La lettera dei grillini dissidenti sul Mes

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Ill.mo Sen. Vito Claudio Crimi Capo politico del MoVimento 5 Stelle Segreteria.crimi@interno.it

Ill.mo On. Alfonso Bonafede Ministro della Giustizia e Capodelegazione MoVimento 5 Stelle Segreteria.ministro@giustizia.it

Ill.mo Sen. Ettore Licheri Capogruppo Senato MoVimento 5 Stelle m5sdirettivo@senato.it

Ill.mo On. Davide Crippa Capogruppo Camera MoVimento 5 Stelle segrpres.m5s@camera.it

Per Conoscenza:

Ill.mo. On. Luigi Di Maio Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale segreteria.ministro@esteri.it

Ill.mo On. Riccardo Fraccaro Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri segreteriassfraccaro@governo.it

Ill.ma On. Laura Agea Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri segreteriassaffarieuropei@governo.it


Oggetto: Risoluzione sulla Riforma del MES del prossimo 9 dicembre 2020 Gentili Capo Politico, Capo Delegazione, Capigruppo e Membri del Governo,

con questa lettera sottoponiamo alla Vostra cortese attenzione il tema quanto più attuale dell’ipotesi di riforma del MES e della prossima risoluzione parlamentare in vista del Consiglio Europeo, cercando di ripercorrere brevemente le posizioni espresse sia dal Parlamento che dal nostro gruppo. In particolare, già nella risoluzione D’Uva – Molinari del 19/06/2019 avevamo impegnato il Governo:

“11) più specificamente, in ordine alla riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità, a non approvare modifiche che prevedano condizionalità che finiscano per penalizzare quegli Stati membri che più hanno bisogno di riforme strutturali e di investimenti, e che minino le prerogative della Commissione europea in materia di sorveglianza fiscale; 12) a promuovere, in sede europea, una valutazione congiunta dei tre elementi del pacchetto di approfondimento dell’unione economica e monetaria, riservandosi di esprimere la valutazione finale solo all’esito della dettagliata definizione di tutte le varie componenti del pacchetto, favorendo il cosiddetto «package approach», che possa consentire una condivisione politica di tutte le misure interessate, secondo una logica di equilibrio complessivo;” A prescindere dal cambio di maggioranza, la cosiddetta ‘logica di pacchetto’ riguardante MES, BIIC ed EDIS venne ripresa nella risoluzione Silvestri – Del Rio approvata l’11/12/2019:

6) a mantenere la logica di pacchetto (MES, BICC, Unione bancaria) alla quale accompagnare ogni tappa mirata ad assicurare l'equilibrio complessivo dei diversi elementi al centro del processo di riforma dell'unione economica e monetaria, approfondendo i punti critici; in particolare, a escludere interventi di carattere restrittivo sulla detenzione di titoli sovrani da parte di banche ed istituti finanziari e comunque la ponderazione dei rischi dei titoli di stato attraverso la revisione del loro trattamento prudenziale, ed escludendo le disposizioni che prevedono una contribuzione degli istituti finanziari all'EDIS in base al rischio di portafoglio dei titoli di Stato; inoltre, a proporre nelle prossime tappe del negoziato sull'Unione bancaria l'introduzione (a) dello schema di assicurazione comune dei depositi (EDIS), (b) di un titolo obbligazionario europeo sicuro (cosiddetto common safe asset (ad esempio eurobond) e (c) di una maggiore ponderazione di rischio delle attività di livello 2 e livello 3 (strumenti maggiormente illiquidi), che sia legata al loro grado di concentrazione sul totale degli attivi del singolo istituto di credito; a escludere qualsiasi meccanismo che implichi una ristrutturazione automatica del debito pubblico”


Gli atti parlamentari sono stati suffragati da numerose prese di posizione1 contrarie alla riforma sui canali ufficiali del MoVimento e la proroga ottenuta lo scorso anno è stata salutata come una vittoria2 politica in linea con il programma3 del MoVimento che ne prevede lo ’smantellamento’. Ciò premesso, ricordiamo quindi che, se non per l’anticipo del cosiddetto backstop all’SRF (condizionato preliminarmente al bail-in bancario di azionisti e obbligazionisti4), l’ipotesi di riforma non è cambiata rispetto allo scorso anno, in particolare per quanto riguarda 1) il ruolo rafforzato del MES nella procedura di valutazione di accesso alle linee di credito 2) la nuova suddivisione tra paesi ‘virtuosi’ e ‘viziosi’, secondo le stesse logiche e parametri che diciamo di voler cambiare, a linee di credito differenziate (aiutando i virtuosi e penalizzando i viziosi) e 3) l’introduzione delle clausole CACs-single limb che semplificherebbero la ristrutturazione del debito pubblico. Punti evidenziati chiaramente anche da 32 economisti 5 ed accademici italiani in un appello al Governo: il combinato disposto di queste riforme, nel contesto di un maggiore debito pubblico causato dal Covid, potrà mettere sotto seria pressione il nostro Paese nel giro di un paio di anni, anche senza attivare una linea di credito MES. Inoltre, nella cosiddetta logica di pacchetto, non si registra alcun avanzamento sul completamento dell’Unione Bancaria, che dovrebbe prevedere, nel suo terzo ed ultimo pilastro 6, l’istituzione di uno schema europeo di tutela dei depositi, e volendo prendere il progetto di Next Generation EU (temporaneo) per il BIIC (permanente) dobbiamo riconoscere che, nonostante i numerosi e positivi passi in avanti, questo risulti ad oggi ancora sostanzialmente bloccato7. In questi ultimi mesi, quindi, non sono mutati né i termini della riforma, né il ‘pacchetto completo’. Ciò che è cambiata invece è la volontà di quasi la metà del parlamento di accedere al MES, rendendo de facto questo strumento più vicino al nostro paese, ed il contesto macroeconomico legato alla pandemia Covid che rende ancora più inadeguato questo strumento. L'Europa del postcovid non può essere retta da strumenti pensati per assecondare politiche di austerità. Irrigidire ulteriormente questi strumenti, peraltro, sarebbe un grave errore storico, e non può bastare dire di non volere accedere al MES per avallare a cuor leggero una sua reformatio in peius, proprio per via dei suoi effetti immediati e perché nessuno può essere certo di rimanere al governo del Paese per sempre. In sintesi, il nuovo contesto dovrebbe portarci a riaffermare, con maggiore forza e maggiori argomenti, quanto già ottenuto negli ultimi mesi: NO alla riforma del MES. Per questi motivi, consci delle diverse posizioni nella maggioranza, che non vogliamo in nessun modo mettere a rischio, chiediamo che nella prossima risoluzione parlamentare venga richiesto che la riforma sia subordinata alla chiusura di tutti gli altri elementi (EDIS e NGEU) delle riforme economico-finanziarie europee in ossequio alla logica di pacchetto, o in subordine, a rinviare quantomeno gli aspetti più critici della riforma del MES sopra menzionati. 1

https://www.ilblogdellestelle.it/2019/06/no-a-questa-riforma-del-mes-no-allausterita.html https://www.ilblogdellestelle.it/2019/11/una-riforma-del-mes-che-strito0la-litalia-non-efattibile.html 2 https://www.ilblogdellestelle.it/2019/12/sul-mes-una-prima-grande-vittoria-rinviato-al-2020ecco-perche-il-m5s-ha-ragione.html https://www.ilblogdellestelle.it/2019/12/su-mes-e-unione-bancaria-nessuna-luce-verde-ilparlamento-torna-ad-essere-sovrano.html 3

https://www.ilblogdellestelle.it/2017/04/votazione_online_il_programmaesteri_del_movimento_5 _stelle.html 4 https://srb.europa.eu/en/content/single-resolution-fund 5 http://temi.repubblica.it/micromega-online/appello-di-32-economisti-no-all-esm-se-noncambia-la-logica-europea/ 6 https://ec.europa.eu/info/business-economy-euro/banking-and-finance/banking-union/whatbanking-union_it 7 https://www.bloomberg.com/news/articles/2020-11-30/merkel-says-eu-deal-over-rescue-fundstandoff-not-yet-in-sight?sref=Rzgw8SkH


Anche lo scorso anno si dava tutto per chiuso ma siamo riusciti nel nostro intento, ora è il momento di non arretrare su posizioni che non sono nostre. Ciò è ancora più vero in un momento storico in cui serve reale integrazione europea e spirito di solidarietà fra i Paesi dell'Eurozona, piuttosto che il potenziamento di istituzioni intergovernative esterne alle istituzioni comunitarie. In difetto, l’unico ulteriore passaggio che i parlamentari del MoVimento 5 Stelle avrebbero per bloccare la riforma del MES sarebbe durante il voto di ratifica nelle due Camere.

Con immutata stima e pronti a collaborare (in ordine alfabetico) :

Deputati:

Senatori:

Berardini Fabio Berti Francesco Cabras Pino Cancelleri Azzurra Carabetta Luca Colletti Andrea Corda Emanuela Costanzo Jessica De Carlo Sabrina De Girolamo Carlo Ugo De Lorenzis Diego Di Stasio Iolanda Emiliozzi Mirella Fantinati Mattia Ficara Paolo Forciniti Francesco Frusone Luca Giuliodori Paolo Grillo Giulia Grimaldi Nicola Invidia Niccolò Lombardo Antonio Maniero Alvise Martinciglio Vita Menga Rosa Olgiati Riccardo Parisse Martina Raduzzi Raphael Rizzo Gianluca Romaniello Cristian Sapia Francesco Scanu Lucia Sodano Michele

Abate Rosa Silvana Angrisani Luisa Corrao Margherita Croatti Marco Crucioli Mattia Di Micco Fabio Granato Bianca Guidolin Barbara Lannutti Elio Lezzi Barbara Mininno Cataldo Morra Nicola Romano Iunio Valerio Russo Loredana Trentacoste Fabrizio Vanin Orietta


Spessotto Arianna Suriano Simona Tuzi Manuel Vallascas Andrea Vianello Giovanni Villani Virginia Villarosa Alessio Volpi Leda Zanichelli Davide


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