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cronaca

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12/25 maggio 2018

Da anni truffavano l’Inps, denunciati in sei

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Si maciulla dita usando macchina tritacarne

Panico presso un supermercato di Castrignano dei Greci dove un addetto alla macelleria è rimasto vittima di un brutale incidente. Il dipendente, infatti, mentre era intento ad adoperare la macchina tritacarne, ha posto accidentalmente la mano destra all’interno del marchingegno subendo la perdita di alcune dita. Sul luogo sono intervenuti immediatamente i sanitari del 118 che, dopo aver prestato i primi soccorsi, hanno condotto l’uomo presso il nosocomio di Scorrano, dove il malcapitato è stato ricoverato in attesa di essere operato d’urgenza. Presso il supermercato si sono portati anche i militari della stazione di Martano per effettuare i rilievi e comprendere la dinamica dell’incidente. Intanto la macchina tritacarne è stata posta sotto sequestro.

Galatina: viene giù comignolo, colpita auto in corsa

Poteva finire in tragedia l’episodio accaduto a Galatina dove è venuto giù il comignolo di un’Istituto di credito al centro del paese. Panico tra i passanti ma soprattutto per i passeggeri di un’auto in corsa, che è stata colpita con violenza dall’oggetto in caduta libera. Miracolosamente nessuno è rimasto ferito, nonostante l’impatto con la vettura sia stato piuttosto violento, il parabrezza è infatti andato in frantumi. L’area è stata immediatamente posta in sicurezza da parte dei vigili del fuoco sopraggiunti.

I finanzieri del comando provinciale di Lecce hanno denunciato sei salentini, tutti residenti fuori dai confini dello stato, che beneficiavano illecitamente di pensioni di invalidità civile erogate dall’Inps pur vivendo e lavorando stabilmente all’estero. Le attività investigative, condotte d’iniziativa dai militari del gruppo di Lecce, hanno consentito di individuare sei italiani che, beneficiando di pensione d’invalidità civile, si sono trasferiti all’estero o meglio sono sempre stati domiciliati di fatto “oltre confine”, non rispettando, in tal modo, il requisito della stabile ed effettiva residenza sul territorio nazionale. Hanno, inoltre, certificato falsamente redditi inferiori alla soglia prevista dalla legge per il conseguimento del beneficio sociale. I soggetti in questione, stabilitisi di fatto in Svizzera e in germania, per eludere l’attenzione ricevevano emolumenti assistenziali attraverso accrediti su conti correnti oppure ritiravano le somme allo sportello durante le permanenze, saltuarie, in Italia. gli accertamenti, condotti attraverso l’incrocio dei dati trasmessi dall’Inps e dai comuni del Salento, sono stati estesi a circa 3.900 posizioni ed hanno permesso di controllare flussi di spesa pubblica per oltre 106 milioni di euro. gli autori degli illeciti sono stati denunciati alla procura della repubblica di Lecce per il reato di truffa ag-

gravata ai danni dello Stato ed è stato possibile constatare l’indebita percezione di emolumenti per circa 400 mila euro. Tra i casi più eclatanti è stata individuata una donna, originaria di Campi Salentina e residente stabilmente in germania, che ha eluso i controlli per oltre 27 anni, percependo in tal modo, indebitamente, 78 mila euro nonché un uomo, originario di Trepuzzi e residente stabilmente in germania, il quale, attraverso l’indebita attribuzione di un secondo codice fiscale, ha beneficiato di una doppia identità che gli ha permesso di intascare illegittimamente somme per complessivi 45 mila euro in 13 anni.

Ragazza accusa capogiro e precipita dal terrazzo di casa

Tragedia sfiorata ad Alliste dove una ragazza è precipitata dal terrazzo della propria abitazione. pare che la giovane, che si era portata sul punto più alto della casa, abbia avuto un capogiro a causa di un calo di pressione. Durante il volo di alcuni metri la malcapitata ha cercato di aggrapparsi ad un muretto, purtroppo inaspettatamente parte di questo non avrebbe sopportato il peso del corpo vendendo giù insieme alla ragazza. Sul luogo dell’incidente sono immediatamente intervenuti i sanitari del 118 che hanno sottoposto la giovane alle prime cure e l’hanno poi condotta d’urgenza presso il nosocomio più vicino, dove ha subito un’operazione d’urgenza.

Sette ore di ritardo: Ryanair dovrà risarcire 1.800 euro Il giudice di Pace di Brindisi ha dato ragione ad una famiglia Salentina che, a causa del ritardo di sette ore di un volo ryanair, non ha potuto usufruire del primo giorno di vacanza presso il parco divertimenti di Disneyland. La famiglia, composta da quattro persone tra cui due

bimbi di 4 e 6 anni, era partita da Brindisi lo scorso 14 maggio. L’arrivo all’aeroporto di Parigi era previsto per le 11.50, a causa del ritardo però i turisti hanno potuto varcare la frontiera francese solo alle 18.50. grande la delusione, soprattutto per i due bimbi che hanno perso

l’opportunità di visitare da subito il famoso parco. Il giudice ha riconosciuto un risarcimento di 400 euro a componente, 200 euro per l’opportunità persa a Disneyland oltre a spese ed interessi legali. La famosa compagnia irlandese sarà ora tenuta a risarcire il danno.

Videopoker e slot machine truccati, blitz della finanza

Spina in cibo mensa, bimba rischia di soffocare

Il momento del pasto si è trasformato in un incubo, in una scuola d’infanzia di Casarano. una bimba di 5 anni, infatti, ha rischiato di rimanere soffocata da una spina contenuta in un filetto di platessa, servito durante il pranzo della mensa. Tanta la paura, fortunatamente l’intervento degli insegnanti ha evitato il peggio e la spina è stata prontamente rimossa. L’episodio ha destato preoccupazione, tanto che il referente per mensa ha richiesto una consultazione con gli altri responsabili per discutere dell’applicazione di misure idonee a prevenire situazioni di questo genere.

un giro d’affari milionario. I militari del comando provinciale della guardia di finanza in seguito a serrati accertamenti hanno posto sotto sequestro una serie di beni dal valore di 15 milioni di euro. nel mirino degli inquirenti una ditta di racale che era dedita all’esercizio del gioco d’azzardo attraverso l’alterazione di slot machine ed apparecchiature da intrattenimento. L’esecuzione delle misure è intervenuta al termine di un’ampia indagine condotta dalla locale direzione Distrettuale Antimafia che aveva già portato nell’anno 2015 all’esecuzione di 27 ordinanze di custodia cautelare ed al sequestro preventivo di beni riconducibili agli indagati per un valore pari ad 12 milioni di euro. In particolare dalle investigazioni è risultato che i gestori della ditta in questione avessero dei collegamenti con società e ditte individuali intestate a prestanome, attraverso le quali distribuivano ed installavano presso vari esercizi commerciali dislocati sull’intero territorio nazionale, “videopoker”, “slot machine” e “totem”, riproducenti il gioco d’azzardo. Le indagini hanno consentito inoltre di riscontrare come alcuni componenti dell’organizzazione minacciassero i titolari degli esercizi interessati dalle istallazioni, assumendo atteggiamenti intimidatori. Accertata anche l’esistenza di 2 trust fittizi, di cui uno utilizzato per segregare il patrimonio delle suddette società allo scopo di eludere la normativa antimafia in tema di confisca dei beni. Sulla scorta di dette emergenze investigative, certamente indicative di una abitualità nelle condotte delittuose, il gICo del nucleo di Polizia Economico finanziaria di

Lecce ha quindi eseguito, su delega della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Lecce, approfonditi accertamenti nei confronti dei componenti del citato sodalizio, volti a verificare l’esistenza dei presupposti legislativi per l’applicazione delle misure di prevenzione personali e patrimoniali, ai sensi della vigente legislazione antimafia. La Seconda Sezione Penale di Lecce ha in conseguenza disposto il sequestro dei beni mobili, immobili e delle disponibilità finanziarie che non hanno trovato giustificazione nei redditi dichiarati e nelle attività svolte dagli indagati e dai loro familiari. In particolare sono stati sottoposti a vincolo reale società attive nel settore del commercio all’ingrosso di videogames ed apparecchi da intrattenimento, nel settore della compravendita immobiliare, nella gestione di attività turistico alloggiative e nel commercio all’ingrosso di alimentari, nonché immobili di pregio (tra cui una struttura alberghiera ed un castello) e terreni agricoli ubicati nei comuni di Ugento, Racale, Taviano, Gallipoli, Melissano, autovetture e disponibilità finanziarie, per un valore complessivamente stimato dei beni posti sotto sequestro quantificato in 15 milioni di euro. Il sequestro ha nel dettaglio riguardato: 93 fabbricati (abitazioni, locali commerciali e garage), 33 terreni, 9 società di capitali ed una ditta individuale, 20 automezzi, saldi attivi riferiti a 40 fra depositi bancari e rapporti assicurativi nonché quote societarie del valore di 450.000 euro. I beni in questione sono stati affidati all’amministrazione di un custode giudiziario appositamente nominato dal Tribunale di Lecce.


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