” di Luigi Furini. Dove è più facile aprire un’impresa? In un Paese dove si possono fare affari con relativa semplicità. Nella classifica della Banca Mondiale, l’Italia è all’820° posto, dopo il Kazakhistan, la Serbia, la Giordania e la Colombia. Merito della nostra infernale burocrazia. Un giornalista prova a diventare imprenditore. Segue i corsi di primo soccorso, quello antincendio, quello sulla prevenzione degli infortuni. Frequenta commercialisti e avvocati. Informa le “lavoratrici gestanti” dei rischi che corrono - ma solo quelle “di età superiore ad anni 15”. E poi c’è l’Asl con tutti i regolamenti sull’igiene e l’obbligo di installare e numerare le trappole per topi (non basta il topicida, vogliono fare una statistica?). C’è persino il decalogo che insegna quando bisogna lavarsi le mani. Compra centinaia di marche da bollo, compila (e paga) un’infinità di bollettini postali. Sei mesi dopo e con centomila euro di meno, apre

finalmente l’attività: un piccolo negozio di pizza d’asporto. Ma a quel punto si trova a dover fare i conti con i cosiddetti “lavoratori” e con i sindacati. Dopo due anni infernali, chiuderà bottega. L’eccessiva rigidità nei rapporti di lavoro porta a un eccesso di flessibilità? Le leggi troppo restrittive spingono inevitabilmente verso l’economia sommersa e il lavoro nero? Sono i temi di discussione in questi mesi caldi, mentre si parla di riforma della Legge Biagi. Quello di Gigi Furini non è un trattato di economia del lavoro. È il resoconto di due anni impossibili... Negli anni Settanta nel Nord Est, ed in particolare nel Veneto, sono nate una miriade di piccole (e a volte, micro) imprese le quali hanno creato un sistema economico efficiente. I giovani imprenditori dell’epoca spesso provenivano da precedenti esperienze di lavoro in imprese storiche di medie e grandi dimensioni. Solo una minima parte proveniva da una tradizione familiare artigianale o di liberi professionisti. Nasceva così il comparto manifatturiero, con uno sviluppo di laboratori artigianali che lavoravano anche per conto terzi, i quali, affiancandosi alle grandi produzioni, si specializzavano nel settore tessile, meccanico, elettronico e dell’arredo. Nel settore agro-alimentare e precisamente nell’industria di trasformazione e conservazione, negli ultimi anni si è attuato un ulteriore sviluppo. Tali trasformazioni hanno sviluppato e consolidato i distretti industriali. Ne sono esempi quello della concia e dell’oro nel vicentino, dell’occhialeria a Belluno, calzaturiero nella riviera del Brenta e del mobile nella pianura veneta e a Livenza. L’elemento che ha permesso il consolidamento dei distretti industriali è stata la “vocazione imprenditoriale” e la voglia di “fare impresa”. In quel periodo in Veneto il settore trainante era quello primario. Vi erano poche infrastrutture e una rigidità nei rapporti con le istituzioni. A questi ostacoli ha sopperito la forza del singolo individuo con l’atteggiamento di fiducia nel futuro e la capacità di sapersi adattare ad una società che stava cambiando assieme al coraggio di affrontare le sfide quotidiane. Ora ci chiediamo: e oggi? Tutto il sistema economico sembra bloccato, manca la volontà di guardare oltre l’ordinario anche se a differenza di allora ci sono ulteriori strumenti. È migliorato il livello scolastico, numerosi sono gli iscritti alle facoltà

universitarie e dopo la laurea c’è la possibilità di specializzarsi all’estero. Viene da chiedersi allora: cosa manca per incentivare l’imprenditoria giovanile? Dove devono agire la Pubblica Amministrazione, le Associazioni di categoria, le scuole, per facilitare ed invogliare alla nascita di nuove realtà produttive? La crisi economica che per alcuni è definita mondiale, ma che a ben guardare per certi aspetti tocca solo il vecchio mondo (Europa) e il nuovo continente (America), impone di guardare al di là del nostro sistema economico. Il mercato oggi è “globale” non più locale. E questo impone sfide anche culturali e non solo economiche. Le banche, già negli anni Settanta, avevano un ruolo determinante a sostegno della piccola imprenditoria attraverso la nascita e lo sviluppo delle banche mutue popolari e le casse di risparmio. Ora le banche si sono evolute, si sono fuse con altri istituti, sono diventate in una parola “grandi” e hanno perso la loro vocazione di sostegno alle piccole imprese. La recente crisi finanziaria ha reso evidenti non solo rilevanti fattori di fragilità sistematica insiti nella struttura, nella composizione e nei modi di operare dei sistemi finanziari (mercati e intermediari), ma anche alcune importanti criticità dell’impatto regolamentare di Basilea. Durante gli anni precedenti la crisi, le banche si erano abituate a operare con uno sbilancio di scadenze e valute molto consistente e con margini ridotti di disponibilità liquide, confidando nella costante possibilità di approvvigionarsi di liquidità sul mercato facilmente e a costi contenuti. All’esplodere della crisi, per effetto della perdita di fiducia nella liquidità delle banche, l’offerta di risorse liquide delle controparti di mercato si è

ridotta drasticamente, generando severi problemi di funding e obbligando le banche centrali ad erogare volumi consistenti di credito di emergenza. Le banche, che si rifinanziano presso la banca centrale a tassi bassi o addirittura negativi in termini reali, preferiscono depositare gran parte di questa liquidità presso la banca centrale stessa (anche dopo l’azzeramento dei tassi di interesse sui conti di deposito) o utilizzarla per acquistare titoli di Stato. Questi titoli sono poi utilizzati, come collaterale, per ulteriori operazioni di rifinanziamento. I finanziamenti alle banche dei paesi “periferici” dell’area euro sono arrivati a circa 750 miliardi di euro. Il tasso BCE è attualmente fissato a 0,50% dal 02/05/2013 mentre nel luglio 2008 era il 4,25%. Il rapporto banca impresa oggi assume un’articolazione e un grado di complessità molto elevati. Esso spazia dalla semplice gestione dei pagamenti, che la banca svolge per conto dell’impresa, all’individuazione di elaborati programmi finanziari capaci di sorreggere specifici progetti, alla monetizzazione dei crediti commerciali, agli interventi finanziari volti a ridefinire l’assetto societario, dal finanziamento dell’interscambio con l’estero alla gestione dei flussi di cassa e così via. Al fine di preservare i patrimoni delle banche l’applicazione del Nuovo Accordo di Basilea ha disposto che le banche dovranno adeguare i meccanismi di valutazione delle imprese affidate attraverso la predisposizione di procedure che condurranno a sostanziali modifiche nei criteri di applicazione del credito. A tal fine le banche dovranno sopportare gravami in termini di capitale da accantonare ai fini della vigilanza ,direttamente correlativi al rischio creditizio da esse sostenuto.

La banca svolgerà la sua fase istruttoria in base ai flussi di informazioni che le aziende, intenzionate ad accedere al credito, saranno in grado di fornire sia all’inizio del rapporto con l’istituto di credito, sia durante la fase di vita. Le medie e piccole imprese si dovranno organizzare ed attrezzare per corrispondere a tali esigenze. L’istituto di credito analizzerà nello specifico: • Indici patrimoniali, finanziari ed economici; • Localizzazione geografica; • Dimensione (fatturato, numero dipendenti ecc.); • Settore di attività; • Forma giuridica; • Fase di vita (start-up/maturità). Dalla capacità di produrre tali informazioni da parte delle imprese verso gli intermediari finanziari discende la possibilità di accedere alle fonti di finanziamento esterne e soprattutto di definirne i costi relativi. Le banche, senza dubbio, preferiranno erogare il credito alle imprese che avranno una bassa propensione al rischio e limiteranno gli impieghi destinati alla clientela che presenterà giudizi non molto positivi o incerti. Le imprese non pienamente affidabili da un punto di vista strettamente economico-finanziario, si vedranno diminuire le fonti di finanziamento ed incrementare il costo delle stesse. Le linee d’azione che le imprese potranno portare sono quindi: • Una maggiore attenzione al presidio degli aspetti quantitativi (indici) e qualitativi critici all’esame del rating; • Il ribilanciamento del mix di fonti affinché risultino coerenti (in forma tecnica) con i progetti di sviluppo da intraprendere e con il relativo fabbisogno finanziario; • La riduzione delle situazioni di indebitamento e, se necessario, la ripatrimonializzazione.


22

Notizie dall’Arma

09 13

Attività della Compagnia Carabinieri di Villafranca

Criminalità: i Carabinieri rispondono Gli interventi della Compagnia Carabinieri di Villafranca Furto in agriturismo e spaccio

Una giovane donna rubava nell’agriturismo di Sona dove lavorava mentre a casa spacciava cocaina con il convivente: due arresti, lo scorso 7 settembre. Nell’agriturismo di San Giorgio in Salici, dove lavorava, nell’ultimo mese diversi clienti avevano denunciato la scomparsa dalle proprie camere dei loro portafogli e del loro denaro. Gli episodi di furto erano stati denunciati di volta in volta alla stazione Carabinieri di Sommacampagna e complessivamente il denaro asportato ai clienti ammontava a 2.600 euro circa. Di fronte a questa serie di furti a danno dei loro clienti, circostanza che non si era mai verificata prima, i titolari della struttura ricettiva hanno iniziato ben presto a sospettare di alcuni dipendenti. Sono arrivati così alla decisione di predisporre un’ “esca” con la quale sorprendere il ladro. Così il 7 settembre mattina, lasciata appositamente in una camera una borsa da donna con all’interno un portafoglio e due banconote, una da 50 e una da 10 euro, dopo qualche ora, andati a recuperare la borsa, hanno riscontrato l’assenza del portafoglio e del denaro contenuto. E’ stato inevitabile per i titolari sospettare dell’unica dipendente che quella mattina era presente nell’agriturismo. Sono stati subito allertati i Carabinieri e sul posto è giunta una pattuglia del nucleo radiomobile della Compagnia di Villafranca che, dopo aver identificato la donna, G.R., 20nne, originaria della Campania, ha proceduto a controllarla. Nella borsa della ragazza sono stati trovati contanti per 3.190 euro, mentre dalla tasca dei suoi jeans è “saltato fuori” il portafoglio con i 60 euro appena rubati. Successivamente i Carabinieri si sono recati a Castelnuovo del Garda presso l’abitazione della ragazza per la perquisizione domiciliare; giunti sul posto alla ricerca di ulteriore denaro, provento dei furti all’agriturismo, i militari si sono trovati di fronte ad una piccola “centrale” di spaccio. Oltre a del denaro contante per 1.875 euro, sono stati rinvenuti e sequestrati: un barattolo con all’interno 7 involucri di cellophane con 10 grammi di cocaina, una scatola con 15 grammi di sostanza bianca da taglio, 4 grammi di semi di marijuana, 5 grammi di hashish (quest’ultimo sembrerebbe per uso personale), un bilancino di precisione. Oltre al furto aggravato, per la ragazza sono scattate le manette per l’accusa di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio in concorso con il convivente, D.V.N. 21nne, cameriere, anche lui originario della Campania, tratto in arresto assieme alla donna. Per entrambi è stato celebrato il processo per direttissima al tribunale di Verona.

Arresto di minorenne per droga A Villafranca e Povegliano, spaccio di droga tra giovanissimi. Un arrestato, lo scorso Ferragosto, un denunciato a piede libero e oltre un etto di marijuana sequestrata. Un minorenne è stato arrestato in flagranza di reato per spaccio di sostanze stupefacenti. L’amico che lo accompagnava è stato denunciato a piede libero con la medesima accusa, mentre 110 grammi di marijuana sono stati recuperati e sequestrati e altri due giovanissimi acquirenti sono stati segnalati alla prefettura in qualità di consumatori di droga. Questo è il bilancio dell’intervento dei Carabinieri del nucleo radiomobile che nel pomeriggio di Ferragosto ha bloccato e controllato i quattro ragazzi.Verso le 17.30 del 15 agosto scorso, a bordo dell’utilitaria della madre di uno di loro, mentre percorrevano piazza IV Novembre di Povegliano veronese, casualmente sono stati incrociati da una pattuglia del nucleo radiomobile della Compagnia di Villafranca. L’inaspettata vista dei militari istintivamente ha indotto il giovane conducente dell’utilitaria ad invertire la direzione di marcia e ad accelerare improvvisamente. La manovra sospetta è stata notata dalla pattuglia che, pochi minuti dopo, ha raggiunto e fermato i quattro ragazzi all’altezza di via Campagnole. Dopo essere stati invitati a scendere dall’auto, il passeggero del sedile anteriore ha tentato di sbarazzarsi, lasciandolo cadere a terra, di un involucro di cellophane. Recuperato dai militari, sono stati trovati all’interno 2 gr. circa di marijuana. Si è proceduto immediatamente alla perquisizione dei quattro giovani e del veicolo. Sotto uno dei tappetini è stata recuperata altra marijuana, circa 35 grammi, contenuta in altro involucro. Addosso ad uno dei due passeggeri occupanti il sedile posteriore, successivamente identificato in N.F., 17nne di Povegliano, dall’interno della biancheria intima, è saltato fuori un ulteriore involucro contenente 67 grammi di marijuana; dalle tasche e dal portafoglio dello stesso 17nne, altri due involucri contenenti rispettivamente gr. 5 e 1 della medesima sostanza stupefacente. A quel punto i quattro ragazzi, di cui due minorenni, sono stati accompagnati in caserma presso gli uffici della Compagnia di Villafranca, dove qualcuno del gruppetto ha iniziato a collaborare e riferire quanto accaduto quel pomeriggio. Si è appurato così che il conducente dell’utilitaria, un villafranchese 18nne, attorno alle 16.30, aveva caricato a bordo l’amico 16nne (quello che scendendo dall’auto durante il controllo dei Carabinieri aveva tentato di sbarazzarsi dei due grammi di marijuana). Entrambi avevano deciso di procurarsi la sostanza stupefacente e pertanto avevano contattato N.F., indicato come un vero e proprio fornitore per i giovani della zona. Il luogo d’appuntamento era stato fissato in piazza a Povegliano, “vicino alla gelateria”. Ed è proprio lì che poco dopo i due si sono incontrati con N.F. (quest’ultimo accompagnato a sua volta dal quarto giovane, un 19nne di Povegliano, denunciato in seguito a piede libero in quanto ritenuto possessore dei 35 grammi recuperati sotto il tappetino dell’auto). L’aspetto più inquietante della vicenda, nonostante un primo “scambio” tra i quattro fosse già avvenuto (due grammi di marijuana ceduti da N.F. per venti euro), è che il gruppetto, se non fosse incappato nel controllo dei Carabinieri, per quel pomeriggio aveva in programma di dirigersi verso la località “Fontanin”, al confine tra Villafranca di Verona e Povegliano veronese, dove era in corso una delle tante feste “ferragostane” tra numerosi giovani. La notevole quantità di marijuna recuperata fa dunque pensare che l’attività di spaccio sarebbe facilmente continuata durante la festa e probabilmente qualche altro giovane consumatore aveva già “prenotato” la sua dose. Al termine degli accertamenti, sono stati avvisati i genitori del 17nne e del 16nne e sono state avvisate la procura di Verona e quella di Venezia presso il Tribunale per i minorenni. Quest’ultima ha disposto l’arresto di N.F. ed il suo accompagnamento presso il centro di prima accoglienza di Treviso.

Merce rubata: arrestati i ladri A Villafranca e Povegliano, spaccio di droga tra giovanissimi. Un arrestato, lo scorso Ferragosto, un denunciato a piede libero e oltre un etto di marijuana sequestrata. A Nogarole rocca, tre ricettatori sono stati arrestati dai Carabinieri tra il 14 e il 15 agosto scorsi. Un’irruzione dei Carabinieri della stazione di Vigasio all’interno di una cascina abbandonata in via IV Novembre di Nogarole Rocca ha portato all’arresto di tre ricettatori ed al recupero di merce rubata del valore di 6.000 euro. I militari sono entrati in azione nella notte tra il 14 e il 15 agosto quando, circondata l’abitazione, hanno sorpreso tre cittadini rumeni, C.C.D., classe ‘92,V.F., classe ‘93, e M.M.I, classe ‘92, tutti disoccupati ed ufficialmente domiciliati in provincia di Modena. I tre sono stati trovati in possesso di numerosi capi d’abbigliamento firmati, di sei tappeti persiani e di una pelliccia, tutto provento di un furto ai danni di una lavanderia di Mozzecane e sono stati quindi dichiarati in stato di arresto per ricettazione in concorso ed infine tradotti presso il carcere di Verona-Montorio. I Carabinieri di Vigasio erano sulle tracce dei tre ricettatori già da alcuni giorni, dopo che nella notte del 17 luglio scorso una pattuglia del nucleo radiomobile della Compagnia di Villafranca aveva bloccato ed arrestato, nei pressi del casello della A/22 di Nogarole rocca, sei rumeni a bordo di una monovolume stracarica di refurtiva, intenti ad imboccare l’autostrada e ad allontanarsi dal veronese. In quell’occasione fu recuperata una gran quantità di refurtiva, tra rame di un cimitero, mezzi ed attrezzi agricoli,


Polizia Municipale

23

A Com. Angelo Competiello A cura cura del del di Dott. Dipartimento Giovanni Serpelloni Politiche Antidroga

-30%. Saldi? No, “sconto” sulle multe In questa pagina la Polizia municipale vuole condividere conoscenze ed informare correttamente su argomenti d’interesse collettivo, fornire consigli utili, di carattere generale o riferiti alla realtà locale, partendo dall’esperienza e dalla casistica quotidiana. Come in questo caso, in cui parliamo dello sconto del 30% sulle multe.

del Com. Angelo Competiello Questo spazio non vuole essere una vetrina su cosa ha fatto o sta facendo la Polizia municipale, perché perseguire gli autori di illeciti o portare avanti determinate attività preventive rientra nella normalità del lavoro di polizia: è fare il proprio dovere, ciò per cui si è pagati e si è ricevuto mandato implicito dalla comunità in cui si opera. Certo, è doveroso rendere conto ai cittadini del proprio operato e dei risultati ottenuti, diffondendo dati statistici ed informando su fatti od operazioni di particolar rilievo, ma la vera comunicazione di un servizio di polizia sta nei fatti concreti, nei comportamenti quotidiani, nell’equità, onestà ed affidabilità in ogni frangente dei suoi operatori, nella certezza maturata da parte del cittadino di ricevere un’effettiva tutela. La mera informazione istituzio-

nale dunque deve essere superata dall’effettivo dialogo, dalla condivisione di intenti e di conoscenze, nonché dal reciproco rispetto tra operatori di polizia e cittadini, nell’ambito di un sistema di sicurezza urbana partecipata all’anglosassone, che consideri la sicurezza un bene da perseguire con l’apporto fattivo e concreto di tutti i cittadini. Si desidera perciò aprire qui una linea di dialogo con i lettori, nella convinzione che, non solo la condivisione di conoscenze su argomenti specifici, ma anche la trasparente partecipazione alle problematiche in atto, costituiscano il miglior modo di mettere in sintonia il sentire dell’utente con quello di chi quotidianamente fornisce un servizio, così importante per la civile convivenza di una comunità, come quello di polizia municipale. L’argomento del momento è sicuramente lo “sconto” del 30% sull’importo del pagamento in misura ridotta delle sanzioni per violazioni del Codice della Strada, introdotto recentemente dal cosiddetto “Decreto del Fare”. Ma quando e come è possibile ottenere tale beneficio, che, vedremo, può risultare anche particolarmente vantaggioso? In primo luogo, il pagamento deve avvenire entro cinque giorni dalla contestazione o notificazione degli estremi della violazione. I cinque giorni

perchè conviene pagare prima Una sanzione, ad esempio di 41 euro, in caso di preavviso, se pagata entro 10 giorni dal preavviso, si pagherà 28,70 euro, beneficiando così dello sconto del 30%; se si tratta di notificazione con consegna del verbale da parte del postino direttamente al destinatario, si pagherà: 43,30 euro se pagata entro 5 giorni dalla notificazione; 55,60 euro, dal sesto al sessantesimo giorno dalla notificazione; dopo 60 giorni dalla notificazione, la cifra salirà a 98,60 euro. Nel caso di notificazione con consegna del verbale da parte del postino a persona idonea diversa dal destinatario, la cifra sarà di 46,90 euro entro cinque giorni, 59,20 euro entro i sessanta giorni, 102,20 euro dopo i sessanta giorni. Se si tratta di ritiro del verbale presso l’ufficio postale o a seguito di avvenuta giacenza, la notificazione si ha per eseguita decorsi 10 giorni dalla spedizione della comunicazione di avvenuto deposito dell’atto o dal momento del ritiro del l’atto, se antecedente. Il pagamento entro i 5 giorni dalla notificazione sarà di 47,60 euro; entro i sessanta, di 59,90 euro e dopo i sessanta, di 102,90 euro.

sono solari (ovvero di calendario) e comprendono quindi anche i giorni festivi. Se, ad esempio, il verbale mi viene notificato dal postino il giorno 10, avrò diritto allo sconto effettuando il pagamento entro il giorno 15. Tuttavia, nel caso in cui l’ultimo giorno utile sia festivo o domenicale, il termine slitta al primo giorno feriale successivo. Una seconda condizione è che la violazione rientri tra quelle per le quali il beneficio della riduzione del 30% sia ammessa. Sono infatti escluse dallo “sconto” le violazioni più gravi, cioè quelle per le quali, oltre alla sanzione pecuniaria, è prevista anche la sanzione accessoria della confisca del veicolo ovvero della sospensione della patente di guida (come, ad esempio, il superamento dei limiti di velocità di oltre 40 km/h, il sorpasso vietato, la circolazione contromano in curva, la guida in stato d’ebbrezza alcolica con alcolemia superiore a 05 g/l, ma inferiore a 0,8 g/l, etc.). La riduzione si applica esclusivamente alla sanzione e quindi non interessa le spese di accertamento e notificazione, che, per quanto riguarda i verbali spediti dal nostro comando, ammontano a euro 14,60, nel caso più semplice in cui il postino consegni l’atto direttamente al destinatario, ma che aumentano di euro 3,60 nel caso in cui l’atto venga consegnato dal postino a persona idonea diversa dal destinatario ovvero di euro 4,30 nel caso in cui l’atto venga ritirato presso l’ufficio postale. In tale ultima ipotesi, se l’atto viene ritirato nei primi 10 giorni dall’invio da parte dell’ufficio postale della comunicazione di avvenuto deposito (cosiddetta CAD), il termine di 5 giorni per usufruire dello sconto decorre dal giorno del ritiro (notificazione), altrimenti, visto che il verbale si considera comunque notificato una volta decorsi i suddetti 10 giorni, il termine di 5 giorni corre dall’undicesimo giorno (compreso) dalla data di spedizione della CAD e non dalla data (successiva ai citati 10 giorni) di effettivo ritiro dell’atto presso l’ufficio postale. In pra-

tica, se l’atto è ritirato presso l’ufficio postale dopo il quindicesimo giorno dall’invio della CAD non si può usufruire del beneficio della riduzione del 30% della somma da versare. Per sicurezza ed essere certi di disporre del tempo materiale per effettuare il versamento nell’importo scontato, si consiglia, in caso di ricevimento della raccomandata dell’ufficio postale contenete la CAD, di provvedere al più presto al ritiro dell’atto presso l’ufficio o lo sportello postale indicato. L’applicazione della norma ha creato qualche difficoltà con riferimento alla prassi, in uso presso quasi tutti i comandi di polizia municipale, di lasciare sul parabrezza del veicolo il cosiddetto “preavviso di accertamento” e quindi di consentire all’interessato, assente al momento dell’accertamento della violazione ed al quale quindi la stessa non è stata contestata immediatamente, di estinguere la violazione prima della notificazione per posta del relativo verbale, con ciò evitando di dover corrispondere anche le spese di accertamento e spedizione. Benché la norma faccia decorrere i cinque giorni per il pagamento scontato dalla data di contestazione o notificazione del verbale, a Villafranca si è deciso di riconoscere comunque il beneficio anche a chi provveda ad effettuare il versamento, entro i termini indicati sul preavviso (10 giorni), partendo dal presupposto che tale interpretazione è quella più aderente allo spirito della norma e che, in ogni caso, nei cinque giorni successivi alla successiva notificazione dell’atto il pagamento sarebbe comun-

que ammesso nell’importo ridotto del 30%. Pagando la sanzione per la violazione di un divieto di sosta subito dopo il rinvenimento del preavviso sul parabrezza del veicolo si può, a questo punto, avere un notevole vantaggio economico, prendendo ad esempio una sanzione di 41,00 euro (quella più ricorrente per la violazione di un divieto di sosta). Non a caso, tale opportunità, arrivata a metà agosto quasi come un saldo di fine stagione, ha fatto registrare un’impennata di pagamenti immediati delle sanzioni. Ulteriore novità introdotta dal decreto è la possibilità, in caso di contestazione immediata della violazione, di corrispondere l’importo “scontato” direttamente nelle mani dell’agente accertatore, qualora lo stesso sia munito di idonea apparecchiatura per la riscossione mediante strumenti elettronici di pagamento. Tale modalità di pagamento è già disponibile presso il nostro comando, in quanto, da due anni a questa parte, ci siamo muniti, tra i pochi, di un apparato Point of Sale (POS) portatile per ricevere pagamenti a mezzo carte bancomat o di credito direttamente in strada. In tal caso l’agente oltre alla ricevuta del POS, attesta l’avvenuto pagamento anche nella copia del verbale di contestazione che consegna al trasgressore. Con tale tipo di pagamento vengono addebitate all’interessato le spese di commissione bancaria, pari attualmente al 0,60% della somma corrisposta per pagamenti con carta Bancomat, 1,50 % per pagamenti con carte Visa/Mastercard e 3,00% per carte JCB Italia.


Salute & Sanità

24

09 13

A cura di Diego Cordioli

La Gotta: malattia antica, spesso non riconosciuta È difficile comprendere come una patologia antica, frutto del benessere e già documentata ai tempi degli Egizi, come la Gotta, sia spesso sottovalutata, non riconosciuta o evidenziata tardivamente...

di dott. Paolo Garzotti Non è raro osservare alterazioni funzionali articolari, con conseguente riduzione dell’autonomia personale, in pazienti etichettati come “artrosici” e che invece avevano sì l’artrosi, ma anche la contemporanea presenza di gotta cronica tofacea che aveva causato delle significatile erosioni ossee. Purtroppo i noti “noduli di Heberden”, tipici dell’artrosi delle mani, si possono confondere facilmente con iniziali “tofi”(depositi di acido urico), tipici della Gotta ad esordio subacuto o cronico. Ma cos’è la Gotta? Giova ricordare che la Gotta non è solo una malattia articolare, ma una malattia sistemica che può interessare svariati organi o tessuti (vasi, reni, cuore) e che spesso presenta altre malattie, quali l’ipertensione arteriosa, diabete mellito, ipercolesterolemia, insufficienza renale,

cardiopatia ischemica. Ciò può presentare delle interazioni farmacologiche che rendono complesso e difficile il trattamento terapeutico del paziente. Nell’anziano, tutto ciò e ulteriormente complicato dalla sua particolare “fragilità” e dal fatto che spesso la presentazione clinica è diversa e atipica rispetto alle altre fasce di età. La Gotta è una malattia cronica dovuta ad un eccesso di acido urico nel sangue provocato da un’alterazione del metabolismo delle purine (composto organico azotato da cui derivano gli acidi nucleici-DNA;RNA). Forse può incuriosire il fatto che il tutto dipenda dalla mancanza, nell’uomo, di un enzima (uricasi), che è invece presente in altri organismi, che metabolizza l’acido urico impedendogli di precipitare e di provocare i danni legati alla iperuricemia. Ci può consolare il pensiero che l’acido urico ha capacità antiossidanti utili per il nostro corpo. Quando la concentrazione di acido urico nel sangue supera il valore di 6 mg/dl, aumenta il rischio di formazione di cristalli con la conseguente precipitazione degli stessi nelle articolazioni e nei tessuti extra articolari. La probabilità di sviluppare la Gotta aumenta con l’incremento dell’uricemia, passando da una percentuale dell’1,9% a valori inferiori al 7mg/dl. fino al 90% quando l’uricemia è superiore a 9 mg./dl. Quali sono i fattori che favoriscono

la Gotta? Esistono dei fattori genetici che predispongono il soggetto a una ridotta eliminazione di acido urico e/o una maggior produzione dello stesso. I maschi sono maggiormente colpiti anche se, dopo la menopausa, la differenza tra i due sessi si riduce. L’età è una discriminante molto importante. Negli ultimi trent’anni, infatti, la prevalenza della malattia tra i 65 e 74 anni è aumentata del 40% e del 100%, in quelli con più di 75 anni. Esistono poi dei fattori di rischio quali l’obesità, la dieta ipercalorica ricca di carne e frutti di mare, le bevande alcoliche (soprattutto la birra), l’insufficienza renale (che riduce l’eliminazione di acido urico), malattie concomitanti quali: Psoriasi (di qui una interessante collegamento con l’artrite Psoriasica che abbiamo trattato in un precedente articolo), malattie del sangue e linfonodi (policitemia, linfomi), anemie emolitiche, ecc. Come si manifesta la Gotta a livello articolare? Inizialmente l’iperuricemia è asintomatica. Molti soggetti, pur in presenza di aumentato acido urico, fortunatamente non svilupperanno mai la malattia. A questa fase può seguire un episodio di infiammazione acuta articolare (artrite), che tipicamente interessa l’articolazione metatarso-falangea (base dell’alluce 8590% dei casi, ma può interessare anche altre sedi articolari) che si presenta con un’arti-

colazione calda, rossa, tumefatta e molto dolente. Successivamente, ad intervalli molto variabili, si possono presentare analoghi eventi nella stessa sede o in altre articolazioni, fino ad arrivare all’artrite gottosa cronica con i classici tofi. E’ importante sottolineare che la Gotta ad esordio senile presenta delle particolari caratteristiche. L’incidenza della malattia non presenta differenze nei due sessi, l’esordio è spesso subacuto, poliarticolare, con il frequente interessamento delle mani e con scarsi fenomeni infiammatori. Tutto questo rende difficile una diagnosi differenziale con altre patologie reumatiche quali l’artrite reumatoide, artrite psoriasica, osteoartrosi delle mani e la pseudogotta. Inoltre la presenza di patologie concomitanti quali l’insufficienza renale, il frequente uso di diuretici e anti-infiammatori nell’anziano, predispongono alla precoce comparsa dei tofi, senza una storia clinica precedente di episodi acuti di Gotta. Nell’anziano è frequente anche constatare la presenza concomitante di depositi di acido urico su articolazioni artrosiche proprio perché l’ambiente articolare artrosico predispone alla precipitazione dei cristalli di acido urico. L’argomento è piuttosto vasto, cercheremo di approfondirlo ulteriormente al prossimo appuntamento.

VUOI SENTIRE MEGLIO? Prenota la prova gratuita del nuovo apparecchio acustico:

VIA MANTOVA, 12 (dal Castello in direzione Mozzecane)

Tel. 045 6300838

VERONA GOLOSINE - VERONA STADIO - VERONA B.GO VENEZIA - AFFI - CASTIGLIONE D.S. - CEREA - CERRO V.SE - GOITO - LEGNAGO - SAN BONIFACIO - S.G. LUPATOTO - BRESCIA


Sociale Villafranchese

25

A cura dI Diego Cordioli

L’addio al cardinale Ersilio Tonini Ersilio Tonini, cittadino onorario di Villafranca dal 9 ottobre 2002, arcivescovo emerito di Ravenna e Cervia, ordinato cardinale da Papa Giovanni Paolo II nel novembre 1994, si è spento lo scorso 20 luglio. di Daniel Reggiani Il cardinale Tonini, grande prete comunicatore, è venuto a mancare all’età di 99 anni nella sua stanza presso l’Opera Santa Teresa di Ravenna, luogo diventato la sua casa, dopo che aveva ceduto - nel 1975 - l’appartamento vescovile ad una piccola comunità di tossicodipendenti. Era stato nominato cittadino onorario di Villafranca il 9 ottobre del 2002, quando l’ex sindaco Maurizio Facincani, su proposta dell’allora presidente del Consiglio Comunale Rosetta Rizzini, gli conferì la cittadinanza onoraria. In quell’occasione monsignor Tonini rimase a Villafranca un paio di giorni, ospite del parroco don Dario Morandini. Una visita breve ma intensa: la cerimonia di consegna della pergamena in sala consiliare alla presenza di moltissimi villafranchesi, l’incontro con il mondo imprenditoriale, il dibattito con gli

studenti delle scuole superiori, l’umile visita fatta agli anziani della Casa di Riposo e la celebrazione della Messa nel Duomo dei SS. Pietro e Paolo. Un ecclesiastico semplice, dalle parole semplici ma dai contenuti e dalla fede profonda, “uomo concreto” e villafranchese onorario contento, era profondamente commosso d’essere diventato parte della “gente veneta” che, come dichiarò, ha i valori della vita radicati, il rispetto, la fede e l’onestà come ricchezza. Una vita esemplare, sia con le parole (indimenticabile la sua naturale e travolgente simpatia) che con i fatti: aveva il dono dell’accoglienza. Sapeva e voleva accogliere soprattutto le persone più deboli, i poveri, gli emarginati. A tutti noi villafranchesi deve rimanere vivo e presente, oltre che il suo ricordo, il suo insegnamento: quello di un’umiltà attenta ai bisogni e alle fragilità dei nostri fratelli.

L’Associazione il Quadrifoglio Il Quadrifoglio sta cercando volontari. Si tratta di un servizio di “doposcuola pomeridiano” rivolto ai bambini della scuola elementare che vivono situazioni di disagio famigliare, economico e sociale. Il Quadrifoglio è sorto all’interno della Caritas Parrocchiale di Villafranca circa nell’anno 1989, quando alcune persone hanno deciso di mettere a disposizione un po’ del loro tempo e unire le forze per aiutare alcuni ragazzini “a rischio”. Se l’aiuto più immediato è sul piano scolastico, ciò a cui mira Il Quadrifoglio va oltre: avvicinarsi il più possibile alla loro realtà di disagio, ascoltarli, condividere rabbia e sconfitte, ma soprattutto promuovere in loro qualche sana conquista. La maggior parte dei bambini che l’associazione segue sono stranieri, appena trapiantati, che si trovano ad affrontare il problema della lingua e della cultura diversa. Altri sono bambini segnalati dalle scuole o dall’assistente sociale del Comune. L’attività si svolge dalle ore 15.00 alle ore 17.00 nei giorni di lunedì, martedì, giovedì e venerdì. Il servizio è gestito interamente da volontari che a turno, settimanalmente, nel medesimo giorno per tutto l’anno scolastico, prestano il loro tempo. Ogni volontario adulto si prende carico di 1 o 2 bambini, i medesimi per tutto l’anno. Il Quadrifoglio ha bisogno anche di te! L’invito è rivolto a tutti: giovani studenti della scuola superiore, universitari, casalinghe, lavoratori e pensionati… L’unione fa la forza e la nostra forza è quella di seguire bambini “più sfortunati” di noi per far capire loro che non sono soli. Contatti: 348/7183389 340/0669868 340/4182444

di Daniel Reggiani


26

Ecologia & Ambiente

09 13

A cura di Luigi Facincani

Via N. Bixio: Non è solo questione di paesaggio Il visitatore che, mancando da Villafranca da qualche mese, vi arrivi ora, passando da via Nino Bixio potrebbe pensare di aver sbagliato città. La via Nino Bixio infatti è radicalmente ed improvvisamente cambiata in questi mesi... di Luigi Facincani Da alcuni anni stava maturando, anche tra la popolazione, l’attesa di interventi di sistemazione complessiva della via: già da tempo, infatti, si dibatteva della necessità o dell’opportunità di riqualificare la via per migliorare i marciapiedi, per realizzare la pista ciclabile, per sostituire i pini domestici non idonei a stare lungo i viali e per sistemare le tubazioni sottoterra, anche per evitare il ripetersi degli episodi di allagamento in occasione di forti temporali. Già da alcuni anni erano iniziati improvvisi abbattimenti di qualche decina di pini domestici, così, come veniva, promettendo a breve l’inizio dei lavori e rotatorie negli incroci. Le proteste dei residenti e la mancanza di un piano complessivo di lavori e dei relativi finanziamenti hanno sempre interrotto il taglio dei pini. Quest’anno, proprio in coincidenza con i torridi mesi estivi, è stato realizzato il deserto. I residenti ed i cittadini si ritrovano quindi la via destrutturata e irriconoscibile senza che siano stati spiegati con chiarezza e iniziative pubbliche, tempi, modalità e complessità dei lavori da eseguire.

Il buon senso avrebbe suggerito che si poteva e doveva operare a stralci ed infatti in questo modo probabilmente saranno eseguiti i lavori sulla strada. Ma allora anche l’abbattimento dei pini poteva essere programmato a stralci, prevedendo la sequenza “abbattimento piante-lavori di sistemazione-piantumazione piante” operando un po’ alla volta lungo tutta la via. Dovrebbe essere una buona pratica quella di operare secondo una programmazione dei lavori pubblici che riduca i disagi, al di fuori delle emergenze, come peraltro chiunque farebbe con i lavori a casa propria. Invece non si è operato con queste modalità, forse perchè non si ha ancora piena consapevolezza della funzione del verde pubblico. La critica non nasce da ragioni estetiche, perché non è solo questione di paesaggio, ma soprattutto da motivazioni legate alla qualità della vita, perché è anche questione ambientale. Occorre qui ricordare alcune funzioni svolte dal verde pubblico in genere e dalle piante in particolare: • funzioni climatiche, in quanto

contribuiscono al controllo di temperatura ed umidità, con una sorta di effetto di condizionamento naturale dell’aria; • funzioni psicologiche e sanitarie specialmente importanti nei quartieri residenziali per l’effetto prodotto dalla vista riposante che rende più gradevole la permanenza; • funzioni difensive da polveri e rumori e da eccesso di insolazione. Ormai l’intervento è stato realizzato in modo radicale; quindi si confida che al più presto vengano resi noti alla cittadinanza, ed in particolare ai residenti, quali sono i progetti di riqualificazione della via e venga data la possibilità di inoltrare suggerimenti, fermo restando che ovviamente poi le decisioni spetteranno all’amministrazione. Alcuni suggerimenti: • per sostituire gli alberi abbattuti tenere conto non solo della quantità ma anche della qualità. Ovvero, mettere a dimora più o meno tante piante quante sono state tolte e scegliere, con l’aiuto di un agronomo o di enti pubblici competenti, specie tipi-

che della pianura padana adatte fiorita di tanto in tanto, magari a svolgere le già citate funzioni chiedendo ai residenti di partecipare alla manutenzione, anche proprie delle alberature stradali; tenendo conto che alcuni resi• aumentare la permeabilità della denti già lo hanno fatto in pasvia anche per limitare le probabilità di allagamenti: ad esempio sato; un’area parcheggi con fondo • posizionare lungo la via alcune drenante, ampia base di terra panchine in entrambi i lati, allo per ognuna delle piante previste; scopo di permettere la sosta • con l’occasione ripristinare l’aialle persone anziane ed a colouola spartitraffico che potrà ro che hanno problemi di mobilità. Sempre più spesso infatti svolgere efficacemente funzioni di assorbimento di polveri si notano anziani che riescono emesse e sollevate dalle autoad arrivare in pieno centro solo mobili e dai camion in transito; appoggiandosi a bastoni o a biciclette condotte a mano... • abbellire con qualche aiuola

GLOSSARIO ECOLOGICO a cura di Luigi Facincani

Il Paesaggio LANTERNE VOLANTI Secondo il “Codice dei beni culturali e del paesaggio” (Decreto Legislativo 42/2004),“Per paesaggio s’intende il territorio espressivo di identità, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali, umani e dalle sue relazioni”. La definizione è finalizzata a spiegare che il nostro Paese intende tutelare il paesaggio oggetto dell’intervento dell’Uomo, ossia l’insieme dei fattori naturali ed umani che hanno contribuito a formarlo. Il paesaggio, determinato dalle varie caratteristiche fisiche, antropiche ed ambientali di un particolare territorio, è esposto a significati talmente ampi, variegati e molteplici, da rendere arduo qualsiasi tentativo di limitarne i confini. Di seguito alcuni particolari significati più noti, che non esauriscono la gamma di definizioni: -percettivo: quale viene percepito dagli abitanti del luogo o dai visitatori, il cui aspetto o carattere derivano dalle azioni di fattori naturali e/o culturali; -estetico: legato a caratteri di bellezza e valore, esclusivo di porzioni determinate di territorio, legato a delimitati scorci e vedute panoramiche: le cosiddette “bellezze da cartolina”; -scientifico: derivante dalle scienze naturali, esamina il paesaggio in quanto oggetto in sé, e non come percezione di un soggetto esterno; -culturale: il concetto di paesaggio nella cultura occidentale è piuttosto moderno e non è sempre esistito. La sua evoluzione è strettamente correlata con la nascita di una civiltà paesaggistica che richiede l’esistenza di una letteratura sui paesaggi e sulla loro bellezza, di rappresentazioni pittoriche dei paesaggi e di giardini rappresentativi delle varie epoche. In base a queste considerazioni la prima società paesaggistica mondiale fu la Cina. Il mondo occidentale difatti, almeno fino al ‘500, non possedeva contemporaneamente questi elementi.

Matrimoni - Compeanni Sagre - Feste Se vuoi divertirti passa a:

Castel d’Azzano

da:

HOBBY SPORT Caccia-Pesca

Via Mascagni, 43 - tel. 045/512741 www.fuochiartificialiverona.it


Povegliano Veronese

27

A cura dI Diego Cordioli

Anna Maria Bigon, Sindaco di Povegliano Anna Maria Bigon è al suo secondo mandato, dal 2011, come Sindaco di Povegliano Veronese, comune con poco più di 7mila abitanti. Una Amministrazione attenta e impegnata sul fronte ecologico, sempre pronta a mettere in atto qualsiasi iniziativa.

dell’avv. Anna Maria Bigon Povegliano è in prima linea per la sicurezza degli edifici, dei bambini, delle persone. Si sta cercando di modificare la normativa sugli appalti e sul patto di stabilità che non permette ai comuni di poter spendere le somme accantonate. Povegliano ha oltre 2 ML di €: con queste somme si potrebbe permettere la messa a norma di molti edifici pubblici, dando lavoro alle imprese. Dopo l'abbattimento della struttura al grezzo delle scuole elementari per cemento depotenziato, la struttura è stata riassegnata e finita in poco tempo. Inaugurata ed ora utilizzata da alunni ed insegnanti, ha vinto un premio dall'ordine degli architetti per la sua funzionalità. Tra le opere importanti per il Paese, la realizzazione del centro diurno socio sanitario per anziani non autosufficienti, i cui lavori iniziati oltre un anno fa dovranno terminare entro la fine di quest’anno. In tema di sicurezza, c’è il progetto sicurezza Rangers: sono stati pattugliati edifici ed aree pubbliche dal 1 agosto fino al 31 dicembre. Nello specifico: sede municipale, sede degli alpini, asilo nido e campanile, cimitero, stadio e impianti sportivi,Villa Balladoro, scuole, sala Savoldo, parco piazza

Mons. Bonfante, centro anziani, parco Balladoro, parco via dei Frassini, piazza Ockenheim. Per questi luoghi la società “Rangers Srl” (Gruppo Battistolli) sta facendo un servizio di vigilanza notturna con due visite dalle 22 alle 6 di ogni giorno, comprovate da un dispositivo elettronico a vista. Si tratta di un servizio che può giocare un ruolo rilevante nella prevenzione di reati e soprattutto può fungere da detterrente per gli atti di vandalismo.Una presenza frequente che tiene sotto controllo i luoghi invoglia anche i cittadini a vivere al meglio il paese. Un progetto che si affianca a quello messo in atto dai titolari di alcune azienda e della zona industriale del paese. Il territorio è una terra ricca di fonti d’acqua e rigogliosa fin dall’antichità. Il Comune è attualmente impegnato, insieme al Consorzio di Bonifica, nella realizzazione di un progetto, facente parte di un programma complessivo, che riguarda la riqualificazione e la valorizzazione di tre risorgive, una delle quali è la più importante del territorio: la sorgente del Fiume Tartaro. Il Comune di Povegliano V.se aderisce all'Associazione dei Comuni Virtuosi dal 2008 e nel 2012 è stato vinto un Premio proprio in tema di risorgive.

Borse di studio per gli studenti di Povegliano L’Amministrazione del Comune di Povegliano Veronese bandisce un concorso per l’assegnazione di premi di studio destinati agli alunni che conseguano il diploma all’Istituto “A. Balladoro” con il massimo dei voti. Le borse di studio sono rivolte agli studenti che si diplomano alla scuola secondaria di 1° grado nell’anno scolastico 2012/13, presso l’Istituto Scolastico Comprensivo “A. Balladoro”. Per beneficiare della borsa di studio, gli studenti devono ottenere il giudizio massimo previsto dalla normativa in vigore alla data della scadenza del presente bando, fissata al 30 giugno 2013. Per giudizio massimo sarà inteso anche quello comprendente la lode (a titolo di esempio, sia il 10/10 e sia il 10/10 con lode). Oltre al voto, i requisiti di ammissione sono: la residenza nel comune di Povegliano dal 1 gennaio 2013, non essere in ritardo per più di due anni nel corso di studio secondario di 1° grado e non avere avuto scarso profitto, non avere un’età superiore ai 17 anni. Sarà cura dell’Ufficio Scuola del Comune acquisire dall’Istituto Comprensivo i nominativi degli alunni diplomati con giudizio massimo. Sono esclusi dal concorso gli alunni che abbiano fruito di benefici analoghi erogati da altri Enti, in riferimento al medesimo corso di studi. L’importo del premio di studio è fissato entro il limite massimo di euro 250,00 per alunno con una spesa massima complessiva di 2 mila euro. Il conferimento finale dei premi di studio verrà disposto dalla Giunta comunale con propria deliberazione. “Riteniamo opportuno, come ogni anno, continuare ad incentivare gli studenti ad una preparazione seria e costante – ha commentato l’Assessore alla Scuola, Laura Peretti – anche attraverso dei riconoscimenti economici. Entro il 30 settembre gli interessati potranno presentarsi per comunicare formalmente di avere i requisiti per ricevere la borsa di studio”. Il Comune si riserva la facoltà di riconoscere l’eventuale assegnazione di altri riconoscimenti pubblici, oltre ai premi di studio, per chi si è diplomato con il giudizio massimo. Questi benefici sono rivolti a studenti residenti nel Comune che nell’anno scolastico 2012/2013 abbiano conseguito il diploma di scuola secondaria di secondo grado con votazione di almeno 100/100 ovvero che si siano particolarmente distinti per meriti scolastici o di altra natura durante un qualsiasi corso di studi. Il termine per presentare all’ufficio scuola il proprio nominativo è il 30 settembre 2013”.


Valeggio sul Mincio

28

09 13

A cura dicomunali Diego Cordioli Elezioni

Valeggio: un futuro a due ruote Il Comune di Valeggio sul Mincio vede un futuro a due ruote. L’Amministrazione, guidata dal Sindaco Tosoni, intende, infatti, potenziare il cicloturismo, una forma di turismo praticata in bicicletta e molto diffuso soprattutto nell’Europa del Nord…

di Angelo Tosoni Valeggio è la meta ideale per i turisti del pedale. Come Sindaco sto lavorando per gettare le basi di un progetto che evolverà enormemente nel prossimo futuro. Insieme al Comune di Peschiera abbiamo creato una collaborazione con l’Università Bocconi di Milano per reperire i contributi comunitari (ERDF: European Regional Development Fund) e le partnership ideali. Vogliamo che Valeggio entri a far parte di Eurovelo, un gruppo di itinerari ciclistici che attraversano tutta l’Europa. Il territorio di Valeggio ben si presta al cicloturismo rurale, praticato soprattutto dagli amanti dell’ambiente che vogliono stare lontani dalle automobili. Borghetto, che già è uno dei Borghi più belli d’Italia, può diventare la capitale del cicloturismo, tappa fondamentale di un percorso che partirà da Cadice, in Spagna, attraverserà Mantova e arriverà ad Atene in Grecia. La collaborazione tra enti è fondamentale per la rinascita delle istituzioni. Negli

ultimi anni Valeggio è diventato socio del Consorzio “Lago di Garda è...”, che ha lo scopo di gestire ed intensificare la promozione turistica della sponda veronese del lago di Garda e dell’entroterra gardesano. Valeggio, infatti, si sente a pieno titolo parte integrante del sistema Lago di Garda e assieme ai Comuni della sponda veronese del lago ha partecipato già dal 2011 alle discussioni sull’imposta di soggiorno. “La tassa di soggiorno – come dice l’assessore al turismo Simone Mazzafelli - ha portato alla formulazione di regolamenti comunali e tariffe condivise al fine di evitare squilibri dannosi principalmente per le strutture

ricettive. L’imposta, applicata dallo scorso anno anche a casa nostra, permette di avere quelle risorse utili alla promozione turistica di Valeggio, di mantenere attivo il ‘tourist office’ presso la locale Pro Loco e di realizzare manifestazioni importanti.” Pochi mesi fa Valeggio ha sottoscritto una convenzione col Consorzio per lo sviluppo del piano di marketing (sito web, fiere, workshop): il Comune parteciperà con 18mila euro al progetto. Sempre nell’ottica dello sviluppo del cicloturismo è stato raggiunto un altro importante obiettivo: la permuta con il Demanio della locale caserma dei carabinieri, di proprietà del Comune, con

l’area dell’ex stazione della littorina Mantova-Peschiera. L’accordo è stato firmato il 13 marzo scorso e prevede che il Comune diventi proprietario di un’area a ridosso di Borghetto per dare vita ad una bike station, una struttura attrezzata per accogliere i turisti, con particolare attenzione ai cicloturisti, offrendo attività commerciali, punto informazioni, servizi igienici. Il potenziamento del turismo è un progetto ambizioso, ma avviene con la partecipazione delle realtà ricettive locali. “Alberghi e ristoranti – continua l’assessore Mazzafelli – potranno migliorare l’offerta e la costituzione di pacchetti turistici a favore dei potenziali visitatori. In collaborazione con il Consorzio ‘Lago di Garda è…’ vogliamo realizzare degli incontri a tema a favore degli operatori turistici per poter condividere strategie ed obiettivi in funzione dei continui mutamenti delle aspettative dei turisti”. Il territorio valeggiano offre risorse non comuni: oltre ad una posizione strategica, poco distante da Verona, Mantova e il Lago di Garda, negli anni ha sviluppato fortemente il settore gastronomico. I tortellini di Valeggio sono famosi ovunque, così come la qualità e la quantità dei servizi offerti. Per l’Amministrazione è fondamentale mantenerne elevata la promozione, anche per i positivi risvolti occupazionali che può dare. L’intento è quello di estenderne la promozione insieme ad altri prodotti tipici, come i vini doc e la torta delle rose. Ma solo con la partecipazione attiva di tutti gli abitanti sarà possibile raggiungere tutti questi obiettivi.


Mozzecane

29

A cura dI Diego Cordioli

Il comune di Mozzecane investe nella scuola Mozzecane oggi

è

sostiene diventata

di Tomas Piccinini Sempre di più l’utilizzo di computer e di programmi informatici serve oggi all’Ente Pubblico per velocizzare i propri processi interni e renderli maggiormente economici e rispondenti alle aspettative dell’utenza. Questa rivoluzione elettronica, frutto della moderna globalizzazione e della diffusione di massa di tecnologie di comunicazione sempre più efficaci, sta progressivamente interessando anche il mondo dell’istruzione. Dopo pagelle ed iscrizioni on line, infatti, a partire dai prossimi anni scolastici, diventerà obbligatorio anche l’utilizzo dei c.d. “libri digitali” e l’introduzione dei c.d. “registri elettronici”. L’impiego di quest’ultimo strumento, che semplificando si può definire come l’evoluzione informatica dei vecchi registri di classe e dei professori cartacei, risulta complessivamente molto utile in quanto, una volta a regime, velocizzerà procedure, ridurrà carichi amministrati-

l’introduzione la

parola

dei

registri

d’ordine

vi e consentirà alle famiglie di avere notizie “in tempo reale” sulla condizione scolastica dei propri figli mediante accesso ad apposito spazio web presente sul portale dell’Istituto. Proprio queste caratteristiche positive hanno spinto l’Istituto Comprensivo di Mozzecane e l’Amministrazione Comunale ad avviare, in sinergia, un percorso sperimentale di introduzione nelle locali Scuole Statali del nuovo registro già a partire dal corrente anno scolastico 2013/2014. Come Sindaco la scelta di investire, nonostante i vincoli di bilancio sempre maggiori, in questo progetto nasce dalla consapevolezza che si possa uscire dalla crisi di servizi che ormai, a seguito dalla nota fase di recessione economica globale dell’economia, pervade anche gran parte del settore pubblico, solamente investendo su nuove e più efficienti modalità di erogazione delle prestazioni e, in particolare, su quelle connesse all’uso di nuove tecnologie. In quest’ottica, pertanto, il Comune di Mozzecane ha, nell’estate scorsa, acquistato 30 tablet che poi, ad inizio anno scolastico, ha provveduto a distribuire nelle singole classi delle Scuole Primarie e Secondarie. Sempre nello stesso periodo, inoltre, i plessi interessati sono stati opportunamente adeguati per garantire l’utilizzo dei nuovi registri direttamente dalle scrivanie del personale insegnante mediante ricorso alla tecnologia wireless. L’intera operazione, completamente a carico dell’Amministrazione Comunale, è costata

per

elettronici creare

nelle

efficienza

€ 7.000,00 di cui circa la metà utilizzato per l’acquisto del materiale informatico. Questi investimenti ad alta tecnologia, ultimi in ordine di tempo, vanno ad aggiungersi a quelli già voluti dalla nostra Giunta nel corso degli scorsi anni che hanno visto il potenziamento delle aule informatiche a disposizione degli alunni, l’introduzione di un uso generalizzato della tecnologia VOIP negli spazi ed uffici pubblici, la creazione di

scuole. nella

Informatizzare,

Pubblica

un punto d’accesso pubblico P3@ presso la biblioteca comunale e la nascita di numerosi portali web dedicati. È da precisare come gli investimenti fatti per l’introduzione dei registri elettronici non andranno ad impattare negativamente sui consueti finanziamenti erogati dall’Amministrazione a favore delle Scuole del territorio sia in termini di progettualità a sostegno dell’offerta formativa (es. corso di musica, corso

infatti,

Amministrazione.

d’inglese, etc...), sia per la gestione delle attività ordinarie e la realizzazione delle c.d. uscite didattiche che, anche per l’anno scolastico appena iniziato, verranno infatti confermati. Ritengo, infatti, che la Scuola, in particolare quella rivolta ai più piccoli, debba essere oggi più che mai considerata socialmente strategica in quanto luogo fondamentale per la nascita e lo sviluppo delle coscienze civiche di domani.


PUNTI di DISTRIBUZIONE del GIORNALE NEL COMUNE DI VILLAFRANCA Il Giornale è disponibile presso i seguenti punti di distribuzione nel Comune di VILLAFRANCA e frazioni: Municipio di Villafranca - corso Garibaldi, 24 MBE - Mail Boxes Etc. - via Napoleone III, 6 Municipio di Dossobuono - Via Europa, 28 Liceo Enrico Medi - via Magenta, 9 Distretto A.S.L.22 - via Ospedale, 5 Ospedale “Magalini” - via Ospedale, 2 Casa di Riposo “Morelli-Bugna” - via Rinaldo da Villafranca, 16 Centro Sociale CIRICUPE - via Rinaldo da Villafranca, 9 Supermercati Martinelli - via Don Fumano, 3 / Viale del Lavoro, 1 Uffici INPS - via Marconi, 18 Staz. di servizio AGIP di Bernabeni - via Mantova Piscine Comunali - via Olimpia, 1 Edicole di Villafranca centro IperFamila di Dossobuono - via Borgobello Stazione FS di Villafranca di Verona Edicole di Dossobuono, Quaderni, Pizzoletta, Rosegaferro, Alpo

NUOVI PUNTI di DISTRIBUZIONE del GIORNALE IN PROVINCIA DI VERONA Il Giornale è disponibile presso i seguenti punti di distribuzione in provincia di Verona: Ospedale di Valeggio sul Mincio Centro Commerciale Ramonda di Bussolengo ULSS Guardia Medica di Sommacampagna Comune di Valeggio sul Mincio Ospedale di Isola della Scala Comune di Castelnuovo Ospedale di Bussolengo Ospedale di Peschiera del Garda Biblioteca Comunale di Castelnuovo Comune di Bussolengo La Grande Mela di Sona Comune di Povegliano V.se Auchan di Bussolengo Centro Commerciale di Affi Edicola di Povegliano V.se Ospedale di Malcesine Comune Centro Sociale Custoza Comune di Mozzecane Ospedale di Caprino Comune di Sommacampagna Edicola di Mozzecane

NUOVI PUNTI di DISTRIBUZIONE del GIORNALE A VERONA Ponte Catena Saval Chievo Borgo Nuovo Borgo Milano

Corte Pancaldo - Galleria via Marin Faliero 47 - Farmacia via Fava 2/B - CEMS -Centro Analisi via Rinaldo da Villafranca, 16 - La Bottega Del Pane F.lli Cervi - Banca via S. Marco 55 - Tabacchi e Giornali Stadio via Col. Galliano - Piscine Comunali via Negrelli, 65 - Prodet San Massimo via Trevisani - Farmacia via Urbani III - Negozio Cornici Santa Lucia via Girardi, 11 - Pasticceria Olmo Golosine via Tanaro 28 - Centro Sportivo via Pò, 8 - Cartoleria Martini via Prina, 2 - Gelateria Oasi via Golosine, 29 - Tielle via Murari Bra, 55 - Fresco Mio Borgo Roma Strada Le Grazie, 15 - Università Scienze Matematiche Strada Le Grazie, 15 - Piscine Le Grazie Piazzale Ludovico Scuro - Bar Astor - Ortofrutta Piazza Zara, 24 - Negozio del Buon Gusto via Bozzini - Galleria Ospedale Basso Acquar via Avesani - Distributore Metano via Avesani, 31 - AMIA Veronetta via S.Francesco, 20 - Biblioteca Frinzi via S.Francesco, 22 - Università Lettere e Lingue via C. Montanari, 9 - Università di Giurisprudenza

Porto San Pancrazio Lungadige Galtarossa - Acque Veronesi Lungadige Galtarossa - AGSM Cittadella via Franceschine, 10 - Uffici Provinciali Corte Zanconati - Tribunale Corso Porta Nuova 96 - C.C.I.A.A. Piazza Renato Simoni, 4 - Alpigusto via della Valverde, 46 - SIGMA Porta Nuova Stazione ITIS Marconi Centro Storico Piazza Bra - Municipio via Cappello, 43 - Biblioteca Civica Piazza Duomo, 13 - Biblioteca Capitolare Corso Cavour, 6 - INAIL via Costa, 5 - Libreria Giuridica Ponte Crencano via Ca Dì Cozzi, 43 - Bar Famila Centro Commerciale via Fogazzaro, 3 - Biblioteca via Santini, 5 - Centro Polis. Avesani via Tommaseo, 20 - Cartoleria Idealandia via Mameli, 152 - Parafarmacia Viver Bene Quinzano via Nuiva - Comune Borgo Trento Piazza Vitt. Veneto, 22 - Farmacia Martari Ospedale Pastifici Boscaini s.n.c Corso Portoni Borsari, 57 Corso Porta Nuova, 107 C Piazzale Olimpia, 26 - Zona Stadio

N OT I Z I A R I O D I I N F O R M A Z I O N E D E L C O M P R E N S O R I O V I L L A F R A N C H E S E

Società editrice: Pirite S.r.l. Editore: Diego Cordioli Direttore responsabile: Elisa Zanola Redazione: via Napoleone III, 6 - Villafranca di Verona Cell. 393.9413610 redazione@pirite.net; direzione@pirite.net Grafica e impaginazione: Giulia De Grazi - grafica@ilgiornaledivillafranca.com www.ilgiornaledeiveronesi.it Stampa: Centro Stampa Editoriale S.r.l. Grisignano di Zocco (VI)

Si ringraziano per il contributo gratuito: Daniel Reggiani, dott. Paolo Garzotti, la Compagnia Carabinieri di Villafranca, Com. Angelo Competiello, Col. Marco Maistrello, Ten. Col. Vittorio Antonaci, Luigi Facincani, Rico Bresaola, dott. ssa Anna Lisa Tiberio, 118 Verona, dott. Enrico Buttitta, dott. ssa Giuliana Guadagnini, Avv. Aventino Frau, arch. Lucio Merlini, Michela Bassi, Marco Vertullo, Giorgia Pasi, Nicola Di Ciomma, Mirko Simonaio, Paolo Martari, Gesuella Turrina, Gianni Martari, Isabella Roveroni, Matteo Melotti, Marco Maraia, Mario Faccioli, avv. Anna Maria Bigon, Angelo Tosoni, Tomas Piccinini

Numero chiuso in redazione il 20/09/2013

stampato in 30.000 copie


Carlo Antonio, detto “Vento” Cari amici, care amiche, ben ritrovati. Dopo la pausa estiva, rieccoci qui, e proprio come esattamente un anno fa, ma questa volta più compiutamente, a riportarci nella “Villafranca de na’ ‘olta” è la storia dell’amico Carlo Antonio Modena del casato dei “Ciocolo”, soprannominato “Vento”. Non ci siamo mai incontrati di persona (cosa che mi riprometto presto di fare) e ci sentiamo di tanto in tanto per telefono, tuttavia tra noi è nata una sincera amicizia. Sono sicuro che gradirà questa pagina che sento il dovere di dedicargli anche senza chiedergli il preventivo permesso (come faccio solitamente), “e se nò, en do’ è la sorpresa?”. Carlo Antonio Modena, classe 1931, poeta e scrittore per passione, nasce da Aldo e Toscana Anna Masotto. Sono villafrachesi “de soca”, il padre ed i nonni paterni,Arturo e Emma Cordioli, mentre da parte di madre il ceppo è di Mozzecane. Assieme ai fratelli Marzio e Maria trascorre la sua infanzia e la prima giovinezza a Sona, dove il padre si è trasferito per lavoro sino a quel tragico lunedì. E’ il 14 maggio 1945 ed è una bella giornata di sole. Subito dopo pranzo la mamma Anna, una bella donna che non ha paura di niente, decide di fare un salto a Villafranca per riportare al cognato Silvio la fisarmonica, che ha tenuto nascosta in casa per paura che fosse requisita dai tedeschi, e con l’occasione, per avere notizie dei parenti. Fisarmonica in spalla, inforca la bicicletta e giù per quella discesa, al termine della quale la troveranno senza vita. Cosa è successo in quei momenti tragici e bui del primo dopoguerra? Malore, incidente o aggressione (e allora ce n’erano di facce sconosciute che giravano per paesi e campagne)? Rimarrà un mistero. Le versioni sul ritrovamento sono contrastanti e non è possibile fare chiarezza. Fatto sta che il giorno successivo, celebrato con sospetta premura il funerale, Carlo Antonio viene portato, assieme al fratello Marzio, a Villafranca dalla nonna Emma dove in serata è raggiunto anche dal padre e dalla sorella Maria. Carlo Antonio rimane con i nonni qualche anno poi segue il padre nella sede di lavoro a Perugia (dove anche lui poi trova impiego e dove vive tuttora) ma si porta dietro l’amore e la nostalgia per il nostro paese. Di quei pochi anni, vissuti intensamente e, nonostante tutto gioiosamente, come solo gli adolescenti possono fare, ha ancor oggi vividi ricordi e per evitare che possano andare perduti li ha messi per iscritto. Pagine dalle quali mi sono permesso (e se mi autorizzerà, lo farò anche in futuro) di trascrivere qualche brano. “El laoro”: “Arrivarono le vacanze scolastiche e come regalo per la promozione “par no lassarme a sbrindolon”, mi procurarono un posto di lavoro.Andai a fare “el bocia da la siora Rosa Ciresola” titolare di un’officina meccanica per biciclette. Un monolocale sito di fronte al negozio di Nerino Santi. Mi affidarono al Gigi che aveva il compito “de ensegnarme el mestier”. La volontà non mi mancava ed imparai bene ed alla svelta ad accomodare camere d’aria che erano di buona gomma tanto che ci si facevano gli elastici per la fionda. Qualora il foro fosse invisibile si gonfiavano e si immergevano in un “cadin de acqua” fino a che non si evidenziavano le bollicine. Imparai ad attaccare “le pese” e a fare le giunte a quelle già troppo rattoppate. Gigi mi insegnò a “tirar su” i copertoni con le mani perché con i ferri si correva il rischio di “pisigar la camara d’aria”. Mi scaltrii sul commercio dei copertoni che i truffatori spacciavano per Pirelli mentre erano stampati Pipelli. Fra i vari compiti avevo anche quello di pulire le biciclette “con petrolio e penel e dopo sugarle con la strasa”. Il compenso fu stabilito in una lira alla settimana che naturalmente dovevo consegnare a casa. In compenso le mance erano mie ma andavano tutte a finire in “paneti” acquistati al forno appresso. L’odore “del pan bianco appena sfornà” ed il ricordo di quello nero ed umidiccio del tempo di guerra faceva di me un accanito divoratore “ de paneti”. Il mio record era di ben nove “paneti” in una mattina e solo perché non avevo più soldi. L’orario di lavoro concedeva un intervallo dalle 12,30 alle 15,00 per il pranzo. Mangiavo alla svelta e poi via di corsa al Pakar assieme ad una decina di altri ragazzi tra i quali Gianni Becaua. Il Pakar era uno stagno derivato da una grande cava e che misurava press’ a poco cinquanta metri di larghezza e cento di lunghezza. Sul posto trovavamo altri ragazzi e Napoli , messo comunale, esperto nuotatore che alla fine mi convinse ad imparare il nuoto, a spalletta, uno stile poco dispendioso adatto al gran fondo. Raggiunsi ben presto una buona tenuta ed autonomia, ciò mi fu di grande aiuto perché a vent’anni mi capitò di salvare uno sconosciuto che stava annegando nel lago Trasimeno. Ancora oggi mi meraviglio come, in quelle acque tanto pericolose, non sia mai successo nulla di irreparabile. Del lavoro, della signora Rosa e di Gigi conservo un affettuoso ricordo”. Che emozionanti ricordi, e pensate che Carlo Antonio, pur essendo villafranchese “de soca” ci è vissuto, e vi ha giocato (nella foto è quello al centro), solo qualche anno ma ha assimilato così profondamente lo spirito della nostra gente che così lo descrive:“Il villafranchese appartiene a quella categoria di persone che anche nelle condizioni peggiori riesce a prendere la vita per il giusto verso. Questo modo di vivere e di ragionare ritengo che abbia contribuito a fare di Villafranca una cittadina meravigliosa, vivibile, che ti strega e ti costringe ad amarla. E più lontano gli stai più la nostalgia è forte e più i ricordi rimangono incancellabili”. L’era la “Villafranca de ‘na ‘olta” e spero, almeno nello spirito,“anca quela de ancò” Alla prossima. Rico Bresaola


Š 2012 Mail Boxes Etc.

Spedizioni in tutto il mondo Spedizioni isotermiche* *I servizi possono variare a seconda dei punti vendita


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.