Hystrio 2018 2 aprile-luglio

Page 22

VETRINA

Zut, il "centro del mondo" dove transita il contemporaneo Nella Foligno post-sismica, la città risorge anche grazie a Zut, spazio gestito da un quartetto di artisti che ha fatto del legame con il territorio il punto di forza di una programmazione tutta orientata al nuovo. di Marco Menini

Z

ut! è un’espressione colloquiale francese che indica sorpresa e stupore. Ed è forse questa la sensazione che talvolta rimbalza nelle teste di Michele Bandini ed Emiliano Pergolari, visto il rapido cammino che in poco tempo ha portato lo Spazio Zut, da loro gestito, a diventare una delle realtà più interessanti dell’Umbria. Siamo a Foligno. Sono passati quasi tre lustri da quando i due di Zoe Teatro debuttarono a Santarcangelo con il corto teatrale Vi e Ve, imponendosi all’attenzione di critica e pubblico. Da allora ne hanno percorsa di strada, fino a giungere al “centro del mondo”, verrebbe da dire. Lo spazio che si affaccia su Corso Cavour, infatti, trasformato in sala teatrale dopo il sisma del 1997, è situato di fronte a una banca, che ha preso il posto di uno storico bar – sic transit gloria mundi – famoso per un biliardo, il cui punto centrale veniva chiamato dai folignati: «Lu centro de lu monno». Bandini e Pergolari, chiamati inizialmente come consulenti per la sezione teatrale, in poco tempo sono diventati soci a tutti gli ef-

Hy20

fetti nella gestione dello spazio, insieme ad altri due sodali, Elisabetta Pergolari e David Rinaldini, che si occupano della programmazione musicale. Memori dell’esperienza nel Teatro delle Albe, i due di Zoe, dopo anni di attività sul territorio, hanno sentito che l’idea di comunità, di rapporto col tessuto sociale e urbano «si era sedimentata nella loro poetica». Oltre ai laboratori che tenevano ogni anno, sentivano crescere di pari passo la richiesta di teatro contemporaneo perché, sottolineano, «non c’erano in Umbria stagioni che permettessero di vederne». Così, una volta saliti a bordo, hanno cercato di rispondere a tale esigenza. E il percorso di radicamento e di incontro, fatto portando avanti la loro idea di teatro con il territorio/pubblico, lo hanno articolato secondo tre precise direttrici: la stagione teatrale, un’offerta laboratoriale rivolta a tutte le fasce d’età, con un occhio di riguardo alle giovanissime generazioni, e infine le residenze. Nel corso degli anni sono passati in stagione a Foligno nomi come Lucia Calamaro, Motus, Teatro delle Albe, Teatropersona, Daniele Timpano, Zaches

Teatro, Sotterraneo, Livia Ferracchiati, tanto per fare degli esempi. Riguardo all’idea di programmazione, affermano senza esitazioni di aver cercato «sin dall’inizio di avere una prospettiva aperta», scegliendo lavori che fossero «il più possibile esemplificativi di quello che è stata la scena contemporanea italiana di questi ultimi anni», anche ospitando in stagione proposte che avevano debuttato da qualche anno, come (a+b)3 dei Muta Imago, Ella di Nerval Teatro o InvisibilMente dei Menoventi e offrendo al contempo spettacoli spesso distanti dalla loro “estetica produttiva”. «Non è un’offerta teatrale fine a se stessa, fatta in base ai nostri gusti – dice Pergolari –, perché mescola le scelte della direzione artistica con le esigenze dei cittadini e l’identità del progetto Zut nel suo complesso». Sempre guidati da un franco desiderio di confronto con il pubblico, la cui risposta non ha tardato ad arrivare. Con un numero di spettatori che in pochi anni è cresciuto diversificandosi per tipologia e fasce d’età, lo Spazio Zut è diventato in poco tempo un luogo vivo e frequentato, «al servizio delle necessità della città» precisa Bandini, guadagnandosi il sostegno ideale e progettuale delle istituzioni che al momento si impegnano fattivamente anche con un piccolissimo contributo economico. A favorire l’incontro col pubblico c’è anche la conformazione dello spazio. Dove, prima del sisma, era la galleria del cinema Vittoria, si trova adesso un piccolo luogo conviviale, «un luogo dove confrontarsi anche con gli artisti, dove gli spettatori possono ragionare tra loro», fanno notare Bandini e Pergolari. È un luogo, inoltre, dove si possono fare riunioni, incontri, presentazioni di libri o allestire mostre di fotografia. Il vero cuore pulsante dello spazio. E in questo luogo, dove la piccola ristorazione è rigorosamente vegetariana, non disturba affatto poter gustare prodotti del territorio accompagnati da un bicchiere di vino, magari un ottimo Sagrantino di Montefalco della Cantina Scacciadiavoli. ★


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.