Su Patiu n. 14

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Dicembre 2008

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ASCOLTA: È NATALE N

Un bambino è nato per noi

atale: un nome che richiama un periodo di gioia e di festa. La pubblicità, la coreografia di luci e di addobbi ne hanno fatto un’occasione commerciale straordinaria. Una frenesia quasi incontrollabile di acquisti, di regali, di organizzazione di pranzi e di cene pervade la società cosi detta “dei consumi”. L’ a r r i v o della tredicesima (a chi arriva!) sembra creare l’illusione di avere tanti soldi. Forse la grave crisi economica che si stà vivendo imporrà scelte diverse e più sobrie. Si rischia di perdere l’autentico significato del Natale. Siamo chiamati a fermarci, ad ascoltare l’annuncio che ha cambiato la storia dell’umanità, che ha squarciato le tenebre del mondo, diffondendo una grande luce: “Vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore”(Lc 2,11). “È nato per noi un bambino, un figlio ci è stato donato”. “Gesù Cristo è la luce per antonomasia, il sole sorto sopra le tenebre della storia”. Su Patiu - Dicembre 2008 - n. 14

Durante l’Avvento, dal cuore della Chiesa, si è spesso levata una preghiera e una implorazione: “Vieni, Signore, a visitarci con la tua pace, la tua presenza ci riempirà di gioia”. Il Natale ci fa percepire questa presenza e questo dono. Essere raggiunti dalla presenza di Dio, che si fa vicino a noi nel Natale, è un dono straordinario, è “la verità che salva la vita – che si è fatta carne in Gesù – che accende il cuore di chi la riceve con un amore verso il prossimo che muove la libertà a ridonare ciò che si è gratuitamente ricevuto” (Benedetto XVI). Il natale ci invita a far posto a Dio nella nostra vita: “Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’albergo” (Lc 2,7). Per loro, per Giuseppe, Maria e il Bambino, non c’era posto non solo allora, ma, purtroppo, anche oggi, in una società

che vuole fare a meno della presenza di Dio nella storia e della novità portata da quel bambino. In questi giorni le strade e le case del nostro paese saranno segnate e illuminate da tanti presepi. Fermiamoci a contemplare e ad accogliere Gesù, il Figlio di Dio, deposto nella mangiatoia, che “da ricco che era, si è fatto povero per noi, perché voi diventiate ricchi per mezzo della sua povertà” (2Cor 8,9). Cantiamo con gioia il nostro inno di ringraziamento e di lode: “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama” (Lc 2,14). Con questi sentimenti auguriamo a tutti Buon Natale e Buon Anno nella luce e nella pace del Verbo incarnato. Don Giuseppe Mattana Don Luciano Monni Don Tomaso Puddu

IN QUESTO NUMERO:

PROGRAMMA AVVENTO

3 Tutte le iniziative di Avvento e Natale

L’ASO COMPIE 18 ANNI

4 L’associazione Soccorso Olianese è maggiorenne

APPROFONDIMENTI

11-12 Tempo di Avvento - La Novena di Natale

SU PATIU RAGAZZI

7-10 Primo Numero del supplemento dedicato a bambini e ragazzi

AMMENTOS

14-15 Un numero di “Pipinita” del 1954 - Ricordando Don Calaresu

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Cronaca di Vita Parrocchiale - Quinquelibri Avvenimenti vissuti nella nostra comunità dal 11 Ottobre al 16 Novembre 2008

11 ottobre Si tiene nel Santuario di N.S. di Monserrata il Ritiro parrocchiale per l’inizio del nuovo anno pastorale. Il tema del Ritiro: “La tua Parola sia luce al nostro cammino” sottolinea l’impegno per mettere al centro della vita cristiana e parrocchiale la conoscenza della Sacra Scrittura.

Sono Stati Battezzati in Cristo Piras Elena Fele Aurora Fadda Salvatore Corda Claudia Puligheddu Michele Hanno formato una nuova famiglia

12 ottobre Con la celebrazione dell’Eucaristia alle 10,30, viene inaugurato il nuovo anno catechistico e pastorale. 18 ottobre All’interno della proposta vocazionale nelle varie parrocchie della Diocesi, gli alunni del Seminario: Giovanni Cossu, Mario Contu, Salvatore Ruiu, accompagnati dal Rettore Don Giampiero Fronteddu, incontrano i ragazzi delle medie che si preparano alla cresima. Un incontro vivace e partecipato. 19 ottobre Gli alunni del Seminario Vescovile di Nuoro con i ragazzi del pre – seminario, animano la giornata vocazionale in parrocchia. 20 ottobre Con una Concelebrazione presieduta dal Vescovo Mons. Meloni, viene ricordato Don Nunzio Calaresu a un mese dalla sua scomparsa. 22 ottobre Si riunisce il Comitato di N.S. di Monserrata per l’elezione del nuovo presidente. Risultano eletti Pietrino Carroni e Palmira Cucca. Al termi-

NOTIZIARIO della Parrocchia Sant’Ignazio di Loyola - OLIENA Direttore Responsabile: GIUSEPPE MATTANA Gruppo Redazione: LUCIANO MONNI ANTONELLO PULIGHEDDU PEPPINO NIEDDU FRANCO GARDU ANNA FRANCA PAU Stampa: SERISTAMPA - OLIENA Ottobre 2008 - n. 12 - 13 Iscrizione Reg. G. e P. N. del Trib. di Nuoro n. 03/2004 del 20 Ottobre 2004

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ne del mandato di tre anni lasciano Giovanna e Graziano Dui, Marinella e Peppino Puddighinu, Monserrata e Antonio Sanna. A loro il commosso ringraziamento di tutto il Comitato e della Comunità parrocchiale. 1 novembre Viene inaugurata la nuova sede presidenziale della Chiesa parrocchiale. L’opera, dono di una famiglia, è stata realizzata da Lussorio Zedda. 3 novembre Viene celebrata la giornata per ricordare i Caduti di tutte le guerre. Dopo la celebrazione della S. Messa da parte del Parroco, alla presenza del Sindaco Rag. F. Cappelli, della Giunta Comunale e di vari Consiglieri, ci si reca in piazza Collegio per pregare e rendere omaggio alla lapide che ricorda i cittadini di Oliena morti nella prima e nella seconda guerra mondiale. 6 novembre Ospiti del Vicario Foraneo Don Giuseppe Mattana, si tiene nella Biblioteca parrocchiale l’incontro con i sacerdoti della Forania “N.S. dei Martiri”, che comprende le parrocchie di Fonni, Mamoiada, Orgosolo e Oliena. Al centro dell’incontro la necessità di una rinnovata attenzione alla pastorale giovanile, le varie proposte per una maggiore conoscenza della Sacra Scrittura e per una sua diffusione capillare nelle comunità. 8 e il 9 novembre Si tiene nel Santuario di N.S. di Monserrta l’uscita di gruppo da parte dell’AGESCI di Oliena. 13 novembre

In casa di Palmira e Pietrino Carroni, si riunisce il Comitato di N.S. di Monserrata per accogliere le nuove coppie che hanno accettato di far parte del Comitato per i prossimi tre anni: Francesco Fele e Pietrina Massaiu, Italo Mameli e Jole Arbau, Salvatore Falchi e Francesca Deledda. A tutti buon lavoro in un servizio quanto mai prezioso e qualificato per tutta la comunità. 15 novembre Alle ore 12,00, nella Chiesa di S. Maria, con la celebrazione della S. Messa per soci defunti, l’AUSER di Oliena celebra la sua giornata annuale. Nei locali dell’Associazione segue poi il pranzo per tutti i soci. 16 novembre L’ACR parrocchiale vive un momento di incontro e di preghiera a Monte Maccione.

Cadinu Sandro - Serra Paola Corriga Alessio - Congiu Nadia Vargiu Flavio - Cambedda Giampiera Pompita Gian Paolo - Porcu Alice Sedda Salvatore - Lippi Mondina Piras Piercosimo – Cacceddu Gianfranca Cossu Antonello – Fois Maria Grazia Carrus Pietro Maria - Sanna Erika Catte Luigi - Spina Antonina Sono ritornati alla casa del Padre Giobbe Giovanni Boi Francesca Palimodde Maria Deiana Mariantonia Manca Giuseppa Rosa Catte Lussorio Rubanu Maria Antonia Pasqua Salis Pasqua DIMENTICANZE: Ci scusiamo vivamente perché nel precedente numero 12-13 sono stati involontariamente omessi i seguenti dati: Battesimi: Fadda Stefano. Cresime: Caslini Andrea, Lai Angelica, Massaiu Elisabetta. Defunti: Manca Giuseppe.

INDIRIZZI e NUMERI TELEFONICI

Parrocchia Sant’Ignazio di Loyola Piazza Collegio, 7 - 08025 OLIENA (Nu) Tel. e Fax 0784.285655 Indirizzo e-mail: p.santignazio@tiscali.it Don Mattana tel. Don Luciano tel. Don Puddu Suore

0784.285655 - 340.7661593 338.3310434 tel. 0784.288707 tel. 0784.287555

Avviso ai lettori: Ai sensi della legge D.Lgs 30.6.2003 n. 196 per la tutela dei dati personali, comunichiamo che gli indirizzi di quanti ricevono questo periodico fanno parte dell’archivio della Parrocchia S. Ignazio di Loyola in Oliena e sono utilizzati esclusivamente per l’invio del predetto periodico o di altre comunicazioni sulle nostre attività.

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Programma Avvento e Natale - 2008 29 Novembre ore 19.00: Veglia di preghiera per l’inzio dell’Avvento. Inizio Novena dell’immacolata (che sarà sempre alle ore 19.00). 30 Novembre I Domenica di Avvento. 8 Dicembre Solennità dell’Immacolata. Si raccomanda vivamente di continuare la lodevole tradizione dei presepi nei vicinati e nelle case. Dal 9 al 20 Dicembre Iniziativa del CESTO DELLA SOLIDARIETÀ nella Chiesa Parrocchiale, a San Giuseppe, a San Francesco, a Santa Maria e alla Madonna del Carmelo. In questi giorni la Caritas Parrocchiale organizzerà anche la consueta COLLETTA ALIMENTARE COMUNITARIA in tutti i Supermercati del nostro paese. 11 Dicembre Giornata Penitenziale, Confessioni dalle ore 15.00 alle ore 20.00.

13 Dicembre Ore 15.30 Santa Messa nella Chiesa campestre di S. Lucia (tempo permettendo). 13 Dicembre NATALE DEGLI UOMINI ore 18.30 confessioni, ore 20.00 Santa Messa. 16 Dicembre: Inizio Novena in preparazione al SANTO NATALE Ore16.00: Novena bambini e anziani a Santa Maria. Ore 19.30: Novena per giovani e adulti. 20 Dicembre Concerto natalizio della Polifonica Olianese nella Chiesa Parrocchiale alle ore 20.30. 24 Dicembre Ore 17.00 Santa Messa della Vigilia di Natale. Ore 24.00 Santa Messa della Notte di Natale. 25 Dicembre SOLENNITÀ NATALE DI N.S. GESÙ CRISTO.

dovunque un PRESEPE

Strade, piazze, chiese, cortili testimoniano la nascita del Bambino Gesù Gruppi, vicinati, famiglie: siete tutti invitati a preparare un presepe che possa essere visitato in cortili, piazze, angoli caratteristici del nostro paese. (per ragioni organizzative vi chiediamo di comunicare in anticipo luogo ed orari di apertura del vostro presepe) Su Patiu - Dicembre 2008 - n. 14

SANTE MESSE: ore 7.00; 8.15 a Santa Maria; 9.30; 11.00; 18.00. 28 Dicembre Festa della SANTA FAMIGLIA DI NAZARETH ore 18.00 Santa Messa per le famiglie. 31 Dicembre ore 17.00 Santa Messa prefestiva, seguirà un momento di adorazione e il canto del TE DEUM. 8 Gennaio Inizio Novena di Sant’Antonio Abate. 10 Gennaio Inizio del Corso di Preparazione al Matrimonio, si raccomanda la partecipazione delle coppie di fidanzati che intendono sposarsi nel corso dell’anno 2009. 11 Gennaio Festa del Battesimo del Signore, si invitano i genitori che volessero battezzare i loro figli di farlo possibilmente in questa celebrazione. Iniziano le iscrizioni delle prioresse nei vari oratori.

Anche quest’anno rinnoviamo l’appuntamento per il

NATALE degli UOMINI Una occasione unica per pregare, riflettere, stare insieme in un momento di fede e fraternità

Sabato 13 Dicembre ore 18,30 Confessioni ore 20,00 Santa Messa

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SPAZIO ASSOCIAZIONI

L’A.S.O. COMPIE 18 ANNI

Grazie all’impegno e alla disponibilità dei volontari che auspichiamo siano sempre più numerosi Ebbene si’, anche noi maggiorenni!! Da quell’anno (1990) ne e’ passato di tempo. Ormai tutti gia’ conoscete la nostra storia: siamo nati grazie alla buona volonta’ di un gruppo di persone le quali, spinte da uno spirito di solidarieta’ verso il prossimo, si sono buttate in questa avventura , sostenute dal benestare della popolazione che, con il suo apporto monetario, ha permesso l’acquisto della prima ambulanza. Questa pero’ ormai e’ storia vecchia, ma non per questo da dimenticare; infatti noi abbiamo il dovere e l’onore di continuare in questo cammino...a volte in discesa, a volte in salita e a volte tortuoso...ma non molliamo!!! Abbiamo a cuore la salute della nostra comunita’, stiamo cresecendo e non solo anagraficamente! Crescono gli interventi (purtroppo!), aumentano i servizi secondari (ricoveri programmati e dimissioni), aumentano i

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servizi con i pulmini per il trasporto disabili...noi pero’ sempre pronti a soddisfare nel migliore dei modi i loro bisogni ,che poi, sono anche i nostri! Tutto questo puo’ essere fatto grazie alla disponibilita’ dei volontari sempre pronti a spendersi per il prossimo in cambio di niente. Affiancati a questi, ormai da 5 anni, grazie ai progetti dell’anpas (associazione nazionale pubblica assistenza) per il servizio civile, ci sono i ragazzi di tale servizio; attualmente ne abbiamo 13 che, tra i servizi coi pulmini, trasporti secondari e 118, coprono una buona parte della nostra attivita’. Attivita’ che non si ferma solo con questi servizi, ma, dal 2005, siamo presenti in consiglio regionale anpas con una nostra volontaria che ricopre anche il ruolo di “componente della commissione nazionale formazione” (unico membro per la sarde-

gna!) E da giugno scorso con altri due membri della nostra associazione : uno come “probiviro” e l’altro come “revisore dei conti”! Altri riconoscimenti ci sono arrivati da parte di istituzioni e privati per il lavoro svolto dalla nostra associazione, non ultimo in occasione della maxi-emergenza successa il 18 agosto... famoso incidente con il camioncino, dove una ventina di persone hanno rischiato veramente grosso! L’Aso era presente con due mezzi piu’ tutti i volontari disponibili, che hanno lasciato i vari “ banchetti” dislocati per il paese! Tutte le operazioni sono state magistralmente coordinate dagli operatori del

118, vigili del fuoco e tutte le forze dell’ordine presenti in loco, da non sottovalutare l’importante apporto dato dai cittadini comuni che, idossata la pettorina fluorescente in uso nella propria vettura, hanno permesso che tutto venisse svolto nel migliore dei modi, per questo noi, ancora una volta, facciamo appello alla sensibilita’ dei nostri concittadini, perche’ diventino volontari dell’aso, non serve altro se non buona volonta’ e il tempo che ognuno ritiene di poter dare, perchè non è vero che non abbiamo tempo! Il problema è che ne sprechiamo troppo!!! I volontari dell’aso

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ESEMPI ILLUSTRI

Esempio e speranza di Santità nella famiglia

L

uigi e Zelia, genitori di santa Teresa di Gesù bambino, sono stati proclamati beati il 19 ottobre 2008 nella basilica di santa Teresa di Lisieux. Luigi nacque a Bordeaux, ma passò la sua infanzia tra una scuola militare e l’altra poiché il padre era capitano dell’esercito francese. Intorno al 1850 ritornò ad Alençon dove conobbe Zelia. Zelia nacque a Gandelain. Ebbe un’infanzia molto difficile a causa del carattere aspro dei genitori. Nel 1844, andato in pensione il padre, si trasferirono a Alençon. Il matrimonio fu una grande sorpresa per entrambi, che fino ad allora erano orientati verso la vita consacrata. Ebbero cinque figlie e due figli che però morirono giovani. La loro beatificazione è dovuta non solo alla loro perfetta condotta matrimoniale, ma anche e soprattutto alla grande fede di entrambi. Essi condussero sempre la propria vita all’insegna dell’ideale trasmesso da Giovanna D’arco: il servizio di Dio prima di ogni altra cosa. La loro vita non fu semplice. Vissero in una Francia travagliata dalla grave crisi economica e dal punto di vista sociale dalla crisi dei valori. Essi dovettero sempre faticare per poter sfamare la propria famiglia. Dovettero “inventarsi un lavoro” per riuscire ad arrivare alla fine del mese, esattamente come accade a molte famiglie di oggi. I problemi economici li portarono a spostarsi da Alençon a Lisieux, con la speranza di ritrovare la serenità economica. Anche nell’ambito lavorativo si può notare la loro completa dedizione, il loro grande senso del dovere. I loro sacrifici non andavano comunque nella direzione dell’etica borghese materialista del tempo. Essi, infatti, non aspiravano ad una vita agiata, ma ad una vita “essenziale”. Spesero denaro e tempo assieme alle loro cinque figlie per aiutare gli altri. Erano, infatti, entrambi artigiani e di tutto quello che guadagnavano usavano per sé stessi solo il necessario, mentre tutto il resto era destinato ai meno fortunati. Trasformarono così la loro casa in un “ambiente ospitale e accogliente, sempre aperto a chiunque ne avesse bisogno”. Dimostrarono la propria santità anche nella grande sfida che tutti i genitori devono affrontare: educare i propri figli. Nonostante gli impegni lavorativi di entrambi, furono sempre presenti e valorizzarono l’ingrediente fondamentale del rapporto tra genitori e figli: il dialogo. La “grazia”, ossia la costante presenza di Dio, nella loro famiglia era ed è evidente. Il segreto della serenità familiare pone le sue basi anche nella solidità del rapporto coniugale. Questo andava oltre il superficiale amore fisico. Era un amore dell’anima, dello spirito. Un amore Platonico nel vero senso del termine il cui obiettivo non era però il raggiungimento della Bellezza in quanto tale, ma della Bellezza di Dio. Su Patiu - Dicembre 2008 - n. 14

Questo amore essi lo portavano anche verso i loro figli. Confermano la loro grandezza d’animo le parole della loro più illustre figlia, Santa Teresa. Quando lei disse:”il Buon Dio mi ha donato un padre e una madre più degni del cielo che della terra” diede in assoluto la più grande testimonianza della loro beatitudine. Non aveva molti ricordi della madre, che morì quando lei aveva solo quattro anni, ma quei pochi erano vivi e intensi. Ricorda la sua grande fede nutrita dalla quotidiana preghiera e dalla Santa Messa. Aveva impressa nella mente la grande forza, animata dalla consapevolezza dell’aiuto di Dio, con la quale affrontava le difficoltà della vita. Del padre invece conservava maggiori ricordi. In particolare non poteva dimenticare l’intensità della sua preghiera. Diceva infatti che” non aveva che da guardarlo per sapere come pregano i santi”. Per Teresa fu il maggiore punto d’appoggio, la sostenne nel suo cammino. Egli le trasmise anche il suo profondo amore per la bellezza della natura. Neppure il Santo Padre, Benedetto XVI, ha potuto evitare di citare i due coniugi. «Pensando alla beatificazione dei coniugi Martin mi è caro richiamare un’altra intenzione che mi sta tanto a cuore: la famiglia il cui ruolo è fondamentale nell’educazione dei figli ad uno spirito universale, aperto e responsabile verso il mondo e i suoi problemi come pure nelle formazione delle vocazioni alla vita missionaria». Queste sono infatti le parole dette il 19 0ttobre c.a. durante la visita a Pompei. Esse riconfermano tutte le cose dette a proposito dei due coniugi, e confermano il ruolo esemplare che ebbero Luigi e Zelia. Credo che la beatificazione dei coniugi Martin ci porti a ri-

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segue Beati Martin flettere riguardo alla santità. Infatti, è molto insolito venire a conoscenza dell’esistenza di una coppia di beati, è difficile da credere. L’opinione comune vuole che a raggiungere la santità siano solo persone non sposate. In questo caso ci troviamo invece davanti ad una esemplare condotta matrimoniale e genitoriale. Questo a dimostrazione del fatto che esistono diverse “strade” per raggiungere la santità, che deve essere la meta di ogni cristiano, anche di noi giovani. Per noi è difficile concepire quest’obiettivo come raggiungibile, non solo per il disinteresse di molti di noi, ma anche e soprattutto per l’opinione che di noi ha la società di oggi. Infatti, siamo considerati delle scatole vuote da riempire di cose materiali e di falsi ideali piuttosto che di valori, concetti, sogni e ambizioni di vita . Gran parte di noi giovani ignora, invece, questo stereotipo, che la società cerca di imporci, per cercare di realizzare il proprio desiderio di una vita non improntata sul materialismo, sul consumismo e sui piaceri effimeri, ma sulla soddisfazione personale, sugli affetti e sulla vita spirituale. Per il raggiungimento di questi obiettivi, secondo me, sono necessari il sostegno della famiglia e la mediazione di questa e della scuola fra noi e la società. Inoltre è molto interessante osservare la maniera in cui essi decisero di vivere: in controtendenza rispetto alla società del tempo (analoga nelle problematiche a quella di oggi). Essi devono essere un esempio per la società odierna in quanto

danno una speranza e un insegnamento alle famiglie di oggi. Danno una speranza a tutte le famiglie che si trovano in situazioni di crisi economica. Infatti, essi mostrano la giusta maniera di affrontare le difficoltà e gli ostacoli della vita: con grande forza di volontà e con la consapevolezza di non essere mai soli, ma di poter sempre contare nell’aiuto di Dio. Ci dimostrano, inoltre, con il loro modo di vivere che la vita può essere affrontata avendo materialmente solo l’essenziale, senza pretendere il superfluo. Ci insegnano il valore della famiglia, che oggi si sta perdendo, in quanto il matrimonio non è più considerato un vincolo indissolubile, ma solo una “tradizione” . Ci mostrano quale sia il vero significato di “educazione dei figli”; confermano, infatti, la possibilità di conciliare il lavoro con la vita familiare, contrariamente a quel che oggi succede. Nella società odierna è spesso evidente come i figli abbiano dei problemi a relazionarsi e a confrontarsi con i genitori, e viceversa. Si pensa che i figli non desiderino altro che di liberarsi dei “genitori oppressivi”, ma in realtà, come accennavo prima, ogni bambino, ogni ragazzo sente la necessità di un punto di appoggio costante. In questa società piena di violenza orientata spesso solo verso la continua ricerca del denaro e della popolarità, la famiglia rimane l’unica “isola felice” per noi giovani. I genitori hanno il difficile compito di garantirci sicurezza, serenità e conforto e soprattutto devono insegnarci i dimenticati VALORI di VITA. Clara

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OLIENA

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Barzellette

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1. Quando sono giovane sono fresco e brioso. Quando sono maturo ti tengo allegro. Quando sono vecchio valgo ancora di più. Cosa sono? 2. Sono all’inizio di ogni cosa, alla fine del tempo e dello spazio e circondo ogni luogo. Cosa sono? 3. Neanche nella peggiore carestia un eschimese mangerebbe un uovo di pinguino. Perché? 4. Cos’è che cresce sempre e non cala mai? 5. Cos’è che la gente fa ma che nessuno può vedere? 6. Cos’è che ha 100 gambe e non può camminare? 7. Cosa getti quando la vuoi usare e riprendi quando non la vuoi usare più? 8. Qual è il nome del più grande economista italiano? 9. Cosa viene dopo la salita? 10. ”5 2 9 8 4 6 7 3 1 0” sono i numeri, non in disordine, da 0 a 9. In che ordine sono?

Soluzioni:1. il vino/2. la lettera “O”/3. perché i pinguini vivono al polo Sud/4. l’età/5. il rumore/6. 50 paia di pantaloni/7. l’ancora/8.Massimo Guadagno/9. l’affanno/10.in ordine alfabetico.

Indovinelli

◊ 0.Durante una lezione, il professore fa una domanda ad un alunno: Sai qual è la risposta più pronunciata dai ragazzi? L’alunno: - Boh... non lo so! E il professore: - Esatto! Papà, eri bravo a scuola? - Bravissimo, ero un fuori classe!!! Mamma- dice Giovanna. - Dimmi tesoro! - Stanotte ho sognato di prendere un brutto voto a scuola. Non è meglio che stia a casa? Papà, perché i miei compagni di classe mi chiamano mostro? - Mah... così su quattro piedi non ti saprei rispondere... Papà, papà, cos’è il cervello? - Zitto! Ho altro per la testa... Mamma, mamma... i miei compagni mi chiamano mafioso!!! La mamma comprensiva: - Domani vado a parlarne con la preside. Il bimbo: - Sì, ma fallo sembrare un incidente...

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Orizzontali: 1. Piccolo dolcino fatto in pasticceria - 8. Macchina - 9. L’inizio di orma - 10. In mezzo alla nostra faccia - 11. Piccolo insetto che tesse una tela - 14. Personaggio “barbaro” interpretato da Arnold Schwartzenegger 15. Rotto, consumato - 17. Articolo indicativo femminile plurale - 18. Il verbo preferito dagli innamorati. Verticali: 1. Lo fa il panettiere - 2. Dopo averlo tirato, a volte, si nasconde la mano - 3. Nè mio, nè suo - 4. In mezzo al mito - 5. Il “cappello” dei re - 6. Il papà della tua mamma o del tuo papà - 7. Metallo prezioso - 12. Rana al contrario - 13. Stazione in inglese - 14. La parola cima senza la a - 15. La seconda nota musicale - 16. Voce del verbo andare.

CRUCIVERBA

CHE

ORIZZONTALI: 1. In mezzo al topo - 3. Animale che dà il nome ad un famoso gioco che si fa su un tabellone con un percorso di 90 caselline e si procede a lanci di dadi - 6. Che animale è il Sebastian amico della Sirenetta? - 9. Quello dei Sette Nani che starnutisce sempre - 10. Io vado, tu vai, egli ... - 11. Dopo la settima - 14. Le vocali in foca - 15. Si apparecchia per pranzo e per cena - 16. I contadini ci ammucchiano la scorta di fieno per l’inverno - 18. La fine di giammai. VERTICALI: 1. Metallo prezioso con cui si confezionano di solito i gioielli - 2. Quando lo prende il calciatore ... è un gol mancato!- 3. L’inizio dell’occhio - 4. Si usano per aprire le porte - 5. Le vocali in strani - 6. Arriva d’inverno insieme al freddo - 7. Il momento più buio della giornata - 8. A forma di uovo - 12. La casa degli animali - 13. Io volo, tu ... - 17. L’inizio e la fine degli ippopotami.

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(FRASE: 3, 9, 2, 4, 3, 5)

REBUS PERICOLOSO

REGOLAMENTO: Se pensi di essere un genio incompreso, un vero fenomeno della natura, o più semplicemente un ragazzo che sa usare la testa, cosa aspetti! Fai lavorare il criceto che c’è in Te: buttati a capofitto e risolvi questi rebus e cruciverba, poi se pensi siano davvero giusti fai una fotocopia e spediscila in busta chiusa a: Redazione “Su Patiu” - Piazza Collegio 7 - 08025 Oliena Verranno premiati i primi 3, i più veloci, i più migliori!! Ricorda di scrivere i tuoi dati!! Altrimenti i l premio lo vedi con i binocoli.

CONCORSO A PREMI


Il Bambino senza scarpe

E ra la notte Santa. Un povero calzolaio lavorava ancora nella sua unica stanza, dove viveva insieme alla moglie. Entro la mattina successiva, avrebbe dovuto consegnare un paio di scarpe per il figlio di un ricco signore. - Hai già pensato a quello che potremo comprarci con il guadagno di questo lavoro? - chiese il calzolaio alla moglie. - Sono piccole: ci daranno ben poco! scherzò lei. - Accontentiamoci! Meglio questo che niente! Il calzolaio appoggiò le scarpe sul banco e se le guardò soddisfatto. - Guarda che meraviglia! - esclamò. - E senti come sono calde con questa pelliccetta dentro! - Un paio di scarpette degne di Gesù Bambino! - Hai ragione - rispose il calzolaio mettendosi a spazzolarle. - Allora, che cosa pensi di compare per il pranzo di domani? - riprese l’uomo dopo un attimo. - Mah... pensavo a un cappone. - Già, senza un cappone non sarebbe un vero Natale! - Forse anche mezzo... - D’accordo, e poi? - Due fette di prosciutto. - Sicuro: il prosciutto come antipasto. E poi? - E poi il dolce. - E poi la frutta secca... - Giusto. E da bere? - Una bottiglia di spumante. - Sì, una bottiglia basterà, ma che sia buono! A quel punto si sentì un colpo alla porta. - Hanno bussato? - chiese l’uomo. - Ma chi sarà a quest’ora? Forse il cliente...

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- No, gliele devo portare io domattina. - Allora sarà il vento. Ma il rumore si sentì di nuovo. La donna aprì la porta ed ebbe un moto di sorpresa. Un bambino la guardava, con grandi occhi neri, dalla soglia della porta. I suoi capelli erano tutti spettinati e i suoi vestiti erano laceri e sporchi. - Entra, piccolo - lo invitò la donna. Il bambino entrò. Aveva le labbra bluastre dal freddo. Il calzolaio guardò subito i suoi piedini. - Ma tu sei scalzo! - gridò. Il piccolo non parlò: guardò le scarpe, anzi le accarezzò con gli occhi, ma senza invidia. L’uomo e la moglie guardarono prima i piedi nudi del bambino e poi le scarpe sul tavolo; quindi la donna fece un cenno al marito. Il calzolaio prese in mano le scarpe, le osservò contento e disse: - Prendile, te le regalo. Sono morbide e calde. La moglie aiutò il bambino a infilarsele. - Grazie - rispose sorridendo. - Sono le prime che porto. Ora però devo andare. Buona notte.

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di Oliena, quello che da grande poi fece il nostro famoso retablo nel 1526, altre venti invece di chiara manifattura spagnola appartenevano ai giovanissimi allievi del collegio dei gesuiti e furono portate da Roma dai Padri una volta finito il Concilio di Trento nel 1563. Insomma a parte gli scherzi queste vestine erano un po’ vecchiotte, e poi erano tutte diverse, rischiavamo di essere un po’ tutti quanti Arlecchino.

Come eravamo!

al 2007 abbiamo cambiato la nostra “divisa” che sarebbe la veste tarcisiana bianca con le due strisce rosse, prima avevamo la sottanina nera e sopra la cotta bianca, nonostante queste vestine fossero belle e suggestive non erano molto pratiche e poi abbiamo sottoposto alcune di queste alla prova del Carbonio 14 (gentilmente concessoci dall’ APCPB : Asilo Parrocchiale Canonico Pietro Bisi) e.....udite udite!! Una risaliva addirittura al maestro

Anche i ministranti, quando servono all’altare, devono indossare degli abiti speciali. È poco riguardoso salire sull’altare in tuta, magari con le macchie di nutella o con le scarpe da ginnastica tutte sporche: la Chiesa è la casa del Signore e per rispetto a Lui bisogna vestirsi come si deve e indossare gli abiti per la celebrazione con una certa eleganza. Propria del ministrante è la tarcisiana (da s. Tarcisio) è un abito bianco lungo fino ai piedi con sulle spalle due strisce, rosse, che percorrono tutta la lunghezza dell’abito. Il bianco indica la purezza mentre il rosso il martirio.

3

Diventare Ministrante è semplice devi venire ad iscriverti in sacrestia, poi ti verrà consegnata la vestina che dovrai indossare durante le celebrazioni, poi ti dovrai impegnare nella frequenza al turno di servizio che liberamente ti sceglierai e alla messa alla domenica, poi devi venire all’incontro e alle prove che faremo ogni sabato alle 15.00, e poi, ................................................ e poi VIENI E BASTA e SCOPRIRAI QUANTO è BELLO ESSERE MINISTRANTE!!

Ma quando arrivano questi ministranti?

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GRUPPO MINISTRANTI OLIENA

T U

A N C H E

V I E N I

A SERVIRE GESU’

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a parola “Ministrante” definisce meglio di “Chierichetto” la figura di colui che si mette a servizio del Signore e della comunità che, nella liturgia, loda, adora, ringrazia, Non basta essere un buon ragazzo per diventare subito Ministrante. Occorre anzitutto un sincero desiderio di servire il Signore, il sacerdote, l’intera comunità...; è necessaria una vocazione, una chiamata di Dio! Gesù può chiamare un ragazzo, un giovane ad essere Ministrante quando va a catechismo, quando prega, quando ascolta la Bibbia, e può chiamarlo attraverso un compagno,il catechista, una suora, un sacerdote, i genitori... Non si può fare il Ministrante per mettersi in mostra, per fare bella figura, per trovare amici. Al sincero desiderio del cuore si devono aggiungere altre buone qualità: la preghiera, la serietà, il senso del servizio, la puntualità, l’ordine. Al di sopra di tutto è necessario un grande amore a Gesù, con un forte desiderio di lodarlo come si conviene, e farlo lodare agli altri.

L

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Una bimba stava discutendo con la maestra delle balene. L’insegnante diceva che é fisicamente impossibile per una balena inghiottire un uomo, perché nonostante questa sia un mammifero enorme la sua gola é molto stretta. La piccola replicó che peró Giona era stato inghiottito da una balena. Irritata l’insegnante ripeté che una balena NON puó in alcun modo inghiottire un uomo perché fisicamente impossibile. Allora la bimba rispose: “Quando andró in paradiso lo chiederó a Giona” L’insegnante chiese “Cosa farai se Giona é andato all’inferno ?” La piccola replicó: “Allora glielo chiederá lei”

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I bimbi di una classe delle elementari di una scuola cattolica vengono fatti allineare per il pranzo: c’é un vassoio di mele esposte con un bigliettino che dice: “Prendetene solo UNA. Dio vi guarda” Lungo la fila ad un altro tavolo c’é una pila di dolcetti al cioccolato. Un bimbo mette un bigliettino con scritto: ... “Prendete tutti quelli che volete. Dio sta guardando le mele”

I bambini sono stati fotografati in classe e l’insegnante tenta di persuaderli ad acquistare una foto di gruppo. “Pensate che bello quando guarderete la foto e direte: ‘Toh c’é Jennifer, ora é un avvocato, oppure ‘guarda Michael, ora é un medico’. Una vocina dal fondo dell’aula aggiunge: ‘E guarda la maestra, adesso é morta”

Un’insegnante di Catechismo sta spiegando i 10 Comandamenti a bambini di 5 e 6 anni. Mentre sta spiegando il comandamento “Onora tuo padre e tua madre”, chiede “Ce n’é uno che ci insegna come si trattano i nostri fratelli e sorelle ?” Senza batter ciglio un bimbo risponde prontamente “Non uccidere”

Una maestra d’asilo sta osservando la classe mentre disegna. Si avvicina un po’ a tutti i bambini per vedere i loro disegni e si ferma accanto ad una bambina, chiedendo che cosa stesse disegnando. La bimba risponde:”Sto disegnando Dio” L’insegnante dice:”Ma nessuno sa com’é fatto Dio” E la bimba risponde: “Tra un minuto lo sapranno”

Ancora tante storie divertenti o che fanno riflettere


Il calzolaio e la moglie non ebbero neanche il tempo di salutarlo che il bambino era già sparito. - E’ fatta - esclamò l’uomo. - Ora niente più prosciutto, né cappone, né frutta, nè dolce. - E neanche lo spumante! In fondo a me lo spumante non piace nemmeno. - E io non digerisco il cappone! Anche del prosciutto posso farne a meno. E il dolce poi... C’è rimasta qualche noce e un po’ di pane raffermo - disse la donna. - Va benissimo. Passeremo un bel Natale. Tutti e due pensavano al bambino. - Penso che gli siano piaciute molto le mie scarpe - aggiunse il calzolaio. - Sì, mi sembrava molto contento. In quel momento suonò la Messa di mezzanotte e la stanza si illuminò all’improvviso. Il calzolaio e la moglie furono abbagliati da quella luce; poi, quando riaprirono gli occhi, nel punto in cui il bambino aveva calzato le scarpe, videro spuntare miracolosamente un abete con una stella in cima. Dai rami penzolavano capponi, prosciutti, dolci, frutta secca e bottiglie di spumante. Soltanto allora capirono chi fosse quel bambino e si inginocchiarono a ringraziare Dio.

Un bambino pensando una preghiera, disse così:

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“Signore questa notte ti chiedo una cosa spe- E tener compagnia a mio papà quando torna a ciale ... Trasformami in una televisione, così casa, anche quando è stanco dal lavoro. che io possa occupare il suo posto. E che mia mamma, al posto di ignorarmi, mi Mi piacerebbe vivere come vive la televisione cerchi quando è sola e annoiata. di casa mia. E che i miei fratelli e sorelle litighino per poIn altre parole avere una stanza speciale per ter stare con me. riunire tutti i membri della mia famiglia attorno a me. E che possa divertire tutta la famiglia, anche se a volte non dica niente. Essere preso sul serio quando parlo. Mi piacerebbe vivere la sensazione di chi Fa che io sia al centro dell’attenzione così che tralascia tutto per passare alcuni momenti tutti mi prestino ascolto senza interrom- al mio fianco. permi né discutere. Signore non ti chiedo molto. Solo vivere come Mi piacerebbe provare l’attenzione partico- vive qualsiasi televisione.” lare che riceve la televisione quando qualcosa non funziona.

a cura di don Peppe e don Luzianu INSERTO A “SU PATIU” PARROCCHIALE

Eccoci qua !!

Salve Amici è nato

Oliena

SU PATIUragazzi Un inserto speciale... una possibilità in più per avere uno spazio tutto per noi all’interno della nostra bellissima Parrocchia di

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Dicembre 2008

SU PATIUragazzi

N. 1


APPROFONDIMENTI

TEMPO DI AVVENTO

I

Tempo di attesa e di preparazione alla venuta di Cristo

l tempo di Avvento si presenta ed è vissuto dalla comunità cristiana con due significati particolari: la venuta di Cristo nella carne e il suo ritorno glorioso alla fine dei tempi. Le Norme generali per l’ordinamento dell’anno liturgico e del calendario mettono in evidenza questo doppio aspetto: “Il tempo di Avvento ha una doppia caratteristica: è tempo di preparazione alla solennità del Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio fra gli uomini, e contemporaneamente, è il tempo in cui, attraverso tale ricordo, lo spirito viene guidato all’attesa della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi” (n. 39). L’Avvento segna anche l’inizio dell’anno liturgico, quello spazio-tempo della Chiesa all’interno del quale si sviluppano e si compiono tutte le azioni liturgiche del popolo di Dio. L’anno liturgico è la celebrazione continua e ininterrotta di Gesù Cristo, morto e risorto,nel suo mistero di salvezza. Storicamente il termine “Adventus” è una parola di origine profana. Dal punto di vista cultuale esso significava la venuta annuale della divinità nel

suo tempio; nello stesso tempo indicava anche il momento della prima visita ufficiale di un personaggio importante. Nelle opere cristiane dei primi secoli, il termine “Avvento” venne usato per

ne al Natale. La liturgia dell’Avvento si è formata progressivamente a partire dal IV secolo. Verso la fine di questo secolo, in Gallia e in Spagna esiste già un periodo di prepa-

indicare la venuta di Cristo in mezzo agli uomini, il mistero della sua incarnazione, l’inaugurazione dei tempi messianici e il suo ritorno glorioso alla fine della storia. Solo in un secondo momento questo termine passò a indicare il periodo liturgico di preparazio-

razione alla festa del Natale. La Chiesa di Roma ha intravisto in questo periodo l’inizio del mistero pasquale. Ma proprio a Roma, dove ebbe origine la festa del Natale, tale preparazione incomincerà soltanto verso la metà del secolo VI.

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Prepararsi all’incarnazione di Cristo presuppone una precisa comprensione del significato della celebrazione del Natale. Il Concilio di Saragozza nel 380, impone ai fedeli di partecipare quotidianamente alle riunioni ecclesiali dal 17 dicembre al 6 gennaio. Nel VI secolo, S. Gregorio di Tours parla di un tempo di penitenza che va dall’11 novembre fino a Natale. Durante questo periodo si digiuna tre volte la settimana; più tardi questo periodo verrà chiamato “la quaresima di S. Martino”. A Roma solo verso la metà del VI secolo compare una liturgia dell’Avvento scaglionata nell’arco di sei settimane. Con S. Gregorio Magno il numero delle domeniche di Avvento è ridotto a quattro. Nella Chiesa di Roma questo tempo è considerato e vissuto in un’ottica immediatamente liturgica, in rapporto cioè al Natale che viene celebrato per la prima volta nel 336. Con la riforma liturgica del Vaticano II, il periodo dell’Avvento è stato arricchito di letture bibliche sia nei tre cicli delle domeniche che nelle letture quotidiane della Messa, offrendo così una straordinaria occasione di evangelizzazione e di catechesi. Giuseppe Mattana

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APPROFONDIMENTI

I

l periodo dell’Avvento e l’immediata preparazione al Natale hanno sempre suscitato grandi emozioni nella gente. Le abitudini e le radicate tradizioni nel popolo possono diventare strumenti quanto mai efficaci per annunciare il Vangelo. Una di queste tradizioni, fortemente radicata nella pietà popolare, è la Novena di Natale. La sua struttura tradizionale giunta fino a noi, risale al 1621 per iniziativa del padre teatino Dionisio Dentice di Napoli, che la celebrò così, per la prima volta, nel Duomo di Torino. Le origini, però, di questa novena sono liturgiche e affondano le loro radici nello sviluppo di quelle antifone maggiori che dal VII solennizzano il canto del Magnificat ai Vespri dal 17 al 24 dicembre. Padre Dionisio Dentice recuperò e ampliò

LA NOVENA di NATALE Importante celebrazione della pietà popolare

questa tradizione secondo il gusto del tempo, dandole una dimensione straordinariamente festosa e arricchendola di grandi contenuti biblici. La Novena di Natale diviene così una importante celebrazione della pietà popolare che, non essendo soggetta a precise norme liturgiche, può essere adattata alle più svariate esigenze attuali. In questo senso si muovono le indicazioni contenute nel Direttorio su pietà popolare e liturgia: “La Novena di Natale è sorta per comunicare ai fedeli le ricchezze di una liturgia alla quale essi non avevano facile accesso. La novena natalizia ha svolto effettivamente una funzione salutare e può continuare ancora a svolgerla.

Tuttavia nel nostro tempo, in cui è stata resa più agevole la partecipazione del popolo alle celebrazioni liturgiche, sarà auspicabile che nei giorni 1723 dicembre sia solennizzata la celebrazione dei vespri con le antifone maggiori e i fedeli siano invitati a parteciparvi. Tale celebrazione, prima o dopo della quale potranno essere valorizzati alcuni elementi cari alla pietà popolare, costituirebbe un’eccellente novena del Natale pienamente liturgica e attenta alle esigenze della pietà popolare. All’interno della celebrazione dei vespri si possono sviluppare alcuni elementi già previsti (es. omelia, uso dell’incenso, adattamento delle intercessioni)” (DPPL, 103). Altro segno che in questo pe-

riodo viene messo in evidenza è il presepio: “Come è noto, oltre alle rappresentazioni del presepio betlemita, esistenti fin dall’antichità nelle chiese, a partire dal secolo XIII si è diffusa la consuetudine, influenzata senza dubbio dal presepio allestito a Greccio da S. Francesco d’Assisi nel 1223, di costruire piccoli presepi nelle abitazioni domestiche. La loro preparazione (in cui saranno coinvolti particolarmente i bambini) diviene occasione perché i vari membri della famiglia si pongano in contatto con il mistero del Natale e si raccolgano talora per un momento di preghiera o di lettura delle pagine bibliche riguardanti la nascita di Gesù “ (DPPL, 104). G.M.

Anche quest’anno, per iniziativa della Caritas Parrocchiale, si rinnova l’iniziativa del

Cesto per la Solidarietà “Il signore ama chi dona con gioia” (dalla scrittura)

Chiuque desidera potrà in queste giornate fare una spesa per le famiglie povere della comunità e deporla nel cesto. La Caritas parrocchiele si attiverà per distribuire i generi alimentari raccolti tra le numerose famiglie bisognose. Un grazie sincero a tutti coloro che in questo Natale apriranno il loro cuore verso i poveri.

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SPAZIO ASSOCIAZIONI

Convegno Regionale del Rinnovamento nello Spirito Santo

Temi: Radicati e fondati in Lui Col. 2,7 Come la potenza dello Spirito Santo fa crescere rigogliosi - Sassari 12 Ottobre 2008

Relatori: Don Guido Pietrogrande Sacerdote salesiano, opera attualmente nella pastorale familiare a Verona ed è Consigliere spirituale nazionale del R.n.S. Dal suo insegnamento abbiamo potuto attingere i vari comportamenti come singolo e come gruppo; ci ha invitato a una nuova fedeltà e a stare sempre reperibili alle chiamate del Signore non spegnendo mai i “cellulari”, perché chi non è reperibile è tagliato fuori. La nostra disponibilità e la nostra fedeltà a Dio sarà sicura facendo l’affidamento a Maria in tutto. Patti Gallagher Mansfield Essa è una del gruppo di studenti, suore, preti e professori, impegnati nell’apostolato dell’Università Cattolica “Duquesne” di Pittsburgo in Pensilvania (USA), riuniti nel mese di Gennaio del 1967, per un ritiro di preghiera e di meditazione. Capitò nelle loro mani il famoso libro: “La croce e il pugnale”, 1’autobiografia di Davide Wilkerso che narra il suo apostolato in mezzo alle bande dei giovani teppisti e dei drogati di New York. In questo libro vengono raccontati i prodigi di conversione ed i miracoli operati dallo S. Santo in quell’ambiente. Verso la fine del mese di preghiera perseverante, chiesero ad alcuni Pentecostali di pregare su di loro per ricevere il Battesimo nello Spirito. Gli effetti furono immediati e prodigiosi. Sentirono una vita nuova scorrere nelle loro vene, un profondo senso di pace e di gioia inespri¬mibili. Furono rivestiti dall’alto dei carismi di profezia, del dono delle lingue, del discernimento degli spiriti e perfino delle guarigioni. Fu in quella circostanza che si diede inizio alla nascita del Movimento Carismatico Cattolico. Da oltre 40 anni questa donna, madre di quattro figli, assieme al suo marito lavorano a tempo pieno coordinando il Rinnovamento nello Spirito a New Orleans e rendendo testimonianza con uno stile profetico come conferenziera in vaSu Patiu - Dicembre 2008 - n. 14

rie nazioni. Un legame speciale la unisce all’Italia, perché i suoi nonni materni erano tutti e due della Calabria, dai quali attinse la fede cattolica, alimentata dalla Parola di Dio e dai Sacramenti, portata attraverso l’Oceano fino agli la sua testimonianza. Stati Uniti, dove l’hanno insegnata alla Alla fine infatti, durante la premadre e ad altri 10 figli. ghiera di lode e di intercessione, abbiamo Perciò ha potuto affermare che la fede sperimentato un altro carisma: il canto in nel Rinnovamento Carismatico veniva lingue, che è esploso dai cuori non solproprio da noi. tanto delle persone che avevano fatto un Ha continuato: “Vi do la mia tecammino di fede nel Rinnovamento, ma stimonianza non per farvi una lezione di anche di quelli ancora agli inizi di questo storia di “Duquesne”, forse avete sentita percorso spirituale nella loro vita. raccontare tante volte, oggi sono davanTutti abbiamo ricevuto grazie e ti a voi come testimone di una effusione benedizioni e siamo stati fortificati nel dello Spirito non solo accaduta tanto temcorpo e nello spirito pregando gli uni per po fa, ma che avviene oggi e per annungli altri. Ci sono state testimonianze di ciarvi che il Signore non ha finito di lavoconversione da parte di persone atee, imrare, anzi ha ancora molto Spirito e vuole merse nell’edonismo e nel materialismo, continuare ad effonderlo su tutti noi. che sarebbe lungo enumerarle tutte. Uno Abbiamo fatto inizialmente la preghiera ha descritto la sua vocazione al Diaconaa Maria; perché lei era nel Cenacolo il to, maturata frequentando il R. n. S. giorno di Pentecoste assieme ai discepoLa celebrazione eucaristica , preli. Lei, modello di fede e di risposta al sieduta a S. E. Mons. Paolo Atzei, sempre Signore, ci insegna oggi ad avere il cuore presente a questi incontri tenuti a Sassari, spalancato a ricevere l’amore di Gesù e ha concluso e coronato il Convegno fadello Spirito Santo.” cendoci sentire tutti una grande famiglia, Al sentirla parlare con tanto ferla famiglia del Rinnovamento nello Spivore, convinzione e gioia trasmetteva un rito Santo. grande entusiasmo e fervore a tutti i preInes Stara senti. Facendo risaltare la differenza del suo modo di rapportarsi con Dio prima e dopo l’effusione, con tanta naturalezza nell’esprimersi, ci coinvolgeva a seguirla con una riCreazioni in legno sposta positiva e imRealizzazione Mobili e Infissi pegnativa all’invito che Lui ci stava riZona Artigianale - Tel. 0784.287653 - OLIENA volgendo attraverso

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SPAZIO GIOVANI

Il diverso diventa speciale....

C

hissà se questa volta critica e pubblico si son trovati d’accordo nell’assegnare il Premio STREGA a “La Solitudine dei numeri primi”. Senza dubbio il ventiseienne torinese Paolo Giordano si è affacciato all’editoria italiana con un debutto rischioso; ha rotto gli schemi dell’ordinarietà in un’opera delicata e al tempo stesso terribile. Nelle pagine di questo libro entra l’umanità il più delle volte scartata dagli altri scrittori; al posto di adolescenti belli e perfetti s’incontrano Mattia e Alice, due protagonisti particolari che viaggiano sullo stesso binario ma destinati a non incontrarsi mai. Due storie difficili, due infanzie compromesse che denunciano l’incapacità di vivere quelli che normalmente sono considerati successi. Il tentativo dell’autore di mettere in scena un angolo oscuro della società facendo leva sulla vita di ragazzi speciali. Alice e Mattia provano subito una misteriosa attrazione:”lui rifiutando il mondo e lei sentendosi rifiutata dal mondo “. Una solitudine che Mattia paragona a quella dei numeri primi gemelli” che se ne stanno vicini, anzi quasi vicini, perché fra di loro vi è sempre un numero pari che gli impedisce di toccarsi davvero”. In questo libro il non detto supera il dichiarato, manifestazione di un così importante tema come l’inadeguatezza. Un mosaico di sentimenti profondi, momenti di durezza e tensione insieme a ricche immagini di speranza e dolcezza dove ognuno può trovare un tassello della propria vita, può incontrare una parte di sé.

In questo numero ci sentiamo di consigliarvi due libri molto diversi tra loro ma che, a nostro parere, possono aiutarci a riscoprire il piacere di un racconto appassionante e l’impegno di una riflessione su temi spesso trascurati, ma che si affacciano quotidianamente nella nostra vita. Buona lettura!!

Alla scoperta di un ‘900 che vi stupirà

L

a cura e la meticolosità dell’autore nel descrivere i luoghi e i paesaggi creano un’atmosfera familiare straordinariamente coinvolgente . L’appassionante vicenda è ambientata in un paesino delle Langhe, Bormida e vede protagonista una famiglia piemontese composta da Giovanni e dalle sue tre zie. La loro storia prende vita insieme a tantissimi altri personaggi in una trama impeccabile ricca di avventure che attraversano tutto il ‘900. Con lo sguardo intimo e personale dei protagonisti scopriremo o rivisiteremo fatti realmente accaduti. A fare da cornice un tocco di magia, qualche stramberia e un sorprendente segreto che interesserà direttamente Giovanni ma che solo alla fine verrà svelato. Romanzo scorrevole e ben scritto a tratti divertente e originale per le colorate espressioni dialettali che di tanto in tanto sorprenderanno il lettore. pag. 16

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