Essere belle nel tempo tesina di Natascia Ercolani

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LA BELLEZZA CHE UCCIDE “Pesava 46 chili ed era alta un metro e 72, eppure si vedeva troppo grassa; per questo mangiava solo un pomodoro, una mela o una fetta di cocomero ogni tanto, ma anche con quel poco nello stomaco dopo un quarto d’ora andava in bagno e vomitava”, ha raccontato la sua compagna di appartamento. “Era sempre ossessionata dal peso e temeva che l’agenzia con la quale lavorava non l’avrebbe chiamata più se avesse preso qualche chilo”. Arrivata a 40 chili, la modella brasiliana Ana Carolina Reston, è morta di anoressia a ventuno anni: ennesima vittima dello spietato mondo delle passerelle, dove se non rispondi ai canoni della magrezza estrema sei out. Era il 2006. Da allora la lista delle ragazze immolate al “dorato” quanto effimero mondo della moda ha continuato ad allungarsi. Ma l’anoressia ha gli occhi e il corpo nudo di Isabelle Caro, la modella francese morta nel 2010, vittima di una malattia durata 15 anni, che l’aveva ridotta a pesare 31 chili. Poco prima di morire, la ragazza aveva accettato il ruolo di testimonial nella campagna choc lanciata da Oliviero Toscani per sensibilizzare l’opinione pubblica italiana sul dramma dell’anoressia. “Mi sono nascosta e coperta per troppo tempo- aveva dichiarato in un’intervista Isabelle- adesso voglio mostrarmi senza paura, anche se so che il mio corpo ripugna”. L’anoressia, che di fatto è un lento suicidio, sta assumendo proporzioni allarmanti in tutto il mondo occidentale, soprattutto tra le adolescenti: fenomeno in gran parte dovuto alla massiccia propaganda che impone un certo standard di bellezza femminile. 22


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