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Ritorno al futuro
Il fascino Porsche Christophorus
Di Christina Rahmes. Foto di Anja Behrens e Jérôme Rapillard. Tratto dalla rivista Porsche Christophorus, edizione 391.
125 anni fa ebbe luogo a Parigi la prima competizione automobilistica del mondo. Alla fine del 2019 Neel Jani disputerà la prima corsa in Formula E della storia Porsche. Ieri come oggi è in gioco il futuro del Motorsport.

A dicembre 2019 il nuovo team della scuderia Porsche parteciperà con Neel Jani alla sesta stagione del campionato mondiale ABB FIA Formula E Championship. Lo svizzero, pilota ufficiale Porsche dal 2013, è il primo a esser stato ingaggiato a tale scopo dalla casa automobilistica di Stoccarda: un uomo di velocità ed esperienza in Formula E nonché, in qualità di collaudatore, un pilota esperto per un programma tecnologicamente all’avanguardia. Nel 2016, alla guida della Porsche 919 Hybrid, ha vinto con la sua squadra la 24 Ore di Le Mans ed è diventato campione del mondo Endurance FIA. Al volante della 919, il 35enne ha ottenuto quattro vittorie, nove pole position e quattro giri più veloci fra il 2014 e il 2017. Nel 2018, con la 919 Hybrid Evo ha stabilito il miglior tempo a Spa- Francorchamps in Belgio, facendo apparire vetusto il record del circuito detenuto da Lewis Hamilton in Formula 1.
Jani è in Francia per prendersi una pausa dall’estenuante programma di collaudi – una combinazione di ieri, oggi e domani. Si parte al Boulevard Maillot a nord-ovest di Parigi. Laddove, il 22 luglio 1894, ebbe inizio la prima gara nella storia del Motorsport: Parigi–Rouen, una “competizione per vetture senza cavalli” indetta da Pierre Giffard. Il direttore del giornale parigino Le Petit Journal voleva dimostrare che il futuro apparteneva all’automobile. Si iscrissero più di 100 piloti, 21 vetture superarono i controlli tecnici, veicoli con motore a benzina, a vapore o a gas e anche – espressamente richiesti – con trazione elettrica.
La bandiera del via ha sventolato a Parigi alle 8 e 1 minuto del mattino. La meta della gara di affidabilità, l’Esplanade du Champ de Mars a Rouen, a 126 chilometri, si trovava a dodici ore di distanza. Vi giunsero 17 partecipanti: malconci, polverosi, esausti.


“Non ci possiamo nemmeno lontanamente immaginare cos’abbia significato quella gara per la gente di allora”, sostiene Jani. “E oggi non abbiamo la più pallida idea di come ci muoveremo fra 125 anni.” Una cosa è certa: “Non avrà più nulla a che fare con le auto che conosciamo. Allora volevano dimostrare che una vettura poteva percorrere più di 100 chilometri. Si trattava di raggiungere la destinazione. Oggi conta l’efficienza”.
Jani avvia il motore della 911 Carrera S Cabriolet. Non può ripercorrere lo stesso percorso da Parigi a Rouen del 1894, le strade sterrate hanno lasciato il posto ad autostrade e strade provinciali. Pochi giorni fa Jani ha partecipato a Le Mans a quella che per ora resterà la sua ultima corsa nel Campionato del mondo Endurance FIA (WEC).
“Se Porsche ti offre la possibilità di essere il primo pilota nella storia del marchio a partecipare per il team alla Formula E, è il momento di stabilire nuove priorità”. Dice Jani.
È contento di essere in Formula E, ma ne ha un grande rispetto. La densità di potenza usata, i piloti scelti con cura, i tracciati da percorrere. La Formula E si svolge là dove in futuro avrà luogo la mobilità elettrica: negli spazi urbani, nelle conurbazioni della terra. Le gare sulle strade delle megalopoli hanno un loro fascino particolare. Sono loro ad andare dalla gente e non viceversa.
Nella prossima stagione Porsche sarà l’unico team a iniziare da zero. E inoltre, la Formula E è la prima serie di gare a cui Porsche partecipa con una vettura non totalmente sua. In Formula E, infatti, l’80% dei componenti di ogni auto da gara è praticamente identico. Sono però ammessi componenti sviluppati in proprio per l’intera propulsione – motore elettrico, inverter, cambio, sospensione posteriore o software. Minime differenze nella messa a punto sono decisive per la vittoria, o la sconfitta. E a volte serve anche un po’ di fortuna.
911 Carrera S Cabriolet · consumo combinato (varianti modello): 10,7-10,1 l/100 km; emissioni di CO2 combinate: 244-229 g/km


“La nostra vettura da corsa per la Formula E è pronta. Dopo un massimo di 15 giorni consentiti per i test e diverse ore di simulazione, ora rimangono da sistemare solo piccoli dettagli”, afferma Jani. L’obiettivo non è solo avere una configurazione perfetta del veicolo, ma anche un piano dettagliato della gestione energetica. Le aspettative sono alte, Jani è fiducioso. Un posto sul podio ci dovrebbe essere, lui crede. Proprio come tre anni fa, quando con Romain Dumas e Marc Lieb fece vincere a Porsche la 24 Ore di Le Mans. “A Le Mans non sei tu a vincere”, Jani lo sa bene, “è Le Mans a lasciarti vincere, oppure no”. Dopo undici anni filati a Le Mans, porta molto con sé in Formula E, “soprattutto pazienza”. Guida in direzione di Mantes-laJolie, dove 125 anni fa i partecipanti fecero una pausa pranzo di 90 minuti, tre ore dopo esser partiti da Parigi.
Proviamo ora con una previsione: quale posizione occuperà Porsche nel 2020 alla fine della prima stagione in Formula E?
“Le prime otto gare della serie attuale sono state vinte da otto piloti diversi”, dice. “A livello tecnico c’è molto equilibrio, è il pilota a fare la differenza.” Jani scende e corre verso la fontana sulla Esplanade du Champ de Mars. Si gira e, sorridendo, afferma: “In vita mia non ho mai partecipato a una gara se non per arrivare, prima o poi, in cima al podio”.
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