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ACCELERAZIONE EUROPEA VERSO LA DIFFUSIONE DELLE ENERGIE RINNOVABILI

VERSO UN FUTURO SEMPRE PIÙ GREEN...

L’energia rinnovabile può contribuire in maniera significativa a contrastare la strumentalizzazione dell’energia e pertanto l’Unione intende inserire misure atte ad accelerare e migliorare le procedure autorizzative per i progetti di energia rinnovabile, imponendo un’azione immediata per introdurre procedure autorizzative molto più rapide. Il Regolamento stabilisce norme temporanee di carattere emergenziale tese ad accelerare la procedura autorizzativa applicabile alla produzione di energia da fonti rinnovabili, si applica a tutte le procedure autorizzative la cui data di inizio rientra nella durata della sua applicazione e lascia impregiudicate le disposizioni nazionali che stabiliscono termini più brevi di quelli riportati nel Regolamento. Gli Stati membri possono applicare il Regolamento anche alle procedure autorizzative in corso.

L’Europa ha istituito un quadro generale per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili con un nuovo regolamento (UE) 2022/2577, Il Regolamento è entrato in vigore il 30 dicembre 2022 e sarà applicato per 18 mesi dall’entrata in vigore. Si tratta di norme temporanee di carattere emergenziale finalizzate ad accelerare la procedura autorizzativa applicabile alla produzione di energia da fonti rinnovabili, che potremmo definire una vera e propria accelerazione alla transizione energetica.

Nella sezione introduttiva del regolamento si dà atto che il conflitto Russia-Ucraina abbia portato ad una strumentalizzazione dell’approvvigionamento di gas. La manipolazione dei mercati da parte della Federazione russa, per mezzo di interruzioni intenzionali dei flussi di gas, ha portato ad un’impennata dei prezzi dell’energia nell’Unione minando l’economia dell’Unione, ma soprattutto minacciando gravemente la sicurezza dell’approvvigionamento. Negli ultimi mesi, le azioni della Russia hanno ulteriormente aggravato la situazione del mercato, aumentando in particolare il rischio di un arresto totale delle forniture di gas nel prossimo futuro, portando ad un conseguente drastico aumento della volatilità dei prezzi dell’energia che ha fatto schizzare i prezzi del gas e dell’elettricità ai massimi storici durante l’estate, provocando un aumento dei prezzi al dettaglio dell’energia elettrica che si presume continuerà a ripercuotersi gradualmente sulla maggior parte dei contratti stipulati con i consumatori, gravando sempre di più sulle famiglie e sulle imprese. Il peggiorare della situazione dei mercati dell’energia è stato un elemento determinante dell’inflazione generale nella zona euro che ha portato ad un rallentamento della crescita economica in tutta l’Unione. Tale rischio è destinato a persistere indipendentemente da eventuali riduzioni temporanee dei prezzi all’ingrosso e sarà ancora più rilevante l’anno prossimo.

Nel prossimo futuro le imprese energetiche europee potrebbero avere serie difficoltà a reperire gas, vista l’alta probabilità di una diminuzione o addirittura di un azzeramento dei flussi di gas. Questo scenario l’Europa non può permetterselo e per limitarne le conseguenze era necessario correre ai ripari, e l’ha fatto.

Con il regolamento di recente pubblicazione l’Europa intende spingersi verso una rapida diffusione delle fonti rinnovabili di energia, al fine di attenuare gli effetti della crisi energetica in atto e cercando di tutelarsi dalle azioni della vicina Russia.

Tra le definizioni riportate in un articolo del regolamento si definisce procedura autorizzativa la procedura che comprende tutte le pertinenti autorizzazioni amministrative a costruire, rivedere la potenza ed esercire gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, comprese le pompe di calore, gli impianti di stoccaggio dell’energia co-ubicati, nonché le opere necessarie per la loro connessione alla rete, comprese le autorizzazioni per la connessione alla rete e le valutazioni di impatto ambientale, aspetto che comprende tutte le fasi amministrative dal ricevimento della domanda da parte dell’autorità competente fino alla notifica della decisione finale sull’esito della procedura da parte della medesima.

La parte centrale del regolamento è rivolta verso l’accelerazione delle procedure autorizzative, accelerazione talmente forte che in una parte del regolamento si legge:

“Per la procedura autorizzativa riguardante l’installazione delle apparecchiature per l’energia solare, anche per gli autoconsumatori di energia rinnovabile, con una capacità pari o inferiore a 50 kW, in assenza di risposta delle autorità o degli enti competenti entro un mese dalla domanda, l’autorizzazione è considerata concessa, a condizione che la capacità delle apparecchiature per l’energia solare non superi la capacità esistente della connessione alla rete di distribuzione.”

Oppure:

“La procedura autorizzativa per l’installazione delle pompe di calore di capacità elettrica inferiore a 50 MW non può superare un mese o, nel caso delle pompe di calore geotermiche, tre mesi.”

In particolare vengono valorizzati gli impianti di autoconsumo, compresi quelli degli autoconsumatori collettivi come le comunità locali di energia, in maniera di contribuire anche a ridurre la domanda complessiva di gas naturale.

Ancora il regolamento spinge verso la tecnologia a pompa di calore che ritiene fondamentale per la produzione di riscaldamento e raffrescamento da fonti rinnovabili a partire dall’energia ambiente, ricordando l’importanza di una rapida diffusione delle pompe di calore che sfruttano fonti energetiche rinnovabili sottoutilizzate, come l’energia ambiente, l’energia geotermica e il calore di scarto del settore industriale e terziario, compresi i centri dati, sistemi utili a sostituire le caldaie alimentate a gas naturale e ad altri combustibili fossili con una soluzione di riscaldamento rinnovabile, aumentando nel contempo l’efficienza energetica.

La Commissione riesaminerà il regolamento entro fine 2023 in vista dell’evoluzione della sicurezza dell’approvvigionamento e dei prezzi dell’energia e della necessita di accelerare ulteriormente la diffusione delle energie rinnovabili. Il Progetto Green che l’Europa in passato aveva ipotizzato ha trovato un grosso impulso quando Putin ha deciso di chiudere il North Stream 1 per pochi giorni impaurendo l’Europa che in prima battuta ha risposto, tornando al carbone ed al nucleare, ma sul lungo periodo ha imposto un vero cambio di direzione verso l’utilizzo, su tutto il territorio europeo, di fonti di energia rinnovabile.

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