5x1.Poesie.2aEdiz.GruppoDinamo

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Giorgia Abbati Cosimo Mazzoni


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Introduzione Una seconda edizione della collana 5x1, una raccolta di dieci poesie e due immagini scelte dagli autori. Come nella prima edizione il confronto non esiste, o almeno è la stessa produzione letteraria che lo può rendere possibile e le due immagine possono avere una probabile corrispondenza. La voluta neutralità di questa “etichetta poetica” si allontana da una certa canonizzazione letteraria: le “storie”vengono ricostruite seguendo una direzione circolare, non c’è alcuna affinità se non quella di trasmettere emozioni attraverso una relazione sensitiva, dove l’immagine entra nel contesto metrico illustrando possibili rapporti intertestuali. Le parole dei due poeti si dilungano in un’introduzione antologica, al punto di sintetizzare i tratti delle poesie e di mirare al valore della ricerca, oltre che dalla contemporaneità, alla vicinanza stilistica o contenutistica. Entrambi gli autori, Giorgia Abbati che Cosimo Mazzoni, penetrano con le parole in un dialogo profondo, ma lo svolgono come soggetti del tempo, di un tempo possibile, forse esistente, reale al punto di creare domande senza richiesta di alcuna risposta, perché i soggetti a cui dedicano i loro versi, sono le loro stesse capacità di sogno o di un viaggio involontario. Un viaggio come sogno e un sogno come viaggio che non manifesta mai un preciso percorso se non quello di una possibile mitizzazione delle proprie, necessarie, fascinazioni. Per Giorgia “ il viaggio” non è mai casuale e lo indirizza in una metrica che agisce da interrogazione minimale: ogni lirica è una premessa fatta di domande e di chiare affermazioni in un soliloquio esistenziale. Quasi una “preghiera”allusiva, dove non c’è un vero Dio a cui dedicarla o affermarla, ma esiste solo ciò che la poetessa vede e sente attraverso una contaminazione espressionistica. Giorgia, come Emily Dickinson, allude percependo una decadenza vitale, esprimendola in una poesia riservata, accennando al visibile e al vivere di ogni giorno.


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In Cosimo è presente una necessità, e la rende evidente con una trasfigurazione sentimentale delle proprie assenze, prefigurandole in una metrica accennante e quasi dialogante, come se alludesse a un racconto di storie avvenute. Così facendo risponde a delle logiche inevitabili, talmente sincere che possono sembrare vive o appena trascorse in un’effusiva e inglobante esigenza. Un dialogo di coscienza che si appropria di un silente disordine, ma così vicino a una lucida ricorrenza tra amore e morte, in echi di una stessa nostalgia. Questa nuova edizione è un’altra prova, un altro tentativo che cerca di avviare un percorso libero dalle troppe idolatrie concettuali. Perseguendo una “purezza” d’intenti fino a un’assimilazione naturale, forse imperfetta, ma che dimostra la semplice immaginazione di una attenta riflessione. 5x1 non vuole essere solo un progetto, ma una costante, un qualcosa da usare per esprimere una visione tra le possibili corrispondenze. Queste “antologie” di poesie con immagini, stanno lì, con implacabile libertà, come un diagramma esistenziale, a dominare simboli e sogni, metafore e profumi, suoni e ricordi in una ferita dai tumultuosi presagi. Massimo Innocenti


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51 Giorgia ErikaAbbati Vita CosimoInnocenti Mazzoni Massimo

per

dialogo in dieci poesie e due immagini

Prima edizione a cura del Gruppo Dinamo Seconda anno 2021 2021 Borgo BorgoSan SanLorenzo Lorenzo-Firenze - Firenze anno


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Giorgia Abbati

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Princìpi salienti. 2021 Inchiostro calcografico e tecnica mista su carta.

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Come un getto d’acqua che sopravvive nel deserto, ci vuole tempo per coltivare un corpo. E mentre ci pensi, mentre vivi nella tua vita consumistica, ti accorgi di non avere più tempo. Attraversare un corpo, stringerlo per non farlo cadere. Ogni giorno è diverso, questo incubo di emozioni, aggravanti.

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Maschere imperfette, indossate da esseri impauriti. Si celano dietro per nascondersi. E quando serve, per esprimersi, per sfiorare i punti cardine di tutto ciò che è attorno. Nei loro tormenti, angosce e vitalità… Che ne sarà di loro?... Chi verrà a prenderli? Una meritata ricompensa, per aver vissuto ardentemente la vita. Cercando l’essenza in ogni forma, nella sua essenzialità. Persino nella sua assenza. Hanno bisogno di essere salvati, questi poveri germogli. Accade di nascosto. Senza che nessuno sappia come. La parte più importante. Il resto è contemplazione, sensibilità, pura aspirazione. Una protesa che non ha pretese di oggettività.

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Il mondo è caldo. Non sogno un’utopia. Sogno di tornare a percepire quel calore. Come se non lo percepissi già adesso… Il mio desiderio è la condivisione. Poter incontrare ancora le superfici diverse che ciascuno possiede. So di sentirle. Di desiderarle. Toccare con mano non affievolirà il mio desiderio. Sogno di poter attraversare un mondo in cui essere consapevole, finalmente, che la bellezza nascosta nelle cose è al di sopra di tutto. Al di sopra del nostro modo di vivere. Voglio sprofondare in questa bellezza tragica e desiderarla, desiderarla ancora… Voglio un tempo che lungo o breve che sia, mi faccia sfiorare solo una parte; l’involucro del mondo per poter anelare al suo cuore. Vorrei un mondo in cui restituire davvero valore alle cose. Il loro meritato riposo, il loro meritato silenzio. Nel quale la memoria si conserva In un presente eternamente vivo e in un futuro pulsante, senza per questo inaridirsi.

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Non c’è paura nella crescita improvvisa di un germoglio. Non c’è visione nella fuga dall’aria in cui viviamo pesantemente. Ogni nuovo risveglio evoca la possibilità di muoversi ripetutamente ripetutamente. Sembra di essere sommersi da così tanto tempo; ripetutamente nell’aria ovunque preme la voce persistente di un’azione.

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Una mano si appresta a scrivere furtivamente, il pensiero sfugge, sprofonda. Non aspetta. Nei torpori estivi e nelle fugacità giovanili, il tuo pensiero ritorna, fra le pagine pregne di quel sapore calzante. Che cosa manca? Quasi piangenti all’idea, che quel bagliore lontano e nascosto, lì dentro, non sia più tornato. Parole che scaldano, che stringono in gola… Quel mondo è ancora lì, in tutto il suo tempo. E ciò che vi si getta sopra, non se n’è mai andato. E’ solo fiorito, sbocciato, da quelle lettere ricurve e minute. Per vivere ancora.

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Cosimo Mazzoni

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“I cavalli della Navarra” Si svegliavano le montagne E l’aria umida arrugginiva ogni cosa I cavalli della Navarra Colonne silenziose nella pioggia Erano guardiani severi Gli occhi tristi di bruma. Con le dita Ne ho sentito il respiro fumoso E lo scorrere della loro vita, Ed era proprio come la mia.

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“Teiera” La teiera giapponese Se ne sta Blu Sul bordo della finestra. Sul suo fondo ho cercato i tuoi occhi Ma solo sventura vi ho trovato. Da solo, nel profumo del tè, e il sole rotolava appiccicoso sui tetti tutto intorno.

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“La tua voce si è rotta” La tua voce si è rotta E allora ho camminato la terra, Vestito di spighe Ho dormito le notti di campagna. Ho parlato lingue straniere E la memoria sanguinava nel petto. La tua voce si è rotta E non hai più chiamato E non sei più tornata.

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“Quattro monete” Fiori volevo comprarti Ma solo quattro monete Avevo nelle tasche La prima Per una rosa rossa, La seconda Per una rosa rossa, La terza Per una rosa rossa, La quarta, Un anemone bianco Così ero In quella piazza grande E tu splendida Capelli d’oro Sorriso di coriandoli.

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Adesso vivo tra i campi, Gli olivi e i canneti. Adesso porto un anello al collo E mia madre ha smesso di domandare. Adesso, giuro, Aspetto il sole stanco rientrare a sera E non interrogo la notte-ragazza-sfuggente. Adesso abito una collina d’avorio E vorrei annusare tutto. “Bisogna festeggiare” Ripeto. Adesso una ragione non c’è Ma domani Ti prometto Che ci sarà.

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Non è difficile intuire che la moltiplicazione che dà il nome a questa raccolta di poesie non ha nulla a che vedere con l’aritmetica. Difatti il risultato del “nostro” 5 per 1 è 10: sono dieci pensieri in dialogo con se stessi e tra di loro, in fermento, vibranti di storie, dieci frammenti di vita, dieci poesie, due immagini, con tempi e spazi distinti; il dialogo che si va a creare è una moltiplicazione tra due individui ed il prodotto è un’esperienza Giorgia Abbati (Parma, 1996) si diploma nel 2015 al Liceo Artistico Paolo Toschi di Parma,nel 2018 in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna.Ha frequentato il Biennio Specialistico presso la stessa sede, diplomandosi nel 2020 in Pittura-Arti Visive sotto la guida del prof. Massimo Pulini. Nel suo lavoro cerca un legame tra pittura, incisione e scultura, per mezzo di tecniche, supporti e materiali che riflettono una condizione di smembramento e sublimazione della materia. Utilizza anche i media di fotografia, installazione e video. Figure e situazioni simboliche si confrontano con circostanze che anche attraverso differenti superfici, testimoniano la permanenza nella sparizione.

Gruppo Dinamo Edizioni www.gruppodinamo.jimdo.com

grafica. AntonioGiachetti

Cosimo Mazzoni nasce a Firenze il 29/08/1994 ma cresce e vive a Carmignano, un piccolo comune nella provincia di Prato; dopo la maturità classica, si iscrive alla facoltà di Fisica e Astrofisica dove è tutt’oggi studente. Porta avanti, inoltre, un progetto di musica cantautoriale con due dischi all’attivo autoprodotti (“Scorie”, 2015; “Fondali”, 2020) e la selezione e partecipazione al RockContest di Controradio Firenze nel 2015. Il testo proposto per la pubblicazione è la prima raccolta poetica dell’autore, dal tema amoroso, composta tra la fine del 2019 e l’inizio del 2021, in questo mondo sconvolto dagli ultimi avvenimenti legati alla pandemia mondiale.


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