HYDRA GENNAIO 2024

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NUOVO FGAS: VERSO LA PUBBLICAZIONE IN GAZZETTA UFFICIALE

VERSO IL PHASE-OUT DEL 2050

BONIFICO PARLANTE, LA RITENUTA SALE ALL’11%

IL FUTURO DEL RISCALDAMENTO ACS CON POMPE DI CALORE

GUIDA ALLA LETTURA, ULTIMA PAGINA DA STACCARE

FEBBRAIO 2024

NOVITÀ E CONFERME PER QUESTO 2024

UN ANNO CHE PROMETTE BENE PER IL SETTORE IDROTERMOSANITARIO!

Primo numero di Hydra per questo 2024, il 2024 sembra un anno interessante per il nostro settore, l’idrotermosanitario. Da una parte l’Europa, con i sui Regolamenti, Direttive e Documenti e dall’altra l’Italia, con il proprio parco edilizio, le sue realtà e le proprie necessità.

A livello europeo le principali novità degli ultimi mesi sono sicuramente la stesura del nuovo Regolamento FGAS; la Direttiva Case Green, inserita nel pacchetto di riforme Fit for 55; il piano REPowerEU ed il raggiungimento degli obiettivi fissati nel documento Green Deal europeo, mediante il quale la Commissione ha lanciato una nuova strategia di crescita mirata a trasformare l’Unione in una società giusta e prospera, dotata di un’economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva.

Da tutti questi atti legislativi traspare chiara la volontà del legislatore europeo, ovvero la necessità di rendere tutta la propria comunità indipendente ed energeticamente neutrale entro un certo periodo temporale, attualmente fissato nel 2050. La sfida è enorme, e sulla fattibilità di realizzazione i pareri sono contrastanti.

Dall’altro canto, e la storia ce lo insegna, se non vengono fissati degli obiettivi e non vengono date delle scadenze, difficilmente riusciremo a raggiungere quei cambiamenti necessari e non più rimandabili. Ce lo sta chiedendo l’ambiente e ce lo stanno chiedendo le generazioni future, al quale abbiamo l’obbligo, ed il dovere, di lasciare un mondo migliore.

Queste premesse possono sembrare principalmente di carattere ambientale, ed in parte lo sono, ma sta a noi tutti che lavoriamo in questo settore, trasformare le “utopie ambientalistiche” in opportunità economiche e professionali.

Poi, come dicevamo, c’è l’Italia e l’approfondiremo mediante un’analisi di un recente studio pubblicato dalla società Nomisma S.p.A. Studio fotografia del passato 2023 ma nel quale traspaiono i possibili sviluppi del 2024 anche alla luce della prevista fine delle detrazioni fiscali, Ecobonus in testa.

Per quei professionisti, installatori e manutentori che lavorano in ambito GPL, l’Ente UNI ha recentemente pubblicato una revisione di una sua normativa, la UNI 7131:2023 che tratta appunto di impianti a GPL per uso domestico e similare non alimentati da rete di distribuzione. Si applica alla progettazione, all’installazione e alla messa in servizio. La lettura non ne ha evidenziato particolari novità, avremo comunque modo di parlarne.

Novità sul bonifico parlante, contenute nell’ultima legge di bilancio, Legge 30 dicembre 2023, n.213 ed un focus sugli impianti termici a biomassa, con riepiloghi di legge ed approfondimenti normativi più l’ormai consueta “ultima pagina da staccare” terminano questo numero di Hydra.

Febbraio 2024

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Attualità

RIQUALIFICAZIONE EDILIZIA ED ENERGETICA: VERSO UNA SVOLTA

In attesa di nuovi incentivi

NUOVO FGAS: VERSO LA PUBBLICAZIONE IN GAZZETTA UFFICIALE

Verso il phase-out del 2050

In primo piano

7 BONIFICO PARLANTE, LA RITENUTA SALE ALL’11%

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Ecco cosa prevede la nuova legge di bilancio

MARTINELLI SUMMER EXPERIENCE

Sardegna, un’oasi per occhi, corpo e mente

NON SEI ANCORA ISCRITTO A GOCCIA DESIDERIA?

Prosegue la raccolta punti Goccia Desideria

UTILIZZO FGAS IN ATTIVITÀ SOGGETTE AI CONTROLLI DI PREVENZIONE INCENDI

Nuove soluzioni per la climatizzazione dei locali pubblici

LA FAMIGLIA SCARPELLINI LASCIA IL SETTORE TERMOIDRAULICO

Una storia lunga più di 100 anni....

Impiantistica

NUOVE TIPOLOGIE DI GAS PER POMPE DI CALORE ACS

Il futuro in termini di tecnologie per ottenere acqua calda

IL FUTURO DEL RISCALDAMENTO ACS CON POMPE DI CALORE

Vediamo con i conti cosa vuol dire sostituire una caldaia con una pompa di calore

Il prodotto 13

CALEFFI, SERIE AIR113: PER UN COMFORT SOSTENIBILE

Il rinnovo dell’aria senza spreco di energia

Normativa

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GUIDA ALLA LETTURA, ULTIMA PAGINA DA STACCARE

Guida per l’installatore/progettista nella corretta scelta dell’apparecchio

HYDRA è disponibile anche on-line sul sito www.hydraclub.org
Sommario
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Editoriale

RIQUALIFICAZIONE EDILIZIA ED ENERGETICA: VERSO UNA SVOLTA

IN ATTESA DI NUOVI INCENTIVI

Come ogni anno sul primo numero di HYDRA riportiamo una breve analisi di quello che potrebbe essere la tendenza alla riqualificazione energetica ed edilizia del parco edilizio italiano, ed anche in questo numero proviamo ad analizzare alcuni dati del 2023 alla luce del 2024. Dopo un ventennio di stagnazione l’economia italiana sta subendo una svolta, infatti in questi anni postpandemia stiamo crescendo più dei nostri più importanti partner internazionali; risultati ottenuti grazie ad una buona cooperazione tra stato ed istituzioni nazionali, che hanno spinto ad investire sull’edilizia approfittando delle opportunità offerte dai bonus e dagli incentivi fiscali.

Attualmente siamo in un periodo post pandemia; la spinta che tale periodo derivava sta lentamente diminuendo, ma comunque registriamo un trend ragionevolmente crescente. Siamo reduci da mesi in cui abbiamo vissuto un’impennata vertiginosa dell’inflazione, mitigata in parte dagli interventi messi in atto dalla BCE.

Adesso la situazione sembra stabilizzarsi verso un rientro ordinario della stessa. Complessivamente la situazione è positiva.

Nel 2023 l’occupazione ha registrato valori positivi rispetto all’anno precedente. La produzione industriale, nella parte terminale dell’anno, è ripartita, grazie anche al settore del turismo che ha dato una spinta al PIL ed ha fatto da traino. Interessante è anche l’analisi della fiducia di imprese e famiglie, in netto calo rispetto all’anno precedente. Le previsioni stimano un prodotto interno lordo di oltre 1% (dati più cautelativi 0,7%) e un inflazione che continua a seguire un incremento decrescente.

In questa situazione congiunturale, un’analisi condotta da Nomisma all’interno delle nostre famiglie, ha evidenziato un aumento di spesa per consumi, a fronte di redditi rimasti pressoché immutati; situazione che porta alla diretta conseguenza di un erosione della capacità di spesa e talvolta dei risparmi. Un aspetto che desta preoccupazione è che, dalla maggior parte degli intervistati, è emersa la percezione (spesso più che fondata) che il loro reddito sia insufficiente a far fronte alle varie spese primarie di casa: mutuo, riscaldamento, corrente elettrica ecc. Ci stiamo riferendo ad un parco edilizio dove la maggior parte delle abitazioni sono state costruite tra gli anni ‘50 e ‘70 con dimensione media di 102mq e da qui, per la modesta attenzione energetica tipica di quegli anni, nasce l’insoddisfazione dei consumi collegati all’energia.Laplateadegliintervistatirispecchial’immobiletipicodove prevalgono infissi in legno (ma anche in acciaio o in alluminio), con singolo vetro (oggi praticamente tutti a doppio vetro), riscaldamento autonomo e radiatori (85% dei casi), perlopiù con regolazione di temperatura regolata attraverso un termostato centralizzato. L’epoca di installazione della caldaia non è recentissima, oltre il 30% degli apparecchi ha più di 10 anni, inoltre molti degli intervistati hanno un condizionatore fisso, che regola la temperatura sia in freddo che in caldo. Solo una famiglia su dieci dichiara di avere un impianto fotovoltaico. Su questi edifici, con questi impianti, la soddisfazione degli intervistati arriva a poco più del 50%, riscontrabile in ugual misura su tutto il territorio nazionale. La soddisfazione sulla loro spesa fa anche peggio, scende al 40%, con punte di massima insoddisfazione pari al 38%, registrate nella provincia di Firenze. In questo contesto macroeconomico e alla luce del parco edilizio esistente, andiamo a vedere la risposta degli intervistati all’intenzione di effettuare interventi di miglioramento e/o ristrutturazione sulla propriaabitazione. Oltreil50%degliitalianinonhamaieffettuato interventi di miglioramento energetico e non è intenzionato a farlo, principalmente per l’onerosità dell’intervento, ma talvolta anche per la complessità. L’11 % ha effettuato interventi in questi 12 mesi e il 26% è intenzionato a farlo in questo 2024. La principale motivazione che ha mosso chi ha

effettuato gli interventi, è stato l’aumento del costo dell’energia, con il conseguente aumento delle bollette. Questa motivazione, nel 2023, ha trainato gli interventi di miglioria; nel biennio precedente invece la richiesta era principalmente volta ad aumentare il comfort abitativo. Chi ha eseguito interventi l’ha fatto soprattutto sfruttando le detrazioni fiscali e si è attivato proprio grazie a questo meccanismo,meccanismochesiprevedesaràdatrainoanche per questo 2024. È stato riscontrato che l’attivazione di questi interventi avviene dal passaparola di parenti e amici, che risulta avere un elevatissimo effetto moltiplicativo, più alto rispetto al consiglio di professionisti, come ingegneri o architetti. A questo meccanismo si affianca la disponibilità e la conoscenza dei distributori specializzati e degli installatori ad essi collegati, preferendo una soluzione “chiavi in mano”. Si prevede nel 2024 un calo di interesse da parte delle famiglie ad investire sulla propria casa per ottenere un miglioramento termico dell’edificio, piuttosto sembra che l’interesse si stia spostando sull’installazione di pannelli fotovoltaici. Rimane comunque alto l’interesse verso l’installazione di impianti di condizionamento che possono essere di supporto anche alla climatizzazione invernale. Chiaramente il tutto deve essere trainato da interventi agevolati dalle detrazioni fiscali di ecobonus e bonus casa.

Senza incentivi otto famiglie su dieci non si attiverebbero. E’ evidente che c’è anche una certa diffidenza degli italiani a rendere efficiente il proprio immobile: sia perché si ritrovano con un portafoglio più leggero; sia perché alcune agevolazioni fiscali sono terminate, si pensi al super bonus 110%; sia perché il sobbalzo dell’inflazione del 2023 ha generato un certo grado di incertezza. Ma, come detto in apertura d’articolo, la situazione economica sembra stabilizzarsi e, investire sull’efficientamento energetico, porterà sicuramente ad un futuro minor consumo di energia, alleggerendo le bollette.

Gli attuali bonus termineranno a dicembre 2024, dopodiché ci saranno sicuramente altri bonus. Questo perché l’Europa ci chiede di rendere più efficienti i nostri edifici e, senza un aiuto proveniente dalle istituzioni, abbiamo visto che per la maggior parte delle famiglie questa richiesta è irrealizzabile.

Le normative indicano chiaramente che il futuro sarà verso le fonti ad energia rinnovabile. Se le detrazioni cambieranno e se le caldaie a gas spariranno dal mercato nel giro di qualche anno, probabilmente questo è il miglior momento per sostituire la propria caldaia a gas tradizionale con una caldaia a condensazione sfruttando l’ecobonus al 65%.

A parere dello scrivente questo tipo di detrazione è stata protratta nel tempo anche troppo e probabilmente non sarà più mantenuta. Pertanto chi avesse necessità di eseguire la sostituzione sopra descritta (sostituzione di caldaia a gas) è meglio si attivi quanto prima, ed effettuare l’intervento entro il 2024. Magari ci saranno detrazioni verso i sistemi ibridi ma, una riflessione per quelle 80% di case con riscaldamento autonomo alimentato da caldaia a gas, è necessario comunque farla.

4 Attualità

Attualità

NUOVO FGAS: VERSO LA PUBBLICAZIONE IN GAZZETTA UFFICIALE

VERSO IL PHASE-OUT DEL 2050

Sembra ormai arrivata alla fine la lunga discussione sul nuovo Regolamento europeo sui gas fluorurati ad effetto serra. Nell’ultimo numero di Hydra avevamo già avuto modo di dare alcune anticipazione sull’argomento, nello specifico avevamo anticipato gli obiettivi che a nostro avviso erano ormai ben chiari: primo fra tutti l’eliminazione dei gas fluorurati entro il 2050. Adesso, con l’approvazione in sede di Parlamento europeo del Regolamento, siamo arrivati alla conclusione dell’iter, che si concluderà più propriamente con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea. Il nuovo Regolamento entrerà poi in vigore il ventesimo giorno successivo alla data di pubblicazione. A breve cominceremo a parlare quindi di: Regolamento fgas (UE) n. .../2024 e non più di regolamento fgas (UE) n. 517/2014. Avremo modo di approfondire nei prossimi mesi il regolamento, anche a fronte della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, intanto però ci sentiamo di fornire alcune importanti anticipazioni. Il documento recentemente votato stabilisce disposizioni in materia di contenimento, uso, recupero, riciclaggio, rigenerazione e distruzione dei gas fluorurati a effetto serra e le misure accessorie connesse, quali la certificazione e la formazione, che comprende, l’uso sicuro di gas fluorurati a effetto serra e di sostanze alternative che non sono fluorurate. I gas fluorurati a effetto serra sono sostanze chimiche di origine antropica e sono potenti gas ad effetto serra, spesso diverse migliaia di volte più potenti dell’anidride carbonica (CO2). Insieme alla CO2, al metano e all’ossido di azoto, i gas fluorurati a effetto serra appartengono al gruppo di emissioni di gas a effetto serra oggetto dell’accordo di Parigi. Oggi le emissioni di gas fluorurati a effetto serra nell’Unione rappresentano il 2,5 % delle emissioni totali di gas a effetto serra e sono raddoppiate tra il 1990 e il 2014, contrariamente alle altre emissioni di gas a effetto serra che sono diminuite. Cambiano gli obiettivi, che si fanno più ambiziosi, anche a fronte del documento Green Deal europeo, con il quale la Commissione europea si è data la volontà di rendere l’Europa il primo continente climaticamente neutro e a inquinamento zero entro il 2050. Ed è appunto il 2050 l’anno in cui il nuovo Regolamento mira ad azzerare il quantitativo massimo di idrofluorocarburi che possono essere immessi sul mercato dell’Unione, sempre con riferimento alle emissioni di tonnellate di CO2 equivalenti. Viene rivisto quindi il famoso phase-down che adesso diventa un vero e proprio phase-out con appunto il 2050 come termine ultimo per l’immissione sul mercato di nuovi prodotti contenenti HFC, si veda il confronto tra i due Regolamenti riportato nel grafico seguente:

Per arrivare a questi obiettivi, ci siamo dati degli steps annuali, sotto forma di divieti di immissione sul mercato, questi divieti riguardano le apparecchiature di:

- Refrigerazione fissa e refrigeratori fissi (chillers)

- Apparecchiature fisse di condizionamento d’aria e pompe di calore fisse.

Con riferimento alla seconda tipologia di apparecchiature e soffermandoci solo sulla sottocategoria delle apparecchiature di tipo split di condizionamento d’aria e pompe di calore di tipo split, possiamo leggere i seguenti divieti di immissione:

a) Sistemi monosplit contenenti meno di 3 kg di gas fluorurati a effetto serra, che contengono, o il cui funzionamento dipende da tali gas fluorurati a effetto serra con GWP pari o superiore a 750: stop dal 1° gennaio 2025;

b) Sistemi aria-acqua di tipo split di capacità nominale fino a 12 kW inclusi che contengono gas fluorurati a effetto serra con GWP pari o superiore a 150 o il cui funzionamento dipende da tali gas: stop dal 1° gennaio 2027;

c) Sistemi aria-aria di tipo split di capacità nominale fino a 12 kW inclusi che contengono gas fluorurati a effetto serra con GWP pari o superiore a 150 o il cui funzionamento dipende da tali gas: stop dal 1° gennaio 2029;

d) Sistemi di tipo split di capacità nominale fino a 12 kW inclusi che contengono gas fluorurati a effetto serra o il cui funzionamento dipende da tali gas: stop dal 1° gennaio 2035;

e) Sistemi di tipo split di capacità nominale superiore a 12 kW che contengono gas fluorurati a effetto serra con GWP pari o superiore a 750 o il cui funzionamento dipende da tali gas: stop dal 1° gennaio 2029;

f) Sistemi di tipo split di capacità nominale superiore a 12 kW che contengono gas fluorurati a effetto serra con GWP pari o superiore a 150 o il cui funzionamento dipende da tali gas: stop dal 1° gennaio 2033; Un’altranovitàinteressanteperilnostrosettore,èquellarappresentata dalla certificazione e formazione, i gas refrigeranti classificati naturali, come per esempio il propano (R290) entrano nel Regolamento e quindi le persone fisiche dovranno: o estendere la loro formazione a questi refrigeranti (per quelle già in possesso di certificato ai sensi del Regolamento (UE) n.517/2014) o certificarsi ai sensi del nuovo Regolamento mediante un percorso di formazione al cui termine è previsto un processo di valutazione. Per quelli rientranti nel primo caso, il Regolamento ha fissato nel termine massimo di 5 anni (dalla data di entrata in vigore del Regolamento), il periodo entro cui queste persone dovranno aggiornare il loro certificato. Tutte le disposizioni sono contenute all’interno dell’articolo 10 “Certificazione e formazione”. Dopo 2 anni dalla data di pubblicazione del Regolamento, scatteranno le disposizioni contenute nell’art. 10 c. 8, ovvero la Commissione dovrà stabilire, mediante atti di esecuzione, i requisiti minimi in materia di programmi di certificazione e attestati di formazione. Entro 1 anno dall’entrata in vigore dell’atto di esecuzione, gli Stati membri istituiscono o adeguano programmi di certificazione destinati alle persone fisiche, comprensivi di processi di valutazione, disposizioni contenute nell’art. 10 c. 3. Sempre entro 1 anno dall’entrata in vigore dell’atto di esecuzione, gli Stati membri dovranno istituire o adeguare programmi di certificazione per le persone giuridiche, disposizioni contenute nell’art. 10 c. 4. Nel comma 9 dell’articolo 10 si fa riferimento invece alle persone attualmente certificate ai sensi del Regolamento (UE) n.517/2014: entro 3 anni dall’entrata in vigore del nuovo regolamento gli Stati membri provvedono a che le persone fisiche certificate siano tenute a partecipare a corsi di aggiornamento o a completare un processo di valutazione, almeno ogni 7 anni. Gli Stati membri provvedono a che le persone fisiche in possesso di un certificato o di un attestato di formazione a norma del regolamento (UE) n. 517/2014 partecipino a tali corsi di aggiornamento o completino tali processi di valutazione per la prima volta entro il quinto anno successivo alla data di entrata in vigore del Regolamento. Infine, art.10 comma 10, entro 1 anno dall’entrata in vigore dell’atto di esecuzione, gli Stati membri comunicano alla Commissione i loro programmi di certificazione e di formazione.

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BONIFICO PARLANTE, LA RITENUTA SALE ALL’11%

ECCO COSA PREVEDE LA NUOVA LEGGE DI BILANCIO

Come è risaputo la legge di bilancio è un documento molto atteso ed importante, perché rappresenta il bilancio diprevisione dello Stato, nello specifico con la legge 30 dicembre 2023, n. 213, dell’anno 2024. Al suo interno sono contenute normalmente varie misure in favore di lavoratori, imprese e famiglie. Spesso ci sono delle conferme, come per esempio quella del taglio del cuneo fiscale e contributivo per le retribuzioni fino a 35˙000 euro, e spesso ci sono delle novità, come quella riguardante l’aumento della ritenuta di acconto all’11% (art.1 co. 88 Legge 213/2023) che le banche e le Poste Italiane SPA operano a titolo di acconto dell’imposta sul reddito dovuta dai beneficiari, con obbligo di rivalsa, all’atto dell’accredito dei pagamenti relativi ai bonifici disposti dai contribuenti per beneficiare di oneri deducibili o per i quali spetta la detrazione d’imposta.

L’aumento all’11%, attualmente era all’8%, si applica a decorrere dal 1° marzo 2024. Nello specifico la nuova legge va a modificare l’articolo 25 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, le parole << dell’8 per cento >> sono sostituite dalle seguenti: << dell’11 per cento >>.

La disposizione riguarderà quindi le seguenti spese:

a) Spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio (bonus casa 50%), di sui all’art. 16-bis del Testo Unico delle Imposte sui Redditi;

b) Spese per interventi di risparmio energetico (ecobonus) di cui all’art. 14 del Decreto Legge 63/2013;

c) Spese per interventi di superbonus di cui all’art. 119 del Decreto Legge 34/2020;

d) Spese per interventi di sismabonus di cui all’art. 16 del Decreto Legge 63/2013;

e) Spese rientranti nel cosiddetto “bonus barriere 75%”, di cui all’art. 119-ter del Decreto Legge 34/2020.

Nelle prime rientrano le spese di ristrutturazione straordinaria di immobili abitativi, interventi di restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, e manutenzione ordinaria su parti comuni di edifici residenziali. Nella seconda rientrano invece quelle spese relative ad interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti, gli interventi sull’involucro, l’installazione di pannelli solari, l’acquisto e posa in opera di schermature solari, sostituzioni di impianti di climatizzazione invernale, ecc.

L’importo dell’aliquota della ritenuta è stato più volte modificato nel corso degli anni: nel 2010 era pari al 10%; nel 2011 è stato ridotto al 4% e dal 1° gennaio 2015 era stato portato all’8%.

Ricordiamo infine che per poter fruire della detrazione è necessario che i pagamenti siano effettuati con “bonifico parlante”, da cui risultino:

1. La causale del versamento, con riferimento alla norma applicabile;

2. Il codice fiscale del beneficiario della detrazione;

3. Il codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.

Al momento del pagamento del bonifico il contribuente corrisponde quindi l’importo al netto della ritenuta dell’11% trattenuta dalla banca o da Poste Italiane SPA.

Naturalmente l’obbligo di effettuare la ritenuta è conseguenza del bonifico bancario parlante, qualora il pagamento venga effettuato mediante altre modalità, la ritenuta non si applica.

PUBBLICATA LA NORMA UNI 7131/2023, IMPIANTI A GPL

In ambito GAS combustibile, complice la sicurezza dell’utente finale, le norme trattano ogni dettaglio dalla progettazione all’installazione e alla messa in servizio con disposizioni estremamente accurate e dettagliate, obiettivo conseguibile esclusivamente seguendo dettagliatamente l’evoluzione tecnica e tecnologica e contestualmente fornendo testi aggiornati delle ormai storiche prime edizioni normative.

Al momento non abbiamo ancora un testo unico GAS, ma coesistono due particolari filoni, le norme per potenza degli apparecchi inferiore a 35 kW, come la UNI 7129 e le norme per potenza degli apparecchi superiori a 35 kW, apparecchi “alta potenza”, come la UNI 11528. Parallelamente a questi due principali filoni troviamo norme di dettaglio come la UNI 7131 che ha visto un recente aggiornamento nell’anno 2023.

La UNI 7131:2023 - Impianti a GPL per uso domestico e similarenonalimentatidaretedidistribuzione-Progettazione, installazione e messa in servizio - stabilisce i criteri per la progettazione, l’installazione, la modifica e la messa in servizio degli impianti a GPL per uso domestico e similare non alimentati da rete di distribuzione, ivi compresa l’installazione e la sostituzione di bombole di GPL impiegate presso le utenze servite.

Potremmo anche semplificare asserendo che è la norma di riferimento per impianti domestici a GPL, ma non sostituisce la UNI 7129. Essa fornisce solo ulteriori dettami normativi

non trattati nella UNI 7129 e in molti punti la richiama pure, quasi ad evidenziare quanto rimanga comunque il punto di riferimento principe degli impianti a GAS.

La norma per GPL fornisce: dettagli sul posizionamento della singola bombola; modalità di collegamento di più bombole tra loro collegate; il corretto posizionamento della/e bombole (sia all’interno che all’esterno); l’eventuale ventilazione aggiuntiva (da inserire in locali che hanno al proprio interno le bombole); la quantità massima di bombole installabili su un impianto, entrando anche nel dettaglio operativo della sequenza di operazioni da effettuare per la sostituzione della bombola. Con riferimento invece alla stesura dell’impianto interno; alla collocazione degli apparecchi ed ai sistemi di evacuazione della combustione e scarichi condense, la UNI 7131 rimanda alla norma UNI 7129.

Parte centrale di questo riferimento normativo sono i dettagli forniti agli impianti alimentati da un deposito GPL, andando a dettagliare in maniera esaustiva il posizionamento dei riduttori di primo e secondo stadio, fornendo anche chiari esempi di installazione. Non sono molte le novità introdotte da questa revisione normativa, ma è evidente come la norma voglia seguire, normare e sostenere, l’evoluzione tecnologia; si nota infatti una buona apertura ai nuovi sistemi di tenuta e di collegamento, i quali mostrano ancora una volta l’attenzione che il gruppo “Comitato Italiano GAS” pone alla Sicurezza e Innovazione.

7 In primo piano
AGGIORNATA LA NORMA CHE VA AD AFFIANCARE LE NORME UNI7129 E UNI11528

MARTINELLI SUMMER EXPERIENCE

SARDEGNA, UN’OASI PER OCCHI, CORPO E MENTE

Non perdere l’opportunità di vivere un’esperienza indimenticabile in Sardegna, dall’1 all’8 Settembre 2024. Per quest’anno, il Gruppo Martinelli, ha pensato ad una destinazione perfetta per una vacanza rilassante e divertente in famiglia!

Il Resort & Spa Le Dune è la destinazione ideale per una villeggiatura indimenticabile in Sardegna. Si trova a Badesi, località di mare sul Golfo dell’Asinara.

Potrai godere di tutti i comfort di un resort a quattro stelle ed emozionarti in uno spettacolo naturale tutto da vivere. Con un’ampia gamma di servizi per tutta la famiglia, offre sport, divertimento e relax per grandi e piccini. All’interno della struttura troverai ben 6 piscine, di cui due riservate esclusivamente ai più piccoli, 6 bar, un centro benessere, una spiaggia attrezzata e un parco giochi. LaspiaggiadiLiJunchisiestendefinoalcaratteristicopaesinodiIsola Rossa. Potrai goderti lunghe passeggiate sulla costa respirando il profumo del mare e della macchia mediterranea. Le acque cristalline si tingono di rosso al tramonto, creando un’atmosfera magica. La cucina del Resort Le Dune è un vero viaggio culinario, con ingredienti selezionati, i prodotti sono genuini e accompagnati da

vini tipici locali, selezionati tra i migliori della Sardegna. Potrai gustarli nei 9 ristoranti dell’hotel, ognuno con una cucina diversa. Per i più giovani, il Resort & Spa Le Dune offre club e attività divertenti per tutte le età: Baby Club, Mini Club, Junior Club e persino il Teen Club per i ragazzi fino a 18 anni.

E quando desideri rigenerare mente e corpo, il centro benessere ti offrirà trattamenti pensati appositamente per te, senza dimenticare le tre piscine all’aperto, con temperature differenziate. Potrai anche usufruire della palestra cardiofitness, dell’area relax interna e a bordo piscina, e del bagno turco.

IlResortLeDuneoffrenumeroseattivitàcometiroconl’arco,calcetto, basket, tennis, padel, beach volley, aerobica, noleggio bici, yoga, passeggiate guidate, fitness e footing, sia per adulti che per bambini. Potrai scoprire il territorio partecipando alle escursioni organizzate dall’hotel con esperte guide locali che ti faranno conoscere il meglio del Nord Sardegna.

Adesione entro il 31.03.2024. Ulteriori informazioni disponibili presso tutti i punti di riferimento del Gruppo Martinelli.

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Anche quest’anno, con il successo dell’iniziativa che vede coinvoltiiclientiinstallatori,proseguelaraccoltapuntiGoccia Desideria loro riservata. Con la tessera Dream Card, personale e non cedibile, vengono accumulati preziosi punti Goccia: basta presentarla, una volta conclusi gli acquisti, presso i punti vendita Lena, prima dell’emissione del documento fiscale.

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Dal catalogo online, arricchito con nuovi premi, potranno poi essere scelti, entro il termine previsto, grandi e piccoli elettrodomestici, smartphone, esperienze in centri benessere, cene o pranzi in ristoranti e carte regalo dei principali distributori italiani di articoli sportivi, abbigliamento, elettronica.

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UTILIZZO FGAS

IN ATTIVITÀ SOGGETTE AI CONTROLLI DI PREVENZIONE INCENDI

NUOVE SOLUZIONI PER LA CLIMATIZZAZIONE DEI LOCALI PUBBLICI

In questo breve articolo andremo ad approfondire un testo del Ministero dell’Interno uscito nel 2020, stiamo parlando del Decreto Ministeriale 10 marzo 2020.

Questo decreto, avente ad oggetto “Disposizioni di prevenzione incendi per gli impianti di climatizzazione inseriti nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi” è di fondamentale importanza perché va a regolamentare l’utilizzo dei gas refrigeranti classificati A1 e A2L (ai sensi della norma ISO 817) come per esempio l’R410A (A1) e l’R32 (A2L).

Il decreto aggiorna le disposizioni tecniche riguardanti gli impianti di climatizzazione e condizionamento previste nelle regole tecniche di prevenzione incendi, in particolare quelle che consentono la sola possibilità di impiego di fluidi refrigeranti non infiammabili o non infiammabili e non tossici.

Le attività normate ai fini dell’antincendio sono:

l’edilizia scolastica (DM 26/08/1992); le attività ricettive turistico/ alberghiere e s.m.i. (DM 09/04/1994); i locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo (DM 19/08/1996); le strutture sanitarie pubbliche o private (DM 18/09/2002); gli edifici e/o locali destinati ad uffici (DM 22/02/2006) e le attività commerciali con superficie superiore ai 400 mq (DM 27/07/2010).

Per quanto sopra, il decreto 10 marzo 2020:

1. Autorizza la possibilità di utilizzo, negli impianti di climatizzazione

e condizionamento, di macchine equipaggiate con refrigeranti classificati A1 o A2L, superando così il vincolo di utilizzo di soli fluidi non tossici o non infiammabili;

2. Conferma che la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti deve essere eseguita a regola d’arte, quindi rispettando le regole e le norme applicabili. Una norma di riferimento per l’installazione a regola d’arte, che può essere seguita e citata nella dichiarazione di conformità è, per esempio, la UNI EN 378.

LA FAMIGLIA SCARPELLINI LASCIA IL SETTORE TERMOIDRAULICO

UNA STORIA LUNGA PIÙ DI 100 ANNI....

La famiglia Scarpellini lascia il settore Termoidraulico.

Riccardo Scarpellini, storico socio Idrotirrena, ha detto stop al suo percorso nel settore termoidraulico.

A conclusione di un lungo percorso che la famiglia aveva iniziato nel lontano 1920 ha preferito cedere la propria azienda agli altri soci del gruppo. “E’ stata una scelta fatta con la testa, ma non con il cuore” dice Riccardo, che volentieri avrebbe continuato a condurre l’azienda fondata dal nonno Ugo e successivamente ereditata dal padre Filiberto, ma gli altri affari che la famiglia ha da gestire lo terranno comunque molto impegnato.

Con lui l’azienda è cresciuta notevolmente in dimensioni, aggiungendo negli anni le filiali di Ospedaletto, Volterra, Ghezzano ed ultimamente Cascina.

A Riccardo va un caloroso saluto ed un ringraziamento per aver contribuito alla crescita di Idrotirrena ed ai soci che hanno rilevato la Vasco Scarpellini va un augurio di buon lavoro.

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Filiale di Madonna dell’Acqua Filiale di Ghezzano Filiale di PontederaFiliale di Carrara Filiale di Volterra Riccardo Scarpellini

NUOVE TIPOLOGIE DI GAS PER POMPE DI CALORE ACS

IL FUTURO IN TERMINI DI TECNOLOGIE PER OTTENERE ACQUA CALDA

Queste poche righe vogliono provare ad analizzare cosa ci riserverà il futuro in ambito di riscaldamento acqua calda sanitaria attraverso il sistema a pompa di calore, aspetto che spesso viene sollevato durante i corsi FGAS condotti dalla nostra struttura di formazione IDROTIFORMA.

Questo articolo è la naturale continuazione dell’articolo di pagina precedente, ma per non appesantire troppo la lettura diamo a questo articolo una struttura autonoma e indipendente.

Il futuro del riscaldamento e della produzione di acqua calda sanitaria andrà verso l’utilizzo delle pompe di calore e con questa trattazione proviamo ad anticipare un possibile sviluppo di questa tecnologia grazie anche all’utilizzo dei nuovigasnaturali. Futuro probabilmente nemmeno troppo lontano, qualche anticipazione sarà sicuramente già visibile alla prossima Mostra Convegno Expocomfort prevista a Milano dal 12 al 15 marzo 2024.

Uno dei limiti fisici delle pompe di calore è quello dato dalla temperatura critica del gas in circolo all’interno del circuito frigorifero, oltre questa temperatura (per un sistema tradizionale) fisicamente non è possibile andare e di fatto questo valore diventa anche un limite massimo operativo ottenibile dal sistema impianto, ad esempio, parlando di sistemi idronici, la temperatura massima dell’acqua. Per spiegare meglio il concetto di temperatura critica è importante ricordare che in un circuito frigorifero, il gas che circola al suo interno, cambia continuamente il suo stato termodinamico, passando da liquido a vapore e viceversa, è quindi fondamentale garantire le condizioni fisiche di stato, atte a realizzare la fase liquida. Essendo la temperatura critica definita come quel valore al di sopra del quale una sostanza non può esistere allo stato liquido, se ne deduce che il sistema può funzionare, se e solo se, lavoriamo al di sotto di questa temperatura (tipica di ogni gas).

La temperatura critica può essere vista come il vertice superiore di una parabola in un diagramma entalpico, diagramma che ormai i nostri installatori, tra corsi FER e corsi FGAS, conoscono bene. Ogni gas ha la propria campana ed il vertice superiore indica proprio la temperatura massima teorica che il sistema può fornire. Se ci allontaniamo da un FGAS, per esempio l’R410 che ha una temperatura critica di 72°C, e ci spostiamo verso un gas naturale, per esempio l’R290, notiamo che questo ha un il limite teorico superiore, intorno a 100°C, questa temperatura permette soluzioni operative in campo intorno a 70°, praticamente il limite teorico (non raggiungibile) del gas R140.

Il mercato inizia già a proporre soluzioni con gas refrigeranti come l’R290 e R454C, che già oggi consentono di produrre acqua ad una temperatura fino a 70°C, aspetto che veicolerà l’impiego

delle pompe di calore negli interventi di riqualificazione evitando di intervenire sui terminali o sugli accumuli ad esempio visti nell’articolo di pagina precedente.

Sempre leggendo il diagramma entalpico, si nota che per ottenere 70°C di temperatura in condensazione, la pressione nel sistema raggiunge valori di circa 25 bar, con rapporti di compressione piuttosto elevati, ma comunque raggiungibili dai normali compressori. Il rapporto di compressione di fatto è un secondo limite fisico imposto questa volta dai compressori. Volendo spingere oltre si andrebbe ad incrementare questo rapporto di compressione che, a fronte di un maggior consumo di energia elettrica, riuscirebbe comunque a fornire temperature di lavoro prossime agli 80°C.

Quest’ultima ipotesi, per produrre acqua calda ad alta temperatura, probabilmente verrà impiegata però solo in particolari contesti, per esempio realizzando un circuito a doppio stadio in serie.

Il primo ciclo termodinamico si occuperà di innalzare la temperatura ad un livello intermedio e il condensatore di questo primo stadio sarà accoppiato all’evaporatore del secondo stadio che si occuperà di portare le temperature fino a 80°C.

La necessità di utilizzare un sistema a doppio stadio nasce dal fatto che, ritornando ad analizzare il diagramma entalpico, è facile constatare che il ciclo evolve in maniera sfavorevole quando le due rette orizzontali di bassa e di alta pressione sono particolarmente distanti, ovvero quando il rapporto di compressione aumenta. Proprio per questo il suddividere il salto di pressione in due fasi, che di fatto sono due circuiti (ciascuno con il proprio compressore ed eventualmente il proprio gas) permetterà, a fronte di una maggiore complessità di progettazione della macchina ed un modesto calo dei rendimenti generali, di risolvere soluzioni di alta temperatura oggi pensabili solo con caldaie a combustione. Il mercato delle pompe di calore per il settore residenziale si sta attualmente orientando su questa tecnologia, a ciclo monoblocco con gas refrigerante propano (R290). Il vantaggio principale del propano è la maggiore compatibilità ambientale grazie al bassissimoGWP,parisolamentea3,chedeterminaunimpatto serra ridottissimo. Ciò permetterà anche in determinati contesti, come appunto i condomini o gli edifici commerciali e pubblici, di poter contare su acqua compre tra i 65 ed i 70°C, fornita da una pompa di calore di media/grande potenza, che potrà sostituire le attuali caldaie installate permettendo di:

•฀Mantenere฀in฀essere฀i฀terminali฀esistenti;

•฀Mantenere฀i฀sistemi฀di฀accumulo฀esistenti;

•฀Risolvere฀con฀maggior฀semplicità฀problemi฀legati฀ al batterio della legionella.

Tutte soluzioni che fino a pochi anni fa, con le pompe di calore, sembravano complicate da risolvere.

10 Impiantistica

IL FUTURO DEL RISCALDAMENTO ACS CON POMPE DI CALORE

In un periodo in cui sempre più attenzione viene posta alle questioni ambientali e alle soluzioni sostenibili, anche nel settore dell’edilizia e dell’impiantistica è fondamentale puntare verso una maggiore efficienza e un minore impatto ambientale.

In questo senso, l’installazione di un sistema di riscaldamento acqua calda sanitaria a pompa di calore si presenta come una scelta vantaggiosa per gli edifici residenziali. Lapompadicaloreèunsistemadiriscaldamentochesfruttal’energia termica presente nell’ambiente circostante (aria, acqua, terreno) per trasferirla all’aria o all’acqua e con questa breve trattazione vogliamo evidenziare criticità e vantaggi del trasferimento di questa energia all’acqua utilizzata all’interno dei nostri appartamenti, hotel, addirittura palestre. Uno dei principali fattori da analizzare è la contemporaneità di utilizzo di acqua calda da parte dell’utenze e dell’immediatezza della risposta.

All’interno della singola unità immobiliare ormai lo standard è quello di utilizzare una caldaia istantanea (alimentata a combustibile gassoso) che con la sua “elevata” potenza riesce a soddisfare le richieste d’utenza.

Cerchiamo di capire in termini numerici cosa mi garantisce una caldaia da 24 kW.

La caldaia da 24 kW fornisce 24˙000 x 0,86 =20˙640 Kcal/ora che dividendo per 60 (minuti) ci restituisce si 344 Kcal/minuto. Essendo la kilocaloria la quantità di energia necessaria ad innalzare di un grado la temperatura di un Kg di acqua se ne deduce che per portare la temperatura di un kg di acqua da 10°C a 40°C, serviranno proprio 30 kcal e se la mia caldaia fornisce 344 kcal, vuol dire che potrò scaldare fino a 40°C, 344/30 = 11,5 litri di acqua al minuto in maniera istantanea. Questo mi garantisce acqua a sufficienza per una doccia, ma è sottodimensionata per due docce in contemporanea. La sostituzione di una caldaia con una pompa di calore, dimensionata per produrre la stessa acqua calda sanitaria, ovvero 11,5 litri al minuto, sarebbe possibile, ma installando una pompa di calore di uguale potenza (24kW) che è una taglia decisamente alta. Per il suo funzionamento avrebbe bisogno di un contratto di corrente maggiorato di almeno 5 volte rispetto ai classici contatori residenziali.

Rimanendo su basse potenze 6 kW, sempre seguendo il precedente schema di calcolo [(6˙000 x 0,86) /60] /30, ci fa ottenere 2,86 litri al minuto che risultano decisamente insufficienti ad una doccia, che ne richiede almeno 9. Pertanto l’unica soluzione è quella di stoccare l’acqua calda in un accumulo che riesca a soddisfare la richiesta.

Su scala più grande le considerazioni appena fatte possono essere replicate per un hotel o addirittura per una palestra, ad esempio di un impianto sportivo, dove le docce a fine partita potrebbero rimanere in funzione anche su più turni di docce, ipotizzando un numero modesto di cabine docce (ad esempio 12) a disposizione per soddisfare i giocatori di entrambe le squadre, l’arbitro e guardialinee.

Le dodici cabine doccia dell’impianto sportivo sono semplicemente paragonabili a 12 docce di appartamento che richiederanno 12 x 9 litri/minuto = 108 litri al minuto di acqua calda sanitaria. Richiesta che solo una caldaia da 226 kW riuscirebbe a soddisfare in istantanea. Ragione per cui gli impianti sportivi, o gli hotel, per garantire la contemporaneità necessitano sicuramente di un accumulo termico. Riassumendo, tutte le volte che avrò bisogno di una certa potenza istantanea, che non posso soddisfare con apparecchi estremamente sovradimensionati, dovrò necessariamente prevedere un accumulo: sia che stia parlando di una doccia per un singolo appartamento, la cui acqua è riscaldata da un sistema a pompa di calore; sia stia parlando di un impianto sportivo.

Chiarito il fatto che la pompa di calore sia in grado di fornirmi la soluzione al problema, purché abbinata ad un idoneo accumulo, il secondo problema da analizzare sarà la dimensione dell’accumulo e soprattutto la temperatura di stoccaggio.

Se il mio accumulo di casa, perfettamente stratificato, riuscisse a fornirmi un acqua a 40°C, per una doccia da 8 minuti avrei bisogno di 8 x 9 = 72 litri di acqua (non miscelata).

Per soddisfare le due squadre di calcio (n.22 giocatori), le riserve (n.8 giocatori), l’arbitro e i guardialinee (n.3 terna arbitrale), dal calcolo viene fuori che con un accumulo di 2˙376 litri, potrei riuscire a soddisfare le mie richieste.

Purtroppo sappiamo che la perfetta stratificazione fisicamente non sarà mai possibile e soprattutto non è energeticamente conveniente lasciare l’accumulo a 10°C appena terminata la doccia, quindi i suddetti andrebbero moltiplicati per un certo fattore che non analizziamo, perché l’acqua molto probabilmente non verrà accumulata a 40°C, ma a 60°C o addirittura a 70°C.

Ipotizzando quindi la temperatura di accumulo sui 60°C, ogni litro di acqua d’accumulo sarebbe in grado, miscelato con l’acqua dell’acquedotto che parte da temperatura di 10°C, di rendermi 1,67 litri di acqua calda a 40°C. In altri termini con un litro di acqua a 60°C, dovrò aggiungere 0,67 litri di acqua a 10°C per ottenere 1,67 litri di acqua a 40C°.

Alla luce di ciò, rifacendo i calcoli, per l’appartamento l’accumulo non sarà più di 72 litri, ma di 72/1,67 = 43 litri e per l’impianto sportivo non più 2˙376 litri, ma soltanto 1˙422.

Rimane sottointeso che i calcoli sono indicativi e non considerano rendimenti, dispersioni e reintegro di energia da parte del generatore durante l’utilizzo.

Questi calcoli e numeri, volutamente semplificati per rendere la trattazione leggibile rispecchiano la realtà dei fatti e cioè la possibilità di utilizzare una pompa di calore in sostituzione di una caldaia a gas, eventualmente anche per riscaldare l’accumulo di un impianto sportivo, purché il sistema sia correttamente dimensionato.

Le basse potenze delle pompe di calore (leggasi elevati tempi di recupero) insieme alle temperature massime di produzione delle stesse, portano sicuramente al dimensionamento di accumulatori maggiorati rispetto al classico dimensionamento effettuato con un generatore a combustibile fossile, ma la soluzione sulla nuova realizzazione sicuramente c’è, su una sostituzione va valutato l’incremento della dimensione dell’accumulo.

Per vedere cosa ci riserva il futuro si rimanda alla lettura dell’articolo di pagina seguente.

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VEDIAMO CON I CONTI COSA VUOL DIRE SOSTITUIRE UNA CALDAIA CON UNA POMPA DI CALORE

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LenormativepromulgatedalParlamentoEuropeo,finalizzatearidurre i consumi energetici, hanno permesso di migliorare le prestazioni dei serramenti minimizzando le dispersioni di energia. Si sono creati di conseguenza ambienti sempre più isolati e ermeticamente sigillati ma questi miglioramenti hanno anche favorito l’accumulo di elementi inquinanti all’interno delle abitazioni, creando condizioni favorevoli per un’aria altamente insalubre. Garantire la salubrità dell’aria e delle strutture e riportare il benessere all’interno degli ambienti domestici sono alcuni degli impegni assunti da Caleffi anche in ottica green. Farlo attraverso un corretto tasso di ventilazione degli ambienti grazie all’utilizzo di un impianto VMC (‘Ventilazione Meccanica Controllata’), con filtrazione dell’aria immessa e recupero del calore da quella estratta, è la soluzione proposta e suggerita.

In questo contesto si inserisce perfettamente la serie AIR113, l’unità di ventilazione meccanica per installazioni universali che permette il rinnovo dell’aria senza spreco di energia.

AIR113 è dotata di uno scambiatore di calore a flussi incrociati che, durante la stagione invernale, recupera l’energia termica dell’aria espulsa e pre-riscalda l’aria di rinnovo immessa in ambiente riducendo al massimo le dispersioni. (Imm. 1 Comfort casa VMC) Grazie alla sua struttura in polipropilene espanso ad alta densità garantisce un ottimo isolamento termico e acustico. Inoltre la sua compattezza, il peso molto contenuto e le connessioni flessibili e versatili la rendono installabile in orizzontale e verticale, su muri e soffitti. (Imm. 2 VMC Orizzontali)

La sua struttura permette inoltre di semplificare la manutenzione degli elementi filtranti, garantendo un maggiore risparmio di tempo e maggiore comfort. Il privato non necessità infatti di alcun strumento specifico per questa operazione, può procedere in autonomia.

La serie AIR113 progettata per garantire aria pulita e un clima perfetto in tutti gli ambienti residenziali coniuga qualità, ricambio d’aria efficiente e risparmio energetico.

Dal 12 al 15 Marzo saremo nuovamente presenti a MCE 2024, presso il Pad.3 stand A41-51 C42-52

presenteremo i prodotti che meglio rappresentano il nostro impegno sostenibile, tra cui la serie AIR113. Esporremo i nostri prodotti in base al vantaggio che offrono all’installatore, al privato e all’ambiente in termini di climatizzazione, comfort sostenibile, risparmio energetico, protezione dell’acqua e della salute delle persone.

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GUIDA ALLA LETTURA, ULTIMA PAGINA DA STACCARE

GUIDA PER L’INSTALLATORE/PROGETTISTA NELLA CORRETTA SCELTA DELL’APPARECCHIO

Lo schema che può aiutarvi a capire meglio cosa fare...

Abbiamo pensato di dedicare l’ultima pagina di Hydra, la ormai consueta “pagina da staccare”, alla biomassa, in particolare alla corretta individuazione della certificazione ambientale degli apparecchi di nuova installazione. In questi ultimi mesi non ci sono da rilevare importanti novità in ambito combustibili solidi, le principali novità l’avevamo tratte nel precedente numero della nostra rivista alla quale eventualmente rimandiamo; nello specifico avevamo riportato, in forma grafica e schematica, le metodologie di calcolo della recente norma UNI 10389-2 sulle misurazioni in campo per apparecchi a combustibile solido.

In questo numero cerchiamo invece di fare chiarezza sui requisiti normativi e di legge che sono scaturiti a seguito della spinta europea sull’incentivazione degli apparecchi a biomassa e sulle limitazioni imposte dal Piano Regionale della Qualità dell’Aria, che in qualche maniera limita l’utilizzo dei generatori a biomassa più inquinanti, agevolando solo generatori caratterizzati da elevate performance sulle emissioni. In futuro, a meno di limitazioni più stringenti, non ci saranno particolari restrizioni; proprio perché, dall’uscita nel 2018 del regolamento che ha stabilito i requisiti e le procedure per il rilascio di una certificazione ambientale dei generatori alimentati da biomassa, i produttori hanno spinto la progettazione e la produzione verso apparecchi altamente performanti che già oggi non trovano nessuna limitazione normativa all’installazione, ma, fintanto che tutti i generatori a listino non avranno 5 stelle, è importante conoscerne le limitazioni in termine di installazione.

L’incentivazione alla biomassa è talmente forte che mentre in ambito combustibili fossili si incentiva solo la sostituzione di vecchi generatori, nel campo della biomassa si incentiva anche l’installazione di nuovi apparecchi in abbinamento a generatori esistenti, ma l’installazione - talvolta - trova limitazioni dovute dall’accesso o meno agli incentivi statali e alla presenza di limitazioni regionali / comunali per l’installazione di taluni generatori. L’intersecarsi delle normative potrebbe indurre l’installatore e/o il progettista a

sottovalutare alcuni minimi normativi che il nostro schema di pagina seguente vuole evidenziare.

Preme evidenziare sin da subito che lo schema è finalizzato all’individuazione corretta della certificazione ambientale minima che deve avere il generatore, eventualmente fornendo indicazioni sui minimi di rendimento compatibili.

Per la sua semplicità non è esaustivo di tutto il mondo della biomassa, ed esempio è limitato ad applicazioni residenziali di potenza termica al focolare minore di 35 kW.

Perguidareilprogettistanellacorrettasceltadell’apparecchio abbiamo simulato un percorso guidato, che ha come inizio la volontà di sostituire il proprio generatore, le strade si dividono sin da subito in funzione del fatto che sia l’unico generatore destinato alla climatizzazione invernale, oppure sia affiancato ad un generatore esistente.

Se il generatore a biomassa è l’unico generatore presente i vincoli imposti dal Piano Regionale della Qualità dell’Aria sono meno restrittivi, invece se è presente un altro generatore, specie per i comuni critici, si preferisce dare priorità ad altri generatori (anche a combustibile fossile), ma che siano più puliti in termini di emissioni. Qualora si voglia accedere agli incentivi, sia di detrazione fiscale che conto termico (oppure anche incentivi comunali), le disposizioni sono generalmente più stingenti; infatti in caso di sostituzione di impianto di climatizzazione invernale esistente alimentato a biomassa, l’accesso è subordinato al conseguimento della certificazione ambientale con classe di qualità 4 stelle o superiore, mentre nel caso di nuova installazione la classe di certificazione ambientale deve rispondere alle 5 stelle.

Il percorso guidato ricopre un’alta percentuale di interventi eseguibili, ma per qualsiasi dubbio o chiarimento la scheda è stata corredata dal testo integrale degli articoli inerenti gli argomenti trattati in scheda quali Piano regionale della Qualità dell’aria per la regione Toscana e legge regionale n.74/2019 che ha introdotto veri e propri divieti per alcune tipologie di installazione di apparecchi inferiori alle 3 stelle.

Normativa
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Da 60 anni siamo l’ del cambiamento

Dal 1964 lavoriamo all’evoluzione continua che oggi offre caldaie Hydrogen Ready, soluzioni ibride factory made per unire gas e rinnovabili con semplicità ed efficienza, impianti in sola pompa di calore con connessioni facili al fotovoltaico, una nuova linea di climatizzatori. Così i professionisti possono scegliere le soluzioni migliori per i clienti e per le norme che verranno. Immergas garantisce sempre una grande assistenza e la ricerca italiana che punta a meno consumi, più rinnovabili e minor impatto ambientale. Un unico marchio per tutte le soluzioni.

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