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Luglio 2006

Più attenzione ai ragazzi I valori vanno consegnati quotidianamente e non smentiti nelle scelte fondamentali della vita. ella nostra comunità si fa tanto per i ragazzi,ma non abbastanza. Queste parole riassumono molto bene lo stato d’animo di tanti adulti davanti al moltiplicarsi di episodi di insofferenza che hanno come protagonisti le giovani generazioni. Anche l’ultimo gesto che ha riguardato le scuole medie e che ha visto insegnanti e genitori riflettere sul malessere che è davanti agli occhi di tutti non può che interpellare l’intera comunità. Pessima abitudine è quella del minimizzare tutto, magari dicendo “è roba da ragazzi”, è più saggio invece domandarci cosa stiamo dando loro che non serve e di che cosa li stiamo privando. La risposta non è semplice, ma non può essere rimandata alle calende greche. Stiamo certamente mettendo nelle loro mani tante “cose”, quasi invadendo la loro vita ma siamo carenti nel consegnare valori. Questi ultimi non si vedono e non riempiono gli occhi, ma quando mancano cambia lo stile e la qualità della vita. I valori vanno consegnati quotidianamente e non smentiti nelle scelte fonda-

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mentali della vita. A questo punto è bene che gli adulti ci domandiamo a cosa tende tutta la fatica a cui ci sottoponiamo ogni giorno? Lo stress di cui spesso ci lamentiamo è dovuto al fatto che i giovani non sono più gli stessi? Può essere tutto colpa della società o possono esserci anche nostre responsabilità? Servirebbe a ben poco individuare i colpevoli, e ciò spesso lo facciamo rimpallando le colpe tra famiglia e istituzioni. Non sembra la via più utile. Non approda a niente di buono. Forse serve a mortificare i rapporti tra persone che hanno a cuore la stessa meta ma non riescono a capire come arrivarci. Bisogna cambiare rotta se quella perseguita fino ad ora ha dato scarsi frutti. Partendo dall’analisi fatta all’inizio il cambiamento dovrà riguardare la mentalità delle persone, gli spazi della vita comunitaria, la preparazione di adulti che siano disponibili a valorizzare il tempo libero dei nostri ragazzi con attività ricreative di grande spessore. A questo proposito rispunta la ne-

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cessità di riparlare di Oratorio visto come casa che accoglie ed educa, valorizza e impegna, produce in maniera diversa da come noi abitualmente intendiamo questo verbo. La Parrocchia lancia un appello a giovani e adulti che si vogliano mettere a disposizione di un progetto che contempli una risposta in termini di spazio, disponibilità e di iniziative a favore dei nostri ragazzi dai quali pretendiamo spesso che facciano tutte le “cose da grandi”, scimmiottando gli adulti e quindi privandoli della età e delle cose che giustamente si attendono da noi. All’inizio del nuovo anno rivolgeremo ancora questo appello a tutte le persone di buona volontà. Buona estate. I sacerdoti

SOMMARIO:

VITA PARROCCHIALE 2 Dal 1 Marzo al 30 Giugno 2006

QUINQUELIBRI 3 Dagli Atti Parrocchiali

CALENDARIO AVVENTO 4 Calendario Attività dal 1 Luglio al 10 Ottobre

SPAZIO ASSOCIAZIONI 5 I ragazzi di A.C. a Maccione

SPAZIO ASSOCIAZIONI 6 - 7 Educazione, una sfida importante

PRIME COMUNIONI 2006 8 - 9 Foto di gruppo

APPROFONDIMENTI 10-11 Il Fenomeno “Codice da Vinci”

AMMENTOS 12-13 Cenni di storia del Collegio Gesuitico

ANGOLO DELLA POESIA 14 Poesie

PHOTOGALLERY 15 Foto varie

SPAZIO GIOVANI anno 1967 - Gita a Daddana

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Calciopoli e Mondialinopolis pag. 1


Cronaca di Vita Parrocchiale Avvenimenti vissuti nella nostra comunità dal 1 mrzo al 30 giugno 2006 1 marzo Con il rito dell’imposizione delle ceneri iniziamo il nostro cammino quaresimale. 6-7-8 marzo Solenni e quarant’ore.

partecipate

9 marzo Inizia la Novena in onore di S. Giuseppe. 16 marzo In collegamento con la nostra parrocchia, Radio Maria trasmette l’ora di spiritualità. Ottima la partecipazione in chiesa e il gradimento dei radioascoltatori. 18 marzo Festa di S. Giuseppe ( quest’anno anticipata perché il 19 è domenica di quaresima). Un gruppo di uomini si organizza per offrire il pranzo. 2 aprile Con una celebrazione penitenziale pomeridiana iniziamo la preparazione immediata alla Pasqua. Per due settimane diversi sacerdoti e in differenti orari sono a disposizione per ascoltare le confessioni. 3 aprile Nell’Oratorio delle Anime viene celebrata la messa in onore

NOTIZIARIO della Parrocchia Sant’Ignazio di Loyola - OLIENA Direttore Responsabile: PIETRO PUGGIONI Gruppo Redazione: SALVATORE FANCELLO GIOVANNI MARIA CHESSA ANTONELLO PULIGHEDDU PEPPINO NIEDDU FRANCO GARDU ANNA FRANCA PAU Stampa: SERISTAMPA - OLIENA Luglio 2006 - n. 9 Iscrizione Reg. G. e P. N. del Trib. di Nuoro n. 03/2004 del 20 Ottobre 2004

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di S. Francesco di Paola. 5 aprile I bambini della terza elementare per la prima volta si accostano al Sacramento della Penitenza tanta l’emozione e al termine la gioia condivisa con i genitori. 6 aprile Pasqua degli uomini. Come da tradizione: buona partecipazione alla celebrazione e gioioso momento conviviale al termine.

Processione del Corpus Domini

campanari curata dall’associazione campanari di Oliena.

9 aprile Distribuzione e benedizione delle Palme a Nostra Signora.

30 maggio-7 giugno Un gruppo di parrocchiani partecipa ad un pellegrinaggio in Terra Santa.

11 aprile Si tiene a S. Maria il concerto “Triduum Sacrum” con la partecipazione oltre che del Coro Polifonico Oliena, anche del Coro Baronia Torpè diretti dal M° Ganga.

31 maggio Pellegrinaggio a piedi al santuario di Monserrata. L’attenzione della gente nel curare il decoro del percorso è stata ammirevole.

25 aprile Un gruppo di cresimandi partecipa con entusiasmo all’incontro diocesano a Galanoli.

2-3 giugno Dirigenti e squadra dell’Astor Volley partecipano ad una gita in Corsica, nonostante l’abbondante pioggia!

30 aprile Serenamente nel sonno si spegne il padre di don Salvatore Fancello. Tutta la comunità si stringe affettuosamente al parroco in questa dolorosa circostanza.

11 giugno A Tempio Monsignor Sebastiano Sanguinetti già vescovo di Ozieri prende possesso della nuova diocesi. Auguri di fecondo apostolato.

1 maggio I nostri chierichetti (45) partecipano al convegno annuale a Ollolai.

13 giugno Tutti ci sentiamo un po’ pove-

ri e con molta devozione prendiamo il pane benedetto in onore di S. Antonio. 18 giugno Quasi una gara da parte dei vari vicinati per rendere il più decoroso possibile il percorso della processione più importante dell’anno liturgico: Corpus Domini. Grazie a quanti hanno collaborato. 24 giugno Festa de Santu Juvanne ‘e sa vena. Il priore Francesco Corrias e i suoi collaboratori hanno curato l’accoglienza dei pellegrini nel Santuario campestre offrendo a tutti una cordiale ospitalità. 25 giugno Nel pomeriggio ad Oristano Monsignor Ignazio Sanna del clero di Nuoro viene Ordinato vescovo e prende possesso dell’arcidiocesi di Oristano. I ministranti partono per il campo scuola ad Arbatax.

7-12 maggio Un gruppo di malati e pellegrini dell’ADI accompagnati dal parroco partecipa al pellegrinaggio diocesano a Cascia. 14 maggio 66 bambini di quarta elementare ricevono la prima Comunione. 27 maggio Primo convegno regionale dei

Festa di San Giovanni 2006

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Quinquelibri Dal 1 Marzo al 30 Giugno 2006

SONO STATI BATTEZZATI IN CRISTO: Piras Simone, Manca Camilla, Pischedda Veronica, Salis Pierpaolo, Mula Francesco, Piga Franco, Gilberto Eleonora Maria, Malune Alessia, Careddu Carlotta, Ruiu Arianna, Luppu Giovanni, Succu Pietro, Zola Matteo, Corbeddu Paolo, Martinez Caballero Alfonso, Soddu Giulia, Pinna Giorgia, Maricosu Gabriele, Congiu Maria Grazia.

DAVANTI AL SIGNORE HANNO FORMATO UNA NUOVA FAMIGLIA: Cuccureddu Pietro e Mulas Loredana, Fele Gianfranco e Boi Marcella, Maricosu Giuseppe e Manca Salvatorina Francesca, Scintu Ignazio e Dezzola Tiziana, Cuccuru Mario e Sole Francesca, Puddu Cicito Francesco e Secchi Grazia Mondina.

SONO RITORNATI ALLA CASA DEL PADRE I NOSTRI CARI: Salis Michela, Masala Antonio, Boi Francesca Pasqua, Pettorru Maria Francesca, Fele Giovanna, Carai Antioco, Putzu Sebastiano, Deiana Salvatore, Putzu Ignazio, Fele Giovanni, Ortu Ciriaco, Congiu Salvatore, Fancello Giovanni Maria, Palimodde Antonio Raimondo, Maricosu Salvatore, Ghisu Pasqua, Sale Francesca, Biscu Rosa, Decortes Giovanna Maria, Fele Giovanni Maria, Ticca Sebastiano, Mula Sebastiana, Piras Antonio Ignazio, Grippa Giuseppe, Boi Giovanni Ignazio, Pira Antonietta.

ANNIVERSARI: Anniversari (dal 28 giugno al 15 ottobre 2006 e prenotati al 30 giugno) Giugno: Puligheddu Giovanna Anania (28), Giobbe Maria Francesca (29). Luglio: Puligheddu Dorotea (4), Ghisu Cicita (8), Corrias Pietro (11), Morani Francesco(17), Corrias Pietro (18), Salis Anna Maria (22), Curreli Tonino (29). Agosto: Mula Maria Sebastiana (5), Mura Pietrina (8), Catzeddu Mariangela (18), Catte Sebastiana (19), Puligheddu Antoniangela (24) Settembre: Mulas Francesco (2), Cau Giovanni (11), Canudu Antonio Giovanni (25), Cattide Antonio Giuseppe (30).

Processione del Corpus Domini

INDIRIZZI e NUMERI TELEFONICI

Parrocchia Sant’Ignazio di Loyola Piazza Collegio, 7 - 08025 OLIENA (Nu) Tel. e Fax 0784.285655 Indirizzo e-mail: p.santignazio@tiscali.it

Concerto di don Gaetano Borgo

Amici di “Su Patiu” Biscu Giovanni Luigi e le numerose persone che nell’anonimato vogliono essere nostri amici. Su Patiu - Luglio 2006 - n. 9

Don Fancello Don Chessa Don Puddu Suore

tel. tel. tel. tel.

0784.285655 0784.288646 0784.288707 0784.287555

Avviso ai lettori: Ai sensi della legge D.Lgs 30.6.2003 n. 196 per la tutela dei dati personali, comunichiamo che gli indirizzi di quanti ricevono questo periodico fanno parte dell’archivio della Parrocchia S. Ignazio di Loyola in Oliena e sono utilizzati esclusivamente per l’invio del predetto periodico o di altre comunicazioni sulle nostre attività. pag. 3


Calendario dal 1 Luglio al 10 Ottobre 2006 1 luglio A Dorgali don Giuseppe Argiolas, già parroco di Oliena dal 1972 al 1996, celebra i suoi cinquant’anni di sacerdozio.

15 agosto Solennità dell’Assunta orario festivo alle 18.00 S. Messa a S. Maria e processione.

1-8 luglio Campo Scout esploratori a S. Pietro di Ovodda.

16 agosto Inizio novena di S. Lussorio ore 19.00 nella chiesetta a lui dedicata.

2 luglio “ A Pradu a pede e a Caddu” ore 11.00 S. Messa con i cavalieri; pranzo comunitario a Tuones. 5-12 luglio Campo ACR elementari ad Arbatax. 7 luglio Inizio novena B.V. del Carmelo ore 19.00 nella chiesa a lei dedicata.

21 agosto Festa di S. Lussorio SS. Messe ore 7.00 ore 8.00 ore 11.00 ore 18.00

Parrocchia S. Lussorio S. Lussorio S. Messa in Parrocchia, segue la processione.

17 luglio Inizio novena S. Anna.

30 agosto Inizio della novena in onore della B. V. di Monserrata SS. Messe ore 8.00 ore 17.30

22 luglio Inizio novena di S. Ignazio di Loyola.

8 settembre Festa della B. V. di Monserrata.

28-30 luglio Triduo predicato dal padre Carlo Manunza S.J.

14 settembre Festa dell’Esaltazione della S. Croce S. Messa ore 9.00 a S. Croce.

29 luglio-5 agosto Campo scout branco. 30 luglio- 6 agosto Campo ACR medie ad Arbatax. 31 luglio Festa di S. Ignazio di Loyola patrono di Oliena. SS. Messe Ore 7.00 8.15 10.00 18.00 18.30 Processione Ore 21.00

Serata folcloristica.

2 agosto Inizio triduo nella chiesetta di B. Cammino. 5 agosto ore 9.00 S. Messa a B. Cammino ore 21.00 Concerto di don Gaetano Borgo

15 settembre Memoria della B. V. Addolorata S. Messa ore 16.00 alla Pietà. 17 settembre Cambia l’orario delle celebrazioni domenicali. ore 7.00 “ 8.15 “ 9.30 “ 11.00 “ 19.00 25 settembre Inizio novena in onore di S. Francesco ore 18.30 in Parrocchia 1 ottobre Inaugurazione Anno Catechistico. 4 ottobre Festa di S. Francesco d’Assisi.

6 agosto Inizio della novena alla B.V. Assunta ore 8.15 a S. Maria ( tutti i giorni anche le domeniche).

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SPAZIO ASSOCIAZIONI

I ragazzi di A.C. in cammino verso Maccione Abbiamo deciso di interrompere la solita routine e sfruttare il nostro tempo in modo diverso Poteva essere una Domenica come tante altre davanti alla tv e a far finta di studiare….ma la mattina del 14 maggio abbiamo deciso di interrompere la solita routine e sfruttare il nostro tempo in modo diverso. Ancora un po’ assonnati e con lo zaino in spalla ci siamo incamminati alla ricerca di un posto tranquillo dove poter star bene insieme, meta: Monte Maccione. Svegliarci presto non è stato certo l’ideale ma una volta che ci siamo messi in marcia la stanchezza e il sonno non son stati certo un problema. Abbiamo accompagnato il nostro cammino recitando il Rosario divisi in piccoli gruppi che a turno hanno guidato la preghiera e i canti. Dopo un paio di soste (sì, forse qualcuna in più) siamo arrivati a destinazione pronti per affrontare la giornata un po’ particolare, diversa dalle altre. Gli animatori ci hanno dato qualche spunto di riflessione sul quale poi abbiamo discusso, a seguito della discussione abbiamo fatto una sorta di bilancio analizzando gli aspetti positivi e negativi dell’anno associativo appena trascorso. Tutti noi siamo rimasti soddisfatti da questa esperienza e abbiamo trovato la giornata molto importante per l’unità del gruppo. Ci auguriamo di poter ripetere l’esperienza con alcuni tra voi ragazzi che leggerete questa paginetta, vi aspettiamo e vi diamo appuntamento al prossimo anno!!!!! Anna & Dorotea

Immagini dai Campi estivi dell’ACR ad Arbatax e del Reparto Scout a S. Pietro di Ovodda

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Spazio Associazioni

Comunione e Liberazione

Educazione, una sfida urgente La sfida educativa è un’urgenza che interpella tutti, perché è in crisi la capacità di una generazione di adulti di educare i propri figli L’idea fondamentale di una educazione rivolta ai giovani è il fatto che attraverso di essi si ricostruisce una società; perciò il grande problema della società è innanzitutto educare i giovani. Il tema principale è come educarci, in cosa consiste e come si svolge l’educazione, un’educazione che sia vera, cioè corrispondente all’umano. La prima preoccupazione vera e adeguata è quella di educare il cuore dell’uomo così come Dio l’ha fatto. La morale non è nient’altro che continuare l’atteggiamento in cui Dio crea l’uomo di fronte a tutte le cose e nel rapporto con esse, originalmente. L’uomo deve essere educato perché diventi più sé stesso, si realizzi. Cos’è dunque l’educazione? Educare vuol dire introdurre la persona nella realtà, significa lo sviluppo di tutte le capacità di un individuo fino alla loro realizzazione integrale, e nello stesso tempo l’affermazione di tutte le possibilità di connessione attiva di quelle capacità

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con tutta la realtà. La realtà non è veramente affermata, se non è affermata l’esistenza del suo significato. Un significato per la realtà totale sottende allora il processo dell’educazione: di esso si imbeve la coscienza dell’individuo nel primo stadio della sua introduzione al reale; di esso si rende conto sperimentandone la consistenza, la coscienza dell’adolescente; esso instancabilmente persegue la coscienza matura dell’uomo adulto. Non può avvenire quell’erompere di scoperte, di nuovi passi che definiscono lo sviluppo di un essere, senza l’idea di un significato che all’individuo in formazione si presenti solida e sicura. Per educare occorre proporre adeguatamente il passato dentro un vissuto presente che ne sottolinei la corrispondenza con le esigenze ultime del cuore (esigenza di verità, giustizia, amore, felicità); la prima direttiva per un’educazione dell’adolescenza è l’adesione alla tradizione, cioè quel dato origi-

nario di valori e di significati in cui il ragazzo è nato. Proporre il passato e la tradizione è la consegna da una generazione all’altra del patrimonio di conoscenze , di certezze, di un’idea buona della vita. Tale tradizione funziona per il giovane come ipotesi esplicativa della realtà, una ipotesi di lavoro che pretende essere la spiegazione di tutto il reale e rappresenta una sicurezza nell’intrapresa della vita; l’accendersi di questa ipotesi è segno del genio educativo e offrirla ai discepoli è l’umanità del maestro, l’aderirvi è la prima intelligenza del discepolo. L’incontro con qualcuno che sia per il bambino o il ragazzo portatore di questa ipotesi esplicativa della realtà non è cosa che si possa evitare, il primo luogo in cui questo avviene è la famiglia: l’ipotesi iniziale è la visione del mondo che hanno i genitori. Non può esistere una cura del figlio e una preoccupazione della sua formazione se non nell’almeno vaga e confusa visione di un

senso del mondo. L’educazione consiste nell’introdurre il ragazzo alla conoscenza del reale precisando e svolgendo questa originale visione. Sen-

za questa proposta del passato, della conoscenza cosciente sono i responsabili ultimi dell’educazione dell’adolescente, sono il luogo in cui si incarna l’ipotesi educativa per lui. E’ questo il concetto autentico di autorità (auctoritas, ciò che fa crescere), l’esperienza dell’autorità sorge in noi come incontro con una persona ricca di coscienza della realtà; così che essa si impone a noi come rivelatrice, ci genera novità, stupore e rispetto, ciò porta a seguirla e a farci suoi “discepoli”. Nell’adulto quest’autorità è riconosciuta e scelta dalla matura responsabilità di un confronto, nelle età precedenti è fissata dalla natura stessa nei genitori dell’individuo. Spesso oggi l’autorità si propone ed è sentita come qualcosa di estraneo, che si “aggiunge” all’individuo, anche se magari è un limite devotamente accettato. La funzione educatrice di una vera autorità si configura precisamente come “funzione di coerenza”: una continuità di Su Patiu - Luglio 2006 - n. 9


Spazio Associazioni

Comunione e Liberazione richiamo ai valori ultimi e all’impegno della coscienza con essi; un permanente criterio di giudizio su tutta la realtà. Autorità sono (o dovrebbero essere) anzitutto i genitori nella famiglia, gli insegnanti nella scuola, i sacerdoti nella Chiesa, ma anche l’amico o l’amica riconosciuti come persone autentiche e ricche d’umanità che fanno crescere e maturare la mia personalità. Per rispondere in modo adeguato alle esigenze educative dell’adolescenza non basta proporre con chiarezza un significato delle cose, né basta una reale autorità in chi lo propone, occorre suscitare nell’adolescente un personale impegno con la tradizione, occorre che l’offerta tradizionale sia verificata e ciò può essere fatto solo dall’iniziativa del ragazzo e da nessun altro per lui. Una delle caratteristiche più gravi di una personalità è la forza della convinzione, questa deriva dal fatto che l’idea abbracciata o ricevuta viene

Interno chiesa Parrocchiale

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scoperta in unità vitale con le proprie situazioni, pertinente alle proprie esigenze, si dimostra chiave di volta per tutti gli incontri, profondamente riferita a ciò che rivive. Per favorire la convinzione un’educazione deve proporre un senso unitario delle cose e spingere il giovane a confrontare con quel criterio unitario ogni azione e ogni gesto, ad impegnarsi in una personale esperienza e in una verifica esistenziale. Tutto ciò ha un’enorme importanza per la convinzione religiosa, le manchevolezze che spesso si trovano nell’educazione religiosa sono l’assenza di Cristo dall’incontro con tutte le cose e forse la sua profonda pertinenza non viene neanche proposta! Se dai 12 anni in poi, per 4-5 anni, insistentemente e sistematicamente il ragazzo non è aiutato a vedere il nesso tra la tradizione e la vita, le sue nuove esperienze creano le premesse perché assuma atteggiamenti di indifferenza e ostilità al Cristianesimo; indifferenza e ostilità per

cui si sente come astratto tutto ciò che non entra in diretto contatto con la propria esperienza, e un Dio astratto è certamente inutile e fa perdere tempo. Famiglia, Chiesa e Scuola hanno responsabilità formative gravide di conseguenze per le convinzioni degli adolescenti e non è concepibile il disinteresse o la faciloneria nel processo educativo dei giovani. La sfida educativa è un’urgenza che interpella tutti, perché è in crisi la capacità di una generazione di adulti di educare i propri figli. E’ diventato normale pensare che tutto è uguale, che nulla in fondo ha valore se non i soldi, il potere e la posizione sociale. E’ stata negata la speranza di un significato positivo della vita,

e per questo rischia di crescere una generazione di ragazzi che si sentono orfani, senza padri e senza maestri, costretti a camminare come sulle sabbie mobili, bloccati di fronte alla vita, annoiati e a volte violenti, in balia delle mode e del potere. Educare, mettendo a frutto il patrimonio che viene dalla nostra tradizione culturale, è possibile e necessario ed è responsabilità di tutti. Occorrono maestri che consegnino questa tradizione alla libertà dei giovani, che li accompagnino a una verifica piena di ragioni, che insegnino loro a stimare ed amare sé stessi e le cose. Se ci fosse più educazione tutto il popolo starebbe meglio. Comunione e Liberazione

Chiesa S. Croce - Sepolcro

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Speciale Prime Comunioni 2006

Prime Comunion

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Speciale Prime Comunioni 2006

i - anno 2006

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Gabriele Puligheddu Andrea Guiso Federico Del Rio Giovanni M. Cucca Pietro Palimodde Gian Pietro Massaiu Antonio Spanu Francesco Serci Andrea Mameli Gianfranco Malatesta Gabriele Malune Marco Pinna Samuele Mura Luigi Murgia Roberto Congiu Giuseppe Sanna Simone Fadda Samuel Senette Carmelo Porcu Paolo Mastroni Antonio Canudu Sebastiano Puddu Manuele Mereu Marco Piredda Paolo Luppu Giannantonio Mastroni Carlo Boi Valentino Congiu Alessio Garau Luca Mereu Matteo Casula Matteo Tupponi Salvatore Carrus Cinzia Maricosu Ilaria Maricosu Letizia Ticca Paola Devaddis Rossella Massaiu Ester Canudu Monica Costa Mariantonietta Fadda Elena Galistu Miriana Costa Serena Garippa Manuela Loi Gianfranca Cossu Monica Petrocchi Angela Pinna Rita Palimodde Simona Massaiu Elisabetta Massaiu Maria Paola Malatesta Gloria Camboni Valentina Serra Francesca Congiu Rosella Corbeddu Federica Puddu Noemi Congiu Gianfranca Mastini Federica Piras Valeria Mastrone Letizia Calvisi Elisa Cucca Rita Puligheddu Marta Pala Giancosimo Boi pag. 9


APPROFONDIMENTI

dalla “Civiltà Cattolica”

Il fenomeno “Codice da Vinci” Ciò che getta un’ombra scura sull’operazione commerciale e mediatica che sta dietro al successo del Codice da Vinci è proprio il fatto che essa si fondi sulla mistificazione della storia Dalla sua uscita, tre anni fa, II Codice da Vinci, giallo a sfondo religioso-esoterico di Dan Brown, ha avuto un successo clamoroso. Sul grande schermo è appena arrivata anche la sua versione cinematografica. È un romanzo giallo dal ritmo veloce e dall’intreccio senza spessore ma capace di avvincere il grande pubblico. Non sono certo le sue modeste qualità letterarie che gli hanno conferito notorietà, ma gli argomenti in esso trattati e, in particolare, il suo attacco al cristianesimo, sferrato in forma di fiction grazie a precise falsificazioni storiche. Ciò che getta un’ombra scura sull’operazione commerciale e mediatica che sta dietro al successo del Codice da Vinci è proprio il fatto che essa si fondi sulla mistificazione della storia, sulla mancanza di rispetto per la fede cristiana e sullo sfruttamento del bisogno diffuso e pernicioso di evasione esoterica. Sull’argomento sono già stati pubblicati libri, saggi, articoli e interviste a esperti. Le «falsità» del romanzo — che pare abbia venduto oltre 43 milioni di copie in tutto il mondo (delle quali tre milioni in Italia) e che l’anno scorso hanno fatto guadagnare all’autore oltre 72 milioni di dollari — sono state dunque ampiamente discusse. Qui ne parliamo in maniera succinta solamente per dare un saggio riassuntivo degli errori storici e biblici in esso contenuti affinché il nostro lettore ne comprenda la tipologia e la gravita. Una trama misteriosa II mistero di un assassinio conduce il lettore, dopo aver attraversato il Louvre, in una lunga notte di omicidi e di inseguimenti di polizia. Partendo da Parigi, il lettore giunge a Londra in una umida mattinata. Proprio qui, pag. 10

nella Chapter House dell’abbazia di Westminster, sarà rivelata l’identità del cattivo «Maestro» che aveva architettato gli assassini. Brown, proponendo come principale prova indiziaria L’ultima cena di Leonardo Da Vinci, afferma che la figura alla destra del Cristo non è il discepolo amato, cioè Giovanni, ma Maria Maddalena, la quale aveva sposato Gesù e gli aveva generato una figlia. Proprio la Maddalena era il Sacro Graal del sangue di Cristo. Non solo: lei, per disposizione di Gesù, doveva succedergli alla guida dei discepoli. La Chiesa ufficiale aveva soppresso la verità sulla rela-

sposato con la Maddalena e che la loro linea di sangue continuava fino ai nostri giorni. In seguito alla minaccia della perdita della loro prelatura personale, dopo l’elezione di un nuovo Papa di tendenze progressiste, il vescovo che guida l’Opus Dei promette aiuto al Segretario di Stato, curiosamente chiamato nell’originale «Secretariat Vaticana», che è a capo del «Secretariat Council» (un organismo che non esiste nella Curia romana). Così un membro numerario dell’Opus Dei, un ex killer convertito, è incaricato di recuperare dai capi del Priorato di Sion il cryptex che contiene il sensazionale segreto riguardo a Gesù e a Maria

zione tra la Maddalena e Gesù e aveva fatto del suo meglio per ridurla al rango di prostituta. Erano insopportabili, per i discepoli, i titoli che le venivano tributati da Padri della Chiesa quali Ippolito, Gregorio Magno e Leone Magno, che chiamavano una donna «apostolo degli apostoli», «la rappresentante della Chiesa» e «la nuova Eva che non annuncia la morte ma la vita». Fin dal XII secolo una società segreta, chiamata Priorato di Sion, che pratica orge di sesso, ha salvaguardato il «vero» ed esplosivo segreto del Sacro Graal, cioè che Gesù si era

Maddalena. Non dovrebbero esserci omicidi, ma il piano si ingarbuglia. Il misterioso Maestro fornisce al numerario un’arma da fuoco e lo sollecita a uccidere quattro massimi esponenti del priorato e una suora che tenta di difendere un luogo segreto nella chiesa di Saint-Sulpice. Il romanzo si concentra sulle vicende di sei personaggi maggiori: il fanatico ma ingegnoso vescovo dell’Opus Dei; Robert Langton, un professore di Harvard; Sophie Neveu, un’attraente criptologa francese, che scopre di essere una discendente di Gesù e di Maria Maddalena;

Silas, un gigantesco killer albino; sir Leigh Teabing, un ricchissimo ricercatore del Sacro Graal; e un brillante detective francese, la cui rudezza nasconde un cuore d’oro. Una storia sentimentale prende l’avvio tra Robert e Sophie. Ma prima di potersi godere un weekend assieme a Firenze, Robert torna a Parigi per localizzare il sepolcro di Maria Maddalena, che era nascosto sotto la piramide del Louvre. Un affastellamento dì errori Benché un apocrifo del II-III secolo, trovato in Egitto, sembri in qualche modo alludere a un rapporto coniugale tra Gesù e la Maddalena, questo argomento nella storia non è mai stato usato per attaccare il cristianesimo o ridicolizzare il Gesù della fede, segno che la cosa veniva da tutti giudicata inverosimile, anche dai nemici più dissacranti. La storia del legame tra Gesù e la Maddalena a cui si riferisce Dan Brown nasce intorno al 1970 e si diffonde grazie a Holy Elood, Holy Grail (1982) di Michael Baigent, Richard Leigh e Henry Lincoln. Da costoro Brown ricava la notizia che gli antichi Merovingi sarebbero appartenenti alla linea di sangue di Gesù, fondendola con altri elementi di un romanzo di Robert Ambelain, Jésus ou Le mortel secret des templiers del 1970, che parla di una «concubina» di Gesù. Secondo Brown, nel dipinto di Leonardo la persona alla destra di Gesù è Maria Maddalena, non san Giovanni, normalmente identificato con il discepolo prediletto. Non c’è specialista delle belle arti che sia d’accordo: la figura alla destra di Gesù è Giovanni. Per saperlo non sarebbe necessario studiare la storia dell’arte rinascimentale e le sue convenzioni: basterebbe contare. Gesù ha invitato i 12 discepoli all’Ultima Cena e nel dipinto di Leonardo ci sono 12 persone che stanno celebrando l’Ultima Cena con Gesù. Se quella figura accanto a lui fosse Maria Maddalena, dove sarebbe finito Giovanni? Leonardo da Vinci,

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APPROFONDIMENTI

dalla “Civiltà Cattolica”

come tutti i grandi pittori rinascimentali, non era così ingenuo da incorrere in una svista di tale portata. In realtà II Codice da Vinci è un affastellamento di errori storici. La presenza di tante falsità storiche in questo giallo non è da scartare come una cosa marginale. All’inizio del libro ci sono notizie storiche che hanno la pretesa di raccontare fatti reali e di aver basato la trama su fatti veri e documenti autentici. Ecco dunque di seguito alcune falsificazioni. Brown afferma che il Sacro Graal dovrebbe essere spiegato come il Sang Réal (il sangue reale). Ma questa etimologia è semplicemente falsa: San Graal o il Santo Graal vuol dire Santo Piatto, il piatto, cioè, come molti credevano, usato da Gesù nell’Ultima Cena. Il «Priorato di Sion» invece è una finzione basata su documenti forniti da un falsario francese, Pierre Plantard, morto nel 2000. Le sue falsificazioni sono state pienamente chiarite alla fine degli anni Ottanta. Troviamo errori grossolani e più sostanziosi che riguardano l’imperatore Costantino e il Concilio di Nicea (325). Brown racconta che nel 325, sotto la pressione di Costantino, fu proclamata la divinità di Cristo da parte del Concilio di Nicea. Brown sostiene che fino a quel momento nel IV secolo Gesù era stato considerato un uomo grande e potente, un profeta, ma niente di più che un uomo. Brown dovrebbe leggere il Vangelo di Giovanni, che in-

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clude le parole con cui san Tommaso chiama Gesù «Mio Signore e mio Dio». Già alcuni decenni prima che fosse completato il Vangelo di Giovanni, le lettere di San Paolo affermano ripetutamente la fede in Cristo in quanto Signore divino. Il Concilio di Nicea nel IV secolo non inventò la fede nella divinità di Cristo, ma aggiunse un’altra modalità di confessarla, dichiarando il suo «essere di una sola sostanza con il Padre». E poi un’altra tesi di Brown: che l’imperatore Costantino abbia spostato il giorno del culto cristiano alla domenica. La prova della sua falsità è in San Paolo e negli Atti degli Apostoli, che narrano come, già agli albori del movimento cristiano, i credenti avessero spostato il giorno del culto dal sabato al giorno successivo, la domenica appunto. Questo era il giorno in cui Gesù era risorto. Ciò che Costantino fece il 3 marzo del 321 fu di stabilire che la domenica fosse il giorno di riposo settimanale dal lavoro. Non decretò invece che fosse il giorno di culto per i cristiani: questo era già stato fatto nel secolo I. Un’ulteriore falsità storica riguarda questo imperatore. Secondo Brown, fino al IV secolo ci sarebbero stati circa 80 vangeli, e Costantino di questi ne scelse e impose quattro, cioè i nostri Vangeli: secondo Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Evidentemente Brown non sa che i nostri quattro Vangeli erano già riconosciuti ufficialmente a metà del secon-

do secolo, come si vede chiaramente negli scritti dei Padri della Chiesa Papia e sant’Ireneo di Lione. Brown svilisce anche le radici giudaiche della cristianità. Egli tiene a garantirci che praticamente tutti gli elementi del rituale cattolico (la mitra, l’altare, la dossologia e la comunione, l’atto di nutrirsi di Dio) furono presi direttamente dalle precedenti religioni misteriche pagane. Brown dunque ignora l’uso degli altari nel culto giudaico, nel quale gran parte della ritualità cristiana ha le sue radici. L’impiego della mitra da parte dei patriarchi e poi degli altri vescovi nella cristianità orientale ebbe la sua origine nella corona dell’imperatore. In Occidente l’uso della mitra può essere fatto risalire all’XI secolo, quando le religioni misteriche pagane erano già da tempo scomparse. La dossologia cristiana («Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo») si fonda su alcuni salmi giudaici (ad esempio, i salmi 8, 66, 150) e fu coniata da san Basilio Magno (IV secolo). L’Eucarestia ha le sue origini nella Pasqua ebraica, celebrata da Gesù e dai suoi discepoli nella notte prima che morisse. A proposito di giudaismo, Brown introduce alcuni errori par-ticolarmente seducenti. Egli spiega che il Santo dei Santi accoglie non solo Dio ma anche il Suo eguale femminino, la Shekinah. Il termine, che non si trova nella Bibbia ma nei suc-

cessivi testi rabbinici, si riferisce alla prossimità di Dio al suo popolo e non a una qualche consorte femminile. E infine un grosso errore biblico. Spiegando il tetragramma del nome di Dio, YHWH, Brown asserisce che esso derivi da Je-hovah, un’unione fisica androgina tra il maschile Jab e il preebraico nome di Èva, Havab. In realtà YHWH è scritto in ebraico senza alcuna vocale. I giudei non pronunciano il nome divino, ma Yahweh era, così pare, la vocalizzazione corretta delle quattro consonanti. Jehovah è un nome artificiale, una fusione medioevale di YHWH con le vocali della parola Adonai (Signore). Certamente non si tratta di un antico nome androgino dal quale sarebbe derivato YHWH. Si potrebbe continuare a lungo nell’elenco degli errori storici e biblici presentati nel Codice da Vinci. Ancora tre brevi esempi. In primo luogo l’asserzione che la Chiesa cattolica avrebbe bruciato sul rogo 5 milioni di streghe. È semplicemente falsa: così la Chiesa avrebbe spopolato l’Europa! La caccia alle streghe è stato un crimine tragico, accaduto soprattutto nei paesi nel Nord a prevalenza protestante. Gli studiosi normalmente parlano di 50.000 vittime, uccise da cattolici e protestanti durante tre secoli, di cui un quinto uomini. s Infine un errore storico più «innocente»: Brown scrive di tante produzioni di Leonardo e di centinaia di commissioni ricevute dal Vaticano. Ma Leonardo lasciò poche opere compiute e trascorse ben poco tempo a Roma. Sembra che Brown confonda Leonardo con Michelangelo, il quale trascorse invece molto tempo a Roma, lasciando ampia traccia del suo talento. Nella sua recensione del Codice da Vinci il professor Aviad Kleinberg dell’Università di Tei Aviv, dopo aver elencato molti errori storici, pone la domanda: come spiegare il succescontinua a pag. 13 pag. 11


Ammentos

Cenni di Storia del Collegio Gesuitico Il collegio nel ‘900 Il 28 agosto 1905 don Pietro Bisi prende possesso della Parrocchia S. Ignazio di Loyola e va ad abitare nell’antico Collegio Gesuitico. La situazione che si presenta ai suoi occhi è abbastanza drammatica. I segni dell’incuria e dell’abbandono sono abbastanza evidenti. Infissi sgangherati, intonaci fatiscenti, una scala quasi impraticabile raccontano un ab-

rocchia e il 12 febbraio del 1931 tutti i membri dell’ACI ascoltano dalla radio, sistemata nel circolo, la voce del

bandono di decenni. Non sono idilliaci i rapporti con i Carabinieri che hanno occupato il piano superiore ed hanno realizzato la cucina della caserma sopra il matroneo adiacente alla torre campanaria. Il dialogo con la Provincia di Sassari diventa faticoso e solo nel 1913 si arriva ad un accordo con la Parrocchia che ottiene il locale adibito a cucina e in compenso apre il cortile di “su patiu”, che diviene pubblica piazza. Il parroco Bisi inizia un opera di recupero nei confronti della costruzione, sostituisce diversi infissi, realizza nel 1928 la scala in graniglia, allarga il refettorio dotandolo di un piccolo palco per le recite. Il 31 gennaio 1931 “la ditta Don Franceschino Guiso manda la luce ,”bella , abbagliante, insperata...! ”Così si legge nella cronaca della Par-

Papa. Il collegio nel secolo scorso ha ospitato importanti personalità. Sappiamo che il 20 luglio1934 vi ha soggiornato il grande predicatore P. Manzella e nel 1937 il pittore Remo Branca e l’on.Tavolini, presidente nazionale della Confederazione degli Artisti e Professionisti. Il 13 luglio1939 visita il Collegio il Principe ereditario Umberto di Savoia. Per l’occasione venne allestita in

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Ammentos sacristia una piccola mostra “dei quadri antichi, d’oggetti d’oro antichi, di quattro pitture su rame... passò poi col suo seguito nel salone dove ricevette il saluto del Parroco... ricordò ancora il disegno del re Carlo Alberto di venire in Oliena per cui s’era preparata la stanza nella canonica...” Nel salone del collegio viene anche offerto un pranzo ufficiale il 27 aprile 1949 alla presenza del Ministro delle Comunicazioni Telegrafiche e Telefoniche Jervolino, in occasione dell’inaugurazione del telefono a Oliena. Erano presenti principi, marchesi, autorità. Dopo la grande alluvione dell’ottobre del 1951 arriva a Oliena il Ministro ai Lavori Pubblici per consegnare 12 case agli alluvionati, viene ospitato nel Collegio insieme ai sottosegretari. Possiamo dire che quasi tutti Vescovi della Sardegna sono passati in Collegio e il Card. Maurilio Fossati era di casa per la sua grande amicizia con il Parroco Bisi.

Recentemente sono stati ospiti del Collegio il Presidente emerito Francesco Cossiga, i diversi presidenti della Regione e tante altre personalità. In questo ultimo ventennio la struttura è stata oggetto di importanti interventi di ricupero ed allo stato attuale si presenta in tutta la sua bellezza e importanza. Il Collegio è un bene di tutta la città di Oliena, memoria viva di un passato glorioso che deve stimolare tutti a rendere bello anche il presente. Il Collegio è aperto a tutti, come una casa della Comunità è sempre pronto ad accogliere quanti vogliono conoscere la storia che custodisce e narra ai visitatori più attenti. Dobbiamo essere orgogliosi di aver ricuperato un bene così importante che può dare ancora tanto alle giovani generazioni ed essere punto di riferimento per la crescita culturale, spirituale e morale del nostro popolo.

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qui si muore dal caldo... non mi resta che chiamare Sandro

so clamoroso del libro? Brown è mediocre come scrittore. Ricorre a vecchi cliché; il suo libro è pieno di metafore banali e personaggi fumettistici. Egli attribuisce il successo del libro di Brown alla pretesa di rivelare una cospirazione della Chiesa cattolica che fin dall’inizio avrebbe taciuto la vera storia di Gesù e Maria Maddalena. Per Kleinberg, Brown sa sfruttare la credulità di molti lettori, mettendo molte falsificazioni sulla bocca di tre personaggi intellettuali: un professore di Harvard, uno storico inglese e una criptologa francese. È dunque possibile essere attratti dall’intrigo del romanzo, ma l’importante è non dare credito ai suoi contenuti storici. Le tesi di fondo nel libro di Dan Brown non sono nuove. Sono però tesi che si vendono bene. Se un romanzo costruito su un assemblaggio ben congegnato di fantasticherie funziona, significa che sa colpire la fantasia dei lettori più di serie e fondate analisi storiche. Non è una novità, certo, ma è una sfida seria. Il Codice da Vinci è una perfetta espressione della cultura di massa che mescola fatti e finzioni in una «realtà» sempre più «virtuale» e sempre meno «oggettiva». L’opera di Brown appare espressione letteraria dei videogiochi o di intrecci di marca fumettistica popolati da personaggi stereotipati. Questo, dunque, è forse il vero contesto letterario delle opere di Brown, che dovrebbero essere prese sul serio nella misura in cui lo sono appunto i videogiochi e i fumetti. È da notare, d’altra parte, il nuovo interesse per le questioni storico-bibliche provocato proprio dalle polemiche sorte attorno al libro di Dan Brown. Questo fenomeno dunque mostra la necessità e offre l’occasione «di un’opera capillare di catechesi, e prima ancora di informazione storica, che, usufruendo anche delle attuali tecniche e metodologie di comunicazione, aiuti la gente a distinguere con chiarezza i dati certi delle origini e dello sviluppo storico del cristianesimo dalle fantasie e dalle falsificazioni». In ogni caso non si deve cedere né al pessimismo né all’allarmismo, «alla fine il fascino della verità è più forte di quello dell’illusione».

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L’Angolo della Poesia Matrimonios in fallimentu

Santu Juanne Battista

Chircande un argumentu delicadu Ca l’intendo comente unu dovere Ana su matrimonio beffadu Cronaca chi non faghe piaghere

Cand’Isaia t’hat profetizadu de su c’hat nadu fit sigur’ e tzertu, chi una oghe potente in su desertu diat trazzare ‘e perdonu sa pista. Cussu fis Tue, Juanne Battista messazeru dae Deus imbiadu.

Cando sunu in amore tottu bellu chie bi crede de andare gai si nana puru chi non fini mai e invece cominza su duellu. Ana prestadu unu giuramentu e nadu pro tottu sa vida e invece cominzana s’isfida dae cad’ala unu tradimentu. Usade su rispettu e sa carma e senza boch’essire a punta susu er menzus a intender bona fama ambos duos combini piusu. E si bind’ada intrusu in s’ambiente lasse su matrimonio chiettu ca tra issos si torran s’affettu e a un’ala cuss’attera zente. Semenande zizzania e dannos zente crudele bintrados a mesus e che los ponene in sos tristos pannos cand’ammos vidu e finasa intesu Itte si bà pizzinnu poverinu unu bellu ambiente ada connottu ca non sunu fiores de giardinu solu burdellaria a postu annottu La fino tristu e dimando perdonu a su caru lettore pedo iscusa e si bindada errore in custa musa o si troppu carcadu appo su tonu

Bustianu Piredda

Meritos, preghieras, chi a Res nisciunu mai hat dadu in custu mundu sos chi creden in te has tott’in tundu ch’enin a ti pregare fin’ a pes.

Francesco Columbu

Imbuadu s’istrada a preparare a sa zente chi fiat peccadora, c’haèret cambiadu e de cuss’ora de su male c’han fattu a si pentire. Ogni bene a cudd’ala a si godire hue Deus los diat ripagare. E Tue has fattu su tuo dovere ubbidiente a s’ordine dadu penas in su desertu has affrontadu de calore, de famine e de frittu. Corazosu tiradu has sempre drittu c’a dae s’altu tenias su podere.

Clochard

Sa oghe tua potente che tronu hat finzas calchi Re intimoridu chi timende sordados hat unidu preparande un inutile difesa. Ma de gherra non fit sa tua impresa ma pedinde e’ sos malos su perdonu. Guidadu dae sa Divina manu cussu duru tribbagliu realizas tantos frades cun s’abba los battizas nende, chi no esseren prus peccadu. E umile has finzas battizadu su Messia in mesu su Giordanu. Pro capricciu d’una femina vana, peccadora e d’istintu bestiale pro te Juanne ch’est finida male in d’una cella dadu t’han sa morte. Ma dae tando, in sa Celeste Corte festendeti sos meritos ti dana.

Hai camminato con le stesse scarpe aperte sullo stesso identico viale di questi anni e io ho riparato le tue scarpe rotte e su quel viale t’ho lasciato andare senza un unico ripensamento.. Hai pianto e riso E aperto le braccia al temporale Per le stesse costellazioni Di quel solo, unico manto, ed io ti ho insegnato a leggere la bellezza fra due spazi che creavano silenzio nel silenzio del guardarti, fra due spazi che delimitavano appena il frastuono del ricordo.. Claudio Malune

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Photogallery

Convegno Regionale Campanari - Torre Campanaria - Oliena

Collocazione statua San Bernardino nella chiesetta di N. Signora d’Itria

1974 - Campeggio a Sos Alinos

Nuova statua di San Bernardino

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Spazio Giovani

a cura di A. Franca Pau

“Calciopoli o mondialinopolis?

Cari tifosi, sportivi e appassionati di calcio ecco la domanda che da qualche settimana trapela tra le piazze, i tavolini dei bar e i salotti delle nostre case. Che cosa accadrà adesso??? Sarà più forte l’amore e la passione per lo sport più quotato in Italia o l’amarezza e il dispiacere per le truffe architettate da dirigenti, presidenti, arbitri e combriccola? Eh già, d’altronde Elio e Le Storie Tese un po’ d’anni fa a suon di chitarra avevano predetto partite taroccate e astuti arbitraggi. Chi ci avrebbe mai creduto?...troppo triste e deludente… Oggi purtroppo constatiamo che quella che si pensava essere una profezia è divenuta realtà.

…………..ma il popolo italiano non molla e spera sulla Nazionale : L’unione fa la forza, così giocatori provenienti da diverse squadre s’impegnano per raggiungere un risultato comune a tutti i tifosi italiani: GIOCO PULITO, senza interessi di parte.

Le speranze di noi italiani non sono state vane perché i nostri calciatori, prima messi alla gogna, hanno risposto con atteggiamento positivo creando un gruppo compatto con vero spirito sportivo. Una coppa vinta con impegno, onestà, grinta a dimostrazione che in fondo esiste ancora la passione per il gioco del calcio che và oltre il business. Fiduciosi che la giustizia sportiva farà il suo corso valutando attentamente tutti gli aspetti morali e materiali della vicenda, cogliamo l’opportunità di questa straordinaria VITTORIA per voltare pagina e ripartire……… pag. 16

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