Su Patiu n 28

Page 1

Notiziario della Parrocchia Sant’Ignazio di Loyola - Oliena

N. 28 - Ottobre 2015

IL DOVERE DELL’ACCOGLIENZA E DELLA SOLIDARIETA’

Dovrebbe essere evidente a tutti quanto sia rilevante il tema dell’immigrazione nell’Italia di oggi; ma credo sia altrettanto innegabile l’inadeguata attenzione pastorale e lo scarso realismo con cui finora esso è stato valutato e affrontato. Il fenomeno appare imponente e grave; e i problemi che ne derivano - tanto per la società civile quanto per la comunità cristiana - sono per molti aspetti nuovi, contrassegnati da inedite complicazioni, provvisti di una forte incidenza sulla vita delle nostre popolazioni” (Card. Giacomo Biffi, 30 settembre 2000).Queste valutazioni fatte dal Card. Biffi quindici anni fa, sono più che mai attuali oggi. Durante l’estate, e non solo, si è assistito al dramma di tanti profughi che continuamente arrivano in Italia e in Europa, ai tanti che sono tragicamente periti in questo viaggio della speranza. Il fenomeno, non nuovo nella storia, ha assunto oggi proporzioni straordinarie che sollecitano le nostre comunità a risposte positive di attenzione e di solidarietà in nome del Vangelo. Ancora il Card. Biffi, nello stesso intervento del 30 settembre 2000, da tanti strumentalizzato e forse non letto, ricordava che: “Compito primario e indiscutibile delle comunità ecclesiali è l’annuncio del Vangelo e l’osservanza del comando dell’amore. Di fronte a un uomo in difficoltà - quale che sia la sua razza, la sua cultura, la sua religione, la legalità della sua presenza - i discepoli di Gesù hanno il dovere di amarlo operosamente e di aiutarlo a misura delle loro concrete possibilità”.Proprio in vista di ciò il Santo Padre Francesco, oltre a tutti gli appelli e gli interventi a favore dei profughi, ha pag. 1

invitato tutte le comunità parrocchiali e le varie strutture ecclesiali, a rendersi disponibili, in base alle loro possibilità, a questa accoglienza. Un invito che interpella anche la nostra comunità parrocchiale come sensibilizzazione, anche se per il momento non si sono presentati casi concreti. Da diverso tempo è stata data la disponibilità della Mensa Caritas per le persone senza fissa dimora. Tuttavia il problema dei profughi, abbastanza complesso, suscita alcune riflessioni. La maggior parte di queste persone fugge dalle loro case e dai loro paesi a motivo della guerra e delle violenze perpetrate dallo Stato Islamico, conseguenza anche delle scelte miope e interessate dei maggiori paesi europei, rivelatisi inadeguati e restii a risolvere seriamente sul piano diplomatico, militare e umanitario questo problema. Le persone e le comunità maggiormente colpite da questa violenza sono quelle cristiane e cattoliche, messe di fronte alla scelta di convertirsi all’Islam o di essere uccise. Risuona in un clima di indifferenza, anche nel mondo ecclesiale, il grido dei Vescovi di queste comunità che chiedono di essere aiutati non a emigrare e fuggire, ma a poter restare in pace e difesi nella loro terra. Sono cristiani che stanno scrivendo pagine dolorose ma significative di martirio e di testimonianza eroica di fedeltà al Vangelo di Gesù Cristo. Non dovrebbe creare scandalo se le prime comunità e le prime famiglie da aiutare sono proprie queste, senza ignorare tutti quei disperati che stanno bussando alle porte dell’Europa.

www. parrocchiaoliena.it

Don Giuseppe Mattana

Su Patiu - Ottobre 2015 - n. 28


Cronaca di vita parrocchiale

Cronaca di vita Parrocchiale Avvenimenti vissuti nella nostra comunità dal mese di marzo al mese di settembre 2015

Il 6-7-8 marzo si svolgono in Parrocchia le Sante Quarantore. Il 18 marzo si svolge a Fonni l’incontro foraniale dei Catechisti. Il 19 marzo viene celebrata con particolare solennità la Festa di S. Giuseppe. Il 28 marzo viene celebrata la Pasqua degli uomini. Il 29 marzo, nella Chiesa di S. Maria si svolge il Concerto “Triduum sacrum” con la partecipazione della Polifonica di Oliena e il Coro “S. Croce” di Sorso. Il primo aprile, nella Chiesa di S. Maria, si svolge un Concerto con la partecipazione del Coro Ortobene di Nuoro, del Coro di Bosa e del gruppo dei “Tenores” di Oliena. Il 3 aprile, Venerdì Santo, si rinnovaINDIRIZZI e NUMERI TELEFONICI Parrocchia Sant’Ignazio di Loyola Piazza Collegio, 7 - 08025 OLIENA (Nu) Tel. e Fax 0784.285655 mail: p.santignazio@tiscali.it web: www.parrocchiaoliena.it Don Mattana tel. 0784.285655 - 340.7661593 Don Luca tel. 349.5484738 Don Puddu tel. 0784.288707 Per le vostre eventuali offerte: Conto Corrente Postale n. 13151071 intestato a: Parrocchia S. Ignazio di Loyola - Oliena

no i Riti della Solenne Azione Litur- pasquale delle famiglie. gica, della Processione dei Misteri e de “S’Iscravamentu”, con la parteci- Il 24 aprile, nella Pinacoteca parrocpazione dei “Tenores” che per l’oc- chiale viene presentato il libro di Antonello Mencasione hanno ne: “Come regalato una SI SONO UNITI Francesco”, nuova Croce IN MATRIMONIO: che raccoglie di ginepro, Carlo Borghetto e Franca Maria Canudu alcuni scritti realizzata da Giuseppe Loddo e Katia Piras del compianGianni Pa- Francesco Puddu e Maria Giovanna Corbe to Mons. Ronedda. Gian Luca Fanni e Cinzia Piu sario Menne. Paolo Sale e Rita Cappeddu Vengono letti Il 5 aprile, Fabrizio Lapia e Bastianina Corrias anche alcuni Solennità del- Andrea Trovatelli e Maria Antonietta Bassu la S. Pasqua. Riccardo Francesco Di Mauro e Adelaide Ladu brani significativi. Si rinnova il Antonio Fele e Antonella Piras Rito de “S’In- Roberto Mameli e Alessia Marreddu Il 26 aprile i contru” nella Toni Burra e Antonella Fancello gruppi copPiazza di S. Antonio Catte e Valentina Petrocchi pia sono in Maria, a cui Antonio Salis e Sonia Contini uscita a Casegue la ce- Francesco Boier e Maria Assunta Furru bras per visilebrazione Cristian Picca e Maria Laura Mastroni tare il Museo della S. Mesdi Monte Prasa, presieduta Giulio Contessi e Pasqualina Piredda ma, la Chiesa dal Parroco Gian Luigi Fortunato e Maria Grazia Manca e il complesDon Giusep- Dionigio Spanu e Susanna Pisanu so del SS.mo pe Mattana e Fabrizio Piga e Cristina Cabras Salvatore e la concelebrata Francesco Massaiu e Alessandra Sanna Chiesa di S. da Don Toma- Giovanni Canu e Luisella Cogoni Giovanni in so puddu e P. Alessandro Loche e Elena Mastroni Sinis. Mario Mattu. Mirko Carta e Sebastiana Catte Sia “S’Incon- Felice Salvatore Saba e Puligheddu Francesca Maria Il primo magtru che la S. Giuseppe Fronteddu e Francesca Fele gio si svolge Messa, vena Posada l’Ingono trasmessi in diretta da Videolina, con la regia contro annuale dei Ministranti. di Ottavio Nieddu e il commento di Il 10 maggio si svolge la Questua per Paolo Matta. il Santuario di Monserrata. L’otto aprile ha inizio la benedizione Il 13 maggio si svolge l’incontro per i genitori e i padrini dei ragazzi che devono ricevere il sacramento della Confermazione.

NOTIZIARIO della Parrocchia Sant’Ignazio di Loyola - OLIENA

Ottobre 2015 - n. 28

Direttore Responsabile: GIUSEPPE MATTANA Gruppo Redazione: Don LUCA MELE, ANTONELLO PULIGHEDDU, PEPPINO NIEDDU, FRANCO GARDU, FRANCESCO PALIMODDE, FRANCA MASSAIU, MATTIA SANNA, GUGLIELMO PULIGHEDDU, BASTIANINA CANUDU Grafica: Antonello Puligheddu - Stampa: Arti Grafiche Su Craminu - Dorgali Iscrizione Reg. G. e P. N. del Trib. di Nuoro n. 03/2004 del 20 Ottobre 2004

Su Patiu - Ottobre 2015 - n. 28

Il 16 maggio, nella Pinacoteca parrocchiale, viene presentato il libro del dott. Giampietro Ibba: “E poi…Chara lo sa?”, con la presenza dell’Autore, del Dott. Paolo Matta e della coordinatrice prof. Franca Massaiu. Vengono letti brani significativi del libro. pag. 2


Cronaca di vita parrocchiale Il 20 maggio si svolge l’incontro dei Genitori dei comunicandi. Il 31 maggio S.E. Mons. Mosè Marcia amministra la S. Cresima in parrocchia. Il 31 maggio si svolgono a Oliena le Elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale. Il 7 giugno, Solennità del Corpus Domini, si celebrano le Prime Comunioni. Al pomeriggio si svolge la Processione Eucaristia per le vie del paese.

la Parrocchia S. Giovanni Battista a Fonni.

SONO STATI BATTEZZATI IN CRISTO: Antonio Maricosu Edoardo Fele Simone Mstroni Samuele Fenu Dario Corrias Alessia Cucca Matteo Vargiu Angela Cadinu Melissa Mula Mattia Serra Francesco Pisanu Francesca Scottu Costanza Pinna Lucia Carta Angelo Congiu Ginevra Spano Marco Cossu Berte Manuel Contessi Matteo Pompita Enrico Bardino Pietro Cattide Alessia Puddu Martina Biscu Matilde Impala Alice Maria Bianchi

Il 15 giugno ha inizio la Novena in preparazione alla festa di S. Giovanni. Il Priore di quest’anno è Monserrato Cattide. Il 19 giugno si riunisce il Consiglio Pastorale Parrocchiale con la presenza del Vescovo, con lo scopo di preparare la prossima Visita Pastorale.

Il 20 giugno Don Luca Mele inizia il suo ministero pastorale come vice Parroco nella nostra comunità parrocchiale, accolto con grande gioia e riconoscenza. Dal 21 al 27 giugno il Branco dei lupetti vive il suo campo estivo a Solotti nel monte Ortobene. Dal 27 giugno al 4 luglio è la volta del Reparto.

Anna.

Il 3 luglio si svolge presso la Sala della Cantina Sociale, a cura della Pro Loco di Oliena, la Confe- SONO TORNATI ALLA CArenza sul bisso con SADEL PADRE: la presenza di Chiara Pasqualino Sanna Vigo, la massima ed Luciano Puddu unica esperta del- Mariantonia Lippi la sua tessitura. Nel Pietro Antonio Sanna dare il suo saluto, il Gerolamo Mario Falchi Parroco si sofferma Giovanna Maria Gardu sulla presenza del Mariantonia Sechi bisso nella Bibbia. Raimondo Pau

Il 30 agosto ha inizio la Novena in preparazione alla Festa di N.S. di Monserrata. Predica la Novena Mons. Fabio Trudu, dell’Arcidiocesi di Cagliari.

Dal 6 al 12 luglio si svolge nella casa Estiva del Seminario Vescovile a Portu Ainu, il campo scuola dell’ACR parrocchiale.

Il 5 settembre viene ricordato Don Salvatore Fancello nel primo anniversario della sua scomparsa.

Il 22 luglio ha inizio la Novena in preparazione alla festa del patrono S. Ignazio di Loyola. Dal 23 al 25 si svolge il Triduo in preparazione alla festa di S.

Il 30 luglio muore a Fonni P. Mario Mattu. Il 31 luglio viene celebrata la Festa di S. Ignazio di Loyola. Al pomeriggio, dopo la celebrazione della S. Messa, si svolge la processione per le vie del paese. Dal 7 all’11 agosto il Noviziato e il Clan del gruppo scout, sono al campo estivo a Montarbu. Il 16 agosto inizia la Novena in preparazione alla Festa di S. Lussorio.

Mariantonia Sanna Giovanni Puddu Mariantonia Maisola Luigi Lovicu Annunziata Caggiari Antonio Giuseppe Pische Pietrina Boi Pasqua Lucia Brontu Pietrina Fadda Maria Assunta Maisola Giovanna Maria Puggioni Giovanni Ignazio Bussa Salvatore Solinas Mariantonia Biscu Francesca Mulas Francesca Manca Giovanni Demuru Salvatore Zichi Grazia Michela Massaiu Lussorio Salis Mario Stara Giovanna Carrone Antonio Fois Assunta Malune Anna Cossu Franca Sanna Maddalena Carrone Giuseppa Raimonda Piga Monserrato Biscu Grazia Soro Tonino Sini Giovanni Manca Gonario Cucca Giuseppe Antonio Carai Angelo Maria Fadda Giovanni Puligheddu Ignazio Zola Giovanna Palimodde Grazia (nota Mariangela) Carta

Il 24 giugno viene celebrata la Festa di S. Giovanni Battista, con la processione e la Benedizione delle sorgenti e la Celebrazione dell’Eucaristia.

Il 17 agosto, nella Chiesa di S. Lussorio, vengono benedetti i rappresentanti dei vari vicinati che partecipano al Palio.

Il 28 giugno Don Antonello Solinas fa il suo ingresso come Parroco nel-

Il 21 agosto, Festa di S. Lussorio. Si rinnova con solennità una tradizione

pag. 3

di fede e di festa. Al pomeriggio si svolge la processione per le vie del paese. Antonio Catte è il presidente del comitato di quest’anno.

Il 7 settembre, con la presenza del Vescovo Mons. Mosè Marcia, viene celebrata a Monserrata la Giornata dei malati. Sono presenti le Autorità civili e militari. L’8 settembre viene celebrata la Festa di N.S. di Monserrata, con grande partecipazione di fedeli, accolti, come durante tutta la Novena, dal Comitato. L’11-1213 settembre Oliena rivive l’appuntamento di Cortes apertas, con una straordinaria partecipazione di visitatori.

Il 16 settembre si svolge a Oliena l’incontro con i sacerdoti della Forania “N.S. dei Martiri”

Su Patiu - Ottobre 2015 - n. 28


Spazio Associazioni

Noviziato Clan Oliena 1: Vivere la Route La route ha la capacità di tirar fuori il meglio e il peggio di ognuno di noi: c’è chi piange, chi si arrabbia, chi sorride sempre e comunque

Ragazzi vedete quella punta lontana? ecco dobbiamo arrivare là quindi zaino in spalla e andiamo”. Questa è la frase di un capo che ha dato il via alla nostra route nel fantastico paesaggio del Montarbu. La consapevolezza che sarà una dura prova, ma pur sempre una bellissima esperienza ci spinge ad affrontare questa nuova avventura. Il primo giorno raggiungere la meta sembra una cosa quasi impossibile, ma alla fine passo dopo passo ce la facciamo tutti. Proprio quando arrivi però capisci che ciò che conta non è giungere a destinazione ma tutto il lavoro che è stato fatto prima. Per tre giorni camminiamo con l’immancabile chitarra e uno zaino che, pur contenendo solo l’essenziale e avendo ovviamente dimenticato qualcosa, è comunque pesantissimo. Camminiamo tanto, cuciniamo e alla fine della serata con tutti i muscoli indolenziti, ci corichiamo nelle nostre comodissime tende, per poi risvegliarci il giorno dopo, carichi di energia per ricominciare. Proseguiamo tutti insieme, scherziamo e cantiamo, ma ci riserviamo anche degli spazi per stare da soli e riflettere su quello che è il tema di questa route: l’ACCOGLIENZA. Partendo in generale da quella degli immigrati, fino ad arrivare a quella più in particolare all’interno della nostra comunità e del nostro gruppo.

Su Patiu - Ottobre 2015 - n. 28

Un gruppo formato da persone completamente diverse tra loro, ma nonostante ciò molto unito, che ha accolto a braccia aperte anche chi durante l’anno non aveva partecipato alle attività. La route ha la capacità di tirar fuori il meglio e il peggio di ognuno di noi: c’è chi piange, chi si arrabbia, chi sorride sempre e comunque, ma alla fine tutti, pur con dei limiti, facciamo il possibile per aiutare i compagni in difficoltà. Dopo tante salite, pianti, litigate, canti e risate, siamo finalmente arrivati a Porto Frailis, dove la fatica diventa motivo di orgoglio per essere riusciti in ciò che all’inizio ci sembrava tanto difficile. Qua, nonostante la pioggia, ci buttiamo tutti in acqua. Poi preparati gli zaini, siamo pronti a prendere il pul-

lman per Oliena. Dopo questi giorni passati assieme torniamo a casa con una sensazione di vuoto, come se ci mancasse qualcosa, in realtà siamo pieni di tutte le cose bellissime che questa fantastica avventura ci ha lasciato, facendoci crescere sotto tutti i punti di vista, e , dopo il meritato riposo, siamo già pronti per la prossima. Sara Zedda

pag. 4


Spazio Associazioni

Estate = campi Scuola di AC

L’estate è solitamente il periodo del riposo e della sospensione delle attività associative, ma per l’Azione Cattolica è anche tempo di lavoro e di impegno di gruppo, è infatti il tempo del Campo Scuola.

… DI TUTTI I COLORI” Con i bambini ed i ragazzi dell’ACR ci siamo ritrovati al mare, a Porto Ainu, per il Campo Scuola Parrocchiale con un tema molto interessante: “ DI TUTTI I COLORI : con Noè dal diluvio all’arcobaleno”. Sei giorni molto intensi in cui gli oltre 50 acierrini partecipanti sono stati impegnatissimi tra preghiera, attività di gruppo e giochi. I giorni sono passati velocemente, con le attività che scandivano i vari momenti della giornata. Abbiamo trovato un modo creativo di coinvolgere nella catechesi e nelle attività i bambini, affidando loro dei piccoli compiti, svolti con l’aiuto dei ragazzi più grandi che si sono mostrati molto capaci e collaborativi: con la costruzione dell’arca hanno preso parte all’impresa di Noè; con le gocce d’acqua hanno creato il diluvio delle difficoltà; con la simbologia del corvo e della colomba hanno potuto discernere il messaggio di speranza da quelli meno positivi; con le foglie hanno realizzato l’albero delle cose belle; con la realizzazione di vari ritagli hanno composto la mappa dei buoni propositi a simboleggiare la Nuova Creazione; infine hanno colorato la sala con un enorme arcobaleno, a rappresentare la Nuova Alleanza e per rendere grazie a Dio, che ha rallegrato e colorato le nostre giornate. Sono anche riusciti a portarsi un pezzo di arcobaleno a casa con un vasetto” DI TUTTI I COLORI”! Il campo scuola non è solo lavoro, è

pag. 5

anche gioco e divertimento; quindi il pomeriggio tutti al mare a nuotare; poi serata allegra con Karaoke, balli di gruppo e giochi che hanno coinvolto i nostri instancabili bambini e ragazzi. Tutto è stato possibile grazie all’impegno dei ragazzi, degli educatori, ma anche allo staff della cucina che si è preso cura di noi. Altrettanto grati dobbiamo essere nei confronti di Don Mattana che si è occupato della catechesi, coinvolgendo i ragazzi nell’attività formativa, e di Don Luca che ha portato una ventata di incontenibile entusiasmo ogni volta che è venuto a trovarci. Grazie a tutti per il servizio prestato! “Tu sei prezioso ai miei occhi” Per i giovani e giovanissimi non è stato organizzato un campo scuola parrocchiale, ma abbiamo invitato i nostri ragazzi a partecipare al campo diocesano che si è tenuto a Solotti sul Monte Ortobene. L’AC di Oliena ha partecipato con 10 elementi. Anche qui, come ideale proseguimento con il tema del convegno “Tu sei prezioso ai miei occhi”(Is 43,4), è stato adottato un soggetto di lavoro molto interessante e molto costruttivo per la fascia d’età dei partecipanti: “Sessualità ed affettività”. L’idea guida era quella di far riflettere i ragazzi su questo tipo di argomenti, opportunamente guidati, alla luce del Vangelo e del magistero della chiesa, anziché lasciarli alla deriva nel mare delle

presunte esperienze dei coetanei o ,ancor peggio, del mondo dei social media. Nella catechesi siamo stati guidati da Padre Piergavino Piras che, con perfetto stile francescano, ha saputo parlare ai ragazzi con chiarezza, competenza ed in modo diretto dei peccati contro il 6° Comandamento, della castità, dell’amore, del rispetto per il proprio corpo e per quello altrui. I giovani ci hanno colpito per la maturità con cui hanno affrontato i lavori, sia durante la catechesi sia all’interno dei gruppi di studio: niente risatine, né banalità, ma serio coinvolgimento e partecipazione. Le giornate sono state molto impegnative con incontri di catechesi, testimonianze, lavoro in gruppi e momenti di preghiera. Don Franco Pala, assistente diocesano del settore giovani, ci ha seguito in tutte le attività e ci guidati in tutti i momenti di preghiera che scandivano le attività della giornata. Molto intensa ed emozionante è stata la partecipazione all’adorazione eucaristica. La veglia è durata tutta la notte e i giovani non hanno mai fatto mancare la loro presenza, interrompendo il silenzio e la preghiera personale, solo per brevi istanti, col canto o con la lettura di brani della Bibbia. Tutto si è svolto in una cappella approntata in maniera perfetta, a simulare una tenda accogliente che induceva tutti a dire: “Signore è bello stare qui!”. L’ultimo giorno di attività è stato molto impegnativo con la catechesi penitenziale e le confessioni. Poi la camminata fino a Nuoro per prendere parte, in cattedrale, alla veglia di preghiera dei giovani della diocesi, presieduta da S.E. Mons. Marcìa ed organizzata per accogliere il Crocefisso di San Damiano e la Madonna di Loreto che accompagneranno i giovani italiani alla Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà a Cracovia il prossimo anno. Antonio Massaiu

Su Patiu - Ottobre 2015 - n. 28


COMUNIONI 2015 Elenco Comunicandi 2015 Acquas Barbara Andrea Acquas Salvatore Becciu Andrea Cabboi Laura Cadinu Sara Calaresu Cristian Canudu Ilaria Capeddu Matteo Carta Fabiola Chifari Giovanni Congiu Anna Congiu Pietro Corrias Paolo Cucca Lorenzo Demontis Nicola Evangelista Alessandro Fadda Pasquale Fadda Riccardo Fele Damiano Fele Francesco Furru Antonella Giotta Alessandro Lai Daniele Lande Francesca Luppu Giovanni Malatesta Nicola Mameli Lorenzo Manca Alice Manca Elena Manca Gabriele Manca Maria Grazia Mar Icosu Alessandro Mastroni Stefania Medde Pierfrancesco Mula Riccardo Murgia Andrea Nieddu Francesco Piga Francesca Maria Piras Greta Piredda Alessandro Piredda Ilaria Pische Giuseppe Pische Pietro Pischedda Veronica Pompita Francesco Puligheddu Eleonora Rubanu Anna Paola Sale Giovanni Salis Enrico Salis Matteo Salis Pasquina Salis Salvatore Sanna Adesia Sanna Irene Sanna Paola Secchi Arianna Sini Manuel Succu Pietro Tupponi Francesco Zanda Angelica Zola Marta

Su Patiu - Ottobre 2015 - n. 28

pag. 6


L’ANGOLO dei PIU’ PICCOLI

D

Ottobre 2015

Perché ci sono tanti migranti?

all’inizio dell’anno, più di 340.000 persone hanno abbandonato il proprio paese per raggiungere l’Europa ad ogni costo, un record assoluto! Perché lo fanno? Per fuggire dalla guerra o dalla povertà e perché sperano di trovare una vita migliore arrivando in Europa. Nel solo mese di luglio, 100.000 persone sono riuscite ad arrivare in Europa. E’ una cifra enorme e l’Italia, con i paesi che accolgono maggiormente queste persone, ha chiesto aiuto all’Unione Europea. Purtroppo, ad oggi poco è stato fatto… Mentre alcuni paesi hanno dichiarato di non potere più accogliere nessuno (come l’Ungheria ad esempio, che ha costruito un lunghissimo muro fatto di filo spinato per impedire ai migranti di entrare) altri paesi, come Italia e Grecia, cercano di ospitare più persone possibili aprendo centri d’accoglienza che si riempiono sempre di più e non riescono più a garantire posti a sufficienza. Quale paese accoglie più migranti? La Turchia, che accoglie circa 1.500.000 di migranti, la maggior parte in arrivo dalla Siria, un paese in guerra. Il 40% sono bambini di meno di 11 anni che hanno dovuto fuggire dalla loro casa, dalla loro famiglia e dai loro amici. Perché molti di questi migranti arrivano in Italia e in Grecia? Molti migranti provengono dal Medio Oriente e dall’Africa. Sono in fuga dal proprio paese e non hanno i documenti necessari per viaggiare in modo regolare e in sicurezza. Si affidano quindi a persone disoneste che organizzano il viaggio verso l’Europa via mare. Le coste più facili da raggiungere sono quelle dell’Italia e della Grecia. Molti di questi migranti cercano di continuare il loro viaggio verso altri paesi europei come la Germania o la Svezia. Come si decide se un migrante può rimanere? Le persone che si occupano di registrare i migranti devono cercare di capire il motivo che ha spinto ognuno di loro ad arrivare in Europa e a chiedere asilo. Se il migrante proviene da un paese in guerra può rimanere e ha diritto allo statuto di rifugiato. Se la domanda di asilo è rifiutata, il migrante deve tornare nel suo paese. Cosa succede ai bambini? Tutti i bambini e i minori di 18 anni hanno il diritto di essere protetti e non possono in nessun caso essere rimandati nel paese dal quale sono fuggiti. Lo dice la Carta dei diritti del bambino. pag. 7

Su Patiu - Ottobre 2015 - n. 28


Q

La custodia del creato

uest’anno l’Italia, precisamente a Milano, ospita l’Expo internazionale e il suo motto è “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Anche Papa Francesco ci ha regalato una bellissima lettera per invitarci ad amare e custodire sempre meglio il mondo! Questi sono 7 punti per suggerimenti quei comportamenti che possono aiutare a guarire l’ambiente, che sta male per colpa nostra. Se tutti facciamo piccoli eco passi il mondo potrà essere un posto più bello e più sano in cui vivere! 1 – Vai a scuola a piedi! Perché non provate, se potete, ad andare a scuola a piedi? Cercate di convincere la mamma o il papà a lasciare a casa la macchina, fate una bella colazione e uscite con un po’ di anticipo. Se non usate la macchina contribuite a tenere l’ aria pulita e fate un po’ di movimento che fa molto bene al vostro corpo. Lo sai perché… le auto inquinano l’aria? Perché per funzionare hanno bisogno di bruciare benzina o gasolio Quando il motore brucia queste sostanze, dal tubo di scappamento esce un fumo che si mescola all’aria che respiriamo e che contiene tante piccole particelle che inquinano e fanno male alla salute di tutti uomini, animali e piante. 2 – Non usare bottiglie di plastica! Se avete l’abitudine di portare a scuola una bottiglietta di plastica con l’acqua, provate a sostituirla con un borraccia, meglio se di acciaio inossidabile.

Su Patiu - Ottobre 2015 - n. 28

Comprando meno bottiglie di plastica, aiutiamo l’ambiente a rimanere pulito e sano . Lo sai perché… le bottiglie di plastica inquinano? Perché per produrle viene consumato non solo molto petrolio ma anche tanta acqua e tanta energia elettrica. 3 – Non sprecare la carta! Se vi piace disegnare e lo fate spesso, magari anche a scuola, ricordatevi che i fogli hanno un davanti e un retro. La carta è un bene prezioso e non va sprecata! Per produrre un foglio di carta bianca, infatti, si consuma cellulosa, che si ricava dagli alberi tagliati, tanta acqua e molta energia elettrica. Riuscite a immaginare quanti alberi devono essere tagliati, quanta acqua e quanta energia elettrica deve essere consumata ogni giorno per produrre tutta la carta che viene consumata nel mondo? Il modo migliore per aiutare l’ambiente quindi è abituarci a non sprecare la carta . Lo sapevate che … per produrre una risma (500 fogli) di carta ci vogliono 2,5 kg. di cellulosa ovvero 5,5 kg. di legno, 10 litri di acqua pura e 1,5 kwh (Kilovatt) di energia elettrica ? 4 – Chiudi l’acqua! Mentre vi lavate i denti, la faccia o le mani, provate un gesto semplice ma molto utile: chiudete il rubinetto dell’acqua. L’acqua infatti è una risorsa molto preziosa per tutti e non va sprecata! Ognuno di noi ogni giorno senza volerlo consuma molta più acqua di quella effettivamente necessaria, causando un grave danno al pianeta. Le mamme e i papà ad esem-

pag. 8


pio spesso lavano i piatti o fanno il bucato tenendo il rubinetto sempre aperto, lavano la macchina o innaffiano il giardino lasciando la canna dell’acqua sempre accesa, mentre l’acqua che fuoriesce si disperde per sempre. Se tutti impariamo a chiudere il rubinetto o a limitare il getto mentre svolgiamo azioni come lavare i piatti o lavarci o pulire cose o luoghi, possiamo aiutare molto l’ambiente che ci circonda. Lo sapevate che… l’acqua è chiamata anche l’oro blu? Lo sapevate che per fare un bagno si utilizzano 2/3 di acqua in più che per fare una doccia? Sembra che gli italiani siano i più spreconi d’Europa: consumiamo infatti quasi 8 volte l’acqua usata in Gran Bretagna,10 volte quella usata dai Danesi e 3 volte quello che consumano gli Irlandesi e gli Svedesi. 5 – Spegni la luce! Capita spesso però di vedere luci accese in stanze di case, uffici, negozi anche quando quelle stesse stanze sono illuminate dalla luce naturale. Per fare la luce artificiale si consuma molto petrolio o altre risorse naturali che contribuiscono ad inquinare molto: potete aiutare a tenere pulito e in salute l’ambiente semplicemente con un “clic!”, spegnendo la luce quando non avete veramente necessità di illuminare una stanza oppure suggerendo ad adulti forse distratti… di farlo! Lo sapevate che… le lampadine, tutti gli elettrodomestici, la tv, i computer, i videogiochi, i telefonini, per funzionare hanno bisogno dell’elettricità? Se ricordate di spegnere sempre questi oggetti quando non li state usando potrete anche voi contribuire a migliorare l’ambiente in cui viviamo. 6 – Coltiva una piantina! Gli alberi, le piante, il verde contribuiscono a mantenere l’aria pulita, perciò è importante che ce ne siano molte soprattutto nelle città, dove l’aria non è pulita a causa principalmente delle automobili. Se vivi in città e hai un balcone, un terrazzo o un cortile potresti piantare anche tu dei semi e far crescere delle piantine, aiuterai l’ambiente e il pianeta a guarire! Lo sapevate che… esistono molte varietà di piante che ripuliscono l’aria dalle sostanze tossiche? Ad esempio se avete in casa una felce, un ficus, un filodendro avrete aria più sana. Se in giardino piantate frassini, tigli, pini e in terrazzo o sul balcone il biancospino, il ciclamino, l’edera helix, contribuite a ripulire l’aria dallo smog. 7 – Compra quello che serve davvero! Una buona abitudine per aiutare il pianeta è quella di comperare ciò di cui hai veramente bisogno. Se ad esempio hai già una palla per giocare, perché acquistarne un’altra solo perché magari è di un colore che ti piace di più? Accumulare cose, quando non servono veramente, è dannoso per il pianeta, perché la produzione e lo smaltimento di qualsiasi oggetto significa aumentare l’ inquinamento globale. Lo sapevate che… ogni anno in Italia vengono prodotti più o meno 32 milioni di tonnellate di rifiuti, una cifra enorme! Pensate che schiacciati bene bene insieme, corrispondono ad un palazzo di circa 30 piani ! Se impariamo a non sprecare e ci abituiamo a riutilizzare e a riciclare gli oggetti, possiamo contribuire a curare l’ambiente! Ciao e ricordate che bastano piccoli gesti quotidiani per aiutare il nostro pianeta a guarire!

I

PREGHIERA

n questi mesi, Papa Francesco e i suoi amici Vescovi di tuttala Chiesa stanno dedicando la loro preghiera e la loro attenzione alle famiglie del mondo… Nel nostro piccolo lo vogliamo aiutare dedicando ogni giorno questa preghiera dedicata a mamma e babbo:

O Dio, che hai dato il comando di onorare il padre e la madre, ascolta con benevolenza la preghiera che ti rivolgo per i miei genitori. Concedi a loro lunghi giorni sulla terra e conser vali nella salute del corpo e dello spirito. Benedici le loro fatiche e le loro iniziative, rendi loro il centuplo per quello che essi fanno per me, ispira in loro l’amore e la pratica della tua santa legge e fa’ che un giorno, io sia il loro sostegno e il loro conforto, così che dopo avere goduto del loro affetto sulla terra, abbia la gioia di vivere eternamente con essi nel Cielo. Amen

pag. 9

Su Patiu - Ottobre 2015 - n. 28


RIPASSIAMO IL CATECHISMO

Ad ogni numero ti sarà chiesto di memorizzare una delle verità principali della nostra fede che spiegheremo meglio al Catechismo I DUE MISTERI PRINCIPALI DELLA FEDE 1. Unità e Trinità di Dio. 2. Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione di Gesù Cristo.

CRUCIVERBA PER BAMBINI

Matematicolora

Bargellettas

La mamma al figlio: - “Vai male a scuola… pensi solo al calcio!” - “Non è vero!” - “Sì, ti meriti una punizione!” - “Di prima o di seconda?”

SUDOKU

COMUNICAZIONI Vuoi conoscere nuovi amici, aiutare gli altri e sentirti più vicino a Gesù? La Parrocchia ti offre infinite possibilità! Vieni all’A cr, al gruppo Scout, tra i ministranti, a cantare… basta rivolgerti ai tuoi sacerdoti e ti accoglieremo a braccia aperte!

Su Patiu - Ottobre 2015 - n. 28

Un bambino dice al padre: “Papà, papà mi compri i coriandoli?” e il pare: “No!” e il bimbo: “Perché, papà, perché?” e il padre: “Perché ogni volta che li compro li butti tutti!” - “Papà, sai firmare ad occhi chiusi?” chiede Pierino al padre - “Certo!” - “Allora chiudi gli occhi e firma la mia pagella!”

pag. 10


CRESIME 2015 Acquas Gabriele Argiolas Saverio Bardeglinu Salvatore Bette Anna Maria Cadinu Alessia Cadinu Paola Carrus Paolo Carta Mirko Catte Rosa Maria Catte Salvatore Catte Vanessa Columbu Natalia Congiu Carmen Costa Valeria Deiana Michael Di Liberto Dafne Fadda Angela Fele Andrea Ferrando Valentina Fenu Angelica Fenu Cristian Ferrando Valentina Ferro Aurelia Flore Antonio Flore Nicolas Fronteddu Simone Ghisu Giulia Loche Antonella Malatesta Gianfranco Malune Pier Mario Mameli Lorenzo Manca Pietro Mannu Laura Maricosu Giovanni Maricosu Giulia Maricosu Michele Massaiu Maria Grazia Mastrone Federico Mula Francesco Mula Giulia Mulas Antonella Murgia Manuel Murru Fabrizio Saverio Pau Andrea Pau Davide Piras Lorenzo Piras Rebecca Piredda Antonio Piredda Elisa Pischedda Antonello Porcu Luca Porcu Sara Puddu Giulia Puligheddu Alessandra Puligheddu Boe Gabriele Puligheddu Falchi Gabriele Puligheddu Giacobbe Puligheddu Marianna Putzu Ortensia Sanna Antonio Sanna Maria Solinas Giuseppe Spanu Antonio Tupponi Alessandra Tupponi Natalia Vargiu Tonino Zola Marco Zola Sara pag. 11

Su Patiu - Ottobre 2015 - n. 28


Approfondimenti

I migranti e noi

La cultura dell’accoglienza non si improvvisa né è facile da attuare, occorre vincere molte naturali diffidenze, trovare soluzioni politiche efficaci

T

utti i giorni vediamo sui teleschermi immagini surreali, improbabili persino nei peggiori film dell’orrore: bambini che galleggiano in mare (che continua tuttavia ad essere azzurro) come bambole di pezza, con i loro vestitini quasi intonsi, non toccati dalle onde, paiono nuovi come le vite che non ci sono più. Ma di molti altri non vedremo il viso perchè giacciono sul fondo e fanno compagnia ai pesci. E ancora, un vero girone dantesco: milioni di uomini e donne e bambini si accalcano sui predellini di treni strapieni, masse di carne, pressati, gli uni sugli altri. Hanno un biglietto pagato con i sacrifici di una vita, vanno verso la vita che non gli è stato consentito di vivere a casa loro. L’Europa è il loro riscatto, il loro Eden. Ma qui, accanto a chi li accoglie vi è invece chi erige muri di filo spinato, chi li rinchiude in campi come se, anziché profughi, fossero pericolosi delinquenti, esseri infetti da cui difendersi. E se invece gli infetti fossimo noi, con i nostri micidiali, subumani egoismi, le nostre paure, la nostra reale mancanza di solidarietà? Se anche a noi mancasse l’aria per respirare che faremmo, cercheremmo l’ossigeno? Lo cercheremmo, certo, anche a costo di morire, lo cercheremmo per noi e di più per i nostri figli. Le migrazioni dei popoli sono fenomeni ricorrenti nella storia dell’uomo, ai primi del 900’ gli stessi italiani e tra questi una percentuale rilevante di sardi è andata oltreoceano e negli altri paesi europei in cerca di una vita migliore, di un lavoro che consentisse un tenore di vita differente. Questi popoli di oggi invece cercano qualcosa di ancora più essenziale, cercano l’aria per vivere, l’aria tolta loro dai signori della guerra che stuprano le loro donne e uccidono indiscriminatamente civili inermi. Hanno perso tutto, oltre gli occhi per piangere avanza loro la forza della disperazione ed è con questa che vengono a noi. E’ un fenomeno epocale, complesso, è il problema con cui do-

Su Patiu - Ottobre 2015 - n. 28

vranno confrontarsi le generazioni a venire . Dal modo in cui si risponderà a questa emergenza dipende il volto che il mondo assumerà quando noi non saremo più qui a guardare. Vero è che la cultura dell’accoglienza non si improvvisa né è facile da attuare, occorre vincere molte naturali diffidenze, trovare soluzioni politiche efficaci ,tanto più difficili in tempi di crisi economica come questa, ma non si può più evitare di guardare con coraggio in faccia la realtà, diversamente questa ci travolgerà ed allora davvero il mondo diventerà invivibile, per tutti. Se guardiamo le foto della terra, vista da un satellite, di notte, notiamo che essa è illuminata a macchia di leopardo :si susseguono zone fittamente dense di luce ad altre che lo sono meno e ad altre ancora immerse nell’oscurità totale. Quelle graziate dalla luce rappresentano il cosiddetto Nord del mondo, ossia i paesi sviluppati e ricchi economicamente, le zone al buio invece sono il Sud del mondo, là dove abitano i reietti, i poveri, i più emarginati. L’occidente ricco ha da sempre fagocitato questo mondo, l’ha depredato delle sue ricchezze, l’ha sfruttato a suo vantaggio. Ora però tutto è deflagrato e la situazione

sfugge dalle mani : i popolo migrano, vanno dal buio alla luce, perchè ora, grazie anche alla tecnologia e ai mezzi di informazione, sanno che c’è la luce e dove sia, ma soprattutto lo fanno perchè ora davvero la loro casa brucia ed è inferno. Si tratta di popoli che conoscono da decenni guerre cruente di cui noi sappiamo solo quel tanto che i mezzi di informazione ci dicono, dunque molto poco. Dai telegiornali o dai giornali apprendiamo solo le briciole dell’orrore, esso poi è così lontano da noi che talvolta possiamo permetterci persino il lusso dell’indifferenza. Dell’ipocrita indifferenza o della carità che nulla toglie alle nostre stratificate comodità. Ora però questi popoli sono arrivati a casa nostra e bussano alla nostra porta e noi non possiamo far finta di non vederli. Non possiamo cacciarli perchè torneranno, chi non ha una vita ne cerca una: è una semplice regola di sopravvivenza dell’animale uomo. Ora non possiamo più chiudere gli occhi e tapparci le orecchie, le loro urla si leveranno così alte che le sentiremmo anche se sordi. Ora ci chiamano fratelli, ora è tempo che noi lo siamo.

Franca Massaiu. pag. 12


Approfondimenti

L’Adolescenza

Aiutiamoli a formarsi una personalità attenta alla realtà nel suo complesso e pronta ad agire con spirito critico e secondo giustizia

I

l 14 settembre il suono della campanella anche quest’anno ha decretato l’inizio delle attività scolastiche per i nostri ragazzi e per noi insegnanti e insieme ci accingiamo a condividere una parte importante del nostro tempo e delle nostre esperienze di vita. Il contatto con i ragazzi dagli undici ai quattordici anni è molto arricchente e rappresenta una palestra di vita con tante difficoltà certo, ma anche molto gratificante, che ci impone di osservarli, capirli e orientarli positivamente nel loro agire. Essere adolescenti non è facile, non più bambini e non ancora adulti, vivono un’età di passaggio caratterizzato da grandi trasformazioni. Crescere non è così semplice. Scoprono un mondo emotivo nuovo, fatto di sensazioni intense e dei primi innamoramenti. Il corpo cambia e a volte risulta inaccettabile. Cerchiamo di condurli con grande delicatezza a riconoscere il proprio corpo e ad accettare la propria immagine fisica. Iniziano le prime responsabilità e si perde la spensieratezza dell’infanzia. Spesso si sentono incompresi, confusi, inadeguati, cercano la solidarietà del gruppo per essere accettati. L’amico del cuore o gruppo di coetanei con cui condividere idee, sogni, confidare gioie e delusioni,

pag. 13

ansie e incertezze diventano molti importanti. Eppure talvolta pur avendo un profondo desiderio di amicizia, sono spinti a mostrarsi ostili e aggressivi verso gli altri, chiudendosi in se stessi. Colgono ogni occasione per scontrarsi con i genitori e gli insegnanti, perché pensano che siano incapaci di comprendere le loro esigenze. Tuttavia noi adulti anziché assumere atteggiamenti di contrapposizione, cerchiamo, piuttosto, strategie per disarmare questa assurda difesa e in questo ritengo lo sport, le associazioni e i vari centri di aggregazione validi alleati. E’ molto importante assecondare e sostenere la loro vocazione e la loro inclinazione senza imporre il nostro progetto di vita che intendiamo costruire per loro e accettiamoli per queste loro qualità facendoli sentire portatori di valore ai nostri occhi. Gli adolescenti osservano con inquietudine e perplessità il mondo spesso incomprensibile. Aiutiamoli a formarsi una personalità attenta alla realtà nel suo complesso e pronta ad agire con spirito critico e secondo giustizia. Gli adulti, quindi, dobbiamo avere un atteggiamento di disponibilità ad ascoltare, a discutere e a confrontarci. La scuola purtroppo non sempre vie-

ne vissuta con entusiasmo, eppure qui trascorrono la maggior parte del loro tempo, qui spesso si stringono le amicizie più care, per cui non deve essere solo il luogo di trasmissione culturale, ma deve soddisfare anche le loro attese e le loro esigenze di crescita umana. Anche le nostre associazione ecclesiali cercano di contribuire ad aiutarli a ricercare la loro personale risposta ai problemi e agli interrogativi che si pongono sul senso della vita. Mi piace concludere con i versi di Leopardi “Godi, fanciullo mio; stato soave, stagion lieta è cotesta”, l’adolescenza è infatti anche un bellissimo periodo della nostra vita, ricco di speranze , attese e sogni e progetti tutti da realizzare, pertanto i nostri ragazzi vanno ascoltati, compresi, sostenuti e accompagnati con delicatezza e rispetto in questo cammino. Bastianina Canudu

Su Patiu - Ottobre 2015 - n. 28


Vita Comunitaria

N.S. di Monserrata: tra fede e tradizione

Le basse casette bianche, disposte attorno all’ampia piazza, dove si trasferiscono le esistenze per quasi due settimane. Immagine e segno di antiche consuetudini, conservatesi nel tempo

I

passi dei pellegrini, accompagnati dalla preghiera, popolano il lungo sentiero che li condurrà al santuario campestre, situato a pochi chilometri dall’abitato. Tra le mani, la corona accompagna la recitazione silenziosa, grano dopo grano. In cima alla salita si intravedono le mura bianche dell’imponente cancello, che cingono l’antico complesso intitolato alla Madonna nera di Montserrat. Descrizioni come queste riescono a rappresentare efficacemente la tradizione. Il percorso tra l’asfalto e lo sterrato delle vie di campagna, ripetuto giorno dopo giorno, in coincidenza dei vari momenti. Il programma delle celebrazioni prevede due messe quotidiane, alla mattina e in prima serata. A queste ultime si aggiunge, inoltre, il rosario meditato. Al parroco don Giuseppe Mattana è affidata la cura delle celebrazioni religiose, arricchite, per l’occasione, dagli interessanti contributi, spunti e riflessioni del predicatore don Fabio Trudu, giunto direttamente dalla Diocesi di Cagliari. La gremita messa della festa, che ricorre ogni anno l’otto di settembre, chiude gli appuntamenti liturgici, rimandando dodici mesi in avanti l’inizio del nuovo calenda-

rio. L’occorrenza è propizia per ringraziare quanti si sono spesi nei tanti gesti, azioni ed iniziative che hanno descritto una bellissima e privilegiata occasione di vita comunitaria. A cominciare, certamente, dallo zelante comitato di sposi, il quale durante tutto l’anno si è prodigato senza sosta, per la custodia e la cura dell’altopiano intitolato alla Santa. Le opere di miglioria hanno reso gli spazi ancora più decorosi ed ordinati,

accrescendo la funzionalità e la bellezza dei luoghi. Alle diverse famiglie, le quali compongono la compagine organizzatrice, guidate nella trascorsa edizione dai priori Tonino Corbeddu e Anna Puligheddu, va, d’altro canto, il merito di aver saputo gestire e predisporre impeccabilmente i tanti diversi istanti, piccoli e grandi eventi, che riempiono e arricchiscono la normale quotidianità nel santuario di Monserrata. Occupandosi, ad esempio, dell’accoglienza della moltitudine di pellegrini, che, dopo una lunga passeggiata sotto il sole, raggiungeva, stanca e assetata, l’edificio di culto, risalente al lontano cinquecento. O dedicandosi al soggiorno dei novenanti, ospitati in “sas cumbressias”. Le basse casette bianche, disposte attorno all’ampia piazza, dove si trasferiscono le esistenze per quasi due settimane. Immagine e segno di antiche consuetudini, conservatesi nel tempo. Di usanze e abitudini, verso le quali gli olianesi mostrano ancora un particolare attaccamento, non dimenticando fortunatamente il trascorso di festeggiamenti e riti, che appartengono al patrimonio immateriale di questa collettività.

Su Patiu - Ottobre 2015 - n. 28

Mattia Sanna pag. 14


Vita Comunitaria

CORTES APERTAS

I

“Nelle vie luminose, nelle alte case battute dal sole, dal vento e dal riflesso del mare, tutto era luce, gioia, poesia. “Cenere” - Grazia Deledda

l borgo del Corrasi ha ritrovato lo scorso 11,12,13 settembre la sua dimensione autentica, celebrata attraverso la tre giorni delle antiche “Cortes Apertas”. L’edizione appena trascorsa è stata dedicata ai gioielli tradizionali. Preziose ed eleganti filigrane, espressione di un’arte del passato, che con il tempo va scomparendo. La tradizione di nobili artigiani, talenti e maestranze, che hanno ricevuto in eredità dagli avi saperi di lontanissima memoria, rivivono nelle eleganti esposizioni. Racconti e scrigni di epoche lontane. Forzieri di segreti e abilità millenarie. L’oro, lavorato meticolosamente con pazienza quasi chirurgica, disegna splendide trame. Punto dopo punto, come un cesellatore, il maestro orafo costruisce la sua composizione, arricchita dalle pietre preziose, dalle madreperle o dai coralli. Con la sua sobrietà importante, ad esempio, “sa buttonera” orna le maniche del tipico giubbetto femminile, denominato “su gippone”. Mentre, imponente si presenta, invece, “s’aneddu de prancia”, anello d’oro a piastra, dono dello sposo, il quale riporta, fiere, le iniziali del futuro marito. Ai momenti lieti appartiene, poi, certamente “s’isprugadentes”, agganciato ad una

pag. 15

vistosa e preziosa catena, arricchita da preziosi motivi variopinti. Il paese, decantato da D’annunzio per il suo Nepente, nettare d’uva sublime, riabbraccia, dunque, il suo animo ancestrale. I suoi sentimenti più profondi e sinceri. Immergendosi in un passato perduto, che sa di leggenda, mitologia e fiaba. Un passato magico, che ricorda l’età dell’oro di virgiliana memoria. Che descrive fisionomie e

volti scomparsi, ora nuovamente visibili tra quei muri screpolati di case di pietra, legno e granito, nelle canne consunte e annerite, sorrette da enormi travi di ginepro. Tutto sembra essere sospeso, come in un paesaggio di Isabella Allende. E’ come rivedere le ambientazioni fissate da foto ingiallite, tenute sottochiave all’interno di pesanti cassetti. Nelle menti di chi conosce quei luoghi si proiettano i giochi dell’infanzia, gli aneddoti e i ricordi di istanti ed episodi. L’immaginazione vola lontano…nel frattempo folle rumorose visitano, cartina alla mano, tappa dopo tappa, punto dopo punto, i luoghi di una kermesse che ha il sapore di una grande festa. Ospiti sacri della manifestazione sono i tantissimi forestieri, giunti a migliaia in questa edizione dei record, messa in piedi dall’amministrazione cittadina, in collaborazione con la dinamica società “Galaveras”. Stranieri e conterranei, rapiti dall’incanto di una cornice suggestiva, attratti dai profumi e dalle fragranze. Piacevolmente coinvolti dai sapori e dagli aromi. Incuriositi dal lungo lavoro di mani instancabili, che si muovono ritmiche, scandendo i tempi di una grande, strordinaria festa.

MS

Su Patiu - Ottobre 2015 - n. 28


Recensioni

Due Romanzi di Marco Balzano “Pronti a tutte le partenze” e “L’ultimo arrivato”

D

ue romanzi di Marco Balzano: “Pronti a tutte le partenze” e “L’ultimo arrivato”. L’attualità ci suggerisce l’urgenza di segnalare ai lettori libri che, ci aiutino a capire, approfondire, evitando i luoghi comuni, i temi sociali del precariato, delle migrazioni e dei migranti. Il tutto visto dal punto di vista letterario. Avevamo pensato ad una incursione sulla letteratura giapponese contemporanea, incontrando Murakami Haruki, ma poi c’è stato il premio Campiello e abbiamo reincontrato Marco Balzano. Di questo scrittore, già finalista nel 2010 al premio Giuseppe Dessì, segnaliamo il piacevole romanzo: “Pronti a tutte le partenze”. Romanzo che racconta di un giovane insegnante trentenne che lascia il Sud per Milano inseguendo una supplenza. Improvvisamente per questo giovane mutano sia il paesaggio esterno che quello interiore. Reduce da uno scotto sentimentale, la ragazza con cui sta per sposarsi lo tradisce, non si perde d’animo e pur in una Milano nebbiosa e sconosciuta, riesce a stringere nuove amicizie e va ad abitare con un ingegnere cinese, un cameriere marocchino, un professore precario come lui . Nasce un’amicizia multietnica. Non mancano certo le disavventure professionali e sentimentali a cui reagisce sempre con determinazione e tenacia ricordando gli insegnamenti paterni: Credere in se stesso, farsi valere. E così Giuseppe, con coraggio, riuscirà a trovare il suo posto nel mondo. Un libro che evidenzia la condizione di insicurezza e precarietà che vivono molti giovani di oggi. Un romanzo realistico e verosimile che non ripiega sul vittimismo o la retorica ma che affronta uno dei temi attuali dell’Italia di oggi. Ma avevamo accennato al Campiello. Il prestigioso premio quest’anno è andato proprio a Marco Balzano per il suo romanzo “L’ultimo arrivato”. Le nostre conoscenze sociologiche sui fenomeni migratori, oramai datate, annoveravano testi come: “ Roma da capitale a periferia” o “L’immigrazione nel triango-

Su Patiu - Ottobre 2015 - n. 28

lo industriale”, analisi sociologiche appunto. Nulla a che vedere con la letteratura sull’argomento. L’opera di Marco Balzano è stata rivelatrice di quel mondo più e meglio di quei trattati. Il romanzo di Balzano

attualizza e mostra, con i toni della commedia, temi che sono drammaticamente presenti in Italia ed in Europa oggi come ieri. Temi su cui, assai spesso, chiudiamo gli occhi quando non assumiamo punti di vista che, se non sono razzisti o senofobi, poco ci manca. “L’ultimo arrivato” è la storia di Ninetto , un migrante bambino, che lascia la Sicilia per Milano. Il fenomeno dell’emigrazione infantile era assai diffuso negli anni cinquanta e sessanta in Italia. Ma, anche oggi, come Ninetto, torme di bambini soli, tutti i giorni, sbarcano sulle nostre coste. I dati ufficiali fanno rabbrividire: I minori stranieri in fuga dalle guerre e dalla miseria, disperati che si affidano alle traversate della fortuna, incontrando troppo spesso la morte, erano 14 mila lo scorso anno, 8.500 quest’anno. Di 3.707 minori si sono perse le tracce . Quando questi arrivano a destinazione, nella civile Europa, trovano ad attenderli, talvol-

ta, il filo spinato e i muri. Anche questi, come Ninetto, cercano un futuro. Ad attenderli una vita dura di stenti: pronti a fare i lavori che noi ci rifiutiamo di fare . Così Ninetto fa il galoppino, il muratore ed infine l’operaio. Affronterà la vita sempre dalla parte degli ultimi tanto da ripensare alla sua infanzia, pur disagiata e triste, con rimpianto. Lo stile del romanzo è colloquiale , scritto con scrittura lieve, dai toni neorealistici. Un romanzo di grande umanità che fa riflettere sui temi dell’immigrazione. Un’opera che, pur nella finzione letteraria, sa parlare dell’oggi, mentre tutta la vicenda si svolge nella Sicilia e nella Milano degli anni sessanta. Degna di segnalazione, per una documentazione puntuale sui temi dell’accoglienza e delle migrazioni, è la rivista e gli studi della “Fondazione Migrantes”. Vi possiamo trovare ,oltre alle pagine sull’attualità, il rapporto sugli italiani nel mondo, il rapporto sulla protezione internazionale in Italia, il servizio di informazione religiosa, il prezioso messaggio del Papa nella giornata del rifugiato, ed altro ancora.

Francesco Palimodde

pag. 16


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.