Hystrio 2011 4 ottobre-dicembre

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testi ne frega niente che sia nella sala grande, nella piccola o al cesso! Non me ne frega più un cazzo di questo spettacolo, non voglio più farlo!… No, no, no, hai capito benissimo, non lo voglio più fare… Niente!… Ma niente, t’ho detto!… Lascia perdere, Nicolas, tanto non puoi capire… No, non voglio più fare questo spettacolo! Non ne ho più voglia, non mi interessa più! (Riattacca, e scoppia in singhiozzi. Qualche istante dopo, il telefono suona mentre entra Yann) Non me ne fotte più un cazzo, capito?!… E allora trovati un’altra attrice, visto che ci tieni tanto! E trovati un’altra donna, già che ci sei, perché io non torno più! (Riattacca, si butta tra le braccia di Yann) YANN - Coraggio, Anne, coraggio. ANNE - Voglio morire! YANN - È terribile, lo so. Coraggio. ANNE - Ho sbagliato tutto, Yann! Tutto. (Suona il telefonino. Lo ignora) YANN - Calmati, Anne, vieni qui… ANNE - Ho passato la vita a correre dietro a quello che avevo già… Mi sono strappata una parte di me stessa per “seguire la mia strada”, perché avevo grandi cose da fare. E poi, le “grandi cose” si sono rivelate un tentativo ininterrotto di colmare questa mancanza… questo vuoto che mi trafigge… Ho sbagliato tutto, Yann… Ho sbagliato vita… YANN - Smettila, Anne, non è vero! Anne, Anne adorata… ANNE - Yann… Perché? Perché è così difficile, vivere? YANN - Calmati, Anne… Domani mattina ti risveglierai a Parigi, e la ferita ti sembrerà già più lontana… ANNE - Non voglio tornare a Parigi… YANN - Cos’è questa novità? ANNE - Smetto di fare l’attrice. Basta. Non ne ho più voglia. Non ho più voglia di raccontarmi delle storie per reggermi in piedi. Di convincermi che quello che faccio ha un senso… Che salverò il mondo! Tutte balle… sì! Balle! YANN - Anne… ANNE - I due film che ho fatto… Avevo una sola idea in testa… Mi vedevo la scena… Me la gustavo… Matthieu che entra in un cinema… La luce in sala si spegne e, di colpo, vede la mia faccia sullo schermo… e il suo cuore sanguina… Eccola, la verità! Ecco perché ho fatto di tutto per girare quei due film! YANN - Non è vero, Anne. Dici così adesso perché soffri. Ma bisogna diffidare dal dolore, sai? Può giocare dei bruttissimi scherzi. È peggio dell’alcool, fa dire un sacco di sciocchezze. ANNE - Ti giuro che è vero. È la sola unica vera e onesta ragione. YANN - Non li hai fatti solo per questo. Un po’ anche per questo, va bene, te lo concedo. Ma non solo per questo, Anne, e lo sai benissimo… ANNE - Ma cosa ti succede? YANN - Faccio l’avvocato del diavolo… ANNE - Ah, mi rassicuri... YANN - O forse ci credo! Credo nella tua fede, io che non ne ho più. E se anche tu la perdi… è un bel disastro! ANNE - (Una pausa) Ascolta, Yann… Il mio spettacolo… Sai… Dovevo produrlo. È esattamente la somma che ci vuole per riscattare l’Hotel du Lac… Ho i soldi sul conto. Sono miei. Posso farci quello che voglio, quando voglio. Possiamo fare come aveva in mente Matthieu, una società, io e te… Una pausa. Julien arriva di corsa.

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JULIEN - Anne… Ascolta… Purtroppo non c’era più posto in vagone letto… Restavano solo delle cuccette da sei, e ho pensato che… insomma, è scomodo… Mi sembrava assurdo farti passare una notte in bianco, c’è un diretto domattina alle 9… ANNE - Hai cambiato il biglietto? JULIEN - Sì… Ho fatto male? Ho provato a chiamare, per sapere se eri d’accordo, ma non risponde mai nessuno, in questo albergo… YANN - Va benissimo, Julien. (Ad Anne) Domani alle 9. Ti accompagno in stazione. ANNE - Ma chi ti ha detto… YANN - Va bene, Julien. Domani alle 9. (Julien si allontana) ANNE - Perché devi decidere tu al mio posto? YANN - Parti, Anne. Vivi, Anne. Una pausa. Julien è rimasto sulla soglia. JULIEN - Anne… Quando puoi… Volevo dirti una cosa… Ma non adesso, se disturbo, non è urgente… Posso tornare… ANNE - Su, dimmi… JULIEN - Volevo chiederti… Ci ho pensato e… È sempre valida, la tua proposta, per Parigi? ANNE - Vuoi andare a Parigi? JULIEN - È un po’ un salto nel vuoto, ma ho pensato che se non lo faccio adesso, non lo farò mai più… E se davvero hai delle piste… ANNE - Posso parlarne a qualche amico… Quando vorresti partire? JULIEN - Non so… Appena possibile… GUY - (Entra) Sogno o sono desto? Ho sentito bene? Il moscerino prende il volo per davvero? JULIEN - Ebbene sì! Prendo il volo! Vado a Parigi. ANNE - Perché non parti con me? JULIEN - Domani?! È impossibile… È troppo precipitoso… YANN - Qua non c’è proprio più niente da fare, Julien. ANNE - Dai, vieni, provo a chiamare il mio amico, sai, quello di cui ti parlavo, che ha un grande ristorante… Vale la pena provarci… È un due stelle, eh! JULIEN - Cosa?! ANNE - Ah sì, non si scherza… (Escono) GUY - Se ne vanno tutti, a quanto pare… YANN - Sì. GUY - Sono venuto a salutare Matthieu. YANN - Troppo tardi. GUY - È già partito?! YANN - Dieci minuti fa. GUY - Volevo almeno salutarlo! Se ne è andato così, come un ladro, senza dire ciao a nessuno? YANN - Mi ha raccomandato di abbracciarvi, tu e Pierre. GUY - Porca puttana! Scappato! Dev’essere stato un bel casino, allora! (Una pausa) Quindi, è vero… È come mi ha detto Pierre?… YANN - Per favore!… GUY - Si è scopato Anne, eh? (Una pausa) Non mi stupisce, sai? È sempre stata una un po’ facile, Anne… Altrimenti, mica sarebbe arrivata dov’è… YANN - (Fuori di sé dalla rabbia, si scaglia su Guy, lo afferra) Come ti permetti, stronzo? Ti ammazzo… Ti ammazzo! GUY - Scusa! Scusa! Era una battuta! Pessima! Scusami! Non di-


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