Dizionario del dialetto Isolano

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Bb B, Seconda lettera dell’alfabeto italiano. Spesso, nella parlata isolana, la lettera B, soprattutto se posta all’inizio della parola, va a sostituire la lettera V: Bapòr = Vapor; bàmpa = vampa. BÀBA, s.f.: Donna vecchia. Anche persona usa a parlar troppo. Secondo il Vascotto avrebbe origini slave. In sloveno “babica” (pron.: bàbitza) significa levatrice, ma anche donna vecchia, o più affettuosamente, nonna. È probabile, quindi, che sia stata importata dal triestino. Ultimamente ha anche significato di bella ragazza: àra che tòco de bàba = guarda che pezzo di ragazza. BABÀ, s.m.: Sugo. Fatto con soffritto e aggiunta di carne lessa. Poco usato, comunque, in alternativa a şguasèto (v.). BABÀR, v.: Chiacchierare. Pettegolare. Parlare molto e a sproposito. Più malizioso che ciacolàr (v.). Altro modo di definire, più colorito: lavàrse la bòca cò le ciàcole. BABÀSA, s.f.: Donnaccia. Chiacchierona. Donna intrigante. Làsela pérder che la şé ‘na babàsa. BABÀU, s.m.: (v. Bobò) Mostro. Orco. Nei racconti per bambini per impaurirli. Vegnarà el babàu e te magnarà. Te portarà via el babàu. Te sòn néro come el babàu. BABÈSO, s.m.: Pettegolezzo. Chiacchiera. Malignità. Commento di donne. Deriva, evidentemente, da Bàba e Babàr.

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BABÈTA, s.f.: diminutivo di bàba: persona loquace e poco seria, ma riferita soprattutto agli uomini. A şè una babèta. BABÒRA, s.f.: Chiacchierona. Rafforzativo di bàba ed usato anche nella forma maschile. No parlàr de ste ròbe co’ quel babòro de òmo. BABÒŞO, agg.: Chiacchierone. Nino, più che a ven vècio, più a şè bavòşo e babòşo. BACALÀ, s.m.: Baccalà. Merluzzo essicato. Bacalà in bianco. Bacalà e polenta. A lo gà pestà come un bacalà. Oio de bacalà (Olio di fegato di merluzzo). Nei primi anni dopo la guerra si usava dare ai bambini, anche a scuola, un cucchiaino di òio de bacalà per recuparare parte di quelle vitamine che mancavano nella povera dieta quotidiana delle famiglie isolane. Termine usato anche per indicare persona particolarmente magra. A şè sòlo pèle e òsi, come un bacalà. BACÀN, s.m.: Baccano. Chiasso. BACANÀDA, s.f.: Baldoria. Festa. Divertimento. Gazzarra. BACANÀR, v.: Divertirsi. Far baccano. BACHÉTA, s.f.: Bacchetta. Anche quella che il maestro una volta aveva sempre a portata di mano per battere gli alunni sulle dita. Da bambino, quando frequentavo la piccola scuola italiana di Strugnano, l’ora di religione ci veniva impartita dal piccolo fra Paolino, che risiedeva nel convento presso il Santuario della Madonna di Strugnano. Di lui ricordo soprattutto le bacchettate sulle dita quando si accorgeva che, noi maschietti, gli avevamo portato via dall’armadio intere raccolte di santini che ci servivano


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