Rifare Casa con Made - Aprile 2017

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La doccia di oggi non è più un vano stretto tra pareti di vetro sintetico, legato alle dimensioni dei piatti: è uno spazio più ampio in continuità con pareti e pavimenti che invita a veri momenti di piacere, più che alla semplice igiene personale, grazie alle soluzioni tecnologiche utilizzate per i dispositivi idraulici (e non solo) che ne fanno parte

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ra soffioni di grandi dimensioni, bocche a cascata, getti laterali, luci multicolori, diffusori musicali, superfici senza confini e funzioni gestibili tramite pannelli di comando, la doccia moderna è diventata uno spazio tecnologico che distribuisce benessere, ma l’elemento base che la contraddistingue rimane sempre e comunque lo stesso: l’acqua. È l’approccio ed il rapporto con questo elemento che ne ha determinato la trasformazione d’uso, ampliandone le possibilità. l Sono due gli aspetti da considerare affinché una doccia multigetto possa effettivamente essere un momento di relax: la portata d’acqua e la sua temperatura. Il primo punto è strettamente tecnico e comporta calcoli e verifiche da parte dell’idraulico per realizzare una distribuzione ottimale dell’acqua. Questa, nel punto in cui passa dalla rete all’utenza privata, ha una pressione di 3,5-4 atmosfere: è la sua ripartizione che richiede un dimensionamento adeguato del diametro delle diramazioni in base al numero di punti di prelievo e del loro utilizzo, tenendo conto delle perdite di carico lungo il percorso e della velocità dell’acqua, che va mantenuta entro determinati valori per evitare vibrazioni e, soprattutto, colpi d’ariete che possono a lungo andare danneggiare i componenti. l L’aspetto della temperatura dell’acqua va valutato su due fronti. Da un lato è necessaria una quantità di acqua calda sufficiente a una doccia prolungata, tenendo conto che contemporaneamente possono attivarsi altri punti di prelievo, quindi occorre un accumulo adeguato; dall’altro non dev’essere necessario aprire il rubinetto e far correre litri d’acqua prima che questa arrivi ad una temperatura gradevole. Oltre ad isolare correttamente i tubi, l’acqua calda deve compiere un percorso breve tra caldaia e/o accumulo ed erogatori, oppure bisogna prevedere tubazioni di andata e ritorno alla caldaia nelle quali l’acqua calda viene tenuta costantemente in circolazione ed è immediatamente disponibile all’apertura del rubinetto. Si tratta però di un sistema che comporta costi aggiuntivi di realizzazione e di mantenimento. l Alcune statistiche evidenziano che le docce multigetto hanno innalzato i consumi d’acqua, tanto da far pensare che sia tornata più parsimoniosa la vasca. I dati vanno interpretati in modo diverso: anche una bocca a cascata di grandi dimensioni, su consiglio delle case produttrici, va utilizzata con una portata inferiore a 15 litri/minuto (non dev’essere un “gavettone”!), pur avendo capacità di erogazione superiori. Quanto ai grandi soffioni, adottano sistemi di miscelazione acqua-aria per produrre getti più voluminosi e contenere i consumi; il fatto è che, con queste apparecchiature piacevoli, si è soggetti a dilatare i tempi di utilizzo ed è questo che comporta un maggior consumo di acqua, ma anche di metri cubi di metano per riscaldarla. n

l Nella scelta di una doccia multigetto è molto importante accertarsi di quale sia la portata minima consigliata dal produttore per alimentare i diversi erogatori, in modo da far dimensionare le sezioni dei tubi di adduzione in base alle esigenze.

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