Gli ultimi giorni della Serenissima in Istria - 2a parte

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A Venezia il 12 maggio, con un rituale che, pur nella sua grande drammaticità, rasenta il ridicolo, il Maggior Consiglio, impaurito e terrorizzato dal manifesto napoleonico, pur privo della maggioranza qualificata richiesta ed in un’atmosfera di confusione indescrivibile74, delibera l’abdicazione del Governo aristocratico a favore di una Municipalità provvisoria, che si impegna a costituire un parlamento di tutti i territori della Repubblica, mentre, per intimazione di Bonaparte, 12.000 Oltramarini75, pronti a combattere fino alla morte, vengono imbarcati e rispediti in Dalmazia. Il 15 maggio il doge, Ludovico Manin lascia il palazzo ducale, nella notte entrano a Venezia le truppe francesi. Il 16, ultimo proclama del doge che annuncia la costituzione della Municipalità provvisoria, mentre a Milano viene firmato il trattato di amicizia fra la Repubblica veneta e la Repubblica francese. Nella notte tra il 23 ed il 24 maggio 1797, sulla base degli accordi intervenuti, le truppe francesi lasciano Trieste. La maggior parte dei triestini, in festa per essere ritornati liberi, accorre in folla ad incontrare e festeggiare le truppe austriache che scendono in città da Basovizza76. Il 4 giugno viene proclamata a Venezia la festa nazionale, nella quale si festeggia la proclamazione della Municipalità provvisoria di Venezia, con danze intorno all’albero della Libertà eretto in piazza san Marco, si bruciano il Libro d’oro della nobiltà e le insegne dogali. Ma nessuno ancora sa degli accordi di Leoben, non lo sanno nemmeno i delegati che, il 16 maggio, avevano firmato a Milano il trattato di amicizia fra le due Repubbliche; tali patti saranno resi noti e di pubblico dominio soltanto in ottobre77.

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getta a nuoto, inseguito da sei scialuppe con truppe assoldate dalla Repubblica di Venezia, che a colpi di alabarda uccidono molti che cercano salvamento in alto mare. … … In vista dei mali sopra esposti, autorizzato dal titolo 12, articolo 128 della Costituzione della Repubblica, … il generale in capo commette al ministro di Francia presso la Repubblica di Venezia di partire dalla città; … che sia sgomberata la Lombardia e Terraferma Veneta dagli agenti della Repubblica stessa. Comanda ai diversi generali di divisione di trattar quali nemici le truppe venete, e di far atterrare in tutte le città della Terraferma il Leone di san Marco. BUONAPARTE A. Zorzi, La Repubblica del Leone, Milano 1979, p. 522 e seg. “L’Infanteria Oltremarina, è un corpo ufficiale e fidatissimo della Repubblica, formato da soldati schiavoni, comandato da ufficialità dalmata costiera uscita dal Militar Collegio di Zara”. L. Tomaz, Dalla parte del Leone, Venezia 1998, pp. 24 e 32. G. Quarantotto, op. cit., pp. 64-65”.Ma prima della loro partenza da Trieste, non avevano i Francesi fatto a meno, riferiva a Venezia il Console della Serenissima, di consegnare al negoziante Jacquet e a due altri loro fidi l’importo di fiorini duemila, per recare a spargere in codesta Dominante Serenissima, od in luoghi altri del Serenissimo Dominio dei biglietti, forse stampati, sediziosi e di stimolo a rivolta. Come tutto fa supporre, sarà stato particolarmente nell’Istria marittima, e fors’anche in Dalmazia, che si sarà voluto dai Francesi appoggiare (o, meglio, a seguitar ad appoggiare) a quel modo la propaganda rivoluzionaria e democratica”. “L’amara burla, resa pubblica soltanto in ottobre, dopo la firma del trattato definitivo tra Bonaparte e gli Absburgo, coronava una situazione di fatto che aveva

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