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CLLAT E LO SCONTO IN FATTURA

Con Le Nuove Disposizioni Si Chiude Il Ciclo Dei Bonus Fiscali

Si chiude, per il momento, l’accettazione dello sconto in fattura da parte di Cllat, a seguito delle disposizioni emanate dal D.L. 11 del 16 febbraio scorso.

Cllat è stata molto attiva nell’acquisto di bonus fiscali al 50% e 65%, bonus derivanti da sconto in fattura praticato dagli installatori idraulici, e dallo sconto in fattura praticato per la posa di pavimenti e rivestimenti, derivanti dalle ristrutturazioni edilizie

Come ormai noto, da ora in poi, lo sconto in fattura potrà essere praticato solo se il titolo abilitativo, è stato ottenuto in data antecedente al 16/02/2023, mentre sono attesi chiarimenti riguardo ai lavori che, per essere eseguiti, non hanno necessità del titolo stesso. Cllat ha iniziato con una prima fase nel febbraio 2021, che si è protratta fino al gennaio 2022; questa fase ha prodotto acquisto di bonus per 4.180.000 E, ottenuti tramite la stipula 1137 contratti di cessione.

Avendo in organico 7 tecnici impiantisti, Cllat ha fornito completa assistenza per le pratiche Enea, asseverazioni tecniche, asseverazioni fiscali e per predisporre di tutta la documentazione necessaria all’ottenimento dei bonus da parte dei beneficiari, e alla procedura di cessione, prima agli installatori, e poi a Cllat. Essendosi interrotto l’acquisto dei bonus da parte degli Istituti bancari, Cllat ha deciso di finanziare, in parte con risorse interne, in parte con l’erogazione di un finanziamento, una seconda fase, nel giugno 2022 che si è esaurita lo scorso gennaio 2023. Questa seconda fase ha prodotto acquisto di bonus per ulteriori 3.800.000 E e la stipula di altri 816 contratti.

Cllat aveva già programmato una nuova apertura con ulteriori fondi messi a disposizione della clientela, a partire dal mese di marzo 2023, ma, l’emanazione del D.L. 11, ha interrotto bruscamente qualsiasi ulteriore evoluzione del progetto. Si chiude, con ogni probabilità definitivamente, un ciclo che ha dato soddisfazioni nonostante i continui cambi di rotta normativi che si sono alternati in questi ultimi due anni, spesso repentini e inattesi. Nonostante ciò le Direttive europee allo studio, in tema di adeguamento degli edifici ai consumi energetici, dovrebbero consentire un futuro roseo di investimenti nel nostro settore.

Allo studio una Direttiva che impone, entro il 2033, agli edifici residenziali di raggiungere almeno la classe energetica D, anche se il Governo italiano chiede gradualità.

Con la Direttiva Case Green, entro il 2030 gli edifici residenziali esistenti dovrebbero raggiungere almeno la classe energetica E ed entro il 2033 la classe energetica D.

Per far ciò servono investimenti ed agevolazioni che, anche se si realizzassero solo in parte, potrebbero riaprire scenari molto favorevoli in termini di crescita del settore.

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