LAST WORD TEXT CHIARA GUGLIELMINA
Se davvero è ancora consentito sognare, lasciatemi esprimere in tutta la mia compiuta follia. Che nulla ho di più caro nei momenti difficili. Che sono a raccontarvi che se nascessi domani vorrei essere riccio di mare. Asessuati e liberi, che nel riprodursi non si moltiplicano come l’uomo, inquinando ogni cosa, ma si frammentano senza rompersi. Il corpo d’un riccio, come quello d’un alpinista caduto, è diviso in due o più parti ma, mentre per noi uomini tutto finisce, dai frantumi d’un riccio si generano nuovi animali individuali. Che se potessi esprimere un sogno vorrei esser montagna, che pur vedendo dall’alto non sa discriminare, che ti scarica addosso fiumi di neve senza badare al colore del tuo imbrago, che t’ingoia in un crepaccio profondo senza notare se sfoggi barba o rossetto, che non crea nuovi appigli se sei troppo corto né venti più caldi se sei troppo magro. Che ti regala gioie immense che tu sia bianco, nero, giallo o misto. Ma siccome son lucida e non folle, son donna e non montagna, vorrei essere libera davvero. Che non servano un paio di tacchi a esaltare le mie forme che bastino i miei movimenti a mostrarne la forza immensa, che non serva il mascara sulle ciglia a farmi trattenere un pianto che basti il rispetto che ho di me per questo.
PHOTO MAT TEO PAVANA
Che la mia femminilità non venga misurata dalla lunghezza dei miei capelli men che meno da quella della mia gonna. Che Il mio essere me, non mi renda meno donna. Solo più libera. Cosa, più di questo, esprime femminilità? E, in risposta a una cara amica… Il mio stato d’animo, ora che m’imbatto di nuovo in queste parole, è invariato. Non so cosa mi abbia cambiato né quando, ma non ho più con me la grinta d’un tempo. Rileggendo mi trovo a riscrivere con la stessa pacatezza; mi ripeto. Che a essere il “sesso debole”, trovo gratitudine senza spazio per la polemica, non di certo per la rabbia. “Innocente!” … “Ingenua!” mi han detto più volte. Ma nel rispondere in poesia a offese feroci, lì io trovo cambiamento. Trovo compiutezza dove avete visto banalità e orgoglio dove avete compatito l’innocenza. Che se “a pensar male si fa peccato ma quasi sempre s’indovina”, a pensar bene si sbaglia di più, ma il premio ha gran valore. E a costo di essere compatita a vita, in me non troverete ira. Se è questo che cercate, passate oltre. Perché qui vedrete amore, dove avete sempre visto lotta. E dovrete essere preparati, per sopportarlo. Chiara (ultima parola, dal sesso debole)
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