IMPRESE MADE - 2

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AREA TECNICA

Tetto in legno, la bellezza della tradizione

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materiali da costruzione tradizionali sono stati la pietra e il legno. Quest’ultimo, per le sue proprietà fisiche e meccaniche ,si è rivelato da sempre particolarmente adatto alle coperture. Un tetto in legno è una tipologia costruttiva classica che unisce la bellezza alla versatilità di un materiale vivo che migliora le condizioni di abitabilità dei nostri spazi domestici e rispetta l’ambiente. Non è un caso che molte delle nuove architetture si orientino su questo materiale da costruzione, antico e sempre nuovo, con strutture in legno di ultima generazione. Tipologie di coperture in legno Il tetto in legno tradizionale è costituito da due elementi principali: le travi portanti, che danno la forma alla struttura e sorreggono gran parte del carico strutturale, e i travetti, elementi di irrigidimento che poggiano sulle travi portanti e permettono la distribuzione del carico degli strati costruttivi necessari alla posa del manto di copertura e alla coibentazione. In questo tipo di coperture in legno, però, rimane sempre un importante vincolo: l’ampiezza della luce che si può coprire è legata alla lunghezza delle travi portanti. Per ovviare al problema della ridotta ampiezza delle coperture e poter coprire ampiezze maggiori, si ricorre al sistema delle capriate lignee, un sistema costruttivo basato sul contrapporsi di spinte e tensioni in una struttura triangolare formata da tiranti e puntoni. Un’altra tipologia è il legno lamellare, una particolare tipologia di travatura che amplifica le caratteristiche meccaniche delle strutture in legno tradizionali. Lamelle di legno vengono incollate insieme mediante particolari colle ad altissima resistenza e pre-

formate in travi di diverse dimensioni, con sezioni portanti che permettono di coprire luci decisamente consistenti (si pensi alle coperture dei palazzetti dello sport) sfruttando le caratteristiche principali delle coperture in legno: leggerezza ed elasticità. Quali materiali da costruzione usare?

Come accennato, ci sono diverse possibilità quando si decide di optare per strutture in legno per la copertura degli edifici. I materiali da costruzione più usati in questo ambito variano da zona a zona. In centro Europa vengono impiegate sopratutto conifere come l’abete rosso, l’abete bianco, il pino, il larice e la douglasia. Per usi particolari viene usato sempre con più

frequenza il legno di alcune latifoglie indigene come la quercia, il faccio, il frassino, il castagno e la robinia. Ogni essenza ha la sua peculiarità ma caratteristica comune a tutti i tipi di legno, specialmente a quelli usati per le coperture, è la grande resistenza a trazione nel verso delle fibre lunghe del legno e buona resistenza a compressione ortogonalmente a esse. A

questo si aggiungono la leggerezza e la facilità di lavorazione. Il più importante vantaggio delle strutture in legno e in particolare dei tetti è la capacità di schermare l’edificio dalle temperature esterne, mantenendo un comfort ambientale costante e riducendo così i consumi per il raffreddamento e il riscaldamento. Inoltre, il legno come materia prima offre il vantaggio di ridurre considerevolmente le emissioni di CO2 e di altri inquinanti causati dalla lavorazione e dalla trasformazione del materiale. La lavorazione del legno è sostenibile, nel senso che richiede un consumo limitato di energia primaria che è pari a quello accumulato e trasformato durante la stessa crescita dell’albero. Ancora, ll tetto in legno è leggero e deformabile e, se sottoposto ad azione sismica, assorbe meglio la spinta e di conseguenza regge meglio l’urto rispetto a strutture più rigide come il calcestruzzo o il laterizio. Coperture in legno di medie dimensioni, 100/150 metri quadrati, vengono completamente realizzate in 7/8 giorni. Nessun problema di condensa: il legno per sua natura risponde ottimamente ai problemi di isolamento termico.

La posa flottante nella ristrutturazione del pavimento

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ella realizzazione dei pavimenti in legno, prevalentemente il prodotto laminato ma anche il parquet puro, sta ottenendo sempre più considerazione la “posa flottante”, una tecnica che non prevede l’utilizzo di colle e che consiste nell’inserimento di un materassino resiliente fra il piano di posa e la pavimentazione. I vantaggi della posa flottante La posa flottante porta con sé una numerosa varietà di vantaggi. In primo luogo, si tratta sempre di un lavoro pulito e salubre. Gli unici scarti di lavorazione possono essere solo parti di materassino avanzate, semplici da smaltire. In caso di riscaldamento a pavimento, e nella malaugurata ipotesi di un guasto all’impianto, non è necessario rompere il parquet, ma è sufficiente rimuovere temporaneamente le lastre, effettuare la riparazione e quindi riposizionarle, risparmiando costi e disagi. Inoltre, grazie al posizionamento del materassino, si viene a creare una efficace barriera ai rumori da calpestio, migliorando così il confort acustico. Ma esaminiamo questi vantaggi in modo un po’ più approfondito. La posa flottante è un intervento veloce che non prevede interventi sulla pavimentazione esistente, come la rimozione della stessa, oppure l’utilizzo di sostanze come primer e materiali livellanti. Il materassino si adatta perfettamente alla superficie ed è subito pronto ad accogliere le lastre di parquet. La salubrità dell’ambiente è garantita sia per il posatore, che non dovendo utilizzare colle non rischia di entrare in contatto con sostanze volatili dannose per l’organismo, sia anche e soprattutto per le persone che vivranno la casa. Il materassino di materiale inerte come il po-

lietilene elimina qualsiasi rischio. Inoltre, alla fine della posa l’ambiente è immediatamente abitabile, perché non ci sono tempi di asciugatura da rispettare. La posa a colla Nel caso di riscaldamento a pavimento, è opinione comune che sia preferibile la posa a colla, perché si pensa che il materassino formerebbe una barriera alla propagazione del calore. Ma le normative indicano chiaramente che il limite di resistenza termica adeguato per un sistema con riscaldamento a pavimento è di 0,15 m2K/W, un limite che può essere tranquillamente rispettato con l’utilizzo di un adeguato materassino per la posa flottante di parquet e laminati. Come sempre, quindi, è la qualità dei prodotti impiegati a determinare l’efficacia dell’intervento. Un altro vantaggio è che la posa flottante, con i giusti accorgimenti, si può anche effettuare su massetti ancora umidi o a rischio di risalita dell’umidità. L’utilizzo di materassini professionali con funzione di barriera al vapore integrata, o con l’aggiunta di un telo in polietilene ad alta densità

HDPE di spessore 200 micron, consente di bloccare qualsiasi infiltrazione di umidità dagli strati sottostanti. Un altro indiscutibile vantaggio dell’utilizzo del materassino con la posa flottante è il maggiore abbattimento dei rumori da calpestio, rispetto alla posa tradizionale a colla. Prove di laboratorio che comprendono la misurazione del rumore impattivo, prima e dopo l’inserimento del materassino, testimoniano il sensibile miglioramento dell’isolamento acustico, un

elemento che concorre a generare un apprezzabile confort abitativo. Un pavimento in legno, di spessore più o meno elevato, deve inoltre garantire stabilità rispetto alle possibili variazioni di umidità ambientale che possono provocare dilatazioni, ritiri e torsioni. Infatti, tutti i pavimenti in legno sono sensibili alle variazioni di temperatura e umidità e restano comunque soggetti a leggeri movimenti. Utilizzando la tecnica della posa flottante, i movimenti della pavimentazione in legno

vengono assecondati, mentre con la posa a colla, il pavimento, non potendosi muovere, tende a deformarsi. Rigonfiamenti e fessurazioni sono sempre possibili, ma se nel caso della posa a colla il pavimento in legno si danneggerebbe irrimediabilmente, con la posa flottante sarebbe semplice intervenire e risolvere il problema, semplicemente sostituendo la lastra danneggiata, senza dover effettuare interventi distruttivi. Oltre a garantire un lavoro a regola d’arte, la posa flottante risulta più conveniente della posa tradizionale a colla, anche nel caso dell’utilizzo di un adesivo economico. Non richiede infatti operazioni preliminari di preparazione del sottofondo, non obbliga a rilevare il grado di umidità del massetto, consente di correggere facilmente e velocemente eventuali errori in fase di posa, non richiede lunghe operazioni di pulizia e di smaltimento della colla avanzata, diventando così anche una scelta ecosostenibile. Un lavoro semplice e pulito che fa risparmiare tempo al posatore, limitando in questo modo anche i costi dell’intervento. (in collaborazione con l’Ufficio Tecnico Isolmant)

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