Hystrio 2006 4 ottobre-dicembre

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C R I T I C H E S I C I L I A

In questa pag. Mimmo Cuticchio, autore, regista e interprete di Dal Catai a Parigi. Angelica alla corte di Re Carlo (foto: Pietro Motisi).

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di Cassandra. Il regista Manuel Giliberti ne fa uno spettacolo, nell’affascinante chiesa sconsacrata di San Giovannello a Siracusa, con il titolo Donne di scena. Cassandra. Il testo è il risultato di un’operazione che lo stesso Giliberti attua inserendo brani dall’Agamennone di Eschilo. Il risultato finale diventa una riflessione più ampia sulle figure di Cassandra e Clitennestra. La prima, Deborah Lentini, appare sulla scena attrice di grande bellezza, giunonica. A lei si contrappone la magrezza, l’asciuttezza dell’Eraclea/Clitennestra di Mita Medici. Della Lentini si nota anche una certa statuarità, forse a tratti eccessiva. La si vede in scena muoversi a tratti sicura, a tratti meno dinanzi a una Eraclea/Clitennestra a cui essa stessa svela le sue debolezze ma anche, ingenuamente e inconsapevolmente, le sue notti con il re Agamennone. Mita Medici, attrice sicuramente più duttile, appare intensa. Si muove con tratto felino sulla scena, conferendo toni moderni e veri a un personaggio così straordinario come Clitennestra. Due donne, sempre presenti in scena, due destini che decidono il corso dello spettacolo: intorno a loro giostrano gli altri tre attori, Carlo Ferreri, Claudio Mazzenga, Davide Sbrogiò. Cassandra, profetessa destinata al sacrificio, nella riscrittura scenica è la donna decisa, consapevole di scelte che la porteranno dinnanzi ai suoi due assassini e al suo destino in cui non c’è dolore, né paura ma forse rimpianto per non essere stata capace di opporsi al suo sovrano. Entrambe si confrontano, si studiano, entrambe usciranno sconfitte da un incontro che le pone dinanzi nemiche eppure solidali nel loro sacrificare la vita allo stesso uomo. Il contesto scenografico è quello claustrofobico di una prigione, con inferriate che chiudono lo spazio attorno agli attori: ognuno di essi è prigioniero, chi della propria avidità (Egisto), chi della propria debolezza (Timolao). Loredana Faraci

La macchina dei sogni

UN’ANGELICA CINESE

alla corte di Cuticchio

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resentato già al Carnevale del Teatro di Venezia, e ripreso a Polizzi Generosa nell’ambito della “Macchina dei sogni”, Dal Catai a Parigi ha voluto essere, prima di tutto, l’omaggio di un artista a un paese che sente come la sua casa, da quando ne dirige la annuale rassegna estiva. Con una generosità straordinaria, in una piazza strapiena di gente, Mimmo Cuticchio ha incantato con la sua strabiliante voce, che “faceva” (cioè creava, piuttosto che interpretare) tutti i personaggi della storia, e con i suoi magnifici Pupi, tra i quali spiccava, per arcana bellezza, proprio questa “Angelica orientale”: una antica marionetta ritrovata, quasi per caso, in una “stanza di famiglia”. Tratto dall’Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo, questa storia seduce non tanto per le vicende narrate che riguardano l’infinito ciclo dei paladini di Francia, e che i pupari siciliani avevano inserito nei loro spettacoli fin dagli inizi dell’Ottocento, ma per la qualità di una rappresentazione che ha affascinato attraverso elementi di racconto sempre meno tradizionali e sempre più moderni e innovativi nella “gestione” dei tanDAL CATAI A PARIGI. ANGELICA tissimi Pupi, nel ritmo cinematografico delle azioni sceALLA CORTE DI RE CARLO, di niche, nella bellezza delle soluzioni tecnicamente più Mimmo Cuticchio. Musiche di ardite, e per l’esemplarità di quelle più semplici. Giacomo Cuticchio. Con Avventure, duelli, viaggi fantastici sulla Luna in groppa Mimmo Cuticchio, Tiziana all’Ippogrifo a riprendere il senno smarrito dal Paladino Cuticchio, Tania Giodano. Orlando per la sua Angelica cinese; tutto espresso con la Prod. Figli d’arte Cuticchio, forza di una immaginazione che rendeva quei movi- Palermo. LA MACCHINA DEI menti appesi ai fili e quei luoghi fantastici come veri. SOGNI, POLIZZI GENEROSA (Pa). Vari percorsi si sono intrecciati nel corso di una rassegna che ha visto le principali piazze di Polizzi occupate da numerose manifestazioni. Ne sono testimonianza la bella Mostra di cartelloni, scene e fondali dipinti da Pina Patti Cuticchio (la mamma di Mimmo) a cui è amorevolmente dedicata l’edizione di quest’anno, artefice fondamentale e “segreta” del lavoro e della fortuna della Famiglia d’Arte Cuticchio. Teatro in Piazza ma anche teatro per le strade, con la parata-spettacolo Fiesta presentata dal Teatro dei Due Mondi di Faenza diretto da Alberto Grilli. Ricca la presenza di gruppi provenienti da varie città italiane e straniere in un continuo confronto di stili e linguaggi diversi, ma tutti dentro il comune denominatore della comunicazione diretta e immediata. Come è accaduto per Micro storia presentata da Marcella Tersigli con Flavio Monaco alle musiche: un curioso spettacolo di narrazione nel corso del quale la protagonista ha persino preparato e offerto al pubblico una fumante pasta al sugo. Giuseppe Liotta


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