Su Patiu n. 26

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Notiziario della Parrocchia Sant’Ignazio di Loyola - Oliena

N. 26 - Dicembre 2014

LA FAMIGLIA AL CENTRO

L’istituto familiare è messo a dura prova da un individualismo esasperato che snatura i legami familiari

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a ricorrenza del Natale ci fa volgere lo sguardo e l’attenzione sul Figlio di Dio che si è fatto bambino, vivendo e crescendo all’interno di una famiglia, quella formata da Maria e da Giuseppe. Contemplando il presepe si è chiamati a riflettere su questo modello di famiglia. Visitando Nazaret nel Viaggio in Terra Santa nel 1964, il Beato Paolo VI ebbe a dire: “Nazareth ci ricordi cos’è la famiglia, cos’è la comunione di amore, la sua bellezza austera e semplice, il suo carattere sacro ed inviolabile; ci faccia vedere com’è dolce ed insostituibile l’educazione in famiglia, ci insegni la sua funzione naturale nell’ordine sociale”. È un invito a riflettere e a volgere lo sguardo e l’attenzione alle nostre famiglie, a rendere grazie per gli esempi e le realtà positive che ci sono. Abbiamo un patrimonio di tradizioni, legate all’esperienza di fede, che ha dato consistenza alla nostra cultura, e che è necessario custodire e valorizzare. Tuttavia sono evidenti le difficoltà che oggi la famiglia sperimenta. La nostra comunità non fa eccezione. L’istituto familiare è messo a dura prova da un individualismo esasperato che snatura i legami familiari e finisce per considerare ogni componente della famiglia come un’isola, crescono i casi di separazione, dilagano le convivenze, sono evidenti i disagi a livello educativo dove le prime vittime sono i figli. La famiglia è al centro dell’attenzione da parte della Chiesa ed è per questo che nel mese di ottobre si è svolto un Sinodo Straordinario dei Vescovi per analizzare le varie situazioni di disagio. È stato

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evidenziato che: “La più grande prova per le famiglie del nostro tempo è spesso la solitudine, che distrugge e provoca una sensazione generale di impotenza nei confronti della realtà socio-economica che s p es s o fini-

sce per schiacciarle. Così è per la crescente precarietà lavorativa che è vissuta talvolta come un vero incubo, o a motivo di una fiscalità troppo pesante che certo non incoraggia i giovani al matrimonio”. Da parte della comu-

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nità ecclesiale si richiede una attenzione e una sensibilità nuova. “L’annunzio del Vangelo della famiglia costituisce un’urgenza per la nuova evangelizzazione. La Chiesa deve attuarlo con tenerezza di madre e chiarezza di maestra (cf. Ef 4,15). La verità si incarna nella fragilità umana non per condannarla, ma per guarirla”. “Per questo si impone una conversione missionaria: è necessario non fermarsi ad un annuncio meramente teorico e sganciato dai problemi reali delle persone. Non va mai dimenticato che la crisi della fede ha comportato una crisi del matrimonio e della famiglia e, come conseguenza, si è interrotta spesso la trasmissione della fede dai genitori ai figli”. Da qui l’importanza del matrimonio cristiano e la necessaria preparazione ad esso che “non può essere considerato solo come una tradizione culturale o una esigenza sociale, ma deve essere una decisione vocazionale assunta con adeguata preparazione in un itinerario di fede, con un discernimento maturo. Non si tratta di porre difficoltà e complicare i cicli di formazione, ma di andare in profondità e non accontentarsi di incontri teorici o orientamenti generali”. Come si può constatare la famiglia richiede un impegno particolarmente esigente, ma è necessario cercare di attuarlo anche tra noi. Alla famiglia di Nazaret affidiamo le nostre famiglie e l’impegno per una testimonianza e un aiuto concreto. Con i più cordiali auguri di Buon Natale e Buon 2015. Don Giuseppe Mattana Su Patiu - Dicembre 2014 - n. 26


Cronaca di vita parrocchiale

Cronaca di vita Parrocchiale

Avvenimenti vissuti nella nostra comunità dal mese di gennaio al mese di ottobre 2014

1 aprile: continua la benedizione e la visita nelle famiglie. Si riunisce il Consiglio parrocchiale di Azione Cattolica. 7 aprile: celebrazione della S. Messa nella zona di Via Nuoro. 8 aprile: Convegno dei Catechisti a Nuoro. Alla sera S. Messa rionale nella Chiesa di S. Giuseppe. 9 aprile: Celebrazione della S. Messa rionale in Via Friuli. 12 aprile: Celebrazione della Pasqua degli uomini. 13 aprile: Concerto della Polifonica di Oliena per l’inizio della Settimana Santa. 14 aprile: Concerto di Maria Luisa Congiu nella Chiesa di S. Maria. 15 aprile: Concerto del Complesso Vocale di Franca Floris nella Chiesa di S. Maria. 17 aprile: Giovedì Santo. S.E. Mons. INDIRIZZI e NUMERI TELEFONICI

Parrocchia Sant’Ignazio di Loyola Piazza Collegio, 7 - 08025 OLIENA (Nu) Tel. e Fax 0784.285655 mail: p.santignazio@tiscali.it web: www.parrocchiaoliena.it Don Mattana tel. 0784.285655 - 340.7661593 Don Puddu tel. 0784.288707 Per le vostre eventuali offerte: Conto Corrente Postale n. 13151071 intestato a: Parrocchia S. Ignazio di Loyola - Oliena

Mosè Marcia presiede la Celebrazione “Nella Cena del Signore” a Oliena, partecipando dopo alla solenne Adorazione Eucaristica.

29 aprile: celebrazione rionale in Via Martiri della Libertà.

18 aprile: In occasione del Venerdì Santo si rinnovano le Para-liturgie de “S’Incra- 30 aprile: La Comunità Parrocchiale e vamentu”, della Processione dei Misteri foraniale partecipa a Dorgali alla Novee de “S’Iscravamentu”, con la partecipa- na in onore della Beata Maria Gabriella zione del Tenore SI SONO UNITI IN MATRIMONIO: Sagheddu. olianesu. 1° maggio: si Giampaolo Porcu e Maria Chiara Corbeddu 19 aprile: Solenne Salvatore Soddu e Maria Grazia Carta svolge a Dorgali Veglia Pasquale Pietro Fele e Emanuela Canudu il Convegno Diocon la celebrazio- Marco Maggio e Nadia Porcu cesano dei Minine dei Sacramen- Danilo Osini e Maria Francesca Congiu stranti. Alberto Fadda e Elena Mulas ti dell’Iniziazione Giovanni Mario Galgano e Giovanna Mussissu Cristiana. 2 maggio: gli AsGian Luigi Puligheddu e Maria Giovanna Puddu sistenti e i PresiPaolo Congiu e Giovanna Maria Bitti 20 aprile: Nel denti parrocchiali Giacomo Alessandro Pernigotti e Monica de Angeli giorno di Pasqua Marco Zannini e Valentina Catte di Azione Cattolisi rinnova la tra- Michele Corda e Michela Nedorost ca partecipano a dizione de “S’In- Pietro Cattide e Francesca Mameli Roma all’Udiencontru”. za concessa loro Salvatore Curreli e Rosa Fois dal Santo Padre Bastiano Porcu e Antonella Puligheddu 22 aprile: Cele- Valentino Carta e Giovanna Palimodde Francesco. brazione rionale Claudio Fenu e Alessandra Sanna nel vicinato di Roberto Cossu e Rosanna Careddu 4 maggio: l’ACR Antonello Canu e Giovanna Fiori Predu Murta. parrocchiale vive Antonio Piga e Giuseppina Ticca una giornata a Narciso Antonio Ermini e Viviana Uras 23 aprile: CeleOrosei nel SanAntonello Mereu e Katia D’Antoni brazione rionale tuario N.S. del nella zona di Via Rimedio. Wagner. 7 maggio: celebrazione rionale presso la 24 aprile: Celebrazione rionale in Via Chiesa di N.S. dei Buon Cammino. Galiani. 15 maggio: muore a Nuoro, presso 25 aprile: Celebrazione rionale in Via l’Ospedale S. Francesco, Don Giuseppe Melis. Argiolas, per tanti anni stimato Parroco di Oliena. Ai funerali, celebrati a Oniferi il 17 maggio, partecipa una nutrita rappresentanza di fedeli di Oliena.

NOTIZIARIO della Parrocchia Sant’Ignazio di Loyola - OLIENA

Dicembre 2014 - n. 26 Direttore Responsabile: GIUSEPPE MATTANA Gruppo Redazione: ANTONELLO PULIGHEDDU, PEPPINO NIEDDU, FRANCO GARDU, FRANCESCO PALIMODDE, FRANCA MASSAIU, MATTIA SANNA, GUGLIELMO PULIGHEDDU Grafica: Antonello Puligheddu - Stampa: SERISTAMPA - OLIENA Iscrizione Reg. G. e P. N. del Trib. di Nuoro n. 03/2004 del 20 Ottobre 2004

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28 aprile: Celebrazione rionale in Viale Italia.

21 maggio: si svolge l’incontro dei genitori e dei padrini dei cresimandi. 24 maggio: si svolge nel santuario di N.S. di Monserrata il Ritiro dei Comunicandi. 30 maggio: si svolge il tradizionale Pellegrinaggio al Santuario di N.S. di Monserrata in occasione della fine del pag. 2


Cronaca di vita parrocchiale mese di maggio. 1 giugno: 56 bambini si accostano per la prima volta alla Comunione.

S. Messa, vengono benedetti i rappresentanti dei vicinati che partecipano al Palio. 21 agosto: si rinnova la Festa di S. Lussorio, con la celebrazione dell’Eucaristia e della Processione presiedute dal Vescovo mons. Marcia.

2 giugno: si svolge a Mamoiada il Convegno Diocesano dell’ACR. Agli inizi di giugno, per motivi di salute, lascia la Parrocchia Don SONO TORNATI ALLA Andrea Biancu per un periodo di CASA DEL PADRE: riposo e di cure. 13 giugno: si svolge la Veglia di Preghiera in preparazione alla S. Cresima. 14 giugno: Mons. Mosè Marcia amministra in Parrocchia la S. Cresima. 15 giugno: inizia la Novena in preparazione alla Festa di S. Giovanni Battista. Dal 18 giugno il Parroco Don Giuseppe Mattana predica, nella Parrocchia del S. Cuore a Nuoro, la Novena in preparazione alla Festa patronale. 24 giugno: si rinnova la tradizionale Festa di S. Giovanni. Priore di quest’anno e Salvatore Corrias. Dal 7 al 12 luglio si svolge presso il Santuario di N.S. di Monserrata il campo scuola parrocchiale dell’ACR. 17 luglio: presso il santuario di N.S. di Monserrata, si riunisce il Consiglio Pastorale Parrocchiale. 22 luglio: ha inizio la Novena in preparazione alla Festa patronale di S. Ignazio di Loyola. 23-24-25 luglio: si svolge il Triduo in preparazione alla Festa di S. Anna nella Chiesa a lei dedicata.

Giuseppa Corrias Mariantonia Lapia Pasqua Manca Grazia Rosa Bardeglinu Francesco Michele Boi Sebastiana Congiu Francesco Giuseppe Congiu Maria Salis Annunziato Congiu Antonio Maria Spina Giovanni Fele Francesca Ghisu Giovanni Pasquale Boi Michele Boi Maria Grazia Cattide Sebastiana Puddu Antonio Andrea Picca Giovanna Pische Grazia Salis Pietrino Fele Lussoria Solinas Mariantonia Cucca Pietrino Fois Giovanni Cattide Sara Coinu Sandro Bastiano Mula Giovanni Battista Solinas Pietro Paolo Salis Anna Maria Pische Giovanni Salis Giuseppe Fele Santedda Secchi Rosaria Manca Maria Sanna Salvatore Fois Carrus Antonio Efisio Anna Fele Francesco Cucca Rosina Boi Giuseppe Giobbe Antonio Congiu Giovanna Piga Andreana Masala Giovanni Fancello Carmina Barone Giuseppe Piras Luigi Bassu Sebastiano Carboni Sebastiano Puddu

31 luglio: viene celebrata la Festa di S. Ignazio di Layola con l’animazione curata dall’Associazione Culturale “P. Giovanni Antonio Solinas”.

4 settembre: si svolge la Giornata dei malati con la presenza del Vescovo Mons. Mosè Marcia. Dopo la celebrazione si svolge la tradizionale cena comunitaria.

SONO STATI BATTEZZATI IN CRISTO: Michela Soddu Giorgia Fenu Julia Puxeddu Francesco Puddu Antonella Puddu Gabriele Nieddu Giovanni Borghetto Luca Corrias Antonio Corrias Giuseppe Curreli Alessio Selis Samuele Picca Zaira Careddu Francesco Mereu Francesco Maria Puddu Nadia Marini Lorenzo Congiu Fabio Congiu Francesco boi Cristiano Osini Andrea Sofia Puligheddu Martina Masili Melania Sale Leonardo Serra Luca Pische Elisa Addaris Salvatore Mula Pietro Carrus Chiara Salis Emanuela Sanna Manuela Mossa Cristiano Sanna Daniel Sanna Fabiana Sanna Nicolas Sanna Edoardo Goddi Sara Gabbas Ilaria Gabbas Martina Sechi Giulia cappeddu Matilde Francesca Luzzi Salvatore Pulloni Sebastiano Francesco Secchi Matilda Giobbe Sebastiano Giuseppe Columbu Milo Salvatore Costanzo Bordini Giada Falchi

16 agosto: ha inizio la Novena in preparazione alla Festa di S. Lussorio.

28 agosto: il Parroco riceve la telefonata di Don Diego Calvisi, da Oran in Argentina, per informarlo della volontà di Papa Francesco di iscrivere il P. Giovanni Antonio Solinas nell’elenco dei Santi.

17 agosto: durante la Celebrazione della

30 agosto: ha inizio la Novena in onore di

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N.S. di Monserrata, predicata quest’anno dal Parroco Don Giuseppe Mattana.

5 settembre: muore improvvisamente a Sorso dove si trovava in gita con un gruppo di ragazzi, Don Salvatore Fancello, Parrocco di Cala Gonone, e dal 1996 al 2007 Parroco di Oliena. I funerali vengono celebrati a Cala Gonone il 7 settembre. 8 settembre: si celebra la Festa di N.S. di Monserrata. Dal 12 al 14 settembre: si rinnova la ricorrenza di “Cortes apertas” con l’inaugurazione della mostra in onore di Liliana Cano per i suoi 90 anni. Per questa circostanza le tavole della passione secondo Matteo, opera della Cano e ospitate nella Chiesa Parrocchiale, vengono esposte nel Museo parrocchiale di Arte Sacra. 17 settembre: nei locali del Museo Parrocchiale di Arte Sacra, il critico d’arte Vittorio Sgarbi, presenta l’opera di Liliana Cano e visita, nella Pinacoteca Parrocchiale, la mostra di dolci artistici di Anna Gardu. 3 ottobre: si riunisce il Consiglio Pastorale Parrocchiale per la programmazione annuale. 5 ottobre: si svolge presso il Santuario di Monserrata un momento di preghiera per l’inizio del Sinodo Straordinario dei Vescovi sulla Famiglia e per l’inizio del Nuovo anno pastorale Parrocchiale.

17 ottobre: in occasione della Veglia Diocesana Missionaria, il Vescovo Mons. Mosè Marcia, presenta e dona alla Diocesi il nuovo Piano Pastorale. All’incontro partecipa una nutrita rappresentanza di fedeli della Parrocchia. 25 e il 26 ottobre: il gruppo AGESCI di Oliena, con l’uscita di gruppo presso il Santuario di Monserrata, inizia le attività del nuovo Anno associativo. Su Patiu - Dicembre 2014 - n. 26


Figure che scompaiono

Don Giuseppe Argiolas I

Pastore illuminato e guida esemplare, è stato per 24 anni alla guida della nostra comunità Parrocchiale

l 16 maggio 2014, è ritornato alla casa del Padre don Giuseppe Argiolas. Rientrato solo da qualche anno ad Oniferi, suo paese natale, era stato per 24 anni alla guida del nostro paese dal 1972 al 1996. Non potevamo da queste pagine non tracciare un ricordo della figura di questo grande sacerdote che ha curato con la sua azione pastorale generazioni di giovani, adulti, anziani del nostro paese. Uomo dotato di profonda cultura, determinato, saggio, mente brillante e acuta, pronta a cogliere ogni sfumatura nell’animo del proprio interlocutore. Attento osservatore della realtà sociale a lui affidata, sempre disponibile verso il popolo che aveva in cura, prestava una attenzione particolare per le famiglie, per molte delle quali fu nella nostra comunità prodigo di aiuti e consigli oltre che sostegno puntuale ed attento nelle necessita materiali e spirituali. Il suo temperamento Don Argiolas aveva un temperamento forte e la sua determinazione nel perseguire i propri obiettivi poteva, solo da chi non lo conosceva a fondo, essere scambiata per altezzosità. Chiunque però sia stato per qualche tempo al suo fianco, ne ha potuto apprezzare la bontà d’animo e il rigore, nel portare avanti con profonda convinzione la sua scelta di vita. Ha sposato con grande entusiasmo la causa della scuola materna parrocchiale, ereditata dai parroci suoi predecessori, migliorandone durante il suo mandato la struttura e l’organizzazione. Attenzione ai giovani Negli ultimi anni del suo apostolato nella nostra comunità, ha dedicato, nonostante i tanti impegni, molto del suo tempo anche ai giovani, fino ad allora affidati quasi esclusivamente alla cura dei vice parroci. Pur avanzato in età, volle seguire con passione ed energia le associazioni, spendendosi in prima persona e ritrovando quell’entusiasmo che era inSu Patiu - Dicembre 2014 - n. 26

sito nel suo carattere energico e gioviale. Furono gli anni in cui si appassionò dall’interno alla metodologia scout, nonostante l’azione cattolica rimanesse il suo grande amore. La sua partecipazione a campi ed attività lo avvicinò molto ai ragazzi e ai giovani che ne poterono apprezzare in diverse occasioni l’umorismo e la grande affettuosità. La sua azione pastorale Non trascurò mai in tutti gli anni di servizio alla comunità la cura dei malati e dei bisognosi considerando questo aspetto parte imprescindibile della sua missione sacerdotale. Lasciò, certamente con un velo di tristezza, il nostro paese dopo 24 anni di apostolato, ma fu pronto a dire il suo si per andare a intraprendere, nonostante l’età, una nuova avventura in un’altra grande comunità. Questo era lo spirito di don Argiolas, spendersi fino all’ultimo per testimoniare ciò in cui credeva profondamente e mettere al servizio della maggior gloria di Dio i tanti

doni che aveva ricevuto. Il santuario di Monserrata Altra sua grande passione fu il santuario di Nostra Signora di Monserrata, si deve a lui la prima opera di salvaguardia e valorizzazione dei locali con l’inizio di un progetto ambizioso che ancora oggi cresce, anno dopo anno, grazie all’impegno dei nuovi pastori e di tante coppie che nel tempo si sono avvicendate, spendendo il loro tempo con grande dedizione e con spirito di vero servizio e rendendo questo santuario sempre più simbolo di fede e spiritualità oltre che luogo di accoglienza e condivisione. Grazie don Argiolas La comunità di Oliena sarà sempre grata a don Giuseppe per la sua opera preziosa in mezzo a noi e pregherà perche il Signore lo accolga e lo ricompensi per i preziosi frutti che ha seminato nel nostro paese. Antonello Puligheddu pag. 4


Figure che scompaiono

In ricordo di Don Salvatore Fancello

Durante la personale missione, ha offerto se stesso alla sua gente, senza risparmiarsi, donando la propria esistenza dinamica e sempre particolarmente impegnata agli altri

C anni.

risto Buon Pastore ha chiamato a sé don Salvatore Fancello, padre e pastore di Oliena per molti

Una chiamata improvvisa, imprevista, avvenuta lo scorso 5 settembre, di fronte alla quale la comunità olianese si è riunita, partecipando personalmente e con la preghiera all’ultimo saluto. Un tentativo probabilmente di alleviare, attraverso questo apprezzabile gesto di vicinanza, quel gravissimo dolore, arrecato al sacerdote durante l’ultimo periodo del suo servizio, in qualità di guida spirituale del centro barbaricino. Un fulmine a ciel sereno La scomparsa di don Salvatore ha lasciato attonito il paese del Corrasi. Si è trattato di un fulmine a ciel sereno. Un istante quasi impercettibile, che ha portato via, per sempre, un’anima buona. Per molti, un fratello, un amico, un confidente, un consigliere prezioso. Un uomo retto e onesto, che ha vissuto la sua missione e la sua vocazione sacerdotale, affidandosi totalmente a Dio. “Grazie Signore, non mi hai deluso, ti

ho sentito vicino nei giorni della gioia e in quelli della prova”-aveva scritto qualche tempo fa l’ex parroco di Oliena. La sua missione Durante la personale missione, don Salvatore ha offerto se stesso alla sua gente, senza risparmiarsi, donando la propria esistenza dinamica e sempre particolarmente impegnata agli altri. Non un tradizionale sacerdote da sacristia, dunque, ma un sacerdote fuori dagli schemi e dai canoni della mentalità clericale. “Un piccolo prete dal passo troppo lungo”-come ha sottolineato don Pietro Puggioni, suo amico fraterno. La sua personalità A volte, ha detto qualcuno, la statura fisica è inversamente proporzionale all’intelligenza, alla generosità, all’ironia, alla capacità di perdonare. Tutte qualità, che rientrano perfettamente nella caratterizzazione di questo “piccolo-grande prete”.

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Oliena riconoscente Si sente, allora, la necessità di esprimere il riconoscimento di molti per ciò che don Salvatore ha rappresentato. Per le sue parole profonde e affettuose, i sorrisi spontanei e la sua amicizia. Per i numerosi episodi e aneddoti indimenticabili e il silenzioso esempio. Quel suo essere controcorrente e originale. Ma soprattutto, per aver saputo guardare avanti e voltare pagina. A lui si è grati, con il cuore, per ogni momento. Un saluto affettuoso In questa occasione, si è sentito, allora, il dovere di esprimere un pensiero, un ricordo, brevi e semplici parole, sapendo che i discorsi altisonanti e la retorica non gli piacevano. Nell’immediatezza di un saluto, gli sarebbe bastato solo quell’augurio, a lui caro: “ciao Don, buona strada!”.

Mattia Sanna

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Vita Parrocchiale

Il nostro patrimonio culturale da salvare e custodire

Il si della parrocchia per un intervento museale compiuto

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uando nel lontano 1998, con un notevole sforzo economico, si procedette al restauro di parte delle statue lignee della parrocchiale e delle chiese sussidiarie, il consiglio comunale, che approvò il progetto, diede anche mandato al Sindaco perché predisponesse, in accordo col Parroco, un protocollo d’intesa per la cessione alla parrocchia dei locali ex gesuitici che, quando restaurati, venissero adibiti a locale museo. Non tutto andò liscio se tale cessione si concretizzò solo dopo il 2006. Nel mezzo un lavorio certosino, appassionato, che vide in una prima fase una stretta collaborazione fra Comune e Parrocchia e poi una brusca interruzione dei rapporti, della collaborazione, che si concluse, sul tema specifico, a suon di carte bollate. Nel merito su chi avesse ragione o torto, come per precedenti conflitti insorti tra Comune e Parrocchia, saranno gli storici a dipanare la matassa. A noi comunità oggi preme recuperare gli aspetti positivi di quel discorso interrotto e vedere se esistono le condizioni per riavviarlo. Incarico per il nuovo progetto Nella primavera del 2001 l’Amministrazione comunale incaricò l’ingegner Daniele Fanciullacci, esperto nella conservazione e sviluppo del patrimonio culturale, direttore di oltre cento studi e progetti multidisciplinari in varie parti del mondo, perché redigesse, come poi avvenne, un programma di ”rivalutazione delle risorse culturali del comune di Oliena, finalizzato alla realizzazione di un museo nell’ex collegiata dei Gesuiti”. Ecco, si potrebbe ripartire da qui. Niente male come punto programmatico per chi sarà chiamato ad amministrare il paese in un prossimo futuro. Un nuovo punto di partenza La disponibilità della parrocchia è totale Su Patiu - Dicembre 2014 - n. 26

ed è già nei fatti. Le numerose mostre temporanee allestite in quegli spazi negli ultimi anni ne sono una testimonianza efficace. Ma ancor di più lo è la collocazione permanente di pezzi pregiati come il retablo di San Cristoforo e da ultimo, a conferma della volontà della parrocchia, la decisione di don Mattana, di collocare permanentemente le belle tavole della Passione secondo Matteo di Liliana Cano. Ed è solo una parte infinitesimale del prezioso patrimonio artistico e documentario che potrebbe trovare spazio in un istituendo museo. E’ evidente che per un discorso museale compiuto devono riunirsi intorno ad un tavolo i diversi attori e trovare anche il coinvolgimento dei privati ed il sostegno fattivo di tutta la comunità. D’altra parte questo è un percorso obbligato poiché l’edificio è vincolato e conseguentemente non può essere adibito ad usi che non siano compatibili col suo carattere storico artistico. L’alternativa è la decadenza dell’edificio

con tutto quel che ne consegue. Ulteriori adeguamenti Già oggi a pochi anni dal restauro costato alla collettività, è bene ricordarlo, alcuni milioni di euro, sarebbero necessari interventi manutentivi ordinari che certo la parrocchia non può garantire. Non ci dobbiamo nascondere le difficoltà. Occorrono, per renderlo pienamente fruibile, risorse superiori a 1,5 milioni di euro, sia per adeguare l’edificio alle leggi vigenti in materia di impianti elettrici, di elevazione, igienico-sanitari, di climatizzazione, che per lo studio e l’allestimento museografico. Se c’è determinazione e condivisione le risorse possono essere trovate, anche in tempi di crisi economica, magari attingendo ai programmi europei. Una scommessa e una sfida positiva per tutta la comunità. Francesco Palimodde pag. 6


Approfondimenti

La rivoluzione è un sorriso

“Un cristiano senza gioia non è cristiano. È come il sigillo del cristiano, la gioia. Anche nei dolori, nelle tribolazioni, nelle persecuzioni. Un cristiano senza gioia o non è cristiano o è ammalato”.

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utte le volte che sento parlare di “famiglia” sui giornali, nei social, nelle lettere indirizzate a loro, nei discorsi che facciamo nei consigli comunali le parole ricorrenti sono “crisi”, “povertà”, “impegno”, “dovere”, “responsabilità”. Sono tutte parole attinenti, sono tutti vocaboli che, a furia di ripeterli, perdono anche la loro forza e carica espressiva. E’ vero che l’individuo e quindi la famiglia soffrono in questo particolare momento economico di un impoverimento materiale, talmente imprevisto per molti che a cascata arrivano anche la crisi valoriale, la solitudine e la comunicazione fra i membri di quella piccola o grande comunità. Ma la famiglia è anche la culla dell’allegria, dell’ottimismo, della solidarietà. I membri di una famiglia che pratichino costantemente il senso dell’ironia e dell’autoironia sapranno certamente trovare in loro stessi gli anticorpi contro i problemi che ogni giorno ogni membro della famiglia deve affrontare nel lavoro, a scuola o a casa. L’allegria è rivoluzionaria, riuscire a ridere in compagnia della propria famiglia, trovare a volte il modo di disinnescare piccoli problemi con l’esercizio del buon umore è un atto rivoluzionario dei più potenti. Se riusciamo a ridimensionare i piccoli drammi della vita quotidiana riusciremo a ripulire la lente dei nostri occhiali dalle incrostazioni superflue e vedere nella giusta prospettiva i problemi più grandi.

più leggeri. Imparate le cose che fanno ridere i vostri figli può essere un primo passo, cercate di captare il loro linguaggio. Se siete goffi non nascondetelo a casa e sottoponetevi di buon grado alle garbate prese in giro della vostra famiglia: io ho vissuto in una famiglia in cui ognuno di noi faceva scherzi all’altro, genitori compresi. Ogni giorno era una sorpresa, non ricordo una giornata in cui io non abbia riso almeno una volta.

Imparare il buon umore non è facile, è un esercizio costante. Fatelo come se fosse un allenamento per dimagrire. In effetti è un’ottima dieta dimagrante per il nostro spirito: buttiamo via pensieri negativi e il nostro corpo e la nostra mente saranno

Un sorriso a vostro figlio, un gioco condiviso in cui sicuramente non eccellete, tentare di cantare la sua canzone preferita stonando come una campana può essere un momento di grande comunicazione: non sminuite le loro passioni ma impa-

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Non lo dice in fondo lo stesso Papa Francesco? Lui ha detto: “Un cristiano senza gioia non è cristiano. È come il sigillo del cristiano, la gioia. Anche nei dolori, nelle tribolazioni, nelle persecuzioni. Un cristiano senza gioia o non è cristiano o è ammalato”.

rate a conoscerle sforzandovi di non giudicarle al primo sguardo. Dire a vostro figlio che un chitarrista rock, per quanto il suo aspetto possa essere inquietante, in fin dei conti non è poi così male può sembrare piccola cosa ma sui ragazzi ha un impatto emotivo enorme. Se nella vostra contabilità familiare, se in quei conti che non tornano mai, in quelle bollette da pagare che sono quasi sempre insormontabili riuscirete a mettere, nella colonna del “dare” anche un piccolo momento di gioco, di sorriso per i vostri “soci in famiglia”, anche il problema più grosso riuscirete a vederlo nella giusta proporzione e anche la soluzione ai problemi può arrivare se avrete l’animo più leggero. Mi permetto quindi di augurarvi un allegro Natale! Lalla Careddu* * (Scrittrice - Consigliere Comunale a Sassari)

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Approfondimenti

Le parole sono importanti

Siamo il recinto delle nostre parole, di quelle che usiamo e di quelle che non usiamo.

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iù ne possediamo e maggiore è la responsabilità che ne portiamo, benchè ognuno abbia la propria e l’ignoranza non possa mai ritenersi una scusante, ma semmai un’aggravante. Usare le parole facendole fuggire dal recinto, senza controllo né attenzione, equivale a caricare un’arma perchè generano una quantità tale di sofferenza non redimibile da alcun postumo pentimento. Quando si parla cioè non ci si limita a dire qualcosa, ad esprimere un’opinione, parlare non è mai un fatto neutro, non è solo dare fiato alla voce, oliare le corde vocali: parlare è agire. Il peso delle parole Anche le parole possono uccidere, esiste infatti una violenza verbale che non è inferiore a quella delle azioni, anzi, spesso è la prima a favorire la seconda . Martin Luther King affermava che la

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nostra generazione dovrebbe pentirsi non solo per le parole o le azioni di odio della gente malvagia, ma per lo spaventoso silenzio dei buoni. Anche tacere talvolta può dunque essere colpevole, specie quando non si difende l’innocente, il debole, colui che non ha parole. Le parole del Papa “ Parlar male di qualcuno equivale a venderlo, come fece Giuda con Gesù” ha detto qualche mese fà Papa Francesco, invitando non solo a stare dalla parte” di chi si dice male”, ma soprattutto sollecitando a non usare parole- proiettili che offendono e in certo modo ledono anche la dignità di chi le pronuncia. Ogni Papa modifica la Chiesa con la sua azione pastorale, quest’ultimo, vero dono dello Spirito, fa sì che essa sia, come dice Enzo Bianchi, priore del monastero di Bove, “ una Chiesa che cerca” attraverso il dialogo, le parole giuste

per parlare al cuore di ciascuno perchè, dice sempre il Papa” l’unità non è uniformità, né pensare allo stesso modo, è saper ascoltare, accettare le differenze con tutto il rispetto per l’altro che è mio fratello”. La Chiesa deve cioè entrare in sintonia con i linguaggi delle persone che incontra, deve aprire le porte e andare incontro a tutti , non per teorizzare il dialogo , ma per praticarlo, esattamente come tutti i giorni ci dimostra il Papa. Ci insegna un’arte difficile da imparare: parlare non nell’ottica dell’opposizione o della prevaricazione, non per giudicare gli altri e disprezzare chi è di parere diverso, ma per superare la distinzione amico-nemico, comunicando per comprendersi e tacere, saper tacere, quando le parole sono superflue, dannose, quando feriscono e uccidono.

Franca Massaiu

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Vita Parrocchiale

“Su Patiu” si rinnova

Dopo 11 anni il giornale parrocchiale rinvigorisce il gruppo redazionale , cambia veste grafica e migliora la linea editoriale per diventare sempre più rispondente alle esigenze di una comunità in continuo mutamento

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ono passati diversi anni da quel dicembre del 2003, quando, grazie ad una felice intuizione del compianto don Salvatore Fancello, allora parroco di Oliena, coadiuvato dal vice parroco don Giovanni Maria Chessa e da un gruppo di volenterosi redattori, nasceva l’idea del giornale parrocchiale. L’entusiasmo era tanto nel veder nascere una iniziativa che portava finalmente la nostra voce al di fuori delle mura della parrocchia. Non furono poche le difficoltà da superare ma tutte furono affrontate con quello spirito di positiva esuberanza e di vera collaborazione che contraddistinse quegli anni. Il numero zero venne alla luce nel Natale del 2003, raggiungeva tutte le duemila e cinquecento famiglie della nostra comunità che potevano finalmente usufruire di uno strumento utile, efficace e locale di azione pastorale. Da allora tanto si è fatto e tante sono state le iniziative e le tematiche affrontate dal giornale, dallo spazio dedicato alla cronaca della vita parrocchiale, a quello per le associazioni, per continuare con gli approfondimenti su tematiche riguardanti la catechesi in senso stretto o gli approfondimenti culturali che potevano risultare di interesse per tanti. Non si tralasciavano gli avvenimenti di tipo sociale culturale e sportivo che potessero interessare la comunità, uno spazio speciale ogni numero era dedicato inoltre ai giovani ed agli anziani. Molto seguita anche la rubrica di “ammentos” su fatti e personaggi della Oliena che fu. Per tanti anni, Su Patiu, ha raggiunto pag. 9

anche le famiglie dei nostri emigrati che hanno apprezzato e ringraziato per questa preziosa “finestra” sulla loro comunità che periodicamente si apriva per loro e portava un’aria di casa anche in

posti tanto lontani. Una preziosa continuità Nel 2007 il nuovo parroco don Giuseppe Mattana e il nuovo vice parroco don Luciano Monni sposano appieno l’iniziativa del giornale arricchendolo ulteriormente di contenuti e proposte perchè sia sempre più presente ed efficace all’interno della comunità parrocchiale. Nasce in questo spirito “Su Patiu Ragazzi”, colorato, allegro, giocoso e specificamente dedicato ai lettori più giovani del giornale. Arricchita anche la parte

dedicata alla catechesi con i puntuali e illuminanti contributi portati dal parroco in ogni numero. Ora è tempo di rinnovare Dopo 11 anni di questa bellissima esperienza, con l’orgoglio che la testata sia ancora interamente curata da noi e così efficacemente presente all’interno della comunità, si è sentita l’esigenza di rinnovare lo strumento per renderlo ancora più incisivo ed attuale. Su Patiu si arricchisce così di nuove ed autorevoli collaborazioni all’interno del gruppo redazionale, che rimane comunque sempre aperto per chiunque voglia dare il proprio contributo. Nuovi contenuti, nuova veste grafica e sezione web Il giornale pur nel segno della continuità col passato, sarà più curato nei contenuti, che saranno arricchiti e diversificati per raggiungere ogni fascia sociale. Sarà studiata per l’occasione una nuova veste grafica che lo renderà piu accattivante, moderno e di più facile lettura. Alla versione cartacea sarà finalmente affiancata una sezione web, strutturata sotto forma di blog, che unirà alla facilità di consultazione da parte di tutti, anche dei nostri compaesani lontani, l’interattività e la attualità, con la possibilità di contributi esterni anche attraverso commenti e opinioni. Su Patiu, dopo tanti anni, lungi dall’essere uno sterile foglio informativo, diventa ogni giorno di più, attraverso l’opera di ognuno di noi, un valido strumento di condivisione in uno spirito di vera comunità di cui abbiamo estremo bisogno.

Antonello Puligheddu

Su Patiu - Dicembre 2014 - n. 26


Approfondimenti

La famiglia tra crisi e speranze

La famiglia, quale “chiesa domestica”, è chiamata a prendere parte attiva sia alla vita della Chiesa che alla vita della società

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a famiglia sta oggi vivendo un’ulteriore, grave fase di crisi. Pur restando il primo, insostituibile ambiente in cui inizia lo sviluppo umano, essa è sottoposta a ricorrenti tentativi di discredito e, periodicamente, se ne mette in discussione la stessa tradizionale identità.

La famiglia nella storia Storicamente, si è passati dalla famiglia patriarcale, in cui convivevano, in forma allargata, varie generazioni e livelli (nonni, zii, genitori, figli, nipoti), tipica di un ambiente socio-economico di carattere quasi esclusivamente agricolo (ancora presente nella prima metà del 900), ad una famiglia nucleare, composta esclusivamente da genitori e figli, caratteristica di una società proiettata verso alti livelli di consumismo (a partire in Italia dagli anni ‘60, il periodo del cosiddetto “boom economico”), nella quale lavorano entrambi i genitori sia per esigenze di stretto carattere economico sia perché la donna, al termine di una lunga e tormentata fase di emancipazione, ricerca un suo specifico ruolo sociale che la sostenga nelle sue aspirazioni di realizzazione sul piano personale. Trasformazione della famiglia Ma le vere trasformazioni che hanno investito la famiglia allo stato attuale sono avvenute sopratutto a livello interno. Ad essere cambiati sono soprattutto i rapporti reciproci fra i vari membri ed il modo di “stare insieme”. Quella che una volta veniva considerata come la “famiglia legale”, cioè quella regolarmente costituitasi almeno con un atto civile, non si presenta più come un modello a livello sociale. Infatti abbiamo coppie non sposate, che vivono sotto lo stesso tetto, anche con figli; coppie che si sono separate e poi risposate e quindi hanno costituito un nuovo nucleo familiare del quale, spesso, fanno parte anche i figli Su Patiu - Dicembre 2014 - n. 26

sieme, senza avere un momento di preghiera in famiglia; ma altre volte la religione e la fede non hanno proprio alcun posto nella vita familiare.

del precedente matrimonio, ecc… . Ci ritroviamo di fronte a una famiglia che sta attraversando un periodo in cui si intrecciano crisi e speranze. Per quanto riguarda le crisi, innanzitutto abbiamo quella della vita, si vive nella contraddizione o nella paura di mettere al mondo un figlio, oppure di volerlo a tutti i costi, anche ricorrendo alla procreazione medicalmente assistita; nello stesso tempo c’è anche il rifiuto totale di una gravidanza ed il ricorso all’aborto. La vita che dovrebbe essere accolta ed amata, in quella “culla” che le è propria, come la famiglia, viene invece proprio da essa in un certo senso rinnegata. Altra crisi possiamo riscontrarla nell’amore, che non viene più vissuto come un sentimento nel quale c’è il dono ed il rispetto reciproco ma, spesso, come qualcosa di materiale: come una semplice ricerca di piacere personale ed egoistico. Ciò genera una profonda incrinatura nel rapporto di coppia, perché viene meno quel fattore unitivo e oblativo che invece è fondamentale per l’unione della coppia stessa. Un ultimo elemento di crisi, ultimo ma non meno importante, va visto nel declino della fede nelle coppie: ad essa a volte viene riservato un posto molto marginale nella vita a due, senza quindi avere una vita di fede vissuta in-

Riaccendere la speranza Ma, accanto a queste realtà, esistono anche situazioni familiari che danno modo di sperare in una soluzione diversa del problema della famiglia allo stato attuale. La speranza può essere letta nelle coppie che scelgono il sacramento e si sforzano di viverlo in maniera coerente alla loro fede. Tali coppie diventano da “traino” per altre, col loro esempio e con la loro testimonianza. Il matrimonio deve essere una vocazione e, solo se vissuto come tale, dà luogo ad una famiglia che è più solida e cosciente del ruolo che occupa e del compito enorme che ha da svolgere. Uomo e donna, messi sullo stesso piano, con l’identica dignità di persona umana, costituiscono, col matrimonio, la prima cellula della società ma anche una piccola chiesa domestica, nella quale i figli potranno imparare ad amare e a vivere, in modo pieno, nella società. La famiglia nella chiesa La famiglia, quale “chiesa domestica”, è chiamata a prendere parte attiva sia alla vita della Chiesa che alla vita della società: è indispensabile il suo contributo in tutti e due gli ambiti,e in quanto tale, come ci ricorda il Direttorio di pastorale Familiare, essendo inserita nello stesso mistero della Chiesa, è chiamata a prendere parte attiva alla sua missione, nelle modalità che le sono proprie. Tutto ciò avviene sempre in virtù delle grazie che le scaturiscono dallo stesso sacramento. I coniugi cristiani, quindi, allo stesso modo come ricevono l’amore di Gesù , così devono trasmetterlo agli altri, diventando così non solo una “comunità salvata” ma anche “salvante”. Laura Satta pag. 10


Iniziative

Oliena solidale Progetto “Adotta una Famiglia” Una iniziativa di sostegno e solidarietà per le famiglie più bisognose della nostra comunità

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a crisi economico-finanziaria che da tempo si è instaurata nelle nostre case sembra non volere lasciare spazio ad una seppur marginale ripresa e molte famiglie si trovano in un allarmante stato di indigenza.

L’opera della Caritas In questo contesto, la Caritas Parrocchiale sta svolgendo la sua encomiabile opera avvalendosi, come sempre, dell’apporto di volontari e di donazioni elargite da persone di buona volontà. Tuttavia, nell’ultima riunione del Consiglio Pastorale, ci è giunto un grido d’allarme che ci ha fortemente preoccupato; infatti la Caritas Parrocchiale si è ritrovata con una ridotta disponibilità di prodotti, non potendo più distribuire i “pacchi della solidarietà” e lasciando insoddisfatta la sempre più ampia richiesta da parte di pag. 11

quelle famiglie che vivono in stato di necessità. La situazione ci è apparsa molto grave: ci sono persone prive di una sicura fonte di sostentamento, altre che vivono alla giornata e fanno fatica a sbarcare il lunario; ci sono famiglie sprovviste delle cose più essenziali, madri e padri che, oltre al dramma dei problemi familiari e coniugali, non riescono ad assicurare ai figli un pezzo di pane o una tazza di latte. Per questo motivo abbiamo provato ad individuare un’idea operativa per affrontare la problematica, il progetto “Adotta una Famiglia”. Con esso non intendiamo proporre l’adozione diretta di un nucleo familiare, ma una donazione di generi di prima necessità che siano in grado di soddisfarne le esigenze primarie. Come funziona? È abbastanza semplice: ognuno dovrebbe assicurare una fornitura mensile (o

settimanale) di prodotti, da consegnare alla Caritas Parrocchiale, che saranno poi distribuiti in ordine di priorità, secondo gli elenchi da loro custoditi. In questo modo il donatore rimane completamente anonimo, così come chi usufruisce delle donazioni, evitando che si creino situazioni imbarazzanti. Un piccolo impegno Non è richiesto di impegnare grosse cifre, sappiamo che tutti abbiamo qualche piccola difficoltà. Quindi si propone di cercare di essere costanti nelle donazioni e di fornire generi non deperibili e facilmente consumabili. I prodotti che ci sentiamo di consigliare sono: pasta e riso, pomodori in scatola, olio, pane, zucchero e latte. Chiediamo di non differenziare troppo (per esempio, compriamo un unico tipo di pasta), sarà poi il personale della Caritas a preparare i pacchi secondo le esigenze. La comunità di Oliena si è sempre dimostrata generosa con varie donazioni e solidale con le popolazioni in difficoltà, proviamo anche ad esserlo con i nostri compaesani. Antonio Massaiu

Rinnoviamo l’invito per l’iniziativa

OVUNQUE un PRESEPE Case, Strade, Piazze, Cortes, rievocano la nascita di Gesù

Aiutaci a tenere viva questa bellissima tradizione!!! Su Patiu - Dicembre 2014 - n. 26


Spazio Associazioni

La Famiglia nel cuore della Chiesa Ci siamo posti come obiettivo principale la collaborazione con la Famiglia

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ogliamo partire da una citazione della “Familiaris consortio”, che recita:«L’avvenire dell’umanità passa attraverso la famiglia. È dunque indispensabile e urgente che ogni uomo di buona volontà si impegni a salvare e promuovere i valori e le esigenze della famiglia.» Oggi più che mai, allora, come associazioni cattoliche, al di là di denominazioni e appartenenze, siamo chiamati al servizio della comunità parrocchiale. Tenendo ben presente, tuttavia, la rinnovata attenzione, chiesta dai vescovi, alla questione educativa. Una rinnovata attenzione, che ci impone la responsabilità di farci carico della famiglia in ogni sua dimensione. Programmazione annuale L’inizio del nuovo anno associativo dell’Azione Cattolica impone, pertanto, una programmazione delle attività, attenta al coinvolgimento delle famiglie e dell’intera comunità ecclesiale, condivisa, che garantisca l’impegno alla formazione umana e cristiana dei figli. Al centro la famiglia, dunque. Obiettivo principale di una fruttuosa collaborazione, parte attiva e propositiva, valorizzata in appositi incontri e momenti. Solamente in questo modo essa può diventare, quindi, come indicato dal Concilio Vaticano II -”una piccola Chiesa domestica, strumento di reciproca santificazione e di salvezza per il mondo”.

Festa del Ciao Animati da questo impegnativo convincimento, domenica 16 novembre, ci siamo ritrovati nel Santuario della Madonna di Monserrat, assieme ai ragazzi della ACR. Per condividere la tradizionale occasione della “festa del ciao”. Tale occasione è servita per sperimentare la bellezza dello stare insieme, del “fermarsi” e dell’avere il tempo di mettersi in gioco. Coinvolgendo numerosi padri e madri della nostra comunità. Chiamando ad

essere protagoniste proprio le famiglie. Nonostante il tempo non proprio favorevole si è riusciti, così facendo, a creare un clima gioioso, scandito da varie attività e appuntamenti. Tenendo fede al mandato ricevuto da Papa Francesco, descritto da tre verbi. Rimanere, Andare e Gioire. Rimanere in Gesù. Andare per le strade, uscire, annunciare. E, infine, gioire, esultando.

Immacolata Piga

Non mancare anche quest’anno al

NATALE degli UOMINI Sabato 13 Dicembre

ore 19.00 Confessioni - ore 20.00 Santa Messa Su Patiu - Dicembre 2014 - n. 26

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Spazio Associazioni

Al servizio della Famiglia

Da sempre basiamo il nostro metodo educativo sullo stesso rapporto di attenzione e di cura che i genitori hanno per i propri figli

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elle parole di Papa Francesco agli adulti scout (MASCI) ritroviamo il senso e il significato concreto e profondo della famiglia. La famiglia è la comunità d’amore e di vita in cui ogni persona impara a relazionarsi con gli altri e con il mondo. Grazie alle basi acquisite in famiglia siamo in grado di proiettarci nella società, di frequentare positivamente ambienti formativi come la scuola, la parrocchia e le associazioni. Così in questa integrazione, tra le basi che da la famiglia e le esperienze esterne, impariamo a trovare la nostra STRADA nel mondo. Formazione in famiglia La famiglia è il luogo per eccellenza di formazione ed educazione ed è in ambienti amorevoli che crescono persone di fede pronte a costruire relazioni sane e positive. Da sempre basiamo il nostro metodo educativo sullo stesso rapporto di attenzione e di cura che i genitori hanno per i propri figli. La figura del capo si affianca e collabora con i genitori per formare uomini e donne della PARTENZA, persone cioè capaci di compiere scelte, di impegnarsi e di essere cittadini attivi rendendo felici gli altri e quindi se stessi. L’AGESCI propone ai giovani, attraverso la vita all’Aperto, l’essenzia-

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lità e lo spirito di sacrificio momenti di crescita che integrano i progetti di vita che ogni genitore pensa per i propri figli. Attività annuali L’anno scout inizia con la presentazione del programma alle famiglie, che prevede attività di gioco, avventura e servizio. In questo periodo di difficoltà, dove ragazzi e adulti sono sempre più distratti da

falsi idoli, lo scautismo offre occasioni per crescere e divertirsi in maniera sana mettendo al centro Dio, il prossimo e se stessi. Altrettanto importante è valorizzare la positività del VOLER e SAPER FARE dei ragazzi che con impegno e gioia di vivere raggiungono gli obiettivi che gli vengono proposti. Il loro entusiasmo, accresce la serenità sia in famiglia che nell’intera comunità. Per vivere il Natale Uno dei momenti concreti di condivisione è previsto per il 14 dicembre, giornata di inaugurazione dell’anno scout a cui tutte le famiglie sono invitate a partecipare anche per scambiarci in anticipo gli auguri di un felice e sereno Natale. I ragazzi del Branco parteciperanno invece all’iniziativa parrocchiale “Dovunque un presepe” realizzando un presepe per ogni sestiglia in cinque rioni del paese con l’aiuto delle loro famiglie e degli abitanti del rione stesso, un modo bellissimo per vivere insieme il Natale. Pietrina Pulloni Su Patiu - Dicembre 2014 - n. 26


Recensioni

VITO MANCUSO: IO AMO Piccola filosofia dell’amore

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ito Mancuso, teologo, già docente presso l’Università San Raffaele di Milano, oggi docente di Storia delle dottrine Teologiche presso l’Università degli studi di Padova, è autore di numerosi bestseller ed editorialista, gode di prestigio internazionale e collabora con numerose Università e Accademie. Allievo prima del Cardinale Carlo Maria Martini e successivamente del teologo Bruno Forte, attuale arcivescovo di Chieti e presidente della Commissione Episcopale per la Dottrina della Fede della Cei. I suoi libri sono sempre dei successi editoriali: “L’Anima e il suo destino” ha venduto oltre centomila copie. Teologo non allineato,

è oggetto di discussioni e polemiche per le posizioni non sempre ortodosse sia in campo etico che dogmatico. L’ultimo suo saggio s’intitola “Io amo. Piccola filosofia dell’amore”(Garzanti Editore, settembre 2014) Il libro affronta il tema dell’amore. “Dall’amore sensuale dei corpi a quello del puro sentimento, dall’amore per la natura a quello della mistica e della spiritualità”. “L’amore è il punto di vista privilegiato per guardare tutta l’esistenza”. L’unica esperienza in grado di dare un senso autentico al nostro essere al mondo. Il libro affronta anche alcuni temi controversi mettendo in luce “i limiti della morale tradizionale cattolica ” in nome di un’etica fon-

data sul primato della coscienza e sulla concretezza della vita. In un tempo di analfabetismo dei sentimenti ed in cui ” divertimento e svago sembrano il fine ultimo cui tendere”, il libro indica tracce e suggerisce prospettive per vivere l’amore con consapevolezza, impegno e maturità. F.P.

PIETRO CITATI: I VANGELI

Restituisce un’immagine fresca, umanamente ricca

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ietro Citati, scrittore e critico letterario fra i più rappresentativi del panorama culturale italiano contemporaneo , è autore di numerosi saggi e di biografie di grandi personaggi: da Manzoni a Leopardi , da Kafka a Tolstoj. Come classicista ha dedicato pagine intense allo studio dei miti greci ed in particolare ha studiato Omero. Editorialista del Corriere della sera, vincitore del premio Strega. Dei libri ha detto “I libri concentrano in sè tutto ciò che la vita umana ha di più prezioso: i sentimenti, la tenerezza, le amicizie, gli amori, le passioni per questo e l’altro Su Patiu - Dicembre 2014 - n. 26

mondo, le rivelazioni, l’attività instancabile della mente, il pensiero metafisico (senza il quale la letteratura impoverisce), Dio conosciuto e inconoscibile, il brusio delle ali degli angeli, l’eterno femminino, la confessione, la preghiera; e, certo, gli abissi del male e della disperazione”. Fedele a questa impostazione è anche questo suo libro dedicato ai Vangeli. Il libro, si potrebbe dire, di un intellettuale in cammino, che dice di sè di essere stato in gioventù: ”uno stupido laico” spiegando che: “così si inibisce la possibilità di capire infinite cose”; “le cose”, continua, “non sono mai chiuse… c’è un Dio mascherato in infinite forme… la perdita dell’interesse religioso è la perdita della letteratura, dell’immaginazione, del dono creativo”. Non nuovo nell’affrontare e commentare

dalle colonne del Corsera brani del Vangelo, nella sua ultima fatica “I Vangeli” (Mondadori Editore. Settembre 2014) ci prende per mano e ci guida a capire la complessa simbologia, l’ambientazione storica, il dedalo di citazioni e le tappe fondamentali della vita di Gesù. Una lettura adatta a tutti. Una lettura che ci restituisce, dei Vangeli, un’immagine fresca, umanamente ricca, che illumina di nuova luce quanto da noi pure conosciuto, rivelandoci ricchezza e pregnanza di significato. Ci fa apprezzare la competenza con cui Citati ci invita a meditare su parole e aspetti significativi dei Vangeli, con un’analisi testuale puntigliosa e rigorosa, talché la vita di Gesù abbia, ad ogni pagina, l’emozione di una continua scoperta. F.P. pag. 14


Nuove Tecnologie

Breve guida ad un utilizzo corretto dei social network

I

Strumento utilissimo ma potenzialmente pericoloso se utilizzato in modo scorretto

n una ricerca (We are Social) di qualche mese fa è risultato che gli italiani sono la popolazione europea che trascorre più tempo sui social network: ben 2 ore al giorno di media, contro, per esempio, le 1,3 ore dei tedeschi. Secondo EU Kids Online si inizia a navigare già ai 7 anni, in Danimarca e Svezia, mentre in Italia si è meno precoci: a 10 anni. Gran parte del tempo online viene impiegato su Facebook, strumento potentissimo ma da conoscere bene. Proprio per evitare brutte sorprese si dovrebbero rispettare alcune semplici regole di comportamento. Regole per una navigazione sicura - Tenere il computer sempre aggiornato, sia il sistema operativo che il programma di navigazione internet, e con un buon antivirus. - Le password sui vari siti devono essere diverse e contenere anche numeri e simboli - Prima di inserire dati personali controllare che siano presenti i segni che indicano la sicurezza della pagina: la scritta https nell’indirizzo e il segno del lucchetto. Regole di buon senso su Facebook e gli altri social Evitare brutte sorprese sui social network non è difficile. Basta cercare di seguire gli stessi principi di buon senso che facilitano il quieto vivere nella vita reale: - Non accettare tra le proprie amicizie contatti anonimi. Dietro un profilo anopag. 15

nimo potrebbe nascondersi chiunque. Potrebbe essere solo un compagno di banco o collega di lavoro, oppure, per fortuna molto raramente, qualche malintenzionato. Perché concedere la nostra

amicizia a chi non vuole prendersi la responsabilità di presentarsi col suo vero nome? - Pubblicare esclusivamente quello che si può, e soprattutto si vuole, rendere pubblico. Una foto o una frase pubblicate online, anche se cancellate poco dopo, rimangono nella memoria storica della rete. Per esempio copiata da qualche nostro contatto o archiviata su un motore di ricerca. Meglio pensarci bene prima. Solitamente anche pubblicare minuto

per minuto la cronaca della propria vita in diretta risulta poco gradito alla maggior parte dei propri contatti, meglio cercare di contenersi un pochino. - Non pubblicare numeri di telefono o email, se non assolutamente necessario. - Tenere il proprio profilo aperto ai soli

contatti conosciuti. È buona norma controllare sempre e per bene le impostazioni sulla privacy. Su Facebook da queste impostazioni possiamo fare in modo che ciò che pubblichiamo non sia di pubblico dominio. Siamo noi i migliori difensori della nostra privacy. Per i più piccoli Benché per creare un account Facebook occorrano almeno 13 anni, è facile iscriversi barando sull’età, magari anche col consenso dei genitori. Tutti i maggiori esperti però sono d’accordo sul fatto che non si debba lasciare un bambino solo davanti al computer. È sempre opportuna la presenza di un adulto per poter intervenire e spiegare eventuali rischi nella navigazione. Proprio per questo motivo una buona regola è collocare il computer in un’area comune della casa, non chiuso in cameretta dove si potrebbe invece navigare a briglie sciolte. I vari social non sono il diavolo né l’acqua santa, ma semplicemente degli strumenti potentissimi che, se usati correttamente, possono facilitare la vita a scuola, al lavoro e nei contatti con gli altri in genere. Attenzione però. La vita virtuale arricchisce quella reale ma non la sostituisce. Dunque ogni tanto è bene spegnere computer e smartphone e andare a farsi una bella passeggiata o una chiacchierata in compagnia. Guglielmo Puligheddu Su Patiu - Dicembre 2014 - n. 26


“Il pensiero unisce ciò che la distanza separa”

Ancora una encomiabile iniziativa in onore di Mathias da parte dei vulcanici ragazzi della Leva ‘95

S

iamo rimasti davvero sorpresi a scuola quando, verso la metà di settembre, si sono presentati un gruppo di ragazzi della “Leva 95” a fare una proposta alquanto insolita e inaspettata. Ci dissero che, in memoria del loro amico, e indimenticabile alunno, Mathias Biscu, avevano deciso di offrire una consistente somma di denaro e la propria disponibilità a portare avanti una serie di iniziative. L’idea era quella di ripristinare e riqualificare alcuni spazi scolastici, in collaborazione con i ragazzi della 2^C e contribuire al finanziamento di un laboratorio di ceramica che avrebbe coinvolto, a turno, tutte e tre le classi del tempo prolungato. Tutti noi, la Dirigente Caterina Bacchitta e gli insegnanti abbiamo espresso grande apprezzamento per la straordinaria trovata. “No abbastavamos a lu credere”, per dirla in olianese. Proprio in un periodo in cui stavamo assistendo, impotenti, a continui episodi di vandalismo, una proposta come questa sembrava incredibile. Alla base dell’encomiabile ini-

ziativa, c’è l’amicizia che unisce una numerosa e allegra combriccola. Un’amicizia, che coinvolge anche Graziella, la mamma di Mathias. Parte integrante di un legame, cementatosi negli anni, nel quale ha trovato la sua forza, diventando per un’intera comitiva come una sorella maggiore. Un’amicizia, che ha immediatamente contagiato altre persone, sensibili e generose: da Gianni Careddu, il giardiniere, a Daniele Lippi, il fabbro, da Gian Pietro Sechi, l’autotrasportato-

re, a Andreana Fele, la maestra dolciaria. Senza dimenticare un gruppo di genitori. Il progetto è così partito nel mese di ottobre e ha riguardato la pulizia del cortile, la tinteggiatura dei cordoni delle aiuole, la pittura della recinzione e del cancello d’ingresso, la messa a dimora di fiori e il recupero e la preparazione di spazi per la coltivazione di piante officinali. I ragazzi della 2^C hanno partecipato con grande entusiasmo. “In questi giorni trascorsi insieme”-raccontano-”ci sono stati tanto divertimento, grandi risate ma anche duro lavoro. Tutto questo per ricordare un ragazzo speciale, pieno di gioia, Mathias Biscu. Vogliamo dire grazie, allora, alla sua mamma, Graziella, che nonostante tutto continua ad aiutare i ragazzi in difficoltà, con grande pazienza, senza risparmiarsi”. E aggiungono-”un ulteriore grazie vogliamo rivolgerlo, infine, proprio agli amici del ’95, che ci hanno aiutato a migliorare la scuola, persone straordinarie, dal cuore grande. Non li dimenticheremo mai perché davvero: “IL PENSIERO UNISCE CIO’ CHE LA DISTANZA SEPARA”.

Su Patiu - Dicembre 2014 - n. 26

Pasquina Congiu pag. 16


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